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2003 anno 6°  

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7 MARZO 2003

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OCCUPAZIONE E POLITICHE SOCIALI NELL'UNIONE EUROPEA

Bruxelles, 7 marzo 2003 - La commissione per l'occupazione e gli affari sociali ha approvato a larga maggioranza la relazione di Thomas Mann (Ppe/De, D) sulle nuove strategie per l'occupazione e le politiche sociali dell'Unione europea. La relazione conferma il valido supporto che la strategia di occupazione europea, o processo di Lussemburgo, ha avuto nel combattere la disoccupazione, anche se il numero dei disoccupati rimane ancora molto elevato, vi sono ancora troppe disparità a livello nazionale e tra gli Stati membri e molte sfide restano ancora irrisolte. Per la Commissione europea la nuova strategia sull'occupazione dovrà raggiungere gli obiettivi prioritari prefissati a Lisbona, migliorare la qualità del lavoro, aumentare la produttività, promuovere la crescita del mercato, favorendo il coinvolgimento dei gruppi socialmente svantaggiati. Il valore aggiunto della nuova strategia sta nel permettere un maggior scambio di soluzioni e proposte tra gli Stati Membri. Essa dovrà concentrarsi su determinati temi chiave: Coinvolgimento e maggiore interazione tra i diversi attori sociali sul piano locale, regionale, nazionale ed europeo. Rafforzamento delle aspettative degli investitori attraverso l'utilizzo di leggi chiare ed uniformi in tutta l'Unione. Sarà necessario, inoltre, un sistema di tassazione trasparente ed esauriente con obiettivi chiari che tenga conto delle tradizioni culturali di ogni Paese senza indebolire l'euro. Tutte le misure per diminuire la disoccupazione dovranno essere compatibili con il Patto di stabilità. Le piccole e medie imprese, spina dorsale dell'economia europea, andranno aiutate mediante azioni mirate e specifiche per sostenerle almeno per i primi tre anni con sgravi fiscali, iniezione di capitali a tassi favorevoli ed altre misure di promozione. Bisognerà estendere il modello sociale europeo e dare un volto umano alla globalizzazione. Nonostante il libero mercato dia molte opportunità, gli imprenditori e i manager dovranno cambiare modo di pensare, senza mirare solo alla massimizzazione dei profitti e al risparmio sui costi, ma aprendosi ad una maggiore responsabilità sociale. A causa del cambiamento demografico, anche la graduale modifica dei fondi pensionistici rientrerà nel modello sociale europeo, trovando nuove soluzioni come il prolungamento dell'età lavorativa, l'integrazione nel mondo del lavoro di persone con una lunga esperienza professionale, attraverso corsi di aggiornamento, orari flessibili e part-time. La ricerca e la produzione di nuove tecnologie compatibili con l'ambiente meritano una speciale promozione. Al fine di creare nuovi posti di lavoro, dovranno diminuire gli aiuti statali alle imprese tenute in piedi artificialmente. Le conoscenze informatiche dovranno costituire parte integrante della formazione dei lavoratori. Per combattere la disoccupazione delle donne e per facilitare il loro accesso al mercato bisognerà rendere la vita professionale più compatibile con le necessità familiari attraverso, per esempio, la costruzione di nidi e scuole materne e la riduzione delle tasse per chi si occupa dei bambini. 

LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE AGLI STATI MEMBRI DELL'UE DI INTENSIFICARE GLI SFORZI NEL CAMPO DELLE SCIENZE DELLA VITA E DELLA BIOTECNOLOGIA 
Bruxelles, 7 marzo 2003 - Nella sua prima relazione sull'attuazione della strategia dell'UE sulle scienze della vita e la biotecnologia, adottata nel 2002, la Commissione europea ha sottolineato il rischio che gli Stati membri seguano politiche divergenti in questo settore, dichiarando che ciò potrebbe compromettere notevolmente l'efficacia e la coerenza della strategia dell'UE. Malgrado i progressi compiuti in relazione all'adozione del Sesto programma quadro dell'UE per la ricerca e del quadro normativo UE per gli Ogm, su altri aspetti si registrano gravi ritardi. Ne è un esempio il ritardo degli Stati membri nel recepire la normativa in materia di brevetti sulle biotecnologie. Tali ritardi aumentano il rischio di non raggiungere gli obiettivi nel campo delle scienze della vita e della biotecnologia fissati nel marzo 2000 dal Consiglio europeo di Lisbona affinché l'Europa divenga l'economia della conoscenza più competitiva e dinamica al mondo. Si impone con urgenza l'adozione di interventi incisivi e di impegni concreti, in particolare per quanto riguarda il potenziamento della ricerca, l'aumento delle risorse finanziarie e il completamento del sistema di tutela dei diritti di proprietà intellettuale. "Una recente indagine svolta dalla Commissione presso le società private nel settore delle biotecnologie e gli istituti di ricerca pubblici rivela che, negli ultimi quattro anni, il 39% degli intervistati ha annullato progetti di ricerca sugli organismi geneticamente modificati (Ogm)" ha dichiarato Philippe Busquin, commissario europeo responsabile della Ricerca. "Nel solo settore privato, il 61% degli interpellati ha annullato progetti di ricerca in questo campo. Inoltre, tra il 1998 e il 2001 le notifiche relative a studi sul campo in materia di Ogm svolti nell'UE sono diminuite del 76%. Ora che la severa normativa UE tiene conto delle legittime preoccupazioni ambientali e dei consumatori, è il momento di ribaltare questa tendenza. Se non reagiremo a questo stato di cose, entro dieci anni ci ritroveremo dipendenti dalla tecnologia messa a punto in altre parti del mondo.". Erkki Liikanen, commissario per le Imprese e la società dell'informazione, ha dichiarato: "Praticamente l'intera industria europea delle biotecnologie incontra difficoltà dovute al crollo della fiducia degli investitori nei settori economici basati sulla conoscenza. Molte piccole imprese del settore biotecnologico, che elaborano applicazioni in campo medico, industriale, agricolo e ambientale, non riescono a ottenere i finanziamenti necessari per trasformare in realtà commerciali i risultati delle loro ricerche. Il fallimento di numerose imprese di questo tipo metterebbe gravemente a repentaglio conoscenze essenziali per la competitività a lungo termine dei principali settori economici europei. Per creare in Europa un contesto più favorevole agli investimenti nelle biotecnologie sono necessari interventi concertati con la partecipazione delle autorità pubbliche e del settore privato.". La strategia dell'UE sulle scienze della vita e la biotecnologia Nel gennaio 2002 la Commissione ha adottato una strategia per l'Europa sulle scienze della vita e la biotecnologia, comprendente raccomandazioni programmatiche e un piano d'azione in trenta punti (Com(2002) 27 def.). Essa propone una tabella di marcia generale fino al 2010 e colloca questo settore tra le più importanti tecnologie di frontiera, in grado di aiutare l'Unione Europea a conseguire l'obiettivo strategico a lungo termine definito nel marzo 2000 dal Consiglio europeo di Lisbona: diventare l'economia della conoscenza più competitiva e dinamica al mondo, in grado di realizzare una crescita sostenibile e di offrire posti di lavoro più numerosi e migliori entro dieci anni. Il piano d'azione affronta tra l'altro le tematiche seguenti: risorse umane nelle scienze della vita, ricerca, gestione delle imprese del settore biotecnologico, questioni giuridiche, diritti di proprietà intellettuale, accesso ai finanziamenti, collegamento in rete degli operatori del settore, ruolo delle autorità pubbliche e delle autorità di regolamentazione, dibattito pubblico e dialogo con i soggetti interessati, etica, legislazione in campo farmaceutico, regolamentazione degli OGM, contesto internazionale e politica dell'UE nei paesi in via di sviluppo (tra l'altro in campo agricolo, sanitario e delle risorse genetiche). Le istituzioni europee promuovono tale impostazione integrata per realizzare l'obiettivo di Lisbona di promuovere questo settore di alta tecnologia. Le scienze della vita e la biotecnologia possono favorire la crescita, creare nuovi posti di lavoro e giovare a numerosi settori quali quelli sanitario e agricolo contribuendo al tempo stesso al conseguimento di obiettivi più ampi, ad esempio lo sviluppo sostenibile. In vista del Consiglio di primavera 2003, il cancelliere federale tedesco Gerhard Schröder, il presidente francese Jacques Chirac e il primo ministro britannico Tony Blair hanno sottolineato il potenziale della biotecnologia per migliorare la competitività industriale europea e creare posti di lavoro; essi hanno inoltre ribadito l'importanza di sviluppare tutti i settori dell'economia europea per realizzare la strategia di Lisbona. Progressi, ritardi e interventi necessari La relazione pubblicata oggi sottolinea i progressi compiuti nell'attuazione della strategia in settori quali ricerca, scienza e società, competitività, innovazione, accesso ai finanziamenti, proprietà intellettuale, organismi geneticamente modificati e in relazione alle questioni internazionali (impatto dell'attuale situazione in tema di Ogm sulle nostre relazioni con i partner commerciali e i paesi in via di sviluppo). Nel rispetto del calendario stabilito dal piano d'azione, la Commissione ha compiuto progressi in relazione a numerosi interventi specifici e ha sostenuto varie iniziative indipendenti promosse dalle regioni europee, dal mondo universitario e dal settore privato. Alcuni Stati membri hanno già adottato varie iniziative connesse alla strategia sulla biotecnologia. Ricerca Sebbene l'attuazione della strategia sia ancora agli inizi, sono già stati compiuti alcuni progressi. Vale la pena di sottolineare l'adozione del Sesto programma quadro dell'UE nel settore della ricerca (6° PQ, 2003-2006) che continuerà a sostenere la ricerca scientifica di base e a contribuire alla costruzione dello Spazio europeo della ricerca in questo e in altri campi. Il 6° PQ riserva 2,225 miliardi di euro alle scienze della vita, alla genomica e alle biotecnologie per la salute e altri 685 milioni di euro alla qualità e alla sicurezza dei prodotti alimentari. Si tratta tuttavia di cifre relativamente contenute rispetto agli investimenti privati nel settore. Le imprese europee del settore biotecnologico hanno investito lo scorso anno 7,5 miliardi di euro nella ricerca e i settori industriali che utilizzano le biotecnologie, ad esempio l'industria farmaceutica e chimica, cifre molto più consistenti. Queste imprese stanno fornendo un contributo maggiore di quelle di altri settori al conseguimento dell'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Barcellona: destinare il 3% del prodotto interno lordo (Pil) alla ricerca in Europa. Se verrà confermata l'attuale tendenza al trasferimento fuori dall'Europa della ricerca nel settore biotecnologico, tale contributo diminuirà. Competitività e innovazione Per promuovere la competitività e l'innovazione in questo settore la Commissione sollecita un coordinamento più efficace della ricerca in tutta Europa, un migliore accesso ai finanziamenti, in particolare ai capitali di rischio e una regolamentazione chiara, equa, poco onerosa ed efficace dei diritti di proprietà intellettuale in Europa. A tal fine è necessario che la proposta della Commissione sul brevetto comunitario sia adottata in tempi rapidi e che gli Stati membri che non hanno ancora provveduto a farlo recepiscano nell'ordinamento nazionale la direttiva 98/44/CE sulle invenzioni biotecnologiche. Ogm Per quanto riguarda la normativa relativa agli Ogm sono stati compiuti progressi notevoli. La nuova disciplina relativa agli Ogm, che comprende le proposte della Commissione sulla tracciabilità e l'etichettatura degli Ogm e sugli alimenti e i mangimi geneticamente modificati, garantisce la certezza del diritto agli operatori del settore, tranquillizza l'opinione pubblica e aiuta i consumatori a scegliere, promuovendo in tal modo presso i cittadini una maggiore accettazione dell'uso degli Ogm. Per rimediare al rapido declino della ricerca europea sul campo nel settore degli Ogm, è inoltre importante disporre di una regolamentazione chiara e prevedibile. Scienza e società I rapidi progressi compiuti dalle scienze della vita hanno suscitato forti speranze riguardo alla cura delle malattie e al miglioramento della qualità della vita, ma anche preoccupazioni per le loro conseguenze sul piano etico e sociale. La Commissione si impegna a garantire che la definizione delle politiche e il finanziamento della ricerca tengano conto di considerazioni etiche, giuridiche, sociali e, in senso lato, culturali. Tra le questioni spinose da affrontare vi è la clonazione umana a scopo riproduttivo: la Commissione ritiene che tale pratica debba essere vietata in tutto il mondo. Per quanto riguarda la ricerca sulle cellule staminali dell'embrione umano, la Commissione presenterà entro breve al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione che rappresenterà la base per un seminario interistituzionale su questo tipo di ricerca. Tematiche internazionali Oggi si discute di biotecnologia in molte sedi internazionali; tale dibattito rispecchia i diversi obiettivi e preoccupazioni che riguardano la biotecnologia, ma solleva una questione di governance internazionale. È perciò fondamentale creare una sede adatta a un dialogo franco e trasparente tra i soggetti interessati, onde agevolare la comprensione da parte di tutti delle preoccupazioni e degli obiettivi dei diversi paesi e regioni. La Commissione raccomanda pertanto di esaminare in maniera più approfondita (insieme ai nostri partner commerciali) l'esigenza di un forum consultivo multilaterale che contribuisca a raggiungere un consenso internazionale sul tema della biotecnologia. Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo 

STANCA: "LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE NON SI REALIZZA PER DECRETO" ALLO STUDIO MISURE STRUTTURALI PER L'INNOVAZIONE NELLE PICCOLE MEDIE IMPRESE 
Roma, 7 marzo 2003 - "La modernizzazione del Paese non si realizza per decreto". Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo al convegno di Smau su "Italia e innovazione: una relazione possibile?", ha preannunciato che "sono allo studio misure permanenti per le piccole e medie imprese che utilizzano la innovazione tecnologica per accrescere la loro competitività", ma ha anche fortemente sostenuto "l'esigenza del coinvolgimento diretto di tutte le associazioni imprenditoriali per portare avanti questo indifferibile obiettivo". Il ministro ha tratteggiato uno scenario da cui emerge che "le aziende italiane sono avare di investimenti nell'Ict": il 70% di esse non ha adottato specifiche applicazioni in rete perché le ritiene 'inutili' (ricerca Università Bocconi); i comparti dell'industria e della distribuzione sono quelli con la minor conoscenza della Larga Banda (studio Federcomin); l'Italia è penultima in Europa nell'adozione del commercio elettronico in quanto solo il 10% delle imprese vende i propri prodotti anche in rete. Stanca ha riconosciuto che "la causa è sicuramente riconducibile alla limitata dimensione delle imprese: il 95% di esse ha meno di 20 occupati pur contribuendo al 43% del fatturato totale. E questo comporta un gap culturale che impedisce di comprendere appieno le possibilità offerte dalle nuove tecnologie che vengono, invece, percepite come 'costi' cui non corrisponde un aumento di redditività". Di fronte a questi "ritardi strutturali", ha quindi detto il ministro Stanca, "servono incentivi permanenti a sostegno dell'innovazione delle imprese, soprattutto quelle medie e piccole. Non si tratta di sostenere la nostra industria, che ha potenziali rilevanti, in un momento congiunturale sfavorevole, quanto fornire impulso alle imprese che attualmente non innovano. Sto pertanto studiando nuovi possibili interventi rivolti alle Pmi, che prevedano anche la semplificazione delle procedure, superando le complessità del passato che hanno allontanato le imprese dall'uso degli incentivi". Dopo aver ribadito che "per reggere la competitività internazionale il nostro Paese è 'condannato' all'innovazione", il ministro ha infine posto come essenziale "un impegno che porti ad un provvedimento di carattere culturale, permanente, continuo, anche se l'intervento del Governo, pur importante, è complementare e di per sé non risolutivo". 

BCE: RIDUCE IL TASSO DI INTERESSA DELLO 0,25 
Francoforte, 6 marzo 2003 Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della Bce ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria. 1. Il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali è ridotto di 0,25 punti percentuali, al 2,50%, a decorrere dall'operazione con regolamento il 12 marzo 2003. 2. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 0,25 punti percentuali, al 3,50%, con effetto dal 7 marzo 2003. 3. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è ridotto di 0,25 punti percentuali, all'1,50%, con effetto dal 7 marzo 2003. 

MODIFICA DELLO STATUTO DELLA BCE IN VISTA DELL'ALLARGAMENTO 
Bruxelles, 7 marzo 2003 - E' in attesa di approvazione da parte della commissione per i problemi economici e monetari la relazione di Ingo Friedrich (Ppe/De, D) sulla modifica dell'articolo 10, paragrafo 2 dello statuto del Sistema europeo delle banche centrali e della Banca centrale europea, in seguito all'entrata in vigore del Trattato di Nizza il 1° febbraio 2003. L'allargamento dell'Uem potrebbe portare ad un aumento del numero di membri con diritto di voto nel Consiglio direttivo della Bce fino a 31 o più: in tali circostanze il processo decisionale diventerebbe più macchinoso, soprattutto se si considera che una Unione economica e monetaria allargata potrebbe essere più eterogenea dell'attuale zona euro. Di qui la necessità di rivedere le modalità di voto all'interno del Consiglio direttivo della Bce, in base ad una raccomandazione presentata dalla stessa Banca centrale, imperniata su un sistema di rotazione dei diritti di voto, pur nel rispetto dei principi "un membro, un voto", della rappresentatività, della trasparenza e dell'efficienza, ai quali il Parlamento potrebbe aggiungere il criterio della responsabilità (necessità di rendere conto del proprio operato). Nel progetto di risoluzione, che dovrebbe essere analizzato dalla commissione competente il 10 marzo e poi essere discusso in plenaria, si respinge la raccomandazione della Bce e si chiede una nuova proposta valida per il breve termine, basata sul principio "una persona, un voto" che dia a tutti i membri del Consiglio direttivo il diritto di votare in ogni occasione, aggiungendo un requisito di doppia maggioranza sulla base della popolazione degli Stati membri. Si chiede inoltre che venga adottata una soluzione duratura che introduca una distinzione fra decisioni operative (competenza di un comitato esecutivo allargato composto di nove membri) e decisioni strategiche e istituzionali (competenza del Consiglio direttivo deliberante sulla base della doppia maggioranza su indicata).

CONVEGNO CEIIL/CONSORZIO POLITECNICO INNOVAZIONE E-GOVERNMENT: LA NUOVA SINERGIA TRA ISTITUZIONI, CITTADINI E IMPRESE 
Milano, 7 marzo 2003 - Il convegno organizzato da Ceiil e Consorzio Politecnico Innovazione in collaborazione con Cisco Systems, Formatech, Italtel, Nortel Networks e Microsoft, con il patrocinio del Comune di Milano, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Provincia di Milano, Rappresentanza a Milano della Commissione Europea e col patronato della Regione Lombardia, dal titolo: "E-government: la nuova sinergia tra istituzioni, cittadini e imprese" si terrà a Milano il 14 marzo alle ore 9.00 presso la Sala Convegni Banca Intesa , Piazzetta Bossi 2 ( la partecipazione e' libera e gratuita) Confermare inviando e.mail di risposta all'indirizzo atcomunicazione@iol.it 

REGIONE LOMBARDIA E FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE PRESENTANO NUOVI MECCANISMI PER FAVORIRE PROGETTI INNOVATIVI SUL TERRITORIO "L'INNOVAZIONE PER LA REGIONE LOMBARDIA: IL PRAI MINERVA" 
Milano, 7 marzo 2003 - Il Programma Regionale Azioni Innovative del Fesr "Minerva" è stato approvato dalla Commissione Europea con decisione del 27 febbraio 2002. Si tratta di una serie di azioni che mirano a sperimentare modalità di intervento per facilitare i processi di acquisizione e sviluppo di competenze nel campo della ricerca e dell'innovazione tecnologica e in quello della società dell'Informazione. Campo privilegiato di questa sperimentazione saranno le aree dell'Obiettivo 2 e del Nord Milano. Il programma si compone di tre azioni di tipo orizzontale tese ad instaurare rapporti efficaci tra il sistema delle conoscenze e il sistema economico. In questo quadro il Programma Regionale di Azioni Innovative Minerva intende avviare la realizzazione della messa a sistema degli attori coinvolti, con l'obiettivo di garantire un flusso costante e continuo di scambio di conoscenze ed informazioni che possano, in tempo reale, fornire dati e previsioni utili alle proprie decisioni di investimento ed adeguamento tecnologico al sistema delle imprese. Le azioni principali in cui si sperimenterà l'uso di nuove metodologie innovative sono: Premi esplorativi alle Pmi per l'innovazione; Azione Pilota 7.4 a) Nuove prassi di sostegno a start-up e spin-off; Azione Pilota 7.4 b) Nuove prassi di sostegno all'innovazione di impresa; Sostegno allo sviluppo di sistemi di marketplace. A ciascuna di queste azioni è collegato uno specifico Bando che sarà presentato nei dettagli durante il Convegno che si svolgerà l' 11 marzo 2003, ore 9.30 presso il Palazzo della Regione, Sala Pirelli, Via F. Filzi 22 - Milano. Di seguito il programma dell'incontro di cui è moderatore Alfonso Fuggetta,Coord. Comitato Tecnico Scientifico Nuova Economia e Innovazione Tecnologica - Regione Lombardia . Introduzione ai Lavori - "Le politiche regionali per l'innovazione d'impresa" Giorgio Pozzi, Ass.re Artigianato, Nuova Economica, Ricerca e Innovazione Tecnologica - Regione Lombardia ; "Le Politiche nazionali per l'innovazione" Paola De Cesare, Dirett. Generale Servizio per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari - Ministero Economia e Finanze ; "Stato generale di avanzamento dei Prai" Marco Di Martino, Responsabile Geografico Italia - Unità B 3 Azioni Innovatrici - Direzione Generale Politiche Regionali "Politiche Regionali per l'innovazione e nuovi strumenti " Paolo Alli, Dirett. Generale Direz. Artigianato, Nuova Economica, Ricerca Innovazione Tecnologica - Regione Lombardia ; "La creazione d'impresa " Fabio Terragni, Amm.re Delegato Agenzia Sviluppo Nord Milano S.p.A.; "Il trasferimento tecnologico" Giancarlo Raffaldi, Direttore Polo Scientifico Tecnologico Lombardo S.p.A; "Premi esplorativi alle Pmi per l'innovazione / Osservatorio pilota su technology, foresight e repertorio delle competenze" Pierluigi Molla, Ernst & Young - Assistenza Tecnica Prai Minerva per Regione Lombardia ; "Sostegno allo sviluppo di sistemi di marketplace" Cristiano Codagnone, Ernst & Young - Assistenza Tecnica Prai Minerva per Regione Lombardia ; Conclusioni: Roberto Formigoni, Presidente - Regione Lombardia ; La partecipazione al convegno è libera. E' gradita l'iscrizione. Pstl Segreteria organizzativa: Tel. 0331.324611 - Fax 0331.639487 - info@pstl.it  Polo Scientifico Tecnologico Lombardo S.p.A. - Bic Varese - www.pstl.net  Agenzia Sviluppo Nord Milano S.p.A. - www.asnm.com 

UNA LETTERA DI CAMMARANO (ASSOGESTIONI) PER CALLISTO TANZI, (PARMALAT E LUIGI SPAVENTA.(CONSOB) 
Milano, 7 marzo 2003 - Di seguito trasmettiamo il testo della lettera inviata dal Presidente di Assogestioni, Prof. Guido Cammarano, al Presidente di Parmalat, Dott. Callisto Tanzi, e al Presidente di Consob, Prof. Luigi Spaventa: " Il recente ingresso della Parmalat S.p.a. nell'indice Mib30 delle società a maggiore capitalizzazione pone oggettivamente la vostra Società al centro dell'interesse degli investitori istituzionali e più in generale del mercato finanziario italiano. Questo solo fatto dà fondamento alla richiesta a ché si provveda ad organizzare un incontro aperto all'intera comunità finanziaria che il Comitato per la Corporate Governance di Assogestioni mi ha incaricato di rivolgerLe, a beneficio di tutti gli investitori italiani e internazionali che hanno fatto o intendono fare affidamento sulle opportunità di sviluppo della vostra Società.Gli investitori istituzionali in effetti lamentano da tempo la carenza di comunicazione da parte dei vertici, carenza che di per sé può generare una sottovalutazione del titolo e alimentare speculazioni circa l'effettiva situazione finanziaria del gruppo. La richiesta peraltro acquisisce particolare urgenza e rilevanza alla luce delle recenti operazioni di finanziamento che la Società da Lei presieduta ha proposto al mercato e successivamente ritirato, in un contesto informativo che molti investitori giudicano gravemente insoddisfacente e che certo non può perpetuarsi senza ulteriore nocumento alla fiducia non solo verso la Parmalat S.pA. ma più in generale verso l'investimento nelle società a larga capitalizzazione della Borsa Italiana. Questo Comitato si augura che la Parmalat S.p.A. voglia considerare l'importanza di una comunicazione approfondita, costante e puntuale al mercato affinché quanto è accaduto non abbia più a verificarsi ed il mercato possa disporre tempestivamente di dati e notizie rilevanti ai fini della valutazione delle operazioni finanziarie intraprese, evitando così condizioni di offerta e contrattazione disordinate". 

CAMMARANO (ASSOGESTIONI) SCRIVE ANCHE AL PRESIDENTE DI OLIVETTI SPA TESONE. 
Milano, 7 marzo 2003 - Di seguito trasmettiamo il testo della lettera inviata dal Presidente di Assogestioni, Prof. Guido Cammarano, al Presidente di Olivetti Spa, Avv. Antonio Tesone: " Gli investitori istituzionali che fanno riferimento alla nostra Associazione mi hanno incaricato di rappresentarle che l'attuale stato di incertezza circa i futuri assetti societari del Gruppo Olivetti-Telecom può generare lesioni degli interessi particolari dei vostri azionisti e di quello più generale del mercato finanziario. In particolare, le contrastanti dichiarazioni di diverse fonti interne alle Società appartenenti al Gruppo, diffuse nella giornata odierna dalle agenzie di stampa, in ordine all'esistenza o meno di piani di accorciamento della catena di controllo, determinano la necessità di una chiarificazione puntuale e definitiva di eventuali reali piani infra-gruppo, in primo luogo al fine di poter escludere un pregiudizio di qualunque genere agli azionisti di minoranza di Olivetti S.p.A.. Auspichiamo inoltre che le Società appartenenti al vostro Gruppo si organizzino in futuro in modi tali da realizzare una comunicazione coerente su ogni informazione c.d. "price sensitive", prima che ciò venga richiesto da un intervento da parte dell'Autorità di controllo e della Società di gestione del mercato, alle quali pure la nostra istanza viene portata a conoscenza. Gli investitori istituzionali si augurano infine che la Olivetti S.p.A. e le altre Società del Gruppo valutino con costante attenzione l'importanza di una comunicazione approfondita, continua e puntuale al mercato affinché l'inusuale ed eccessiva volatilità delle quotazioni dei relativi titoli non abbia in prosieguo a determinare condizioni di offerta e contrattazioni disordinate e il mercato possa tempestivamente disporre di dati e notizie rilevanti ai fini di una corretta valutazione delle operazioni finanziarie pianificate." 

DICHIARAZIONE MARCO TRONCHETTI PROVERA 
Milano, 7 marzo 2003 - Il Presidente di Pirelli e Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, ha rilasciato ieri la seguente dichiarazione. "In relazione ai continui rumours di mercato e alle indiscrezioni riportate dagli organi di informazione, a tutela del mercato stesso desidero confermare che l'accorciamento della catena societaria rimane una priorità. Come più volte sottolineato pubblicamente, si tratta di operazioni complesse su cui diverse istituzioni finanziarie sviluppano progetti. Al momento nulla è stato deciso. Come ovvio, qualunque decisione di rilievo in merito a tale materia o ad altre di interesse del mercato venisse assunta dagli organi societari, la stessa verrebbe immediatamente comunicata al mercato". 

ASSOGESTIONI - DATI DEFINITIVI PER IL MESE DI FEBBRAIO 2003 FONDI COMUNI: IN DUE MESI RECUPERATI I 3/4 DEL SALDO NEGATIVO DEL 2002. 
Milano, 7 marzo 2003 - Continua a crescere la raccolta dei fondi comuni d'investimento che, a febbraio, hanno chiuso in territorio positivo per +2.732,8 milioni di euro. Nei soli primi due mesi dell'anno i fondi comuni hanno raccolto +4.909,7 milioni di euro, recuperando tre quarti del saldo negativo realizzato nel 2002 (-6.400,9 milioni di euro). Febbraio diventa così il quinto mese consecutivo in nero per i fondi. Continuano a crescere i fondi obbligazionari che chiudono a +4.282,7 milioni di euro (+6.411,3 milioni di euro negli ultimi tre mesi). All'interno del comparto i migliori risultati sono stati conseguiti dai fondi armonizzati italiani (+2.253,9 milioni di euro), seguiti dagli armonizzati esteri (+1.518,4 milioni di euro) e dai lussemburghesi storici (+510,4 milioni di euro). A febbraio i risparmiatori hanno confermato nuovamente la loro fiducia nei fondi di liquidità che hanno raccolto +2.889,4 milioni di euro. Anche in questo comparto è risultato determinante il saldo dei fondi armonizzati italiani (+2.517,5 milioni di euro). Bene anche i fondi flessibili (+119,5 milioni di euro) che hanno chiuso in territorio positivo per il sesto mese consecutivo. Saldo in rosso per i fondi azionari e per quelli bilanciati che hanno chiuso rispettivamente a -2.819,3 milioni di euro e a -1.739,4 milioni di euro. Rispetto al primo mese del 2003 il patrimonio dei fondi comuni d'investimento ha registrato una crescita e, a fine febbraio, si è attestato a 465.698,8 milioni di euro. La raccolta dei fondi di fondi, che non vengono inclusi nei totali per evitare duplicazioni, è stata negativa per -106,4 milioni di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è attestato a 5.887,5 milioni di euro. 

BANCAETRURIA: APPROVATO IL BILANCIO 2002 L'UTILE DI ESERCIZIO SI ATTESTA A 8,037 MILIONI DI EURO (18,63 NELL'ESERCIZIO 2001) 
Arezzo, 7 marzo 2003 - Riunitosi ieri il Consiglio di Amministrazione di BancaEtruria ha approvato le risultanze del bilancio individuale e consolidato dell'esercizio 2002. L'utile di esercizio della Capogruppo si attesta a 8,037 milioni di euro (18,63 nell'esercizio 2001) per effetto di rettifiche ed accantonamenti per complessivi 29,948 milioni di euro, di cui circa 24 mln a carico del conto economico. A livello di consolidato il risultato aggregato si attesta a 9,785 mln di euro, mentre l'utile netto raggiunge i 4,892 milioni di euro. Tra i principali aggregati patrimoniali per la Capogruppo il complesso della raccolta diretta ed indiretta aumenta del +1,27% rispetto al 2001 (7.792 mln di euro) per effetto combinato della diminuzione della raccolta diretta che raggiunge i 4.060 mln. di euro (-1,22% rispetto al 2001) e dell'incremento della raccolta indiretta pari al 4,13% (3.732 mln. di euro). Gli impieghi si attestano a 3.396 mln di euro. Per i dati economici individuali: il margine di intermediazione si attesta a 226,979 mln di euro mentre il margine di interesse raggiunge 147,275 mln di euro (+1,47% rispetto al 2001). Il Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato di proporre alla prossima Assemblea dei Soci, che verrà convocata in sede ordinaria il giorno 26 aprile p.v. in prima convocazione e il 27 aprile p.v. in seconda convocazione, un dividendo di 0,19 euro per azione, con stacco cedola n.17 per il 12 maggio p.v. e pagamento per il 15 maggio. La Banca ha inoltre adottato la nuova versione del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, i cui punti salienti riguardano la verifica dei requisiti di indipendenza degli Amministratori, il trattamento delle operazioni con parti correlate e il nuovo profilo dei Comitati di Controllo Interno e di Remunerazione. Il "Codice di Comportamento sull'Internal Dealing" sul trattamento delle informazioni riservate era già stato adottato da BancaEtruria nel dicembre 2002. Il Presidente Elio Faralli ha sottolineato come, al termine di un anno particolarmente difficile per l'economia internazionale e per quella italiana, la strategia di consolidamento adottata da BancaEtruria consente di creare le condizioni strutturali per l'attuazione del Piano Industriale triennale e quindi per l'ulteriore creazione di valore a beneficio dei soci e di tutti gli interlocutori dell'Istituto. 

BANCA FIDEURAM:RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO: € 251 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM A GENNAIO: € 54,3 MILIARDI. 
Roma, 7 marzo 2003 - A febbraio la raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato, per il secondo mese consecutivo, un saldo positivo ed è stata pari a € 251 milioni. I primi due mesi del 2003 rappresentano, quindi, una prima importante conferma di come il nuovo sistema di incentivazione disegnato da Banca Fideuram, il cui obiettivo è quello di premiare la generazione di valore per l'azienda, stia procedendo in maniera molto soddisfacente. A tal proposito è opportuno evidenziare i dati cumulati di raccolta netta gestita a febbraio 2003, confrontandoli con il corrispondente periodo del 2002. Va inoltre rilevato che il dato cumulato di raccolta netta assicurativa del 2003 non evidenzia € 50,7 milioni di assets migrati da prodotti tradizionali a prodotti unit linked, il cui effetto in termini di volumi netti è pari a zero, mentre in termini di valore generato è certamente positivo. A febbraio il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece negativo per € 270 milioni. La raccolta netta totale di febbraio è stata pertanto negativa per € 19 milioni. All'interno del risparmio gestito è da segnalare la raccolta netta dei fondi comuni, pari a € 270 milioni. Positivo anche il saldo delle assicurazioni vita, pari a € 117 milioni. A febbraio le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 168 milioni, (+50% rispetto al mese precedente). La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 141 milioni (55% in più rispetto a gennaio), interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a fine gennaio 2003 erano pari a € 39,7 miliardi. Il patrimonio dei fondi comuni, incluse le gestioni patrimoniali (€ 13,7 miliardi), ammontava a € 28,9 miliardi. A fine gennaio il totale delle masse amministrate del gruppo Banca Fideuram era di circa € 54,3 miliardi (- 1 % rispetto al mese precedente). Per quanto riguarda Banca Fideuram stand alone, il totale delle masse amministrate, a fine febbraio, era pari € 46,3 miliardi. A fine febbraio i private banker 1 del gruppo Banca Fideuram erano 4.589 a cui vanno aggiunti 118 produttori assicurativi per un totale di 4.707 professionisti. In allegato sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita incassati del gruppo Banca Fideuram a febbraio 2003; dimensioni della rete dei private banker del gruppo Banca Fideuram (rete Banca Fideuram e Bspi) relative a febbraio 2003; asset under management del gruppo Banca Fideuram a gennaio 2003; asset under management di Banca Fideuram stand alone a febbraio 2003. 

DEUTSCHE BANK SPA COLLOCA INFLATION COUPON, OBBLIGAZIONE SENZA SPESE CHE RIVALUTA IL CAPITALE AL TASSO DI INFLAZIONE EUROPEA + 0,20% 
Milano, 7 marzo 2003 - Deutsche Bank Spa colloca, fino al 13 marzo 2003, Inflation coupon, obbligazione a capitale garantito della durata di tre anni che riconosce una rivalutazione annua pari al tasso d'inflazione europea maggiorato di 0,20 punti percentuali. L'obbligazione, che non prevede costi di sottoscrizione né di gestione, ha un prezzo di emissione pari al 100% del valore nominale. L'importo minimo di sottoscrizione è pari a 1.000 euro. All'investitore sarà pagata annualmente una cedola lorda variabile, indicizzata all'Hicp eur index, che è espressione della media ponderata degli indici armonizzati dei prezzi al consumo dei Paesi dell'Emu (escluso tabacco), maggiorata di uno spread dello 0,20% (minimo garantito). Inflation coupon, emessa da Deutsche Bank Spa per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro, sarà distribuita in esclusiva dai 250 sportelli bancari del Gruppo e dalle 19 sedi di Private banking. Dario Di Muro, responsabile prodotti e investment center Deutsche Bank, ha commentato: "Inflation coupon può rappresentare un'opportunità di investimento alternativo ai Bot che consente di beneficiare di un tasso reale positivo in una situazione di rendimenti limitati, i più bassi degli ultimi quattro anni". 

BANCA INTESA: TRASPARENZA, CHIAREZZA E ATTENZIONE AL CLIENTE I VALORI DI BASE DEL NUOVO LOGO 
Milano, 7 marzo 2003 - E' stato presentato ieri dall'Amministratore Delegato Corrado Passera il nuovo marchio di Banca Intesa. Il nuovo marchio segue la decisione della Banca di mutare la propria denominazione da IntesaBci a Banca Intesa. L'assunzione del tema "Banca", avviato dal piano industriale del settembre scorso, dipende dalla volontà del management di Banca Intesa di richiamare anche nel logo la missione del gruppo. Un altro elemento alla base della nuova identità del marchio è il forte richiamo alla tradizione delle tre banche da cui ha origine Banca Intesa: Banco Ambrosiano Veneto, Banca Commerciale Italiana e Cariplo. Su questa duplice base nasce il nuovo logo disegnato da Fragile - società fondata nel 1999 da Michele De Lucchi e Mario Trimarchi - che sta lavorando anche alla definizione del nuovo modello di filiale. Ed è proprio dall'unione di questo simbolo e dei nuovi ambienti che verrà rivelata pienamente la nuova identità grafica e architettonica della Banca. "Una Banca - ha dichiarato Corrado Passera - che vuol fare della chiarezza, della trasparenza e dell'attenzione al cliente la sua filosofia di ogni giorno. Una banca semplice e trasparente, la banca che facilita la vita delle persone e delle imprese, la banca che si attrezza per servire ogni cliente nel modo più adeguato": il nostro Piano di Impresa individua oltre cento progetti operativi per trasformare questi obiettivi in fatti concreti. Il nuovo logo interpreta questa volontà strategica proponendosi come un elemento di forte innovazione in termini di un cromatismo molto deciso. I colori di base traggono origine dai colori di bandiera delle tre banche: rosso per Banco Ambrosiano Veneto, verde per Comit e blu per Cariplo. La novità della soluzione adottata sta non tanto nell'accostamento di questi colori bensì nella creazione di una scala di sfumature che unifica questi tre poli attraverso 11 gradazioni diverse, una per ogni lettera. Anche il marchio si veste di colore dando al simbolo dell'acquedotto fatto di tre arcate che unite diventano nuovo progetto, il significato della nuova sintesi che Banca Intesa rappresenta a vantaggio dei clienti. Il nuovo marchio serve anche per le nuove insegne delle filiali di Banca Intesa che sostituiranno progressivamente nei prossimi mesi quelle attuali. 

ASTALDI, ASSEMBLEA APPROVA PROGRAMMA DI BUY-BACK AUTORIZZATO L'ACQUISTO DI CIRCA 10 MILIONI DI AZIONI PROPRIE NOMINATI DUE NUOVI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 
Roma, 7 marzo 2003 - L'Assemblea ordinaria di Astaldi S.p.A., riunita il 5 marzo , ha approvato il programma di buy-back proposto dal consiglio di amministrazione. L'operazione deliberata dall'Assemblea consiste nell'autorizzazione ad acquistare sul mercato, entro 18 mesi dall'approvazione della delibera stessa, fino ad un massimale rotativo di n. 9.842.490 azioni ordinarie del valore nominale di 1,00 euro cadauna della Astaldi S.p.A. Il prezzo unitario di acquisto dovrà essere non inferiore ad 1,00 euro e non superiore a quello medio degli ultimi 10 giorni di borsa aperta antecedenti il giorno dell'acquisto aumentato del 10%. La delibera prevede inoltre l'autorizzazione ad alienare eventualmente, in tutto o in parte, le azioni proprie acquistate, ad un prezzo unitario non inferiore a quello medio degli ultimi 10 giorni di borsa aperta antecedenti il giorno della vendita diminuito del 10%. Il programma di buy-back permetterà alla Società di disporre di uno strumento che gli consenta di ridurre la volatilità e favorire il regolare andamento delle negoziazioni ovvero di effettuare un buon investimento. L'Assemblea ha, altresì, nominato per il residuo periodo del triennio in corso 2001-2003 quali Consiglieri della Società l'Ambasciatore Luigi Guidobono Cavalchini e il dott. Bruno Lecchi. 

IL CDA MEDIASET FISSA DATA ASSEMBLEA AZIONISTI E APPROVA NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO 
Cologno Monzese, 7 marzo 2003 Il Consiglio di amministrazione di Mediaset spa, riunitosi il 4 marzo sotto la presidenza di Fedele Confalonieri, ha fissato l'Assemblea degli Azionisti per mercoledì 16 aprile 2003. Il Consiglio ha anche approvato un nuovo assetto organizzativo di Mediaset e della controllata Rti. La filosofia di fondo è improntata alla semplificazione e all'integrazione delle attività e delle competenze, accorpando in aree omogenee tutti i servizi comuni alle aree di business del gruppo. Nella capogruppo Mediaset spa resta inalterato l'assetto di vertice (Presidente Fedele Confalonieri, Vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, Amministratore delegato Giuliano Adreani) e alle dipendenze del Presidente viene costituita la Divisione Affari Istituzionali, Legali e Analisi Strategiche la cui responsabilità è affidata a Gina Nieri; viene costituita la Direzione Centrale Amministrazione, Finanza e Rapporti con gli investitori la cui responsabilità è affidata a Marco Giordani. Restano inalterate le altre due Direzioni centrali: Comunicazione e Informazione affidata a Mauro Crippa e Pianificazione e Controllo affidata a Pasquale Cannatelli. Nella controllata Rti spa, alle dipendenze del presidente Pier Silvio Berlusconi viene costituita, sotto la responsabilità del Vicepresidente Niccolò Querci e sempre seguendo la logica di unificazione dei servizi comuni, la Direzione Personale, Organizzazione e Servizi affidata a Luigi Motta. Restano confermate le due Direzioni generali: Contenuti affidata ad Alessandro Salem e Operazioni affidata a Franco Ricci. 

CDA HDP: PRESENTAZIONE CAMBIAMENTO DENOMINAZIONE SOCIALE. CONVOCATA ASSEMBLEA STRAORDINARIA ED ORDINARIA DEGLI AZIONISTI PER I GIORNI 14 E 15 APRILE 2003. 
Milano, 7 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione HdP - Holding di Partecipazioni Industriali - riunitosi il 4 marzo sotto la presidenza di Francesco Tatò ha approvato la proposta relativa al cambiamento della denominazione sociale da "HdP - Holding di Partecipazioni Industriali S.p.A." a "Rizzoli Corriere della Sera MediaGroup S.p.A." in forma abbreviata "RCS MediaGroup S.p.A." o "Rcs S.p.A.". La nuova denominazione conferma e sottolinea la concentrazione delle attività del gruppo nell'editoria e nella comunicazione. Il Consiglio ha preso atto delle dimissioni di Paolo Fresco dalla carica di consigliere di amministrazione ed ha cooptato in sua vece Franzo Grande Stevens. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l'assemblea per i giorni 14 e 15 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per sottoporre all'approvazione, in sede straordinaria, alcune modifiche dello statuto (denominazione sociale e requisiti dei componenti del Collegio Sindacale) e in sede ordinaria, l'approvazione del bilancio nonchè la nomina del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della società di revisione ed il rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto e disposizione di azioni proprie. 

RCS EDITORI (GRUPPO HDP) ACQUISTA IL 30% DEL CAPITALE DI UNEDISA DA RECOLETOS ED IL 5% DA PROMOTORES. RCS EDITORI SALE COSÌ ALL' 89,1% DI UNEDISA 
Milano, 5 marzo 2003 - Rcs Editori (Gruppo HdP) ha raggiunto un accordo con Recoletos Grupo de Comunicacion per acquisire il 30% del capitale che Recoletos possiede in Unedisa, la casa editrice che pubblica il quotidiano El Mundo. L'accordo sarà firmato nei prossimi giorni da Jaime Castellanos, Presidente di Recoletos e da Maurizio Romiti, Amministratore Delegato di HdP. L'intesa è stata raggiunta con l'assistenza di Lazard Italia per Recoletos e Goldman Sachs per Rcs Editori e prevede l'acquisto del 30% del capitale di Unedisa posseduto direttamente da Recoletos ad un prezzo di 80 milioni di euro. In una transazione separata Rcs pagherà un ulteriore importo di 13,3 milioni di euro per l'acquisto del 5% del capitale di Unedisa posseduto dai soci fondatori, Promotores. L'operazione permette ad Rcs di salire all'89,1% del capitale di Unedisa e conferma l'impegno quale azionista di maggioranza nel perseguire lo sviluppo della società nel mercato spagnolo. "E' una grande soddisfazione per il gruppo HdP aver deciso nel Consiglio di Amministrazione odierno, di aumentare la propria partecipazione in Unedisa. Si consolida dunque la nostra presenza nel mercato spagnolo dei media in previsione di auspicabili, successivi sviluppi. Alta considerazione per il Gruppo Recoletos, che ci ha accompagnato finora in questa iniziativa e spero di avere in futuro ulteriori occasioni di sviluppare insieme altre forme di collaborazione" ha dichiarato Maurizio Romiti Amministratore Delegato di HdP. "Recoletos è molto orgogliosa di aver contribuito negli ultimi quattro anni alla crescita costante di El Mundo. La nostra partnership con Rcs in Unedisa è stata molto positiva sia da un punto di vista personale che professionale. Confidiamo di continuare una stretta collaborazione con El Mundo e auguriamo ad Unedisa il meglio per gli anni a venire" ha dichiarato Jaime Castellanos, Presidente di Recoletos Grupo de Comunicacion. 

RECORDATI: CDA APPROVA IL BILANCIO 2002. UTILE OPERATIVO + 37%. UTILE NETTO + 39,5%. DIVIDENDO + 50%.IL SETTORE FARMACEUTICO HA SOSTENUTO L'ULTERIORE MIGLIORAMENTO ECONOMICO. 
Milano, 7 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Recordati S.p.A. ha approvato i risultati consolidati dell'anno 2002. Le vendite nette consolidate sono state pari a € 492,7 milioni, rispetto a € 433,4 milioni del 2001 (+ 13,7%). Tale aumento è dovuto interamente al settore farmaceutico le cui vendite sono passate da € 349,7 milioni a € 414,4 milioni (+18,5%). Il lancio di alcune importanti specialità in Italia, il continuo successo di Zanidip(r) nei più importanti mercati e il notevole sviluppo delle vendite di prodotti già presenti nel nostro listino sono gli elementi determinanti di questo positivo risultato. Le vendite del settore chimica farmaceutica sono state pari a € 78,3 milioni (€ 83,7 milioni nel 2001), con una contrazione del 6,4% per il permanere di una forte pressione sui prezzi. Complessivamente le vendite internazionali sono state pari a € 297,3 milioni e rappresentano il 60,3 % delle vendite totali. L'Ebitda, pari al 24,3% delle vendite, ha raggiunto € 119,9 milioni (€ 98,5 milioni nel 2001), con un aumento del 21,6%. Quello del settore farmaceutico è ulteriormente migliorato, raggiungendo il 25,9% delle vendite, grazie al continuo sviluppo delle attività farmaceutiche internazionali. L'Ebitda del settore chimica farmaceutica ha invece registrato una flessione ed è stato pari al 14,0% delle vendite. L'utile operativo, pari al 18,1% delle vendite, è stato di € 89,2 milioni con una crescita del 37,0% rispetto all'anno precedente. Tale miglioramento deriva soprattutto dal migliore margine di gestione e beneficia inoltre per € 5,1 milioni del diverso periodo di ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione delle società francesi Doms-Adrian e Bouchara. L'utile netto, pari al 10,2% delle vendite è cresciuto da € 36,0 milioni a € 50,2 milioni con un incremento del 39,5%. L'utile per azione è stato di € 1,01. Il cash flow è stato pari a € 84,2 milioni (17,1% delle vendite) ed è aumentato del 21,3 % rispetto al 2001. La situazione patrimoniale del gruppo si è rafforzata grazie al positivo andamento del cash flow generato dalla gestione. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2002 si è ridotto a € 44,7 milioni, anche in presenza di importanti investimenti realizzati nella seconda parte dell'anno e dell'acquisto di azioni proprie, mentre il patrimonio netto ha raggiunto € 227,1 milioni. Il rapporto tra indebitamento netto e patrimonio netto è migliorato ed è pari a 0,2. Ricerca farmaceutica Sono proseguite le attività di ricerca e sviluppo sia nell'area urologica che in quella cardiovascolare. Nell'area urologica è continuato con Pharmacia il programma di collaborazione incentrato sugli antagonisti dei recettori 5HT1A per il trattamento della vescica instabile e sono stati aperti nuovi interessanti filoni di ricerca di molecole con un potenziale uso terapeutico per i disturbi della minzione. E' proseguita inoltre l' attività di ricerca sulla molecola originale Rec 15/2615, studiata nella disfunzione sessuale femminile, oggetto di uno studio farmacologico di proof-of-concept nell'animale. Nell'area cardiovascolare, oltre all'attività di sviluppo di lercanidipina, è continuata la fase III di sviluppo di un'associazione fissa tra lercanidipina e un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (Ace-Inibitore), un altro farmaco indicato per il trattamento dell'ipertensione. Lercanidipina E' proseguita con grande soddisfazione l'affermazione di lercanidipina, ad oggi presente con successo in 43 paesi, ottenendo crescente favore da parte della classe medica sia europea che non europea e vantando complessivamente 20 milioni di mesi/terapia a dicembre 2002. Il progetto di sviluppo di lercanidipina negli Usa subirà un ritardo di qualche anno. Dopo l'approvable letter inviata dall'Fda nel mese di agosto 2002, la nostra licenziataria nel mercato USA Forest Laboratories è stata invitata ad approfondire alcuni punti pendenti prima della concessione della definitiva approvazione. Sorprendentemente, nel successivo incontro di dicembre, l'Fda ha richiesto che questi punti venissero chiariti attraverso l'esecuzione di nuovi studi clinici. In particolare, l'Fda, pur mantenendo lo stato di approvable, non ha ritenuto sufficiente la documentazione presentata al fine di determinare il migliore regime posologico da proporre al medico americano. Il programma di sviluppo futuro per portare il nostro farmaco sul mercato americano è oggi in corso di definizione. Una prima alternativa, che si limiterebbe a proseguire sulla strada di ulteriori studi clinici con la formulazione esistente, potrebbe portare alla commercializzazione del farmaco non prima del 2005. Una seconda, che sarà quella verosimilmente prescelta, si indirizzerà verso lo sviluppo di una formulazione a rilascio controllato che si ritiene possa più chiaramente soddisfare le esigenze dell'Fda. Tale formulazione potrà portare anche ad una nuova protezione brevettuale e ottenere ulteriori vantaggi terapeutici, ma richiederà tempi di sviluppo più lunghi. In Giappone sono stati definiti due importanti accordi di co-marketing con le società Dainippon Pharmaceutical Co. e Tsumura Co. Il vasto programma di studi clinici relativo a lercanidipina, finalizzato ad ampliarne il profilo terapeutico, ha fornito risultati molto interessanti. In particolare, sono stati pubblicati su The American Journal of Hypertension i risultati dello studio Cohort che evidenzia i vantaggi della lercanidipina sull'amlodipina, molecola leader del mercato. Questi risultati sono stati confermati anche da un altro studio effettuato in Norvegia. La Medicines Control Agency del Regno Unito ha concesso una Product Licence (Autorizzazione all'Immissione in Commercio) per Zanidip(r) compresse da 20 mg, che rappresenta un'ulteriore valida offerta terapeutica per i pazienti con livelli di ipertensione tali da richiedere dosaggi maggiori. A questa autorizzazione è seguita la Procedura di Mutuo Riconoscimento che è stata completata con successo in tutti i 12 paesi dell'Unione Europea per i quali era stata richiesta. La pipeline del settore farmaceutico si è rafforzata grazie all'acquisizione di nuovi prodotti e al progresso nello sviluppo e nell'iter registrativo di farmaci già nella pipeline. E' stata ottenuta dalla società danese Lundbeck la licenza semi-esclusiva per il mercato italiano di escitalopram, nuovo farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) indicato per il trattamento delle sindromi depressive e degli stati di panico. Nel mese di dicembre si è conclusa favorevolmente la Procedura di Mutuo Riconoscimento per l'autorizzazione all'immissione in commercio di questo farmaco. E' stato concluso con la società israeliana Dexcel un accordo di licenza esclusiva per la vendita in Italia, Francia e Spagna di un'innovativa formulazione orale di ciclosporina, importante farmaco appartenente alla classe degli immunosoppressori, utilizzato principalmente nella terapia antirigetto dopo i trapianti. In Spagna e Francia sono state ottenute le licenze per un sistema transdermico a base di nitroglicerina per il trattamento dell'angina. In Spagna il prodotto è già stato lanciato, facendo seguito ad un analogo lancio in Italia. In Francia è stato anche firmato un accordo di licenza per la commercializzazione di un farmaco anti-ulcera appartenente alla classe degli inibitori della pompa protonica (PPI). A fine anno è stato siglato un accordo di licenza con Bayer AG per la promozione e la vendita in Italia di OctegraÒ (moxifloxacina), farmaco appartenente alla classe degli antibatterici fluorochinolonici, già presente sul mercato italiano, indicato per il trattamento delle infezioni delle vie respiratorie. Sarà proposta all'Assemblea degli Azionisti, sulla base di questi positivi risultati, la distribuzione di un dividendo per le azioni in circolazione, con esclusione delle azioni proprie in portafoglio, in ragione di € 0,375 per azione (€ 0,25 lo scorso anno) con stacco della cedola n. 3 in data 22 aprile 2003 e pagabile dal 25 aprile 2003. Le vendite dei primi due mesi del 2003 sono leggermente inferiori a quelle dello stesso periodo dell'anno precedente. Quelle del settore farmaceutico sono in crescita e migliori rispetto alle previsioni, in particolare per quanto riguarda le specialità farmaceutiche in Italia. Per contro si è accentuato l'andamento negativo del settore chimica farmaceutica relativamente al quale sono stati avviati programmi di ristrutturazione e di riorganizzazione che potranno comportare anche la cessione di attività non più ritenute strategiche o, comunque, non redditizie. Commenti alla gestione - "Il 2002 è stato un anno caratterizzato da un'ulteriore significativa crescita delle vendite e della redditività. Il forte miglioramento economico è stato sostenuto interamente dal settore farmaceutico che ha continuato il suo sviluppo nel mercato italiano ed internazionale" ha affermato Giovanni Recordati, Presidente ed Amministratore Delegato. "Nel 2003 il gruppo continuerà sulla strada dello sviluppo da tempo intrapresa che ha dato fino ad ora risultati molto positivi. L'espansione in Europa e l'acquisizione di nuovi prodotti saranno progetti prioritari per continuare con solidità nella nostra crescita. Lercanidipina continuerà a contribuire in modo sostanziale al progetto di sviluppo del gruppo. Grazie alle vendite internazionali, prevediamo inoltre di avere la capacità di fronteggiare l'impatto delle misure governative adottate in Italia per il contenimento della spesa sanitaria." 

OLCESE S.P.A.: RINVIATA LA RIUNIONE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE 
Milano, 7 marzo 2003. Olcese S.p.A. comunica che la riunione del Consiglio di Amministrazione prevista per ieri non si è tenuta per mancanza del numero legale a causa dell'imprevista impossibilità a partecipare alla riunione di alcuni amministratori. La Società, peraltro, conferma che è in corso di riconvocazione per i prossimi giorni una nuova riunione del Consiglio con lo stesso ordine del giorno. Con l'occasione Olcese comunica alcune informazioni relative all'evoluzione della posizione finanziaria e allo stato di avanzamento del Piano Industriale e Finanziario. Per quanto attiene alla posizione finanziaria netta si comunica che a fine gennaio 2003 la posizione finanziaria netta di Olcese S.p.A. si attesta a - € 90,7 milioni, mentre a livello consolidato la posizione finanziaria netta si attesta a - € 123,2 milioni. La variazione rispetto al mese precedente è dovuta ad un leggero incremento dell'esposizione per cassa delle società del Gruppo. Con riferimento all'indebitamento scaduto si informa che, quanto alla parte finanziaria ammonta a circa euro 5 milioni ed è costituita da due rate di leaseback in corso di rinegoziazione, quanto alla parte commerciale ammonta a circa Euro a € 29,6 milioni, pressoché invariati rispetto alla rilevazione precedente. La negoziazione con i fornitori continua su ipotesi di riscadenziamento del debito in fase di analisi preliminare ma non ancora definite formalmente. Per quanto attiene all'avanzamento del Piano si informa che l'advisor Livolsi & Partners ha positivamente avviato i contatti con i principali Istituti di credito per rinegoziare i termini del debito e confidiamo che nel giro di poche settimane si possa pervenire ai primi risultati in quest'ambito mentre gli azionisti di riferimento stanno esaminando alcune ipotesi di intervento di carattere finanziario o industriale a sostegno dell'attività di Olcese. Alcuni ritardi nella realizzazione del Piano industriale saranno colmati non appena verranno definite le operatività finanziarie in corso. In relazione al programma di dismissione del patrimonio immobiliare del Gruppo si conferma che si sta concludendo la definizione delle trattative relative alla cessione dell'immobile di Novara. 

GRUPPO TARGETTI: IL CDA CONVOCA PER IL 30 APRILE 2003 L'ASSEMBLEA IN SEDUTA ORDINARIA E STRAORDINARIA. 
Longiano (Forlì ) 7 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Targetti Sankey S.p.A., riunitosi ieri a Longiano (Forlì), ha convocato per il giorno 30 aprile 2003 alle ore 10,30 l'Assemblea Ordinaria e Straordinaria (seconda convocazione il giorno 2 maggio 2003), deliberando il relativo ordine del giorno. Gli argomenti all'ordine del giorno dell'Assemblea in seduta Ordinaria riguardano: approvazione del bilancio d'esercizio, destinazione dell'utile netto di esercizio, nomina del CdA e determinazione del relativo compenso, presentazione del bilancio consolidato, autorizzazione all'acquisto ed alla disposizione di azioni proprie. L'Assemblea Straordinaria sarà chiamata a deliberare in merito a due aumenti di capitale al servizio, rispettivamente, di un piano di "stock option" riservato ad amministratori esecutivi della capogruppo e delle sue controllate e di un secondo piano di stock option riservato a dirigenti e dipendenti della capogruppo e delle sue controllate. Gli aumenti di capitale in questione avranno ad oggetto, nel loro insieme, un numero massimo di n. 1.500.000 nuove azioni ordinarie, pari all'8,5% dell'attuale capitale sociale della Targetti Sankey S.p.A. Le azioni rivenienti dai suddetti aumenti di capitale potranno essere sottoscritte dai beneficiari dei piani nel periodo 2004 - 2007. Si ricorda che il vigente Piano di Stock Option riservato ad amministratori dirigenti, consulenti e dipendenti del Gruppo Targetti, deliberato dall'Assemblea del giugno 2000, andrà a conclusione nel prossimo mese di settembre. Il Progetto di bilancio 2002 sarà approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 marzo 2003 

GLOBAL CROSSING HA ANNUNCIATO I RISULTATI OPERATIVI DI DICEMBRE 2002 LA LIQUIDITÀ È SALITA RISPETTO AL MESE PRECEDENTE A 782 MILIONI DI DOLLARI. 
Madison, N.J., 5 marzo 2003 - Global Crossing ha reso noto il 5 marzo di aver raggiunto anche a dicembre 2002 gli obiettivi di performance stabiliti nel piano operativo presentato ai creditori nel marzo 2002 (esclusa Asia Global Crossing). Risultati Operativi - A dicembre 2002, Global Crossing ha registrato un fatturato relativo ai servizi di 239 milioni di dollari, superiore di 37 milioni di dollari rispetto al target mensile previsto dal piano operativo. Sempre a dicembre l'Ebidta relativo ai servizi è stato di 8 milioni di dollari e migliore di quello riportato dal piano. La liquidità ha superato i target fissati nel piano operativo, attestandosi sui 782 milioni di dollari al 31 dicembre 2002, contro i 611 milioni di dollari stabiliti dal piano. Le spese operative di 69 milioni di dollari sono superiori rispetto ai 60 milioni di dollari previsti, mentre i costi di manutenzione di terze parti si attestano sugli 11 milioni di dollari a dicembre e risultano di 4 milioni inferiori alle previsioni. "In dicembre 2002, Global Crossing ha raggiunto i suoi obiettivi finanziari e operativi" ha dichiarato John Legere, chief executive officer di Global Crossing. "Concluderemo l'anno in positivo incrementando la nostra liquidità per il secondo mese di fila." Risultati del report operativo mensile di dicembre 2002 - Global Crossing ha depositato oggi il report operativo mensile per il mese di dicembre alla U.S. Bankruptcy Court per il Distretto Sud di New York, come richiesto dal processo di riorganizzazione del Capitolo 11. Global Crossing ha registrato un fatturato consolidato di circa 178 milioni di dollari. Le altre spese operative consolidate sono state di 120 milioni di dollari (incluso l'intero costo dell'annuale programma di incentivo 2002), mentre i costi di accesso e di manutenzione si sono attestati sui 140 milioni di dollari a dicembre 2002. L'azienda ha registrato un saldo di cassa consolidato dall'US Gaap di circa 750 milioni di dollari al 31 dicembre 2002 che comprende 361 milioni di dollari di contante disponibile, 331 milioni di dollari di contante vincolato e 58 milioni di dollari di contante di Global Marine. Global Crossing ha registrato un utile netto consolidato di 192 milioni di dollari a dicembre 2002 che comprende i seguenti item non operativi: 254 milioni di dollari di utile relativo alla composizione delle richieste di risarcimento del fornitore, 38 milioni di dollari di altri utili relativi alla cessazione degli impegni assunti per il servizio di distribuzione e 97 milioni di dollari di benefici di imposta sul reddito. "A dicembre il nostro business ha generato 81 milioni di dollari in contante provenienti dalle attività operative" ha continuato Dan Cohrs, chief financial officer di Global Crossing. 

DEFINITO L'ACCORDO BENETTON-TECNICA PER LA CESSIONE DI ROLLERBLADE 
Ponzano, 7 marzo 2003 - Il gruppo Benetton ha siglato un preliminare vincolante per la cessione del marchio Rollerblade a Prime Newco, del gruppo Tecnica che aveva già acquisito il marchio Nordica. 'accordo concluso rientra nella strategia di Benetton di focalizzazione delle attività sul core-business dell'abbigliamento. Nell'ambito della strategia intrapresa di cessione dei marchi dell'attrezzo sportivo, il gruppo Benetton sta anche valutando le manifestazioni di interesse ricevute per il marchio Prince. Il corrispettivo stabilito per il solo marchio Rollerblade sarà pari a 20 milioni di euro, pagabile al completamento della cessione, previsto per il 31 maggio 2003. In quel momento verranno inoltre trasferiti, con valutazione separata, altre componenti del ramo d'azienda e la partecipazione totalitaria della controllata svizzera Benetton Sportsystem Schweiz. Benetton, inoltre, percepirà l'1,5 per cento del fatturato del marchio Rollerblade per i prossimi 5 anni, e comunque un corrispettivo complessivamente non inferiore a 5 milioni di euro, a titolo di trasferimento del know-how. Si prevede che il marchio Rollerblade realizzi nel 2002 un deciso miglioramento della redditività, passando ad un margine operativo lordo (Ebitda) negativo di circa un milione di euro, in forte recupero rispetto ai 16,4 milioni di euro registrati nel 2001. Il fatturato previsto per il 2002 è di circa 66 milioni di euro con oltre 1,4 milioni di pattini venduti nel mondo. 

LUIGI DE PUPPI LASCERA' L'INCARICO DI AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO BENETTON 
Ponzano, 7 marzo 2003. Luigi De Puppi, Amministratore Delegato di Benetton Group, ha annunciato la decisione di lasciare il proprio incarico in azienda a far data dalla prossima assemblea che approverà il bilancio della società. La decisione è maturata dopo aver concluso con successo il mandato concordato con gli azionisti di riferimento di Benetton Group. E' stato completato infatti il processo di ristrutturazione dell'area dell'attrezzo sportivo ed è stato impostato il programma di cessione dei rami d'azienda ad esso relativo. Nordica è stata ceduta al Gruppo Tecnica, per Rollerblade è stato raggiunto un accordo preliminare vincolante di vendita e per Prince sono in atto trattative che fanno presumere una dismissione a breve. Il Gruppo Benetton e il suo Presidente, Luciano Benetton, desiderano esprimere a De Puppi i più sinceri ringraziamenti per l'opera svolta e per gli importanti obbiettivi raggiunti. 

SETA COMASCA: 2002 AL RALLENTY, MA SI RIPRENDONO TESSUTO DONNA E CRAVATTE DOPO LA 'FALSA PARTENZA' DEI PRIMI MESI, IL MERCATO SI È RISVEGLIATO 
Milano, 7 marzo 2003 - La congiuntura negativa dell'economia mondiale non ha risparmiato il distretto serico comasco. Nel 2002, secondo i dati raccolti da Sistema Moda Italia - su un campione di 33 aziende che sviluppano oltre il 40% del fatturato del settore - il fatturato della tessitura serica italiana è diminuito del 7,6% annuo. Il mercato italiano ha fatto registrare una flessione del 6,3%, mentre i mercati internazionali hanno ceduto l'8,1%. Espresse in quantità, le vendite dell'industria serica italiana mostrano, a consuntivo del 2002, un cedimento inferiore (-6,4%): il valore medio della produzione italiana. Un calo dovuto sia al deprezzamento della materia prima, sia all'accentuazione dell'impiego delle fibre man-made, segnatamente per i tessuti destinati all'abbigliamento femminile. La perdita è maturata nel corso della parte iniziale dell'anno, ma a partire dal secondo trimestre si è verificato un importante rimbalzo, che ha consentito un recupero. Nel quarto trimestre 2002 il fatturato ha mostrato una flessione tendenziale dell'1,5% rispetto al corrispondente periodo 2001, con una raccolta ordini negativa del 5,8%. Il tessuto per abbigliamento femminile ha rappresentato la componente più dinamica per il mercato della tessitura serica; nel primo trimestre 2003 la situazione si presenta in recupero. Il comparto ha chiuso l'anno con una diminuzione del fatturato pari al 3,9%, per effetto di una perdita pari al 2,2% sui mercati internazionali e al 5,4% sul mercato interno. L'evoluzione, dopo un primo trimestre assai critico, è stata successivamente più favorevole grazie soprattutto ai tessuti realizzati con fibre chimiche: hanno registrato incrementi pari al 13,1% e al 7,8% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre 2002. Nel quarto trimestre il fatturato è aumentato del 5,5%, le vendite del 7,8% ed anche gli ordini raccolti hanno evidenziato un trend positivo, pari al + 5,1%. Il tessuto per cravatteria ha fatto registrare nel 2002 una flessione del fatturato pari al 6,2%. In questo caso la caduta all'inizio dell'anno è stata più contenuta rispetto a quella accusata per l'abbigliamento femminile, ma nei trimestri successivi la tendenza, pur evidenziando un sensibile 'rientro', non è mai tornata in segno positivo. Ha pesato sul risultato complessivo la forte contrazione accusata per gli articoli stampati. Il processo di forte declino di tale prodotto, infatti, è proseguito per il settimo anno consecutivo. L'andamento degli articoli tinti in filo, viceversa, è stato favorevole (+ 1,3%), grazie ad una situazione progressivamente sempre più positiva, a partire dal secondo trimestre. Il foulard e, in generale, l'accessorio tessile femminile hanno fatto registrare una forte contrazione, sia in termini di fatturato (- 20,5%), sia in termini quantitativi (-23%). In questo caso la tendenza negativa a due cifre non è rientrata, La tendenza moda, che ha favorito il prodotto serico stampato per l'abbigliamento esterno, sta penalizzando evidentemente la creatività nell'accessorio tessile. E' un malessere che non riguarda solo la produzione italiana, ma che si verifica anche per i principali competitors cinesi, coreani ed indiani. Il tessuto stampato mare ha migliorato i buoni risultati conseguiti nel corso del 2001, confermando una tendenza espansiva manifestata già nel corso degli ultimi anni. Infolink: www.sistemamodaitalia.it 

AVVIATA LA RIFORMA DELLA TARIFFA SOCIALE DELL'ENERGIA ELETTRICA 
Milano, 7 marzo 2003 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso ieri un documento per la consultazione con le proprie proposte di riforma della tariffa sociale dell'elettricità. Il documento illustra il metodo suggerito dall'Autorità per superare l'attuale sistema di agevolazioni, basato sui consumi e indipendente dal reddito familiare. L'Autorità propone che l'agevolazione sia concessa alle famiglie in reali condizioni di disagio economico individuate attraverso l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee o "redditometro") già in uso per la fornitura agevolata di servizi essenziali. Poiché il regime delle tariffe agevolate si inquadra nel più ampio contesto della politica sociale, l'Autorità ritiene necessario che sia il Governo a indicare l'estensione e l'intensità dell'agevolazione che sarà introdotta. Sul documento, pubblicato sul sito internet dell'Autorità www.autorita.energia.it  sarà svolto un ampio processo pubblico di consultazione e audizioni aperto alle associazioni dei consumatori e ambientaliste, alle imprese che dovranno applicare il nuovo metodo, ai sindacati dei lavoratori e delle imprese e agli altri soggetti istituzionali coinvolti. Il termine per ricevere pareri e osservazioni scritte è stato fissato al 30 aprile prossimo. La riforma della tariffa sociale si è resa necessaria perché il sistema in vigore, che discrimina le famiglie unicamente in base ai consumi, non appare più in grado di raggiungere gli obiettivi sociali per i quali fu introdotto nel 1975. All'epoca, per garantire i consumi essenziali di elettricità a basso prezzo alle fasce povere della popolazione, fu stabilita una tariffa progressiva per scaglioni di consumo. I cambiamenti degli stili di vita e l'aumento generalizzato dei consumi ha fatto sì che oggi una ampia fascia di consumatori, non necessariamente in condizioni economiche disagiate, paga l'elettricità meno del suo costo ed è sussidiata da chi con maggiori consumi paga l'elettricità molto di più (tra le famiglie con maggiori consumi rientrano anche quelle numerose in condizioni di disagio economico, mentre fra quelle con bassi consumi rientrano ad esempio i single ad alto reddito). L'Isee, di cui l'Autorità propone l'utilizzo, assume come unità di riferimento il reddito complessivo e una parte del patrimonio del nucleo familiare, consentendo di meglio selezionare, sulla base di criteri e parametri omogenei, la platea dei beneficiari dell'agevolazione. L'impiego dell'Isee consente anche una semplificazione e riduzione dei costi amministrativi: la selezione dei beneficiari viene effettuata una sola volta a prescindere dal numero di agevolazioni richieste, le società elettriche devono solo applicare un indicatore calcolato dall'Inps e i potenziali beneficiari con una sola autocertificazione possono accedere a più servizi. Nelle proposte dell'Autorità il regime agevolato si applicherebbe unicamente ai contratti di potenza impegnata di 3 kW, con l'eccezione dei clienti in gravi condizioni di salute, e limitatamente ad una quantità di consumi annui che varia in proporzione al numero di componenti dell'unità familiare. Gli eventuali sforamenti di queste soglie di consumo dei clienti agevolati sono penalizzati in modo tale da contenere allo stesso tempo eventuali comportamenti opportunistici e sprechi di energia. Le riduzioni tariffarie verranno modulate sulle quote fisse e variabili della tariffa in base alle indicazioni del Governo e in esito al processo di consultazione. Le famiglie agevolate continueranno invece a pagare le componenti della tariffa relative al combustibile e agli oneri di sistema, per mantenere anche per questa clientela un segnale di prezzo proveniente dal mercato. Infolink: http://www.autorita.energia.it/com_stampa/index.htm 

LUFTHANSA DIVENTERÀ SOCIO DI MAGGIORANZA IN AIR DOLOMITI 
Milano, 7 marzo 2003 - Lufthansa e l´azionista di maggioranza di Air Dolomiti hanno trovato un´intesa in merito all´aumento della partecipazione nel capitale sociale di Air Dolomiti già acquistata da Lufthansa nel 1999. Il presidente e azionista di maggioranza di Air Dolomiti, dott. Alcide Leali, ha oggi comunicato la decisione di esercitare il diritto di vendere il 31,2 % del capitale di Air Dolomiti a Lufthansa, sulla base degli accordi contrattuali gia´esistenti tra le parti. In seguito a cio´ il giorno 16 aprile Lufthansa arriverà a detenere la maggioranza di Air Dolomiti con il 51,9% del capitale, previa approvazione delle autorità Antitrust. Il valore della transazione si aggira sui 40 milioni di Euro. In una successiva fase sara´ prevista la presentazione di un´offerta pubblica di acquisto presso la Borsa di Milano nei confronti dell´intero azionariato residuale, ai sensi dell´art. 106 del T.U.F.. La collaborazione commerciale tra Lufthansa ed Air Dolomiti è iniziata nel 1994 attraverso la firma di un accordo di partnership che ha intensificato la co-operazione tra i due vettori nell'ottica del rafforzamento dei collegamenti tra il Nord Italia e la Germania ed in particolare Monaco di Baviera, secondo hub di Lufthansa. Air Dolomiti ha giocato un ruolo di primaria importanza nello sviluppo di Monaco attestandosi come primo vettore straniero sullo scalo bavarese per numero di voli e contribuendo così al raggiungimento da parte dell´aeroporto di Monaco di una posizione tra i leader in Europa . Con l´inaugurazione del nuovo Terminal nello scalo bavarese previsto nel corso del 2003 si schiudono per Air Dolomiti ulteriori opportunit à di crescita per i prossimi anni. Air Dolomiti rimarrà una realtà industriale autonoma, simbolo di eccellente qualità, servizio di alto livello e personale altamente motivato. Inoltre, la già proficua cooperazione con Lufthansa e gli altri Partners sarà ulteriormente intensificata. 

RYANAIR PARTE DA PALERMO PALERMO-LONDRA STANSTED -€ 79.99 (SOLO ANDATA-TASSE ESCLUSE) 
Milano, 7 marzo 2003 - Ryanair, la compagnia a bassa tariffa N.1 in Europa, ha annunciato ieri il nuovo collegamento fra Palermo e Londra Stansted e contemporaneamente l'aggiunta di nuove rotte da Londra su Ostend, Groingen, Altenburg, Blackpool e Rodez. La nuova rotta verrà inaugurata il 1 ° maggio con voli giornalieri e tariffe a partire da Euro 79.99. Annunciando i dettagli delle nuove sei rotte Peter Sherrard, il coordinatore Marketing e Vendite per l'Italia di Ryanair, oggi a Palermo ha detto: "Questo è uno sviluppo molto importante per Ryanair e per la Sicilia dato che offre per la prima volta la possibilità di viaggiare a bassa tariffa verso Londra dal sud dell'Italia e mette fine ad anni di limitate possibilità di viaggio create dalle compagnie ad "alte tariffe". Inoltre il turismo locale riceverà importanti benefici dalla forte presenza di cittadini inglesi che visiteranno la Sici"'ia durante tutto l'anno. Questo porterà il numero totale delle rotte operanti in Italia da Ryanair a 26 e costituirà un'importante presenza per noi nel sud dell'Italia. Ryanair trasporterà più di 24 milioni di passeggeri in Europa nel corso del prossimo anno e l'annuncio di queste nuove rotte porterà il network Ryanair a un totale di 114 rotte in 16 paesi. Queste nuove rotte e basse tariffe sono disponibili con un semplice clic sul sito internet www.ryanair.com 

QATAR AIRWAYS INIZIERÀ AD OPERARE CON I PROPRI VOLI SU ROMA, MANCHESTER, KOCHI E ISLAMABAD NEI PROSSIMI DUE MESI PORTANDO IL NUMERO DI ROTTE A LIVELLO GLOBALE A 42 
Doha, 7 marzo. Il Ceo di Qatar Airways, Mr Akbar Al Baker, ha annunciato il 5 marzo in conferenza stampa a Doha che la compagnia aerea aggiungerà quattro nuove rotte al proprio network. "Sono felice di annunciare che Qatar Airways offrirà ai propri clienti una scelta più vasta di destinazioni attraverso le nuove rotte su Roma, Manchester, Kochi e Islamabad. "Con l'apertura delle quattro rotte porteremo i nostri servizi di alta qualità in nuove città europee e nel sub-continente indiano. "Il costante incremento di servizi ha reso Qatar Airways una delle compagnie aeree con il maggiore tasso di crescita nel mondo ed ha portato ad un conseguente aumento della domanda dei nostri servizi "Grazie alle nuove rotte su Roma, Manchester, Kochi e Islamabad, Qatar Airways ha portato a 42 il numero di rotte operative in Europa, Medio Oriente, Nord Africa, sub-continente indiano ed Estremo Oriente. "Qatar Airways inizierà ad operare con voli diretti su Manchester dal 2 aprile 2003. "Opereremo con quattro voli settimanali su Manchester con i nostri Airbus A300 portando a 15 il numero di voli settimanali sul Regno Unito. "I viaggiatori potranno raggiungere il Regno Unito sia sull'aeroporto di Londra Heathrow sia su Manchester. "I nuovi voli diretti su Manchester saranno i giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e domenica. "Dal 16 giugno, Qatar Airways inizierà ad operare su Roma con 4 voli settimanali insieme ai voli già operativi su Milano. "Qatar Airways effettuerà un volo circolare Doha-Roma-Milano-Doha con una inversione di suddetto percorso 2 volte a settimana. "Questo significa che Qatar Airways offrirà voli diretti su Roma 2 volte alla settimana, voli diretti su Milano 2 volte a settimana, e voli su entrambe le città italiane 4 volte a settimana. "Le 2 rotte italiane ci permetteranno una migliore copertura del territorio dal nord fino al sud Italia. "Qatar Airways volerà sul percorso Doha-Roma-Milano-Doha il lunedì e il mercoledì, mentre opererà sul percorso Doha-Milano-Roma-Doha il venerdì e la domenica. "Qatar Airways opererà con i propri voli su Islamabad a partire dal 31 marzo 2003, con eccellenti collegamenti su Manchester via Doha. "Dal 31 marzo, Qatar Airways servirà le città pachistane di Islamabad, Lahore, Karachi e Peshawar con un totale di 13 voli a settimana. "Qatar Airways volerà due volte a settimana su Islamabad, due volte a settimana su Lahore, sette giorni a settimana su Karachi e due volte a settimana su Peshawar. "I voli partiranno da Islamabad ogni lunedì e giovedì. "Qatar Airways inizierà ad operare con i propri voli su Kochi nella regione del Kerala nel sud dell'India dalla prossima settimana. "Voleremo tre volte a settimana su Kochi con i nostri aeromobili A300 e A320. "Con il proprio volo inaugurale su Kochi il 6 marzo 2003, Qatar Airways servirà le città indiane di Kochi, Hyderabad, Mumbai e Trivandrum con 19 voli a settimana". Qatar Airways, una delle compagnie aeree con maggiore crescita, nell'ottica di offrire sempre un servizio di alta qualità, ha lanciato un incisivo piano di sviluppo volto ad assicurare ai passeggeri una scelta sempre più ampia di destinazioni e di possibilità di viaggio in termini di disponibilità di voli e naturalmente un servizio a bordo all'avanguardia. Quale parte integrante del piano di sviluppo, Qatar Airways porterà il proprio network di rotte a 50 entro la fine del 2004. Qatar Airways incrementerà inoltre il numero di aeromobili della propria flotta da 21 a 28 prima della fine dell'anno in corso. Qatar Airways opererà, tra le prime al mondo, con i nuovi "super jumbo A380 che verranno consegnati nel 2007. www.qatarairways.com 

QATAR AIRWAYS NOMINATA COMPAGNIA AEREA UFFICIALE DEL QATAR MASTERS 
Milano, 7 marzo 2003 - Qatar Golf Association ha nominato Qatar Airways compagnia aerea ufficiale del Torneo Master di Golf del 2003 che si terrà a Doha dal 13 al 16 Marzo 2003. L'annuncio è stato dato oggi da Hassan Al Nuaimi, Presidente di Qatar Golf Association e da Mr Akbar Al Baker, Ceo di Qatar Airways, in occasione di una speciale conferenza stampa a Doha. "Qatar Airways è molta orgogliosa d'essere stata nominata compagnia aerea ufficiale del Qatar Masters. "Siamo molto felici di poter contribuire al successo di questo importante evento del calendario golfistico Pga. "Qatar Airways metterà a disposizione biglietti aerei ed il trasporto del bagaglio per i giocatori e i membri ufficiali di Pga quale supporto di sponsorship per il Qatar Masters. "So bene che Al Nuaimi e il comitato organizzativo hanno lavorato instancabilmente per trasformare il Qatar Masters in un grande successo. "Ii Qatar Masters è diventato una manifestazione di estrema rilevanza nell'ambito degli eventi sportivi a livello mondiale e ci auguriamo che la manifestazione di quest'anno si dimostri un successo tanto quanto nella passata edizione. "Quest'anno il Qatar Masters sarà seguito da più di 350 milioni di famiglie in più di 42 paesi. "Per questo motivo siamo felici di poter partecipare a questo evento di grande importanza che darà visibilità al Qatar nel mondo". Il Qatar Masters 2003 avrà luogo a Doha dal 13 al 16 marzo presso il Doha Golf Club. Infolink: www.qatarairways.com 

ALITALIA E COMUNE DI ROMA INSIEME PER LO SVILUPPO DEL TURISMO 
Roma, 5 marzo 2003 - Alitalia, con il Direttore Servizi di Marketing Vittorino Capobianco, e Comune di Roma, con il Vice Sindaco Enrico Gasbarra, hanno firmato oggi in Campidoglio il Protocollo di Intesa per lo sviluppo e la promozione del Turismo e della Moda che vede le due parti impegnate alla valorizzazione di Roma come "gateway di accesso" per il turismo internazionale e come centro di riferimento per il turismo congressuale e fieristico internazionale. L'integrazione operativa di servizi che rappresentano veicoli di conoscenza di Roma sono alla base dell'accordo. "Il nostro obiettivo - ha dichiarato il Vice Sindaco di Roma, Enrico Gasbarra - è creare un sistema complessivo di accoglienza dal momento in cui il visitatore giunge in città fino a quando riparte. In questo senso un partner prestigioso come Alitalia ci è sembrato ideale per costruire una sinergia attenta all'integrazione operativa dei servizi per il turista. E' fondamentale, infatti, che in un settore come il turismo si faccia sistema di tutte le potenzialità e le risorse disponibili, permettendo una collaborazione reale tra le istituzioni pubbliche e soggetti privati. L'accordo ci consente, peraltro, di facilitare l'inserimento di Roma nell'importante circuito del turismo congressuale e fieristico internazionale". Alitalia, essendo stata costituita proprio a Roma nel 1947 con le varie sedi istituzionali di Ciampino, di via Maresciallo Pilsudski, dell'avveniristico grattacielo dell'Eur, del Centro Direzionale della Magliana, in oltre cinquant'anni di attività aerea, ha trasportato quasi cinquecento milioni di passeggeri e ha rappresentato l'immagine dell'Italia nel mondo. Sulla base di questo patrimonio storico radicato sul territorio, è stato facile trovare una convergenza naturale con il Comune di Roma per lo sviluppo integrato del turismo e della moda. L'accordo finalizza interventi volti ad accogliere il turista in arrivo a Roma con l'istituzione da parte del Comune di uno sportello permanente allo scopo di offrire informazioni sull'offerta turistica della città, nonché la promozione di servizi turistico-culturali dedicati ai passeggeri in transito per Roma. Interventi sono stati effettuati per migliorare il collegamento tra l'aeroporto di Fiumicino ed il centro storico della città. L'impegno è anche quello di sviluppare e promuovere congiuntamente il Progetto della Carta turistica della Città in connessione con il Programma MilleMiglia Alitalia; è inoltre in fase di realizzazione il collegamento sul sito ufficiale del Comune di Roma con quello di Alitalia. Nella rivista "Ulisse" in distribuzione su tutti i voli Alitalia nazionali, internazionali ed intercontinentali è possibile dedicare spazi ad iniziative congiunte. Negli spazi espositivi delle Sale Vip Alitalia nel mondo, invece, potrà essere distribuito materiale informativo relativo a mostre e promozioni del Comune di Roma. Infine sono state avviate forme di collaborazione attraverso la proiezione di film a bordo degli aerei e la programmazione di canali musicali in volo con il coinvolgimento di Cinecittà Holding, del Teatro dell'Opera di Roma e dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In tale circostanza quale ulteriore riconoscimento e collaborazione con la città di Roma è stato presentato dall'amministratore delegato di Alitalia Express, Massimo Chieli, il nuovo aereo "Embraer 170", che sarà messo in linea nei prossimi mesi e i cui primi 6 esemplari saranno "battezzati" con il nome delle Vie Consolari di Roma a partire dal primo intitolato alla "Via Appia". Sul nuovo jet nell'ambito della promozione di Roma, verrà distribuita, a bordo di ciascun aereo, una brochure che illustrerà la storia delle strade consolari romane. "Il lavoro di Alitalia Express è far viaggiare le persone tra l'Italia e l'Europa" - ha sottolineato l'amministratore delegato Alitalia Express, Massimo Chieli - "lo facciamo soprattutto per chi si muove per affari dal 1997 e pensiamo di farlo bene, all'altezza della qualità Alitalia, tanto che a fine 2003 avremo raddoppiato la nostra attività. Un elemento importante del nostro sviluppo è l'arrivo del nuovo Embraer 170, jet regionale a 72 posti, di modernissima concezione tecnologica e di comfort eccezionale per la sua categoria. Per sottolineare la funzionalità di questo aereo e insieme questo momento particolarmente significativo per la nostra Compagnia, abbiamo voluto legare la sua introduzione al nome delle Vie Consolari di Roma partendo dalla Via Appia, Regina Viarum, simbolo della grandezza della civiltà basata, prima che sulla forza, sulla capacità di organizzare una rete di comunicazioni che si rivelò poi fondamentale per la costruzione dell'Europa. Niente di meglio quindi, per presentare una Compagnia Italiana" - ha concluso Chieli - "una professionalità al servizio dell'economia, un'ambizione europea". 

LE TARIFFE CONFIDENZIALI DEI VOLI LOT IN PARTENZA DAGLI SCALI DI ROMA FIUMICINO E MILANO MALPENSA PER LA POLONIA, IL NORD-EST EUROPA, GLI STATI UNITI ED IL CANADA POSSONO ESSERE DA OGGI VISUALIZZATE DA TUTTE LE AGENZIE DI VIAGGI SABRE CONNECTED 
Milano, 7 marzo 2003 - La nuova iniziativa Lot si allinea alle scelte già effettuate da altre importanti Compagnie Aeree europee e statunitensi. La distribuzione delle tariffe confidenziali attraverso la rete dei Gds rappresenta, infatti, la naturale evoluzione tecnologica di un servizio pubblicizzato fino a poco tempo fa esclusivamente attraverso tariffari cartacei. Gli Agenti di Viaggi potranno in tal modo beneficiare di sostanziali vantaggi quali la gestione automatica delle tariffe e delle quotazioni aeree; le quotazioni aeree garantite dal Gds; la possibilità di ridistribuzione delle tariffe e delle quotazioni nel Web, utilizzando il motore Sabre Airpricing e Snap (Sabre Negotiated Air Pricing). Anche i consumatori finali potranno usufruire di un servizio migliore grazie alla possibilità di individuare la tariffa più conveniente all'interno di una sempre più ampia selezione di offerte e la possibilità di visualizzare le tariffe Confidenziali anche nelle soluzioni via Web. Le market fares di Lot si vanno ad aggiungere a quelle di Air France, British Airways, Cyprus Airways, El Al, Iberia, Lufthansa, Klm e Nothwest già presenti in Sabre. 

AL MIPIM DI CANNES UN DIBATTITO SUL TEMA DELLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO 
Milano, 7 marzo 2003 - L'assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano Gianni Verga è intervenuto oggi al convegno organizzato dall'Agenzia del Demanio sul tema "La valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico in Italia". Durante la conferenza sono state illustrate, attraverso alcuni casi esemplari, le differenti forme che può assumere la cooperazione tra enti locali e Agenzia del Demanio, in funzione delle diverse caratteristiche dei contesti e degli specifici obiettivi di valorizzazione e sono state messe in evidenza le opportunità di mercato che questi interventi possono generare. L'assessore Verga ha ricordato come la sottoscrizione, avvenuta lo scorso 3 marzo, del protocollo d' intesa tra il Comune di Milano e il Ministero dell'Economia e delle Finanze abbia dato il via al processo di valorizzazione degli immobili dello Stato presenti su territorio comunale. Nel protocollo, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, attraverso l'Agenzia del Demanio, rappresenta al tempo stesso il soggetto promotore dell'iniziativa ed il soggetto che cede la proprietà di alcuni beni statali all'amministrazione comunale. Il Comune rappresenta al tempo stesso l'ente locale, in coerenza con le esigenze di sviluppo e di riqualificazione urbanistica del territorio cittadino - istruisce e porta a compimento il processo di valorizzazione - ed il soggetto che acquisisce i beni di proprietà statale. "Per la prima volta - ha sottolineato Verga - si e' trovata un'intesa fra Stato e Comune sulla metodologia da impiegare per la valutazione e la valorizzazione di beni statali, a differenza di quanto accadeva in passato quando il Comune era chiamato a pronunciarsi su una proposta già formulata dallo Stato. Con la sottoscrizione del protocollo d'intesa - ha continuato Verga - oltre a stabilire un metodo, Stato e Comune possono procedere alla valorizzazione, sia in termini economici che ambientali, di beni pubblici soddisfacendo tanto l'interesse patrimoniale dello Stato quanto l'interesse generale della città". Il "pacchetto" degli immobili oggetto di valorizzazione da parte del Comune di Milano è composto da un equilibrato mix di edifici ubicati in zone strategiche dal punto di vista dello sviluppo urbano (come Palazzo Litta in corso Magenta, la Caserma Garibaldi in piazza Sant'Ambrogio, la Dogana in via Valtellina) e di aree non edificate situate in zone in cui sono previsti, o in corso di attuazione, piani di trasformazione urbana di ampia portata (le aree in viale Forlanini, in piazzale Accursio, in via Corelli e in zona Rogoredo). "Oggi - ha concluso Verga - questi luoghi rappresentano una sorta di " buchi neri nella città ", ovvero spazi non conosciuti, non vissuti, non utilizzati dai cittadini. Il nostro obiettivo più grande è fare in modo che questi buchi neri diventino luoghi di vita, d'incontro. Va letta in questa direzione, la trasformazione della Caserma Garibaldi in piazza Sant'Ambrogio, che costituisce proprio uno di quei buchi neri, ma che oggi rappresenta l'avvio di una più ampia trasformazione che interesserà tutte le altre caserme di Milano, che spesso si trovano in luoghi privilegiati della nostra città". 

OGM: LA COMMISSIONE AFFRONTA IL PROBLEMA DELLA COESISTENZA TRA LE COLTURE TRANSGENICHE E LE ALTRE COLTURE 
Bruxelles, 7 marzo 2003. Il tema del dibattito strategico svoltosi oggi in seno alla Commissione è quello della coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche. Gli aspetti affrontati vanno dal concetto di coesistenza, ai lavori preliminari fino ad oggi realizzati, alle possibili misure di gestione agricola, alla fattibilità dell'istituzione di zone indenni da colture geneticamente modificate e infine alla responsabilità della presenza accidentale di Ogm. Si è inoltre discusso delle possibili opzioni strategiche e delle misure da adottare livello nazionale e comunitario. La Commissione ha osservato che la questione della coesistenza riguarda le conseguenze economiche della presenza accidentale di Ogm in prodotti agricoli ottenuti da colture non geneticamente modificate. Il principio che vi sottende è che gli agricoltori dovrebbero poter scegliere liberamente quale tipo di coltura praticare, convenzionale, transgenica o biologica. All'interno dell'Unione Europea non si dovrebbe escludere nessuna forma di agricoltura. Il dibattito odierno costituirà il punto di partenza per una tavola rotonda sulla coesistenza che si terrà il 24 aprile 2003, alla quale saranno invitate a esprimersi tutte le parti interessate. La Commissione presenterà quindi rapidamente una serie di orientamenti sul tema della coesistenza. "La coesistenza pone problemi che non possono rimanere senza risposta. È importante definire norme e un quadro giuridico precisi, sia livello nazionale che a livello UE. Ma sia ben chiaro che la coesistenza ha attinenza con problemi di ordine economico e giuridico e non certo con eventuali rischi o con la sicurezza alimentare, in quanto nell'UE possono essere utilizzati soltanto Ogm autorizzati. L'applicazione di misure attinenti alla coesistenza non è nuova. Nell'agricoltura convenzionale, ad esempio, i produttori di sementi vantano una lunga esperienza nell'applicazione di pratiche di gestione agricola intese a garantire la purezza delle sementi prodotte. Il prossimo passo sarà quello di approfondire il dibattito con gli Stati membri e con le parti interessate sulle varie opzioni a disposizione. La Commissione presenterà quindi rapidamente una serie di orientamenti in materia", ha affermato Franz Fischler, Commissario all'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca. Che cos'è la coesistenza? L'utilizzazione di Ogm autorizzati nell'UE avrà un impatto anche sulla produzione agricola. I problemi che si pongono sono, in particolare, come gestire la commistione accidentale tra organismi geneticamente modificati e prodotti agricoli non transgenici, dovuta alla presenza di impurezze nelle sementi, all'impollinazione incrociata (varietà allogame), a piante spontanee (piante che si riseminano da sole, provenienti soprattutto da precedenti culturali), o anche alle pratiche seguite per la raccolta, il magazzinaggio e il trasporto, e inoltre il problema delle conseguenze economiche che possono derivarne. Se il settore agricolo vuole offrire un'ampia scelta di prodotti ai consumatori deve essere in grado di mantenere sistemi di produzione differenziati. L'esempio più comunemente citato di perdita di reddito derivante dalla commistione è quella degli agricoltori convenzionali o dediti alla produzione biologica che si trovano costretti a vendere i loro prodotti ad un prezzo più basso a causa della presenza accidentale di Ogm in misura superiore alle tolleranze ammesse. L'esempio opposto è quello del deprezzamento di uno speciale prodotto transgenico in cui siano accidentalmente presenti prodotti non transgenici. Esempi di misure di gestione agricola * distanze di separazione tra particelle; * zone tampone; * barriere ai pollini; * lotta contro le piante spontanee (che si riseminano); * rotazione delle culture e scaglionamento della piantagione in modo da differenziare i periodi di fioritura; * sorveglianza nelle fasi della coltura, della raccolta, del magazzinaggio, del trasporto e della trasformazione. La questione delle zone indenni da Ogm La Commissione considera che sia possibile concludere accordi a livello locale su base volontaria tra agricoltori oppure tra agricoltori e industrie, per garantire l'assenza di determinati Ogm in zone specifiche. Esistono già alcuni esempi di questo tipo di accordi per colture che richiedono il rispetto di norme di purezza molto severe o per misure di isolamento da altre colture, come nel caso della colza da olio ad alto tenore in acido erucico. Occorre tuttavia escludere un divieto generale delle colture transgeniche negli Stati membri, in quanto la tutela di interessi economici non può da sola costituire una giustificazione giuridicamente valida per l'imposizione di severe restrizioni alle libertà fondamentali. Inoltre, l'istituzione di zone indenni da Ogm contro la volontà di taluni agricoltori sarebbe in contraddizione col principio stesso della coesistenza. Responsabilità È stata sollevata la questione di vagliare se sia necessario disciplinare a livello europeo la possibilità di indennizzo delle perdite economiche connesse ad un'eventuale contaminazione genetica. Nel rispetto del principio della sussidiarietà, la Commissione ritiene che, in una prima fase, occorra appurare se le normative nazionali vigenti non contengano già disposizioni in materia sufficienti ed equivalenti. Un'altra questione è quella di stabilire un nesso di causalità tra l'azione e il danno subìto. Soluzioni in funzione delle diverse specie coltivate Nell'affrontare il tema della coesistenza occorre tener conto delle differenze esistenti tra le specie vegetali e tra le varietà all'interno della stessa specie dal punto di vista del loro potenziale di disseminazione nei campi vicini. Da uno studio del Centro comune di ricerca e da una recente relazione di un gruppo di esperti danese sulla coesistenza è emersa la conferma che le probabilità di commistione, e quindi le misure intese a limitarla, sono strettamente legate alle specie coltivate. Nello studio danese si afferma anche che se si limita la percentuale di Ogm al 10% e si fissa una tolleranza generale dell'1% per la presenza accidentale di colture transgeniche nelle colture non transgeniche, la coesistenza può essere garantita in Danimarca per la maggior parte delle colture (barbabietole, granturco, patate, orzo, grano, avena, triticale, segale, lupini, fave e piselli). Per determinate colture potrà essere opportuno modificare le attuali pratiche agricole, mentre in altri casi, nel rispetto delle suddette condizioni, virtualmente non esistono difficoltà di coesistenza. Tuttavia, nel caso della colza oleaginosa e della produzione di sementi di determinate varietà vegetali, la coesistenza pone problemi maggiori e prima di poter delineare eventuali orientamenti è necessario procedere ad una valutazione più approfondita. Nella scelta di misure efficaci ed economiche intese a garantire la coesistenza di sistemi produttivi diversi è determinante tener conto delle differenze e delle peculiarità a livello locale. Per un numero limitato di colture, soprattutto per la colza da olio, le misure intese a garantire la coesistenza potranno comportare cambiamenti significativi nelle pratiche agricole. 

ENTI RICERCA: ANCHE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO CNR RICHIESTE DI MODIFICHE AL DECRETO MORATTI 
Roma, 7 marzo 2003 - I Dipartimenti - organi intermedi tra il Consiglio di Amministrazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche e i suoi Istituti, che la riforma Moratti ha introdotto nella nuova organizzazione del principale ente di ricerca pubblico italiano - così come sono non convincono i membri del Consiglio Direttivo. A ribadire le critiche mosse da più parti sono cinque componenti dell'organo di gestione del Cnr - Giovanni Cannata, Luigi Capogrossi Colognesi, Lucia Padrielli, Giuseppe Rotilio e Antonio Sgamellotti - che in una lettera inviata al Ministro Moratti lamentano soprattutto il rischio di "un rafforzamento di quel centralismo burocratico di cui ha sofferto e soffre tuttora il Cnr". Ove però restassero come organi di coordinamento delle attività di ricerca, queste nuove strutture potrebbero assolvere ad una funzione "opportuna e necessaria". Altro punto sul quale i rappresentanti del Consiglio Direttivo del Cnr non sono d'accordo è la previsione di organi di consulenza scientifica di nomina politica: "La comunità dei ricercatori - scrivono i membri del Cd -, in Italia come negli altri paesi avanzati, non può e non deve essere concepita come un gruppo eterodiretto di salariati dipendenti, semplici esecutori, anche se di alto livello, di disegni definiti dall'alto". Tra i difetti più vistosi della riforma, l'attuale Consiglio Direttivo individua infine la mancata previsione nel futuro Consiglio di Amministrazione di una "presenza elettiva di rappresentanti della comunità scientifica". Proprio oggi pomeriggio una delegazione del Consiglio Direttivo si confronterà su questi temi con il Viceministro della Ricerca, On. Guido Possa. 

SCAMBIO CULTURALE TRA REGGIO EMILIA E LA SPAGNA A PARTIRE DA LUNEDÌ 10 MARZO E PER TRE SETTIMANE, CENTRO SERVIZI P.M.I. OSPITA NELLA PROPRIA IMPRESA SIMULATA QUATTRO RAGAZZI SPAGNOLI 
Reggio Emilia, 7 marzo 2003 - A partire da lunedì prossimo 10 marzo, Centro Servizi P.M.I., società di formazione dell'Api di Reggio Emilia, ospita per tre settimane, all'interno della propria impresa simulata, quattro ragazzi spagnoli. I quattro ragazzi, due maschi e due femmine, saranno inseriti nel gruppo classe di un corso di formazione post-diploma, durante il quale parteciperanno attivamente alle ore di simulazione d'impresa previste dal corso reggiano e svolte nell'impresa simulata di Centro Servizi P.M.I. In Spagna, tutti e quattro i ragazzi - Gonçal Garcia Sellarés, Marta Moralejo Rodriguez, Lleixà i Miralles Montserrat e Jordi Martínez Castaño - sono infatti iscritti a corsi di formazione professionale basati sulla simulazione d'impresa, ossia sull'apprendimento in un contesto che riproduce fedelmente la realtà operativa di un'azienda, dalle dinamiche commerciali (essendo 5.000 le imprese simulate in tutto il mondo) alle problematiche contabili, dal rapporto con le banche alle strategie di marketing. L'idea di uno scambio culturale nasce proprio dalla volontà degli organismi che in Spagna e in Italia gestiscono la rete di imprese simulate del proprio territorio (per l'Italia la Centrale Nazionale delle Imprese Simulate è a Ferrara e coordina circa 300 imprese simulate) di favorire il confronto fra imprese simulate diverse, inserite in un contesto economico e sociale differente e pertanto portatrici di caratteristiche peculiari. L'impresa simulata di Centro Servizi P.M.I. è l'unica presente a Reggio Emilia ed è stata scelta dalla Centrale Nazionale spagnola per questo scambio culturale in quanto, oltre ad essere una delle imprese simulate che garantisce maggiore continuità alle attività, è ritenuta l'impresa simulata meglio organizzata in Italia, strutturata e gestita in modo tale da consentire la "formazione in simulazione" non solo ai giovani, ma anche alle persone adulte già occupate. La rete spagnola di imprese simulate, protagonista insieme a Centro Servizi P.M.I. di questa iniziativa, è una delle più attive di tutto il circuito mondiale, non tanto e non solo per il numero di imprese simulate presenti in Spagna, ma soprattutto per la frequenza con cui la simulazione d'impresa viene utilizzata come metodologia di formazione. Infolink: www.cspmi.it 

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