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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Marzo 2004
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AL CONSIGLIO EUROPEO DI PRIMAVERA, LA PRESIDENZA PROPORRÀ MISURE PER AUMENTARE GLI INVESTIMENTI PRIVATI NELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 1 marzo 2004 - L'irlanda, che detiene attualmente la presidenza dell'Ue, ha indicato le priorità del Consiglio europeo di primavera; tra l'altro, incoraggiare gli investimenti privati nella ricerca. In un discorso al Parlamento europeo il 25 febbraio scorso, Dick Roche, ministro di Stato al dipartimento irlandese per gli Affari esteri e responsabile per gli Affari europei, si è rammaricato nel constatare che l'Ue non è ancora all'altezza dei suoi principali concorrenti 'per quanto riguarda gli investimenti nell'innovazione e la priorità che le accordiamo'. La Presidenza profitterà quindi del prossimo Consiglio per chiedere ai capi di Stato e di governo di prendere in considerazione la possibilità di sostegni mirati e di incentivi che spingano il mondo industriale a fare maggiori investimenti nella ricerca. Roche ha anche sollecitato una cooperazione costante con il Parlamento, che assicuri l'adozione rapida di una imminente direttiva sulla mobilità dei ricercatori dei paesi terzi. '[S]e dobbiamo aumentare il numero di ricercatori che si occupano di portare la nostra economia alla crescita, è importante preoccuparsi di come far restare nell'Ue i nostri propri ricercatori, anzi, di farvi venire quelli degli altri paesi'. Altri temi che la Presidenza intende discutere al vertice includono i servizi finanziari e i settori dei servizi nel quadro del mercato interno, le normative che hanno ripercussioni sull'industria, l'aumento dei posti di lavoro, sia in generale che tra le donne. 'Vogliamo che il Consiglio europeo diffonda un messaggio di decisione e di fiducia, capace di far capire che esistono i requisiti politici necessari per farci avanzare sulla strada della riforma', ha dichiarato Roche.  
   
   
LA SPESA UE PER LA RICERCA AVANZA LENTAMENTE VERSO IL 2% DEL PIL  
 
Bruxelles, 1 marzo 2004 - Nel periodo 2001/2002 la spesa dell'Unione per la ricerca e sviluppo (R&s) è aumentata solo dello 0,01 in percentuale del Pil. Lo rivelano le recenti statistiche rese note il 25 febbraio. Le 'Statistics on science and technology in Europe', pubblicate congiuntamente da Eurostat e dalla direzione generale per la Ricerca della Commissione, mostrano che il divario di spesa per la ricerca tra l'Ue e i suoi più importanti concorrenti, e dunque l'obiettivo di Barcellona, resta notevole, anche se gli investimenti per la R&s hanno comunque quasi raggiunto il traguardo previsto del 2% del Pil. La spesa complessiva dell'Ue per la R&s nel 2002 è stata stimata all'1,99% del Pil, in aumento rispetto all'1,98% del 2001. Le statistiche mostrano che nel 2000 gli Usa hanno speso per la ricerca il 2,8% del Pil e il Giappone ha fatto ancora meglio con il 2,98%. L'ue ha tempo fino al 2010 per raggiungere l'obiettivo del 3% che si è lei stessa fissato nel Consiglio di Barcellona del 2002. Per la maggior parte degli Stati membri dell'Ue i dati 2002 non sono ancora disponibili, ma è comunque possibile individuare le cause probabili dello scarso progresso dell'Ue nel suo assieme. In alcuni paesi, ad esempio in Finlandia, dove gli investimenti per la R&s sono passati dal 3,40% del Pil nel 2001 al 3,49% nel 2002, si continuano a registrare progressi, ma i paesi che contano per la maggior parte delle spese di ricerca in Europa non sono stati altrettanto bravi. Nel 2001 quasi i due terzi degli investimenti totali dell'Ue in R&s sono stati fatti da tre soli stati: Germania (52 miliardi di euro), Francia (33 miliardi di euro) e Regno Unito (30 miliardi di euro). Le cifre mostrano però che le spese francesi per la ricerca in percentuale del Pil sono scese dal 2,23% nel 2001 al 2,20% nel 2002, mentre nello stesso periodo il Regno Unito è scivolato dall'1,89% all'1,84%. A livello globale questi passi indietro, apparentemente limitati, hanno comunque più che annullato i progressi registrati nei paesi più piccoli dell'Ue, ad esempio la Finlandia. Per i nuovi Stati membri la sfida è ancora più grande, sostiene la relazione, secondo cui nel 2001 la loro percentuale globale di spesa per la R&s non è andata oltre lo 0,84%. Slovenia e Repubblica Ceca registrano il livello di spesa per la R&s più elevato (rispettivamente l'1,52% e l'1,33% del Pil), Cipro quello più basso (la spesa per la R&s annaspa allo 0,26% del reddito globale). La relazione contiene inoltre i dati sul commercio mondiale dei prodotti d'alta tecnologia nel 2001, da cui appare che l'Unione, con un fatturato complessivo d'esportazioni high tech di 196 miliardi di euro, sebbene resti parecchio dietro gli Stati Uniti (234 miliardi di euro), si colloca però prima del Giappone e dei suoi 111 miliardi di euro di esportazioni. Quando però questi dati vengono comparati con le statistiche sulle importazioni d'alta tecnologia, l'Ue mostra d'avere il maggior disavanzo netto (-23 miliardi di euro) mentre il Giappone ha la maggiore eccedenza (+39 miliardi di euro). Le altre statistiche che contiene la relazione riguardano il personale della R&s, le risorse umane in scienza e tecnologia, i brevetti ed altri indicatori significativi dei settori dell'alta tecnologia e della conoscenza.  
   
   
E-GOVERNMENT: GLI ANZIANI DELLA LIGURIA UTILIZZERANNO LA CARTA DEI SERVIZI UN SORTA DI BANCOMAT PER ACCEDERE AI SERVIZI ON-LINE DI WELFARE DELLA REGIONE  
 
 Roma , 1 marzo 2004 - Gli oltre 530 mila anziani della Liguria per primi utilizzeranno la Carta regionale dei Servizi, una sorta di bancomat con cui accedere on line ai servizi di welfarwe erogati dalla Regione. È stato infatti appena firmato un Accordo di programma quadro tra la stessa Regione Liguria, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie-mit, il Cnipa (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione) e il Ministero per l'Economia-mef, che consentirà di far decollare, su larga scala, questa applicazione innovativa dell'e-Government, ossia la Pubblica amministrazione elettronica. L'intesa prevede che gli oltre 530 mila anziani liguri, che sono un terzo della popolazione regionale, riceveranno la Carta Regionale dei Servizi, basata sugli standard di quella Nazionale e dotata di microchip, che consentirà il riconoscimento in rete del cittadino che ha bisogno di rivolgersi ai servizi sociali che la Regione sta realizzando nell'ambito dei precedenti accordi di programma relativi all'e-Government. "È questa una tempestiva e concreta risposta che Governo e Regione danno alle preoccupazioni espresse recentemente sulla realizzazione della Carta d'Identità Elettronica (Cie)", ha detto a tale proposito Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. Il ministro ha poi spiegato che "la Carta Regionale dei Servizi realizzata dalla Regione in accordo con il Cnipa e lo stesso Mit, rappresenta per tutti gli enti della Liguria l'opportunità di assicurare ai propri cittadini lo strumento più efficiente e comodo per accedere ai servizi on line, senza la necessità di spostarsi e fare file".  
   
   
WELFARE E RESPONSABILITÀ SOCIALE IN EUROPA  
 
Milano, 1 marzo 2004 - La Rappresentanza a Milano della Commissione europea segnala che Lunedì, 1° marzo 2004 alle ore 15.00 in Sala Pirelli, Palazzo delle Stelline di corso Magenta 59 a Milano, si terrà l’ultimo incontro del ciclo “Il Semestre di Presidenza italiana”, promosso in collaborazione con Ispi, Assolombarda e Camera di Commercio di Milano sul tema : “Welfare e responsabilità sociale in Europa” Il programma prevede i seguenti Interventi: Tito Boeri, Docente all’Università Bocconi; Maurizio Ferrera, Docente all’Università Statale di Milano; Roberto Maroni, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Michele Perini, Presidente di Assolombarda; Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano; Roberto Santaniello, direttore della Rappresentanza della Commissione europea.  
   
   
IN BASE AD UNO STUDIO, I FLUSSI MIGRATORI PROVENIENTI DAI NUOVI PAESI MEMBRI VERSO GLI ATTUALI PAESI MEMBRI DELL’UE SAREBBERO DI CIRCA L’1%  
 
Bruxelles, 1 marzo 2004. Uno studio della Commissione europea con la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, basato su un’inchiesta Eurobarometro, mostra che anche in caso di totale libera circolazione dei lavoratori i flussi migratori provenienti dai nuovi paesi membri verso i paesi membri attuali per i prossimi cinque anni sarebbero dell'1% della popolazione in età lavorativa dei nuovi membri, circa 220.000 persone l'anno nell'Ue con 450 milioni di abitanti. Inchieste simili effettuate all’interno dell’Ue avevano mostrato che le intenzioni di migrazione sono molto più elevate dei reali flussi migratori. Questo studio è perfettamente in linea con altri analoghi realizzati per conto della Commissione europea o da organismi indipendenti. Lo studio mostra che il classico candidato pronto alla migrazione dai paesi in via di adesione è giovane, con una formazione superiore o ancora studente, celibe, senza persone a carico e molto probabilmente donna. Margot Wallström, commissario facente funzioni per occupazione e affari sociali, ha affermato che lo studio conferma l’opinione della Commissione, secondo cui il timore di una vasta ondata di emigrazione in provenienza dai nuovi Stati membri dopo il 1° maggio 2004 è ingiustificato, e che i nuovi paesi membri forniranno risorse umane molto qualificate e necessarie in grado di contribuire attivamente allo sviluppo dell’economia europea. Lo studio infatti mostra che esiste un serio rischio di fuga di giovani e di cervelli dai paesi in via di adesione: tra il 2 e il 3% dei giovani tra i 15 e 24 anni hanno indicato una ferma intenzione a partire. Circa un terzo delle persone intenzionate a migrare sono studenti e un quarto sono laureati. Secondo Willi Buschak, direttore facente funzione della Fondazione europea, il dilemma della migrazione sta nel fatto che la mobilità della mano d’opera può favorire la crescita economica e la coesione fra le regioni dell’Ue nel loro insieme, ma può anche essere fonte di tensioni in materia di coesione sociale a livello locale se non è accompagnata da un approccio globale all’integrazione. La disoccupazione ha certamente un’influenza sui flussi migratori, ma meno di quanto si pensasse e in un numero limitato di paesi. In totale, solo il 2% dei disoccupati ha espresso l’intenzione di partire. La situazione familiare sembra invece essere importante: tra le persone che vogliono partire il 70,4% vivono sole, il 26% sono sposate o convivono e il 3,6% sono vedove, divorziate o separate. Secondo questo studio, i paesi destinatari dell'Ue possono aspettarsi mano d'opera di qualità che migliorerà la base economica a breve termine e il profilo socioeconomico a lungo termine con una più attiva struttura demografica. Per i vecchi paesi membri dell’Ue è più una opportunità che un rischio. Questi ultimi infatti dovranno occuparsi maggiormente del problema dell’elevato numero di aspiranti studenti piuttosto che prevedere misure di sostegno per i numerosi migranti provenienti da una situazione di disoccupazione. I regimi di sicurezza sociale dei vecchi Stati membri non dovrebbero subire forti pressioni a breve termine. In conclusione, lo studio nota che l’impatto sui nuovi Stati membri di questi flussi di emigrazione potrebbe costituire a medio termine un problema più grave delle conseguenze dell’immigrazione verso gli Stati membri attuali. Per condividere i benefici, lo studio propone che l’Ue adotti misure regionali e strutturali adeguate per stimolare la crescita e incoraggiare i lavoratori giovani e qualificati a rimanere nel proprio paese e promuova una maggiore mobilità della mano d’opera in un’Unione europea ampliata.  
   
   
LIST OF MONETARY FINANCIAL INSTITUTIONS AND INSTITUTIONS SUBJECT TO MINIMUM RESERVES LIST OF MONETARY FINANCIAL INSTITUTIONS IN THE ACCESSION COUNTRIES  
 
Francoforte. 1 marzo 2004 - The "List of monetary financial institutions and institutions subject to minimum reserves" ("List of Mfis") is published by the European Central Bank (Ecb) in accordance with Article 3.2 of the Regulation of the European Central Bank of 22 November 2001 concerning the consolidated balance sheet of the monetary financial institutions sector (Ecb/2001/13), as amended, and Article 2.3 of the Regulation of the European Central Bank of 12 September 2003 on the application of minimum reserves (Ecb/2003/9). The List of Mfis facilitates the production of a comprehensive and consistent balance sheet for the money-creating sector in the euro area and ensures that the information on the statistical reporting population is as complete, accurate and homogeneous as possible. The list of institutions subject to minimum reserves is based on Article 19.1 of the Statute of the European System of Central Banks and of the European Central Bank, which empowers the Ecb to require credit institutions established in the euro area to hold minimum reserves in pursuance of monetary policy objectives. An updated version of the List of Mfis is published monthly and can be downloaded in text format from the Ecb's website (see below for details). The full list and updates are made available to the public on the last business day of each calendar month. The Ecb is also publishing the "List of monetary financial institutions in the accession countries" ("List of Ac Mfis"), a comprehensive and homogeneous list of Mfis in the 12 accession countries that are preparing for membership of the European Union (i.E. Bulgaria, the Czech Republic, Estonia, Cyprus, Latvia, Lithuania, Hungary, Malta, Poland, Romania, Slovenia and Slovakia). In order to achieve a high degree of consistency and comparability of information, all countries contributing to the List of Ac Mfis have adhered to the Ecb's harmonised definition of Mfis as far as this is possible within their statistical frameworks. The accurate recording of the Mfi population in the accession countries is seen as a particularly important contribution to the conceptual and practical harmonisation work necessary to prepare the compilation of monetary aggregates, which are harmonised with euro area definitions. The List of Mfis and the List of Ac Mfis concern the monetary financial institutions sectors as at the end of December 2003 and are the seventh and fourth publications in their respective series. Both publications will be made available under the item "Publications", in the "Monetary Financial Institutions" part of the "Mfis and Eligible assets" section on the Ecb's website Infolink: http://www.Ecb.int/mfi/  
   
   
APPUNTAMENTO AL WORKSHOP AMBROSETTI DI VILLA D’ESTE : SCENARIO DEI MERCATI FINANZIARI, DEL LORO GOVERNO E DELLA FINANZA  
 
 Cernobbio, 1 marzo 2004 - Inizia venerdì. 5 marzo alle ore 8.45 a Villa d'Este di Cernobbio (Co), per concludersi sabato 6 marzo la quindicesima edizione del nostro tradizionale workshop Lo”scenario Dei Mercati Finanziari, Del Loro Governo E Della Finanza” Questi i principali argomenti che saranno trattati nel corso del workshop.- Venerdì 5 marzo: Quadro economico internazionale e sue prospettive; Politiche monetarie, tassi di cambio e stabilità finanziaria; Governo dell'economia, della finanza e della moneta in Europa; I mercati tra "bolle e creazione dì ricchezza; volatilità delle aspettati', e e qualità delle previsioni; Tutela del risparmio e prospettive di riforma in Italia. Sabato 6 marzo: I ricorrenti crac finanziari: cause e possibili rimedi; - Agenda per l'Italia. I lavori si svolgeranno a porte chiuse, però con una novità importante. Fra i relatori citiamo: Andrea Boltho Economista - Princeton Universit-., Usa; Lucas Papadernos Vice Presidente - Banca Centrale Europea; Micliei Prada Presidente, Autori.té des Marchés Fi nanciers, Francia; Raghuram Rajan Consigliere Economico e Direttore de! Dipartimento di Ricerca - Fondo Monetario Internazionale; Eisuke Sakakibara Economista - Melo Lniversity, Giappone; Paolo Savona Professore — Scuola Superiore Pubblica Amministrazione; Maurizio Sella Presidente — Abi; Domenico Siniscalco Direttore Generale del Tesoro; Vernon Smith George Mason University, Usa Premio Nobel per l'Economia 2002; Luigi Spaventa Già Presidente Consob — Università "La Sapienza"; Bruno Tabacci Presidente — Commissione per le Attività Produttive; Martin Taylor tternational Advisor — Goldrnan Sachs, Regno Unito; Giulio Tremanti Ministro dell'Economia; Giacomo Vaciago Economista — Università Cattolica del Sacro Cuore.  
   
   
MAPPA COMPLETA DEL RISPARMIO GESTITO GENNAIO 2004CONTINUA A CRESCERE IL PATRIMONIO DELL’INDUSTRIA DELLA GESTIONE. A GENNAIO BALZO OLTRE LA SOGLIA DEGLI 860 MILIARDI DI EURO. IN RIALZO IL PATRIMONIO DEGLI OICR  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Punta in alto l’Industria del Risparmio Gestito, i dati della Mappa del Risparmio Gestito di fine di gennaio hanno infatti registrato un’ulteriore crescita del patrimonio lordo che si è attestato a quota 862,6 miliardi di euro. Il patrimonio al netto della duplicazione degli Oicr di gruppo si è invece attestato a quota 733 miliardi di euro. Gli Oicr (tra i quali rientrano tutti i fondi e le Sicav) si sono attestati al primo posto della classifica delle tipologie di prodotti con un patrimonio lordo di 511,2 miliardi di euro (507,2 miliardi di euro il netto). Confrontando questo dato con quelli dei due mesi precedenti (a dicembre 507 miliardi di euro, novembre 501,4 miliardi di euro) risulta evidente che il comparto fondi continua ad ottenere la fiducia dei risparmiatori. Le Gestioni di Prodotti Assicurativi occupano il secondo posto della classifica dei prodotti con un patrimonio lordo di 137,6 miliardi di euro (104,4 miliardi di euro il netto). Al terzo posto le Gpf Retail con 94,5 miliardi di euro di lordo (14,2 miliardi di euro il netto) a seguire la categoria residuale delle Altre Gestioni con 60,1 miliardi di euro di lordo (57,9 miliardi di euro il netto). Chiudono la classifica le Gpm Retail con un patrimonio lordo di 48,3 miliardi di euro (39,5 miliardi di euro il netto) e le Gestioni di Patrimoni Previdenziali con 10,9 miliardi di euro di patrimonio lordo e 9,7 miliardi di euro di patrimonio netto. Tra i comparti quello che, a gennaio, ha chiuso con il patrimonio maggiore è stato quello obbligazionario: 298 miliardi di euro il lordo; 271,5 miliardi di euro il netto. Al secondo posto i prodotti bilanciati con 183,5 miliardi di euro di patrimonio lordo (141,1 miliardi di euro il netto). Al terzo posto i prodotti azionari con 130,7 miliardi di euro di lordo e 117,8 miliardi di euro il netto. Seguono i prodotti monetari con un patrimonio lordo di 113,3 miliardi di euro, netto di 111,1 miliardi di euro. In coda alla classifica dei comparti: la categoria residuale dei prodotti non classificati (106,8 miliardi di euro il lordo, 70 miliardi di euro il netto) e i prodotti flessibili (30,3 miliardi di euro di patrimonio lordo e 21,5 miliardi di euro di netto). La Mappa del Risparmio Gestito offre, mensilmente, una visione d’insieme di tutte le componenti dell’Industria: Oicr, Gpf, Gpm, gestioni di patrimoni previdenziali, prodotti assicurativi, altre gestioni. La mappa si basa non su stime ma su dati effettivi per società e per gruppi e fornisce un’analisi disaggregata della composizione delle gestioni.  
   
   
APPROVATA L’INTEGRAZIONE TRA MEIEAURORA E IL GRUPPO WINTERTHUR ITALIA, CHE DARÀ VITA AD “AURORA ASSICURAZIONI S.P.A.”, TERZA COMPAGNIA ASSICURATRICE MULTIRAMO ITALIANA  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Le Assemblee degli Azionisti di Meieaurora S.p.a., Winterthur Assicurazioni S.p.a. E Newwin Assicurazioni S.p.a., nel corso delle rispettive sedute tenutesi il 27 febbraio a Milano, hanno approvato il progetto di integrazione (di seguito l”Integrazione”) tra Meieaurora ed il Gruppo Winterthur Italia, che darà vita ad “Aurora Assicurazioni S.p.a.”, terza compagnia assicuratrice multiramo italiana, con una raccolta premi di 3,2 miliardi di Euro, 1 miliardo di Euro di mezzi propri e 9 miliardi di Euro di mezzi amministrati (dati proforma 2003). Aurora Assicurazioni avrà sede a Milano e costituirà il polo assicurativo milanese del Gruppo Unipol (con una rete di vendita costituita da oltre 1.300 agenzie distribuite su tutto il territorio nazionale e un numero di clienti pari a circa tre milioni), affiancandosi a quello bolognese, rappresentato dalla capogruppo Unipol Assicurazioni. L’integrazione descritta nel presente comunicato non presenta rischi connessi a potenziali conflitti di interesse con le società coinvolte nel progetto, parti correlate a Unipol Assicurazioni, come meglio precisato nel successivo paragrafo “Società interessate all’Integrazione”. Caratteristiche, Modalità, Termini E Condizioni Dell’operazione L’integrazione, la cui esecuzione è subordinata all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge, si articola nelle seguenti operazioni: - acquisto, da parte di Winterthur Assicurazioni, del 90 % del capitale di Winterthur Vita, di cui il 60,22 % da Unipol Assicurazioni ed il 29,78% da Winterthur Italia.holding; tale acquisizione, avendo ricevuto le prescritte autorizzazioni, è già stata eseguita; - conferimento, da parte di Unipol Assicurazioni, di una quota di controllo, pari al 54 %, del capitale sociale di Meieaurora in Winterthur Assicurazioni, attraverso apposito aumento di capitale riservato; - fusione per incorporazione di Meieaurora e Newwin Assicurazioni (controllata al 100%) in Winterthur Assicurazioni. Successivamente al completamento dell’iter di fusione sopra menzionato si provvederà, nelle forme e secondo le modalità che saranno ritenute più opportune, all’integrazione in Aurora Assicurazioni S.p.a. Delle attività di Winterthur Vita S.p.a.. Società Interessate All’integrazione L’integrazione coinvolge Unipol Assicurazioni, in qualità di conferente il 54% del capitale sociale di Meieaurora, Winterthur Assicurazioni in qualità di conferitaria e di società incorporante, Meieaurora e Newwin Assicurazioni, in qualità di società incorporande. Meieaurora, Winterthur Assicurazioni e Newwin Assicurazioni sono da considerarsi, ai sensi della comunicazione Consob n. Dem/2064231 del 30 settembre 2002, quali parti correlate a Unipol Assicurazioni, in quanto controllate, direttamente e indirettamente, da quest’ultima. Motivazioni Economiche Dell’integrazione L’integrazione, come già in precedenza comunicato, costituisce parte integrante del piano triennale del Gruppo Unipol presentato alla comunità finanziaria nel luglio scorso ed è finalizzata ad un sempre più incisivo perseguimento degli obiettivi reddituali, di sviluppo e di creazione di valore per gli azionisti, attraverso la realizzazione di significative economie di scala e di costi, nonché sinergie commerciali per tutte le società coinvolte nel progetto. In particolare, alcuni vantaggi derivanti dall’Integrazione possono essere così sintetizzati: - contenimento dei costi di gestione, in particolare attraverso la condivisione dei sistemi informativi e di comunicazione; - realizzazione di economie di scala sugli investimenti; - perseguimento di importanti attività di cross selling, in particolare con il Gruppo Bancario Unipol Banca S.p.a.. Modalità Tecniche Dell’integrazione L’assemblea dei Soci di Winterthur Assicurazioni ha deliberato: - un aumento gratuito di capitale sociale da nominali Euro 129.455.235,84 a nominali Euro 142.250.230,08, mediante incremento del valore nominale unitario delle azioni da Euro 5,16 a Euro 5,67, nonché il frazionamento del valore nominale delle azioni da Euro 5,67 a Euro 0,27. Tali deliberazioni sono state assunte al fine di rendere più omogenei i valori nominali delle azioni delle società coinvolte nell’operazione di.Conferimento e fusione, di seguito illustrate, semplificando le operazioni di concambio, con eliminazione di resti e frazioni; - un aumento di capitale sociale, ai sensi dell’art. 2440 del codice civile, di Euro 55.630.575,90 e dunque da nominali Euro 142.250.230,08 a nominali Euro 197.880.805,98, mediante emissione di n. 206.039.170 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,27 ciascuna, ad un prezzo unitario di emissione pari a circa Euro 1,93 e pertanto per complessivi Euro 397.762.738,47, comprensivo di un sovrapprezzo pari a circa Euro 1,66 per azione, che assomma a complessivi Euro 342.132.162,57, con godimento regolare, da liberarsi esclusivamente mediante conferimento da parte di Unipol Assicurazioni S.p.a. Di una partecipazione rappresentata da n. 206.039.170 azioni ordinarie Meieaurora S.p.a., dalla stessa possedute. Dal punto di vista contabile e fiscale, detto conferimento sarà effettuato, nel rispetto delle disposizioni di legge applicabili, sulla base del valore della partecipazione Meieaurora iscritto nel bilancio di Unipol Assicurazioni. Le Assemblee dei Soci di Meieaurora, Newwin Assicurazioni e Winterthur Assicurazioni hanno poi approvato il progetto di fusione per incorporazione di Meieaurora e Newwin Assicurazioni in Winterthur Assicurazioni, sulla base delle situazioni patrimoniali al 30 settembre 2003. Detta fusione comporterà: (i) l’assegnazione di n. 1 azione ordinaria di Winterthur Assicurazioni del valore nominale di Euro 0,27, godimento regolare, ogni n. 1 azione Meieaurora del valore nominale di Euro 0,50, mediante: - aumento del capitale sociale di Winterthur Assicurazioni per un ammontare di Euro 47.389.008,96, mediante emissione di n. 175.514.848 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,27 ciascuna, da assegnarsi agli azionisti terzi di Meieaurora, diversi da Winterthur Assicurazioni, alla data di efficacia della fusione secondo il predetto rapporto di cambio; - annullamento di tutte le azioni costituenti l’intero capitale sociale di Meieaurora; (ii) l’annullamento senza concambio di tutte le azioni costituenti l’intero capitale sociale di Newwin Assicurazioni. Le nuove azioni Aurora Assicurazioni S.p.a. (già Winterthur Assicurazioni) derivanti dall’applicazione del rapporto di cambio saranno emesse, secondo le forme proprie delle azioni accentrate presso la Monte Titoli S.p.a., in regime di dematerializzazione ai sensi degli Artt. 28 e sgg. Del D. Legislativo 24 giugno 1998 n. 213 e messe a disposizione degli aventi diritto, per il tramite dei rispettivi depositari autorizzati aderenti a Monte Titoli S.p.a., a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla data di decorrenza degli effetti giuridici della fusione. Le azioni emesse al servizio del concambio avranno godimento regolare. Agli azionisti Winterthur Assicurazioni, che non hanno concorso all’approvazione del progetto di fusione, spetta la facoltà di recesso, ai sensi dell’art. 2437 del codice civile, per effetto della variazione dell’oggetto sociale. Il Consiglio di Amministrazione di Amministrazione di Winterthur Assicurazioni ha determinato in Euro 2,31 per azione il corrispettivo del recesso. Le operazioni delle società incorporande, Meieaurora e Newwin Assicurazioni, saranno imputate al bilancio di Aurora Assicurazioni S.p.a. A far data dal 1° gennaio dell’anno nel.Quale verrà effettuata l’ultima delle iscrizioni di cui all’articolo 2504 del codice civile, data da cui decorreranno anche gli effetti fiscali. Nei confronti dei terzi gli effetti giuridici della fusione decorreranno dalla data dell’ultima delle iscrizioni di cui all’articolo 2504 del codice civile o da quella successiva data che sia stabilita in sede di atto di fusione. L’atto di fusione sarà stipulato previo ottenimento delle prescritte approvazioni ed autorizzazioni di legge, nonché della completa liberazione dell’aumento di capitale sociale da effettuarsi ai sensi dell’art. 2440 del codice civile, in precedenza illustrato. Ai fini della determinazione del rapporto di concambio azionario relativo all’operazione di fusione (così come per la determinazione di rapporto di scambio del conferimento), i Consigli di Amministrazione delle Società interessate, si sono avvalsi della collaborazione di qualificati consulenti esterni, nelle persone del Prof. Maurizio Dallocchio e del Dott. Claudio Zulli dello studio Zulli Tabanelli e Associati. I metodi di valutazione adottati per la stima del valore del capitale economico delle compagnie interessate fanno riferimento alle più diffuse metodologie utilizzate nella prassi valutativa corrente per il settore assicurativo. L’operazione di conferimento è stata deliberata, avendo preso atto del parere della società di revisione Kpmg S.p.a. Previsto dall’art. 2441, 6° comma, del codice civile e dell’art. 158, 3° comma del Decreto Legislativo 24 gennaio 1998, n.58, nonché della relazione giurata prevista dall’art. 2343 del codice civile, redatta dal Prof. Massimo Saita, esperto designato dal Presidente del Tribunale di Milano. L’operazione di fusione è stata deliberata preso atto delle relazioni sulla congruità del rapporto di cambio delle azioni rilasciato a norma dell’articolo 2501-quinquies (ora sexies) del codice civile dalle società Kpmg S.p.a. Per Winterthur Assicurazioni e Bdo Sala, Scelsi, Farina S.r. P.a. Per Meieaurora. Effetti Economici, Patrimoniali E Finanziari Dell’integrazione Dalle operazioni illustrate non deriveranno significativi effetti economici, finanziari e patrimoniali sul bilancio consolidato della capogruppo Unipol Assicurazioni. Al termine delle operazioni nelle quali si sostanzia l’Integrazione, Unipol Assicurazioni verrà a detenere una partecipazione pari a circa l’87,7% del capitale sociale di Aurora Assicurazioni S.p.a.. Altre Informazioni Sull’integrazione In conseguenza dell’Integrazione non sono previste variazioni dell’ammontare dei compensi percepiti dagli Amministratori di Unipol Assicurazioni e di Aurora Assicurazioni (già Winterthur Assicurazioni). L’integrazione, oltre alle società richiamate nel corso del presente comunicato, non coinvolge altre parti correlate a Unipol Assicurazioni. Per completezza di informazione, si segnala che Finsoe S.p.a., società controllante Unipol Assicurazioni (al momento titolare di una partecipazione del 10% nel capitale sociale di Winterthur Assicurazioni), al termine dell’Integrazione verrà a detenere una partecipazione pari a circa il 5,8% del capitale sociale di Aurora Assicurazioni S.p.a  
   
   
GENIALLOYD (RAS) VINCE PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO IL PREMIO DATABANK PER LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE  
 
Milano, 1 marzo febbraio 2004 - Genialloyd, la compagnia di vendita diretta del Gruppo Ras, ha vinto per il terzo anno consecutivo il premio Databank per la soddisfazione del cliente, con un indice di gradimento pari a 96,6. Il dato si confronta con una media di 91,8 fatta registrare dalle compagnie dirette e con un 88,6 ottenuto dalle assicurazioni tradizionali. Il rapporto viene realizzato ogni anno su un campione di oltre 4.000 assicurati Rc Auto. Ad essi viene proposto un questionario anonimo che valuta il livello di soddisfazione su determinati indicatori di qualità. Lo strumento utilizzato da Databank è il Barometro Italiano dei Customer Satisfaction Index e della Qualità Percepita (Bicsi), che rileva le tendenze del mercato assicurativo italiano attraverso il monitoraggio dei clienti con una polizza Rc Auto. Il risultato di questa ricerca conferma che Genialloyd ha registrato un’ulteriore crescita nel livello di soddisfazione dei propri assicurati. Il 93% dei clienti Genialloyd ha dichiarato di voler rinnovare il contratto alla scadenza, rispetto a una media del mercato assicurativo dell’84%. La compagnia è inoltre al primo posto nella velocità di liquidazione del sinistro con un indice di soddisfazione di 99 rispetto a uno standard di mercato pari a 73,9. Trasparenza delle condizioni contrattuali delle polizze (95 rispetto 89 del mercato), chiarezza, correttezza, tempestività delle risposte fornite (98,7 rispetto a uno standard di mercato di 92,5) e rapporto tra il costo delle polizze e i servizi offerti (96,2 rispetto a 70,7 di mercato), sono altri punti forza di Genialloyd. “Il continuo impegno a operare sul mercato assicurativo a condizioni competitive, e il miglioramento del rapporto qualità/prezzo dei prodotti sono stati premiati con un altissimo gradimento da parte dei nostri clienti”, afferma Alessandro Santoliquido amministratore delegato Genialloyd. “Ancora oggi però la realtà italiana è segnata da una eccessiva rigidità della domanda, che conduce a un paradosso: gli automobilisti, che spesso sono insoddisfatti della propria assicurazione, solo in pochissimi casi ricercano migliori opportunità effettuando confronti tra le diverse offerte. Dall’indagine svolta dalla Databank emerge infatti che l’81% degli assicurati continua a non richiedere alcun preventivo Rc Auto ad una compagnia diversa dalla propria”.  
   
   
LOCAT, GRUPPO UNICREDIT, SBARCA IN RUSSIA  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato ieri il progetto di costituzione di una società di leasing a capitale misto italo-russa. L'iniziativa verrà realizzata attraverso la propria partecipata Locat, società leader del mercato nazionale del leasing. Il progetto, nato sotto l'impulso del ministero delle Attività Produttive, si colloca nel più ampio quadro della collaborazione bilaterale tra Italia e Federazione Russa e mira a supportare l'imprenditoria italiana nello sviluppo delle esportazioni verso quel mercato. Il leasing rappresenta una delle forme di finanziamento più adatte a soddisfare la crescente domanda di beni strumentali proveniente dalle imprese industriali e manifatturiere della Russia. Le prospettive di crescita di quel mercato sono positive soprattutto in considerazione del processo di riforma economica e istituzionale avviato dal governo del presidente Putin. La Newco, che diventerà operativa dopo l'autorizzazione della Banca d'Italia, sarà basata a Mosca ed agirà in tutta la Federazione Russa.  
   
   
BILANCIO 2003 INTESA MEDIOFACTORING (GRUPPO INTESA): IN AUMENTO L'UTILE NETTO (+ 27,11%)  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Il Consiglio d'Amministrazione di Intesa Mediofactoring Spa, società di factoring del Gruppo Intesa, riunitosi sotto la Presidenza di Enrico Fusi, ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio al 31.12.2003, che evidenzia un utile netto di 28,2 milioni di Euro (+27,1% rispetto al 2002). Nel corso del 2003 la società ha operato incisivamente per riqualificare il proprio portafoglio, sviluppando maggiormente le componenti di attività dotate di maggior contenuto di servizio. Questo ha permesso di migliorare il margine di intermediazione del 3%, nel contesto di una riduzione del 6,8% nei volumi operativi (turnover), che si attestano a 27.747 milioni di euro, con impieghi per 4.705 milioni di euro. Il Presidente di Intesa Mediofactoring, commentando i risultati di bilancio e l’andamento operativo, ha espresso piena soddisfazione in merito all’attività della società, che chiude l’anno 2003 confermando il proprio primato tra gli operatori italiani del settore.  
   
   
PARMALAT: SI MUOVE IL "SISTEMA LOMBARDIA" ISTITUZIONI, BANCHE, PRODUTTORI E SINDACATI AL TAVOLO CONVOCATO IN REGIONE  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Si è insediato in Regione il "Tavolo Parmalat" presieduto dal presidente Roberto Formigoni, che era affiancato dalla vicepresidente e assessore all'Agricoltura, Viviana Beccalossi. Radunati attorno al Tavolo tutti i soggetti che direttamente o indirettamente sono interessati a questa emergenza: istituzioni, produttori, trasformatori e distributori dei prodotti lattiero-caseari e loro associazioni, banche e sindacati. Per la crisi Parmalat si muove quindi l'intero "sistema Lombardia", "per affrontarne tutti insieme in modo costruttivo e innovativo e senza cedere a spinte disgregatrici - ha affermato Formigoni - i relativi problemi e difficoltà". Le iniziative della Regione sono state riassunte in una bozza di documento, sostanzialmente approvata da tutte le componenti presenti al Tavolo. Tra le linee d'azione: un'interlocuzione diretta e continua con il Governo e con i ministri interessati. La Regione lo ha già fatto sin dall'inizio e continuerà a farlo come sistema; dialogo con il commissario Parmalat, dal quale il Tavolo lombardo riceverà il Piano industriale non appena sarà definito per discuterlo e formulare proprie osservazioni e proposte; sostegno a scelte di politica imprenditoriale destinate ad aumentare il consumo di latte nel nostro Paese, puntando soprattutto sul latte di qualità, e a uno sviluppo complessivo del settore lattiero-caseario; verifica dei problemi del rapporto banche/imprese, con l'obiettivo soprattutto di migliorare l'accesso al credito da parte di quest'ultime. "La Regione Lombardia ha inoltre ribadito la sua disponibilità - ha detto la vice presidente Beccalossi - e il suo interesse a favorire un'intesa sul prezzo del latte che ancora non è stato definito". Quanto ai provvedimenti già assunti dalla Regione, vanno ricordati gli interventi per il ripristino della liquidità delle aziende agricole che producono latte con 2,5 milioni di euro, gli interventi per favorire accesso al credito delle aziende agricole conferenti a Parmalat tramite i Confidi con 1 milione di euro per un totale di 24 milioni di euro di fidi.  
   
   
ENI: L’AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’ENI, VITTORIO MINCATO, PRESENTA IL PIANO STRATEGICO 2004-2007 E I RISULTATI DEL PRECONSUNTIVO 2003 ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA A LONDRA. IL ROAD SHOW CONTINUERÀ NELLE MAGGIORI PIAZZE FINANZIARIE EUROPEE E STATUNITENSI  
 
San Donato Milanese (Mi), 27 febbraio 2004, 1 marzo 2004 - L’amministratore Delegato dell’Eni, Vittorio Mincato, ha presentato il 27 febbraio il Piano Strategico 2004-2007 alla comunità finanziaria riunita a Londra. Si tratta di un Piano ambizioso che conferma la strategia di sviluppo del core business sia per i target di produzione sia per la crescita all’estero nel business del gas e nella commercializzazione di prodotti petroliferi. I principali obiettivi strategici dell’Eni per il periodo sono: Exploration and Production – forte e organica crescita della produzione Nel 2003 la produzione è cresciuta del 6,1% rispetto al 2002, con un livello di produzione medio giornaliero di 1 milione 637 mila barili di olio equivalente nel quarto trimestre del 2003. Il nuovo Piano Strategico programma al 2007 la produzione giornaliera di 1 milione 900 mila barili di olio equivalente al netto della razionalizzazione del portafoglio. Il nuovo target di produzione consentirà all’Eni di raggiungere nel periodo 2004-2007 il tasso di crescita organica del 5% su base media annua, tasso tra i più alti nel settore. Gas and Power – Ulteriore espansione in Europa e nel mercato elettrico italiano Nel gas naturale le vendite sui mercati esteri hanno raggiunto nel 2003 circa 28 miliardi di metri cubi, il 40% in più rispetto al 2002. Proseguirà il processo di espansione nei mercati europei. Il target di vendita all’estero è di 44 miliardi di metri cubi nel 2007. Eni sta sviluppando anche la sua capacità di generazione elettrica in Italia. Il target di potenza installata è di circa 6 Gw nel 2007. Nel 2003 Eni è stato il primo operatore ad avviare nuove centrali in Italia. Altri target Continua il programma di cost cutting che nel periodo 1999-2003 ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, superando del 15% il target di 2 miliardi di euro stabilito nel piano 1999-2003. Questo risultato è in linea con il target di 3,4 miliardi di euro fissato per il periodo 1999-2006. Nei prossimi anni, Eni incrementerà i propri sforzi per migliorare ulteriormente la sua capital efficiency, concentrandosi sulla riduzione dei costi unitari e sulla efficiente allocazione degli investimenti in tutte le divisioni operative. Il dividendo di 75 centesimi di euro per azione, che il Consiglio di Amministrazione proporrà alla prossima Assemblea degli Azionisti, è stato dichiarato sostenibile nell’intero periodo del Piano.  
   
   
ENI: PRECONSUNTIVO 2003 UTILE NETTO: 5,6 MILIARDI DI EURO, +21,6%, DIVIDENDO PROPOSTO: 0,75 EURO PER AZIONE, INVARIATO RICAVI: 51,5 MILIARDI DI EURO,+7,4%  
 
San Donato Milanese, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell'Eni il 26 febbraio ha esaminato il preconsuntivo 2003 che chiude con l'utile netto di 5.585 milioni di euro con un aumento di 992 milioni di euro rispetto al 2002 (+21,6%), dovuto essenzialmente alla positiva performance operativa (+1.015 milioni di euro), connessa alla crescita della produzione venduta di idrocarburi e dei volumi commercializzati di gas naturale, nonchà all'incremento in dollari del prezzo del barile (Brent +15,5%) e del margine di raffinazione. Questi ultimi effetti sono stati attenuati dall'indebolimento del 19,6% del dollaro rispetto all'euro che ha avuto un impatto negativo sull'utile operativo stimato in 1.100 milioni di euro, in gran parte riferito alla conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'euro. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea l'attribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,75 euro per azione(1) che colloca il pay-out a circa il 51%. Sarà proposta la messa in pagamento del dividendo a partire dal 24 giugno 2004, con stacco cedola fissato il 21 giugno 2004. La redditività del capitale investito (Roace(2)) ha raggiunto il 15,6% (13,7% nel 2002). (1) Per effetto della riforma fiscale entrata in vigore il 1° gennaio 2004, salvo quanto di seguito precisato, al dividendo non compete alcun credito d'imposta e, a seconda dei percettori, è soggetto a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta o concorre in misura parziale alla formazione del reddito imponibile. Il dividendo attribuisce il credito d'imposta solo se incassato da enti commerciali residenti, in particolare da società di capitali nell'esercizio in corso al 31 dicembre 2003; limitatamente a tali casi compete il credito d'imposta ordinario nella misura del 51,51% per 0,70 euro e limitato, sempre nella misura del 51,51%, per 0,05 euro. (2) Rapporto che ha al numeratore l'utile netto prima degli interessi di terzi azionisti aumentato degli oneri finanziari netti riferiti all'indebitamento finanziario netto, dedotto il relativo effetto fiscale, e al denominatore il capitale investito netto medio. Nel 2003 la produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.562 mila barili di petrolio equivalente (boe) con un incremento di 90 mila boe, pari al 6,1%, dovuto: (i) alla produzione della società norvegese Fortum Petroleum acquistata nel 2003; (ii) agli avvii di giacimenti, principalmente in Australia, Algeria, Pakistan, Iran e Nigeria; (iii) alla crescita produttiva registrata in particolare in Nigeria e Kazakhstan; (iv) al venir meno dei tagli Opec. Questi aumenti sono stati parzialmente assorbiti: (i) dal declino produttivo di giacimenti maturi; (ii) dalla minore attribuzione di produzione nei Production Sharing Agreement dovuta all'aumento del prezzo del barile; (iii) dall'effetto delle cessioni di asset effettuate nel 2002. La quota di produzione estera sul totale raggiunge l'80,8% (78,5% nel 2002). Le riserve certe di idrocarburi al 31 dicembre 2003 hanno raggiunto i 7.272 milioni di boe con un aumento di 242 milioni di boe rispetto al 2002 che ha consentito di rimpiazzare il 142% della produzione, il 118% se si esclude l'effetto delle acquisizioni e delle cessioni. La vita utile residua delle riserve è di 12,7 anni (13,2 anni nel 2002). Nel 2003 sono proseguite le azioni di razionalizzazione e di miglioramento dell'efficienza che hanno consentito di realizzare risparmi di costi (a cambi costanti) di circa 590 milioni di euro. Complessivamente il programma di riduzione dei costi ha conseguito nel periodo 1999-2003 oltre il 65% del target annunciato di 3,4 miliardi di euro al 2006. L'utile operativo conseguito nel 2003 ammonta a 9.517 milioni di euro con un aumento di 1.015 milioni di euro rispetto al 2002, pari all'11,9%.  
   
   
ENERGIA (CIR): RESI NOTI I RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2003 FATTURATO A 805 MILIONI DI EURO (+40%) MARGINE OPERATIVO LORDO A 35,8 MILIONI (+24%)  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Energia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dall’austriaca Verbund, si è riunito il 27 febbraio sotto la presidenza del dr. Rodolfo De Benedetti e ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2003. Anche nel 2003 Energia ha registrato una forte crescita del fatturato, che ha raggiunto 804,8 milioni di euro, contro 572,8 milioni dell’esercizio precedente (+40%). Il forte incremento è dovuto al significativo aumento dei volumi venduti sia di energia elettrica che di gas naturale. A seguito dell’ulteriore apertura del mercato elettrico avvenuta nello scorso mese di maggio, che ha visto scendere la soglia di idoneità a 100 mila Kwh per anno, Energia ha intensificato le proprie attività promozionali e commerciali verso le Piccole e Medie Imprese, concludendo significativi accordi di fornitura con importanti associazioni di categoria presenti su tutto il territorio nazionale. Il margine operativo lordo di Energia è risultato di 35,8 milioni di euro, contro 28,8 milioni del 2002 (+24%). L’utile netto è stato di 13,8 milioni di euro, invariato rispetto all’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta di Energia al 31 dicembre 2003 presenta un indebitamento pari a 16 milioni di euro, in notevole calo rispetto a 41,2 milioni al 31 dicembre 2002. Il miglioramento è dovuto alla riduzione del capitale circolante e a un finanziamento vincolato alla conversione in capitale per 95 milioni di euro ricevuto dagli azionisti, al netto degli investimenti effettuati nell’anno. Il Gruppo Energia ha conseguito nell’esercizio 2003 un fatturato consolidato di 808 milioni di euro, un margine operativo lordo di 37,2 milioni e un utile netto di 16,1 milioni. Dalla costituzione di Energia, avvenuta nel 1999, questo è il primo bilancio consolidato del Gruppo a essere approvato e i risultati conseguiti sono particolarmente significativi, tenuto conto degli effetti derivanti dall’acquisizione del 50% di Tirreno Power (ex Interpower) quali, in particolare, l’ammortamento dell’avviamento e gli investimenti nell’importante piano di ‘repowering’ definito dagli azionisti della società. La posizione finanziaria del Gruppo Energia presenta a fine 2003 un indebitamento netto di 88,7 milioni di euro, che si confronta con un indebitamento di 54,2 milioni al 31 dicembre 2002. La variazione è sostanzialmente dovuta all’investimento effettuato da Energia Italiana in Tirreno Power (circa 212 milioni di euro), a cui si contrappongono una variazione positiva del capitale circolante per 12 milioni di euro, un aumento di capitale e un finanziamento convertibile ricevuto dagli azionisti, compresi quelli minoritari, per un totale di 163 milioni di euro. Nel gennaio del 2003 Energia ha acquisito, insieme a Electrabel/acea, Tirreno Power (ex Interpower), la terza Genco privatizzata dall’Enel, rafforzando considerevolmente la propria posizione sul mercato e collocandosi tra i primi operatori italiani. Tirreno Power è la quarta società di produzione elettrica italiana, con una capacità installata netta di 2.611 Mw. Il parco di produzione è costituito da tre centrali termoelettriche (a carbone, gas e olio combustibile) e da un gruppo di centrali idroelettriche, per un volume di produzione netta di 6,3 Twh. E’ previsto un importante programma di trasformazione degli impianti esistenti a olio combustibile in efficienti cicli combinati con turbine a gas. Parallelamente, il Gruppo Energia è impegnato a sviluppare un proprio programma di investimento in cinque centrali termoelettriche ‘green field, ciascuna da 760 Mw, localizzate a Termoli (Regione Molise), Aprilia (Latina), Modugno (Bari), Pisticci (Matera) e Bertonico-turano Lodigiano (Lodi). In particolare, è stata avviata la costruzione della centrale di Termoli, mentre il progetto di Modugno ha ottenuto il parere positivo per la Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) e quello di Aprilia ha ottenuto il decreto Via nel gennaio 2004. Proseguono inoltre le attività per lo sviluppo di nuovi progetti di generazione alimentate da fonti rinnovabili e la ricerca per acquisizioni di asset produttivi.  
   
   
AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: AVVIATA LA REALIZZAZIONE DELLA BORSA DEL GAS FACILITATE LE TRANSAZIONI BILATERALI E FISSATE LE PROSSIME TAPPE PER IL FUNZIONAMENTO DI UN MERCATO ORGANIZZATO  
 
Milano, 1 marzo 2004 – L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha adottato un provvedimento che favorisce le cessioni e gli scambi di gas naturale e di capacità di trasporto sui metanodotti e ha fissato le tappe per la realizzazione in Italia di un mercato organizzato del gas (borsa). Il provvedimento, disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it , tiene conto delle proposte formulate dai soggetti interessati pervenute nell’ambito di una consultazione avviata dall’Autorità nel luglio 2003. La borsa del gas costituisce uno strumento essenziale per il proseguimento del processo di liberalizzazione e lo sviluppo di un mercato concorrenziale del gas; la sua realizzazione è d’altra parte favorita dal modello entry-exit già adottato dalla regolazione italiana per l’accesso alle reti di trasporto. Al suo sviluppo contribuirà anche la posizione geografica dell’Italia, che si pone come punto naturale per lo sviluppo dei flussi di gas che interesseranno sempre di più il bacino mediterraneo, l’Europa sud-orientale e il Medio oriente verso l’Europa comunitaria. L’aumento degli scambi di gas ha anche l’obiettivo di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti per l’Italia e l’intera Unione Europea. Il provvedimento dell’Autorità tiene conto anche dell’esperienza maturata dallo scorso 1 ottobre, quando è stato attivato un punto di scambio virtuale sulla rete di trasporto che ha permesso transazioni dirette tra gli operatori di partite residuali di gas disponibili nell’ambito dei contratti di approvvigionamento. In questi mesi si sta affermando un vivace mercato secondario di contratti bilaterali. Ciò, sia pure in un mercato ancora caratterizzato da scarsa liquidità, è indice di un forte interesse da parte degli operatori. Le transazioni sono ora più di 15 al giorno, con il coinvolgimento di 22 operatori, di varia dimensione, sia italiani che esteri; i volumi di gas trattati sono costantemente cresciuti fino agli attuali 50 milioni di metri cubi al mese. Per la realizzazione della borsa del gas sono state fissate quattro principali fasi. La prima è costituita dalle nuove regole fissate dall’Autorità per rendere il sistema di transazioni secondarie più ampio e flessibile, consentendo che cessioni e scambi possano avvenire nello stesso giorno in cui si manifesta la necessità di acquisire o cedere partite di gas (fino ad ora ciò era possibile solo con prenotazioni sino a 24 ore prima). Contemporaneamente sono state regolate le cessioni e gli scambi di capacità di trasporto presso i punti di entrata alla rete nazionale di gasdotti per periodi minimi di.Un giorno (attualmente era possibile solo mensilmente). Con ciò si è garantita anche la coincidenza temporale dell’attivazione sia di cessioni e scambi di gas sia della relativa capacità di trasporto. La società Snam Rete Gas, responsabile della rete nazionale dei gasdotti, presenterà all’Autorità, entro trenta giorni, il piano di attuazione delle nuove regole che comportano modifiche ed estensioni dell’attuale sistema informatico gestionale. La seconda fase per la realizzazione della borsa prevede l’introduzione di contratti standard che definiranno tutte le clausole generali di compravendita, rimanendo alle controparti la definizione del prezzo. Tali contratti, che saranno predisposti dall’Autorità, faciliteranno gli scambi e le cessioni e forniranno maggiori garanzie agli operatori che vorranno adottarli, in particolare a quelli di minori dimensioni La terza fase definita nel provvedimento dell’Autorità prevede la realizzazione di un mercato giornaliero del bilanciamento che permetterà agli operatori di acquistare o vendere gas e capacità di trasporto, superando il sistema di penali previsto per gli sforamenti della capacità effettivamente utilizzata rispetto a quella assegnata, nonché per sbilanciamenti tra i quantitativi di gas immessi e prelevati giornalmente. Il mercato del gas è infatti molto sensibile ai fattori stagionali e climatici, che rendono difficili le previsioni degli operatori per consumi, acquisti e movimentazione del gas. Sui provvedimenti per la seconda e terza fase l’Autorità avvia la consultazione con tutti i soggetti interessati che si concluderà il prossimo 30 aprile. La fase finale di questo processo che, anche su indicazione degli operatori, dovrà essere graduale e basato sull’esperienza che maturerà con l’attuazione del provvedimento odierno e dei due successivi, porterà alla realizzazione di un mercato centralizzato basato non più su prezzi concordati bilateralmente dagli operatori, ma su di un prezzo ufficiale di riferimento che si formerà nell’ambito della borsa, un sistema automatico di incrocio tra domanda e offerta gestito in modo indipendente. Come dimostrato dalle analoghe esperienze nei mercati inglese e statunitense, per il successo dei mercati organizzati sono necessarie adeguate capacità infrastrutturali e di offerta. La realizzazione dei nuovi gasdotti di importazione e dei terminali di rigassificazione previsti in Italia potrà contribuire a determinare simili favorevoli condizioni.  
   
   
RISK ADVISORY: L'ULTIMA ACQUISIZIONE DI SAS PER IL RISK MANAGEMENT NEL SETTORE ENERGETICO  
 
Milano, 1 marzo 2004 – Sas annuncia l’acquisizione di Risk Advisory, fornitore per il settore energetico di soluzioni software e consulenza nell'area del risk management che ha all’attivo 200 progetti in società di servizi energetici e finanziari. Con l’acquisizione di Risk Advisory, Sas aggiunge due nuove soluzioni alla propria offerta: Energy Bookrunner e Tradeblotter che, integrate alla propria soluzione Sas Risk Management, forniscono ai clienti una piattaforma completa per il front, il middle e il back office. La soluzione Energy Bookrunner è progettata per gestire rischi sia finanziari sia quantitativi-volumetrici in compagnie di produzione o commercio di energia. Offre funzionalità di deal-capture and position-management, oltre a un’ampia gamma di strumenti proponendo diverse tipologie di report. Tradeblotter, visualizzabile via browser per il tracking e il commercio di energia, permette agli utenti di individuare le aree di business, esaminando le informazioni a partire dai dati reali di mercato. Con la potenza delle funzionalità di analisi del rischio e di gestione del dato e l’integrazione con le due soluzioni di Risk Advisory (Energy Bookrunner e Tradeblotter) - dichiara Renzo Traversini, Business Solution Development - Sas offre al mercato un ambiente di supporto alle decisioni per ogni tipo di rischio: operativo, economico e finanziario. Questo approccio modulare permette alle imprese di eseguire analisi sull’andamento del mercato e effettuare simulazioni complesse su fattori specifici, come le variazioni atmosferiche o la qualità della distribuzione". In accordo con quanto sostenuto da Forrester Research - che sostiene la necessità di programmi di risk management in grado di coprire, oltre alla gestione dei dati e delle informazioni sulla base delle esigenze dettate da Basilea Ii, anche l’analisi e il reporting - Sas dispone oggi della più completa offerta per il rischio presente sul mercato. Solo nel 2003 più di 30 banche e organizzazioni finanziarie europee, mediorientali, africane e dell’area Asia Pacifico, hanno scelto la soluzione Sas di Risk Management, tra queste: Deutsche Bank, Generali, Lloyds Tsb, Fortis Bank, Monte dei Paschi di Siena, Dexia, Dresdner Bank, Iib Bank, Anz Bank, Banca Nazionale del Lavoro, Euroclear, Bankwest, Lafayette Services.  
   
   
GRUPPO DADA, I RISULTATI DEL 2003: RICAVI CRESCONO A € 29,7 MILIONI (+5,7%) MOL POSITIVO IN TUTTI I TRIMESTRI E PARI A € 1,7 MILIONI PIENAMENTE SODDISFATTI TUTTI I CRITERI DI AMMISSIONE AL TECHSTAR DI BORSA ITALIANA  
 
Firenze, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Dada S.p.a. (Nuovo Mercato: Da), presieduto da Paolo Barberis, ha approvato in data odierna all’unanimita’ il progetto di bilancio civilistico e consolidato chiuso al 31/12/2003. L'esercizio 2003, in un contesto economico e di mercato caratterizzato dall’assenza di tangibili segnali di ripresa, ha visto un netto miglioramento dei risultati gestionali, anche grazie ai significativi miglioramenti dell’efficienza e dell’operativita’, ed ha confermato la solidita’ finanziaria del modello di business. A livello di Gruppo, l’esercizio 2003 si e’ chiuso con un Fatturato Consolidato pari a € 29,7 milioni (in crescita del 5,7% rispetto all’esercizio precedente) e un Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato positivo per circa € 1,7 milioni (rispetto ad un dato negativo per €5,4 milioni nel 2002). Il Mol relativo al quarto trimestre del 2003 registra un sensibile miglioramento portandosi a € 0,8 milioni, rispetto ad un dato negativo per € 0,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, portando l’Ebitda margin sui ricavi all’8,6%. Nel quarto trimestre 2003, in anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale, e’ stata inoltre raggiunta una generazione positiva di cassa a livello operativo per € 0,3 milioni. Il Risultato Operativo del 2003, a seguito di ammortamenti per circa € 10,7 milioni, migliora di quasi il 40% passando da – €15 milioni del 2002 a – €9 milioni mentre il Risultato Netto risulta negativo per circa € 24,9 milioni a seguito di oneri straordinari non ricorrenti, svalutazioni e accantonamenti per € 15,5 milioni. La Posizione Finanziaria Netta a breve consolidata al 31/12/03 risulta positiva per € 16,4 milioni, rispetto ai € 21 milioni della chiusura del precedente esercizio. L’assorbimento di cassa nell’esercizio ha riguardato per oltre € 3 milioni esborsi a fronte di oneri straordinari non ricorrenti. La capogruppo Dada S.p.a. Ha riportato nell’esercizio 2003 un Fatturato di € 13,6 milioni (+5% rispetto al 2002) e un Mol negativo per € 0,9 milioni (-€ 5,7 milioni nel 2002). L’andamento economico dell’anno ha beneficiato, dal punto di vista strategico, della focalizzazione nei settori dalle migliori potenzialita’ di crescita sia di ricavi che di marginalita’ e dal punto di vista operativo, dei risultati del piano di riduzione dei costi e di razionalizzazione societaria di Gruppo avviato nel corso del 2002. In particolare, sul fronte dei costi numerosi sono stati gli interventi mirati alla riduzione delle spese fisse operative attraverso: la revisione dei contratti di forniture e di servizi; la dismissione o il ridimensionamento di sedi periferiche; la concentrazione delle attivita’ gestionali nella capogruppo e la concentrazione della produzione e dello sviluppo delle attivita’ core presso la sede centrale. A ulteriore conferma del buon esito della politica di riduzione dei costi, si evidenzia che nel terzo trimestre del 2003 l’incidenza del costo del personale sui ricavi veniva piu’ che dimezzata rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (passando dal 50% del 3Q 2002 a 23% del 3Q 2003) mentre l’incidenza sui ricavi dei costi per acquisti e’ passata dal 15% al 7%. Al contempo, il Gruppo Dada - in linea con gli obiettivi del piano industriale 2003-2005 approvato dal C.d.a. Del 28 maggio 2003 - ha completato la propria riorganizzazione operativa basata sulla focalizzazione sulle aree a maggiore redditivita’ tramite la creazione delle tre divisioni che hanno consolidato nel corso del 2003 il proprio posizionamento nelle aree ritenute strategiche per lo sviluppo futuro: - La Divisione Consumer, i cui ricavi incidono per circa il 39% sul fatturato consolidato del 2003, comprende il network dei portali incentrato su superEva che, con oltre 175 milioni di pagine viste mensili e oltre 5 milioni di visitatori unici mese (fonte Redsheriff), rappresenta una delle piu’ ampie community web italiane. Nel 2003 si e’ inoltre concretizzata l’evoluzione di Dada quale Operatore Online in grado di offrire ai propri clienti una vasta gamma di prodotti e servizi informativi, di entertainment e community, a pagamento e non, fruibili sia da Pc che da dispositivo Mobile. In particolare, si e’ assistito ad una rapida crescita del fatturato derivante dalla vendita dei servizi relativi a Incontri, una delle prime community online in Italia che ad oggi supera i 470.000 iscritti (1° sito in Italia come unique audience nel mese di gennaio, fonte Nielsen Net Ratings, Category: Family And Lifestyles Subcategory: All), e dei cosiddetti Infoservices, servizi informativi ad abbonamento fruibili tramite Pc e dispositivo mobile. Ad esempio, nel solo mese di febbraio 2004, saranno inviati oltre 1,5 milioni di Sms a pagamento, con un tasso di crescita mensile negli ultimi tre mesi di oltre il 20%. Nel 2003 sono stati inoltre lanciati oltre 50 servizi informativi ad abbonamento, molti dei quali realizzati nell’ambito delle partnership in essere con alcune delle testate piu’ importanti dei gruppi editoriali Rcs (Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Novella 2000, Max, Amica, Carnet, Oggi, Le vie del Gusto etc.), Poligrafici Editoriale (Il Resto Del Carlino, Il Giorno, La Nazione), e con i gestori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e “3”. - Nella Divisione Business, che contribuisce al 43% sul fatturato consolidato, in un mercato che registra i primi segnali di ripresa nella richiesta di servizi web avanzati e soluzioni di marketing in Rete da parte delle aziende di medie e grandi dimensioni, Dada risulta essere tra le prime realta’ del mercato ed e’ il punto di riferimento per la realizzazione di progetti di Interactive Marketing. Tra questi ultimi si evidenziano i servizi di posizionamento nei motori di ricerca (Seo) e campagne pay per click. Nel 2003, oltre 500 aziende hanno affidato a Dada la realizzazione delle loro attivita’ sulla rete. Tra queste si ricordano realta’ come: Fininvest, Siemens Mobile, Medusa, Arena di Verona, Grana Padano, Mediaset, Coca Cola Italia, Bburago, Unoarre, Chimento e Arena Italia. Inoltre, la divisione ha introdotto due importanti novita’: la definizione di un portafoglio di offerta suddiviso in due macro aree: Comunicazione&creativita’ e e-Business&tecnologia; e la gestione dell’offerta tramite la forza vendita distribuita sul territorio al servizio di tutto il Gruppo. - La Divisione Self-provisioning, cui fa capo la controllata Register.it e che rappresenta circa il 18% del fatturato di Gruppo, rafforza la propria leadership nell’universo dei servizi automatizzati a pagamento rivolti alle piccole medie imprese con oltre 170.000 nomi a dominio gesiti e oltre 20.000 siti web ospitati in hosting. Il 2003 e’ stato caratterizzato da una crescita del fatturato medio per cliente in virtu’ dell’offerta di prodotti in upselling al dominio e la stipula di accordi per la protezione dei rispettivi brand online con alcune tra le piu’ importanti aziende italiane nei settori moda, entertainment e produzione industriale. Il C.d.a. Di Dada ha altresi’ deliberato a favore della richiesta di ammissione del titolo Dada al Techstar di Borsa Italiana che prevede dei criteri di natura qualitativa (pienamente soddisfatti) oltre che le seguenti condizioni di natura economico-finanziaria: Criteri di Borsa Italiana Dada Mol Positivo e in crescita di almeno 1 milione rispetto all’anno o ai 2 anni precedenti Positivo con incremento di oltre € 5,5 milioni Rapporto Indebitamento/mol Inferiore o uguale a 6 Pfn positiva Il C.d.a. Di Dada ha altresi’ convocato per il 29 aprile 2004 l'Assemblea dei Soci che avra’, tra i suoi punti all’ordine del giorno, l'approvazione del bilancio d'esercizio chiuso al 31/12/2003.  
   
   
GRUPPO MARZOTTO: RISULTATI 2003 AUMENTO DELL’UTILE OPERATIVO E RIDUZIONE DELL’INDEBITAMENTO  
 
Valdagno, 1 marzo 2004 -Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.a. Ha esaminato il 27 febbraio i risultati economici e finanziari del Gruppo e della Società (non ancora sottoposti a verifica da parte dei revisori) relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003. Il Gruppo Il fatturato netto consolidato dell’esercizio 2003, che a cambi costanti risulta in crescita dell’1,4%, è ammontato a 1.743 milioni di euro (2002: 1.788 milioni), in diminuzione del 2,5% (a cambi correnti) rispetto al precedente esercizio. Gli utili operativi del Gruppo sono stati pari a 133 milioni (7,6% del fatturato), in aumento del 5,7% rispetto ai 125 milioni dell’esercizio 2002 (7% del fatturato). Tale miglioramento deriva dai buoni risultati della Hugo Boss, dal forte miglioramento dei risultati della Valentino oltre che dal recupero delle attività tessili. L’utile ante-imposte è stato pari a 121 milioni, con un incremento dell’8,4% (2002: 112). Al 31 dicembre 2003, anche per la riduzione di proventi straordinari a tassazione ridotta, il tax rate di Gruppo ha registrato un forte aumento, di conseguenza: a) l’utile netto consolidato comprensivo delle minoranze azionarie è risultato di 58 milioni, in diminuzione rispetto ai 75 milioni del precedente esercizio; b) l’utile netto di competenza degli azionisti della Capogruppo è ammontato a 19 milioni (2002: 42 milioni). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicembre 2003, pur in presenza di esborsi straordinari per circa 20 milioni, connessi alla ristrutturazione delle attività industriali della Capogruppo, si è ridotto a 600 milioni, contro i 628 milioni della chiusura dell’esercizio precedente. Nell’esercizio 2003 gli investimenti del Gruppo Marzotto sono stati pari a 73 milioni. La Capogruppo La Marzotto S.p.a. Ha realizzato nel 2003 un fatturato netto di 486 milioni di euro (2002: 536 milioni) ed un utile netto pari a 1 milione (2002: 58 milioni). L’utile netto della Capogruppo ha risentito di un saldo negativo fra oneri e proventi straordinari per 7 milioni di euro (2002: saldo positivo per 47 milioni). Il 29 marzo p.V. Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto esaminerà, unitamente alla bozza di relazione sulla gestione, i progetti di bilancio al 31 dicembre 2003 della Società e del Gruppo.  
   
   
IL CDA DI ART'E' APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 MARGINE OPERATIVO LORDO + 29,6% A 8,9 MILIONI DI EURO REDDITO OPERATIVO +7,1% A 2,7 MILIONI DI EURO SODDISFATTI TUTTI I CRITERI PER L’AMMISSIONE A TECHSTAR  
 
Villanova di Castenaso, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Art'e', società leader in Italia nel mercato dei beni e servizi artistici e culturali, si è riunito il 27 febbraio sotto la presidenza di Marilena Ferrari per esaminare e approvare il progetto di bilancio dell’esercizio 2003. Il fatturato consolidato dell’anno è stato pari a 59,7 milioni di euro in aumento del 29% rispetto ai 46,5 milioni di euro dell’anno precedente (+7% rispetto ai dati pro-forma comprendenti i ricavi di Fmr e Fmr France). Cresce il fatturato delle attività tradizionali sia in Italia, +15%, che in Spagna con Fmr Espana, che realizza un’importante performance. Tutti i principali indicatori evidenziano una netta crescita rispetto ai dati pro-forma 2002 1 . Il Margine Operativo Lordo a livello consolidato si è attestato a 8,9 milioni di euro, in aumento del 25% rispetto ai 7,1 milioni di euro del 2002 (e del 29,6% rispetto al pro-forma 2002). Tale valore risulta in linea con l’obiettivo annunciato ad inizio anno che prevedeva un incidenza del Mol pari al 15% sul fatturato. Va sottolineato come ancora una volta la formazione del Mol si sia concentrata nell’ultimo trimestre d’esercizio, con una percentuale che sfiora il 70% del totale annuo. Nel corso del 2003 il valore di ammortamenti e svalutazioni è stato pari a 5,9 milioni di euro, legati al ciclo di investimenti ormai concluso che è servito all’informatizzazione di Gruppo e all’affermazione dei marchi Fmr e Ta Matete. Il Reddito Operativo consolidato è stato pari a circa 2,7 milioni di euro, segnando un incremento del 7,1% rispetto ai 2,5 milioni del pro-forma 2002. Il Risultato ante Imposte risulta di 2 milioni di euro rispetto agli 0,6 milioni di euro del 2002 pro-forma (+231%). L’utile Netto passa dagli 0,8 milioni di euro del pro-forma 2002 a 1,1 milioni di euro dell’esercizio appena concluso (+39%). 1 I risultati sono confrontati con i risultati 2002 pro-forma comprensivi dei dati Fmr al fine di permettere un confronto su basi omogenee La posizione finanziaria netta a fine anno, chiude in positivo per 0,6 milioni di euro (era negativa per 2,7 milioni al 30 settembre 2003). In virtù dei risultati conseguiti nel 2003, Art’è soddisfa pienamente i criteri economico-finanziari e qualitativi per l’ammissione a Techstar, il nuovo settore per i titoli del Nuovo Mercato di Borsa Italiana. Per quanto concerne i primi mesi del 2004, il Gruppo Art’è ha iniziato un lavoro programmato di concentrazione degli sforzi della rete di vendita sull’acquisizione di nuovi clienti. Tale intervento, come previsto in fase di piano, porterà ad un calo dei ricavi da vendita nel primo trimestre dell’anno a beneficio di una crescita nei successivi trimestri. Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea la destinazione del risultato di esercizio della capogruppo Art’è S.p.a., pari a circa 0,4 milioni di euro a riserva di utile. “Con il 2003 il Gruppo Art’è porta a termine un importante ciclo di investimenti che hanno permesso un ampliamento della base clienti, un rafforzamento della rete di vendita nonché l’affermazione dei propri marchi, Fmr e Ta Matete. I risultati dell’esercizio appena concluso confermano la capacità di sviluppo e la solidità del Gruppo. – ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente del Gruppo Art’è – Nel 2004 abbiamo avviato un programma di razionalizzazione e consolidamento per contenere i costi e concentrarci sulle attività a maggiore margine. Possiamo quindi confermare per l’anno in corso la focalizzazione del Gruppo sulla redditività.  
   
   
IL CDA DI ART'E' APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 MARGINE OPERATIVO LORDO + 29,6% A 8,9 MILIONI DI EURO REDDITO OPERATIVO +7,1% A 2,7 MILIONI DI EURO SODDISFATTI TUTTI I CRITERI PER L’AMMISSIONE A TECHSTAR  
 
Villanova di Castenaso, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Art'e', società leader in Italia nel mercato dei beni e servizi artistici e culturali, si è riunito il 27 febbraio sotto la presidenza di Marilena Ferrari per esaminare e approvare il progetto di bilancio dell’esercizio 2003. Il fatturato consolidato dell’anno è stato pari a 59,7 milioni di euro in aumento del 29% rispetto ai 46,5 milioni di euro dell’anno precedente (+7% rispetto ai dati pro-forma comprendenti i ricavi di Fmr e Fmr France). Cresce il fatturato delle attività tradizionali sia in Italia, +15%, che in Spagna con Fmr Espana, che realizza un’importante performance. Tutti i principali indicatori evidenziano una netta crescita rispetto ai dati pro-forma 2002 1 . Il Margine Operativo Lordo a livello consolidato si è attestato a 8,9 milioni di euro, in aumento del 25% rispetto ai 7,1 milioni di euro del 2002 (e del 29,6% rispetto al pro-forma 2002). Tale valore risulta in linea con l’obiettivo annunciato ad inizio anno che prevedeva un incidenza del Mol pari al 15% sul fatturato. Va sottolineato come ancora una volta la formazione del Mol si sia concentrata nell’ultimo trimestre d’esercizio, con una percentuale che sfiora il 70% del totale annuo. Nel corso del 2003 il valore di ammortamenti e svalutazioni è stato pari a 5,9 milioni di euro, legati al ciclo di investimenti ormai concluso che è servito all’informatizzazione di Gruppo e all’affermazione dei marchi Fmr e Ta Matete. Il Reddito Operativo consolidato è stato pari a circa 2,7 milioni di euro, segnando un incremento del 7,1% rispetto ai 2,5 milioni del pro-forma 2002. Il Risultato ante Imposte risulta di 2 milioni di euro rispetto agli 0,6 milioni di euro del 2002 pro-forma (+231%). L’utile Netto passa dagli 0,8 milioni di euro del pro-forma 2002 a 1,1 milioni di euro dell’esercizio appena concluso (+39%). 1 I risultati sono confrontati con i risultati 2002 pro-forma comprensivi dei dati Fmr al fine di permettere un confronto su basi omogenee La posizione finanziaria netta a fine anno, chiude in positivo per 0,6 milioni di euro (era negativa per 2,7 milioni al 30 settembre 2003). In virtù dei risultati conseguiti nel 2003, Art’è soddisfa pienamente i criteri economico-finanziari e qualitativi per l’ammissione a Techstar, il nuovo settore per i titoli del Nuovo Mercato di Borsa Italiana. Per quanto concerne i primi mesi del 2004, il Gruppo Art’è ha iniziato un lavoro programmato di concentrazione degli sforzi della rete di vendita sull’acquisizione di nuovi clienti. Tale intervento, come previsto in fase di piano, porterà ad un calo dei ricavi da vendita nel primo trimestre dell’anno a beneficio di una crescita nei successivi trimestri. Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea la destinazione del risultato di esercizio della capogruppo Art’è S.p.a., pari a circa 0,4 milioni di euro a riserva di utile. “Con il 2003 il Gruppo Art’è porta a termine un importante ciclo di investimenti che hanno permesso un ampliamento della base clienti, un rafforzamento della rete di vendita nonché l’affermazione dei propri marchi, Fmr e Ta Matete. I risultati dell’esercizio appena concluso confermano la capacità di sviluppo e la solidità del Gruppo. – ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente del Gruppo Art’è – Nel 2004 abbiamo avviato un programma di razionalizzazione e consolidamento per contenere i costi e concentrarci sulle attività a maggiore margine. Possiamo quindi confermare per l’anno in corso la focalizzazione del Gruppo sulla redditività.  
   
   
GRUPPO VENTAGLIO: APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI IL BILANCIO 2003: RICAVI NETTI CONSOLIDATI IN CRESCITA DEL 27% RISPETTO AL 31 OTTOBRE 2002 MARGINE OPERATIVO LORDO PARI A 23,8 MILIONI DI EURO IN CRESCITA DEL 76% RISPETTO ALL’ESERCIZIO PRECEDENTE  
 
Milano, 1 marzo 2004 - L’assemblea degli Azionisti de I Viaggi del Ventaglio S.p.a., riunitasi il 27 febbraio 2004 sotto la presidenza di Bruno Colombo, ha approvato all’unanimità il bilancio al 31 ottobre 2003. Il Gruppo Ventaglio ha chiuso l’esercizio 2003 con un importante incremento delle vendite che hanno raggiunto 693,3 milioni di Euro, con un variazione in percentuale, rispetto all’esercizio precedente, del 27%. Il margine operativo lordo (Ebitda) risulta pari a 23,8 milioni di Euro, con un significativo incremento (+76%) rispetto all’esercizio chiuso al 31 ottobre 2002, chiusosi con un Ebitda pari a 13,5 milioni di Euro. A fronte di un risultato positivo della gestione operativa, il risultato netto, negativo per 32,8 milioni di Euro, risente in modo significativo di un accantonamento su rischi di cambio pari a 27,8 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta al 31 ottobre 2003, coerentemente con la stagionalità del business, calcolata al netto dei crediti ceduti alle società di factoring è pari a -112,6 milioni di Euro (di cui 100 relativi al prestito obbligazionario in scadenza a maggio 2005), in linea con i dati fatti registrare al 31 luglio 2003. Si ricorda che l’azionista di riferimento è impegnato a versare un importo di 24 milioni di Euro, sostenuti da una linea di credito di 20 milioni di Euro già concessa da Unicredit Banca d’Impresa, come versamento in conto futuro aumento di capitale. Inoltre, a 15 mesi dalla data di scadenza del prestito obbligazionario (maggio 2005), il Gruppo Ventaglio sta già analizzando diverse ipotesi di rimborso dell’operazione. Il consistente patrimonio immobiliare del Gruppo, strategico e non, iscritto a bilancio per circa 90 milioni di Euro, ma ragionevolmente stimato per un valore pari a circa 140 milioni di Euro, consente di valutare con tranquillità differenti azioni per il rimborso del prestito stesso.  
   
   
DIGITAL BROS: APPROVATA DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 31/12/2003. FATTURATO CONSOLIDATO A 48,513 MILIONI DI EURO (+ 57% RISPETTO ALLA SEMESTRALE 2002). UTILE NETTO PARI A 255 MIGLIAIA DI EURO RICHIESTA L’AMMISSIONE AL LISTINO TECHSTAR  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Digital Bros, Gruppo di Digital Entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, ha approvato la Relazione Semestrale al 31 dicembre 2003. Il fatturato consolidato del Gruppo a fine 2003 raggiunge 48,513 milioni di Euro, in crescita del 57% rispetto a 30,859 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo del 2002. Lo sviluppo delle attività del Gruppo e l’ottimizzazione delle sinergie distributive si riflettono positivamente sugli indicatori economici: l’Ebitda (margine operativo lordo) consolidato risulta in aumento del 90%, rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2002, raggiungendo 4,643 milioni di Euro. La crescita dell’Ebit(risultato operativo) del Gruppo risulta pari a 2,345 milioni di Euro, in aumento del 64% rispetto a 1,427 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo del 2002 Il Gruppo al 31 dicembre 2003 chiude il semestre con un utile netto di 255 migliaia di Euro dopo aver accantonato al fondo rischi 3,069 milioni di Euro; aver svalutato partecipazioni per 0,566 milioni di Euro e con l’iscrizione di imposte differite attive per 3,395 milioni di Euro. L’utile netto prima delle poste non ricorrenti è quindi pari a 1,185 milioni di Euro. Il fatturato della capogruppo, impegnata nel settore della distribuzione italiana di videogiochi, nel periodo luglio-dicembre 2003, è pari a 47,785 milioni di Euro (+58% vs 2002). In aumento del 41% anche l’Ebitda della capogruppo che a fine 2003 è stato pari a 4,815 milioni di Euro, rispetto al dato del 31 dicembre 2002, pari a 3,418 milioni di Euro. A livello di risultato finale la capogruppo, dopo aver effettuato accantonamenti ai fondi rischi per 3,069 milioni di Euro e dopo il riallineamento del patrimonio netto della capogruppo al patrimonio netto consolidato per 7,767 milioni di Euro e alle svalutazioni di partecipazioni per 566 migliaia di Euro, ha registrato una perdita di 7,714 milioni di Euro. L’utile al netto delle poste non ricorrenti è stato pari a 1,694 milioni di Euro. Per sostenere la crescita di fatturato del Gruppo (+ 57 %), l’indebitamento finanziario netto del Gruppo Digital Bros al 31 dicembre 2003 risulta pari a 22,3 milioni di Euro (+ 14%) in aumento di circa 2,8 milioni di Euro rispetto ai 19,5 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2002. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre confermato i target reddittuali al 30 giugno 2004: Ebitda pari a 8,498 milioni di Euro, Ebit a 6,898 milioni e Ebt a 4,274 milioni di Euro. Il fatturato consolidato sarà invece superiore a 91 milioni di Euro (+ 80%) rispetto al target di 96,9 milioni di Euro previsto. Si ricorda inoltre che, a maggior tutela degli azionisti ed attraverso un mandato del Consiglio di Amministrazione, sulla Relazione Semestrale è stata effettuata una revisione contabile volontaria completa da parte di Reconta Ernst & Young. I membri del Consiglio di Amministrazione hanno inoltre delegato il Presidente a dare corso all’eventuale richiesta di adesione al nuovo listino Techstar che rappresenta un’ulteriore ed importante opportunità per il Gruppo in termini di visibilità e crescita a livello nazionale ed internazionale.  
   
   
“FASHION BRASILE 2004” 1° MISSIONE COMMERCIALE DI MODA BRASILIANA IN ITALIA  
 
Milano, 1 marzo 2004 - Oggi prende il via “Fashion Brasile 2004”, la prima missione commerciale della Moda Brasiliana in Italia. Durante i tre giorni di incontri d’affari, nove produttori saranno presenti con degli stand a Palazzo Affari ai Giureconsulti, sede della Camera di Commercio di Milano, in piazza Mercanti 2 angolo piazza Duomo. Non sono previste ne sfilate, ne conferenze stampa. "Questa iniziativa – ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali - rappresenta un momento d'incontro per il nostro mondo imprenditoriale, al fine di facilitare i rapporti con il Brasile, a partire dal settore tessile e abbigliamento, che trova un punto di forza nella realtà milanese e lombarda". Il Brasile è il settimo produttore tessile mondiale, con 30 mila aziende produttrici, 20 miliardi di euro di fatturato 2003 e 1,5 milioni di occupati. Il settore è in rapida crescita ed il 2003 ha chiuso con 1 miliardo e 320 milioni di euro di esportazioni e 850 milioni di euro di importazioni. La bilancia commerciale ha segnato un saldo positivo di 470 milioni di euro, con un incremento del 300% rispetto al 2002. L’italia esporta in Brasile prodotti tessili per 33 milioni di euro e ne importa per 22 milioni di euro. Sono 82 le imprese lombarde che commerciano con il Brasile nel settore tessile - abbigliamento, il 36% del totale italiano, il 5,2% di quelle lombarde attive col Paese sudamericano, in tutto 1.585. Hanno in media 45,3 addetti. Con un interscambio, per il settore tessile lombardo, al terzo trimestre 2003 di oltre 5 milioni di import di euro e oltre 17 milioni di export. E l'export rappresenta il 52% del totale nazionale. Le province più attive sono Milano (29% dell'import regionale e 46% dell'export), Bergamo (25,3% import; 3,3% export), Como (7,7%; 16,2%), Brescia (11,6%, 2,3%), Pavia (15,8% export), Mantova (18,4% import). E' quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Sdoe, anagrafe delle ditte operanti con l'estero su dati del Registro delle Imprese. Le aziende brasiliane presenteranno ali operatori del settore e ai giornalisti le loro proposte creative di biancheria intima e lingerie, moda mare e abbigliamento da spiaggia, jeans e fitness: Agata intimo, notte e moda mare www.Agatabrasil.com.br  Fulo lingerie e moda mare www.Fulobrasil.com.br  Bahia Beach moda mare www.Ba.beach.com.br  Pantanal moda mare e jeans www.Pantanalfashion.com.br  Ellus jeans e fashion www.Ellus.com.br  Efeito Brasil intimo, moda mare e fitness www.Efeitobrasil.com.br  ; Flor Brasil moda da spiaggia www.Florbrasil.com.br  ; Folic moda da spiaggia www.Folic.com.br  ; Trilha Verao fitness www.Trilhaverao.com.br  
   
   
MACCHINE PER CERAMICA: NEL 2004 LE AZIENDE DEL SETTORE PARTECIPERANNO A 6 MANIFESTAZIONI FIERISTICHE INTERNAZIONALI  
 
Modena, 1 marzo 2004 - La politica di presidio dei mercati mondiali più strategici porterà quest’anno i costruttori italiani di macchine per ceramica a partecipare a cinque manifestazioni fieristiche all’estero - in Spagna, Brasile, India, Russia e Cina – concentrate nel periodo marzo-giugno. Dopo la pausa estiva, l’impegno in ambito fieristico sarà rivolto esclusivamente alla preparazione di Tecnargilla, a Rimini dall’1 al 5 ottobre, l’evento più importante a livello mondiale che catalizzerà l’attenzione di tutte le aziende del settore. Il primo appuntamento fieristico dell’anno è a Valencia in Spagna, dove, dal 2 al 6 marzo, una quarantina di aziende parteciperanno a Cevisama, l’importante salone dedicato a piastrelle ceramiche, arredobagno, materie prime e smalti per ceramica che, negli anni pari, apre le porte anche ai fornitori di tecnologia e impianti. Presenti tutti le maggiori aziende italiane fornitrici di macchine, molte delle quali dispongono da anni di proprie filiali produttive e commerciali nel cuore del distretto ceramico spagnolo, a Castellon. Presente all’appuntamento anche Acimac, l’associazione che riunisce le aziende del comparto, con uno stand istituzionale in rappresentanza del settore. Per i costruttori italiani di impianti per ceramica la Spagna rappresenta un mercato estremamente importante, data la dimensione dell’industria locale produttrice di piastrelle, prima in Europa e seconda al mondo solo alla Cina: le 300 imprese spagnole del settore producono circa 650 milioni/anno di metri quadrati con impianti “Made in Italy”. La presenza italiana alle successive manifestazioni all’estero avverrà nella formula della “partecipazione collettiva” coordinata da Ice e Acimac e approvata dalla Commissione Attività Promozionali dell’associazione. Dal 9 al 13 marzo a San Paolo, in Brasile (quarto produttore mondiale di piastrelle con 534 milioni di metri quadrati prodotti nel 2003), 14 aziende italiane saranno presenti a Revestir all’interno di un’area che, come già lo scorso anno, si chiamerà Tecnargilla Brasil. Dal 24 al 26 marzo 15 espositori saranno impegnati a New Delhi, in India, a Ceramics & Ceramic Technology. Una partecipazione più significativa si avrà poi a Mosca, in Russia, dal 6 al 9 aprile, a Techno Ceramica, la nuova sezione espositiva promossa da Acimac all’interno dell’evento Russia Building Week, la maggiore manifestazione russa dedicata all’edilizia. Qui l’intero padiglione 4 dell’Expocentre sarà interamente riservato alle 35 aziende italiane fornitrici di tecnologia, macchine, materie prime e smalti per ceramica, che guardano con sempre maggior interesse al rapido sviluppo del mercato russo. Negli ultimi tre anni l’industria locale produttrice di piastrelle è cresciuta ad un tasso medio annuo del 32% per quantità prodotte, fino a raggiungere nel 2003 i 70 milioni di metri quadrati. Nuovi investimenti produttivi, che saranno realizzati con impianti e macchinari di fabbricazione italiana, sono già in programma anche per l’anno in corso. Ultimo appuntamento prima della pausa estiva è Ceramics China, in calendario dal 15 al 18 giugno a Guangzhou (Canton), nel cuore del più grande distretto ceramico mondiale. All’evento saranno presenti, a fianco delle aziende fornitrici di tecnologia, anche i maggiori produttori cinesi di piastrelle e sanitari. L'industria italiana delle macchine per ceramica L’industria italiana dei costruttori di macchine per ceramica è composta da 180 imprese, concentrate prevalentemente nelle province di Modena e Reggio Emilia, ed esprime un fatturato annuo di 1.400 milioni di euro (preconsuntivi 2003), di cui due terzi ricavati dalle esportazioni. Il comparto è da anni leader mondiale nella fornitura di tecnologia avanzata su tutti i mercati internazionali, non essendoci paesi competitori con un paragonabile sistema industriale, sia per numero di imprese che di livello tecnologico e capillare presenza commerciale e post-vendita. L'unione Europea, trainata dalla Spagna, rappresenta il primo mercato di esportazione, con una quota del 25,6% dell’export totale, seguita dai paesi asiatici (22,5%), Medio Oriente (15,9%), Europa Centro-orientale (13,2%), Sud America (8,2%), Africa (7,7%) e Nord America (6,8%). Calendario 2004 Delle Fiere Internazionali Cui Partecipano Aziende Italiane Costruttrici Di Impianti E Macchine Per Ceramica 2-6 Marzo: Cevisama – (Valencia, Spagna). Stand Acimac di rappresentanza; 9-13 Marzo: Revestir – (San Paolo, Brasile). Collettiva Italiana Acimac – Ice; 24-26 Marzo: Ceramics & Ceramic Technology – (New Delhi, India). Collettiva Acimac – Ice; 6-9 Aprile: Russia Building Week–techno Ceramica – (Mosca, Russia). Collettiva Acimac – Ice; 15-18 Giugno: Ceramics China – (Guangzhou, Cina). Collettiva Italiana Acimac – Ice; 28 Settembre – 3 Ottobre: Cersaie – (Bologna, Italia). Stand Acimac di rappresentanza; 1-5 ottobre: Tecnargilla – (Rimini, Italia). Stand Acimac e Coordinamento partecipazione individuale delle aziende.  
   
   
PAPA’ NON HO PERSO L’IMPRESA INDAGINE SULLE “ IMPRESE FAMILIARI” A MILANO: LE DIFFICOLTÀ DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE PADRI E FIGLI IMPRENDITORI A CONFRONTO. RISULTATO? IL PADRE SI SENTE UN CAPITANO, IL FIGLIO UN AMICO  
 
 Milano, 1 marzo 2004 - Sono oltre 600 a Milano le imprese che anche nell’intestazione valorizzano la dimensione familiare, ricordando la convivenza tra padri e figli (“… & Figlio/i”). E se poi si cerca di farne una fotografia emergono luoghi comuni ma anche sorprese. Sembrerebbe più facile la vita dei figli di imprenditori: lavorano 8,3 ore al giorno, 4,9 nel week end, meno rispetto alle 8,4 del papà nei giorni normali e 5,9 nel fine settimana. E trovano una strada spianata: il 61% diventa imprenditore per tradizione famigliare e il 41% ricorre, per finanziarsi, alla famiglia d’origine. Ben diverso è il ritratto del padre nonché “padrone” che diventa imprenditore per soddisfazione personale (50%) e per finanziarsi conta soprattutto sui suoi risparmi (60,5%). Simili per abitudini di vita: dormono circa 6 ore e tre quarti e dedicano al mangiare poco più di un’ora e mezza nella giornata. Sia i padri (55,8%) che i figli (61%) identificano nell’esperienza la cosa più importante per un imprenditore. I padri guardano avanti e ritengono che l’innovazione sia il fattore determinante dell’azienda (39,5%), i figli, invece, rispettano le scelte dei padri e mettono al primo posto lo stile e l’identità aziendale (45,8%). E non è una sorpresa che i padri si sentano dei capitani (39,5%) e i figli si considerino più come degli amici (33,9%) in azienda. Anche se tra i padri non mancano i seduttori e i despoti, quasi assenti tra i figli. Figli che tardano al matrimonio: solo il 40% è sposato e tra chi non lo è un terzo resta ancora in famiglia, tra casa e lavoro a tempo pieno. Famiglie più numerose per i papà, in media con 2,4 eredi contro 1,7 in media dei figli. Ma anche se i padri lavorano di più e ancora mantengono il controllo dell’azienda, i più stressati sono i figli (78%) contro il 69,8% dei padri. Incide forse anche il telefonino: oltre le 17 telefonate al giorno in media per i figli contro le 16 dei padri. E Milano? Per entrambi è caotica. E per rilassarsi scelgono di fare 23 giorni in media all’anno di vacanza i figli e ai padri, meno stressati, ne bastano 22. Il posto migliore per dimenticare le fatiche lavorative? In appartamento. Ma il villaggio turistico piace molto ai figli e poco ai padri. Per quanto riguarda il tempo libero, il 65,1% dei padri e il 59,3% dei figli si dedica alla famiglia, così come nella scala dei valori. Per entrambi infatti il nucleo famigliare occupa il primo posto, con percentuali simili, il 62,8% dei padri rispetto al 66,1% dei figli. Anche negli status symbol le due generazioni si trovano d’accordo: una bella casa è per padri (48,8%) e figli (47,5%) la voce preferita. I figli restano dei sognatori: rispetto ai padri nella scala dei valori ci sono l’amore, la pace, l’ambiente, l’amicizia. I padri, più dei figli, mantengono viva la tradizione religiosa. Ai valori corrispondono le scelte nel tempo libero: rispetto ai padri i figli si dedicano all’amicizia, a fitness e sport, ai viaggi, allo shopping, al cinema, all’aperitivo e alla partita di calcio. I padri li superano in impegno famigliare, religioso e davanti alla tv. Milano, per loro, batte Roma per imprese, lavoro e infrastrutture, ma i papà si differenziano dai figli e la preferiscono anche per cultura e simpatia. Mentre per i colleghi romani Roma batte Milano per bellezza, simpatia e cultura. E, secondo padri e figli, in Italia le altre città battono Milano per bellezza, idee e cultura. Lo rivela un’indagine della Camera di commercio di Milano, attraverso il Lab Mim su 100 imprenditori familiari milanesi, presentata oggi durante il convegno “La valorizzazione della piccola e microimpresa della provincia di Milano: competitività e passaggio generazionale”, promosso dalla Camera di commercio di Milano e dalla Provincia di Milano. E arriva il bando per il passaggio generazionale “rileva un mestiere tradizionale”: un’iniziativa di Camera di Commercio e Provincia di Milano. A disposizione un milione e cinquecentomila euro per sostenere la creazione e l’avvio e/o i passaggi di proprietà di microimprese, come imprese di vicinato (piccolo commercio e artigianato di servizio), artigianato di qualità e artistico, imprese di servizi alla sicurezza degli ambienti (operatori idraulici, elettricisti). Tra le spese finanziabili: studi di fattibilità, oneri di costruzione, impianti, macchinari, software, marketing e comunicazione. Per informazioni: numero verde 800 592224 (ore 9-13, 14-18 da lunedì a venerdì), sito internet www.Mi.camcom.it. “I giovani imprenditori rappresentano – ha dichiarato Danilo Broggi, membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano e presidente Confapi – il motore sociale dell’economia. Un mondo attivo e lavoratore, ma che crede ancora ai valori più saldi. Una prospettiva sociale ben riposta in una forza importante per il futuro della nostra economia, a partire anche dai casi diffusi di figli di imprenditori. Ecco perché la Camera di commercio e la Provincia con questa iniziativa aiutano a promuovere il processo di transizione nel passaggio generazionale dell’impresa”. “Per il settore artigianale – ha dichiarato Marco Accornero, membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano – l’incognita più rilevante per il futuro è costituita non dal “mercato”, che sempre di più richiede il prodotto artigiano, ma dalla capacità di attrarre le nuove generazioni nelle botteghe. Le incertezze non dipendono dalle dinamiche della domanda o dal livello di concorrenza di questi mercati, ma sono legate a varie difficoltà, quali reperire il personale, garantire un adeguato ricambio delle figure imprenditoriali, la sfida della globalizzazione. E ciò che più preoccupa il settore è proprio il ricambio della figura del titolare. “Occorre favorire il ricambio generazionale – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano –. E’ necessario offrire una possibilità che consenta alle attività tradizionali di rinnovarsi, con la convinzione che si possano sostenere quei giovani imprenditori che trovano nell’eredità aziendale un vero patrimonio”. Tutti I Dati Dell’indagine Perché ha deciso di intraprendere l'attività imprenditoriale e perché ha deciso di continuarla? Gli imprenditori milanesi padri contattati hanno aperto la loro attività soprattutto per soddisfazione personale (48,8%) mentre i figli per tradizione famigliare (61%). Segue per i padri la tradizione famigliare (34,9%) per i figli la soddisfazione personale (50,8%). Ma anche per entrambi lo sbocco lavorativo (per l’11,6% dei padri e per il 10,2 dei figli). Per i padri poi c’è l’idea innovativa con l’11,6%; la conoscenza del processo produttivo (9,3%); per guadagnare di più (4,7%). Invece per i figli una delle motivazioni è il guadagnare di più (8,5%); seguito dalla conoscenza del processo produttivo (6,8%) e l’idea innovativa (5.1%). Per finanziarsi, ha fatto ricorso a… la maggioranza dei padri ha scelto mezzi propri (60,5%) mentre i figli si appoggiano alla famiglia d'origine (40,7%). Al secondo posto sta il credito bancario per entrambi rispettivamente con il 48,8% e con il 30,5%. Seguono al terzo posto per i padri la famiglia d’origine con il 4,7% mentre per i figli i mezzi propri con il 28,8%. Le difficoltà incontrate nell'avvio dell'attività sono state. Per i padri: il credito delle banche (39,5%) ma anche il costo del lavoro (20,9%), seguito dalla lentezza burocratica (18,6%), dalle informazioni per l’avvio e il business plan (16,3%). Occupano gli ultimi posti il lavoro qualificato (11,6%) e la reperibilità dei locali (4,7%). Per i figli: la maggior parte risponde altro (37,3%), il lavoro qualificato con il 22%; le informazioni per l’avvio con il 18,6%; il costo del lavoro con il 16,9%; la lentezza burocratica con il 13,6%; il credito delle banche con l’11,9%; la reperibilità dei locali con il 10,2% e da ultimo il business plan con il 3,4%. Per avviare l'attività ha fatto ricorso a… sia i padri (69,8%) che i figli (44,1%) rispondono a nessuno. Al secondo posto per i padri ci sono i consulenti esterni (16,3%) mentre per i figli altro (42,4%); al terzo posto per i padri altro (9,3%), per i figli i consulenti esterni (13,6%). Qual'è la cosa più importante per l'azienda? Padri: l’innovazione (39,5%); la competitività dei prezzi per il 37,2%; lo stile e l’identità aziendale (34,9%); l’unicità del prodotto (25,6%); la comunicazione e il marketing (18,6%); la formazione professionale (16,3%); l'internazionalizzazione (11,6%); sinergie esterne / associazioni (9,3%) e l'informatizzazione (4,7%). Figli: lo stile e l’identità aziendale (45,8%); la competitività dei prezzi per il 42,4%; l’unicità del prodotto (32,2%); la formazione professionale (27,1%); la comunicazione e il marketing insieme all’innovazione (22%); l'informatizzazione (11,9%); l'internazionalizzazione (8,5%); sinergie esterne / associazioni (6,8%). Qual'è la cosa più importante per l'imprenditore? E’ l’esperienza per entrambi (padri 55,8%, figli 61%). Seguono al secondo posto la preparazione (padri 44,2%, figli 44,1%) a pari merito per i figli c’è la creatività / idee (44,1%) che per i padri occupa sempre il 3° posto ma con il 39,5%. Per i padri seguono a pari punti l’ intuito/fiuto e l’innovazione (32,6%) mentre per i figli l’intuito/fiuto (39%) precede l’innovazione (32,2%). Nella conduzione della sua impresa si paragona a… i padri ad un capitano (39,5%); mentre i figli a un amico o ad altro con il 33,9%. Seguono per i padri: un amico (23,3%); un signore (7%); un seduttore (4,7%) infine un despota (2,3%). Per i figli al secondo posto c’è un capitano (25,4%); seguono un signore (8,5%%) e un seduttore (1,7%), nessuno si considera un despota. Quante ore dedica ogni giorno al lavoro (giorni feriali)? Più di 9 per entrambi (padri 62,8%; figli 52,5%) così come da 6 a 9 (padri 30,2; figli 47,5%). Solo il 4,7% dei padri lavora meno di 6 ore mentre il 2,3 % non risponde. Quante ore dedica in media al lavoro (week end)? Sono i padri (44,2%) a lavorare di più anche nel week end per un orario compreso dalle 3 alle 8 ore, contro il 35,6% dei figli. Mentre i figli (50,8%) lavorano meno di 3 ore rispetto ai padri (30,2%). Dedicano dalle 8 alle 12 ore di lavoro nel fine settimana il 16,3% dei padri contro il 10,2% dei figli, mentre più di 12 ore il 7% dei primi, rispetto al 3,4% dei secondi. Quante ore dedica ogni giorno al dormire? Dormono dalle 5 alle 8 ore (padri 76,7%; figli 86,4%); oltre le 8 ore (padri 16,3%, figli 11,9%); solo il 4,7% dei padri e l’1,7% dei figli dorme meno di 5 ore. Il 2,3% dei padri non risponde a questa domanda. Quante ore dedica ogni giorno al mangiare? Meno di 1 (padri 41,9%, figli 44,1%); da 1 a 3 (padri 53,5%; figli 55,9%); oltre 3 (padri 2,3%; figli 0%); non risponde (padri 2,3; figli 0%). Quante volte al giorno usa il telefonino? Il 62,8% dei padri e il 52,5% dei figli usa meno di 10 volte al giorno il telefonino. Il 18,6% dei padri utilizza il telefonino dalle 10 alle 30 volte il 2,3% dalle 30 alle 50 volte, il 7% oltre le 50 volte al giorno. La seconda scelta dei figli nell’utilizzo del telefonino va dalle 10 alle 30 volte (33,9%). Il 5,1% afferma di utilizzare il cellulare sia dalle 30 alle 50 volte che oltre le 50 volte al giorno. Stress? Fumo? Lo stress è compagno inseparabile sia dei padri (69,8%) che dei figli (78%). La maggior parte non fuma (padri 67,4%, figli 61%). Però c’è un 25,6% dei padri e un 30,5% dei figli che fuma la sigaretta; un 7% dei padri che fuma il sigaro e un 1,7% dei figli. La pipa rimane un “piacere” per pochi (2,3% padri, 1,7% figli). Quali sono le attività principali a cui si dedica nel tempo libero? I padri scelgono: famiglia (65,1%); fitness e sport (27,9%); vedere tv (23,3); amicizia e cultura (20,9%); viaggi e altro (18,6%); religione e cinema (11,6%); assistere a partite di calcio (9,3%) volontariato (4,7%); aperitivo (2,3%). I figli scelgono: famiglia (59,3%), amicizia (54,2%); fitness e sport (50,8%); viaggi (39%); cinema (35,6%); altro (22%); shopping (20,3%); vedere tv e assistere alle partite di calcio (18,6%); aperitivo (11,9%); cultura (8,5%); religione (6,8%); volontariato e teatro (5,1). Quanti giorni fa di vacanza all’anno? Il 55,8% dei padri trascorre tra i 15 e i 30 giorni di vacanza; il 20,9% dice di fare meno di 15 giorni e oltre 30. Non fa vacanza solo il 2,3%. Anche i figli fanno in genere dai 15 ai 30 giorni di vacanza (74,6%), seguono quelli che ne fanno oltre 30 (16,9%) e meno di 15 (8,5%). Dove va in vacanza? Padri (46,5%) e figli (45,8%) preferiscono l’appartamento. L’hotel è scelto dal 34,9% dei padri e dal 42,4% dei figli. Entrambi dichiarano altro (27,9% padri, 32,2% figli). Nei villaggi turistici ci va il 7% dei padri e il 27,1% dei figli. In campeggio il 7% dei padri e il 6,8% dei figli. Stato civile? L’88,4% dei padri dichiara di essere sposato mentre solo il 4,7% di essere separato o divorziato e il 7% vedovo. Anche la maggior parte dei figli (40,7%) è sposato, il 27,1% single; il 25,4% fidanzato. Di queste ultime categorie dice di vivere ancora in famiglia (28,8%). Il 35,6% dei figli dichiara di essere a sua volta padre e il 16,9% di questi ne ha 1, l’11,9% ne ha due, il 6,8% 3 e oltre. I padri ne fanno 3 e oltre (48,8%), due (39,5%), uno (11,6%). Quali sono per lei gli status simbol? Per i padri: una bella casa (48,8%), altro (37,2%); la macchina (20,9%); abbigliamento classico e barca (11,6%); abbigliamento di tendenza e l’amante (1,3%). Nessuno ha scelto la moto, il computer portatile, il palmare, il telefonino e i gioielli. Per i figli: una bella casa (47,5%); altro (37,3%); la macchina (28,8%), la barca (16,9%); abbigliamento classico (10,2%); abbigliamento di tendenza (8,5%); la moto, il telefonino, i gioielli (3,4%); il computer portatile, il palmare e l’amante (1,7%). Nella scala dei suoi valori cosa viene prima? Per i padri: la famiglia (62,8%); il benessere e la salute (55,8%); l’amicizia (18,6%); le relazioni professionali (14%); il guadagno e l’amore (11,6%); il successo e la religione (9,3%); il senso civico e la pace (4,7%); il potere, l’ambiente, la tradizione, altro (2,3%). Nessuno ha scelto il cosmopolitismo. Per i figli: la famiglia (66,1%); il benessere e la salute (54,2%); l’amore (32,2%); l’amicizia (28,8%); le relazioni professionali (20,3%); la pace (13,6%); il guadagno (10,2%); il senso civico e l’ambiente (8,5%); il successo e altro (6,8%); il potere (5,1%); la religione, la tradizione e il cosmopolitismo (1,7%). La sua città com’è? Milano è per i padri: caotica (37,2%); stressante (30,2%); ricca (25,6%); sporca e vivibile (23,3%); viva (20,9%); organizzata coinvolgente e interessante (16,3%); affarista (11,6%); fredda (9,3%); indipendente e divertente (4,7%); pulita, banale, calorosa, un inganno, morta e seducente (2,3%); per un 7% altro. Per i figli Milano è:caotica (49,2%); stressante (37,3%); interessante (35,6%); affarista (23,7%); viva (20,3%); coinvolgente, sporca e ricca (16,9%); divertente (13,6%); vivibile (11,9%); indipendente (10,2%); organizzata e fredda (8,5%); altro (6,8%); seducente, un vero mito, (3,4%); un inganno, morta (1,7%). Milano batte Roma per?I padri sostengo che sia superiore per: le imprese (60,5%); il lavoro (48,8%); le infrastrutture (25,6%); le idee (23,3%); altro (16,3%); la cultura e gli abitanti (14%); conoscenza e innovazione (11,6%); il calcio (9,3%); la bellezza (7%); la vivibilità e la simpatia (4,7%). Anche i figli mettono al primo posto le imprese (61%), seguite da: il lavoro (47,5%); le infrastrutture (23,7%); le idee (16,9%); gli abitanti e la conoscenza e l’innovazione (15,3); il calcio (11,9%); i soldi e altro (10,2%); la bellezza (6,8 %); la cultura e la vivibilità (5,1%); la simpatia (1,7%).  
   
   
BOSCH AL 74° SALONE INTERNAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI GINEVRA 4 - 14 MARZO 2004 “IL GRUPPO BOSCH E LA SUA TECNOLOGIA”  
 
Milano, 1 marzo 2004 - 25 anni di motormanagement per motori a ciclo Otto con Motronic di Bosch: nel 1979, Bosch raggruppò il comando di iniezione di benzina ed accensione in un sistema digitale - denominato Motronic. La novità mondiale fu applicata per la prima volta di serie nella Bmw 732i. Negli anni successivi, un sempre maggior numero di Case automobilistiche utilizzò questa nuova tecnica. Con l’aumento della capacità di memoria e della velocità di calcolo, negli ultimi 25 anni i calcoli del sistema Motronic si sono ulteriormente perfezionati. Se i primi sistemi offrivano una capacità di memoria di 4 Kilobyte, nelle generazioni attuali questa capacità è aumentata a 2000 Kilobyte, permettendo ai tecnici di integrare senza problemi nel motormanagement ulteriori funzioni, quali la regolazione del battito in testa, la regolazione della pressione di carico dei turbo, il comando della valvola a farfalla o la regolazione della velocità. Bosch ha sviluppato un importante sistema per motori a ciclo Otto, che raggruppa i vantaggi dell’iniezione diretta e della sovralimentazione. L’ iniezione diretta di benzina Di- Motronic garantisce in futuro un doppio piacere di guida, grazie al momento di coppia dei motori turbo su tutto il campo di utilizzo del numero di giri. In confronto all’iniezione con condotto di aspirazione, la Di-motronic migliora l’andamento del momento di coppia dei motori turbo su tutto il campo di utilizzo del numero di giri. Il connubio di iniezione diretta e di sovralimentazione sta, inoltre, alla base dei “ concetti Dowsizing “, i quali consentono ulteriori riduzioni di consumi. La 3.A generazione del Common Rail di Bosch rende i motori diesel ancora più puliti, più economici, più potenti e più silenziosi. La particolarità di questo innovativo sistema d’iniezione: funziona con iniettori Piezo-inline compatti, ad avviamento rapido. La più recente esecuzione del Common Rail ha evidenziato il suo potenziale già alla prima applicazione: l’Audi A8 con il nuovo motore diesel da 3,0 l, nonostante il peso - a vettura vuota - di 1 770 chilogrammi, senza post-trattamento gas di scarico, ottempera già oggi, per quanto riguarda i valori delle emissioni, alla norma Euro 4, che entrerà in vigore soltanto dal 2005. Grazie all’introduzione di tutti gli attuali sistemi d’iniezione diesel ad alta pressione, Bosch ha dato una spinta decisiva al boom del motore diesel in Europa ed è, oggi come ieri, leader di mercato. Moderni sistemi d’ iniezione ad alta pressione, quali Common Rail oppure Unit Injector, hanno trasformato le autovetture con motori diesel del passato, più lente e con emissioni fumose, nelle automobili di oggi, più pulite, più economiche e sportive. Soltanto nel 2003, Bosch ha prodotto circa sei milioni di sistemi Common Rail e Unit-injector, per il 2004 Bosch prevede un aumento di produzione a sette milioni. Di pezzi. Secondo Bosch, i vantaggi offerti dal motore diesel gli assicurano ancora lunga vita nel futuro. Dal 2005, Bosch produrrà in serie filtri particolato per il diesel La Robert Bosch Gmbh sta sviluppando filtri particolato in metallo sinterizzato per autovetture diesel e veicoli commerciali leggeri e li produrrà in serie a partire dal 2005. Per lo sviluppo e la produzione, l’ Azienda investe circa 200 milioni di euro, prevedendo di realizzare, già tre anni dopo l’avvio della produzione in serie, oltre un milione di filtri particolato all’anno. Per il mercato Usa, dove a partire dal 2007 si dovranno rispettare valori limite particolarmente severi, i filtri particolato per veicoli diesel saranno indispensabili. Secondo Bosch, in futuro e in tempi molto rapidi, si assisterà ad una grande richiesta di questa tecnica per autovetture diesel - nel 2007, l’Azienda prevede un volume di mercato di sei milioni di filtri particolato. Il Programma Elettronico di Stabilità (Esp) di Bosch integra ora ulteriori funzioni di sicurezza. Nella nuova Audi A6, ad esempio, l’Esp fa sì che in futuro , in caso di pioggia, le pastiglie dei freni si avvicinino periodicamente ai dischi e tolgano la pellicola di umidità. Il freno può così reagire più rapidamente, con conseguente riduzione dello spazio di frenata. Per gli autoveicoli con baricentro alto, si rivela molto utile un’altra funzione: quella che riconosce - grazie a segnali dai sensori - pericoli di ribaltamento. Anche in questi casi, l’Esp frena in modo mirato le singole ruote ed aumenta la stabilità. Alla fine del 2003, questo sistema è stato applicato per la prima volta di serie nella Bmw X5. Il sistema riconosce un possibile movimento oscillante di un eventuale rimorchio e provvede a frenare in modo mirato le singole ruote dell’autovettura, per ripristinarne la stabilità. La nuova Altea di Seat fissa parametri di design esclusivi: il van compatto è la prima auto a “parcheggiare” le spazzole tergicristallo nei montanti anteriori. L’impianto a controllo elettronico e con due motorini reversibili Bosch costituisce già la premessa, perché le spazzole Aerotwin di Bosch si collochino esattamente nella posizione di riposo, facilitata dalla loro esecuzione particolarmente compatta Il Gruppo Volkwagen equipaggia già dalla fabbrica molti dei suoi motori con candele d’accensione di Bosch - addirittura nei motori Fsi da 1,4 l e 1,6 l con iniezione diretta nonché nei motori da 4,2 l - V8 e da 1,2 l a tre cilindri Sre con iniezione a condotto di aspirazione, la Casa automobilistica inserisce esclusivamente candele Bosch. Il sistema di radionavigazione Travepilot E1 di Blaupunkt, di nuova concezione, fissa nuovi parametri, grazie ad un facile utilizzo dei comandi, a precisi consigli di guida , ad un ricevitore autoradio eccellente nonché ad un buon sintonizzatore Cd. L’apparecchio offre un rapporto prezzo-prestazioni particolarmente interessante e si adatta perfettamente nel vano a norma di tutti i modelli di autoveicoli. Blaupunkt presenta a Ginevra quattro autoradio interessanti della classe media, che si contraddistinguono per il loro design particolare, per i loro concetti di ricezione ben consolidati nonché per l’audio brillante degli audio discs o della musica in formato Mp3. La serie di modelli comprende quattro apparecchi Mp3/cd dal nuovo design attraente, si presenta con una ergonomia migliorata, potenti stadi finali nonché diverse possibilità di influenzare il suono. Tre nuove autoradio di Blaupunkt arricchiscono ora la classe superiore auto hifi con caratteristiche di equipaggiamento particolarmente innovative e sofisticate. I modelli Bremen, Los Angeles e Seattle si presentano con un design moderno e stilizzato, con display a grandi dimensioni e ad alta risoluzione nonché con un’illuminazione dei tasti variabile. Queste autoradion raggruppano, tra l’altro, concetti tuner di elevata tecnologia, tecniche decoder Mp3 nonché funzioni di equalizzatore sensibilmente ampliate.  
   
   
LE CAMERE DI COMMERCIO DI VENEZIA, VICENZA E TREVISO SOSTENGONO I FUTURI ESPERTI DELLA GLOBALIZZAZIONE  
 
Altavilla Vicentina, 1 marzo 2004 - Le Camere di Commercio di Venezia, Vicenza e Treviso finanziano, con numerose borse di studio, gli allievi che si iscriveranno al corso "Esperto nei processi di internazionalizzazione delle Pmi del Nordest", realizzato della Fondazione Cuoa del Veneto, in collaborazione con l'Ice (Istituto nazionale per il Commercio Estero). Il percorso di specializzazione post universitaria formerà tecnici di internazionalizzazione polivalenti, con le competenze per supportare strutture export interne all'azienda, per affiancare l'imprenditore nelle scelte strategiche di internazionalizzazione e gestire network produttivi o di vendita ed assistenza all'estero. I Paesi esteri previsti per la realizzazione del lavoro di progetto sono: Nuova Europa (Est, Balcani, ex Urss), Russia e Cina. La scheda di iscrizione al corso deve pervenire entro il 5 marzo, a: Fondazione Cuoa, Segreteria Master e Giovani, Corso Esperto nei processi di internazionalizzazione delle pmi del nordest, e-mail: kfilippi@cuoa.It  tel. +39 0444 333704 - fax. +39 0444 333991 Villa Valmarana Morosini, 36077 Altavilla Vicentina  
   
   
APERTE LE CANDIDATURE AL PREMIO LUDVIG HOLBERG, CHE RICOMPENSA UN LAVORO SCIENTIFICO ECCEZIONALE  
 
Bruxelles, 1 marzo 2004 - Il comitato direttivo del fondo alla memoria di Ludvig Holberg ha aperto le candidature a questo premio internazionale, che viene attribuito ad un lavoro scientifico emerito nelle discipline sociali, artistiche e letterarie, giuridiche e teologiche. L'holberg International Memorial Prize deve il suo nome allo studioso danese/norvegese che nel Xviii secolo fu titolare delle cattedre di metafisica e logica, retorica latina e storia all'Università di Copenaghen. Il vincitore, selezionato dal comitato Holberg sulla base delle raccomandazioni di un comitato accademico, riceverà un premio di quasi 520.000 euro. Oltre a rappresentare un riconoscimento allo studioso che ha offerto un contributo di così grande importanza nel suo campo accademico, il premio intende sensibilizzare la società al valore della ricerca nelle discipline sociali, artistiche e letterarie, giuridiche e teologiche. Il fondo alla memoria di Ludvig Holberg assegnerà anche il premio Nils Klim, di circa 29.000 euro, a un giovane ricercatore nordico che si sia distinto negli stessi settori accademici. Per informazioni: Bodil Kjelstrup, Tel.: +47 55 58 69 92, E-mail: bodil.Kjelstrup@holberg.uib.no  
   
   
CORSO ESTIVO DI TECNOLOGIE URBANE  
 
Bruxelles, 1 marzo 2004 - Dall'11 al 17 luglio si svolgerà a Deutschlandsberg (Austria) il corso accademico estivo internazionale di studi tecnologici 'urban infrastructure in transition: what can we learn from history' (infrastruttura urbana in transizione: cosa possiamo imparare dalla storia). Gli interventi nel corso affronteranno un certo numero di questioni tra cui: in che misura l'analisi storica dello sviluppo e dei sistemi di progettazione dell'infrastruttura urbana può aiutare a comprendere l'attuale fase di transizione? cosa ci può insegnare la storia di utile per un progetto e una gestione sostenibili delle reti d'infrastruttura tecnologica presenti e future? Il corso prenderà in esame le strategie per una progettazione più sostenibile e aperta dal punto di vista sociale ed ambientale di tecnologie urbane quale tema di studi e politiche tecnologiche. Per ulteriori informazioni: http://www.Ifz.tugraz.at/index.php/sumac  
   
   
UNA SCUOLA PER I MANAGER DELL'ARTIGIANATO I FUTURI MANAGER DELL'ARTIGIANATO CERAMICO ITALIANO SI FORMANO A BERTINORO GRAZIE AL PRIMO CORSO PER "TUTOR DI IMPRESA"  
 
 Bertinoro (Ra), 1 Marzo 2004 - Alla presenza di Stefano Collina, Presidente dell'Associazione Italiana Città della Ceramica, di Ariana Bocchini, Sindaco di Bertinoro, del Sen. Leonardo Melandri, Amministratore Delegato del Ceub, di Gian Nicola Babini, Consigliere Delegato dell'Agenzia Polo Ceramico e responsabile del Progetto Acta, è stato inaugurato questa mattina presso il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro il primo corso di formazione per "Tutor di impresa nel settore artigianale ceramico", iniziativa didattica inserita all 'interno del progetto Acta, corposo programma d'interventi, finanziato dal Ministero delle Attività Produttive, che mira a sviluppare il comparto ceramico italiano e a tutelare l'artigianato artistico. Organizzato dall'Agenzia Polo Ceramico di Faenza, importante struttura di servizio e sviluppo del comparto, questo corso - come ha sottolineato il Dott. Babini - ha come scopo principale quello di dotare il settore artigianale ceramico di risorse umane capaci di operare per l'introduzione e la diffusione dell'innovazione e della ricerca, adottando metodologie efficaci di trasferimento dei risultati dell'attività di studio, ricerca e formazione sul campo dell'innovazione di processo e di prodotto, ed operando in rete, con gli operatori economici pubblici e privati, in funzione dello sviluppo del settore, in un contesto di mercato internazionale. A dirigere il corso è stato chiamato un personaggio di grande esperienza come il direttore di Sintesi, Prof. Mosè Galluzzo, Docente di Ingegneria Chimica all'Università di Palermo, il quale evidenzia come alla fine di questo percorso didattico gli allievi saranno in grado di sensibilizzare le Pmi artigianali e industriali verso le tecnologie avanzate utilizzate per trattare problemi relativi alla lavorazione delle ceramiche oltre che assisterle nel trasferimento e gestione dell'innovazione tecnologica con particolar riguardo ai processi di internazionalizzazione. I destinatari del corso sono giovani non occupati, residenti nella regione in cui ricade ciascun Cpa (Centro di Promozione dell'Artigianato) che fa parte del network del progetto Acta. Ciascun centro ha selezionato da 1 a 2 allievi, ad eccezione del centro facente capo alla Regione Calabria, che partecipa ad un'azione pilota e contribuisce con 4 allievi, per un totale di 26 borsisti. La formazione avrà la durata di 10 mesi, di cui 3 mesi di approfondimento in aula e 7 mesi di project work in modalità di affiancamento ai Cpa territoriali. Infolink: www.Progettoacta.it  
   
   
UNA SCUOLA PER I MANAGER DELL'ARTIGIANATO I FUTURI MANAGER DELL'ARTIGIANATO CERAMICO ITALIANO SI FORMANO A BERTINORO GRAZIE AL PRIMO CORSO PER "TUTOR DI IMPRESA"  
 
 Bertinoro (Ra), 1 Marzo 2004 - Alla presenza di Stefano Collina, Presidente dell'Associazione Italiana Città della Ceramica, di Ariana Bocchini, Sindaco di Bertinoro, del Sen. Leonardo Melandri, Amministratore Delegato del Ceub, di Gian Nicola Babini, Consigliere Delegato dell'Agenzia Polo Ceramico e responsabile del Progetto Acta, è stato inaugurato questa mattina presso il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro il primo corso di formazione per "Tutor di impresa nel settore artigianale ceramico", iniziativa didattica inserita all 'interno del progetto Acta, corposo programma d'interventi, finanziato dal Ministero delle Attività Produttive, che mira a sviluppare il comparto ceramico italiano e a tutelare l'artigianato artistico. Organizzato dall'Agenzia Polo Ceramico di Faenza, importante struttura di servizio e sviluppo del comparto, questo corso - come ha sottolineato il Dott. Babini - ha come scopo principale quello di dotare il settore artigianale ceramico di risorse umane capaci di operare per l'introduzione e la diffusione dell'innovazione e della ricerca, adottando metodologie efficaci di trasferimento dei risultati dell'attività di studio, ricerca e formazione sul campo dell'innovazione di processo e di prodotto, ed operando in rete, con gli operatori economici pubblici e privati, in funzione dello sviluppo del settore, in un contesto di mercato internazionale. A dirigere il corso è stato chiamato un personaggio di grande esperienza come il direttore di Sintesi, Prof. Mosè Galluzzo, Docente di Ingegneria Chimica all'Università di Palermo, il quale evidenzia come alla fine di questo percorso didattico gli allievi saranno in grado di sensibilizzare le Pmi artigianali e industriali verso le tecnologie avanzate utilizzate per trattare problemi relativi alla lavorazione delle ceramiche oltre che assisterle nel trasferimento e gestione dell'innovazione tecnologica con particolar riguardo ai processi di internazionalizzazione. I destinatari del corso sono giovani non occupati, residenti nella regione in cui ricade ciascun Cpa (Centro di Promozione dell'Artigianato) che fa parte del network del progetto Acta. Ciascun centro ha selezionato da 1 a 2 allievi, ad eccezione del centro facente capo alla Regione Calabria, che partecipa ad un'azione pilota e contribuisce con 4 allievi, per un totale di 26 borsisti. La formazione avrà la durata di 10 mesi, di cui 3 mesi di approfondimento in aula e 7 mesi di project work in modalità di affiancamento ai Cpa territoriali. Infolink: www.Progettoacta.it  
   
   
LE NAZIONI UNITE, I GIOVANI E LA STAMPA ITALIANA  
 
Roma, 1 marzo 2004 - Organizzato dal Movimento Studentesco per l’Organizzazione Internazionale, Ramo giovanile della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, Martedì 2 marzo presso il Palazzetto di Venezia, P.zza San Marco di Roma alle Ore 17:00 si terrà L’ incontro conclusivo del progetto “Le Nazioni Unite, i giovani e la stampa italiana” nel corsodel quale si terrà la Presentazione del rapporto finale “Un Survey”. Il programma prevede il seguente svolgimento: “Saluti ed introduzione” Amb.umberto La Rocca, Presidente Sioi; “Il progetto “I giovani italiani e l’Onu”” Stefano Gargiulo, Msoi Italia; “Il rapporto “Un Survey”” Sabrina Bruno, Roberto Race; “L’onu e l’informazione in Italia” Roberto Morrione, Direttore Rai News 24, Stefano Polli, Capo Redattore Esteri Ansa; “L’onu e l’Italia” Cons. Alessandro Busacca, Capo Ufficio I Direzione Generale Affari Politici Multilaterali e Diritti Umani, Mae; “Il presente dell’Onu e l’Onu del futuro” Prof. Umberto Lenza, Docente di Diritto Internazionale Università Tor Vergata.