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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Marzo 2004
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LA COMMISSIONE EUROPEA SEGUE I PROGRESSI VERSO L'OBIETTIVO DI BARCELLONA  
 
Bruxelles, 22 marzo 2004 - Consegnando il 17 marzo la sua prima relazione annuale sull'avanzamento degli sforzi dell'Unione europea per portare al 3% del Pil l'investimento nella ricerca, il Commissario per la ricerca Philippe Busquin ha descritto i risultati ottenuti fino ad ora come 'positivi, sebbene ancora insufficienti'. I dati presentati da Busquin dovrebbero contribuire a monitorare l'attuazione del piano d'azione 2003 della Commissione per l'investimento nella ricerca. Le cifre sono state elaborate dalla Commissione in collaborazione con gli Stati membri e i paesi aderenti, e forniscono ai politici un quadro aggiornato della spesa pubblica nella ricerca e l'innovazione in Europa. 'Dopo un anno, il piano d'azione del 3% sta cominciando a dare frutti', ha dichiarato Busquin. 'Mediamente, l'investimento pubblico nella ricerca è aumentato nel 2003 e nel 2004. Questo aumento resta però ancora troppo lento. È vitale che gli Stati membri traggano vantaggio dallo sconvolgimento economico per ricentrare i loro bilanci sulla ricerca e l'innovazione'. Sulla base del finanziamento pubblico diretto pianificato, l'istantanea rivela una forte disparità nei tassi di crescita annuali dell'investimento tra i vari paesi inclusi nell'analisi. Ad esempio, mentre Lussemburgo, Irlanda, Austria e Regno Unito hanno tutti un tasso di crescita pari o superiore a quello richiesto per conseguire l'obiettivo di Barcellona, paesi come il Portogallo e i Paesi Bassi registrano in realtà un tasso di crescita negativo. Nel caso dei paesi aderenti, il quadro non è dissimile. Sebbene Busquin abbia fatto notare che 'in molti casi i nuovi Stati membri stanno facendo uno sforzo tremendo', con tassi di crescita nella Repubblica Ceca, in Estonia, Slovenia, Lettonia e Cipro, con cifre che vanno dal 12 al 28% annuo, altri paesi non si comportano altrettanto bene. 'Il tasso medio di crescita annuale nel finanziamento della R&s [ricerca e sviluppo], occorrente perché l'Europa dei 25 possa arrivare al 3% del Pil entro il 2010, è del 6,5%. Dai dati dell'istantanea si può ricavare che l'attuale tasso di crescita è del 2,07%, cifra significativamente inferiore al livello richiesto', ha detto Busquin. Allo scopo di considerare anche l'impatto degli sforzi indiretti per aumentare l'investimento nella ricerca in seno al settore privato, la Commissione ha compilato inoltre una tabella che valuta il contributo delle misure fiscali alla crescita degli investimenti nella ricerca e sviluppo. 'Sebbene debbano essere considerate come entrate previste piuttosto che come spesa pubblica nella ricerca [...], le misure fiscali ed altre misure indirette sono pari ad una percentuale significativa del finanziamento pubblico complessivo dell'Europa dei 25 per la R&s per il 2004', afferma la relazione. Busquin ha messo in luce l'Austria come esempio di miglior prassi nell'offerta di agevolazioni fiscali alle aziende affinché investano di più nella ricerca; anche la Lettonia, i Paesi Bassi, la Francia e il Regno Unito hanno avuto ottimi punteggi sotto questo aspetto. L'istantanea conclude che 'si debbono compiere sforzi maggiori [...] per incrementare il finanziamento pubblico della R&s allo scopo di conseguire l'obiettivo di Barcellona, in particolare da parte delle maggiori economie', ed aggiunge che i paesi dovrebbero riconoscere il ruolo che il finanziamento pubblico della ricerca riveste nel generare crescita e occupazione, e rispecchiarlo nei loro bilanci nazionali. Quanto agli altri punti del piano d'azione, Busquin ha detto che la Commissione 'mantiene le promesse', ed ha messo in rilievo il proposto raddoppiamento del bilancio per il prossimo programma quadro di ricerca, il ricentramento dei Fondi strutturali in modo da stimolare la competitività regionale, e l'introduzione di nuove misure studiate per agevolare la mobilità dei ricercatori come esempi di promesse che l'Unione europea ha mantenuto. Busquin ha spiegato che, per monitorare meglio gli investimenti nella ricerca e sviluppo del settore privato - un elemento fondamentale dell'obiettivo di Barcellona - la Commissione metterà a punto un tabellone delle 500 prime aziende europee e dei paesi terzi in termini di spesa, che sarà reso noto in autunno. Alla domanda se intendesse additare un particolare paese per la sua inadempienza agli standard stabiliti, Busquin ha dichiarato: 'Le critiche non si appuntano su nessun paese in particolare, ma si rivolgono a tutti i paesi che hanno sottoscritto l'obiettivo del 3% e che non introducono ancora le misure necessarie per raggiungerlo'.  
   
   
CREAZIONE DI UN 'VISTO SCIENTIFICO' (QUASI) IMMEDIATO  
 
Bruxelles, 22 marzo 2004 - La Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva e due raccomandazioni per l'introduzione di un 'visto scientifico' per agevolare la circolazione dei ricercatori dei paesi terzi verso e in seno all'Ue. Raffaele Liberali, direttore dell'unità 'Fattore umano, mobilità e azioni Marie Curie' della Dg Ricerca della Commissione, ha dichiarato al Notiziario Cordis che a suo avviso queste proposte sono un passo significativo. 'L'ue sta prendendo provvedimenti per agevolare le visite a breve termine da parte di ricercatori di altre parti del mondo, proprio mentre gli Stati Uniti, per fare un esempio, vanno nella direzione opposta. Tutto ciò rappresenta un'apertura verso reali opportunità', ha detto Liberali. Le proposte, che nascono dalla stretta cooperazione tra la Dg Giustizia e Affari interni e la Dg Ricerca, contengono un certo numero di elementi chiave. In primo luogo, introducono un iter di procedimento rapido, in base al quale le autorità preposte all'immigrazione degli Stati membri debbono rilasciare il permesso di residenza entro 30 giorni. Agli organismi di ricerca accreditati in cui il ricercatore estero lavorerà nel corso del suo soggiorno viene inoltre dato un ruolo importante: a loro spetterà l'obbligo di certificare la persona in un 'contratto d'accoglienza', che confermi l'esistenza di un progetto di ricerca valido e che il ricercatore in questione possiede le competenze scientifiche necessarie, i mezzi finanziari e l'assicurazione malattie. 'Dopo avere ottenuto il permesso di residenza, il ricercatore sarà libero di circolare all'interno degli Stati membri dello spazio Schengen, per partecipare a riunioni o conferenze, e, se vuole prolungare il suo soggiorno nell'Ue, non sarà più costretto a tornare nel paese d'origine per presentare la relativa richiesta', ha spiegato Liberali al Notiziario Cordis. Si aggiunga a questo che, nel quadro delle nuove misure, la definizione di ricercatore è stata lasciata deliberatamente ampia. 'Essa si riferisce a tutte le persone qualificate nel processo di conoscenza e innovazione', ha detto Liberali. Inoltre il permesso di residenza unico che verrà creato coprirà tutti i tipi di contratto di ricerca, borse di studio, borse di formazione, incarichi universitari di ricerca. Quale ulteriore dimostrazione della natura pratica e concreta delle proposte, Liberali ha spiegato come i ministri della Ricerca e degli Interni degli Stati membri abbiano già discusso le misure nel quadro del metodo aperto di coordinamento, per poter giungere ad un accordo sui principi fondamentali contenuti nella proposta e accelerarne l'adozione. Anche le due raccomandazioni che accompagnano la direttiva invitano gli Stati membri ad accelerare su base volontaria l'attuazione delle misure. In effetti l'adozione della direttiva è già stata concordata quale priorità dalle presidenze dell'Unione europea irlandese e olandese, e Liberali ha concluso esprimendo la speranza che l'accordo politico possa essere raggiunto nell'estate del 2004.  
   
   
UNA GUIDA IPR (PROPRIETÀ INTELLETTUALE) PER IL 6PQ  
 
 Bruxelles, 22 marzo 2004 - La Commissione europea ha pubblicato la guida ai diritti di proprietà intellettuale (Ipr) per i progetti realizzati nell'ambito del sesto programma quadro (6Pq). La Commissione afferma che la pubblicazione è stata pensata come guida per superare i vari problemi o trabocchetti nei quali i partecipanti [al 6Pq] potrebbero incappare, e per attirare l'attenzione su aspetti che i potenziali partecipanti dovrebbero prendere in conto prima d'imbarcarsi in un progetto o di impegnarsi in un accordo di partenariato. Gli argomenti trattati nella guida includono: proprietà; protezione della conoscenza; diritti di accesso; accordi di partenariato; attività legate all'innovazione; ricerche di brevetti; fine del contratto; strategie avanzate di Ipr; risorse utili. Per accedere alla guida: http://www.Cordis.lu/fp6/find-doc.htm#ipr  
   
   
L'IPR NEI PROGETTI DI RICERCA DELL'UE  
 
Faro, 22 marzo 2004 - Il 26 marzo si svolgerà a Faro, in Portogallo, un seminario sui diritti di proprietà intellettuale (Ipr) e il sesto programma quadro (6Pq), organizzato dalla Portuguese Universities Foundation e dall'Università dell'Algarve, nel quadro della fiera sull'innovazione dell'Algarve. Durante il seminario vi saranno presentazioni fatte da esperti dell'helpdesk Ipr, mentre i partecipanti saranno invitati a discutere temi quali il contratto tipo, gli accordi di consorzio e i diritti di accesso ai risultati. Per maggiori informazioni, contattare: Luisa Duarte Silva Prelo Tel.: +32 2 511 1449 Fax: +32 2 511 1676 E-mail: l.Silva@prelo.com  
   
   
COMITATO DEI MINISTRI PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE APPROVATE GRANDI INIZIATIVE STRATEGICHE E SETTORIALI PER IL PAESE  
 
 Roma, 22 marzo 2004 - Il Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione si è riunito il 16 marzo a palazzo Chigi, sotto la presidenza di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, e coordinato dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, presenti o rappresentati i ministri delle Attività Produttive, Affari Regionali, Beni e Attività Culturali, Comunicazioni, Esteri, Funzione Pubblica, Interno, Istruzione Università e Ricerca, Politiche Comunitarie, Welfare, Salute, Ambiente e Tutela del Territorio, Politiche Agricole e Forestali. Dopo l'esame dello stato di avanzamento dei progetti varati nelle precedenti riunioni del Comitato dei Ministri, che spaziano dall'istruzione al turismo, dalla sanità alle imprese, dalla giustizia all'interno e agli esteri, sono state approvate grandi iniziative strategiche per il Paese, soprattutto nei settori della sanità, del turismo e della cultura, della pubblica amministrazione e delle imprese, nonché progetti settoriali presentati dalle varie Amministrazioni. Tra i grandi progetti strategici c'è anche quello relativo alla "Sanità elettronica" per rendere più efficiente e di qualità le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, partendo dalla prevenzione e dalla cartella sanitaria elettronica, ma andando anche ad incidere sull'economicità della spesa.  
   
   
LA BCE DESIGNA I PARTECIPANTI ALLA FASE DI REVISIONE DEL PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SEDE  
 
Francoforte, 22 marzo 2004 - Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso di invitare a partecipare alla fase di revisione del programma i seguenti vincitori del concorso internazionale di progettazione architettonica e urbanistica indetto per la costruzione della nuova sede della Bce: Coop Himmelb(l)au, Vienna (Austria) ; Asp Schweger Assoziierte, Berlino (Germania) ; 54f architekten / T. R. Hamzah & Yeang, Darmstadt (Germania) / Selangor (Malaysia). Questa fase, che si svolgerà in stretta collaborazione con la Città di Francoforte, verterà principalmente su un riesame delle proposte di progetto in base alle raccomandazioni e ai requisiti definiti dalla giuria, dalla Bce e dalla Città di Francoforte. Il 13 febbraio 2004 una giuria internazionale aveva designato le proposte di progetto dei tre studi summenzionati quali vincitrici del concorso per la costruzione della nuova sede della Bce (come annunciato nel comunicato stampa pubblicato in tale data). Il prossimo settembre la Bce riceverà le proposte rivedute e, probabilmente lo stesso mese o quello successivo, il Consiglio direttivo assegnerà il contratto per la progettazione della nuova sede a uno degli studi. Ulteriori informazioni sulla nuova sede sono disponibili nel sito Internet della Bce all’indirizzo http://www.Ecb.int/premises  
   
   
CHANGEMENT DU TAUX D'INTÉRÊT POUR LES OBLIGATIONS DE CAISSE UBS ET LES COMPTES À TERME UBS  
 
Berna, 22 marzo 2004 - Da lunedì, 22 marzo 2004 sono in vigore presso Ubs i seguenti tassi d'interesse per i conti a termine e le obbligazioni di cassa. Obbligazioni di cassa
Durata Nuovo tasso d'interesse Vecchio tasso d'interesse
2 anni 0.50% 0.63%
3 anni 0.88% 1.00%
4 anni 1.13% 1.38%
5 anni 1.50% 1.63%
6 anni 1.75% 1.88%
7 anni 1.88% 2.13%
8 anni 2.00% 2.25%
compte à terme
Durata Nuovo tasso d'interesse Vecchio tasso d'interesse
2 anni 0.50% 0.63%
3 anni 0.88% 1.00%
4 anni 1.13% 1.38%
5 anni 1.50% 1.63%
6 anni 1.75% 1.88%
7 anni 1.88% 2.13%
8 anni 2.00% 2.25%
9 anni 2.25% 2.38%
10 anni 2.38% 2.50%
 
   
   
CONVEGNO CONFINDUSTRIA: LA SFIDA DELLO SVILUPPO L’IMPEGNO DELLE IMPRESE ITALIANE CONTRO LA CULTURA DEL DECLINO MILANO 2 – 3 APRILE 2004 FIERA MILANO  
 
Milano, 22 marzo 2004 - E' possibile parlare di un modello italiano di capitalismo? E se la risposta è affermativa, come noi crediamo, quali sono i punti di forza e quali quelli di debolezza? Hanno ragione coloro che considerano ormai inesorabile il declino dell'industria e quindi di tutto il nostro sistema produttivo? O piuttosto siamo di fronte a una fase di transizione nella quale stanno venendo al pettine antiche contraddizioni interne al capitalismo italiano, ma soprattutto esterne, cioè proprie del sistema Paese, della sua storia, delle sue vicende politiche e sociali? La nostra tesi è che il capitalismo italiano stia attraversando una fase di passaggio, certamente difficile, ma dalla quale può uscire più forte e più vitale, capace di dare un contributo ancor più significativo all'ulteriore crescita del benessere economico e del progresso civile. Programma: Venerdì 2 aprile “La Competizione Internazionale E Il Futuro Dell'europa” 14,00 Registrazione dei partecipanti; 15,00 Indirizzo di saluto Gabriele Albertini Sindaco di Milano, Michele Perini Presidente Assolombarda, Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Milano; 15,20 Relazione introduttiva Vittorio Mincato Vice Presidente Confindustria; 15,45 Scenari a confronto: Nord-america, Asia, Europa Laura Tyson D'andrea Preside London Business School, Fan Gang Direttore National Institute of Economic Research, China Reform Foundation; 16,40 Intervento di Giulio Tremonti Ministro dell'Economia; 17.15 “Il Ruolo Dell'europa Nel Rilancio Della Crescita E Della Competitivita'” Giuliano Amato Senatore, Gianfranco Fini Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti Commissario Europeo, Gian Marco Moratti Vice Presidente Confindustria, Jurgen Strube Presidente Unice, Marco Tronchetti Provera Vice Presidente Confindustria. Modera: Alan Friedman; Sabato 3 aprile “La Crescita Economica E Sociale Dell'italia” 8,30 Registrazione dei partecipanti; 9,30 Indirizzo di saluto Roberto Formigoni Presidente Regione Lombardia, Mario Mazzoleni Presidente Confindustria Lombardia; 9,50 “Caratteristiche e potenzialità del sistema industriale” Paolo Garonna Direttore Centro Studi Confindustria; 10,10 “L'orgoglio di fare impresa”: Nando Pagnoncelli presenta il sondaggio Ipsos; 10,25 “I Punti Di Forza E Di Debolezza Del "Modello Italiano" Di Capitalismo” Alberto Bombassei Presidente Federmeccanica, Gian Maria Gros-pietro Direttore Dipartimento Economia Luiss Guido Carli, Corrado Passera Amministratore Delegato Banca Intesa, Sandro Salmoiraghi Vice Presidente Confindustria, Giorgio Squinzi Vice Presidente Confindustria; h. 11,25 “Come Rilanciare Le Politiche Di Sviluppo” Diana Bracco Presidente Federchimica, Marco Follini Segretario Udc, Roberto Maroni Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuseppe Morchio Amministratore Delegato Fiat, Francesco Rutelli Presidente la Margherita; Modera: Guido Gentili; “La Sfida Dello Sviluppo” 12,40 “Gli impegni delle imprese” Antonio D'amato Presidente Confindustria; “Gli impegni del Governo” Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio dei Ministri Segreteria organizzativa: Confindustria Immagine ed Eventi Viale dell'Astronomia, 30 00144 Roma - Fax 065903679 - E-mail p.Aloia@confindustria.it  Altra segreteria organizzativa Econ Srl Fax 0229005790 E-mail econsrl@tin.It  Sede Padiglione Nervi di Fiera Milano Entrata Porta Boezio - Viale Boezio (P.za Vi Febbraio) Milano  
   
   
ENTRATE TRIBUTARIE DELLO STATO ANNO 2003: DATI DI COMPETENZA  
 
Roma, 22 marzo 2004 - Il Mef comunica che nel periodo gennaio - dicembre 2003, effettuata la verifica di preconsuntivo con l’Istat, sono state accertate entrate tributarie dello Stato – calcolate secondo il criterio della competenza e comprensive del gettito da condono - per 349.852 milioni di euro, in crescita di 16.134 milioni di euro (+4,8%) rispetto a quelle dell’anno 2002. Gli incassi dello Stato relativi alle sanatorie fiscali ammontano a 10.955 milioni, mentre il complesso degli incassi da sanatorie (compresi il cosiddetto "scudo fiscale", gli incassi contabilizzati negli enti locali e quelli giacenti in tesoreria) è pari a 13.213 milioni. Se la valutazione del gettito da sanatorie viene effettuata secondo il criterio del "dichiarato" (Sec 95), le entrate da sanatoria ammontano a 19.934 milioni di euro. Al netto del gettito da sanatorie, e entrate tributarie erariali del 2003 sono risultate pari a 338.897 milioni di euro, in aumento di 5.248 milioni (+1,6%) rispetto al 2002. Nel solo mese di dicembre sono state accertate entrate totali per 55.537 milioni, in diminuzione di 5.865 milioni di euro (-9,6%) rispetto a dicembre 2002. Il confronto, tuttavia, risente dello sfasamento temporale della scadenza dell’autoliquidazione tra i due anni. Imposte dirette. Nel 2003 la quota del gettito relativa alle imposte dirette è stata pari a 172.471 milioni di euro (il 50,9% del totale entrate), in diminuzione di 1.182 milioni (-0,7%). Il gettito derivante dall’imposta sul reddito delle persone fisiche è stato pari a 127.221 milioni ed è cresciuto di 3.905 milioni (+3,2%) rispetto a quello del 2002. Le entrate accertate a titolo di imposta sulle persone giuridiche sono state di 28.569 milioni (-1.616 milioni, pari al –5,4%). Imposte indirette. La quota del gettito totale del periodo relativa alle imposte indirette è stata pari a 166.426 milioni (il 49,1% del totale entrate), in aumento di 6.430 milioni (+4,0%). L’imposta sul valore aggiunto ha generato entrate totali per 98.176 milioni (+2.661 milioni, pari al +2,8%). Le sue due componenti hanno avuto variazioni inverse: positiva l’Iva sugli scambi interni che si attesta a quota 87.029 milioni (+2.773 milioni, pari al +3,3%) e negativa, invece, l’Iva sulle importazioni che è arrivata a quota 11.147 milioni (-112 milioni, pari al –1,0%). Il gettito derivante dall’imposta di fabbricazione sugli oli minerali è stato di 21.050 milioni di euro ed è risultato in crescita di 1.138 milioni (+5,7%).  
   
   
ANTONVENETA, PROSSIMO CDA IL 24 MARZO 2004  
 
 Padova, 22 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione che approverà il bilancio individuale e consolidato 2003 è stato convocato per il giorno 24 marzo p.V., anziché il 22 marzo come comunicato in occasione dell’invio del calendario annuale degli eventi societari 2004.  
   
   
AL VIA OGGI SULL'IDEM I NUOVI CONTRATTI DERIVATI SULL'INDICE S&P/MIB CON PRIMA SCADENZA NEGOZIABILE SETTEMBRE 2004  
 
Milano, 22 marzo 2004 – Oggi entreranno in negoziazione i nuovi derivati su S&p/mib, l'indice disegnato da Borsa Italiana e Standard & Poor's operativo dal 2 giugno 2003. Dopo l'introduzione dell'Etf e dei covered warrant, da oggi saranno negoziabili i contratti futures e di opzione sull'indice S&p/mib. "Il lancio dei nuovi derivati sull'indice S&p/mib coincide con una crescita dei volumi sul mercato Idem registratasi nelle ultime settimane - ha commentato Raffaele Jerusalmi, Responsabile dei Mercati di Borsa Italiana. L'interesse del mercato su questi nuovi prodotti è molto elevato così come testimoniano i 10 market maker che supporteranno la liquidità delle opzioni sul nuovo indice. A partire da giugno sono previsti market maker anche sui contratti futures per agevolare il passaggio delle posizioni dall'attuale futures sul Mib30 al nuovo futures su S&p/mib". Le scadenze del nuovo contratto futures negoziabili da oggi saranno settembre e dicembre 2004 e marzo 2005. L'unica scadenza su cui coesisteranno i contratti attuali (sull'indice Mib30) e i nuovi contratti (sull'indice S&p/mib) sarà quella di settembre. A partire dal 20 settembre 2004 saranno negoziabili solo i contratti aventi come sottostante il nuovo indice S&p/mib. I nuovi contratti derivati su indice che andranno a sostituire quelli esistenti sull'indice Mib30 sono: un contratto futures su S&p/mib; un contratto minifutures su S&p/mib; un contratto di opzione su S&p/mib. Per agevolare le strategie operative nella fase di dual listing, è prevista la possibilità di negoziare special combination aventi ad oggetto il contratto Fib30 o il contratto miniFib e il contratto futures su S&p/mib o il contratto minifutures su S&p/mib; ciò consentirà di quotare sul mercato lo spread fra i contratti futures sull'indice Mib30 e quelli sull'indice S&p/mib, agevolando il processo di roll over dal contratto attualmente negoziato al nuovo contratto. Allegati:  timetable introduzione nuovi contratti    specifiche contrattuali  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO PER 750 MILIONI DI EURO OPERAZIONE CONCLUSA CON PIENO SUCCESSO. ORDINI DOPPI RISPETTO ALL’OFFERTA  
 
Brescia, 22 marzo 2004 – Banca Lombarda e Piemontese ha lanciato sul mercato un prestito obbligazionario in Euro per un importo complessivo di 750 milioni di Euro. Il collocamento, curato da Ing, Jp Morgan e Ubs, ha registrato un notevole successo, con ordini che sono stati circa il doppio dell’importo allocato. L’emissione, strutturata con scadenza a sette anni, tasso variabile e uno spread pari a 26 punti base sopra l’Euribor a 3 mesi, è stata rivolta a investitori istituzionali italiani ed europei (in particolare Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo), nonché alcuni investitori del mercato asiatico. L’emissione ha interessato per la quasi totalità banche, fondi e assicurazioni.  
   
   
EUPHON SPA: LA SOCIETÀ AVVIA LA PROCEDURA PER LA DOMANDA DI AMMISSIONE AL NUOVO SETTORE TECHSTAR DI BORSA ITALIANA  
 
Torino, 22 marzo 2004 - Euphon S.p.a. - società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e primaria realtà nel mercato della produzione televisiva e multimediale - ha avviato la procedura per la richiesta di ammissione al nuovo settore per i titoli del Nuovo Mercato, denominato techStar, e, conseguentemente, al relativo indice che sarà costruito. La formalizzazione della domanda di ammissione avverrà con la presentazione a Borsa Italiana della relazione della società di revisione relativa al bilancio di esercizio 2003. Lo scorso 25 febbraio 2004 il Consiglio di Amministrazione di Euphon S.p.a. Ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2003, da cui si evince che la società rientra in tutti i criteri necessari per l’ammissione al settore techStar. “Abbiamo inoltrato la richiesta a Borsa Italiana – afferma Giancarlo Rocchietti, Amministratore Delegato di Euphon – di inserire la nostra società all’interno del techStar, in quanto crediamo che appartenere in futuro a questo nuovo segmento ci consentirà di dimostrare tutta la nostra capacità di crescere e di presidiare i settori in cui operiamo, incrementando così anche la nostra visibilità nei confronti della comunità finanziaria”.  
   
   
E.BISCOM-FASTWEB: IL CDA APPROVA LE MODALITÀ TECNICHE DEL PROGETTO DI FUSIONE  
 
Milano, 22 marzo 2004 – I Consigli di Amministrazione di Fastweb S.p.a. Ed e.Biscom S.p.a., riunitisi ieri, hanno approvato le modalità tecniche del progetto di fusione per incorporazione di Fastweb in e.Biscom, subordinatamente alla valutazione degli effetti fiscali tuttora in corso.Il progetto illustra le condizioni e modalità dell’operazione, che prevede l’annullamento delle azioni di Fastweb, controllata al 100% da e.Biscom. L’operazione che, come già detto, è ancora in fase preliminare, rimane subordinata alla valutazione degli effetti fiscali e sarà eventualmente perfezionata entro fine aprile, a conclusione della fase di verifica attualmente in corso.  
   
   
E.BISCOM: AGGIORNAMENTO DATA ASSEMBLEA DI BILANCIO 2003  
 
Milano, 22 marzo 2004 – e.Biscom S.p.a. comunica l’aggiornamento della data in cui si terrà l’assemblea di bilancio 2003, prevista per il 21 aprile in prima convocazione e per il 22 aprile in seconda convocazione.  
   
   
ST HOLDING: AGGIORNAMENTO DEL PATTO PARASOCIALE TRA FINMECCANICA, AREVA E FRANCE TÉLÉCOM  
 
 Roma, 22 marzo 2004 – Lo scorso 17 marzo Finmeccanica, Areva e France Télécom hanno aggiornato i patti esistenti riguardanti la corporate governance di Stmicroelectronics Holding N.v. (“Sth”), confermando il comune interesse italiano e francese a gestire insieme la loro partecipazione in Stmicroelectronics N.v. (“Stm”, quotata alle Borse di Milano, Parigi e New York). In tale quadro è stata rinnovata la pariteticità nella governance congiunta nella partecipazione di Sth in Stm (focalizzata sul possesso di una quota minima di diritti di voto) e viene altresì confermata la facoltà per ciascun socio di disporre dell’intera partecipazione posseduta. E’ stata quindi raggiunta una totale flessibilità nella gestione finanziaria dell’investimento, avendo inoltre ampliato la sfera dei soggetti che possono intervenire nell’azionariato senza alterare il rapporto paritetico della governance. Areva e France Télécom sono azionisti di Ft1ci, che con Finmeccanica è socia di Sth, società che indirettamente detiene il 34,5% del capitale azionario di Stm attualmente in circolazione, equamente suddiviso tra Finmeccanica e Ft1ci con il 17,25% ciascuno. Il nuovo accordo parasociale aggiorna i patti esistenti alle seguenti principali condizioni: - Corporate governance paritetica per un quadriennio se i due soci mantengono ciascuno almeno il 9.5% dei diritti di voto indirettamente posseduti sul totale delle azioni Stm in circolazione, ivi inclusi i diritti di voto relativi alle azioni poste a servizio di strumenti finanziari convertibili o similari (attualmente emessi da una controllata di Finmeccanica per un 2,22% e da France Telecom per un 2,93%). In particolare, qualora l’esercizio del diritto di conversione di prestiti exchangeable in circolazione, o di altri strumenti finanziari, determinasse un rischio di perdita della governance paritetica a causa della discesa al di sotto di tale soglia minima del 9,5% dei diritti di voto, ciascun socio avrà la facoltà di riequilibrare in tempi prestabiliti la propria partecipazione per un pari numero di azioni Stm. Vengono confermate le attuali previsioni inerenti alle modalità ed ai temi oggetto della governance paritetica. Saranno comunque salvaguardati i diritti di minoranza del socio che continuerà a mantenere almeno il 3% dei diritti di voto in Stm o il 10% del totale dei diritti di voto di Sth in Stm. Nel caso di dismissioni di azioni Stm a terzi acquirenti controllati dagli attuali soci o dai rispettivi azionisti di controllo, che peraltro accettino di vincolarsi al patto parasociale, i diritti di voto inerenti tali azioni verranno considerati validi ai fini della corporate governance. Le parti potranno identificare di comune accordo altri soggetti istituzionali adatti a subentrare nell’azionariato. E’ prevista inoltre la facoltà di operare dismissioni indirette secondo specifiche modalità. Nel caso di dismissioni sono garantiti all’altro socio il diritto di co-vendita (tag- along) nel caso di collocamenti sul mercato azionario, e di prelazione se le dismissioni avvengono per possessi azionari al di sotto di una quota del 7% del capitale Stm in circolazione. Non spetteranno tali diritti nel caso di cessioni a parti correlate come definite ed individuate). I soci della holding Sth avranno la facoltà di fare operare ed operare direttamente acquisti di azioni Stm sul mercato a determinate condizioni. Tali eventuali acquisti non altereranno le condizioni di governance paritetica. Successivamente al quarto anno (in occasione del quale è prevista la facoltà di ribilanciare le partecipazione computate secondo i diritti di voto) sarà mantenuta la corporate governance paritetica se i soci rimarranno nell’ambito di una soglia di 47,5%-52,5% tra le partecipazioni detenute da ciascuna parte, e sempre che ciascun socio abbia mantenuto, fino alla scadenza del quarto anno, il 9,5% ciascuno dei diritti di voto in Stm.  
   
   
EAGLE INVESTMENT SYSTEMS CORP: IL PASSAPORTO PER UN SUCCESSO GLOBALE PASSA ATTRAVERSO LA TECNOLOGIA PER LA GESTIONE DEGLI INVESTIMENTI  
 
Londra, 22 marzo 2004 - Il giorno martedì 25 marzo 2004, i professionisti della gestione di investimenti immobiliari e gli esperti del settore finanziario si riuniranno a Londra, presso il Sun Business Centre, per un evento gratuito in cui si discuteranno soluzioni tecnologiche di investimento. Concepito per fornire a tutti i partecipanti una serie di informazioni pratiche in merito al ciclo completo di una soluzione tecnologica, l’ evento si compone di quattro sessioni che prevedono lo svolgimento di altrettante tavole rotonde. Ciascuna tavola rotonda sarà presieduta da esperti del settore che condivideranno le proprie esperienze con i partecipanti illustrando le varie fasi di scelta di una soluzione tecnologica, dai primi stadi fino ad arrivare all’ implementazione finale di un nuovo sistema. Relatori e sponsor: Philip Keeler, Direttore di Technology Strategy, Mellon Europe e Newton Investment Management sarà il presidente dell’ evento. Fra le altre organizzazioni partecipanti ricordiamo: A-team Consulting, Charles River Development, Citisoft, Eagle Investment Systems (sponsor congiunto), Investtech Systems Consulting, Mellon Europe, Merrill Lynch Investment Managers, Newton Investment Management, Schroder Investment Management, Sun Microsystems (sponsor congiunto), e Threadneedle Asset Management. Infolink: www.Eagleinvsys.com/passportevent/ indirizzo e-mail 2004conference@eagleinvsys.Com  oppure contattare Simon Harwood tel. +011 44 20 7163 5707.  
   
   
PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO LA PERFORMANCE DEL LLOYD ADRIATICO SI CONFERMA UN RIFERIMENTO EUROPEO RIDUZIONE DEL COSTO RC AUTO UTILE NETTO: 180 MILIONI (+61,7%)  
 
Trieste, 22 marzo 2004 - La Compagnia guidata da Enrico Tomaso Cucchiani continua a focalizzarsi sulla creazione di valore per i propri clienti grazie a una politica di moderazione tariffaria nella Rc Auto; il Lloyd Adriatico ha “bloccato” le tariffe per un periodo di 15 mesi a partire dalla metà del 2002 e, già negli anni precedenti, aveva effettuato aumenti tariffari inferiori di due terzi rispetto alla media del mercato. Tale politica è culminata nella diminuzione media del premio pari al 2,5% annunciata a marzo 2004 per gli automobilisti che non hanno avuto incidenti ed è il preludio a ulteriori diminuzioni previste nei prossimi mesi. Tali riduzioni si aggiungono a particolari formule che consentono agli assicurati risparmi che possono arrivare fino al 30% nella Rc Auto e fino all’85% sulle polizze incendio e furto. Ma la creazione di valore per i clienti è riscontrabile concretamente anche nel settore Vita e nei prodotti di risparmio a lungo termine: i rendimenti dei fondi assicurativi, significativamente superiori ai benchmark di riferimento, e la protezione dalle numerose criticità emerse sui mercati finanziari nell’ultimo anno hanno conquistato il deciso apprezzamento della clientela. “La creazione di valore per il cliente è il cuore della strategia del Lloyd Adriatico – ha commentato Enrico Tomaso Cucchiani, Presidente e Amministratore Delegato della Compagnia – e il livello di performance, riconosciuto standard di riferimento in Europa, ne è il pilastro. Tale strategia fa leva su forti competenze professionali, sulla qualità del servizio offerto ai clienti, sulla costante spinta all’innovazione: ne è un esempio il nostro Laboratorio Ricerca Danni - una vera e propria best practice di Gruppo che mette il proprio know how a disposizione anche del network internazionale di Allianz - che ha elaborato prodotti, formule e servizi per offrire alla clientela risparmi significativi. Ma la ricerca di soluzioni innovative e avanzate – ha aggiunto Cucchiani – riguarda anche il modello distributivo, la gestione finanziaria e in particolare l’asset liability management, i prodotti di finanza personale e di risparmio di lungo termine. La creazione di valore per il cliente è per noi la migliore garanzia per la creazione di valore anche per gli azionisti”. Il Roe è salito al 29,1% (dal 21% nel 2002), attestandosi sopra il 20% per il terzo anno consecutivo; includendo la plusvalenza contabile derivante dallo spin-off immobiliare, il Roe si è attestato al 34%. Il Roe Danni – esclusa la plusvalenza contabile dello spin-off – è pari al 33,6%. L’utile netto consolidato è cresciuto del 61,7% a 180 milioni di euro. L’utile netto della Capogruppo è pari a 213,9 milioni di euro (+92%) e include la plusvalenza contabile dello spin-off immobiliare (pari a 36 milioni di euro) che, peraltro, si elide nel bilancio consolidato. Il dividendo proposto alla prossima assemblea degli azionisti è salito del 66,4% per un monte dividendi pari a 124,8 milioni di euro, con un pay-out del 70%; il dividendo per azione è di 2,08 euro (da 1,25 euro per l’esercizio 2002). La raccolta premi del Gruppo è cresciuta del 14,5% attestandosi nel 2003 a 2.860 milioni di euro (dai 2.499 milioni nel 2002). Nel Vita, i premi hanno raggiunto i 1.524,5 milioni (+25,6%), pari al 53,3% della raccolta totale; nei Danni la raccolta è ammontata a 1.335,4 milioni (+3,9%). Nei rami Danni, il contenuto incremento (3,9%) della raccolta riflette la politica di moderazione tariffaria adottata dalla compagnia. Ciò è stato possibile grazie al livello di efficienza, un vero riferimento in Europa, e grazie a un combined ratio che, per il terzo anno consecutivo, è stato inferiore a 100%: 93% nel 2001, 88,6% nel 2002 e 84,5% nel 2003; parimenti, per il terzo anno consecutivo il saldo tecnico nei rami danni è stato positivo: 127,4 milioni nel 2001, 169,8 milioni di euro nel 2002 e 236,4 milioni di euro nel 2003. Le riserve tecniche sono cresciute da 2.332 milioni a 2.427 milioni di euro (+4,1%); il reserve ratio è passato da 185,4% a 187,2%. Nella Rc Auto, la frequenza dei sinistri è scesa al 6,4% ed è significativamente inferiore alla media di settore, grazie all’accurata segmentazione del mercato e all’elevato grado di personalizzazione tariffaria. L’effetto positivo dell’evoluzione della frequenza dei sinistri è stato annullato dall’ulteriore, poderoso incremento del costo medio dei sinistri (+9%), ben al di sopra della dinamica del tasso d’inflazione. Ciò nonostante, la combinazione di efficienza e di forte personalizzazione delle tariffe ha permesso alla Compagnia di trasferire ai clienti importanti risparmi. Nel ramo Vita, il forte impulso della raccolta (+25,6%) e della nuova produzione (+27,6% a 1.242,3 milioni di euro) è legato alle performance eccellenti dei fondi assicurativi che, su base pressoché continua, si collocano ben al di sopra dei relativi benchmark di riferimento e si pongono ai vertici delle rispettive classifiche di settore. Il saldo tecnico Vita è stato positivo per 36,5 milioni di euro (-11,9 milioni nel 2002). Sul Vita, peraltro, grava il deficit dei rimborsi Consap (11 milioni circa nell’esercizio 2003, 44 milioni circa nel corso degli anni). Le riserve Vita sono cresciute da 3.895 milioni a 5.122 milioni (+31,5%). Il Roev (Return on embedded value) si è attestato al 12,4%. Gli asset under management ammontavano al 31 dicembre 2003 a 7.904 milioni di euro (7.086 milioni a fine 2002); i proventi finanziari, pari a 195,4 milioni di euro, hanno scontato la svalutazione delle partecipazioni strategiche che ha inciso per 25 milioni. Il peso degli investimenti azionari “trading” è, a livello della Capogruppo, pari al 3,8%. La politica degli investimenti della Compagnia è particolarmente prudente e selettiva ed ha consentito di evitare totalmente le note criticità palesatesi sui mercati; proprio per privilegiare la sicurezza degli investimenti per i clienti, la cautela adottata nelle scelte d’investimento sui corporate bond è stata premiante; nonostante tale cautela, le performance ottenute dai fondi assicurativi del Lloyd Adriatico sono state eccellenti. Per quanto riguarda le prospettive del mercato nel 2004, si prevede una dinamica di sviluppo molto contenuta nei Danni, proprio perché nel ramo principale, la Rc Auto, è prevedibile una progressiva, costante diminuzione del premio medio. Prevista in calo anche la redditività Rc Auto, poiché la frequenza ha ormai smesso di diminuire, mentre il costo medio dei risarcimenti continua a crescere, ben al di sopra del tasso d’inflazione. Nel Vita, da un lato si rileva che il mercato è entrato in una fase più matura e quindi di crescita meno impetuosa; dall’altro, è prevedibile un crescente interesse dei risparmiatori per strumenti d’investimento a basso profilo di rischio e di grande affidabilità. In allegato: Slides illustrative, Curriculum Vitae e fotografia di Enrico Tomaso Cucchiani  
   
   
GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI: RADDOPPIA L’UTILE NETTO (125 MILIONI, +98%) FORTE CRESCITA DEI PREMI: +12,89% A 4.212 MILIONI  
 
Verona, 22 marzo 2004 - La crescente espansione delle attività, la costante focalizzazione sul core business assicurativo in un quadro di notevole dinamismo delle strutture operative e lo stabile miglioramento della redditività, con un utile netto consolidato quasi raddoppiato e oltre 4,2 miliardi di premi, sono gli elementi che hanno contribuito anche nel corso del 2003 al forte sviluppo del Gruppo Cattolica Assicurazioni che si conferma al sesto posto tra i Gruppi Assicurativi. È quanto emerge dall’esame del bilancio consolidato e del progetto di bilancio della Capogruppo al 31 dicembre 2003, approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione della Società Cattolica di Assicurazione presieduto da Giuseppe Camadini. Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2003 con un utile netto consolidato pari a 125 milioni di euro, registrando un incremento del 98,36% rispetto ai 63 milioni del 2002, superiore allo stesso obiettivo fissato per l’esercizio 2004 dal piano industriale. L’utile netto della Capogruppo ammonta a 61,737 milioni (+3,77% al netto dell’utile derivante dal conferimento degli immobili a Cattolica Immobiliare). All’assemblea dei soci verrà proposta la distribuzione di un monte-dividendi di 48,339 milioni di euro (+12,21%) contro i 43,080 milioni del precedente esercizio e un dividendo unitario di 1,02 euro per azione, su un numero di azioni cresciuto del 10% per effetto dell’aumento di capitale gratuito approvato dall’assemblea dello scorso aprile. Il pay-out risulta superiore al 78% dell’utile netto della Capogruppo. Il dividendo proposto sarà pagabile a partire dal 6 maggio 2004, con data di stacco il 3 dello stesso mese. Molto positiva anche la raccolta premi del lavoro diretto ed indiretto danni e vita della Capogruppo, che ha raggiunto i 1.430 milioni, con un incremento del 16,95% rispetto all’esercizio precedente, di cui 957 milioni di euro nei rami danni (+12,13%) e 473 milioni nel vita (+28,09%). Elementi rilevanti del bilancio consolidato 2003 del gruppo. A livello consolidato, la raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto ha raggiunto i 4.212 milioni di euro, con un incremento del 12,89% rispetto ai 3.731 milioni dell’esercizio 2002. Questi dati confermano una crescita complessiva stabile ed equilibrata che prosegue ad una velocità superiore all’andamento del mercato nazionale: negli ultimi cinque anni l’incremento medio annuo della raccolta premi è stato del 30,5% per il Gruppo contro una media di mercato stimata nel 10,3%. Positivo l’andamento del settore danni: i premi del lavoro diretto sono cresciuti del 9,29% raggiungendo i 1.363 milioni di euro dai 1.247 milioni dell’esercizio precedente. Grazie a una tariffa concorrenziale e a un puntuale servizio, allo sviluppo del giro d’affari ha fortemente contribuito il Ramo Auto, con un incremento del 13,84% a 829 milioni di euro rispetto ai 728 milioni del 2002. Nei rami danni il progresso è stato accompagnato da un miglioramento della gestione tecnica, il cui risultato è stato pari a 12,285 milioni di euro contro i -5,557 milioni di euro del 2002. Migliora ulteriormente il combined ratio (rapporto percentuale tra costo dei sinistri e spese di gestione sui premi), sceso al 98,9% dal 100,6% di fine 2002 soprattutto grazie all’approccio selettivo attuato con prudenti politiche di sottoscrizione. In costante sviluppo anche la raccolta premi del lavoro diretto nei rami vita, che ha totalizzato 2.820 milioni di euro contro i 2.464 milioni del 2002, pari a un +14,47%. La produzione delle joint venture Bpv Vita e Lombarda Vita si attesta rispettivamente a 872 milioni (+2,78%) e 1.142 milioni (+18,19%) di raccolta premi. La raccolta del lavoro diretto tramite promotori finanziari, è passata da 26 a 54 milioni con una crescita del 106,27%. Si registra uno sviluppo del 34,14% delle polizze di tipo tradizionale di Ramo I, che raggiungono i 1.120 milioni, confermando la propensione della clientela per prodotti a rendimento garantito. Positivo lo sviluppo della nuova produzione vita, che ha raggiunto i 2.595 milioni di euro, con una crescita del 17,59% sul 2002 a fronte di uno sviluppo del mercato stimato al 13%. A conferma della costante crescita della redditività, il risultato tecnico della gestione si è attestato a 58,341 milioni di euro, con un miglioramento del 46,59%. La quota di mercato detenuta dal Gruppo si incrementa dal 4,23% al 4,29%, per effetto soprattutto della maggiore dinamica del ramo danni. Le riserve tecniche del lavoro diretto e indiretto dei rami danni sono salite a 2.199 milioni (+12,41%), registrando un’incidenza sui premi complessivi danni del 158,03%; in valore assoluto l’incremento è stato pari a 243 milioni. In ascesa anche le riserve dei rami vita che ammontano a 11.179 milioni rispetto ai 9.015 milioni dell’esercizio 2002 (+24%). Il rapporto delle riserve matematiche rispetto ai premi vita totali è del 165,52%. Nel complesso le riserve tecniche (riserve premi e sinistri e riserve matematiche) corrispondono al 163,05% dei premi. Gli investimenti hanno superato i 13.649 milioni di euro, con un aumento di oltre 2.574 milioni (+23,24%) sull’anno precedente. In particolare sono rappresentati per il 39,35% da titoli a reddito fisso (+25,42% rispetto al 2002), per il 4,13% da partecipazioni strategiche che raggiungono i 564 milioni di euro, per lo 0,3% in azioni e per il 1,41% da immobili. La restante parte è rappresentata da investimenti relativi a polizze vita index e unit linked per il 47,71%, e da disponibilità liquide ed altri investimenti. I proventi netti da investimenti ammontano a 236 milioni di euro in crescita del 39,69%. A fine 2003 il patrimonio netto consolidato ammontava a 1.068 milioni, con un incremento dell’11,69%. Pertanto il Roe si attesta al 12,3% rispetto al 6,3% del 2002 ed in marcata crescita rispetto a 10,2% previsto nel Piano Industriale. Sotto il profilo delle strategie commerciali, nel corso del 2003 è proseguito il potenziamento del sistema distributivo multicanale del Gruppo. Le agenzie hanno raggiunto le 1.049 unità dalle 1.024 di fine 2002 (+25), con una raccolta premi complessiva pari a 1.513 milioni, in crescita dell’ 8,27% rispetto al precedente esercizio. L’incidenza del canale agenziale sulla raccolta premi totale è pari al 93,57% nei rami danni e all’ 8,41% nei rami vita. Si è ulteriormente rafforzata anche la presenza del Gruppo nel canale bancassicurativo, secondo il modello di partnership distributiva adottato dalla società. Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo sono saliti a 3.053 con una raccolta premi pari a 2.398 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al 2002. Cresce anche il numero dei promotori finanziari, che sono saliti a 1.212 (+317) e dei broker a 152 (+10). Per effetto dei risultati conseguiti nel 2003, il Gruppo Cattolica mantiene e consolida la sesta posizione nella classifica del comparto assicurativo nazionale con una raccolta premi del lavoro diretto così canalizzata: banche 57,32%, rete agenziale 36,16%, promotori 1,29%, broker 0,43%, raccolta diretta 4,80%. Commentando i risultati dell’esercizio il Presidente di Cattolica Assicurazioni sottolinea che “tanto la crescita della raccolta premi, superiore al mercato, quanto il costante e sensibile incremento dell’utile consolidato, testimoniano che il percorso intrapreso dal Gruppo Cattolica in questi anni sta dando i risultati attesi sia in termini di redditività che di sviluppo. Una positività confermata anche dalla crescita del titolo in Borsa, un segnale di apprezzamento da parte degli investitori che vedono nei risultati e nelle buone prospettive del Gruppo la conferma di una strategia di lungo termine basata sulla creazione stabile e duratura di valore per gli azionisti”. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea dei Soci, in seduta ordinaria e straordinaria, per i giorni 23 e 24 aprile 2004, rispettivamente in prima e seconda convocazione. I Soci saranno chiamati ad approvare il bilancio dell’esercizio 2003, la nomina dei membri in scadenza del Consiglio di Amministrazione e, in seduta straordinaria, alcune proposte di modifiche statutarie anche in adeguamento alle disposizioni di cui ai decreti legislativi nn. 5 e 6 del 17 gennaio 2003 e al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 22 dicembre 1986, e successive modifiche e integrazioni. Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni ha inoltre verificato la sussistenza del requisito di indipendenza degli Amministratori sulla base dei criteri contemplati dal Codice di autodisciplina della Borsa Italiana. Tali requisiti di indipendenza sono stati riconosciuti a tutti i consiglieri.  
   
   
CREDITO COOPERATIVO: COSTITUITO A ROMA IL COMITATO OBBLIGAZIONISTI PARMALAT. ASSISTENZA COMPLETA E GRATUITA  
 
Roma, 22 marzo 2004 - E' stato costituito a Roma il Comitato per la Tutela dei Diritti degli Obbligazionisti Parmalat clienti delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. Il Comitato - presieduto da Antonino Gallo, Presidente Onorario della Corte dei Conti - ha il duplice obiettivo di coordinare le attività delle Bcc che risultano depositarie di titoli obbligazionari emessi dal Gruppo Parmalat e di fornire una completa assistenza alla clientela focalizzando l'attenzione sulla esclusiva tutela del risparmiatore, in linea con le caratteristiche valoriali e di solidarietà del Credito Cooperativo. In concreto, il progetto vede il Credito Cooperativo farsi promotore di una iniziativa originale di difesa degli obbligazionisti Parmalat, assistendoli gratuitamente non solo nel deposito della domanda di ammissione al passivo della procedura, ma anche in tutte le fasi processuali collegate e nell'eventuale proposizione di azioni risarcitorie nei confronti delle società del Gruppo Parmalat e dei loro esponenti. L'iniziativa del Credito Cooperativo si differenzia in maniera sostanziale - ad oggi - da quella avviata a livello di sistema bancario, la quale prevede che le Banche interessate curino il solo deposito della domanda di ammissione al passivo da parte della clientela senza che venga prevista, nella successiva fase processuale, una ulteriore assistenza alla stessa clientela che ha conferito l'incarico.  
   
   
AVVISO AI CREDITORI DEL GRUPPO PARMALAT  
 
Collecchio, 22 marzo 2004 - Con decreto del Ministero delle Attività Produttive le Società sottoelencate sono state ammesse alla procedura di Amministrazione Straordinaria delle grandi imprese in crisi (Dl. 347 del 23.12.2003) ed è stato nominato Commissario Straordinario il Dr. Enrico Bondi. Con sentenze del Tribunale di Parma le società sono state dichiarate insolventi nominando Giudice Delegato il Dr. Vittoro Zanichelli; con dette sentenze, come sottoelencato, sono state fissate le date per il deposito delle domande di insinuazione e per la verifica dei crediti. Ogni creditore potrà fare valere le proprie ragioni di credito mediante presentazione solo presso la Cancelleria del Tribunale di Parma P.le Corte d’Appello n.1 - 43100 Parma-italia (a mano o tramite raccomandata), di domanda di insinuazione redatta in lingua italiana ed accompagnata dai relativi documenti a supporto anch’essi tradotti in lingua italiana (documento per documento, pena l’inutilizzabilità).
Società data decreto di data scadenza data prima udienza
ammissione alla Insinuazione Verifica Stato
Amministraz. Straordinaria creditori Passivo
Parmalat spa 24/12/03 20/04/04 19/05/04
Parmalat Finanziaria spa 30/12/03 30/04/04 26/05/04
Eurolat spa 30/12/03 05/05/04 31/05/04
Lactis spa 30/12/03 05/05/04 04/06/04
Parmatour spa 16/01/04 15/05/04 10/06/04
Coloniale spa 16/01/04 20/05/04 11/06/04
Hit spa 28/01/04 25/05/04 23/06/04
Hit International spa 28/01/04 25/05/04 22/06/04
Nuova Holding spa 28/01/04 25/05/04 24/06/04
Geslat srl 09/02/04 10/06/04 02/07/04
Parmengineering srl 09/02/04 10/06/04 02/07/04
Contal srl 09/02/04 10/06/04 06/07/04
Parma Food Corporation bv 30/01/04 03/06/04 30/06/04
Dairies Holding International bv 30/01/04 03/06/04 28/06/04
Parmalat Capital Netherlands bv 30/01/04 03/06/04 29/06/04
Parmalat Finance Corporation bv 30/01/04 03/06/04 28/06/04
Parmalat Netherlands bv 30/01/04 03/06/04 29/06/04
Olex sa 30/01/04 03/06/04 01/07/04
Parmalat Soparfi sa 30/01/04 03/06/04 30/06/04
Eurofood Ifsc Limited 09/02/04 10/06/04 07/07/04
Le domande di ammissione al passivo dei portatori di obbligazioni – bondholders – noteholders emesse o garantite da Società appartenenti al Gruppo Parmalat assoggettate a procedura di amministrazione straordinaria, aperte presso il Tribunale di Parma, potranno essere presentate conferendo apposito mandato alla propria banca o conferendo alla propria banca incarico per la presentazione della domanda oppure direttamente. Si rinvia in proposito alle note illustrative riportate nel sotto indicato sito internet. Sul sito http://Web.ltt.it/tribunale/home.htm  sono reperibili le informazioni per i creditori nonché i fac simile della domanda di insinuazione .
 
   
   
MARCOLIN APPROVA IL BILANCIO 2003  
 
Longarone, 22 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Marcolin Spa, tenutosi il 18 marzo presso gli uffici di Longarone, ha approvato il progetto di bilancio ed il bilancio consolidato relativi all’esercizio 2003. A livello consolidato, il fatturato è stato pari a circa 157.294 migliaia di euro, in calo del 6% rispetto al precedente esercizio; a parità di cambi le vendite consolidate sarebbero risultate in linea con il 2002. La riduzione del fatturato consolidato è imputabile principalmente alla performance della filiale Marcolin Usa, anche a causa del permanere della difficile congiuntura economica e all’effetto sfavorevole dei cambi. Il comparto eyewear, ha infatti registrato nel mercato Usa, secondo le analisi di settore, un calo nelle vendite di montature da vista del 10,3%, cui si aggiunge un deprezzamento medio annuo del dollaro, rispetto all’euro, del 19,6%. Il bilancio consolidato del Gruppo bellunese evidenzia una perdita di 4.152 migliaia di euro, risultato che è stato negativamente influenzato dalle perdite subite dalla filiale statunitense. Il risultato dell’esercizio di Marcolin Usa è stato negativo per 9.138 migliaia di euro. Tale valore è principalmente imputabile alla sensibile riduzione del fatturato riconducibile sia alle minori vendite realizzate nei confronti dei mass-market retailer sia alla dismissione di alcune licenze che hanno generato minori ricavi e significativi ritorni di prodotto. Sotto il profilo economico l’intrapresa attività di riorganizzazione della filiale ha generato rilevanti oneri diretti ed indiretti, di natura straordinaria, che hanno inciso per circa 4 milioni di euro nel 2003. L’ebitda consolidato è stato pari a circa 10.046 migliaia di euro (al netto di un Ebitda negativo pari a 6.110 migliaia di euro relativo a Marcolin Usa),.rispetto a 19.687 migliaia di euro del precedente esercizio, con un’incidenza sul fatturato pari al 6,4% (circa 11,8% al 31 dicembre 2002), Con riferimento ai risultati ottenuti dal Gruppo, sui mercati diversi da quello statunitense, si evidenzia il tangibile incremento del fatturato (13.987 migliaia di euro) ed un sostanziale mantenimento dell’Ebitda complessivo, dati che devono essere valutati positivamente tenendo in considerazione il perdurare del difficile momento di congiuntura che caratterizza il settore. A tale proposito si rileva il significativo incremento delle vendite realizzate nel mercato domestico (+17% circa rispetto all’esercizio 2002) e negli altri paesi europei dove si registra un apprezzabile incremento del fatturato. Per quanto riguarda le controllate europee, si segnalano i buoni risultati ottenuti in termine di vendite dalla filiale spagnola (circa +28%), dalla filiale tedesca (circa +30%), dalla filiale francese (circa +37%) e dalla filiale portoghese (circa +27%). La posizione finanziaria netta consolidata subisce una variazione negativa per circa 5.172 migliaia di euro rispetto al precedente esercizio, passando da –38.736 migliaia di euro al 31 dicembre 2002, a – 43.908 migliaia di euro al 31 dicembre 2003. Il rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto del Gruppo è pari a 0,83 rispetto a 0,61 al 31 dicembre 2002; utilizzando i tassi di cambio tra euro e valute estere alla fine del 2002 il valore di tale rapporto sarebbe stato pari a 0,79. Con riferimento ai risultati ottenuti dalla capogruppo Marcolin Spa (negativi per euro 6.148) sono stati anch’essi pesantemente influenzati dalle performance di Marcolin Usa che ha comportato la necessità di procedere alla svalutazione parziale della partecipazione per complessivi 11.099 migliaia di euro. In relazione agli altri dati gestionali si evidenzia un incremento del fatturato realizzato rispetto al precedente esercizio pari al 19,5% ed un valore di Ebitda che passa da 10.965 migliaia di euro a 11.989 migliaia di euro (+6% circa). Sarà proposto il riporto a nuovo della perdita. Nel corso della riunione il Consiglio di Amministrazione ha espresso il proprio convincimento, con riferimento alla filiale Marcolin Usa Inc., in merito alla possibilità di poter ottenere un Ebitda positivo (rispetto a –6.110 migliaia di euro relativi all’anno 2003) e di mantenere i buoni risultati ottenuti sugli altri mercati, nonostante il perdurare delle difficoltà congiunturali e dell’incerta situazione politica internazionale. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il Modello Organizzativo predisposto ai sensi del D.lgs. 231/2001, finalizzato a prevenire eventuali responsabilità amministrative a carico della società ai sensi del citato decreto.  
   
   
SAECO: ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO 2003  
 
Gaggio Montano (Bologna), 22 marzo 2004. L’assemblea degli Azionisti di Saeco International Group S.p.a. Produttore leader europeo di macchine per caffè ad uso domestico, il 19 marzo ha approvato il Bilancio Consolidato del Gruppo relativo all’esercizio 2003, nonché tutti i punti all’ordine del giorno previsti nella sessione straordinaria che ordinaria. Il Presidente del Collegio Sindacale Carlo Alberto Pellicciardi, ha dato lettura della denuncia ex art.2408 c.C. Ricevuta dal socio di minoranza Leo Fund Managers Ltd dando ampia risposta ai chiarimenti richiesti. E’ stato nominato come consigliere d’amministrazione il Sig. Franco Tozzi. Il nuovo Collegio Sindacale risulta essere composto dai seguenti membri: Carlo Alberto Pelliciardi, Gianpaolo Perini e Giovanni Palomba. L’assemblea ha revocato per giusta causa l’incarico di revisione contabile alla società Grant Thornton S.p.a. (ora Italaudit S.p.a.), nominando, in sostituzione della stessa, la società Pricewaterhousecooper. Nel corso dell’assemblea il Presidente Sergio Zappella ha dato lettura del comunicato stampa relativo all’acquisizione della maggioranza del capitale sociale di Saeco International Group S.p.a. Da parte di El Gringo Investimenti S.p.a. E Giro Investimenti S.p.a.  
   
   
MONDO TV AGGIORNAMENTO SU TRANCHE AUMENTO CAPITALE  
 
Roma, 22 marzo 2004 - Mondo Tv S.p.a. Comunica che, con riferimento all’aumento di capitale approvato dall’assemblea degli azionisti dello scorso 6 agosto 2003 e successivamente integrato dall’assemblea dello scorso 23 gennaio, si è completata il 19 marzo una tranche di tale aumento che ha visto distribuire tramite Banca Imi n° 235 700 azioni di nuova emissione a fondi istituzionali, al prezzo di offerta di 30,65 Euro per ciascuna nuova azione; tale prezzo corrisponde, secondo quanto approvato dalle suddette assemblee, alla media ponderata del prezzo ufficiale del titolo Mondo Tv registrato nel corso delle ultime dieci sedute di Borsa aperta.  
   
   
BILANCIO PUBLITALIA 2003 - RICAVI IN CRESCITA DEL 6,5% SULLE RETI MEDIASET  
 
Cologno Monzese, 22 marzo 2004 - Si è tenuto il 18 marzo sotto la presidenza di Giuliano Adreani, il Consiglio di Amministrazione di Publitalia '80 S.p.a. (concessionaria esclusiva del gruppo Mediaset), che ha preso in esame il progetto di bilancio dell'esercizio 2003. Publitalia ha chiuso l'esercizio 2003 con una crescita della raccolta pubblicitaria del 6,5% sulle Reti Mediaset nettamente migliore, a mezzi omogenei, sia del totale mercato (+2,8%) che del settore televisivo (+4,4%). I ricavi lordi complessivi della concessionaria per vendite di spazi pubblicitari hanno raggiunto nel 2003 i 2.655 milioni di euro, mentre i costi operativi, pari a 132,3 milioni di euro, sono rimasti in linea con quelli dello scorso anno. Il risultato dopo le imposte è stato di 73,1 milioni di euro, in crescita del 12,8% rispetto al 2002.  
   
   
I CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE APPROVANO IL PROGETTO DI FUSIONE DI SMI SPA IN GIM SPA. PREANNUNCIATI CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI DI VERTICE  
 
 Firenze, 22 marzo 2004 - I Consigli di Amministrazione di Gim Spa e di Smi Spa hanno deliberato in merito ad un progetto relativo ad operazioni societarie di natura straordinaria, finalizzate al rafforzamento e alla semplificazione della struttura del Gruppo. Aumento di capitale di Gim Spa Le perdite dell’esercizio 2003 hanno inciso sul patrimonio netto consolidato di Gruppo che si è ridotto a Euro 186,7 milioni (di cui 75,5 milioni di Euro di competenza Gim) a fronte di un indebitamento di Euro 588,5 milioni a cui va aggiunto il rischio di esborso delle sanzioni comunitarie. A livello di Gim Spa il bilancio 2003 chiude con una perdita di Euro 118 milioni. Al fine di riequilibrare la situazione finanziaria il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre, dopo la riduzione del capitale sociale ai sensi dell’art. 2446 c.C., un aumento di capitale di Euro 87,7 milioni, destinato ad aumentare fino a massimi Euro 131,6 milioni nel caso di esercizio totale dei warrant che verranno emessi contestualmente alla sottoscrizione a pronti. L’emissione riguarda n. 87.734.172 nuove azioni ordinarie da offrire alla pari ai possessori di azioni ordinarie e/o di risparmio nel rapporto di n. 6 azioni nuove (godimento 1 gennaio 2004) ogni n. 5 azioni vecchie possedute; agli azionisti di risparmio sarà data la facoltà di sottoscrivere, in alternativa, azioni della stessa categoria. Alle nuove azioni emesse saranno abbinati gratuitamente n. 87.734.172 warrant circolabili separatamente, validi per sottoscrivere sempre alla pari, in qualsiasi momento a partire dal 1 gennaio 2005 e fino al 31 dicembre 2007, azioni ordinarie Gim in ragione di n. 1 azione ogni 2 warrant posseduti. Di tali warrant verrà chiesta la quotazione in Borsa successivamente all’esecuzione dell’offerta in opzione. Il Sindacato di blocco azionario Gim ha manifestato la propria disponibilità a sottoscrivere nel suo insieme l’aumento di capitale per la quota di competenza. L’operazione di aumento del capitale, insieme alle altre misure decise nell’ambito del piano pluriennale di Gruppo 2003 – 2007 tra cui la vendita della partecipazione in Pirelli & C., contribuirà a ridare solidità ed equilibrio alla situazione finanziaria del Gruppo, migliorandone nel contempo la capacità di credito; sarà eseguita dopo l’assemblea concluse le operazioni di riduzione e di raggruppamento. Fusione per incorporazione in Gim Spa di Smi Spa I Consigli di Amministrazione di Gim e di Smi hanno inoltre deciso di proporre agli azionisti, a valle del citato aumento di capitale, una semplificazione della struttura societaria del Gruppo attraverso la fusione per incorporazione in Gim Spa della controllata Smi Spa; in tal modo Gim si troverà a controllare direttamente le società operative. Tale operazione, che completa il processo di semplificazione e di accorciamento della catena di controllo già avviato nel 1995 (fusione Smi - Europa Metalli - Lmi) e proseguito nel 1999-2001 (Opa su Kme e fusione Kme - Europa Metalli Investitions Ag), permetterà di dare al Gruppo un assetto definitivo più efficiente, di evitare duplicazioni di funzioni, di avere una semplificazione del processo decisionale e un’ottimizzazione dei flussi economici e finanziari con una risalita più rapida a favore degli azionisti della creazione di valore che il piano industriale si propone. Il progetto prevede la fusione per incorporazione in Gim Spa di Smi Spa mediante assegnazione di n. 1 azione ordinaria di nuova emissione, con godimento 1 gennaio 2004, per n. 2 azioni Smi ordinarie possedute; ovvero, n. 11 azioni di risparmio Gim di nuova emissione (godimento 1 gennaio 2004) per n. 20 azioni di risparmio Smi possedute. Tale rapporto di cambio è stato fissato considerando sia le valutazioni del capitale economico delle due Società, sia i corsi medi di Borsa i degli ultimi mesi tenuto conto degli accorpamenti del capitale di Smi e Gim nonché dell’aumento di capitale di Gim Spa; il rapporto di cambio rientra nell’ambito del “range” individuato dai consulenti incaricati di assistere i Consigli di Smi e di Gim nella sua determinazione. In occasione dell’Assemblea, la cui data verrà comunicata, che delibererà in merito alla fusione, il Presidente Luigi Orlando proporrà agli Azionisti di inserire nel Consiglio di Amministrazione di Gim il Dr. Albert Scherger, Presidente del Vorstand della controllata Km Europa Metal e di nominarlo successivamente Amministratore Delegato della Società, relativamente all’attività industriale. Alla carica di Amministratore Delegato sarà pure nominato il Dr. Pier Luigi De Angelis, relativamente alle funzioni di corporate Amministrazione, Finanza e Controllo. Il Presidente Luigi Orlando, inoltre, ha anticipato la sua decisione di lasciare la carica di Presidente, auspicando che essa venga assunta dal Vice Presidente Esecutivo Salvatore Orlando. Egli resterà comunque vicino al Top Management, come richiesto dai maggiori azionisti, seguendone gli indirizzi strategici e svolgendo un ruolo di supporto e di stimolo.  
   
   
SMI – SOCIETÀ METALLURGICA ITALIANA S.P.A: ARCHIVIATO UN ESERCIZIO 2003 DIFFICILE. PERDITA DELLA GESTIONE ORDINARIA DI EURO 41 MILIONI CON UN FATTURATO IN CALO DEL 5,5% A EURO 1.941 MILIONI  
 
Firenze, 22 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Smi si è riunito il 19 marzo a Firenze, sotto la Presidenza del Dr. Luigi Orlando, per esaminare il bilancio dell’esercizio 2003 e l’aggiornamento del piano pluriennale 2003-2007. La congiuntura economica negativa, che ha investito in modo particolare l’Europa e al suo interno i paesi (Germania, Francia ed Italia) nei quali il Gruppo è maggiormente presente, nonchè la strutturale sovraccapacità produttiva del settore hanno influenzato i risultati economici dell’esercizio 2003. Anche se in termini di quantità vendute sono stati registrati alcuni miglioramenti, rispetto all’anno precedente, i prezzi di vendita hanno subito ulteriori flessioni. Nonostante l’inasprimento del quadro competitivo il Gruppo è riuscito a mantenere le quote di mercato e in alcuni settori le ha migliorate. Inoltre, le unità produttive hanno accelerato e intensificato le azioni di miglioramento dell’efficienza e di contenimento dei costi per consolidare la propria capacità concorrenziale. Le azioni di riduzione dei costi hanno permesso di contenere l’impatto negativo dell’andamento delle vendite sul conto economico, che presenta comunque contrazioni di redditività rispetto all’anno precedente. Il fatturato consolidato di Gruppo, a parità di area di consolidamento, registra un incremento del 2%, a volumi, e una riduzione del 3,5%, a valori al netto delle variazioni del prezzo della materia prima rame. Il totale dei costi operativi dell’esercizio, nonostante un incremento dei volumi di vendita, si è mantenuto costante in termini omogenei; questo importo è il saldo tra i maggiori costi operativi per l’aumentata attività e la dinamica inflattiva e la loro diminuzione dovuta all’azione di miglioramento dell’efficienza (quantificabile in 28 milioni di Euro), sia in termini di maggiore produttività che di minori costi fissi. Negli ultimi due anni sono stati conseguiti in totale 48 milioni di Euro di efficienza. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato passa da Euro 99,6 milioni a Euro 63,4 milioni, riducendosi del 36%. Il risultato netto della gestione ordinaria del Gruppo, imputando ad esso pure l’onere fiscale di periodo, è in perdita per Euro 41,7 milioni, che sale a Euro 89,2 milioni comprendendo l’ammortamento del goodwill sulla partecipazione Kme Ag, che include oltre alla normale quota annuale pure un abbattimento straordinario di Euro 36,7 milioni che il Consiglio ha deciso prudenzialmente di addebitare a conto economico considerato l’andamento dell’attività industriale nell’ultimo esercizio. Sotto il profilo patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è passato da Euro 554,0 milioni a Euro 576,3 milioni. L’incremento è quasi interamente dovuto alla sottoscrizione dell’aumento di capitale della partecipata Pirelli & C. Spa, che ha comportato un esborso di Euro 19,1 milioni. Di fronte al nuovo scenario competitivo ed al peggioramento di redditività, in un contesto congiunturale nel quale si intravedono solo lievi segni di ripresa nell’immediato futuro, il Gruppo si è impegnato nella definizione di una serie di misure strutturali che segnino un deciso turnaround nella gestione. E’ stato così elaborato un nuovo piano pluriennale che abbia come obiettivi il miglioramento dei risultati economici ed il rafforzamento della struttura finanziaria. Il piano 2003-2007, della cui approvazione fu data notizia nell’ottobre scorso e che nei mesi successivi è stato oggetto di aggiornamenti, assume come ipotesi la sostanziale stabilità delle quantità e dei prezzi di vendita, allineati per tutto il periodo ai livelli del 2003. Il piano, quindi, poggia prevalentemente su misure interne, tese al conseguimento di una struttura dei costi più competitiva e quindi ad ottenere un significativo abbassamento del punto di pareggio pari al 14% entro il 2005 e raggiungerà il 18% per fine 2007. Le azioni, che sono dettagliate per singole Business Units, si rivolgono al miglioramento dell’efficienza delle strutture produttive e sono accompagnate da un’attenta focalizzazione e selettività degli investimenti. Le azioni che riguardano le quattro Divisioni produttive è previsto determinino creazione di efficienza per circa Euro 46 milioni, di cui oltre il 60% entro il 2005. Attenzione è rivolta allo sviluppo delle competenze professionali anche nelle aree “corporate” (amministrazione, finanza, controllo e information technology) con cambiamenti nei modelli organizzativi finalizzati ad una centralizzazione delle funzioni e ad un più efficiente e sinergico utilizzo delle risorse umane. Tali progetti comporteranno un risparmio di costi di circa Euro 18 milioni, da conseguire entro il 2005. Gli obiettivi economici che il piano industriale si pone sono quelli di raggiungere già nell’esercizio 2004 un sostanziale pareggio a livello di risultato della gestione ordinaria e di riportare a fine 2005 la redditività del Gruppo intorno ai livelli medi registrati negli anni 2001-2002 con ulteriori incrementi nei periodi successivi, ovviamente se il contesto economico generale non subirà peggioramenti. Gli andamenti dei mesi più recenti confermano gli obettivi del piano e sono già stati raggiunti gli accordi con le organizzazioni sindacali per l’uscita di oltre 600 addetti, sul totale dei 700 previsti dal piano. Il piano include anche una gestione strategico – operativa del portafoglio prodotti, che porti a concentrare le risorse nei prodotti/settori dove il Gruppo è “market leader”, permetta di abbassare il profilo di rischio della ciclicità e garantisca una redditività adeguata oltre la riduzione del capitale investito. Sotto tale profilo, nel febbraio u.S. Ha avuto esecuzione un primo accordo in forza del quale sono stati ceduti al Gruppo finlandese Outokumpu il settore superconduttori e l’attività industriale in Cina (nel comparto dei tubi in rame per aria condizionata e per la refrigerazione) ricevendo in cambio il 50% della joint-venture spagnola Locsa - Laminados Oviedo Cordoba Sa, società operante nel settore dei laminati e precedentemente posseduta pariteticamente dai due Gruppi. La cessione è in linea con la strategia sopra descritta di uscita dai settori che non fanno parte del core-business sia da un punto di vista industriale che per loro collocazione geografica; l’acquisizione dell’intero controllo di Locsa rafforza la posizione di leadership europea del Gruppo nei prodotti laminati, caratterizzati da una maggiore profittabilità e da un minor livello di rischio. Sono in corso negoziazioni per la cessione di un settore in cui il Gruppo opera ma che non considera strategico. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, considerando un ammontare di investimenti di Euro 211 milioni, gli oneri per la realizzazione delle azioni di efficienza programmate nonché le dismissioni di attività, l’obiettivo di piano è di ridurre l’indebitamento netto di oltre il 30% nel quadriennio 2004-2007. Nell’ambito delle cessioni di attività, il Consiglio ha pure approvato la vendita della partecipazione posseduta da Smi in Pirelli & C. (1,5% del capitale), ovviamente nel rispetto dei vincoli del patto di Sindacato. A supporto dell’esecuzione del piano pluriennale sono state anche assunte decisionali tese a rendere più snella e focalizzata la struttura organizzativa, accorciando i processi decisonali. Il numero dei componenti del “Vorstand”, che è l’organo di gestione della controllata industriale Kme Ag, è stato ridotto da sei a tre e tra questi è stato nominato un Presidente. Pur permanendo la responsabilità solidale dell’organismo, secondo i canoni della legislazione societaria tedesca, al Presidente Dr. Albert Scherger è stata attribuita la responsabilità operativa delle tre principali Divisioni produttive (Laminati, Tubi e Prodotti Speciali) oltre che la responsabilità della gestione delle Risorse Umane. L’ing. Domenico Cova conserva la responsabilità della Divisione Barre ed assume inoltre quella delle aree di staff operativo (dagli acquisti alla logistica, dalla ricerca alla qualità). Il terzo componente del Vorstand è il Dr. Pier Luigi De Angelis, che è anche amministratore di Smi e di Gim nonché Cfo del Gruppo. Al Dr. De Angelis fanno capo le funzioni “corporate” della pianificazione, della amministrazione, della finanza, del controllo e dell’ ”information technology”. Rispondono al Vorstand otto direttori centrali, responsabili delle principali linee operative commerciali e produttive, a cui sono stati attribuiti compiti focalizzati sul servizio alla clientela, dello sviluppo e la qualità del prodotto nonché la massimizzazione dell’efficienza. I costi legati alla realizzazione del piano 2003-2007 sono stati interamente accantonati nel conto economico dell’esercizio 2003; pertanto gli anni futuri potranno beneficiare dei vantaggi delle misure adottate senza subire aggravi dei costi ad esse connesse. Tali costi ammontano complessivamente a Euro 30 milioni. Il piano pluriennale del Gruppo sarà oggetto prossimamente di una presentazione alla comunità finanziaria. Altra componente importante che ha gravato sul conto economico 2003 è rappresentata dall’onere derivante da due procedure sanzionatorie che la Commissione delle Comunità Europee ha deciso di avviare nei confronti delle società controllate Kme Ag, Europa Metalli Spa e Tréfimétaux Sa, avendone accertato la partecipazione, insieme ad altre aziende del settore, ad alcuni comportamenti non conformi alla normativa comunitaria in materia di concorrenza. La prima procedura è arrivata alla definizione della sanzione, che è stata comunicata il 16 dicembre 2003 e notificata ufficialmente con le motivazioni il 21 gennaio 2004; essa riguarda il settore dei tubi in rame in rotoli, principalmente destinati alla refrigerazione ed al condizionamento, ed ammonta a complessivi 39,81 milioni di Euro. Le società sanzionate presenteranno ricorso contro tale decisione, ritenendo l’entità della sanzione applicata del tutto sproporzionata e che diversi elementi su cui la stessa si basa siano suscettibili di impugnativa. La seconda procedura è ancora in corso di istruttoria e riguarda i tubi in rame destinati al comparto idrotermosanitario. Il Consiglio di Amministrazione ha valutato con molta attenzione le decisioni assunte circa l’entità degli accantonamenti al conto economico consolidato per le due vicende sopra descritte; accantonamenti che, per la loro entità, hanno un impatto importante nel bilancio 2003, peraltro già appesantito dalle perdite delle gestione ordinaria e dai costi straordinari legati all’esecuzione del piano pluriennale. Un impatto che incide in maniera rilevante sul patrimonio netto della Società, con effetti diretti sugli azionisti. Il Consiglio nelle sue decisioni ha valutato sia le conseguenze per gli azionisti che non possono vedersi deprezzato il proprio investimento per valutazioni bilancistiche che, a valle dell’esito dei ricorsi, si potrebbero dimostrare eccessivamente prudenti, sia le esigenze imprescindibili di fedele rappresentazione dei valori di patrimonio del Gruppo nel momento in cui è in procinto di lanciare un’operazione di ricapitalizzazione. Applicando un equilibrato principio generale di prudenza e con il supporto di pareri legali, appositamente richiesti, il Consiglio ha quindi deciso: di accantonare interamente l’intero importo della sanzione già ricevuta (Euro 39,81 milioni); di accantonare per la seconda procedura ancora in “itinere” un importo di Euro 80 milioni, per la maggiore ampiezza del mercato di riferimento nel quale sono intervenute le asserite infrazioni alle norme sulla concorrenza. Questo accantonamento non rappresenta in alcun modo la condivisione della eventuale sanzione alla quale anzi la Società si opporrà comunque per vie legali, ma solo la dovuta valutazione del rischio, effettuata applicando la logica di calcolo seguita dalla Commissione nel determinare la prima sanzione e non tenendo conto dell’impatto particolarmente significativo della prima sanzione già comminata. Riassumendo, il conto economico consolidato dell’esercizio 2003 chiude con una perdita complessiva di Euro 236,2 milioni (di cui Euro 114 di competenza Gim Spa), così dettagliabile nelle sue componenti principali: perdita di gestione, Euro 41 milioni; quota annuale dell’ammortamento del goodwill Kme, Euro 10 milioni; quota straordinaria dell’ammortamento del goodwill Kme, Euro 37 milioni; accantonamenti per costi di ristrutturazione, Euro 30 milioni; accantonamento per le sanzioni comunitarie, Euro 119,8 milioni. Le perdite di esercizio incidono sul patrimonio netto consolidato che a fine 2003 passa da Euro 439,4 milioni a 194,8 milioni, e, attraverso la svalutazione dei valori di carico delle società controllate, su quello della holding capogruppo arrivando ad intaccarne il capitale sociale. Il bilancio 2003 di Smi Spa chiude con una perdita di Euro 225,5 milioni, dopo aver proceduto ad una svalutazione della partecipazione in Kme Ag di Euro 220,2 milioni. E’ proposto che tale perdita venga coperta con l’utilizzo integrale delle riserve patrimoniali disponibili (Euro 64,3 milioni) e, per la parte residua (Euro 161,2 milioni), con l’abbattimento del capitale sociale mediante riduzione del valore nominale unitario delle azioni ordinarie da Euro 0,50 a Euro 0,25 e loro successivo raggruppamento per ricostituirne l’originario valore nominale.  
   
   
ENEL: IN LINEA CON LE ASPETTATIVE L’OFFERTA PER GLI IMMOBILI NEW REAL UN MILIARDO E QUATTROCENTO MILIONI DI EURO PER 887 IMMOBILI; PLUSVALENZA LORDA 200 MILIONI DI EURO ; BENEFICIO PER L’UTILE NETTO CONSOLIDATO DI 20 MILIONI DI EURO A PARTIRE DAL 2004  
 
 Roma, 22 marzo 2004 - Il consiglio di amministrazione di Enel, riunitosi sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha esaminato l’offerta migliorativa presentata all’amministratore delegato Paolo Scaroni dal consorzio Db Real Estate Management-cdc Ixis per l’acquisto del 100% delle azioni della società New Real, cui era stato in precedenza conferito il patrimonio immobiliare di Enel Real Estate. L’offerta è stata considerata in linea con le aspettative di Enel e pertanto il consiglio di amministrazione ha autorizzato la concessione al consorzio offerente di un periodo di esclusiva fino al 30 aprile prossimo per arrivare alla firma del contratto, che sarà successivamente sottoposto al vaglio dell’Autorità per la concorrenza ed il mercato. L’offerta è relativa a un pacchetto immobiliare costituito da 887 immobili per un controvalore complessivo di circa 1,4 miliardi di euro. Tale corrispettivo, una volta incassato, comporterà una plusvalenza lorda per il bilancio consolidato di Enel dell’ordine di 200 milioni di euro. La struttura dell’accordo prevede una costante riduzione dei contratti di affitto e manutenzione che, cumulata con il beneficio finanziario della vendita, produce un beneficio ulteriore di circa 20 milioni di euro all’anno, a partire già dal 2004, previsto crescente nel tempo in relazione all’ottimizzazione degli spazi occupati dalle società del Gruppo. In preparazione di questa cessione, 335 immobili saranno trasferiti da New Real a Dalmazia Trieste, società di Enel, ai fini di una ulteriore valorizzazione. Il valore di tali immobili è di circa 380 milioni di euro.  
   
   
CITTA’ DELLA GIUSTIZIA: UN NUOVO POLO IN PROJECT FINANCING AL POSTO DI SAN VITTORE E DEL TRIBUNALE PER IL PROGETTO UN CONCORSO INTERNAZIONALE  
 
Milano, 22 marzo 2004 - L’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga è intervenuto al workshop Città della Giustizia, tenutosi a Palazzo Reale. Sono intervenuti oltre al Sindaco di Milano Gabriele Albertini, il presidente Sottocommissione Carceri Stefano Carugo, il presidente del Consiglio Comunale di Milano Giovanni Marra, il presidente Commissione Giustizia della Camera On. Gaetano Pecorella, il presidente del Tribunale di Milano Vittorio Cardaci, il capo dipartimento Amministrazione Penitenziaria di Milano Giovanni Tinebra, il provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria Lombardia Felice Bocchino, il presidente Ordine degli Avvocati di Milano Paolo Giuggioli e i componenti della Sottocommissione Carceri on. Alberto Garocchio e Sandro Antoniazzi. L’assessore Verga ha affrontato il tema del nuovo polo della giustizia a cui il Comune sta lavorando per ovviare al problema del Carcere di San Vittore e del Tribunale che oggi soffrono di grandi criticità. “E’ necessario rivedere l’intero sistema della giustizia a Milano – ha sottolineato l’assessore Verga - e concepire una gestione diversificata per chi sconta la pena allo scopo di consentire il recupero sociale del detenuto”. “Le criticità di San Vittore e del Tribunale ci spingono a considerare nuovi modelli di riferimento anche sotto il profilo finanziario e architettonico. Non escludiamo, infatti, sulla base di riuscite esperienze internazionali, di impiegare lo strumento del project financing e di favorire quelle progettazioni che consentono contemporaneamente di liberare spazi verdi e di risolvere problemi organizzativi e di sicurezza, come i grattacieli”. “Le nuove soluzioni saranno concordate con il Ministero che dovrà fornire nuovi standard di riferimento”. “Le aree finora considerate sono di proprietà Comunale o Statale, ma stiamo valutando anche altre ipotesi su Comuni dell’hinterland. Il Comune ha già messo a disposizione aree di sua proprietà per i cosiddetti carceri di Bollate e di Opera che, in realtà insistono sul territorio di Milano”. San Vittore Aperto nel 1879 inizialmente per ospitare 800 detenuti, San Vittore oggi ne ospita circa 1500. E’ il carcere di transizione dove confluiscono la maggior parte di coloro che sono sottoposti alla detenzione carceraria preventiva o definitiva provenienti da tutto il territorio del Comune di Milano e dai Comuni limitrofi. Da San Vittore passano anche coloro che sono in attesa di essere trasferiti in altri istituti carcerari come quello di Bollate o Opera. Oltre ai detenuti, si contano a centinaia le persone, fra addetti, assistenti sociali, operatori della giustizia, familiari che quotidianamente gravitano sull’istituto. Occupa un’area di 50 mila mq nel centro cittadino, è vissuto dalla città anche come una frattura urbanistica, ossia un grande recinto che interrompe le relazioni urbane. Palazzo di Giustizia Il Tribunale, costruito nel ventennio fascista, presenta numerosi problemi legati sia alla sua struttura sia alla sua accessibilità. Quotidianamente sono oltre 10 mila le persone fra gli addetti, cittadini e operatori che accedono agli spazi del Tribunale e alle sue funzioni collocate nei dintorni. La struttura oggi presenta considerevoli criticità: gli spazi non sono più adeguati sia in termini di sicurezza, sia per l’esercizio della stessa attività giudiziaria compresa quella di archiviazione degli atti. Lo stato del Palazzo, in condizioni fatiscenti con uffici sovraffollati, costringe giudici, avvocati, addetti, personale e cittadini a operare in uno stato di disagio non più sostenibile. La periodica affluenza alla struttura di migliaia di addetti genera, inoltre, un rilevante problema di traffico in una delle zone più critiche del centro cittadino: non ci sono né parcheggi sufficienti, né una fermata della metropolitana dedicata. In totale la dismissione del carcere di San Vittore e del Palazzo di Giustizia interessa circa 115 mila mq di aree nel cuore della città. La superficie degli edifici esistenti corrisponde a circa 285 mila mq di cui 75 mila mq nel complesso di San Vittore e 210 mila mq nel complesso del Tribunale e delle attività accessorie nel suo intorno. Un patrimonio significativo anche in termini dimensionali che, con il trasferimento di queste due funzioni, potrà essere restituito alla città e ai suoi cittadini. Il Nuovo Polo Della Giustizia A partire dallo studio per la localizzazione di nuove aree dove collocare San Vittore, (già illustrato al Ministero e alle Commissioni Territorio e Carceri), il Comune potrà sviluppare l’ipotesi per la localizzazione di un vero e proprio nuovo polo della giustizia che potrà includere oltre alle funzioni destinate alla detenzione anche quelle legate all’amministrazione della giustizia oggi sparse sul territorio cittadino. Un polo che potrà consentire di riorganizzare l’intero sistema della giustizia, di decentrare i servizi di scala cittadina e regionale, di generare processi di trasformazione e riqualificazione e di sgravare il centro della città da funzioni che provocano i maggiori disagi in termini di congestione di traffico. Un polo che, tuttavia, il Comune intende concepire non come una cittadella isolata dal resto della città ma come una sua parte integrante. A tale scopo il polo della giustizia potrà essere costituito, oltre che dal Tribunale e dal carcere, anche da residenze, attività commerciali e verde. Dovrà essere soprattutto ben collegato al resto della città: collocato nei pressi di una fermata del passante ferroviario o della metropolitana. Un vero e proprio nuovo polo di servizi ben più articolato della singola funzione di detenzione e rieducazione che verrà integrato in un progetto di riqualificazione più ampio e organico. Questa concezione e la facile accessibilità consentirebbe di comprendere, oltre al carcere e al Tribunale, anche gli uffici dei magistrati e gli studi degli avvocati, gli alloggi degli agenti della polizia penitenziaria, delle famiglie e di tutti coloro che necessiteranno di gravitare attorno al nuovo polo. L’istituto di detenzione potrà essere articolato in maniera funzionale alla gravità della pena con le diverse sezioni ben organizzate fra cui quella dedicata ai detenuti in attesa di giudizio. L’architettura dell’intero complesso potrà essere ispirata al principio della minor occupazione di suolo possibile a beneficio degli spazi verdi. Un criterio che privilegia soluzioni architettoniche innovative che potranno svilupparsi in altezza. Concorso Internazionale Di Progettazione Allo scopo di ottenere proposte di elevata qualità, per la progettazione di questi “grattacieli della giustizia” potrà essere bandito dal Comune di Milano un Concorso internazionale di progettazione, uno strumento che consentirà di dare risposte e soluzioni adeguate alle esigenze espresse. Project Financing Il nuovo polo della giustizia, anche sull’esempio di autorevoli e riuscite esperienze internazionali, potrà realizzarsi in project financing. In Gran Bretagna, ad esempio, sono già operanti otto carceri e un tribunale promossi e gestiti da privati che hanno comportato investimenti fino a 60 milioni di sterline, circa 100 milioni di euro, per progetto. La necessità di aprirsi a operatori privati ha anche obbligato il sistema della giustizia britannico a rivedere prassi consolidate, a introdurre procedure trasparenti e valutazioni motivate. Il meccanismo tariffario escogitato, che remunera oltre al costo iniziale di costruzione e al suo ammortamento la globalità dei servizi resi dai privati, ha incentivato il criterio dell’efficienza e della qualità del servizio e penalizzato inefficienze e negligenze. Sulla base di queste consolidate esperienze, è allo studio la possibilità di impiegare lo strumento del project financing per le funzioni complementari che potranno essere realizzate e gestite da operatori privati. Ad esempio, la stessa gestione dei servizi (sia del nuovo carcere sia dei nuovi spazi per la giustizia) potrà essere inserita in un progetto finanziario innovativo che gravi in minima parte sulle finanze delle amministrazioni pubbliche. Le Aree Lo studio per l’individuazione di queste prime possibili aree si era basato su alcune condizioni pregiudiziali quali: la dimensione non inferiore a 250 mila mq ovvero uno spazio idoneo per ospitare un nuovo polo integrato della giustizia comprensivo di verde e servizi; la proprietà pubblica (Comune, Stato, Enti Pubblici); la presenza di infrastrutture di trasporto pubblico e viabilità per consentire una facile accessibilità o migliorabile attraverso eventuali interventi non particolarmente costosi e realizzabili in tempi brevi. I criteri impiegati nell’individuazione di queste aree, sono stati: inserimento adeguato nel contesto urbano e ambientale; presenza di una pluralità di funzioni; capacità del nuovo intervento di favorire anche i processi di riqualificazione; coerenza e compatibilità con programmi e altri progetti in corso nella città. L’insieme di queste condizioni ha portato a individuare 9 aree situate esternamente al tessuto più urbanizzato e denso della città. 1. Ex Piazza d’armi; 2. Via Salomone – Via Bonfadini; 3. Viale Forlanini; 4. Via Manduria -Tangenziale ovest; 5. Via della Chiesa Rossa – Lambro meridionale; 6. Via Assidano; 7. Via Novara – Via Silla; 8. Via Molinetto – Tangenziale ovest. 9. Tangenziale ovest- confine Rho Settimo Milanese.  
   
   
OSSERVATORIO “PREZZI E MERCATI” UNIONCAMERE- INDIS NEL 2004 L’INFLAZIONE PREVISTA A QUOTA +2,3%  
 
Roma, 22 marzo 2004 – Nel 2004 l’inflazione prevista dovrebbe attestarsi al +2,3%. A marzo ed aprile, la borsa della spesa non dovrebbe pesare più di febbraio: pari a 0, infatti, è l’incremento previsto dalle Grandi centrali d’acquisto (che segnalano i prezzi praticati dalla produzione) per i prodotti alimentari e a +0,2% quello dei prezzi dei prodotti non alimentari. Con qualche piacevole sorpresa: la fettina di vitello (-3,5%), il pollo fresco (-3,0%) ed il prosciutto cotto (-2,5%) dovrebbero costare meno. Al contrario, è atteso un aumento per i prezzi della carne di suino fresca (+4%), per il salame crudo (+2,5%) e per il prosciutto crudo (+1,5%). A fine aprile, a livello tendenziale, i prezzi pagati dalle Grandi centrali di acquisto cresceranno per i prodotti non alimentari dell’1,4%. I prodotti alimentari manterranno, invece, una dinamica più sostenuta (+2,7%), destinata però ad allentarsi, come di consueto, nella seconda metà dell’anno. Queste le prospettive per il periodo marzo-aprile 2004, contenute nell’ultimo numero di Tendenze dei prezzi, realizzato dall’Osservatorio “Prezzi e Mercati” di Unioncamere-indis (il bollettino cartaceo, di imminente pubblicazione, sarà disponibile on-line sul sito www.Indisunioncamere.it). Prezzi stabili alla produzione tra dicembre 2003 e febbraio 2004 Differenziati gli andamenti dei generi alimentari nel trimestre, stando ai prezzi praticati dalla produzione alle Grandi centrali d’acquisto. Il +0,1% medio del settore è, infatti, espressione della stabilità o delle diminuzioni registrate da alcuni prodotti (come, ad esempio, il –3,9% del pollo fresco, il –2,7% della carne fresca di suino, il –3% del Grana padano), cui si contrappongono gli aumenti di altri alimenti (punte massime sono il +3,2% della passata di pomodoro e delle marmellate). In maniera analoga, il paniere dei prodotti non alimentari mostra un incremento trimestrale dello 0,5%, frutto della assoluta stabilità della maggioranza dei prodotti del paniere. Il consuntivo sui prezzi al consumo A livello di prezzi al consumo, l’analisi mette in evidenza un rallentamento dell’inflazione nell’ultimo trimestre, motivato essenzialmente dalla “tenuta” dei prezzi delle calzature e delle auto. Non sono queste le uniche “buone notizie”, però, per le famiglie. La debolezza della domanda ha favorito, infatti, una discesa dell’inflazione nei servizi, in particolare dell’ospitalità alberghiera. Al contrario, mangiare fuori casa è costato un po’ di più, come dimostra la crescita dei prezzi dei pasti al ristorante, in pizzeria, al fast-food. L’euro forte compensa l’aumento dei prezzi del petrolio... Nell’ultimo biennio, l’inflazione italiana è stata condizionata dall’introduzione dell’euro. Sino ad oggi, però, della moneta comune abbiamo vissuto solo alcuni effetti “indesiderati”: quelli del changeover, della perdita di percezione dei valori monetari, degli arrotondamenti diventati in alcuni casi occasione per dar corso ad aumenti ingiustificati, della fase di stanca attraversata dalla domanda di consumo. Recentemente, però, la forza dell’euro sul dollaro ha favorito un notevole processo di disinflazione, legata sia ai minori prezzi all’import, sia ad una maggiore concorrenza delle produzioni estere sul mercato interno. I recenti sviluppi dell’inflazione al consumo vanno dunque letti secondo una duplice chiave analitica: da un lato, il forte apprezzamento dell’euro, dall’altro la fase non florida attraversata dalla domanda di consumo. La forza della valuta comune ha compensato l’aumento dei prezzi delle materie prime internazionali, greggio in primis, e favorito il rallentamento dell’inflazione dei prodotti non alimentari; la fase di stanca dei consumi ha, invece, agevolato il rientro dell’inflazione nei servizi, quelli che avevano maggiormente contribuito a sostenere l’inflazione italiana negli ultimi due anni.La debolezza dei consumi agevola il rientro dell’inflazione nei servizi Tra i prodotti non alimentari, in particolare, il rapido ridimensionamento è ascrivibile alla brusca caduta dei prezzi dei prodotti dell’elettronica di largo consumo (telefonia cellulare, personal computer, ecc.). Anche tra i comparti più tradizionali (abbigliamento, calzature e autovetture) il rientro delle dinamiche inflazionistiche è avviato. Nei servizi privati la discesa dell’inflazione è più graduale, ma ben visibile soprattutto su quelle componenti, come i prezzi degli alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, e sui servizi finanziari, dove si erano concentrati gli aumenti nel post-changeover.  
   
   
SEMINARIO:INNOVAZIONE SOCIALE SOSTENIBILE INIZIATIVE E PROGETTI A CONFRONTO TRA REALTÀ MILANESI  
 
Milano, 22 marzo 2004 - L'iniziativa si inserisce nel quadro degli sforzi per la creazione di nuovi modelli culturali, sociali e produttivi, compatibili con il risparmio delle risorse dell'intero pianeta e indirizzati a un riequilibrio del divario economico tra contesti industrializzati e contesti emergenti (sia a livello planetario che regionale), favorendo una partecipazione attiva dal basso. Lo scopo del seminario è di esplorare possibili interazioni, integrazioni e sinergie tra alcune realtà che operano sul territorio milanese e chi, all'interno dell'Università, si occupa di design e innovazione per la sostenibilità. Nella prima parte verranno presentate innovazioni sociali, partecipative, solidali e a basso impatto ambientale della realtà cittadina milanese, nonché modalità di sviluppo, problemi esistenti e auspici di miglioramento. Nella seconda parte verranno presentati alcuni progetti di innovazione sostenibile sviluppati dagli studenti della Facoltà del Design, con l'intento di evidenziare il possibile valore aggiunto che l'attività specifica del design può dare. I lavori saranno conclusi da una tavola rotonda che esplorerà possibili strategie e azioni concrete di convergenza tra l'attività di ricerca e didattica dell'Università e lo sviluppo e la crescita delle realtà esistenti. Il seminario coincide con la prima lezione del laboratorio di Design dei servizi per la sostenibilità, ma l'invito alla partecipazione é esteso a tutti: studenti, docenti e persone interessate. Università Politecnico di Milano - Campus Bovisa, Aula Seminari, V. Durando 10, Edificio N, Milano 24 marzo 2004, 14.30-18.30  
   
   
NUOVE PROCEDURE E MODALITÀ DI ACCERTAMENTO PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI DEL GAS NELLE CASE. PREVISTI 6 MILIONI DI CONTROLLI NEI PROSSIMI 5 ANNI SULLA DOCUMENTAZIONE GIÀ DISPONIBILE  
 
 Milano 22 marzo 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha emanato un regolamento che dispone nuove procedure e modalità per gli accertamenti sulla sicurezza degli impianti domestici di gas (tubazioni, canne fumarie, fori di aerazione) che alimentano caldaie per il riscaldamento, scaldabagni, piani cottura e altre apparecchiature di utilizzo. Il regolamento, che riguarda gli impianti funzionanti con tutti i gas distribuiti a mezzo di reti (prevalentemente metano e gas di petrolio liquefatto, gpl), è disponibile sul sito dell'Autorità www.Autorita.energia.it La prima fase di attuazione del regolamento porterà gradualmente, nell'arco dei prossimi 5 anni, all'accertamento della corretta installazione e funzionamento degli impianti per più di 6 milioni di famiglie attraverso l'acquisizione e l'analisi della documentazione redatta dagli installatori in base alle leggi vigenti, valorizzando le informazioni già disponibili ed evitando la produzione di ulteriore documentazione. In alcuni casi (circa il 5 per mille del totale) all'analisi della documentazione seguiranno verifiche in loco degli impianti, senza però introdurre duplicazioni rispetto alle verifiche oggi già previste. Infatti, anche queste verifiche sono affidate dal regolamento dell'Autorità ai Comuni, che insieme alle Province sono già investite per legge di compiti connessi. Il provvedimento dell'Autorità costituisce quindi anche una opportunità per gli Enti locali ai fini della razionalizzazione dei propri compiti e lo sviluppo di sinergie in materia di sicurezza, risparmio energetico e controllo dell'inquinamento. I Comuni saranno dotati delle necessarie risorse economiche per lo svolgimento di quanto previsto dal provvedimento dell'Autorità. L'autorità ha attribuito alle società di distribuzione del gas il compito dello svolgimento dei controlli sulla documentazione relativa agli impianti. Per ogni impianto nuovo o modificato il distributore di gas verificherà, con proprio personale o con professionisti esterni, che la documentazione (dichiarazione di conformità) di cui deve essere dotato per legge l'impianto sia esistente e conforme alla normativa in tema di sicurezza. Per gli impianti già in servizio, che potenzialmente presentano i maggiori problemi dal punto di vista della sicurezza e attualmente non sono sottoposti a controlli sistematici dello stato di sicuro funzionamento, dal primo ottobre 2006 sarà attivata dal distributore una progressiva acquisizione da parte del consumatore finale della documentazione attestante la sicurezza; la richiesta interesserà ogni anno a rotazione circa il 5% delle famiglie. Il regolamento individua i criteri essenziali per definire sicuri, ai fini della pubblica incolumità, gli impianti già in funzione, confermando ed estendendo ruolo e responsabilità degli installatori. Il provvedimento dell'Autorità si pone l'obiettivo di garantire e promuovere la sicurezza del servizio del gas: infatti, sia pur in costante calo dal 1995, gli incidenti direttamente riconducibili a malfunzionamenti degli impianti costituiscono ancora un fenomeno che richiede una stretta sorveglianza. Negli ultimi 5 anni per cui sono disponibili i dati gli incidenti sono stati 191 con 33 vittime nel 1998, 142 con 32 vittime nel 1999, 113 con 22 vittime nel 2000, 105 con 41 vittime nel 2001, 120 con 19 vittime nel 2002. L'analisi ha evidenziato che le cause più ricorrenti degli incidenti negli ultimi anni sono state: l'inefficienza delle canne fumarie; la ventilazione non idonea dei locali; lo stato di manutenzione di apparecchi precario o non conforme alle norme di legge; l'insufficiente cubatura o la non idoneità dei locali dove sono installati gli apparecchi. Il regolamento ha tenuto ampiamente conto delle osservazioni pervenute sul documento per la consultazione dalle associazioni dei consumatori, dalle associazioni di categoria (in particolare distributori, installatori, manutentori), dalle associazioni tecniche, dagli enti normatori e altri soggetti interessati. L'autorità ha anche condiviso l'esigenza di attribuire ai distributori di gas compiti tali da evitare lo sfruttamento dei vantaggi ad essi derivanti dallo svolgimento di attività di servizio pubblico in regime di esclusiva. Ai fini di una eguale tutela di tutti i clienti finali del gas, secondo quanto previsto dalla legge n. 481/95, l'Autorità ha stabilito che il regolamento si applica a tutti i tipi di gas distribuiti a rete e a tutti gli impianti di utenza (con esclusione di quelli destinati esclusivamente per usi industriali ed artigianali), compresi gli impianti di utenza in servizio, che potenzialmente presentano i maggiori problemi dal punto di vista della sicurezza. La nuova disciplina entrerà in vigore gradualmente in modo da assicurare a tutti i soggetti i tempi necessari per una adeguata preparazione, condizione necessaria per la sua piena attuazione; il regolamento prevede quindi: dall'1 ottobre 2004 accertamenti per i nuovi allacci, dall'1 ottobre 2005 accertamenti per impianti di utenza riattivati e modificati, dall'1 ottobre 2006 accertamenti sugli impianti in servizio. Il costo degli accertamenti su impianti modificati e in servizio e delle verifiche effettuate dai Comuni verranno remunerati nella tariffa di distribuzione del gas a partire dal 2006 con un costo massimo di poco più di 2 euro all'anno per cliente finale. L'autorità pubblicherà annualmente un rapporto sullo stato di attuazione del regolamento dando conto del numero delle verifiche e delle ispezioni effettuate e dei suoi risultati.  
   
   
NUOVE PROCEDURE E MODALITÀ DI ACCERTAMENTO PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI DEL GAS NELLE CASE. PREVISTI 6 MILIONI DI CONTROLLI NEI PROSSIMI 5 ANNI SULLA DOCUMENTAZIONE GIÀ DISPONIBILE  
 
Milano 22 marzo 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha emanato un regolamento che dispone nuove procedure e modalità per gli accertamenti sulla sicurezza degli impianti domestici di gas (tubazioni, canne fumarie, fori di aerazione) che alimentano caldaie per il riscaldamento, scaldabagni, piani cottura e altre apparecchiature di utilizzo. Il regolamento, che riguarda gli impianti funzionanti con tutti i gas distribuiti a mezzo di reti (prevalentemente metano e gas di petrolio liquefatto, gpl), è disponibile sul sito dell'Autorità www.Autorita.energia.it La prima fase di attuazione del regolamento porterà gradualmente, nell'arco dei prossimi 5 anni, all'accertamento della corretta installazione e funzionamento degli impianti per più di 6 milioni di famiglie attraverso l'acquisizione e l'analisi della documentazione redatta dagli installatori in base alle leggi vigenti, valorizzando le informazioni già disponibili ed evitando la produzione di ulteriore documentazione. In alcuni casi (circa il 5 per mille del totale) all'analisi della documentazione seguiranno verifiche in loco degli impianti, senza però introdurre duplicazioni rispetto alle verifiche oggi già previste. Infatti, anche queste verifiche sono affidate dal regolamento dell'Autorità ai Comuni, che insieme alle Province sono già investite per legge di compiti connessi. Il provvedimento dell'Autorità costituisce quindi anche una opportunità per gli Enti locali ai fini della razionalizzazione dei propri compiti e lo sviluppo di sinergie in materia di sicurezza, risparmio energetico e controllo dell'inquinamento. I Comuni saranno dotati delle necessarie risorse economiche per lo svolgimento di quanto previsto dal provvedimento dell'Autorità. L'autorità ha attribuito alle società di distribuzione del gas il compito dello svolgimento dei controlli sulla documentazione relativa agli impianti. Per ogni impianto nuovo o modificato il distributore di gas verificherà, con proprio personale o con professionisti esterni, che la documentazione (dichiarazione di conformità) di cui deve essere dotato per legge l'impianto sia esistente e conforme alla normativa in tema di sicurezza. Per gli impianti già in servizio, che potenzialmente presentano i maggiori problemi dal punto di vista della sicurezza e attualmente non sono sottoposti a controlli sistematici dello stato di sicuro funzionamento, dal primo ottobre 2006 sarà attivata dal distributore una progressiva acquisizione da parte del consumatore finale della documentazione attestante la sicurezza; la richiesta interesserà ogni anno a rotazione circa il 5% delle famiglie. Il regolamento individua i criteri essenziali per definire sicuri, ai fini della pubblica incolumità, gli impianti già in funzione, confermando ed estendendo ruolo e responsabilità degli installatori. Il provvedimento dell'Autorità si pone l'obiettivo di garantire e promuovere la sicurezza del servizio del gas: infatti, sia pur in costante calo dal 1995, gli incidenti direttamente riconducibili a malfunzionamenti degli impianti costituiscono ancora un fenomeno che richiede una stretta sorveglianza. Negli ultimi 5 anni per cui sono disponibili i dati gli incidenti sono stati 191 con 33 vittime nel 1998, 142 con 32 vittime nel 1999, 113 con 22 vittime nel 2000, 105 con 41 vittime nel 2001, 120 con 19 vittime nel 2002. L'analisi ha evidenziato che le cause più ricorrenti degli incidenti negli ultimi anni sono state: l'inefficienza delle canne fumarie; la ventilazione non idonea dei locali; lo stato di manutenzione di apparecchi precario o non conforme alle norme di legge; l'insufficiente cubatura o la non idoneità dei locali dove sono installati gli apparecchi. Il regolamento ha tenuto ampiamente conto delle osservazioni pervenute sul documento per la consultazione dalle associazioni dei consumatori, dalle associazioni di categoria (in particolare distributori, installatori, manutentori), dalle associazioni tecniche, dagli enti normatori e altri soggetti interessati. L'autorità ha anche condiviso l'esigenza di attribuire ai distributori di gas compiti tali da evitare lo sfruttamento dei vantaggi ad essi derivanti dallo svolgimento di attività di servizio pubblico in regime di esclusiva. Ai fini di una eguale tutela di tutti i clienti finali del gas, secondo quanto previsto dalla legge n. 481/95, l'Autorità ha stabilito che il regolamento si applica a tutti i tipi di gas distribuiti a rete e a tutti gli impianti di utenza (con esclusione di quelli destinati esclusivamente per usi industriali ed artigianali), compresi gli impianti di utenza in servizio, che potenzialmente presentano i maggiori problemi dal punto di vista della sicurezza. La nuova disciplina entrerà in vigore gradualmente in modo da assicurare a tutti i soggetti i tempi necessari per una adeguata preparazione, condizione necessaria per la sua piena attuazione; il regolamento prevede quindi: dall'1 ottobre 2004 accertamenti per i nuovi allacci, dall'1 ottobre 2005 accertamenti per impianti di utenza riattivati e modificati, dall'1 ottobre 2006 accertamenti sugli impianti in servizio. Il costo degli accertamenti su impianti modificati e in servizio e delle verifiche effettuate dai Comuni verranno remunerati nella tariffa di distribuzione del gas a partire dal 2006 con un costo massimo di poco più di 2 euro all'anno per cliente finale. L'autorità pubblicherà annualmente un rapporto sullo stato di attuazione del regolamento dando conto del numero delle verifiche e delle ispezioni effettuate e dei suoi risultati.  
   
   
CONSULTAZIONE SULLA REMUNERAZIONE DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA MESSA A DISPOSIZIONE DEL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE  
 
 Milano, 22 marzo 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas, in attuazione del Decreto legislativo 379/2003, ha formulato le proprie proposte sulla regolazione transitoria della remunerazione della capacità produttiva messa a disposizione del sistema elettrico nazionale. Il Decreto incarica l'Autorità di predisporre un primo strumento provvisorio per l'anno 2004 e successivamente uno a regime. Lo strumento transitorio ora proposto vuole contribuire a sostenere l'adeguatezza del sistema elettrico nazionale nel far fronte ad eventuali criticità stagionali, che riguardino la copertura della domanda, secondo le ultime previsioni formulate dal Gestore della rete anche sulla base dell'esperienza acquisita durante lo scorso anno. Il documento per la consultazione con tutti i soggetti interessati è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it. Le osservazioni dovranno essere inviate entro il prossimo 23 marzo. Per contribuire alla sicurezza e alla qualità del servizio elettrico a favore dei consumatori, con il Decreto legislativo citato e l'odierno provvedimento dell'Autorità, si dispone che ai produttori di energia elettrica sia riconosciuto un incentivo qualora si impegnino a rendere disponibili i propri impianti nei momenti dell'anno più problematici, in presenza di una domanda molto elevata. La remunerazione della capacità produttiva messa a disposizione per coprire punte di domanda eventualmente emergenti, favorisce gli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti e il potenziamento degli esistenti. L'entrata in funzione del sistema transitorio di remunerazione della capacità faciliterà inoltre l'avvio della borsa elettrica e si affiancherà, per il 2004, al meccanismo di remunerazione della riserva, per la sicurezza del sistema elettrico nazionale, che risulterà dalle dinamiche di mercato. Il sistema a regime sarà predisposto nei prossimi mesi avvalendosi dell'esperienza che si acquisirà durante il primo periodo di funzionamento della borsa. Il provvedimento contiene anche proposte di misure per l'attuazione della deliberazione n. 5/04 del gennaio scorso che affrontano alcune problematiche applicative in relazione all'adozione, in concomitanza con l'avviamento della borsa elettrica, delle nuove "fasce orarie" richieste dal Gestore della rete per un equilibrato funzionamento del sistema elettrico in coerenza con le più aggiornate previsioni del fabbisogno.  
   
   
RC AUTO: AL VIA CONCILIAZIONE ANIA-CONSUMATORI  
 
Milano, 22 marzo 2004 - A partire dal 1° luglio 2004 sarà operativa la Procedura di conciliazione, sottoscritta il 18 marzo da Altroconsumo e altre associazioni a tutela dei consumatori con Ania, per la risoluzione delle controversie relative all’Rc auto. La Procedura permetterà sia ai consumatori che alle imprese di ridurre i tempi e i costi delle controversie in materia di Rc auto. Secondo Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, “Firmando questo accordo le associazioni tengono fede agli impegni assunti nel il protocollo firmato con Ania e governo nel maggio 2003 e si impegnano direttamente per risolvere uno dei principali problemi dell’Rc auto: il costo e la durata del contenzioso”. “Resta ancora aperta la discussione sull’attuale andamento delle tariffe” - riprende Paolo Martinello – “i dati dell’Ania sull’andamento dei sinistri sono sottostimati. Lo dimostra lo stesso comportamento di molte importanti compagnie che proprio in queste ore stanno annunciando ulteriori sconti sui premi”. E’ sempre più importante che i consumatori si informino e scelgano la compagnia più conveniente. Per questo Altroconsumo ha già attivato un servizio personalizzato offerto gratuitamente, con il patrocinio del ministero delle Attività produttive, per la comparazione delle tariffe Rc auto e moto via telefono – n. Verde 800.729.729 e via internet www.Altroconsumo.it . Il servizio mette a confronto le offerte di 64 compagnie che rappresentano il 93% del mercato, fornendo le 5 più convenienti.  
   
   
ANIA: POSITIVA INTESA SU CONCILIAZIONE. PREMESSA PER CLIMA COSTRUTTIVO  
 
Roma, 22 marzo 2004. Per Giampaolo Galli, Direttore Generale di Ania: "L’intesa raggiunta con alcune associazioni di consumatori riguardo alla procedura di conciliazione è un fatto molto positivo. Spero che serva concretamente a semplificare la vita ai cittadini e al tempo stesso a ridurre gli oneri impropri che gravano sulle compagnie per via dell’ampio ricorso al contenzioso. Questo è l’impegno dell’Ania." "Mi auguro anche che costituisca la premessa per inaugurare un clima costruttivo fra l’industria assicurativa e le associazioni dei consumatori, quantomeno per quello che riguarda la condivisione dei dati di fatto che caratterizzano gli andamenti del settore, ferma restando la facoltà di ciascuno di ritenere che ciò che si è fatto sino ad oggi sia o non sia sufficiente. E’ un dato di fatto che, in base ai dati dell’Istat non dell’Ania, nei dodici mesi terminanti a febbraio le polizze auto sono aumentate dell’1,5%, al di sotto del tasso di inflazione che è stato pari al 2,3%, mentre nei precedenti dodici mesi, fra febbraio 2002 e febbraio 2003, l’aumento era stato, sempre secondo l’Istat, del 7,8%. Dopo dieci anni di aumenti elevatissimi, e spesso a due cifre, oggi abbiamo una situazione di stabilità che negli ultimi mesi ha cominciato a tradursi in veri e propri ribassi. Dal monitoraggio effettuato dall’autorità di controllo (Isvap) su quattro profili tariffari, risulta infatti che fra luglio 2003 e gennaio 2004 si sono ridotte le tariffe per i neopatentati (-3%), per i motocicli (-2%) e per i ciclomotori (-1,3%). Sono rimaste pressoché ferme le tariffe per un quarantenne in classe di massimo sconto. Al riguardo ricordo che il 5 febbraio scorso l’Ania fece proprio l’invito del Ministro delle Attività Produttive a "sensibilizzare le compagnie a tenere in particolare conto gli assicurati residenti nelle aree a più alta frequenza di sinistri che da più anni risultano collocati nella classe di massimo sconto per assenza di sinistri" e che da allora moltissime imprese hanno annunciato sconti o riduzioni tariffarie. Secondo le indicazioni fornite dal Ministro delle Attività Produttive, le imprese che hanno annunciato riduzioni rappresentano orami il 50% del mercato. Ricordo anche che sempre il 5 febbraio, l’Ania condivise il progetto di sperimentare la cosiddetta clear box, e annunciò che erano già allo studio delle compagnie forme di personalizzazione delle tariffe legate ai punti della patente in modo tale da premiare gli automobilisti più virtuosi. Per quello che riguarda la riduzione dei sinistri, l’analisi fatta da Ania in occasione di un convegno tenutosi l’altro ieri, è stata interpretata da alcune associazioni, fra le quali l’Adiconsum di Paolo Landi, come una chiusura al dialogo. Non è così. Siamo assolutamente disponibili a confrontarci con i nostri critici e interlocutori sulle nostre analisi e in particolare sui motivi delle divergenze fra i dati relativi agli incidenti verbalizzati da Polizia e Carabinieri e i dati che raccogliamo dalle compagnie. In base a questi ultimi risulta che il calo del numero dei sinistri nel 2003 è stato del 3,3% e che, agli effetti dei costi, tale calo è stato sopravanzato dall’aumento del costo medio dei sinistri (+7,6%). E ciò malgrado il fatto che, indubbiamente, la patente a punti abbia avuto l’effetto di ridurre gli incidenti più gravi. Ciò significa che anche nel 2003, come negli anni precedenti, si è avuto un leggero aumento del costo complessivo dei risarcimenti e che il miglioramento degli utili del ramo che dovrebbe essersi verificato nello stesso 2003 è stato in gran parte dovuto agli aumenti di prezzo verificatisi sino al 2002. L’auspicio è che le molte iniziative che sono state o stanno per essere avviate (oltre alla conciliazione, ricordo il prossimo avvio del Cid per le lesioni di lieve entità, la clear box, la personalizzazione sulla base della patente a punti, la definizione dei parametri medico legali per le lesioni alle persone), congiuntamente ad una decisa azione delle forze di polizia volta al rispetto del nuovo codice della strada, possa portare a reali riduzioni di costi. Da questa variabile dipenderà l’andamento del settore rc auto e dunque la sostenibilità economica di ulteriori riduzioni tariffarie, oltre a quelle che già hanno avuto luogo."  
   
   
REGOLAMENTO TECNICO DISPONIBILE ANCHE SUL SITO DELL’ENAC  
 
Roma, 22 marzo 2004 - L’ente Nazionale per l'Aviazione Civile comunica che da qualche giorno è possibile scaricare dal sito dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile – www.Enac-italia.it  - il Regolamento Tecnico che disciplina gli aspetti relativi alla aeronavigabilità, alla progettazione, alla costruzione, alla manutenzione ed all’esercizio degli aeromobili. Il Regolamento disciplina anche le organizzazioni ed il personale che esercitano attività inerenti il trasporto aereo. La versione cartacea del Regolamento Tecnico rimane in vendita presso l’Enac. Sul sito, inoltre, è possibile reperire informazioni, materiale e normativa di riferimento nel settore dell’aviazione civile. Tra il materiale pubblicato, si ricordano, ad esempio, la Carta dei Diritti del Passeggero, le Carte dei servizi standard aeroportuali, l’elenco delle compagnie aeree nazionali, la Regolamentazione tecnica, le Circolari, le Prescrizioni di Aeronavigabilità, il Regolamento per la gestione amministrativa e contabile, il Regolamento per le tariffe, l’Annuario statistico del 2002, l’elenco e le informazioni sulle aviosuperfici in Italia, le modalità per conseguire la licenza di manutentore aeronautico ed altro ancora.  
   
   
SI È SVOLTA A PARIGI LA 120A RIUNIONE DELL’ECAC  
 
Roma, 22 marzo 2004 - Si è svolta il 18 marzo a Parigi, la 120a riunione dei Direttori Generali delle autorità per l’aviazione civile dei 41 Paesi membri dell’Ecac – European Civil Aviation Conference. La delegazione italiana è stata guidata dal Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Com.te Silvano Manera. Tra i principali temi trattati nella riunione, la sicurezza del trasporto aereo, nell’accezione di security, il cielo unico europeo, il programma Safa - Safety assessment of foreign airlines programme, ed il manuale sulla salute del passeggero. In merito proprio al programma Safa, il Presidente dell’Ecac ha ringraziato il nostro Paese per il lavoro svolto sotto la presidenza italiana nella definizione delle procedure di armonizzazione e miglioramento degli standard ispettivi Safa, nonché della successiva fase di condivisione, fra tutti i Paesi aderenti al programma, delle risultanze derivanti dalla attività ispettiva. In tal modo, dalla la sinergia delle risorse disponibili, sarà possibile individuare con maggior efficacia, quali siano gli ambiti che richiedono maggiori interventi migliorativi. In merito alla security, si è trattato soprattutto di prevedere interventi di carattere migliorativo apportando alcuni emendamenti al quadro di riferimento in relazione alle stringenti esigenze di incrementare i livelli di sicurezza in vari settori dell’aviazione civile. Con un continuo confronto intergovernativo e con le competenti istituzioni europee, prosegue il processo di consolidamento della gestione dello spazio aereo europeo alla luce del Regolamento europeo sul Single European Sky che verrà pubblicato a breve sulla Gazzetta Europea. Rispetto ad alcune disposizioni previste in tale Regolamento, l’autorità politica nazionale sta esplorando i percorsi da seguire al fine di adottare le risoluzioni che allineino la normativa nazionale a quella comunitaria. Inoltre, è stata presentata, dal Gruppo di lavoro appositamente costituito, una bozza di Manuale sulla salute del Passeggero che regolamenterà questioni relative ai servizi medico sanitari da prestare a bordo, alle condizioni ambientali in cabina, alla parte legale ed alle informative in materia da fornire al passeggero. Al riguardo è stato dato mandato al Gruppo di Lavoro di proseguire con le attività di elaborazione del testo in vista della successiva adozione formale dello stesso.  
   
   
L’ENAC CONVOCA GIOVEDÌ 25 MARZO LE ASSOCIAZIONI DEI PILOTI  
 
Roma, 22 marzo 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Vito Riggio, in merito alle considerazioni dell’Anpac, precisa che l’indicazione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, assunta in modo unanime, di innalzamento del limite di età di mantenimento in esercizio dei piloti secondo l’assoluta prevalenza delle regole europee, non sarebbe obbligatoria, ma manterrebbe intatto il diritto di ritiro dall’attività lavorativa, se in possesso dei requisiti di legge. Si tratterebbe, pertanto, di una libertà data sia alle compagnie che ai piloti di valorizzare la professionalità acquisita con costi umani ed aziendali molto alti, a seguito, naturalmente, della verifica del permanere delle capacità professionali e psicofisiche ai fini del mantenimento degli standard di sicurezza, già elevatissimi, garantiti dai piloti e dagli equipaggi. Tale opportunità potrebbe essere dettagliata, quanto alle modalità, nei contratti aziendali. In ogni caso, chiamare in causa l’accordo di Palazzo Chigi è pertinente proprio in senso opposto a quello indicato dall’Anpac, poiché si tratta, nelle intenzioni dell’Enac, di garantire al sistema italiano condizioni di maggiore competitività, anche nel dare alle nostre compagnie ulteriori opportunità di reggere il confronto con i vettori europei. Il Presidente Riggio ha disposto la convocazione di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative dei piloti per giovedì 25 p.V., alle 18:30, alla presenza del Direttore Generale dell’Ente, Com.te Silvano Manera.  
   
   
DA RIMINI A BERLINO TEGEL CON 88 EURO* - GERMANIA EXPRESS DECOLLA IL 12 APRILE  
 
 Rimini, 22 marzo 2004 - Dal prossimo 12 aprile (e fino al 31 ottobre), l’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini” aggiungerà una nuova destinazione di linea. Sarà Germania Express, vettore low cost tedesco, a collegare Rimini, la Repubblica di San Marino ed i rispettivi territori allo scalo di Berlino-tegel. La compagnia d’oltralpe - fondata nel giugno del 2003 - impiegherà per il collegamento un aeromobile Fokker 100. Questi gli orari Partenze da Berlino Tegel: Il Lunedì e il Venerdì – nel periodo 12 aprile – 2 maggio 2004 – decollo alle ore 11 e arrivo a Rimini alle 12.45.; Dal Lunedì al Venerdì – nel periodo 3 maggio – 31 ottobre 2004 – decollo alle ore 11 e arrivo a Rimini alle 12.45.; Partenze da Rimini: Il Lunedì e il Venerdì – nel periodo 12 aprile – 2 maggio 2004 – decollo alle ore 13.25 e arrivo a Berlino Tegel alle 15.10.; Dal Lunedì al Venerdì – nel periodo 3 maggio – 31 ottobre 2004 – decollo alle ore 13.25 e arrivo a Berlino Tegel alle 15.10. Con Germania Express si volerà la domenica anche su Amburgo, Monaco di Baviera e Dusseldorf Sono altresì previsti voli (stesso aeromobile Fokker 100, sempre linea con caratteristiche di collegamenti low cost) per le destinazioni di Amburgo, Monaco di Baviera e Dusseldorf (la domenica) nei seguenti periodi: Amburgo, dal 4 aprile al 24 ottobre, partenza da Rimini ore 14.50 Monaco di Baviera, dal 4 aprile al 24 ottobre 2004, partenza da Rimini ore 20.10 Dusseldorf, l’operativo completo verrà comunicato a parte. Infolink: www.Riminiairport.com  
   
   
FERROVIE DELLO STATO: 26 NUOVI PENDOLINI PER LE FLOTTE DI TRENITALIA E CISALPINO  
 
Roma, 22 marzo 2004 - Le ferrovie italiane rafforzano la propria flotta. Dodici nuovi “Pendolino” infatti saranno acquisiti da Trenitalia, la società di trasporto del Gruppo Ferrovie dello Stato. Altri 14 convogli sono stati ordinati dalla società mista italo-svizzera Cisalpino (joint venture tra Trenitalia e Sbb, Ferrovie Federali Svizzere). L’operazione è stata presentata oggi dal presidente e amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Giancarlo Cimoli, nel corso di una conferenza stampa insieme con l’amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Renon, e il presidente di Alstom Transport, Philippe Mellier. La commessa, che ha un valore complessivo di 544 milioni di euro, è stata affidata alla Alstom Ferroviaria a conclusione di una procedura negoziata con bando di gara europeo: i nuovi convogli saranno introdotti a partire dall’ottobre del 2006. Continua così il piano di potenziamento e rinnovo della flotta di Trenitalia che prevede per il periodo 2004 – 2006 un investimento complessivo di 4.850 milioni di euro tra acquisto di treni, restyling e ristrutturazione di quelli già in flotta. “Non si tratta solo dell’acquisto di nuovi treni”, ha dichiarato il presidente e amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Giancarlo Cimoli, “bensì di un passo importante che ci avvicina di più alla grande svolta cui assisteremo nei prossimi anni con il completamento delle linee Ac/av, con la realizzazione dei grandi corridoi plurimodali e con la progressiva liberalizzazione del mercato. In questo nuovo scenario europeo noi vogliamo essere protagonisti”.  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI VENERDÌ 26 MARZO 2004 SCIOPERO GENERALE DI 4 ORE DALLE 18 ALLE 22 PROCLAMATO DA FILT CGIL – FIT CISL – UILT UIL – UGL – FAISA CISAL  
 
Milano 22 marzo 2004 - Venerdì 26 marzo 2004, le organizzazioni sindacali Filt Cgil – Fit Cisl – Uilt Uil – Ugl e Faisa Cisal hanno dichiarato uno sciopero generale di 4 ore contro le proposte del Governo relative alla modifica del sistema previdenziale e contro il declino economico del Paese. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare nelle seguenti fasce orarie: · dall’inizio del servizio alle 18; · dalle 22 al termine del servizio. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si asterrà dal lavoro dalle 18 alle 22. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alle organizzazioni sindacali che lo hanno dichiarato non è prevedibile la riduzione del servizio sull’intera rete gestita da Atm Spa. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
XIV SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA 550 EVENTI IN TUTTA ITALIA ROMA, 22-28 MARZO 2004  
 
Roma, 22 marzo 2004 - Scopo della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica è di mobilitare tutte le competenze e le energie del Paese per favorire la più capillare diffusione di una solida e critica cultura tecnico-scientifica. In particolare, la Settimana stimola l'apertura di efficaci canali di comunicazione e di scambio tra l'universo della società civile (che vede in prima fila il mondo della scuola), da un lato, e l'articolato complesso del Sistema Ricerca (università, enti di ricerca pubblici e privati, musei, aziende, associazioni, ecc.), dall'altro. Si tratta di un compito di importanza decisiva, non solo perché contribuisce alla crescita culturale del Paese, ma anche perché costituisce uno dei presupposti per il pieno esercizio dei diritti democratici dei cittadini, i quali sono chiamati a compiere sempre più spesso scelte (ambiente, genetica, energia, ecc.) che, per essere davvero autonome e responsabili, implicano una solida cultura scientifica di base. Le Settimane costituiscono anche lo strumento per sperimentare e promuovere l'ambizioso progetto elaborato e sostenuto dal Miur di dar vita a un sistema nazionale di istituzioni permanenti (musei, centri e città della scienza e della tecnica, università, accademie, ecc.), impegnate nel compito di garantire ai cittadini un'informazione tecnico-scientifica aggiornata e certificata, provvedendo nel contempo alla valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico del quale è ricchissimo il nostro Paese. Questo è un punto fondamentale che può andare giustamente a merito della Settimana. Presso università, industrie, enti pubblici e privati, ecc., vi sono laboratori e musei specialistici che possono mostrare ai nostri giovani l'attività di ricerca scientifica nel nostro Paese, di ieri e di oggi. I giovani potranno osservare direttamente gli strumenti di lavoro, le esperienze e le attività di ricerca e incontrare i ricercatori. Ne può risultare un'esperienza importante per i giovani, anche decisiva in vista di scelte future, un orientamento verso un indirizzo preciso, di studio e di lavoro. La Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica mira in modo del tutto particolare a favorire la partecipazione dei giovani in età scolare alle iniziative in programma. Infatti, è soprattutto ai giovani che possono essere affidate le speranze di un radicale rinnovamento e di un proficuo arricchimento della cultura di base del nostro Paese. Per questa ragione, le Settimane sono promosse nel periodo primaverile, quando si verifica la massima mobilità della scuola. L'iniziativa nazionale delle Settimane (che ha offerto il modello alle Settimane Europee della Cultura Scientifica, promosse nel 1993 dalla Cee per iniziativa del Commissario Europeo per la Ricerca, Antonio Ruberti) si avvale del determinante contributo dei numerosissimi soggetti pubblici e privati che mettono in cantiere annualmente le molte centinaia di eventi offerti al pubblico, nonché dell'incoraggiamento, del supporto e del coordinamento, su scala locale e regionale, garantito dalle Regioni, dalle amministrazioni comunali e provinciali e dai provveditorati. Che cosa offre il programma della Settimana Convegni e seminari su temi di storia delle scienze e delle tecniche, di attualità scientifica, di riflessione sui fondamenti delle scienze e sulle implicazioni etico-politiche della ricerca scientifica e tecnologica; iniziative di orientamento sul ruolo dei media per la diffusione della cultura tecnico-scientifica, sui metodi per garantire l'aggiornamento permanente degli insegnanti e per far crescere e qualificare il tasso di cultura tecnico-scientifica nel mondo della scuola; riflessioni e sperimentazioni sul ruolo e sui sempre più vasti campi di applicazione delle nuove tecnologie (per la tutela dei beni culturali, per la didattica e la formazione, per la salute e il recupero dell'handicap, ecc.); manifestazioni destinate ad approfondire il tema del rapporto tra diffusione della cultura tecnico-scientifica e crescita delle opportunità di occupazione per i giovani. Mostre, filmati, cicli di conferenze, teleconferenze, forum telematici, ecc., su temi di divulgazione tecnico-scientifica, anche in prospettiva storica. Presentazione di nuovi progetti, allestimenti, servizi (aperture straordinarie, visite guidate, ecc.) o pacchetti didattici presso i musei scientifici (tecnico-scientifici, naturalistici, medici, etno-antropologici, di impianto storico, ecc.), gli orti botanici e i parchi naturali, le scuole e gli istituti di ogni ordine e grado che possiedano gabinetti scientifici d'interesse storico e didattico. "Laboratori aperti" presso le strutture universitarie di ricerca, gli enti di ricerca e le imprese pubbliche e private impegnate nell'innovazione. Corsi di aggiornamento per insegnanti su tematiche di frontiera della ricerca scientifico-tecnologica. Programmi di turismo tecnico-scientifico per le scuole di ogni ordine e grado; iniziative e manifestazioni nel campo della cultura e dell'educazione ambientale. Mostre, spettacoli teatrali, musicali e multimediali nel campo delle arti visive e "minori", nell'ambito delle relazioni arti-scienza, storia-scienza e società-scienza, sulle "immagini della scienza e della tecnica" (nell'arte, nella letteratura, nella storia, ecc.) e, in generale, su questioni interdisciplinari. E... Qualunque altra manifestazione o forma di comunicazione suggerita dalla creatività dei proponenti, purché efficace in funzione dell'obbiettivo della diffusione di una seria cultura tecnico-scientifica di base. Memorandum per chi organizza le manifestazioni della Settimana Per partecipare alla Settimana, occorre inserire i dati relativi alle manifestazioni direttamente nel data-base della Settimana. Le procedure da seguire saranno quelle indicate sul sito web www.Miur.it (home page Ricerca Scientifica e Tecnologica). Per motivi tecnici, questa operazione potrà essere effettuata dal 24 novembre 2003 al 9 marzo 2004. Insieme ai dati informativi, sarà possibile inserire testi e foto. Si ricorda inoltre che, nell’ambito della propria autonomia, i soggetti proponenti le singole iniziative sono responsabili della correttezza dell’informazione prodotta e si assumono interamente gli oneri finanziari di organizzazione e di promozione. E’ dunque necessario: - proporre iniziative appropriate, per contenuti, per metodologie divulgative e per capacità di attrarre l’interesse di un pubblico vasto agli obiettivi culturali della Settimana; - ricercare il massimo coinvolgimento degli insegnanti e degli studenti attraverso una capillare diffusione dell’informazione nella scuola; a tal fine, si raccomanda di predisporre tempestivamente, ove possibile, materiali didattici per preparare alla fruizione e per stimolare successivi approfondimenti. Per informazioni scrivere al seguente indirizzo e-mail: infosettimanacultura@miur.It Il calendario e' consultabile su www.Miur.it  e su www.Plinio.net  
   
   
POLITECNICO DI MILANO: DESIGN DI LUCE & COLORE NEI LUOGHI DI LAVORO CORSO BREVE DI FORMAZIONE  
 
Milano, 22 marzo 2004 - Il processo di cambiamento del lavoro ha già investito il modo di utilizzare gli spazi. Le nuove tecnologie creano nuovi presupposti per la comunicazione. Le informazioni viaggiano su Internet a costi pressoché nulli. I videoterminali hanno requisiti sempre più sofisticati. La miniaturizzazione delle sorgenti luminose, la tecnologia bus e l'uso di materiali innovativi hanno rivoluzionato il progetto della luce. L'obiettivo consiste nel realizzare degli ambienti con soluzioni dinamiche per aumentare il benessere e lo stimolo nello svolgimento dell'attività lavorativa. Il corso si propone di fornire innanzitutto una conoscenza teorica di base sul colore, la luce e la percezione e poi di fornire i principi basilari e i criteri guida per sviluppare il concept del light & color design nei luoghi di lavoro. Il corso è articolato secondo i seguenti punti: I codici che regolano le strutture del linguaggio della visione; La luce: fondamenti di fotometria. Il fenomeno della visione; Il colore: aspetti fisiologici, psicologici, percettivi, estetici, simbolici; Ergonomia dei luoghi di lavoro; Principi di illuminotecnica e tipologie di Illuminazione; Strumenti di gestione del colore. Sistemi cromatici e campionari colore; Il progetto del colore e della luce Progettazione illuminotecnica assistita al Computer. Date: 28, 29 e 30 aprile 2004 Costi: 500 euro (esente Iva) a partecipante Per informazioni e iscrizioni: Silvia Di Russo - Relazioni Esterne e Comunicazione Indaco tel. 02.2399.5829 www.Labcolore.polimi.it  - www.Luce.polimi.it  
   
   
"DESIGN E INNOVAZIONE" IL DYSON DESIGN AWARD SFIDA LA CREATIVITÀ ITALIANA  
 
Milano, 22 marzo 2004 - Dopo aver messo alla prova gli studenti di tutto il mondo, dall’Australia alla Nuova Zelanda, dall’Inghilterra al Giappone, il Dyson Design Award arriva anche in Italia e propone a studenti e giovani designer un tema su cui sperimentare le proprie capacità creative e non solo. Design e Innovazione è il titolo del concorso promosso da Dyson sotto il patrocinio dell’Adi, Associazione Design Italiano, che da marzo a fine giugno impegnerà studenti, universitari e di scuole di design, e giovani designer nello studio di un oggetto o di un servizio di uso comune e quotidiano, pensato e progettato al fine di migliorare la qualità di vita e di fruizione del consumatore finale. Il premio trae naturale ispirazione dalla filosofia dell’Azienda: "Il design non riguarda soltanto il look di un oggetto, ma anche il suo modo di funzionare" afferma James Dyson – fondatore e presidente della Dyson Ltd – che partendo da questo assunto ha rivoluzionato il mercato degli aspirapolvere modificando in modo sostanziale sia l’aspetto esteriore che la meccanica interna e realizzandoil più potente aspirapolvere del mondo. Ai partecipanti al premio si chiede di utilizzare il medesimo approccio, sviluppando progetti all’insegna della creatività e dell’innovazione senza dimenticare la facilità di utilizzo, la possibilità di fruizione da parte di tutti, l’ergonomia e il ridotto impatto ambientale. Il premio coinvolgerà circa 90 tra università e scuole di design, per un totale di 15.000 studenti, e i designer italiani laureati dopo il 2001. Una giuria d’eccellenza giudicherà i lavori: Italo Lupi, designer e direttore di "Abitare", rivista di riferimento nel mondo del design, Antonio Macchi Cassia, tra i più esperti designer italiani e rappresentate dell’Adi, e Adriano Niro, ingegnere R&s Dyson. Per aiutare gli studenti a comprendere meglio il pensiero Dyson, nel corso del mese di aprile, lo stesso Adriano Niro terrà una serie di lezioni presso università e scuole di specializzazione su tutto il territorio nazionale – il Politecnico di Milano, il Corso di laurea in Disegno industriale della facoltà di Architettura dell’Università la Sapienza di Roma, la Scuola Italiana Design di Padova. I premi messi in palio da Dyson sono differenti a seconda della categoria di partecipazione: il migliore tra i giovani designer otterrà un premio in denaro pari a €. 4.000,00 mentre il miglior studente potrà usufruire di cinque giorni a Londra, di cui un giorno passato presso l’headquarter Dyson a Malmesbury, dove "potrà respirare la vera creatività Dyson". Ma non è tutto: il i vincitori delle due categorie del concorso (uno studente e un giovane professionista parteciperanno al Global Dyson Design Award, competizione internazionale tra i vincitori del Dyson Award di tutto il mondo.