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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2004
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UE: VARATA LA COMPONENTE FINALE DELLA RIFORMA AMMINISTRATIVA: IL CONSIGLIO ADOTTA IL NUOVO STATUTO DEL PERSONALE  
 
Bruxelles, 24 marzo 2004 - Il Consiglio ha adottato definitivamente le proposte della Commissione sulla modernizzazione dello Statuto del personale della funzione pubblica dell’Ue. La riforma copre tutti gli aspetti delle carriere e delle condizioni di lavoro dei funzionari dell’Ue e degli altri membri del personale, dal reclutamento al pensionamento. Al nocciolo del sistema vi è una struttura di carriere imperniata su due categorie di personale, amministratori ed assistenti, al posto delle quattro categorie tradizionali. La struttura prevede una progressione delle carriere in cui gli aumenti di stipendio dipendono in misura molto maggiore da una produttività sostenuta e dimostrata e molto meno dalla durata del servizio. Il nuovo sistema delle carriere è correlato strettamente a valutazione annuali del rendimento individuale per tutti i membri del personale, compresi i quadri intermedi e superiori, nonché procedure per affrontare in modo fermo ma equo gli eventuali casi di scarso rendimento professionale. Il nuovo Statuto del personale, tra l’altro, modernizza le disposizioni in materia di pensioni innalzando l’età pensionistica e i contributi pensionistici; razionalizza le diverse indennità, sostiene la retribuzione basata sul merito e rende più attuale il contesto lavorativo del personale, ad esempio migliorando il congedo di maternità e introducendo il congedo per motivi di famiglia. Rispetto a soluzioni extra-riforma l’attuazione del nuovo Statuto del personale determinerà risparmi dell’ordine di € 100 milioni all’anno nell’arco del prossimo decennio. Plaudendo all’adozione del nuovo Statuto del personale ad opera del Consiglio il vicepresidente per la riforma amministrativa Neil Kinnock ha affermato: “Questa Commissione ha realizzato il suo impegno a porre in atto una riforma globale dell’amministrazione dell’Ue e l’ha fatto in modo generalizzato, rapido e a fondo producendo risparmi reali. L’istituzione ora è dotata di una politica moderna ed integrata delle risorse umane che pone come non mai l’accento sulla qualità della gestione con disposizioni che aiuteranno il personale a produrre risultati eccellenti. È ovviamente essenziale che la prossima Commissione e quelle future mantengano tali acquisizioni, per far sì che l’Istituzione continui a far fronte, nella sua organizzazione, all’evolversi delle esigenze. Ciò è nell’interesse dell’Istituzione e del suo personale e, soprattutto, nell’interesse dell’Unione e dei cittadini cui siamo al servizio. Non da ultimo, l’adozione di questo nuovo Statuto del personale significa che le Istituzioni dell’Ue sono in grado di affrontare le sfide derivanti dall’allargamento facendo leva su una politica delle risorse umane stabile e moderna”. Nuovo sistema delle carriere L’attuale sistema delle carriere, vecchio di più di 40 anni, premia la lunghezza del servizio – “l’anzianità” – all’atto di determinare gli aumenti di stipendio. In certi gradi ciò ha comportato il fatto che aumenti automatici di stipendio sin del 38% fossero possibili nell’arco di 16 anni senza che vi fosse un sistema di promozioni legato alle prestazioni. Il nuovo sistema continuerà a tener conto dell’esperienza professionale, che è necessaria in ogni servizio pubblico, ma gli aumenti basati su di essa saranno inferiori a 20% e le progressioni delle carriere saranno legate a prestazioni sostenute. Il nuovo sistema delle carriere taglierà di conseguenza il numero di scatti di anzianità e accrescerà il numero di scatti basati sulle promozioni meritate. Il passaggio da un grado a quello successivo dipenderà dai risultati di una valutazione annuale delle prestazioni del funzionario da determinarsi in base a criteri imparziali e a obiettivi lavorativi concordati. I funzionari le cui capacità e le cui prestazioni giustifichino un avanzamento più rapido della media verranno promossi più rapidamente di quanto sia ora possibile con il sistema attuale e verranno ricompensati di conseguenza. Il nuovo sistema rimuove anche i “soffitti di cristallo” per cui attualmente 25% del personale della Commissione raggiunge il grado più alto (segnatamente A4, B1, C1) a metà della quarantina o all’inizio della cinquantina e vede quindi bloccata la progressione a causa dei limiti del sistema delle categorie. Offrendo maggiori opportunità di meritare promozioni, scaglionate lungo l’intera carriera, il nuovo sistema accrescerà gli incentivi e la motivazione. Aggiornare la politica sociale e le condizioni di lavoro La modernizzazione della politica sociale e delle condizioni di lavoro comportano una serie di cambiamenti tra cui l’introduzione del congedo parentale di cui si può fruire fin quando un bambino raggiunge i 12 anni di età, il diritto del lavoro a metà tempo per occuparsi di un bambino fino ai 9 anni di età e l’estensione delle prestazioni legali a tutte le coppie legalmente riconosciute e stabili, eterosessuali o omosessuali. Notifica degli abusi Dal 1999 tutti i funzionari hanno un obbligo giuridico di notificare i casi di supposto grave abuso alla loro gerarchia, al Segretario generale della loro Istituzione o direttamente a Olaf e hanno l’assicurazione che, qualora tale obbligo sia espletato in buona fede, sarà loro garantita una tutela da conseguenza pregiudizievoli. Tale obbligo con le relative salvaguardie sono stati ora inseriti per la prima volta nello Statuto del personale. Inoltre sono state previste disposizioni per consentire ai funzionari di segnalare supposti abusi a persone al di fuori della Commissione o dell’Olaf a patto che l’Olaf sia stato messo al corrente del grave abuso e abbia avuto un lasso di tempo ragionevole per procedere all’investigazione, e a patto che il funzionario ritenga ragionevolmente e in tutta onestà che le prove dell’abuso siano veridiche. In virtù delle nuove disposizioni le denunce e le prove possono essere presentate al Presidente della Corte dei conti, o al Presidente del Parlamento europeo, o al Presidente del Consiglio dei ministri ovvero al Mediatore europeo. I funzionari che si attengano a tali disposizioni saranno tutelati dalle possibili conseguenze negative all’interno della Commissione. Tuttavia, tale tutela non può ovviamente rimuovere l’eventuale responsabilità personale dei funzionari nei confronti di terzi ai sensi delle pertinenti disposizioni del diritto nazionale. Per fornire assistenza ai funzionari che si sentono in dubbio quanto al loro dovere o alle condizioni e ai mezzi per segnalare i casi di serio abuso a persone diverse dalla loro gerarchia o dall’Olaf, la Commissione fa in modo che tutto il personale abbia accesso ad un consulenza confidenziale e imparziale senza però che sia obbligatorio per i funzionari richiedere o accettare tale consulenza. Questioni disciplinari Regole e procedure scritte per l’espletamento di indagini amministrative migliorano notevolmente la preparazione dei casi disciplinari chiarendo tutti i fatti e le circostanze pertinenti prima di decidere di avviare la procedura disciplinare. Questo, unitamente alla creazione dell’Ufficio investigativo e disciplinare (Idoc) nell’ambito della Dg Amministrazione e di una commissione di disciplina dalla composizione più stabile e presieduta da una persona esterna all’Istituzione (attualmente l’ex Presidente del Tribunale di primo grado dell’Unione europea), contribuirà ad assicurare un trattamento equo, rigoroso e più coerente di tali casi. La possibile durata della sospensione con riduzione del salario è estesa da 4 a 6 mesi o anche di più nel caso di funzionari soggetti a procedimento giudiziario da parte degli organi giudiziari degli Stati membri. Il diritto di difesa è stato esteso e chiarito in relazione sia alle indagini amministrative che ai procedimenti disciplinari, particolarmente in termini di accesso ai documenti concernenti il caso. Mantenimento degli standard professionali Oltre ad agevolare una valutazione obiettiva della progressione delle carriere, l’introduzione di un sistema migliorato di valutazione annuale fornisce un nuovo strumento per individuare tempestivamente i casi di prestazioni che non soddisfino gli standard attesi. Si faranno quindi tutti gli sforzi ragionevoli per raggiungere e mantenere un livello adeguato di prestazioni entro determinati periodi di tempo. Qualora le prestazioni siano inadeguate e le misure correttive si siano dimostrate inefficaci, può essere avviata una procedura formale che può sfociare nella riduzione di grado o nel licenziamento. In tali circostanze si terrà conto dell’intera carriera del funzionario e le decisioni finali saranno oggetto di consultazione tra i quadri superiori e un organo consultivo comune. Reclutamento Il reclutamento continuerà ad avvenire sulla base di concorsi aperti, organizzati a partire dal 2003 da un ente specializzato, l’Ufficio europeo di selezione del personale (Epso) creato nel contesto della riforma e responsabile dell’organizzazione dei concorsi per tutte le Istituzioni europee. Considerato il contesto sempre più plurilingue in cui le Istituzioni dell’Ue si trovano ad operare, il nuovo Statuto del personale introduce, per il personale reclutato dopo il 1° maggio 2004, il requisito di dimostrare di padroneggiare una seconda lingua straniera prima di aver diritto alla prima promozione. Quadri intermedi Con il nuovo sistema di valutazione la Commissione identificherà i potenziali quadri intermedi fin dagli inizi delle loro carriere. Il nuovo Statuto del personale abbassa il livello della carriera a cui è possibile candidarsi ad un posto di capo unità, il che significa che i funzionari di grado inferiore avranno l’opportunità di diventare manager. Il nuovo Statuto del personale introduce un periodo di prova di nove mesi. Retribuzioni e pensioni L’accordo raggiunto con il Consiglio tiene conto della necessità di assicurare che la Commissione rimanga un datore di lavoro attraente per un personale internazionale qualificato e plurilingue senza perdere di vista la necessità di razionalizzare le indennità, assicurare la stabilità nel lungo periodo del sistema pensionistico e finanziare le misure di politica sociale necessarie per assicurare al personale un contesto lavorativo moderno. In generale, il pacchetto mantiene i livelli retributivi nell’arco della carriera di un funzionario. I contributi pensionistici saranno adattati annualmente sulla base di una valutazione attuariale con un’oscillazione massima di +/- 1%. L’adattamento avente effetto il primo luglio 2004 non porterà ad un tasso di contribuzione superiore al 9,75% l’adattamento del 1° luglio 2005 porterà ad un tasso massimo del 10,25%. L’età ufficiale di pensionamento passerà da 60 a 63 anni. Un prelievo speciale, che passerà in un arco di otto anni da 2,5% a 5,5% della retribuzione imponibile, è introdotto al fine di finanziare il costo delle migliorate misure nel campo della politica sociale. Il metodo dell’adeguamento annuale del salario (che aggancia l’evoluzione delle retribuzioni della funzione pubblica europea a quella delle funzioni pubbliche degli Stati membri) è integrato per la prima volta nello Statuto del personale e tali disposizioni continueranno ad essere in vigore fino al 2012. Personale non di ruolo La Commissione si è sempre avvalsa di personale non di ruolo e deve essere in grado di fare così anche in futuro. Le disposizioni attuali sono però insoddisfacenti perché troppo rigide e non assicurano al personale condizioni di lavoro sufficientemente attraenti. In futuro la Commissione sarà in grado di reclutare “agenti contrattuali” (Ac) che potranno espletare mansioni essenziali ma non centrali nelle agenzie esecutive, nelle rappresentanze e delegazioni e della Commissione. L’occupazione di agenti contrattuali rimpiazzerà il grado tecnico (funzionari di grado D) e il personale ausiliario. Gli agenti contrattuali verranno utilizzati soltanto per mansioni non centrali e lavoreranno costantemente sotto la guida del personale di ruolo. Vi saranno essenzialmente due tipi di agenti contrattuali: Ac che avranno contratti per un periodo iniziale massimo di cinque anni, rinnovabile una volta per altri cinque anni al massimo, e suscettibili – al momento del secondo rinnovo (e in funzione delle buone prestazioni realizzate) – di essere trasformati in contratti a tempo indeterminato ovvero gli Ac avranno contratti per un massimo di 3 anni nel caso di personale che espleta attualmente mansioni ausiliarie.  
   
   
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO ACCETTA UFFICIALMENTE LA DOMANDA DI ADESIONE DELLA MACEDONIA ALL’UE  
 
Dublino, 24 marzo 2004 - Il Taoiseach e Presidente del Consiglio europeo, Bertie Ahern, ha ufficialmente accettato la domanda di adesione all’Ue dell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, in occasione di una cerimonia di presentazione a Dublino. Il primo ministro macedone, Branko Crvenkovski, accompagnato da una delegazione di ministri e rappresentanti del suo governo ha presentato la candidatura al Presidente del Consiglio europeo a Farmleigh House nel Phoenix Park di Dublino. “La firma di questa candidatura è stato uno degli ultimi atti ufficiali del rimpianto Presidente Boris Trajkovski. La sua perdita è stata profondamente sentita da tutta la popolazione macedone e in tutta la regione dei Balcani occidentali. In un periodo di accresciuta tensione, ci ricordiamo del suo esempio e del suo coraggio proseguendo sulla via della riconciliazione in una società divisa. La sua visione era quella di una Macedonia stabile, unita e multietnica, sempre più vicina all’integrazione europea. So che oggi siete qui con lo stesso spirito” ha dichiarato il Taoiseach. “Abbiamo un programma comune per i progressi negli anni a venire e condividiamo lo stesso obiettivo finale. Sono convinto che la Macedonia e i paesi dei Balcani occidentali raggiungeranno questo obiettivo”, ha aggiunto Ahern. Il Taoiseach ha sottolineato l’importanza dell’accordo di Ohrid, negoziato nel 2001 dall’Ue. Si tratta di un accordo quadro per promuovere lo sviluppo pacifico e armonioso della società civile in Macedonia nel rispetto dell’identità etnica e degli interessi di tutti i cittadini macedoni. “L’attuazione effettiva delle disposizioni di Ohrid a tutti i livelli della società sarà un elemento essenziale nel vostro progresso verso l’Unione europea”. Il Taoiseach ha concluso affermando che “un impegno continuo per la riforma e la riconciliazione” in Macedonia avrà come risultato “una regione stabile, sicura del suo posto nella famiglia europea”.  
   
   
FORUM DI DISCUSSIONE SULLE REGIONI E GLI OBIETTIVI DI LISBONA  
 
Stoccarda, 24 marzo 2004 - Il 5 aprile la regione di Stoccarda organizza a Bruxelles un forum di discussioni sulle 'prospettive regionali come pietra angolare della strategia di Lisbona'. Il forum - che si occuperà di ricerca, innovazione e governance - intende contribuire al dibattito sugli orientamenti delle politiche strutturali e di ricerca in Europa. Parteciperanno alla riunione Philippe Busquin, Commissario europeo per la Ricerca, e Heinz Zourek, direttore generale facente funzione della Dg Imprese. Tra gli oratori Ezio Andreta, direttore dell'unità Tecnologie industriali della Dg Ricerca, e rappresentanti delle regioni e dell'industria di tutta Europa. Il moderatore sarà l'europarlamentare tedesco Rolf Linkohr. Per informazioni: The Stuttgart Region in Europe Tel.: +32 2 737 0409  
   
   
PRIMI PASSI DELLA COMMISSIONE VERSO LA CREAZIONE DI UNA ECONOMIA BASATA SULL'IDROGENO  
 
Bruxelles, 24 marzo 2004 - Come risultato del primo invito a presentare proposte nel settore, nell'ambito del sesto programma quadro (6Pq), la Commissione sta ora assegnando 16 contratti, per un valore globale di circa 100 milioni di euro, a progetti di ricerca su pile a idrogeno e a combustibile. La Commissione ha definito i progetti, il cui finanziamento comunitario è completato da investimenti privati di valore equivalente, come 'la fase iniziale' dell'iniziativa Quick Start per la produzione e l'uso dell'idrogeno, lanciata a fine 2003 da Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione, e Philippe Busquin, Commissario per la ricerca. 'L'idrogeno è non solo un ponte verso la futura energia sostenibile, ma anche una tecnologia rivoluzionaria', ha detto Busquin, 'e implica mutamenti di rilievo nel modo di produrre, distribuire e usare l'energia. Bisogna elaborare complesse strategie di transizione che richiedono importanti investimenti e un ampio consenso dei decisori più importanti'. Dopo il primo invito a presentare proposte nell'ambito del 6Pq, circa 62 milioni di euro sono stati destinati alle tecnologie dell'idrogeno e circa 30 milioni di euro alla ricerca per le pile a combustibile. Le iniziative includono progetti integrati per la produzione di gas ricco di idrogeno a partire dalla biomassa, lo sviluppo di motori a combustione interna alimentati da idrogeno, e la messa a punto di sistemi innovativi di pile a combustibile e componenti per applicazioni nel trasporto su strada. La Commissione intende ampliare il gruppo iniziale di progetti lanciando entro luglio ulteriori inviti a presentare proposte di iniziative di ricerca, per un valore totale di 150 milioni di euro. Questo nuovo pacchetto di progetti costituirà la prima fase del programma idrogeno Quick Start e spianerà la strada a importanti consorzi tra partner pubblici e privati per le attività di ricerca e dimostrazione, sottolinea la Commissione. I consorzi riuniranno strutture comunitarie e dei singoli Stati membri, industria, gruppi di ricerca e altri partner (in particolare la Bei), allo scopo di agire da leva per il finanziamento. La componente conoscenza dell'iniziativa Quick Start dovrebbe essere formata da due consorzi decennali. Il primo, con un bilancio di 1,3 miliardi di euro, studierà il potenziale produttivo di idrogeno, in modo da ridurre l'uso di combustibile fossile. Il secondo, con un bilancio di 1,5 miliardi di euro, sarà un progetto pilota che esplorerà la fattibilità della gestione di comunità con energia a idrogeno, i 'villaggi idrogeno'. Per ulteriori dettagli: http://europa.Eu.int/comm/research/energy/nn/nn_rt_htp1_en.html  
   
   
CONGRESSO SULLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE, GRECIA  
 
Atene, 24 marzo 2004 - Dal 19 al 21 maggio si svolgerà ad Atene il 14° congresso mondiale sulle tecnologie dell'informazione (Wcit). La conferenza biennale vedrà riuniti i principali protagonisti internazionali delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (mondo accademico, ricercatori, decisori politici e industriali), per esplorare nuove idee e applicazioni nel settore. Infolink: http://www.Worldcongress2004.org  
   
   
UN PROGETTO DEL 6PQ PER INDIVIDUARE NUOVE SFIDE NELLA RICERCA GRAZIE A MODELLI MATEMATICI  
 
Bruxelles, 24 marzo 2004 - I partecipanti al nuovo progetto Netiam ('New and emerging themes in industrial and applied mathematics') sperano che il loro lavoro 'aumenti la consapevolezza che la matematica può essere usata per formulare inesplorate sfide nella ricerca multidisciplinare e in un contesto più generale', ha detto il responsabile del progetto al Notiziario Cordis. Il coordinatore del progetto Melvin Brown, dello Smith Institute, ha dato il giusto risalto a questa aspirazione sottolineando che 'è interessante notare come nei primi inviti a presentare proposte del 6Pq [...] la parola 'matematica' appaia una sola volta (a proposito di sistemi conoscitivi Tsi). È un dato sorprendente, se non addirittura allarmante, quando si pensa alla capacità della matematica di esplorare, formulare correttamente un problema e offrire soluzioni in un'ampia gamma di applicazioni'. Il progetto, finanziato nell'ambito dell'attività Nest (New and emerging science and technology) del sesto programma quadro (6Pq), si pone l'obiettivo di individuare campi di ricerca e collaborazioni 'di alta speculazione e opportunità'. Il progetto affronterà quattro aree: - nuove sfide multidisciplinari nella modellizzazione del contesto d'attività; - modellizzazione della criminalità del contesto sociale; - sfide nella visualizzazione e simulazione per l'analisi e la progettazione virtuale di materiali; - complessità a livello molecolare. Al tempo stesso Netiam solleciterà la comunità dei ricercatori a identificare future opportunità di ricerca e a sviluppare la consapevolezza dell'attività Nest. 'La matematica ha un grosso potenziale inesplorato come base di proposte di ricerca speculative e multidisciplinari. Tradizionalmente viene usata come strumento di analisi e modellizzazione qualitativa in aree specifiche; Netiam si occuperà di uno stadio della procedura molto più a monte, dove la matematica può essere usata come quadro di riferimento per formulare inesplorate sfide di ricerca', ha detto Brown. 'In questo senso aiuterà direttamente Nest ad anticipare i bisogni delle aree nuove e emergenti'. Le quattro aree cui nel corso del progetto verranno applicati i modelli matematici sono molto differenti tra di loro, e sono state scelte in quanto aree di particolari opportunità nascenti per lo sviluppo e l'uso della matematica nella formazione di nuove collaborazioni multidisciplinari. Applicare i modelli matematici al mondo degli affari potrebbe portare allo sviluppo di sistemi leggeri di gestione del rischio, permettendo una crescita sostenibile e migliorando la competitività. Modellizzare la criminalità nel contesto sociale potrebbe portare alla costruzione di modelli di comportamento collettivo, con l'obiettivo finale di segnalare alle autorità questo comportamento e di fornire uno strumento di comprensione e previsione del crimine. Per ogni tema v'errano organizzati dei workshop. Per ulteriori dettagli su Netiam e sui workshop, aperti a tutti: http://www.Netiam.net  
   
   
LA PAGINA "CONTATTI" DI GOVERNO.IT  
 
Roma, 24 marzo 2004 -  Il sito Internet del Governo si è arricchito di una nuova pagina Web per ampliare la comunicazione con gli utenti. La pagina "Contatti", raggiungibile direttamente dall'home page (in alto a destra), oltre a contenere gli indirizzi di posta elettronica già conosciuti redazione.Web@governo.it  info.Sito@governo.it  e notizie@governo.It  presenta infatti una nuova mail trasparenzanormativa@governo.It  per avere informazioni sui provvedimenti varati dal Governo. Sempre in tema di comunicazione segnaliamo inoltre che per rendere più agevole la consultazione, i dossier sono stati suddivisi in grandi aree tematiche. Infine  la Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà presente alla Iv edizione di Europ.a. (Rimini 24-27 marzo 2004) con diversi stand e materiale informativo sulle attività svolte. Il sito Internet del Governo sarà ospitato presso lo stand del Segretariato Generale della Pcm. Http://www.governo.it/contatti/index.html  http://www.Governo.it/governoinforma/dossier/sez_dossier/index.html  
   
   
AL VIA IL NUOVO SITO DELLA RAGIONERIA  
 
Roma, 24 marzo 2004 - Il Mef comunica che è in linea il nuovo sito della Ragioneria Generale dello Stato raggiungibile all’indirizzo www.Rgs.mef.gov.it  o attraverso il portale del Mef. Il sito sostituisce il precedente e sarà accessibile, per un periodo limitato di tempo, anche dall’indirizzo www.Rgs.tesoro.it Una nuova grafica ed una nuova organizzazione documentale caratterizzano sia l’home page sia la struttura interna del sito. Particolare cura è stata prestata all’integrazione della gamma dei documenti disponibili, al fine di favorire una più ampia reperibilità dei dati. Questa viene inoltre facilitata dalla presenza del motore di ricerca, attivo sia a livello generale che per le sole Circolari. Tra le novità, il sito introduce le aree dedicate agli Uffici centrali di bilancio e alle Ragionerie provinciali dello Stato. Queste ultime, potranno così sviluppare ulteriormente il dialogo con il territorio e migliorare attraverso le rispettive aree del sito le modalità di comunicazione con le amministrazioni e i cittadini.  
   
   
MEF: RIUNITO IL CICR  
 
Roma, 24 marzo 2004  - Il Mef comunica che si è riunito ieri, presso il Ministero dell’Economia e Finanze, il Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio. Il Comitato ha discusso sul primo punto all’ordine del giorno: "Operazioni di cartolarizzazione effettuate da banche italiane, con particolare riguardo ai cosiddetti non performing loans". Il Comitato ha inoltre deliberato su di un secondo punto, successivamente introdotto all’ordine del giorno: "Proposta della Banca d’Italia. Modifiche alla delibera Cicr 2 agosto 1996 in materia di organizzazione amministrativa e contabile e controllo interno". Il Comitato ha infine espresso parere favorevole in ordine a 5 emissioni obbligazionarie regionali.  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO: RINVIO EMISSIONI  
 
Roma, 24 marzo 2004 - Il Mef comunica che le aste di emissione dei Bot e Ctz, previste per il 26 marzo, verranno rinviate a lunedì 29 marzo, senza modifiche al regolamento previsto per mercoledì 31 marzo. Le riaperture, riservate agli Specialisti in Titoli di Stato, sono spostate a martedì 30 marzo. Il trasferimento è stato deciso in vista dello sciopero generale del 26 marzo, per evitare che eventuali disfunzioni nel regolare svolgimento dell’asta possano produrre effetti controproducenti sui prezzi di aggiudicazione, con potenziali ripercussioni per i risparmiatori finali.  
   
   
COMMISSIONE MERCATI ASSIOM CONSIDERAZIONI SUL DDL "INTERVENTI PER LA TUTELA DEL RISPARMIO"  
 
Milano, 24 marzo 2004 - E' auspicabile una revisione delle modalità di applicazione dell'art. 129 del Decreto Legislativo 385 del 1993 al fine di ottenere una maggiore flessibilità operativa. Le finalità per cui era stato istituito il cosiddetto "129" erano quelle di conferire a Banca d'Italia una sorta di governo dei flussi focalizzando l'attenzione sui volumi delle emissioni collocate. Poi, nel corso dei tempo, il "129" si è trasformato da una semplice "presa d'atto" in un vero e proprio processo autorizzativo delle emissioni (incentrato sull'aspetto "qualitativo" delle stesse), senza che ciò fosse accompagnato da una revisione normativa creando, di fatto, una sorta di commistione tra l'attività di governo dei flussi finanziari del sistema e quella di tutela del risparmio. Pertanto è auspicabile che l'ad. 129 sia riportato, nella forma dì "presa d'atto", alla sua funzione originaria di governo dei flussi finanziari del mercato e che gli adempimenti ad esso connessi continuino ad essere gestiti da Banca d'Italia. E' pertanto auspicabile una riformulazione dei limiti e delle finalità dell'art. 129 che, secondo Assiom, non attengono ai criteri di tutela del risparmio. Nell'ambito dei processo di riforma della disciplina di accesso ai mercati (istituzionale e retail) è auspicabile una separazione del processo autorizzativo, con la definizione di un iter specifico per le emissioni destinate al pubblico retail e per quelle rivolte ad investitori istituzionali in relazione alla possibilità di introduzione nel Ddl "Interventi per la tutela del risparmio" di restrizioni specifiche in collocamento e/o garanzia relative alle due diverse categorie, anticipando quanto previsto dalla Direttiva Europea. In particolare: per le emissioni destinate prevalentemente al pubblico retail è da prevedere un processo autorizzativo accompagnato dalla redazione (secondo modalità definite successivamente nella presente nota) di un prospetto informativo applicabile sia alla fase di mercato primario che a quella di mercato secondario (con la sola eccezione delle emissioni di titoli effettuate da società le cui azioni sono quotate in mercati regolamentati limitatamente alle obbligazioni quotate negli stessi o in altri mercati regolamentati); per le emissioni destinate ad investitori istituzionali (per le quali è contrattualmente formalizzato l'impegno a non vendere al pubblico retail e vengono eventualmente applicate restrizioni specifiche) non dovrebbe essere previsto un vero e proprio iter autorizzativo ma l'attività si dovrebbe svolgere in un regime di autoregolamentazione convenzionale, sotto la responsabilità dell'emittente o del distributore. Articolo 38 Commenti al comma I Pur nell'apprezzamento della ratio legis sottostante, tale approccio legislativo contiene una serie di significative controindicazioni che potrebbero ripercuotersi negativamente su tutto il mercato obbligazionario nazionale ed internazionale: 1) in particolare gli intermediari di mercato potrebbero dismettere o diminuire l'attività di market making e trading su determinati titoli nel timore che, qualora si verifichi una vendita ad investitori non professionali (anche solo per disguido), si sia chiamati a fornire garanzie, di fatto, fideiussorie; il tutto a detrimento della liquidità del mercato stesso e quindi, in ultima analisi, degli investitori (sia pure professionali); 2) tale impatto sarebbe molto forte, in particolare, sugli intermediari italiani, mentre sarebbe minimo per intermediari stranieri che continuerebbero ad applicare regimi deregolamentati ad investitori italiani che abbiano appositamente aperto conti esteri; è implicito quindi il pericolo di trattamento sperequato tra intermediari italiani ed esteri; 3) viene a mancare una specifica dissuasione nei confronti dell'investitore finale non professionale che è, talvolta, il primo richiedente di titoli con premio di rendimento e con alto rischio di credito; attualmente l'onere di osservanza delle norme e le eventuali conseguenze ricadono unicamente sugli intermediari; 4) si corre il rischio di alimentare un significativo ricorso a conti e banche estere da parte degli investitori più propensi al rischio che intendano, comunque, ovviare alla sopravvenuta indisponibilità degli intermediari italiani a far ricircolare titoli ad alto rischio presso investitori non professionali. Peraltro, riteniamo che il proposto meccanismo del "seasoning'', cui sottoporre ogni nuova emissione obbligazionaria, non porti particolari giovamenti alla regolarità del mercato dei collocamenti o delle successive negoziazioni di secondario. Ricordiamo che negli Stati Uniti tale prassi si propone finalità prevalentemente fiscali che, invece, risultano irrilevanti per la situazione italiana. Si ritiene, inoltre, che il seasoning non risolva il problema di un consapevole e documentato orientamento d'acquisto da parte di investitori non professionali: infatti, esso pone restrizioni per un periodo iniziale, ma lascia deregolamentate le negoziazioni che si verifichino nel resto della vita del prestito, pur in presenza delle stesse problematiche iniziali. Non va, inoltre, sottaciuta la possibilità di un agevole aggiramento delle norme di seasoning ricorrendo a "parcheggi" temporanei della posizione di titoli in emissione, ovvero ad altri meccanismi, di fatto, elusivi. Proponiamo, invece che, al fine di impedire che titoli identificati dall'art. 38 comma 1 siano indebitamente collocati o venduti ad investitori non professionali, si introduca già in fase di emissione (ovviamente quando vi sia il coinvolgimento di un emittente o di un intermediario italiano) il concetto di elevato taglio minimo dei titoli in questione (es.: Euro 50 mila, come peraltro già previsto nella Direttiva Europea sui prospetti, che sarà prossimamente implementata in Europa). Riteniamo opportuno che sia identificata come rivolta ad investitori professionali, l'attività di gestione patrimoniale svolta con l'intervento di strutture specializzate. Per quanto attiene all'attività di negoziazione e raccolta ordini sui titoli della specie, che si verifichino nel corso della vita del prestito obbligazionario, affinché un ordine proveniente da clientela non professionale risulti legalmente eseguibile da parte dell'intermediario, dovrebbero ricorrere entrambe le seguenti condizioni: 1. Titoli della specie che risultino già emessi sul mercato prima dell'entrata in vigore della legge ovvero che, se anche emessi successivamente non riportino il taglio minimo previsto dalle norme italiane (es.: in assenza del coinvolgimento di un emittente od un intermediario italiano), dovrebbero essere trattati convenzionalmente in vendita al cliente non professionale per tagli minimi pari a quelli adottati per le nuove emissioni (nell'esempio di cui sopra: Euro 50 mila) anche in caso di disponibilità di tagli inferiori. Verrebbe, ovviamente, fatto salvo il diritto degli attuali detentori di titoli della specie di negoziare in vendita i titoli stessi con i soli intermediari autorizzati anche per tagli minori (fino al raggiungimento della normalizzazione del nuovo regime); 2. L'ordine dovrebbe essere eseguito solo in presenza di adeguata documentazione informativa da consegnare all'ordinante con sua controfirma. Per adeguata documentazione informativa è da intendersi, a titolo di esempio, a seconda della qualità e dello status dell'emittente e fatte salve le deroghe di cui in appresso, una breve scheda riassuntiva delle caratteristiche fondamentali dell'emittente e delle condizioni essenziali del titolo, ovvero, la traduzione in italiano delle parti salienti di un prospetto in lingua straniera già ammesso alla quotazione presso altro mercato borsistico europeo, ovvero, il prospetto originale in lingua inglese in caso di esplicito, formale gradimento da parte dell'ordinante, etc. La determinazione di tali tipologie informative rimarrebbe a cura dell'Autorità di Controllo; 3. In assenza di una o di entrambe le condizioni precedenti, dovrebbe essere rilasciata specifica certificazione di manleva da parte dell'ordinante, secondo formato da stabilirsi a cura dell'Autorità di Controllo. Rimane inteso che, solo in caso di non osservanza delle condizioni di cui sopra, rimarrebbe valido l'obbligo previsto dall'art. 2412 comma 2, secondo periodo. Non vi sarebbe, in tal modo, alcun impatto tecnico sui mercato internazionali e, di fatto, si eviterebbero vendite indebite ed inconsulte a piccoli risparmiatori. Per quanto attiene a titoli obbligazionari quotati presso mercati regolamentati ed emessi da società le cui azioni siano anch'esse quotate presso mercati regolamentati, in parziale analogia alla deroga espressamente prevista al comma 4 dell'art. 2412 del Codice Civile, si propone di esentare gli stessi titoli dalle restrizioni di cui sopra assoggettando gli stessi titoli quando "emessi all'estero e collocati, in Italia o all'estero", ovvero collocati o successivamente negoziati in Italia presso investitori non professionali, unicamente al regime informativo proposto nella presente nota (cfr. Commenti su Articolo 50) per le emissioni di titoli obbligazionari destinati in Italia alla medesima categoria di investitori (Le., senza limiti di taglio) e, solo in subordine, alle condizioni di cui sopra. Ciò premesso senza alcuna responsabilità e senza retroattività in caso di successivo delisting. Nell'ambito della casistica di esenzione demandata dal comma 2 dell'art. 38 all'Autorità di Controllo, si propone un'esplicita deroga alle suddette restrizioni di collocamento e negoziazione relativamente ai titoli obbligazionari emessi da Stati o enti parastatali appartenenti all'Ocse o organismi sovranazionali (sulla base di un elenco appositamente predisposto a cura dell'Autorità di Controllo). Ulteriore esenzione dovrebbe applicarsi ai titoli obbligazionari emessi da veicoli di emissione e collateralizzati da garanzie reali: ciò derivando dal fatto che sia nel caso di cartolarizzazioni tradizionali di mutui ipotecari che nel caso delle future obbligazioni bancarie garantite dagli stessi attivi (i cosiddetti "covered bonds" per i quali vi è un progetto di legge in corso di studio), potrebbero attualmente applicarsi, comunque, le restrizioni di cui all'art. 38, comma 1. Si ritiene, invece, opportuno estendere esplicitamente l'esenzione anche alle due tipologie di cui sopra: i titoli di tali categorie, in virtù delle loro collateralizzazioni, godono ordinariamente di un'elevata protezione del rischio di credito originario, tale comunque da superare l'opportunità di una salvaguardia degli investitori non professionali. Si potrebbe, viceversa, circoscrivere l'ambito dell'esenzione ai soli titoli della specie che godano di un esplicito rating minimo di almeno due delle principali agenzie (e.G., doppio A). Articolo 50 Commenti Sulla base di quanto disposto dall'art. 50 viene a decadere per le banche il regime di esenzione di redazione del prospetto informativo per il collocamento al pubblico di proprie emissioni. Ai fine di non pregiudicare la regolare attività di raccolta in titoli delle banche la nuova normativa dovrebbe prevedere: la redazione di "Linee guida" atte a definire in modo più preciso ed analitico le caratteristiche degli strumenti finanziari, con la classificazione dei titoli in due categorie: le emissioni "standard" e quelle "non standard". Le "Linee guida" dovrebbero prevedere e descrivere in modo dettagliato le varie tipologie di strutture finanziarie al fine di poter individuare in modo inequivocabile la categoria di appartenenza delle emissioni; l'approvazione preventiva del documento informativo sull'emittente, da redigere annualmente, con modalità non dissimili da quelle attualmente in vigore. Tale documento dovrebbe essere approvato dall'autorità competente in tempi certi ed in regime di silenzio/assenso; la redazione della nota integrativa con le caratteristiche di massima dell'emissione (comprendente l'indicazione di un ragionevole range delle condizioni finanziarie); il contenuto della nota integrativa potrebbe replicare le indicazioni attualmente previste dalla Banca d'Italia per il Foglio Informativo Analitico. Con riferimento alle modalità di approvazione di tale documento si precisa quanto segue: per i titoli emessi da emittenti professionali che svolgono tale attività in modo continuativo (es. Banche) la nota integrativa dovrebbe essere approvata dall'autorità competente entro 10 giorni lavorativi dalla data di presentazione (anticipando i contenuti della Direttiva Europea sui prospetti ) ed in regime di silenzio/assenso esclusivamente nel caso di nuove emissioni "non standard"; negli altri casi, vale a dire per emissioni "standard" ed emissioni "non standard" già autorizzate negli ultimi dodici mesi, la nota integrativa, redatta sotto la responsabilità dell'emittente, non dovrebbe essere assoggettata ad alcuna autorizzazione preventiva; per i titoli emessi da emittenti non professionali che non svolgono tale attività in modo continuativo la nota integrativa dovrebbe essere approvata dall'autorità competente entro 10 giorni lavorativi dalla data di presentazione (anticipando i contenuti della Direttiva Europea sui prospetti ) ed in regime di silenzio/assenso sia nel caso di nuove emissioni standard che di quelle "non standard"; le condizioni definitive dell'emissione, comunque comprese nell'ambito del range indicato nella nota integrativa, sarebbero comunicate all'autorità competente in prossimità della data di inizio di collocamento dell'emissione e non dovrebbero essere soggette ad alcuna autorizzazione; il mantenimento del concetto di unicità del soggetto controllante per evitare duplicazioni dell'iter autorizzativo e pesanti ripercussioni sulla tempistica delle nuove emissioni con finale pregiudizio sulla loro fattibilità. Resta inteso che le indicazioni sopra fornite rappresentano un livello minimale per garantire la regolare attività di raccolta in titoli delle banche.  
   
   
RALF BRANDA UNION INVESTMENT: COME FAR FRONTE ALLE MINACCE TERRORISTICHE OPERANDO SUI MERCATI FINANZIARI  
 
Milano, 24 marzo 2004 - L’attacco terroristico dell’ 11 marzo a Madrid ha purtroppo risvegliato tristi ricordi dell’ 11 settembre americano e ancora una vola gli investitori si sono sentiti preda degli eventi e indecisi su come operare. In questo contesto un investitore dovrebbe ragionare e costruire il proprio portafoglio su una strategia a lungo termine per non incorrere in errori. Gli attacchi terroristici infatti rappresentano azioni con effetto a breve termine da un punto di vista finanziario. Non vanno a intaccare I dati fondamentali e dopo un periodo di incertezza e scompensi anche le Borse ritrovano la loro stabilità. Per qunto riguarda in particolare l’atteggiamento di Union Investment in questi giorni abbiamo proveduto a puntare maggiormente la nostra attenzione verso i titoli difensivi, energetico in testa senza dimenticare le telecomunicazioni che continuano a rappresentare un buon settore d’investimento. Per quanto riguarda il panorama macroeconomico continuiamo a essere piuttosto positivi. La crescita economica dei Paesi del Sud Est asiatico è del 6,4 per cento, valore decisamente buono. In Cina in particolare abbiamo deciso di puntare sui titoli ciclici e su quelli che prendono parte attiva alla crescita economica cinese. Anche gli Usa, con la rpevista crescita del 4 per cento, e l’Europa, che dovrebbe raggiungere un incremento del 1,5 per cento, fanno ben sperare per lo scenario economico. Noi poi utilizziamo sempre per I nostri investimenti la tecnica dello stock piccking, ricercando società che si presentano interessanti a livello mondiale e che presentano una valutazione favorevole, andando poi a esaminare con particolare attenzione il modo di operare e le strategie del management. Questo, unito alla visione a lungo termine, come già detto, ci consente di metterci al riparo per tempo da sgradite e improvvise sorprese, senza isolarci dal sentiment generale dei mercati.  
   
   
ASSOGESTIONI CAMBIA LOGO: A VELE SPIEGATE PER PORTARE LONTANO L’INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO  
 
Milano, 24 marzo 2004 - Saranno tre vele di colore oro, grigio e blu il nuovo segno distintivo di Assogestioni che caratterizzerà tutte le attività, le pubblicazioni, e a breve anche il sito, dell’associazione del Risparmio Gestito. La posizione delle tre vele richiama la forma della lettera “A”, iniziale del nome dell’associazione, mentre il loro orientamento è rivolto in diverse direzioni. “Quello che il nostro nuovo logo vuole comunicare attraverso la ‘A’ stilizzata – commenta il Professor Guido Cammarano, Presidente di Assogestioni – è l’impegno dell’Industria del Risparmio Gestito ad essere sempre in prima fila nella gestione professionale dei risparmi degli italiani. L’energia del vento che gonfia le vele del logo di Assogestioni muove l’associazione verso traguardi sempre nuovi”. Il lancio del nuovo logo coincide con il ventesimo anniversario di fondazione di Assogestioni che, dal 1984, rappresenta l’Industria del Risparmio Gestito promuovendone le attività e i valori. Un’industria giovane, ma maturata molto in fretta, che nel corso degli anni ha prodotto sempre nuovi strumenti e ha ottenuto la fiducia di un numero crescente di risparmiatori italiani.  
   
   
INDAGINE R&S SULLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI  
 
 Milano, 24 marzo 2004 - Si tratta della seconda edizione dell’indagine annuale di R&s sulle maggiori banche internazionali. Essa copre 74 grandi gruppi di Europa, Giappone e Stati Uniti che a fine 2002 mettevano in evidenza un totale attivo di 26 mila miliardi di euro, un volume di depositi di circa 16 mila miliardi e 3,5 milioni di occupati. La dimensione degli attivi di questi istituti equivale al 60% circa del sistema bancario, rispettivamente europeo e giapponese ed il 70% circa di quello statunitense. Lo studio è disponile presso il sito internet www.Mbres.it  
   
   
BILANCIO 2003 DELLA BANCA CARIGE: UTILE NETTO IN CRESCITA A € 106,2 MILIONI (+1,3% SUL 2002)  
 
Genova, 24 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto dal Dott. Giovanni Berneschi, ha approvato il bilancio 2003, illustrato dal Direttore Generale Alfredo Sanguinetto: l’utile netto della Banca Carige sale a 106,2 milioni, evidenziando un incremento dell’1,3% rispetto al 2002, con un rendimento del patrimonio medio investito (Roae) del 7,6%. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata, in prima convocazione, per il 28 aprile 2004, ed in seconda convocazione per il 29 aprile 2004, la distribuzione di un dividendo di 0,0723 euro per azione ordinaria (valore allineato al 2002) e di 0,0923 euro per azione di risparmio. Il monte dividendi complessivamente ammonta a 83,6 milioni, in crescita dell’11,1% rispetto a quello dello scorso anno. Viene proposta come data di stacco del dividendo il 3 maggio 2004, con pagamento a partire dal 6 maggio 2004. Il conseguimento di tale risultato rappresenta un buon traguardo per la Banca, tenuto conto che l’esercizio è stato caratterizzato da una congiuntura sfavorevole, condizionata dal perdurare della debolezza del ciclo economico, dagli scandali finanziari che hanno riguardato alcuni importanti gruppi industriali italiani e dalla prosecuzione della prolungata fase di flessione dei tassi d’interesse. In questo contesto la Carige, oltre a realizzare risultati reddituali in crescita, ha affrontato una nuova fase nel processo di rafforzamento del Gruppo sul mercato nazionale sottoscrivendo il contratto di compravendita di una quota del capitale sociale della holding Carinord 2 Spa, finalizzata al controllo del capitale della Cassa di Risparmio di Carrara Spa. Coerentemente rispetto alla strategia di crescita attuata negli ultimi anni, Carige ha realizzato un’operazione di rafforzamento patrimoniale che si è conclusa con l’integrale sottoscrizione delle azioni ordinarie ed a risparmio offerte in opzione e delle obbligazioni subordinate ibride convertibili, per un controvalore complessivo di oltre 306 milioni. I principali indicatori gestionali della Carige possono essere così sintetizzati:
Risultati al 31/12/2003 Milioni di euro ............ Valori assoluti Var. % sul 2002
Raccolta totale da clientela 22.792,5 +5,4%
I Impieghi a clientela 9.247,1 ................................... +7,1%
Utile netto 106,2 . +1,3%
Anche per il 2003 si evidenzia l’efficacia della politica di rafforzamento delle società e di sviluppo delle sinergie all’interno del Gruppo promossa dalla Carige negli ultimi anni confermata dai risultati positivi realizzati dalle controllate sia bancarie - Cassa di Risparmio di Savona e Banca del Monte di Lucca (utile netto pari a 19,5 e 2,5 milioni rispettivamente), sia assicurative - Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni – (che hanno conseguito utili rispettivamente pari a 3,8 e 2,7 milioni). L’utile netto consolidato ha evidenziato una crescita del 28,1% salendo a 84,7 milioni. Le strategie Le strategie sviluppate da Carige negli ultimi anni sono state coerenti con l’obiettivo prioritario del mantenimento, nell’ambito del sistema bancario italiano, di una posizione autonoma di rilievo. In particolare nel corso del 2003 l’azione strategica è stata caratterizzata da alcuni eventi fondamentali:l’acquisizione di una quota di Carinord 2 finalizzata ad ottenere il controllo della Cassa di Risparmio di Carrara; l’operazione di rafforzamento patrimoniale; la costituzione della Sgr. Il processo di crescita per via esterna si è consolidato nel corso dell’anno, attraverso la sottoscrizione, nel mese di luglio, del contratto di compravendita mediante il quale Banca Carige e Cassa di Risparmio di Firenze hanno definito l’acquisizione dell’intero capitale sociale della holding Carinord 2 da Banca Intesa, da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e da Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. L’operazione, autorizzata da Banca d’Italia nel dicembre 2003 e perfezionata nel gennaio 2004, è finalizzata a pervenire, attraverso successive operazioni di scissione di Carinord 2, al controllo diretto rispettivamente della Cassa di Risparmio di Carrara da parte di Banca Carige (con una quota del 90% del capitale) e della Cassa di Risparmio della Spezia da parte della Cassa di Risparmio di Firenze. Con questa operazione la Carige mira a rafforzare ulteriormente la propria operatività in un’area di interesse strategico, la regione Toscana, dove la Banca è già presente attraverso propri sportelli e la controllata Banca del Monte di Lucca. Nell’ambito di un rafforzamento patrimoniale costante e funzionale a sostenerne adeguatamente i progetti di sviluppo, senza impatti negativi sugli equilibri gestionali, il Consiglio di Amministrazione, in parziale attuazione delle deleghe conferitegli dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 10 settembre 2003, ha deliberato un aumento di capitale a pagamento mediante l’offerta in opzione di azioni ordinarie, azioni di risparmio ed obbligazioni subordinate ibride convertibili, dal 2006, in azioni ordinarie nel rapporto di una azione ogni obbligazione posseduta. L’operazione si è conclusa con l’integrale sottoscrizione per un controvalore pari a circa 306,2 milioni. Per quanto riguarda l’attività di gestione del risparmio per conto della clientela, la Carige, nel luglio 2003, ha costituito la Carige Asset Management Sgr Spa (Carige Am Sgr), avente un capitale sociale di 5.200.000 euro, detenuto per il 99,5% da Banca Carige e per lo 0,5% da Carige Vita Nuova; la Società si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: integrare la struttura del Gruppo Carige con un polo di competenze nella gestione del risparmio; - realizzare in autonomia prodotti e servizi di risparmio; recuperare redditività per il Gruppo e contenere i costi per la clientela. La Sgr, che ha ricevuto l’autorizzazione ad operare dalla Banca d’Italia nel gennaio 2004, sarà funzionale al collocamento, attraverso la rete bancaria e assicurativa del Gruppo, i consulenti finanziari ed i canali telematici, di un ampia gamma di prodotti di risparmio gestito. A tale scopo la Società, oltre ad istituire propri fondi comuni aperti, provvederà alla loro gestione, amministrazione e distribuzione. Gestirà inoltre Gpm, Gpf e fondi pensione, oltre ad una quota di portafoglio di proprietà del Gruppo Carige. In prospettiva un’ulteriore area di attività sarà rappresentata dalla creazione di “fondi di fondi” e dallo sviluppo delle Gpm per clientela istituzionale, con particolare riferimento alle Fondazioni bancarie. Nel corso dell’anno la Carige ha dedicato una sempre maggiore attenzione alla ricerca di nuovi spazi di business con l’obiettivo di ampliare le opportunità di creazione di redditività aziendale: in particolare con riferimento all’attività di project financing la Carige ha assunto il ruolo di copromotore, unitamente ad altri partners fra cui Gefip Holding Sa e Ili Spa, nella presentazione di una proposta di finanza di progetto per i collegamenti autostradali Orte-venezia e Catania-siracusa, nonché di una semplice proposta di realizzazione, in attesa di ulteriori elementi da parte degli Enti deputati, per il collegamento tra l'Autostrada A12 e l'Autostrada A7 denominato "Gronda di Levante". I risultati Nel corso del 2003 le quotazioni dei titoli della Banca Carige sono cresciute significativamente, a ritmi anche superiori a quelli già elevati del settore (+30,3% l’indice bancario Mib; +14,5 l’indice Mibtel); l’azione ordinaria, al nono anno di quotazione ufficiale al Mercato dei Titoli Azionari (Mta), a fine anno quotava 2,792 euro, in aumento nei dodici mesi del 35,8%. Anche l’azione di risparmio, ammessa alla quotazione Mta a partire dal 4 dicembre 2002, si è notevolmente apprezzata; a fine anno quotava 3,258 euro, in aumento del 47,4% rispetto al 2002. Il confronto della redditività dell'esercizio 2003 con il 2002 risente di una diversa struttura dei costi e dei ricavi derivante dell'inserimento, a partire dal 31/12/2002, delle 42 filiali acquisite da Capitalia. In particolare i risultati possono essere così sintetizzati: • il margine d’interesse (324,7 milioni, +7%), i ricavi netti da servizi (389,7 milioni; +12,2%) ed i costi operativi (489,9 milioni; +18,7%) registrano una crescita in parte influenzata dalla diversa dimensione aziendale; dal lato dei ricavi, l’incremento è ascrivibile a tutte le componenti ad eccezione dei dividendi che nel 2003 sono influenzati dal nuovo regime di contabilizzazione dei crediti d’imposta. Sul fronte dei costi, gli incrementi più significativi riguardano le rettifiche di valore sulle immobilizzazioni (+35,3%), influenzate dal positivo andamento degli impieghi in leasing. Il rapporto tra i costi ed i ricavi (cost income ratio), normalizzato dagli effetti distorsivi connessi alle modalità di contabilizzazione delle attività del leasing, è risultato pari al 62,7%; le rettifiche e gli accantonamenti (79,4 milioni, +20,5%), sono caratterizzate da un incremento delle rettifiche di valore su crediti (66,8 milioni; +11,9%), che include anche quelle relative alla limitata esposizione verso il Gruppo Parmalat, e degli accantonamenti prudenziali ai fondi rischi (18 milioni; +38,5%) coerente rispetto ad un andamento dell’economia in rallentamento nell’ultimo triennio; l’utile delle attività ordinarie si attesta quindi a 145 milioni (-15,6% sul 2002); la contribuzione straordinaria è risultata pari a 23 milioni, valore quasi raddoppiato rispetto al 2002; tale crescita è determinata, prevalentemente, dai sopravanzi connessi alla cessione di alcune partecipazioni non strategiche; l’utile d’esercizio risulta quindi in aumento (+1,3%) sul 2002, attestandosi a 106,2 milioni. Le Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (Afi) a fine anno hanno raggiunto i 22.792,5 milioni, registrando uno sviluppo del 5,4% rispetto a fine 2002. Le componenti della raccolta diretta ed indiretta evidenziano crescite piuttosto differenziate e pari, rispettivamente all’8,5% ed al 3,1%, raggiungendo rispettivamente i 10.025,4 milioni ed i 12.767,1 milioni. I crediti verso la clientela raggiungono i 9.247,1 milioni, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto al 2002; tale andamento riassume tuttavia una sostanziale stazionarietà degli impieghi a breve termine ( 3.173,4 milioni; +0,8%) mentre il comparto a più lunga scadenza ha registrato una crescita prossima al 10% raggiungendo i 5.771,2 milioni. Nonostante la congiuntura sfavorevole, il portafoglio crediti della Carige evidenzia livelli di rischiosità contenuti, con un rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti pari all’1,9%. La rete delle filiali della Carige nel corso del 2003 ha registrato un'apertura a Genova ed una a Monza, che ha portato a 393 il numero complessivo, dopo l’operazione di acquisizione di 42 sportelli dal Gruppo Capitalia avente decorrenza 31 dicembre 2002. A fine anno il personale della Banca Carige è risultato pari a 3.759 unità (3.512 a fine 2002 a cui si sono aggiunti, con decorrenza 1/1/2003, i 371 dipendenti delle filiali acquisite da Capitalia). I mezzi patrimoniali sono saliti a 1.606 milioni (1.369,7 milioni a dicembre 2002) in relazione all’operazione di rafforzamento patrimoniale di fine anno. La Banca rispetta ampiamente tutti gli indicatori di vigilanza attualmente in vigore, sia della Banca d’Italia, sia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd). Il totale dell’attivo del Gruppo Carige ammonta a 15.918,3 milioni; le Afi aumentano nell’anno del 4,9% a 25.690,8 milioni, mentre gli impieghi a clientela, pari a 10.251,3 milioni, registrano una crescita dell’8%. L’andamento dei risultati economici mostra una significativa ripresa del risultato di gestione (+10,9% che si dimensiona in 206,7 milioni); l’utile netto consolidato raggiunge quindi 84,7 milioni evidenziando una crescita del 28,1% sull’utile netto del 2002. Gli sportelli a livello di Gruppo ammontano a 456 unità di cui il 53,5% localizzati in Liguria (meno del 50% considerando i 33 sportelli della Cassa di Risparmio di Carrara). Le agenzie assicurative distribuite su tutto il territorio nazionale, raggiungono le 416 unità. I Bilanci 2003 saranno disponibili sul sito www.Carige.it. L’andamento dei volumi intermediati e dei risultati reddituali della Carige è proseguito in termini positivi anche nel primo bimestre del 2004, confermando le previsioni di budget. In particolare, l’attività di raccolta del risparmio cresce complessivamente ad un ritmo annuo del 5,2% e quella di concessione del credito all’economia sale del 7,2% nei 12 mesi. In occasione della medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha discusso la “Proposta di autorizzazione all’acquisto ed alla disposizione di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile” che verrà sottoposta all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti. Tale proposta riguarda l’autorizzazione all’acquisto fino ad un massimo di n. 111.332.683 azioni della Banca Carige, del valore nominale di 1 euro cadauna (di cui fino a 95.989.751 azioni ordinarie e fino a 15.342.932 azioni a risparmio convertibili, corrispondenti rispettivamente alla decima parte del capitale ordinario e di risparmio). L’autorizzazione richiesta riguarda, inoltre, la possibilità di alienare tutte o parte delle azioni proprie detenute dalla Banca (ordinarie e/o di risparmio). Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre discusso la “Relazione annuale sulla corporate governance”, nella quale viene dato atto delle modalità con cui la Banca ha ottemperato alle disposizioni del codice di autodisciplina delle società quotate.
 
   
   
B. CR FIRENZE - UTILE CONSOLIDATO +15,6% A 95,5 MILIONI DI EURO  
 
 Firenze, 24 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Cr Firenze Spa, presieduto da Aureliano Benedetti, ha approvato il 22 marzo il progetto di bilancio d'esercizio della Società ed il bilancio consolidato per l'anno 2003, presentati dal Direttore Generale Lino Moscatelli. Il Consiglio ha deciso di proporre all'Assemblea un dividendo pari a Euro 0,052 per azione, invariato rispetto all'anno precedente, su di un utile netto della Capogruppo di 90,5 milioni di Euro. Il progetto di Bilancio 2003 di Banca Cr Firenze Spa ed il bilancio consolidato, unitamente alla proposta di distribuzione del dividendo, verranno portati all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 26 Aprile. La data di pagamento proposta è il 27 maggio 2004 (stacco cedola il 24 maggio 2004). Nel 2003 l'attività del Gruppo si è ulteriormente sviluppata nel perseguimento di azioni coerenti con gli obiettivi indicati nel budget e nel piano industriale e commerciale, nonchè nella ricerca di assetti organizzativi sempre più efficienti a livello di Gruppo. Tali iniziative hanno consentito il raggiungimento di risultati significativi sia in termini di redditività che di incremento della raccolta e degli impieghi, in un quadro di forte attenzione verso la migliore e più efficiente allocazione del capitale a rischio. Rispetto all'esercizio precedente, il margine di interesse è risultato pari a 612,2 milioni di Euro con un incremento del 4% mentre il margine d'intermediazione ha raggiunto i 1.009,5 milioni di Euro, facendo registrare un aumento del 2,8% (+5,7% al netto del dividendo straordinario Eptaconsors contabilizzato a novembre 2002 al quale va prevalentemente ascritta la riduzione da 60,2 a 24,3 milioni di euro dell'aggregato 'utili delle società a patrimonio netto e dividendi su partecipazioni'). Tale risultato è stato sostenuto anche dalla positiva redditività del portafoglio partecipazioni consolidate a patrimonio netto che ha chiuso a 15 milioni di Euro, in linea con l'anno precedente. Per quanto riguarda le altre voci, l'aggregato 'commissioni nette ed altri proventi di gestione netti' cresce del 7,3% a 347,3 milioni di Euro, con la componente commissioni nette che da sola migliora del 7,9% (248,4 milioni). I profitti da operazioni finanziarie chiudono a 25,7 milioni di Euro. Anche nell'esercizio 2003 l'opera di efficientamento per il contenimento dei costi da parte delle società del Gruppo ha permesso, pur in presenza di una continua espansione dell'attività , di limitare l'aumento dei costi totali che si fermano a 676 milioni di Euro con una crescita del 2,6%, in miglioramento rispetto all'obiettivo del Piano Industriale. In particolare le spese amministrative totali crescono del 3,5% a 614,7 milioni mentre le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali scendono a 61,3 milioni di Euro (-6,1%). Il risultato di gestione è stato pari a 333,5 milioni di Euro con un incremento del 3,2% rispetto all'esercizio precedente. Tale incremento sale al 12,8% se si esclude per il 2002 l'effetto del dividendo straordinario Eptaconsors. L'ammontare degli accantonamenti e delle rettifiche nette su crediti (106,8 milioni di Euro) risulta superiore del 10,0% rispetto all'esercizio precedente. La qualità del portafoglio crediti a clientela resta elevata, con un rapporto sofferenze nette/crediti netti a 1,13% (1,06% nel 2002) ed il corrispondente indice di copertura al 53,5%. Il rapporto sofferenze lorde/crediti lordi si fissa a 2,40% (2,28% alla fine del 2002). Tenendo conto anche dei Fondi rischi su crediti (voce 90 del passivo dello stato patrimoniale), il grado di copertura delle sofferenze al 31 dicembre 2003 raggiunge il 61,6%. La contenuta flessione (- 2,2%) dell'utile delle attività ordinarie che risulta pari a 200,5 milioni, è prevalentemente determinata dai maggiori ammortamenti delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto ed è pertanto da intendersi come effetto degli investimenti per il rafforzamento e lo sviluppo del Gruppo. Tuttavia, depurando del dividendo straordinario Eptaconsors il risultato del 2002, l'utile delle attività ordinarie risulterebbe incrementarsi del 16,3%. L'utile netto è risultato pari a 95,5 milioni di Euro, in crescita del 15,6% rispetto all'esercizio precedente. Il Roe del Gruppo, calcolato rapportando l'utile netto al patrimonio netto contabile medio degli ultimi due anni ed escludendo l'utile in formazione, risulta pari al 13,0% (11,1% al 31 dicembre 2002) senza tener conto dell'ammortamento delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto, ovvero pari al 10,0% includendo tale ammortamento (8,9% al 31 dicembre 2002). In proposito si fa inoltre presente che nel periodo 1° gennaio 2002 - 31 dicembre 2003 il patrimonio netto consolidato è aumentato di 68,7 milioni di Euro (+7,2%). Il cost/income resta sostanzialmente stabile al 65,7%, calcolato rapportando le spese amministrative e le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali al margine d'intermediazione ed escludendo i recuperi di spese. Rispetto all'esercizio precedente la raccolta complessiva da clientela delle società del Gruppo ha registrato un incremento netto del 5,9%, raggiungendo 27.837,7 milioni di Euro. In crescita entrambe le componenti, con la raccolta diretta che sale del 7,7% (13.294,4 milioni) e l'indiretta del 4,2% (14.543,3 milioni). Significativo l'incremento della raccolta gestita (+7,9%) che raggiunge gli 8.843,1 milioni di Euro. Nel dettaglio la Bancassicurazione è cresciuta del +23,1% con riserve tecniche pari a 2.190 milioni di Euro, le gestioni patrimoniali del 20,5% a 2.347,4 milioni di Euro mentre i fondi scendono del 3,7%. Gli impieghi economici sono risultati pari a 13.101,4 milioni di Euro con un incremento del 7,1% rispetto all'esercizio precedente. Da segnalare il perdurare del positivo andamento del comparto mutui che cresce del 13,6%.  
   
   
RETI BANCARIE HOLDING S.P.A:APPROVATO IL BILANCIO AL 31-12-03 UTILE NETTO INDIVIDUALE: 264,9 MILIONI DI EURO DIVIDENDO: 3,00 EURO PER AZIONE (DIVIDEND YIELD:8,62%) APPROVATO IL CODICE DI COMPORTAMENTO SULL’INTERNAL DEALING  
 
Lucca, 24 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Reti Bancarie Holding S.p.a., presieduto da Alberto Varetti, ha approvato il progetto di Bilancio d’Esercizio al 31 dicembre 2003. Si tratta del primo bilancio approvato dalla società così come venutasi a determinare al 31/12/03 a seguito del completamento del progetto di ristrutturazione di Gruppo. Quotata in Borsa a partire dal 2 gennaio scorso, Reti Bancarie svolge il ruolo di holding di coordinamento dell’attività delle banche rete del Gruppo Bipielle: Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse, e detiene la partecipazione della Cassa di Risparmio di Bolzano (19,90%). I dati di bilancio al 31 dicembre 2003 mostrano a livello consolidato un utile netto di 65,8 milioni di euro e a livello individuale un utile netto di 264,905 milioni di euro. Il Consiglio ha deliberato di proporre la distribuzione di un dividendo di 3,00 euro per azione, che rappresenta un dividend yield dell’8,62%. Il risultato economico individuale, in seguito alla fusione nel Banco di Chiavari di Bipielle Retail e di Banca Popolare di Crema (che ai fini civilistici e fiscali decorre dal 1° gennaio 2003), è composto dall’aggregato dei risultati economici del 2003 di queste tre società e pertanto non è confrontabile con quello dell’anno precedente, che presentava un utile di 19,034 milioni di euro, da attribuire esclusivamente all’operatività bancaria del Banco di Chiavari. Sulla scorta di questi presupposti, si possono segnalare, tra le voci del margine di interesse, la componente dividendi, pari a 72,5 milioni di euro. Tra i proventi straordinari (nel complesso pari a 224,1 milioni di euro) 147,9 milioni di euro derivano dalla plusvalenza da conferimento. Le grandezze patrimoniali, si riferiscono ad una situazione effettiva di Reti Bancarie Holding, cioè senza gli effetti del Banco Chiavari (la cui attività bancaria è stata conferita alla Capogruppo) e di Banca Popolare di Crema, il cui ramo aziendale è stato conferito alla rispettiva ‘Nuova’ Banca Popolare di Crema. La voce Partecipazioni, invece, assomma a euro 1.914,9 milioni, su un totale attivo pari a euro 2.075,1 milioni. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti, che si svolgerà presso la sede sociale della Cassa di Risparmio di Lucca, in Lucca, P.za San Giusto 10, il 22 aprile 2004 alle ore 11, in prima convocazione ed, occorrendo, in seconda convocazione il 23 aprile 2004, stesso luogo e ora, la seguente ipotesi di riparto degli euro 264.852.679,00 dell’utile netto: - Euro 13.242.634,00 a riserva legale; - Euro 153.667.836,00 a nuovo; - Euro 97.942.209,00 destinati alla distribuzione di un dividendo pari a euro 3,00 per ciascuna azione; la prima data utile per il pagamento è il 6 maggio 2004 con preventivo stacco cedola il 3 maggio 2004. Infine, nella medesima seduta, il Consiglio ha approvato il testo del Regolamento relativo al Codice sull’Internal Dealing per la Società. Gruppo Reti Bancarie Holding Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato il primo bilancio consolidato al 31/12/2003. Il Gruppo Reti Bancarie Holding nasce a tutti gli effetti al 31/12/2003 e a quella data si riferiscono i dati consolidati. Reti Bancarie Holding è la denominazione che ha assunto il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure S.p.a. A seguito del piano di ristrutturazione degli assetti societari del Gruppo Bipielle. Considerato che l’acquisizione del controllo sulle partecipate è avvenuta nell’ultima parte dell’esercizio, si è proceduto al consolidamento dei soli valori patrimoniali delle partecipate al 31/12/2003, mentre gli effetti economici si manifesteranno a partire dal prossimo esercizio. In conseguenza il conto economico consolidato si riferisce esclusivamente a Reti Bancarie Holding S.p.a., al netto dei risultati conseguiti dalle società incorporate. In questo modo si determina uno stato patrimoniale consolidato che registra un totale attivo di 14.005 milioni di euro; il totale della massa amministrata da clientela è di 18.176 milioni di euro, di cui 8.438 milioni di euro di raccolta diretta e 9.737 di indiretta; gli impieghi ammontano a 9.320 milioni di euro. I principali aggregati del conto economico indicano un margine di interesse di 116,1 milioni di euro; un margine d’intermediazione di 192,9 milioni di euro; il risultato di gestione è di 85,2 milioni di euro; l’utile da attività ordinarie è pari a 74,7. L’utile netto consolidato al 31/12/2003 è pari a 65,8 milioni di euro. Infine, da segnalare, il cost/income ratio che si attesta al 55,81%.  
   
   
TIM: IL CDA APPROVA I RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2003 RICAVI: 11.782 MILIONI DI EURO, +8,4% RISPETTO AL 2002 (+12,6% A PARITÀ DI CAMBIO); RICAVI AREA INTERNAZIONALE: +18,4% RISPETTO AL 2002, BRASILE +23,5% RISPETTO AL 2002  
 
 Milano, 24 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Tim (Gruppo Telecom Italia), presieduto da Carlo Buora, ha esaminato il 22 marzo , su proposta dell'Amministratore Delegato Marco De Benedetti, i dati relativi all’esercizio 2003. I risultati del Gruppo Tim • I ricavi consolidati, pari a 11.782 milioni di Euro, registrano una crescita dell’8,4% rispetto al precedente esercizio confermando gli obiettivi di sviluppo delle attività sia sul business domestico sia sull’internazionale; tale crescita si attesta al 12,6% eliminando gli effetti della variazione dei tassi di cambio. L’apporto dell’Area internazionale è pari a 2.351 milioni di Euro in crescita del 18,4% grazie allo sviluppo delle attività in Brasile che raggiungono ricavi per 1.271 milioni di Euro (+23,5%, +54,9% a parità di cambio). I ricavi consolidati del quarto trimestre, a conferma del positivo trend di crescita, si attestano a 3.147 milioni di Euro in crescita del 10,2% rispetto al precedente esercizio. • Il margine operativo lordo (Mol) è pari a 5.502 milioni di Euro ed aumenta del 9,2% rispetto all’esercizio 2002 (+10,2% a parità di cambio). L'incidenza del Mol sui ricavi si attesta al 46,7%, in crescita rispetto al valore dell’esercizio precedente (46,4%) pur a fronte degli oneri sostenuti per finanziare le attività relative allo start-up del Gsm in Brasile. Nel quarto trimestre il Mol consolidato raggiunge 1.345 milioni di Euro (+18,4%) ed un’incidenza sui ricavi del 42,7%, in crescita di circa tre punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2002 (39,8%). • Il risultato operativo, pari a 3.786 milioni di Euro, presenta una crescita del 12,7% rispetto all’esercizio 2002 ed un’incidenza sui ricavi che raggiunge il 32,1% (30,9% nel 2002). Nel quarto trimestre il risultato operativo consolidato si attesta a 842 milioni (+30,5%). • L’utile netto consolidato dell’esercizio di spettanza della Capogruppo Tim è pari a 2.342 milioni di Euro (1.165 milioni di Euro nell’esercizio 2002). Si ricorda che l’utile netto dell’esercizio 2002 era stato influenzato da elementi non ricorrenti con un impatto complessivo sul risultato netto consolidato negativo per 242 milioni di Euro. L’utile dell’esercizio 2003 è influenzato da ulteriori elementi non ricorrenti, positivi per 543 milioni di Euro, riferiti alla sopravvenienza attiva per il debito maturato al 31 dicembre 2002 per il contributo per le telecomunicazioni e negativi per 191 milioni di Euro, relativi a svalutazione ed accantonamenti per Digitel Venezuela. Al netto degli effetti fiscali, tali elementi non ricorrenti generano pertanto un impatto complessivo positivo per 348 milioni di Euro. La crescita del risultato netto di competenza della Capogruppo Tim, depurata dai su indicati elementi non ricorrenti, si attesta al 41,7%. • Gli investimenti del Gruppo Tim ammontano a 2.017 milioni di Euro, rispetto ai 2.359 milioni di Euro dell’esercizio 2002. In particolare, gli investimenti industriali sono pari a 1.957 milioni di Euro (1.715 milioni di Euro nel 2002), di cui circa il 40% è stato destinato a finanziare le attività di sviluppo tecnologico e commerciale delle società estere. Gli investimenti finanziari sono pari a 53 milioni di Euro mentre quelli in goodwill ammontano a 7 milioni di Euro. • Il Free Cash Flow operativo (risultato operativo+ammortamenti-investimenti tecnici, al netto della variazione del capitale circolante operativo) è pari a 3.746 milioni di Euro raggiungendo un’incidenza sui Ricavi del 31,8% rispetto al 27,0% dell’esercizio precedente. • La posizione finanziaria netta è positiva e pari a 934 milioni di Euro, in miglioramento di 2.856 milioni di Euro rispetto alla posizione finanziaria netta negativa per 1.922 milioni di Euro al 31.12.2002. Si ricorda che nel corso dell’esercizio 2003 la capogruppo ha distribuito dividendi per 410 milioni di Euro avendo proceduto nel mese di dicembre 2002 all’erogazione di un dividendo straordinario a titolo di anticipazione pari a 1.597 milioni di euro. • Il numero delle linee mobili del Gruppo Tim è pari a circa 44,5 milioni, con un incremento del 13,8%, rispetto alle consistenze di fine 2002. Le linee in Brasile al 31.12.2003 sono pari a 8,3 milioni (di cui 2,7 milioni Gsm), con un incremento di circa 3 milioni di linee rispetto a fine 2002 e raggiungendo una market share complessiva del 18%. • Il personale del Gruppo Tim è pari a 18.888 unità con un incremento di 186 unità rispetto al 31 dicembre 2002. I risultati di Tim S.p.a. Si ricorda che i valori di bilancio 2002 della Tim S.p.a. Comprendevano i risultati economico-finanziari dell’intero esercizio della ex Blu S.p.a. (fusa per incorporazione nella Tim S.p.a. Nel dicembre 2002). Al fine di consentire un’omogenea comparazione dei risultati conseguiti dalle attività domestiche, il confronto con l’esercizio 2002 viene effettuato rispetto ai valori pro-forma al netto degli importi relativi alla società incorporata (già inseriti nel fascicolo di bilancio dello scorso esercizio). Si rammenta, altresì, che in conseguenza della sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee del 18 settembre 2003 sull’illegittimità del contributo per l’attività di telecomunicazioni, Tim S.p.a. Non ha registrato oneri a tale titolo nell’esercizio 2003. I dati dell’esercizio 2003 confermano gli obiettivi di sviluppo delle attività ed il miglioramento della redditività operativa pur a fronte di un contesto competitivo caratterizzato dall’ingresso di un nuovo operatore. In particolare: • I ricavi sono pari a 9.469 milioni di Euro, con un incremento del 6,2% rispetto ai valori pro-forma dell’esercizio 2002. I ricavi da Servizi a Valore Aggiunto (Vas) raggiungono 1.028 milioni di Euro, in crescita di circa il 37% rispetto all’esercizio precedente e con un’incidenza sui ricavi da servizi che raggiunge l’11,4% (8,9% nel 2002). • Il Margine Operativo Lordo (Mol) si attesta a 5.035 milioni di Euro, con una crescita dell’11,2% rispetto al 2002 pro-forma e con un’incidenza sui ricavi del 53,2% (+2,4 p.P. Rispetto al pro-forma del precedente esercizio). • Il Risultato Operativo si attesta a 3.863 milioni di Euro, con un incremento del 16,3% rispetto al pro-forma 2002 .Tale risultato sconta l’ammortamento ai soli fini fiscali della licenza Umts, per 121 milioni di Euro. • L’utile netto dell’esercizio è pari a 2.322 milioni di Euro (264 milioni di Euro nell’esercizio 2002, comprensivo degli effetti dell’incorporazione della ex Blu), e sconta oneri non ricorrenti pari a complessivi 79 milioni di Euro, al netto dei correlati impatti fiscali, riferiti alla sopravvenienza attiva per il venir meno del debito per il contributo per le telecomunicazioni maturato al 31 dicembre 2002 e alla svalutazione della controllata Tim International N.v. Per 618 milioni di Euro al lordo degli effetti fiscali correlati. • Gli investimenti dell’esercizio ammontano a 1.737 milioni di Euro, di cui 1.194 milioni di Euro per investimenti industriali e 543 milioni di Euro per investimenti finanziari, essenzialmente in favore della controllata Tim International e destinati al finanziamento delle società operative consolidate. • La posizione finanziaria netta è positiva e pari a 1.418 milioni di Euro, in miglioramento di 2.910 milioni di Euro rispetto alla posizione finanziaria netta al 31.12.2002 (negativa per 1.492 milioni di Euro). • Tim, con 26.076 mila linee al 31 dicembre 2003 (+3,1% rispetto al 31 dicembre 2002 ed in linea con il dato al 30 settembre 2003 pari a 26.051 mila linee), conferma la sua posizione di leader nel mercato domestico. Si ricorda che tale valore non include, a partire dal 31 dicembre 2003, 700 mila linee “silenti” al fine di garantire maggiore coerenza tra il numero delle linee gestite e lo sviluppo delle attività. • I dipendenti della Tim S.p.a. Sono pari a 10.023 unità, in flessione di 238 unità rispetto al 31 dicembre 2002. Risultati al 31 dicembre 2003 delle principali controllate e collegate estere del Gruppo Tim Brasile (cambio medio real/euro 0,287837706) • Gruppo Tim Brasil Nel secondo semestre 2003 il Gruppo Tim Brasil ha completato il lancio dei servizi in tecnologia Gsm sull’intero territorio nazionale. Tim Celular, che offre già dall’ottobre 2002 tali servizi, ha conseguito al 31 dicembre 2003 2,5 milioni di linee ed una quota di mercato dell’8%, mentre le società già operanti in tecnologia Tdma (Tele Nordeste Celular, Tele Celular Sul e Maxitel) hanno realizzato oltre 200 mila acquisizioni sulla nuova tecnologia rafforzando con il nuovo servizio il proprio posizionamento nell’ambito dei mercati di riferimento. Complessivamente le linee gestite ammontano al 31.12.2003 a 8,3 milioni, in crescita del 55,7% rispetto a fine 2002 con una quota di mercato complessiva del 18%. Grazie all'incremento del numero delle linee attive i ricavi consolidati di Tim Brasil, pari a 4.415 milioni di reais, sono cresciuti del 54,9% rispetto all’esercizio 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) consolidato, pari a 522 milioni di reais, diminuisce del 30,1% rispetto all’esercizio precedente scontando gli oneri sostenuti per la fase di start-up di Tim Celular e per il lancio del servizio Gsm da parte degli operatori Tdma. In particolare, si evidenzia che nel quarto trimestre, a fronte di un confronto omogeneo in termini di perimetro di attività gestite, il Mol consolidato, pari a 134 milioni di reais, evidenzia un miglioramento del 49% rispetto al 2002. Il Risultato Operativo consolidato, pari a -677 milioni di reais (-43 milioni di reais nell’esercizio 2002), risente dei costi sostenuti per lo start-up di Tim Celular e del maggior carico di ammortamenti relativo allo sviluppo della rete e dei sistemi informativi di supporto al business. In dettaglio i principali risultati delle società operative del Gruppo Tim Brasil. - Il Gruppo Tele Nordeste Celular, che gestisce i servizi di rete mobile nella regione nord-orientale del Brasile, ha conseguito nell’esercizio 2003 ricavi per 1.080 milioni di reais con un incremento pari al 9,8% rispetto all'esercizio 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) si attesta a 509 milioni di reais e diminuisce del 2,7% rispetto all’esercizio 2002 risentendo degli oneri per la predisposizione delle infrastrutture necessarie al lancio del servizio Gsm. Il Risultato Operativo, pari a 279 milioni di reais, segna un incremento del 3% rispetto all’esercizio 2002. - Il Gruppo Tele Celular Sul, che gestisce i servizi di rete mobile nella regione sud del Brasile, ha conseguito, nell’esercizio 2003, ricavi per 1.202 milioni di reais con un incremento pari al 19% rispetto all’esercizio 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 486 milioni di reais, con un incremento pari al 15,2% rispetto all’esercizio 2002 grazie al successo dell’offerta commerciale e al controllo della dinamica dei costi. Il Risultato Operativo, pari a 245 milioni di reais, segna un incremento del 27,6% rispetto all’esercizio 2002. - Maxitel, che gestisce i servizi di telefonia mobile nelle zone di Minas Gerais, Bahia e Sergipe, ha conseguito, nell’esercizio 2003, ricavi per 890 milioni di reais con un incremento pari al 17,9% rispetto all’esercizio 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 316 milioni di reais con un incremento pari al 7,8% rispetto all’esercizio 2002. Il Risultato Operativo è positivo per 62 milioni di reais ma si riduce del 16,2% rispetto all’esercizio 2002 a causa della revisione del periodo di ammortamento delle infrastrutture di rete da 10 a 7 anni. - Tim Celular, che fornisce servizi di rete mobile con standard Gsm nel nord del Brasile, del Centro, del Sud (Rio Grande do Sul) e negli Stati di Sao Paulo, Rio de Janeiro ed Espirito Santo, nonché il Distretto Federale, ha conseguito ricavi per 1.258 milioni di reais; in merito è importante segnalare che la società ha lanciato il servizio nell’ottobre 2002, di conseguenza i ricavi del precedente esercizio si riferiscono a solo tre mesi di operatività. Il Margine Operativo Lordo (Mol) negativo per 833 milioni di reais e il Risultato Operativo negativo per 1.278 milioni di reais scontano gli oneri sostenuti per la fase di start-up. Peru' (cambio medio nuevo sol/euro 0,254169007) Al 31 dicembre 2003, Tim Perù con 623 mila linee (+57,7% rispetto a fine 2002) ha raggiunto una quota di mercato del 22% (+5 p.P. Rispetto al 31.12.2002). Nell’esercizio 2003 la società ha conseguito ricavi per 502 milioni di nuevo soles rispetto ai 308 milioni di nuevo soles del 2002 con una crescita del 63%. Il Margine Operativo Lordo (Mol) ha raggiunto al terzo anno di operatività il break-even attestandosi a 26 milioni di nuevo soles rispetto ai -95 milioni di nuevo soles dell’esercizio 2002. Tale aumento è dovuto all’incremento della base clienti e al conseguente sviluppo dei volumi di traffico. Il Risultato Operativo è pari a -128 milioni di nuevo soles, in miglioramento rispetto ai -201 milioni di nuevo soles dell’esercizio 2002. Venezuela (cambio puntuale bolivar/euro 0,000494854 - la società applica i principi della contabilità per i paesi ad alta inflazione) Pur in un contesto caratterizzato dal rallentamento dell’economia, dovuto alla difficile situazione politica che sta attraversando il Paese, la società ha riportato nell’esercizio risultati in crescita rispetto all’esercizio precedente. In particolare, Corporacion Digitel ha conseguito ricavi per 298.681 milioni di bolivares con un incremento pari al 14,7% rispetto all’esercizio 2002, grazie all’incremento delle linee gestite che hanno raggiunto 1.153 mila unità al 31.12.2003 (+29% rispetto a fine 2002). Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 90.207 milioni di bolivares in aumento del 75,7% rispetto all’esercizio 2002, grazie alla politica di controllo dei costi posta in essere per contrastare i ridotti spazi di sviluppo del business offerti dal contesto di riferimento. Il Risultato Operativo è pari a –19.702 milioni di bolivares contro i –30.070 milioni di bolivares dell’esercizio 2002. Europa Grecia Al 31 dicembre 2003 la base clienti di Stet Hellas risulta pari a 2.403 mila linee, 111 mila linee in meno rispetto al 31 dicembre 2002. La flessione è dovuta alla eliminazione, nell’ultimo giorno dell’anno, di 382 mila linee silenti. Tale operazione è stata realizzata in un contesto di sempre maggiore condivisione delle strategie e del posizionamento con la capogruppo Tim S.p.a. Che ha portato il 3 febbraio 2004 all’annuncio del cambiamento del brand di Stet Hellas da Telestet a Tim, con conseguente rafforzamento dell’immagine dinamica e innovativa del gestore in Grecia. Nell’esercizio 2003 la società ha realizzato ricavi per 805 milioni di euro, con un incremento del 16,8% rispetto all’esercizio 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 287 milioni di Euro, in crescita del 12,5% rispetto all’esercizio 2002 prevalentemente per effetto dell’incremento dei volumi di traffico. Il Risultato Operativo è pari a 166 milioni di Euro con un incremento del 26,7% rispetto all’esercizio 2002. Società collegate Turchia (cambio puntuale lira turca/euro 0,000000573 - la società applica i principi della contabilità per i paesi ad alta inflazione) Il 19 febbraio 2004, è stata completata la fusione di Aria-is Tim - gestore mobile posseduto da Tim (49%) e dal Gruppo Isbank (51%) - e Aycell, gestore Gsm interamente posseduto dall’operatore di telefonia fissa Turk Telekom. La nuova società (Tt&tim), nata dalla fusione, è detenuta al 40% da Tim, al 40% da Turk Telekom e per il restante 20% dal Gruppo Isbank. La fusione di Aria e Aycell ha creato una nuova e forte entità che contribuirà allo sviluppo del mercato delle telecomunicazioni in Turchia. Al 31 dicembre 2003 Aria - Is Tim ha raggiunto il numero di 2.008 mila linee in crescita del 73% rispetto al 31 dicembre 2002. La quota di mercato raggiunta è pari al 7% (5% a fine 2002). La società nell’esercizio 2002 ha conseguito ricavi per 211.013 miliardi di lire turche. Il Margine Operativo Lordo (Mol) e' pari a –144.814 miliardi di lire turche. Il Risultato Operativo e' pari a –759.490 miliardi di lire turche. Eventi Successivi Al 31 Dicembre 2003 Nell’ambito del processo di semplificazione societaria del Gruppo Tim Brasil, nel corso del mese di gennaio 2004, è stata perfezionata l’operazione di fusione di cinque società operative del Gruppo Tele Nordeste Celular Participaçoes nella controllata Telpe Celular. L’incorporante ha acquisito la denominazione sociale di Tim Nordeste Telecomunicaçoes S.a.. Il Consiglio di Amministrazione, a seguito della verifica effettuata in merito alla sussistenza dei requisiti di indipendenza degli amministratori, secondo quanto previsto dal Codice di Autodisciplina della Società, ha valutato indipendenti i Consiglieri Lorenzo Caprio, Enzo Grilli, Attilio Leonardo Lentati, Gioacchino Paolo Maria Ligresti e Paolo Savona. Il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato al Presidente, al Vice Presidente e all’Amministratore Delegato a convocare l’Assemblea Straordinaria e Ordinaria degli Azionisti della Società. In sede straordinaria verranno sottoposte all’approvazione dell’Assemblea le proposte di modifiche statutarie al fine di adeguare lo Statuto alle nuove norme di legge, inderogabili e non, contenute nella riforma del diritto societario, nonché introdurre la previsione del voto di lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione. In sede ordinaria l’Assemblea sarà convocata per deliberare in merito all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003 ed alla proposta di distribuzione di un dividendo, al lordo delle eventuali ritenute di legge, in crescita di circa il 10% e pari a 0,2567 euro per azione ordinaria ed a 0,2687 euro per azione di risparmio, con pagamento 27 maggio 2004 (data stacco cedola 24 maggio 2004). Ai sensi dell’art. 4, comma 1 del D.lgs. 12 dicembre 2003, n. 344, il dividendo attribuisce il credito d’imposta di cui all'art.14 del Testo Unico approvato con il D.p.r. 22 dicembre 1986 n. 917 (nel testo antecedente le modifiche di cui al D.lgs. 12 dicembre 2003, n. 344) pieno e utilizzabile senza limitazioni e nella misura del 51,51%, solo se percepito nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2003. Il Consiglio ha, infine, deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, in sede ordinaria, la modifica del Regolamento assembleare, la nomina del Consiglio di Amministrazione, il cui mandato viene a scadere con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003 ed il rinnovo alla Reconta Ernst & Young dell’incarico di revisione contabile del bilancio di esercizio e consolidato, e della relazione semestrale, anche in forma consolidata, per il triennio 2004-2006. In considerazione della proposta modifica statutaria relativamente all’introduzione del voto di lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione, verrà proposta all’assemblea la nomina del Consiglio per un solo esercizio in modo da consentire, a partire dall’assemblea che verrà convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2004, l’elezione degli Amministratori con tale nuovo criterio elettivo. A rettifica di quanto comunicato nel calendario finanziario, diffuso il 3 novembre 2003, non si terrà in data odierna la Conference Call per la presentazione dei dati contabili al 31 dicembre 2003, in vista dell’incontro annuale con la Comunità finanziaria del Gruppo Telecom Italia che si svolgerà a Milano nei giorni 25 e 26 marzo 2004. Sono comunque disponibili sul sito della Società, www.Tim.it, alla sezione Investor Relations, le slide di presentazione gestionale dei risultati 2003 del Gruppo Tim e di Tim S.p.a..  
   
   
TELECOM ITALIA MEDIA: IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 IL MARGINE OPERATIVO LORDO CRESCE DEL 142% E DIVENTA POSITIVO PER 11,6 MILIONI DI EURO (DA - 27,9 MILIONI DI EURO NEL 2002)  
 
Milano, 24 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media (Gruppo Telecom Italia), riunitosi il 19 marzo sotto la presidenza di Riccardo Perissich, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2003, dando mandato al Presidente di convocare l’Assemblea degli azionisti prevista per il prossimo 5 maggio. Risultati del Gruppo Telecom Italia Media per l’esercizio 2003 (dati economici ricostruiti) I ricavi ammontano a 594,6 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 3% rispetto ai 577,4 milioni dello stesso periodo del 2002. Escludendo l’effetto delle variazioni di perimetro, la crescita organica dei ricavi è pari al 25%. A tale risultato hanno contribuito principalmente l’Area Internet, che ha registrato un significativo incremento dei ricavi pari all’80% e l’Area Television, che presenta un aumento dei ricavi pari al 28%. Il margine operativo lordo è pari a 11,6 milioni di euro ed evidenzia un significativo miglioramento (+142%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (era negativo per 27,9 milioni di euro). Tale incremento deriva, oltre che dai maggiori volumi di fatturato, anche dal recupero di efficienza delle strutture operative, realizzato in particolare nelle aree Internet e Television. Il risultato operativo ante ammortamento delle differenze da consolidamento, negativo per 71,9 milioni di euro, migliora del 39% rispetto all’esercizio 2002 (era negativo per 118,7 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 103 milioni di euro, migliora del 33% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per 153,4 milioni di euro). Escludendo l’effetto delle variazioni di perimetro, la crescita organica del risultato operativo è pari al 35%. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2003 è positiva per 58,7 milioni di euro (rispetto ad un indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2002 pari a 679,6 milioni di euro); tale valore tiene conto degli effetti positivi della scissione e delle variazioni di perimetro di consolidamento. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2003, pari a 474,2 milioni di euro, si riduce rispetto al 31 dicembre 2002 (1.575,1 milioni) prevalentemente per effetto della scissione. I dipendenti al 31 dicembre 2003 erano 2.029. Risultati delle Aree di Business Internet I ricavi dell’Area di Business Internet per l’esercizio 2003 ammontano a 251 milioni di euro e registrano un incremento dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2002 (139,2 milioni di euro). Il margine operativo lordo dell’esercizio 2003, positivo per 47,6 milioni di euro, registra una forte crescita (+371%) rispetto all’esercizio 2002 (10,1 milioni di euro). Il risultato operativo dell’Area Internet migliora dell’91% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per 47,1 milioni di euro), pur restando negativo per 4,4 milioni di euro. In particolare: • la Divisione Tin.it nell’esercizio 2003 registra ricavi per 222,1 milioni di euro (114,9 milioni di euro nello stesso periodo del 2002) con una crescita del 93%. Il margine operativo lordo aumenta del 146% risultando pari a 44,5 milioni di euro (18,1 milioni di euro nel 2002). Il risultato operativo è positivo per 2,2 milioni di euro (nonostante 11,6 milioni di ammortamento del goodwill) e migliora di 30 milioni di euro rispetto alla perdita di 27,8 milioni registrata nell’esercizio 2002. Gli utenti attivi al 31 dicembre 2003 sono 2,5 milioni con un incremento del 13% circa rispetto al 31 dicembre 2002. • Matrix registra ricavi per 35,5 milioni di euro (27,7 milioni di euro nell’esercizio 2002) con una crescita del 28% e un margine operativo lordo positivo per 3,1 milioni di euro, in netto miglioramento (+142%) rispetto al 31 dicembre 2002 (era negativo per 7,3 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 4,7 milioni di euro, registra un miglioramento del 68% rispetto alla perdita di 14,6 milioni dell’esercizio 2002. Al 31 dicembre 2003 gli utenti di Virgilio, che si conferma il primo portale italiano, sono circa 13,1 milioni di visitatori unici (+19% rispetto al 31 dicembre 2002). Sempre a fine 2003, le pagine viste sono state 6,6 miliardi (+25% rispetto al 31 dicembre 2002). Television I ricavi complessivi dell’Area di Business Television per l’esercizio 2003, pari a 113 milioni di euro, risultano in forte crescita (+28%) rispetto allo stesso periodo del 2002 (88,4 milioni di euro). Il margine operativo lordo, nonostante i maggiori costi sostenuti per il riposizionamento dell’emittente e il conseguente arricchimento del palinsesto, registra un miglioramento del 36% attestandosi a -28,7 milioni di euro rispetto ai -44,9 milioni dell’esercizio 2002. Il risultato operativo (-71,2 milioni di euro) migliora del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-85 milioni di euro). La crescita della raccolta pubblicitaria lorda complessiva dell’Area Television è stata del 41% rispetto al 2002. Nel corso del 2003 La7 ha consolidato la propria immagine editoriale e ha visto crescere la notorietà del suo marchio e dei suoi programmi, con uno share sopra il 2% (fonte Auditel), in aumento rispetto all’esercizio precedente. Nello stesso periodo, Mtv si conferma televisione leader nel segmento televisivo per i giovani, con ricavi per 64,1 milioni di euro (+26% rispetto al 2002) e un risultato operativo positivo rispetto alla perdita dell’esercizio precedente. Office Products & Services I ricavi dell’Area di Business Office Products & Services per l’esercizio 2003 ammontano a 184,8 milioni di euro e registrano una flessione del 6% rispetto all’esercizio 2002 in termini omogenei, cioè al netto degli effetti delle attività cedute ad aprile e uscite dal perimetro di consolidamento. Tale flessione è principalmente riconducibile ad un rallentamento del mercato consumer e dei prodotti per ufficio.Il margine operativo lordo registra, in termini omogenei, una riduzione dell’11% circa mentre il risultato operativo, sempre in termini omogenei, diminuisce del 42% rispetto allo stesso periodo del 2002. Risultati di Telecom Italia Media Spa per l’esercizio 2003 (dati economici ricostruiti) I ricavi di Telecom Italia Media Spa per l’esercizio 2003 ammontano a 223 milioni di euro in aumento del 94% rispetto allo stesso periodo del 2002 (114,9 milioni di euro). Il margine operativo lordo dell’esercizio 2003 sale a 20,2 milioni di euro dai 2,8 milioni di euro del 2002. Anche il risultato operativo del periodo registra un deciso miglioramento (+51%) rispetto allo stesso periodo del 2002: la perdita risulta infatti più che dimezzata, attestandosi a 25,1 milioni di euro (rispetto ad una perdita di 51,1 milioni di euro registrata nell’esercizio 2002). Evoluzione Della Gestione Per l’esercizio 2004 sembra ragionevole attendersi il proseguimento della crescita del settore internet e una conferma della ripresa degli investimenti pubblicitari iniziata a fine 2003. Per quanto riguarda il Gruppo Telecom Italia Media, procedono le attività nel settore internet con particolare riguardo all’Adsl, all’introduzione dei servizi innovativi, e allo sviluppo del portale di ricerca. Nell’area televisiva, le azioni di rinnovamento del palinsesto, coerenti con la linea editoriale e con il target di spettatori, tendono al rafforzamento del Market Share e dell’audience. Nell’area Office Products prosegue il rafforzamento dell’organizzazione commerciale e la razionalizzazione e innovazione dei prodotti, con l’obiettivo di invertire il trend negativo di crescita proseguito fino al 2003. L’insieme degli andamenti sopra descritti lascia prevedere il proseguimento del trend positivo della redditività operativa. Principali Eventi Gennaio - Marzo 2004 Progetto Tv Digitale Terrestre Prosegue la sperimentazione della televisione digitale terrestre di La7 e di Mtv, partita a novembre 2003, che interessa le città di Torino, Milano, Roma, Bologna, Modena, Pesaro, Macerata e coinvolge 4.000 famiglie, selezionate con l’ausilio di società specializzate. Nel rispetto del piano di progetto e in accordo con le norme di regolamentazione del settore radio-televisivo, le televisioni del Gruppo Telecom Italia Media hanno provveduto ad acquisire le frequenze e gli impianti necessari alla realizzazione di una rete trasmissiva digitale terrestre già in linea con i requisiti per la richiesta delle autorizzazioni previste per la costituzione dell’operatore di rete digitale terrestre. Nel mese di febbraio vengono siglati due accordi per la sperimentazione della televisione digitale terrestre e dei servizi interattivi per i cittadini: con il Comune di Pesaro (3 febbraio) e con Sun Microsystems Italia e Csp Innovazione nelle Ict (11 febbraio) per la sperimentazione nella provincia di Torino. Nello stesso mese, La7 Televisioni (società controllata da Telecom Italia Media che gestisce l’emittente La7), Rai, Mediaset e Fondazione Ugo Bordoni costituiscono Dgtv, associazione volta a promuovere lo sviluppo della tv digitale terrestre in Italia. A marzo 2004, la copertura della popolazione era pari al 62%. Apcom a marzo 2004 Apcom, l’agenzia stampa multimediale nata dall’accordo con Associated Press e acquisita da Telecom Italia Media a settembre 2003, sigla un accordo con Ipsos (istituto di ricerche leader in Italia) per la realizzazione e la diffusione in tempo reale di speciali sondaggi d’opinione sulla rete dell’agenzia. Cessione Cipi Il 29 gennaio 2004, nell’ambito del processo di razionalizzazione del proprio portafoglio di attività, Telecom Italia Media ha perfezionato la cessione della partecipazione del 60% in Cipi S.p.a. A Promoinvestments S.r.l. I dati storici consolidati e di Telecom Italia Media Spa L’operazione di scissione parziale proporzionale di Seat Pagine Gialle Spa (società scissa) a favore di una società di nuova costituzione (società beneficiaria), approvata dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 9 maggio 2003, ha comportato il trasferimento alla società beneficiaria, in data 25 luglio 2003, del complesso aziendale attivo nel mercato delle Directories (editoria telefonica, Directory Assistance e Business Information). La società scissa ha assunto la denominazione di Telecom Italia Media Spa e la società beneficiaria quella di Seat Pagine Gialle Spa. La scissione è divenuta efficace il 1° agosto 2003; a partire dalla stessa data, decorrono gli effetti contabili della variazione del perimetro di consolidamento. Nel secondo trimestre 2003, inoltre, Telecom Italia ha avviato le procedure per la dismissione della partecipazione in Seat Pagine Gialle Spa, operazione che è stata perfezionata l’8 agosto dello stesso anno. Alla luce di tali operazioni non risulta possibile, per mancanza di omogeneità, confrontare i dati storici dell’esercizio 2003 con quelli relativi al Gruppo Seat Pg che fanno riferimento allo stesso periodo del 2002. Tuttavia si riportano, per completezza d’informazione, i dati storici del risultato netto consolidato (-91,9 milioni di euro) e della capogruppo (-72,6 milioni di euro) per l’esercizio 2003, che risentono del minor contributo del risultato positivo delle attività cedute a seguito della scissione. Corporate Governance In base a quanto previsto dall’art. 5 del Codice di Autodisciplina di Telecom Italia Media, il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto delle informazioni fornite dagli amministratori, ha valutato sussistenti i requisiti di indipendenza in capo agli amministratori Adriano De Maio, Candido Fois, Giulia Ligresti, Gianfranco Negri Clementi, Alessandro Ovi, Mario Zanone Poma. La prossima Assemblea oltre all’approvazione del bilancio delibererà il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonchè l’adozione di un nuovo regolamento delle assemblee per rendere più efficaci le riunioni. In sede straordinaria l’Assemblea delibererà in merito alla modifica dello statuto della società per adeguarlo alla riforma del diritto delle società di capitali (c.D. Legge Vietti).  
   
   
BILANCIO CONSOLIDATO GRUPPO MEDIASET 2003: RICAVI NETTI: 3.070 MILIONI DI EURO RISULTATO OPERATIVO: 820,8 MILIONI DI EURO UTILE NETTO: 369,7 MILIONI DI EURO RICAVI PUBBLICITARI E ASCOLTI TELEVISIVI IN CRESCITA IN ITALIA E IN SPAGNA  
 
Cologno Monzese, 24 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio di Mediaset S.p.a. E ha esaminato il bilancio consolidato del Gruppo Mediaset al 31 dicembre 2003. I risultati dell’esercizio 2003 riflettono l’ottimo andamento delle attività televisive nelle due aree geografiche di attività (Italia e Spagna). Sia Mediaset sia Telecinco, infatti, hanno raggiunto e superato i propri obiettivi commerciali e d’ascolto. In particolare Mediaset registra un aumento della raccolta pubblicitaria che conferma il trend di crescita iniziato nel secondo trimestre. I ricavi pubblicitari televisivi di Publitalia 80 sulle tre reti televisive hanno infatti raggiunto i 2.630,4 milioni di euro con un incremento pari al 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato superiore all’andamento del mercato di riferimento che nel 2003, secondo le stime Nielsen, è cresciuto del 4,9%. Gli ottimi risultati d’ascolto conseguiti dalle reti Mediaset hanno costituito un formidabile traino ai fini dell’andamento della raccolta pubblicitaria. Il risultato globale delle reti Mediaset, la media registrata ogni giorno nelle 24 ore, raggiunge l’ascolto più alto degli ultimi anni: 44,0% con una crescita di 1,1 punti rispetto alla già eccellente performance del 2002 (42,9%). In Prime Time l’audience complessiva delle tre reti registra un nuovo record: il 45,0% di share che, per la prima volta, consente al totale Mediaset di superare il totale Rai (44,6%). In particolare, considerando il target commerciale tra i 15-64 anni, quello di riferimento per gli investitori pubblicitari, Mediaset rafforza la propria leadership con il 46,4%. Venendo all’andamento delle singole reti Canale 5 si conferma prima rete italiana con il 23,9% (Rai 1 23,0%). Italia 1 per la prima volta è terza rete assoluta con il 12,4% (Rai 2 11,7%) e Retequattro raggiunge il miglior risultato degli ultimi dieci anni con l’8,7%. Anche il Gruppo Telecinco ha ottenuto nel corso del 2003 ottimi risultati. In particolare la raccolta pubblicitaria è cresciuta ad un ritmo sostenuto, registrando un incremento dell’ 11,7% rispetto al 2002, nettamente superiore a quello registrato dal mercato televisivo spagnolo (+6,6%). In crescita anche gli ascolti che nelle 24 ore hanno raggiunto il 21,4% (20,2% nel 2002). In Prime Time Telecinco ottiene un deciso incremento della propria quota d’ascolto con il 22,3% di share (1,7 punti di share in più rispetto al 2002), consolidando la propria leadership tra le televisioni commerciali ed avvicinando l’emittente pubblica Tve 1, in flessione rispetto al 2002. Si rafforza anche l’indiscusso primato sul target commerciale che si è attestato al 24,5% rispetto al 23,6% del 2002. Bilancio Consolidato Gruppo Mediaset L’andamento dell’esercizio 2003 è sintetizzato nei seguenti risultati: I ricavi netti consolidati ammontano a 3.070,0 milioni di euro, di cui 646,0 milioni di euro relativi al consolidamento del gruppo Telecinco, con una crescita del 32,5% rispetto ai 2.316,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato operativo (Ebit) prima dell’ ammortamento del goodwill di Telecinco è pari a 820,8 milioni di euro rispetto ai 558,5 milioni di euro del 2002, in aumento del 47,0%. L’incidenza percentuale del risultato operativo sui ricavi netti consolidati (redditività operativa) cresce in maniera significativa raggiungendo il 26,7% (24,1% nel 2002). Il risultato pre-imposte e quote di terzi registra un incremento del 35,8% e raggiunge i 675,1 milioni di euro rispetto ai 497,1 milioni di euro dell’esercizio precedente. L’utile netto evidenzia una crescita del 2,1% passando da 362,0 milioni di euro dell’esercizio 2002 ai 369,7 milioni di euro dell’esercizio 2003. La posizione finanziaria netta consolidata passa da –170,8 milioni di euro del 31 dicembre 2002 a -199,3 milioni di euro al 31 dicembre 2003, inclusiva della liquidità netta del Gruppo Telecinco pari a 252,1 milioni di euro. Va ricordato che la posizione finanziaria netta dell’esercizio 2003 include l’esborso di 276 milioni di euro sostenuto a fronte dell’acquisizione delle partecipazioni di un ulteriore 12% di Telecinco e Publiespana. Nel 2003 la generazione di cassa caratteristica di Gruppo, al netto degli investimenti partecipativi e delle uscite connesse alla distribuzione dei dividendi, è risultata pari a 411,6 milioni di euro. Al netto del contributo del Gruppo Telecinco pari a 138,0 milioni di euro, la generazione di cassa del Gruppo su basi omogenee è stata pari a 273,6 milioni di euro in netta crescita rispetto a quella registrata nello stesso periodo dell’anno precedente pari a circa 220 milioni di euro. Analisi Dei Risultati Per Aree Geografiche Va precisato che i risultati dell’esercizio in esame recepiscono per la prima volta il consolidamento integrale delle società del gruppo Telecinco di cui Mediaset è dal 2003 socio di maggioranza con una quota pari al 52%. Al fine di poter apprezzare i risultati su basi omogenee, di seguito riportiamo i principali dati generati dalle attività televisive nelle due diverse aree geografiche. Quanto a Telecinco vengono quindi forniti, solo a fini comparativi, i dati consolidati “pro-forma” relativi al 2002. Italia I ricavi netti consolidati delle attività in Italia hanno registrato nel 2003 un incremento del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Passando da 2.316,1 milioni di euro a 2.424,9 milioni di euro. I costi televisivi complessivi (costo del lavoro + costi operativi televisivi + ammortamenti diritti tv), evidenziano una crescita contenuta all’1,1%, confermando il conseguimento degli obiettivi di efficienza avviati nel 2002. I costi totali, comprensivi anche delle altre aree di attività domestiche, passano da 1.757,6 milioni di euro del 2002 a 1.774,8 milioni di euro nel 2003, realizzando una crescita dell’1,0%, che si colloca ben al di sotto dei livelli di inflazione registrata nello stesso anno. Il risultato operativo (Ebit) è stato di 650,1 milioni di euro rispetto ai 558,5 milioni di euro del 2002 con un incremento pari a 91,6 milioni di euro (+16,4%). Il risultato pre-imposte cresce del 13,4% passando da 482,8 milioni di euro del 2002 a 547,3 milioni di euro. Questo risultato è stato influenzato dalla svalutazione integrale della partecipazione del 19,5% di Mediaset in Albacom spa. La società telefonica, che nei nove mesi dell’esercizio fiscale in corso ha conseguito un miglioramento del risultato della gestione caratteristica rispetto al 2002, ha infatti operato svalutazioni di carattere straordinario sulla base della revisione in corso dei piani prospettici dell’azienda. L’utile netto raggiunge i 349,2 milioni di euro rispetto ai 347,7 milioni di euro dell’esercizio 2002. Spagna Nell’esercizio 2003 i ricavi netti consolidati generati dal Gruppo Telecinco sono stati pari a 646,0 milioni di euro, in crescita del 10,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I costi complessivi del Gruppo Telecinco, inclusivi anche delle componenti legate al costo del lavoro ed agli ammortamenti e svalutazioni, segnano una crescita estremamente contenuta, pari al 2,4%, e passano da 464,0 milioni di euro del 2002 a 475,3 milioni di euro nell’esercizio 2003. L’utile operativo di Telecinco registra un notevole incremento e raggiunge i 170,7 milioni di euro rispetto ai 123,3 milioni di euro dell’esercizio 2002 con una crescita di 47,4 milioni di euro. Il risultato pre-imposte sale a 171,0 milioni di euro rispetto ai 121,3 milioni di euro dell’esercizio precedente. L’utile netto passa da 85,9 milioni di euro del 2002 a 122,6 milioni di euro dell’esercizio 2003. Bilancio Della Capogruppo Mediaset S.p.a. La capogruppo Mediaset S.p.a. Chiude l’esercizio 2003 con un utile netto di 175,1 milioni di euro, dopo aver effettuato ammortamenti e svalutazioni per 101,1 milioni di euro ed accantonamenti per imposte di 99,2 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, che si terrà il 27 aprile prossimo, un dividendo di 0,23 euro per ciascuna azione. (+ 9,5 %). Il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 27 maggio 2004 con stacco cedola il 24 maggio 2004 (cedola n. 8). Evoluzione Prevedibile Della Gestione Sulla base delle evidenze attualmente disponibili in merito dell’andamento della raccolta pubblicitaria nelle due aree geografiche di attività del gruppo, è atteso nella prima parte del 2004 un miglioramento sia in termini di redditività operativa che di generazione di cassa rispetto al 2003. Su base annua, in assenza di precise indicazioni sull’andamento del mercato pubblicitario, il Gruppo punta attraverso il mantenimento degli obiettivi di efficienza sia a livello di costi televisivi che di investimenti in diritti, a salvaguardare l’elevata redditività operativa conseguita nel 2003. Italia La raccolta pubblicitaria sulle reti Mediaset relativa ai primi due mesi del 2004 evidenzia un incremento pari al 7,2%. Tale risultato conferma il consolidamento della fase di ripresa del mercato pubblicitario televisivo già avviata nella seconda metà del 2003. Nel periodo di garanzia (dal 25 gennaio al 20 marzo 2004) le reti Mediaset mantengono la leadership in prima serata con il 45,7%. Il primato è confermato anche nelle 24 ore con il 44,6%. Ma la leadership più importante è quella sul target commerciale (15-64 anni) dove Mediaset raggiunge il 47,4% di share in prima serata e il 46,3% di share nelle 24 ore. Nel corso del 2004 il Gruppo proseguirà inoltre nell’attività di investimento mirata ad estendere ulteriormente la copertura e l’offerta di nuovi contenuti e servizi nell’ambito del processo di conversione al sistema trasmissivo digitale terrestre. Spagna La raccolta pubblicitaria di Telecinco relativa ai primi due mesi del 2004 cresce del 24,6% rispetto allo stesso periodo del 2003. Telecinco conferma anche nella prima parte del 2004 (dal 1 gennaio al 15 marzo 2004), i positivi risultati d’ascolto del 2003 ottenendo una share media sulle 24 ore pari al 22% in crescita rispetto al 21,2% dello stesso periodo del 2003. In Prime Time, con una share record pari al 23,9%, Telecinco si conferma prima rete commerciale spagnola . L’emittente rafforza inoltre la leadership degli ascolti nel target commerciale con una quota pari a 25%.  
   
   
BUONGIORNO VITAMINIC SPA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2003: SIGNIFICATIVO SVILUPPO DEL BUSINESS, CHIUDE CON UN VALORE DELLA PRODUZIONE PARI A 55,38 MILIONI DI EURO (+16% NEL 2002), DI CUI 52,67 MILIONI DI EURO DI RICAVI CARATTERISTICI  
 
Milano, 24 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Buongiorno Vitaminic Spa , ha approvato il Progetto di Bilancio 2003. L’esercizio 2003 ha registrato un significativo sviluppo del business e chiude con un Valore della Produzione pari a 55,38 ml di Euro, in crescita del 16% rispetto al 2002. L’ultimo trimestre dell’esercizio si è confermato decisivo nel conseguimento dell’obiettivo dell’esercizio, con un peso del 30% circa sul Valore della Produzione annuale. Tale risultato sottolinea la dinamica crescente del business del Gruppo, oltre a confermare la stagionalità del settore, che beneficia in modo importante degli ultimi mesi dell’anno. I ricavi caratteristici consolidati dell’esercizio 2003 ammontano a 52,67 ml di Euro in crescita del 15,8% rispetto al 2002 (45,47 ml di Euro). L’analisi dei ricavi per linea di business evidenzia la crescita dei Consumer Services, che registrano un incremento del 127% nel 2003 rispetto al 2002, nettamente superiore al tasso di crescita del mercato di riferimento. I Consumer Services rappresentano il 50% del totale ricavi consolidati dell’anno. Nel corso del 2003, la piattaforma Buongiorno Vitaminic ha distribuito circa 150 milioni di unità di prodotti/servizi consumer a pagamento, rispetto ai circa 66 milioni distribuiti nel 2002. Tali prodotti/servizi venduti appartengono all’area contenuti di Infotainment (informazioni di vario genere, oroscopi, frasi via sms, Mms, Wap…), o a quella dei downloadables (loghi, suonerie, wallpaper, giochi java…) e interaction (chat, voting…). La riduzione dei ricavi Marketing Services nel 2003 rispetto al 2002 è legata principalmente a politiche commerciali più rigorose relativamente alla qualità dei ricavi stessi, che consentirà peraltro di tornare a far crescere i ricavi nel 2004 e di confermare il potenziale di crescita di medio-lungo periodo. Al 31 dicembre 2003, Buongiorno Vitaminic può contare su un portafoglio di oltre 500 clienti Corporate in Europa, molti dei quali appartenenti alle aziende del Fortune 500, tra le quali Procter & Gamble, Unilever, Barilla, Tim, Johnson Wax, Coca-cola, Vodafone, America on Line, Metro, Carrefour, Telefonica, El Corte Ingles, Citroen, Johnson & Johnson, E-bay, Fiat, Unicredit, Lycos Europe e tantissimi altri consumer brands. L’analisi dei ricavi per area geografica di provenienza conferma a fine anno la prevalenza del fatturato generato fuori dal territorio nazionale (58%) rispetto a quello italiano, in particolare nell’ultimo trimestre la percentuale del fatturato estero è stata del 61%; la variazione è dovuta principalmente alla forte crescita del fatturato nel Regno Unito e marginalmente in Spagna e Germania. “L’anno appena concluso è stato importante sia da un punto di vista societario sia di business per Buongiorno Vitaminic. Il Gruppo ha rafforzato la propria posizione strategica nel mercato di riferimento a livello europeo, in termini di dimensioni, base utenti, portafoglio servizi/contenuti, footprint geografico, articolazione/efficacia dei canali distributivi, portafoglio clienti e qualità e competenze del proprio personale. Il processo di integrazione del Gruppo Buongiorno e del Gruppo Vitaminic ha poi creato significative sinergie sia lato ricavi sia lato costi, consentendoci di mantenere un’elevata velocità nel percorso di costruzione di una profittabilità elevata e sostenibile”, dichiara Andrea Casalini, Chief Executive Officer di Buongiorno Vitaminic Spa. L’evoluzione dei costi operativi dell’esercizio, in significativo contenimento rispetto al dato “proformato” del 2002, evidenzia il rapido completamento del processo di integrazione tra il Gruppo Buongiorno Spa e il Gruppo Vitaminic Spa, nei tempi e nelle modalità previste dal Piano Industriale. Più in dettaglio: - il costo del lavoro si attesta a 15,95 ml di Euro, registrando un calo del 22,7% rispetto al 2002. Si rileva, a questo proposito, che l’organico di Gruppo al 31 dicembre 2003 risulta di 292 unità, in riduzione del 7% rispetto alla fine del 2002 (312 dipendenti), ma in incremento di 32 unità rispetto al 30 settembre 2003, in risposta alla crescente attività aziendale; - i costi per servizi e godimento di beni di terzi e materiali di consumo registrano un contenimento del 8% circa. Tale dato risulta significativo se confrontato con lo sviluppo del fatturato, ed è confortato dall’evoluzione del Valore Aggiunto (inteso come Valore della Produzione al netto dei costi per Materiali di consumo e merci e Servizi e godimento di beni di terzi), il cui peso percentuale rispetto al Valore della Produzione cresce dal 10% (dato 2002) al 31% (dato 2003). Nel corso dell’esercizio, il Margine Operativo Lordo (Mol, Ebitda Margin) del Gruppo si è attestato a 518 mila Euro, dato migliore rispetto all’obiettivo di pareggio previsto dal Piano Industriale della fusione, e raggiunto in particolare grazie alla performance dell’ultimo trimestre 2003 (Mol positivo per 1.047 mila Euro). L’importanza di questo risultato risulta ancora più evidente se si tiene conto che il Margine Operativo Lordo nel 2002 si era chiuso con una perdita di 15,9 ml di Euro. Tale risultato è stato conseguito grazie ad una crescita dei ricavi e della loro marginalità, parallelamente ad una riduzione dei costi operativi in parte anche dovuta alle sinergie dell’integrazione. Il Risultato Operativo dell’esercizio 2003 è negativo per 8,11 ml di Euro, in forte miglioramento rispetto al 2002 (-49,75 ml di Euro) per effetto del già citato beneficio a livello di gestione operativa e del contenimento degli ammortamenti. La Perdita Ante Imposte si attesta a 10,72 ml di Euro, in miglioramento rispetto ai -54,27 ml di Euro del 2002. La Perdita del Gruppo ammonta a 11,02 ml di Euro, dopo imposte per 333 mila Euro (principalmente Irap). Con riferimento alla situazione patrimoniale, si evidenzia una contrazione delle Immobilizzazioni nette in diminuzione di 2,17 ml di Euro, per effetto di: - riduzione delle Immobilizzazioni Immateriali pari a 1,55 ml di Euro, in ragione di Ammortamenti e Svalutazioni per complessivi 6,66 ml di Euro in larga misura riconducibili a Differenze da consolidamento contabili, e di incrementi netti pari a 4,52 ml di Euro, questi ultimi determinati principalmente da Immobilizzazioni in corso ed acconti pari a 1,80 ml di Euro afferenti l’operazione di fusione tra Buongiorno e Vitaminic, nonché da 2,72 ml di Euro in larga parte riconducibili ad altri investimenti legati allo sviluppo di nuovi servizi e prodotti nell’area Consumer Services; - riduzione delle immobilizzazioni materiali pari ad Euro 0,64 ml, in massima parte dovuta agli ammortamenti dell’esercizio. Non si registrano a questo proposito incrementi di rilievo; - sostanziale conferma delle Immobilizzazioni finanziarie di inizio periodo. La Posizione Finanziaria netta è negativa per 4,47 ml di Euro, con una riduzione rispetto a fine 2002 di circa 6,95 milioni di Euro. Le esigenze finanziarie generate dalla attività caratteristica e di investimento sono state coperte dalla gestione del circolante netto, da un maggiore ricorso al debito bancario in larga parte sotto forma di debiti garantiti da fatture e ad un finanziamento della durata di 18 mesi sottoscritto da alcuni soci o terze parti vicine alla società, per un importo pari a 1,5 milioni di Euro. “Per il 2004 ci si aspetta che i Consumer Services (Vas) possano proseguire la loro rapida crescita complessiva e che i Marketing Services tornino a tassi di crescita positivi. La professionalità del nostro team e le conoscenze sviluppate dei mercati in cui operiamo, insieme ai risultati conseguiti nel 2003, ci consentono di confermare per il 2004 l’obiettivo di crescita organica del 30%, con un Ebitda Margin del 10% e il raggiungimento del free cash flow positivo”, commenta Andrea Casalini. “L’arricchimento e la maggior sofisticazione dei contenuti richiede alle aziende del settore competenze professionali sempre più qualificate, nonché investimenti in R&d. Ne consegue che, pur in presenza di un contesto competitivo ancora frammentato, la tendenza di fondo pare essere quella del progressivo emergere di pochi operatori di maggiori dimensioni che possano continuare a crescere a ritmi elevati, confinando in nicchie sempre più delimitate gli operatori più piccoli. Grazie al forte posizionamento competitivo raggiunto, non escludiamo, quindi, di poter crescere anche per linee esterne”, aggiunge Andrea Casalini. A livello civilistico, la perdita netta di Buongiorno Vitaminic Spa ammonta a 12,27 ml di Euro. Il patrimonio netto della stessa, al 31 dicembre 2003, è pari a 21,20 ml di Euro. In allegato Conto Economico e Situazione Patrimoniale Consolidati e Civilistici Riclassificati. Il Cda di Buongiorno Vitaminic ha chiamato per il 27 aprile 2004, ed occorrendo in seconda convocazione per il 28 aprile 2004, l’Assemblea Ordinaria dei Soci che avrà, tra i suoi punti all’ordine del giorno, l’approvazione del Bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003. “Alla luce dei buoni risultati raggiunti nell’esercizio, soprattutto nel secondo semestre rappresentativo dell’attività congiunta di Buongiorno e Vitaminic a seguito del completamento del processo di integrazione post-fusione (avvenuta nel luglio 2003), manifestiamo il nostro interesse ad entrare a far parte di Techstar di Borsa Italiana, cosa che potrà avvenire sulla base dei risultati del primo semestre 2004”, conclude Andrea Casalini. Il Cda di Buongiorno Vitaminic Spa ha provveduto, inoltre, ad adeguare appieno il proprio Documento di Corporate Governance al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate con riferimento agli amministratori indipendenti, estendendo i criteri di valutazione degli stessi. In ogni caso, al 31 dicembre 2003 il Consiglio di Amministrazione di Buongiorno Vitaminic Spa vedeva la presenza di tre consiglieri, i signori Carlo Alberto Carnevale-maffè, Rolando Polli e Francisco Moreno de Alboran y Vierna, con caratteristiche di indipendenza rispetto alla Società sia in base ai requisiti stabiliti dal preesistente documento di Corporate Governance adottato dalla società sia in base a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina. Il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle proposte del comitato per le remunerazioni, in base al mandato conferitogli dall’assemblea straordinaria dei soci tenutasi in data 6 novembre 2003, ha deliberato di assegnare n. 1.161.000 opzioni a dipendenti nell’ambito delle politiche di incentivazione e fidelizzazione del personale, al prezzo di esercizio di Euro 1,74 cadauna, secondo le modalità per la determinazione del prezzo approvate dall’assemblea. L’assegnazione delle opzioni è immediata e la maturazione del diritto di esercizio è graduale nei prossimi anni. Il piano ha una durata massima di quattro anni.  
   
   
ESERCIZIO 2003 GRUPPO BENI STABILI: EBIT 150,7 MN DI EURO UTILE NETTO DI GRUPPO 61,5 MN DI EURO DIVIDENDO 0,018 EURO  
 
Roma, 24 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili Spa, riunitosi il 22 marzo sotto la presidenza del Dott. Leonardo Del Vecchio, ha approvato il progetto di Bilancio Civilistico ed il Bilancio consolidato. L’esercizio appena trascorso, non confrontabile con l’esercizio precedente, ha registrato a livello consolidato: Un Risultato Operativo pari a 150,7 milioni di Euro (229,2 milioni di Euro nel 2002); • Un Utile netto di Gruppo pari a 61,5 milioni di Euro (106,3 milioni di Euro nel 2002) Nel confronto con l‘esercizio precedente, occorre tenere conto infatti di quanto segue: Il perimetro di consolidamento si è ridotto nel 2003 principalmente a seguito della scissione di Imser S.p.a.; Il risultato 2002 era stato significativamente influenzato dalla plusvalenza realizzata nella vendita di Telemaco Immobiliare S.p.a. (110,6 milioni di Euro). A livello patrimoniale, il portafoglio immobiliare al 31 dicembre 2003 risulta pari a 2.536,1 milioni di euro (a valori contabili). La posizione finanziaria netta passa da 1.309 milioni di Euro a 1.419 milioni di Euro a seguito del pagamento del debito contratto lo scorso anno per l’acquisizione del portafoglio immobiliare di Milano Zero Due (il rapporto debiti finanziari/patrimonio netto di gruppo è pari al 31 dicembre 2003 all’1,5). Il presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Leonardo Del Vecchio ha dichiarato: “ Siamo molto soddisfatti dell’andamento della gestione del 2003 che, pur non avendo beneficiato di componenti straordinarie paragonabili a quelle realizzate nel 2002 , ci ha permesso di realizzare comunque un utile netto pari a circa il 16% del valore della produzione, superando così l’obiettivo prefissato per il 2003”. Il Consiglio di Amministrazione ha stabilito, inoltre, di proporre all’Assemblea ordinaria dei Soci, che si terrà il 26 e il 28 aprile rispettivamente in prima e seconda convocazione, la distribuzione di un dividendo pari a 0,018 Euro per azione, pari a complessivi 30,6 milioni di Euro, con un payout ratio (calcolato sul risultato netto consolidato), pari a circa il 50% . Massimo de Meo e Aldo Mazzocco, Amministratori Delegati, e Luca Lucaroni, Chief Financial Officer, incontreranno la comunità finanziaria a Milano il 24 marzo c.A. Alle ore 11.00 presso la sede della Borsa Italiana.  
   
   
REPORT SU MODULO 8-K RELATIVO AI DATI FINANZIARI, REDATTI SECONDO GLI US GAAP, DI NOVUSPHARMA S.P.A. PER L’INTERO ANNO FISCALE 2003  
 
Cell Therapeutics, Inc annuncia il deposito di un Current Seattle, Washington, 24 marzo 2004 – Cell Therapeutics, Inc. (Cti), ha depositato in data 22 marzo 2004 un Current Report su Modulo 8-K presso la Securities and Exchange Commission negli Stati Uniti (Sec) relativo ai dati finanziari, redatti secondo gli Us Gaap, di Novuspharma S.p.a. Per l’intero anno fiscale 2003, nonché ai corrispondenti dati finanziari pro-forma per il medesimo periodo. Il documento è anche consultabile sul sito della Sec http://www.Sec.gov Copia del suddetto Modulo 8-K è stata messa a disposizione ieri presso Borsa Italiana e presso la sede secondaria italiana di Cell Therapeutics, Inc.  
   
   
GRUPPO TREVI: PRECISAZIONI E NUOVE COMMESSE  
 
Cesena, 24 marzo 2004. La Trevi - Finanziaria Industriale S.p.a.- conferma quanto diffuso ieri dall’agenzia Reuters e rispeso oggi da alcuni organi di informazione, comunica che nelle ultime settimane il suo nome è stato indebitamente associato a quello di società quotate e non quotate nelle cui ragione sociale compare la parola “Trevi” e nega qualsiasi affinità con le società veicolo del Gruppo Capitalia, denominate Trevi Finance S.p.a., Trevi Finance 2 S.r.l., Trevi Finance 3 S.r.l.". Trevi è tra i principali operatori mondiali nel settore dei servizi di ingegneria del sottosuolo e delle macchine per fondazioni e perforazioni. Il Gruppo conferma i dati di preconsuntivo 2003, diffusi dopo la riunione del Cda del 30 gennaio 2004: i ricavi lo scorso anno sono stati pari a 370 milioni (+9%) lievemente sopra il budget. Il Gruppo informa inoltre che ha acquisito nuove e importanti commesse in Nigeria e Emirati Arabi per un importo complessivo di 19 milioni di dollari. In particolare Trevi ha acquisito 3 commesse per un totale di 16,3 milioni di Usd in West Africa: dalla società inglese Prodeco International Ltd e dalla Shell per opere speciali di fondazioni a supporto dell’attività di estrazione petrolifera; dall’Ente Nazionale per l’energia elettrica (Nepa) per la fornitura e installazione di pali prefabbricati per un’importante linea elettrica. Negli Emirati Arabi il Gruppo Trevi sarà invece impegnato nelle prime opere di consolidamento necessarie alla realizzazione del progetto “Dubai Pearl”, la città futuristica che, con un investimento di circa 815 milioni di Usd, è il più grande progetto privato di costruzioni degli Emirati Arabi e uno dei più grandi al mondo. Il Gruppo Trevi realizzerà, per il cliente Ominix, fondazioni speciali per 2,5 milioni di Usd. Queste due commesse confermano il gruppo Trevi quale società leader nei mercati di riferimento.  
   
   
IN CRESCITA TOYOTA CARRELLI ELEVATORI ITALIA  
 
Bologna, 24 maarzo 2004 - Toyota Carrelli Elevatori Italia, filiale diretta di Toyota Industrial Equipment, dopo l'apertura in Italia nel 2000, nella zona industriale di Bologna, in una sede che occupa oltre 12.000 mq, conferma il suo ruolo di azienda leader nel mercato di riferimento. I risultati raggiunti dopo il quarto anno di attività in Italia sono decisamente positivi e hanno addirittura superato le più rosee previsioni. Nonostante l'anno appena passato abbia fatto registrare difficoltà nel settore, la Toyota è cresciuta del 34% rispetto all'anno precedente: le macchine consegnate nel 2003 sono state 2.330 (1.700 nel 2002). Il fatturato 2003 supera i 44 Milioni di Euro (31 milioni nel 2002). Nuove assunzioni anche relativamente al personale: la sede di Bologna, nata con lo scopo di assistere nel migliore dei modi, attraverso una filiale diretta i clienti italiani, conta oggi 60 dipendenti. La società collabora con i distributori presenti sul territorio nazionale fornendo prodotti ed una serie di servizi tra i quali, importantissima, la formazione tecnica. Gli obiettivi di Toyota Carrelli Elevatori Italia sono molto ambiziosi. Le aspettative di crescita si basano da un lato, sulle grandi potenzialità del mercato italiano e, dall¹altro, sull¹indiscussa qualità dei prodotti. Toyota Carrelli elevatori italia è al sesto posto per importanza nel mercato Overseas, Giappone incluso.  
   
   
MILANO E ROMA ALLO SPECCHIO MILANO PIÙ INNOVATIVA, INTERNAZIONALE, ATTENTA AL BENESSERE. ROMA PIÙ PREMIATA NELLE STRUTTURE  
 
 Milano, 24 marzo 2004. Milano e Roma, faccia a faccia. Tanto lo sono tutti i giorni, insieme. Un destino comune che include le imprese, anche se qualcuno le pensa alterne. A partire dagli scambi: Roma cresce grazie anche a Milano e viceversa, con circa 40 mila posti di lavoro offerti dalle sedi fuori porta dell’altra provincia. Ai giovani trentenni, che trainano da una e dall’altra parte, col 40% delle nuove attività. Agli extracomunitari che fanno i titolari, coi dipendenti anche italiani. Viste dagli impreditori, sembrano uguali, e non è tanto bene se le trovano prima di tutto caotiche e stressanti. Così si trovano un pò più vuote, in dieci anni, con l’abbandono del centro: e la gente se ne va. Un po’ rimpiazzano le imprese, in cerca di sedi prestigiose nel cuore della città antica. Altri punti in comune per lo smercio dei falsi, che danno un colpo al mercato onesto. Poi ci sono le differenze: viste dalle imprese, Milano batte Roma per economia e lavoro e Roma batte Milano per vivibilità e simpatia. La più internazionale resta Milano, preferita dal 94,4% degli stranieri rispetto a Roma comunque col 43% di fan esteri. Ma per trasporti e strutture ha più chance la capitale: Malpensa sta dietro a Fiumicino nella classifica europea, una all’ottavo posto e l’altro al sesto. Così come per i congressi, la favorita è Roma. Per l’innovazione, la ricerca, primi i milanesi, che guardano pure al cinema, nuova Cinecittà. Ma anche qui i romani si prendono un primato per le imprese che vendono on line. A Roma gli anziani, oltre i 70 anni, resistono di più a guidare le loro imprese, sono circa 7.500 contro oltre 3.700 milanesi. Un po’ più attenta al benessere Milano, dai centri dedicati alla bellezza, alla ricerca del partner per la vita in agenzia, alla fabbrica della salute, al fitness: forse la felicità un po’ si può comprare. Ma i romani sono catturati da cuccioli nei negozi per animali, ben più diffusi che a Milano. E poi la gara per l’ambiente, forse non c’è un vincitore. Un confronto ben più positivo, fatto di bontà: tra imprese milanesi più impegnate a spendere per la collettività e cittadini con un primato in volontariato e quelle romane, prime nel non profit. Questi alcuni spunti nei dati del 2003 della Camera di Commercio di Milano. Oggi il convegno “Roma incontra Milano” con il sindaco di Roma Veltroni, in Camera di Commercio. “Milano e Roma hanno un ruolo importante nell’economia del Paese, - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - una funzione di responsabilità ancora più viva oggi, in una fase difficile anche internazionale. E sono ancora più vicine tra loro quando mostrano una capacità di tenuta, di saper far fronte alle incertezze con il lavoro, con la forza delle imprese, a partire da quelle piccole e medie. Milano e Roma restano una fonte di nuova occupazione, dove le opportunità di lavoro si affermano ancora di più. Ed è compito delle istituzioni supportare queste forze positive, insieme, anche grazie al dialogo, come avviene oggi. In un mondo che sta cambiando occorre recuperare nuove forme di competitività. Anche grazie a una struttura d’impresa moderna, creativa e vivace”. La Forza Del Lavoro A Roma crescono le imprese? Merito anche di Milano. Le imprese milanesi hanno aperto 23.911 unità locali in Italia l’8,4% di queste è stato aperto a Roma (2.013). Milano si estende a Roma per la vicinanza dei centri amministrativi e politici. Le unità locali delle imprese milanesi hanno creato 448.541 posti di lavoro in tutt’Italia, prima ancora Roma con il 9% di addetti (40.453). Mentre Roma ha aperto a Milano 938 unità locali, per un totale di 37.845 addetti. I gruppi di imprese. Sono quasi 24 mila le imprese milanesi che operano in una logica di gruppo, pari al 19,6% del totale italiano. Milano è da questo punto di vista la prima provincia in Italia, seguita da Roma (10,8%). Il valore aggiunto dei milanesi. Il valore aggiunto per addetto milanese nelle attività produttive extra-agricole, fatta la media italiana pari a 100, tocca i 119,3 (contro il 109,7 regionale), il valore più alto tra tutte le province italiane (seconda Roma con 114,2). Titolare extracomunitario: prima Milano. Tra le province italiane Milano è quella con la quota maggiore di imprese extracomunitarie sul totale delle imprese (12.814, il 9,5% sul totale italiano di 134.274 al secondo trimestre 2003), superando Roma (9.315, 6,9%). Chi da’ credito agli italiani? I milanesi, per primi. Milano in testa per numero di imprese nel settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria nel 2003 con 8.880. Segue Roma con 6.306 imprese. Tra i settori coinvolti, Milano prima per numero in quelle attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi di pensione con 3.641 imprese. Roma invece si afferma nelle attività ausiliarie che escludono le assicurazioni e i fondi pensione (3.094) (dati Registro Imprese 2002-2003). L’identikit Delle Imprese: I Giovani E Gli Anziani Giovani imprenditori trentenni, trainano a Milano e Roma. In Italia sono più di 850.000 i titolari di ditte individuali che hanno dai 30 ai 40 anni, e da loro arriva il 38% delle nuove attività. Con percentuali elevate a Milano (38,6%) e Roma (39,8%). La percentuale di giovani imprenditori che hanno aperto la propria attività per soddisfazione personale è maggiore soprattutto a Milano (60,6%), il doppio rispetto a Roma (28,9%). L’aumento dei guadagni è stato invece un incentivo per il 37,5% dei giovani milanesi, per 28,9% dei romani. La tradizione di famiglia è stata la molla del 28,9% dei romani e solo dell’8,7% dei giovani milanesi. I giovani imprenditori italiani trascorrono in media 9,8 ore sul luogo di lavoro durante i giorni feriali, e, per il 55,7%, 5,9 ore anche il week-end. I più stakanovisti i milanesi (10 ore e mezza di lavoro), anche se solo il 46,2% lavora anche il week end, contro il 68,4% dei romani, che però nei giorni feriali è impegnato “solo” 8 ore e 40 minuti. Il 10,3% dei trentenni imprenditori italiani usa il telefonino dalle 30 alle 50 volte. Si usa di più a Milano: il 14,4% chiama dalle 30 alle 50 volte e a Roma il 10,5%. Ultrasettantenni imprenditori, a Roma imprenditori più longevi. Roma è prima nella classifica dei capoluoghi italiani per il maggior numero di imprenditori ultrasettantenni attivi contandone 7.587. Quinta Milano (3.798). La quota degli imprenditori con oltre 70 anni sul totale italiano è dell'1,80%, mentre sulla popolazione milanese dello 0,11%. A Roma del 3,50% e dello 0,21%. In Italia ce ne sono quasi quattro ogni mille abitanti 0,38%. Milano E Roma Viste Dalle Loro Imprese Milano com’è? Milano è per i padri imprenditori: caotica (37,2%); stressante (30,2%); ricca (25,6%); sporca e vivibile (23,3%); viva (20,9%); organizzata coinvolgente e interessante (16,3%); affarista (11,6%); fredda (9,3%); indipendente e divertente (4,7%); pulita, banale, calorosa, un inganno, morta e seducente (2,3%); per un 7% altro. Per i figli Milano è: caotica (49,2%); stressante (37,3%); interessante (35,6%); affarista (23,7%); viva (20,3%); coinvolgente, sporca e ricca (16,9%); divertente (13,6%); vivibile (11,9%); indipendente (10,2%); organizzata e fredda (8,5%); altro (6,8%); seducente, un vero mito, (3,4%); un inganno, morta (1,7%). Milano batte Roma per? I padri sostengono che sia superiore per: le imprese (60,5%); il lavoro (48,8%); le infrastrutture (25,6%); le idee (23,3%); altro (16,3%); la cultura e gli abitanti (14%); conoscenza e innovazione (11,6%); il calcio (9,3%); la bellezza (7%); la vivibilità e la simpatia (4,7%). Anche i figli mettono al primo posto le imprese (61%), seguite da: il lavoro (47,5%); le infrastrutture (23,7%); le idee (16,9%); gli abitanti e la conoscenza e l’innovazione (15,3); il calcio (11,9%); i soldi e altro (10,2%); la bellezza (6,8 %); la cultura e la vivibilità (5,1%); la simpatia (1,7%). Roma com'è? Per i padri: caotica (80%); coinvolgente (20%); interessante (20%). Per i figli: caotica (60%); stressante (20%); interessante (20%); seducente (10%); un vero mito (20%); sincera (10%). Roma batte Milano per… Per i padri: vivibilità (20%); simpatia (20%) bellezza (50%); il lavoro (10%); la cultura (30%); per il calcio (10%). Per i figli: vivibilità (10%); simpatia (30%); bellezza (50%); il lavoro (10%); la cultura (30%); per il calcio (10%). Milano E Roma Viste Dalle Imprese Estere Viste dagli imprenditori stranieri. Le città più conosciute per opportunità d’affari? Stravince Milano col 94,4% delle preferenze straniere. Si piazza al terzo posto Roma (42,7%). E aprire un’attività in Italia può rappresentare un forte vantaggio competitivo per il 28,1%. Non solo a Milano (58,4%), ma anche Roma (16,9%) (indagine da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’internazionalizzazione sugli utenti stranieri delle sue sedi all’estero). Per paesi. Milano è preferita dall’83,3% degli olandesi, dall’80% dei tedeschi, dal 71,4% degli svedesi, dal 68,8% dei francesi, dal 50% degli spagnoli e degli americani e dal 41,2% dei belgi. Roma ottiene molte preferenze in Germania (33,3%), Regno Unito (25%), Olanda (16,7%), Svezia (14,3%), Belgio (11,8%) e Francia (6,7%). Trasporti E Strutture Tra gli hub internazionali, Malpensa dietro a Fiumicino. Malpensa a giugno 2003 si trova all’ottavo posto nella classifica europea, perde una posizione. Roma mantiene la sesta posizione e guadagna due punti, per l'indicatore di accessibilità intercontinentale (basato sul numero di destinazioni intercontinentali servite e sulla loro importanza commerciale e turistica). Indice a giugno 2003 a 27,76 per Malpensa, Roma con 36,93. Trasporto merci via aerea? Vola Malpensa più di Fiumicino. Milano in Italia vale il 43,9% del traffico merci per via aerea, caricate e scaricate. Al primo posto, dove segue a distanza Roma Fiumicino con il 23,8% (25,9% se si considera il sistema con Roma Ciampino). Malpensa da sola vale il 40,5% nazionale, con oltre 714 mila tonnellate trasportate all’anno, oltre 380 mila scaricate e più di 330 mila caricate. (elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat per l’anno 2001). Le autoscuole. Sono oltre 4.500 in Italia Milano al primo posto con 264 (5,8%), al terzo posto Roma (226, 5%) (dati 2003). Turismo congressuale, più eventi in capitale. Per i congressi Milano si colloca al secondo posto in Italia dietro Roma. Ma se consideriamo i soli eventi internazionali ospitati, Milano in Italia scende al 5° posto, prima Roma (dati anno 2002). Demografia Spopolamento: a Roma come a Milano, via dal centro. Il capoluogo lombardo è passato da 1.358.692 abitanti del 1991 a 1.304.942 censiti nel 2001 (-3,96%). Nello stesso periodo i residenti nella Zona 1, ovvero l’unità amministrativa comprendente il Centro Storico, sono diminuiti da 105.882 a 99.857 (-5.69%). Roma passa dai 2.775.250 abitanti del 1991 ai 2.459.776 del 2001 (-11,37%), cedendo addirittura il 18,19% nel Municipio 1 (da 121.543 a 99.440 abitanti). …dove arivano le imprese. Sebbene meno velocemente rispetto al resto della città, il numero delle imprese con sede in centro è aumentato in maniera sensibile. Nella Zona 1 di Milano dalle 10.683 imprese presenti nel 1991 si è passati, in un solo decennio, a 24.179 unità, con un tasso di crescita del 126% (in tutta la città +154%). Nel centro di Roma le attività registrano un +99% (da 7.431 a 14.801) contro un complessivo +126% (da 55.786 a 125.803). Cercando Di Stare Meglio Centri benessere. Sono 1881 i centri benessere in Italia: prima Milano (246 centri, 13,1% sul totale nazionale nel 2003), quarta Roma (53, 2,8%). Crescono del +8,4% a livello nazionale nell’ultimo anno, dal quarto trimestre 2002 al quarto 2003, +162,3% in cinque anni, dal quarto trimestre 1998 al quarto 2003. Con crescite più elevate nell’ultimo anno a Milano e Roma (+12,8%). E negli ultimi cinque anni a Milano (+228%), Roma (+194,4%). Faccende di cuore. In Italia ci sono 436 agenzie matrimoniali (dato al 31 gennaio 2003). Per le province al secondo posto Milano (26 agenzie, 6%), a distanza arriva Roma (12, 2,8%). Nell’ultimo anno le agenzie matrimoniali crescono in Italia in media del 32,52%, passando da 329 del 31 gennaio 2002 a 436. Tra le prime province in Italia per presenza di agenzie matrimoniali, quelle che crescono di più: Roma (raddoppia da 6 a 12, + 100%), meno Milano (da 22 a 26, +18,2%). Negli ultimi tre anni le agenzie matrimoniali crescono in Italia in media del 77,24%, passando da 246 del 31 gennaio 2000 a 436. La fabbrica della salute. Milano è il centro dell’industria della salute italiana: con oltre 3.200 imprese su oltre 40 mila, al secondo posto si posiziona Roma con 2.571 imprese (pari al 6,4% del tot.);. Il capoluogo lombardo è la prima provincia in Italia se consideriamo anche il solo settore dell’industria farmaceutica (con oltre 294 imprese; pari al 26,1% del totale nazionale), al secondo posto Roma (con 77 imprese; pari al 6,8% del totale). Milano scende al secondo posto, superata da Roma, se consideriamo le farmacie (847 farmacie contro le 908 romane su quasi 27 mila in Italia). Ma se si passa a considerare la fabbricazione di protesi dentarie su quasi 19 mila imprese, Milano torna in testa: prima con oltre 1.700 imprese, seguita da Roma (1.423 imprese; 7,6% del tot.) (dati 2003). In vacanza: tra alberghi, ostelli e dintorni, vince Roma. Per le province per presenza di strutture alberghiere, ma anche per numero di ostelli e rifugi, affittacamere, esercizi alberghieri complementari quali i residence Roma è al sesto posto (1.002 imprese, 2,9% del totale, +1,6% crescita nell’ultimo anno), segue al decimo Milano, (731, 2,1, +3,1%). Un posto al sole, la passione comune per il mare. Dove vanno i milanesi? Toscana 33%, Sicilia 2%, Puglia 2%, Marche 7%, Liguria 29%, Emilia 27%. Dove vanno i romani? Liguria 30%, Lazio 40%, Campania 20%, Abruzzo 10%. Decisamente relax: è quello che cercano i vacanzieri in riviera secondo il 45% degli stabilimenti balneari. Ma anche un po’ di animazione (25%). Prima i romani e poi i milanesi: evviva i cuccioli. Fra le province italiane è a Roma che con ben 347 negozi (l’81,5% circa del totale regionale laziale) si esercita di più l'attività di commercio di articoli per animali. Seconda Milano con 215 negozi, sul totale nazionale di 3376. 200 le pensioni per animali in tutta Italia, nei capoluoghi si concentra la maggior parte delle strutture: Roma ne conta 40, Milano al terzo posto a quota 18. Fitness in palestra. Qualcuno finisce nel corso “Gag”, qualche altro segue il metodo “pilates”, altri ancora si buttano nelle lotte sudamericane a piedi nudi. Milano batte Roma (214, contro 43 centri). Un ambiente sotto stress… soprattutto a Roma. Per percentuale della raccolta differenziata il capoluogo lombardo (con circa la metà) sorpassa Roma 4,93%, (ultimi dati disponibili 2002: Apat, Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici). Milano è al sesto posto in Italia per pressione esercitata sull’ambiente; tra gli altri capoluoghi di regioni, Roma fa tuttavia registrare un risultato inferiore, penultima (tra gli elementi che contribuiscono a formare l’indice di pressione ambientale il tasso di circolazione auto, la quantità di verde, l’estensione dei fabbricati non residenziali, il tasso di imprese “ambientali”, il consumo di energia, il tasso di abusivismo). I Piu’ Buoni Quando l’impresa investe in buone azioni: ogni anno 20 miliardi di euro, 1,3 da Milano. Anche gli imprenditori si prenotano un posto in paradiso. E arrivano a spendere in Italia per interventi di responsabilità sociale ogni anno 20 miliardi di euro. Più virtuose tra le province: Milano (circa 1,3 miliardi), Roma (870 milioni). Il settore non profit, prima Roma . A Milano sono presenti 10.203 organizzazioni non profit (seconda solo a Roma) pari al 4,6% del totale nazionale. Nel terzo settore milanese sono impegnate complessivamente 424.403 persone, e di queste l’,80,1% è costituito da volontari (339.809 persone; prima provincia in Italia: 1 volontario su 10 in Italia è milanese). Innovazione Le reti della net economy… pescano ancora. Le imprese nel settore della net economy in tutta Italia nel 2003 sono 78.913. E Milano è in testa per numero in termine di valori assoluti sul territorio nazionale con 10.399 imprese attive nel 2003, incidendo del 13,2% sul totale italiano. A Roma ce ne sono 4633 (5,9%). In un anno a Roma +258 nuove imprese, a Milano +195. Anche le lumache…“corrono” in internet. Roma a sorpresa nel 2003 è capitale del commercio elettronico in Italia con 575 imprese nel settore incidendo dell’11,1% sul totale nazionale. Ma Milano subito dopo con 427 imprese e incidenza nazionale dell’8,2%, riesce a vendere anche lumache vive via internet. Roma cresce di più per numero in un anno (2002-2003): +24 nuove imprese. Poi Milano (+8). Il pallino della creatività? Più milanese. A Milano, Roma. I milanesi si confermano un popolo di inventori: anche per il 2001 Milano si conferma la provincia italiana con il maggior numero di brevetti registrati per invenzioni, marchi, modelli di utilità, disegni e modelli. Con 17441 brevetti, più del 30% dei 57378 registrati a livello nazionale, la provincia di Milano precede la provincia di Roma che si attesta 14% con 8014 brevetti al secondo posto. Nella grafica di disegni e modelli Milano arriva a quasi la metà del totale italiano (42%). La creatività meneghina brilla nelle invenzioni: più di una su tre in Italia (34,2%). Ricercatore: c’e’ posto per te (a partire da Milano). Nel settore della ricerca, sono 2.208 le imprese italiane al terzo trimestre 2003, che danno lavoro a 9.034 addetti, più di quattro per impresa in media. Milano batte Roma (377 imprese nel settore contro 186 a Roma e tre volte tanto gli addetti - 2700 contro 900-) ( terzo trimestre 2003). Tempo Libero Fai da te, più a Roma. Nel panorama italiano il commercio al dettaglio del "fai da te" con oltre 46 mila attività (stoffe per abbigliamento, tessuti per arredamento e tappeti, mercerie, ferramenta) cresce del 29,6% negli ultimi cinque anni. Milano è terza con 1682, dopo Roma (1830) (dati 2001colorifici, materiali da costruzione, giardinaggio, carte da parati e rivestimento pavimenti Quando il collezionista diventa imprenditore….A cinquant'anni. E' ultra cinquantenne nel 48% dei casi l'imprenditore che commercia in antiquariato e collezioni. Tra le città "più collezioniste", dietro a Milano (11,2%) si piazza Roma (6,3% sul totale nazionale). Sono quasi 1500 le imprese nazionali che hanno inserito la filatelia nel loro oggetto sociale, di cui a Roma 280, Milano 60. In1450 hanno preferito la numismatica: ben 222 nella sola Roma, 65 a Milano. Cinecittà, ora sta a Milano. Nella filiera dell’audiovisivo, Milano si presenta come il primo “centro di produzione” cine-video d’Italia (superando la stessa Roma), con 2.300 imprese, il 19% in più di Roma (dati Milano Produttiva 2003). Nel segmento delle “produzioni cinematografiche e di video” –nell’area milanese operano 631 imprese (contro le 606 di Roma ). In quello delle “attività radiotelevisive” 167 imprese (contro le 108 di Roma). Nel 1998-2002 c’è un tasso medio di variazione annua del totale delle imprese attive del +5,4% a Milano (contro il +12,4% di Roma e il +8,3% nazionale). Tra Armi E Falsi Armi e munizioni, più romane. Cresce l’export in 10 anni: +37% in Italia. Al terzo posto Roma (71,9 milioni; -16,6% in dieci anni), al quinto Milano (13,8 milioni; -49%). Per quanto riguarda invece la provincia italiana che importa il maggior numero di armi e munizioni, al primo posto si posiziona Roma con 54,5 milioni di euro (+64,4% in dieci anni), pari al 27,8% del tot.; al decimo posto Milano con 2,9 milioni di euro (-42,8% in dieci anni). Milano e Roma principali mercati di sbocco dei falsi. Roma si qualifica come polo della falsificazione di rilievo nazionale, con il 23,9% del totale delle denunce e una presenza bilanciata del settore commerciale (23,8%) e produttivo (23,9%). Forte è la presenza di falsificazione di prodotti di marca (27,1%) e alimentari (10,1%). L’area milanese, con un livello di attività decisamente più contenuto (2,5%), ma comparabile a quello di un sistema territoriale di piccola dimensione (come quello pugliese o quello centro adriatico), si configura come un’area di forte attrazione per i prodotti falsificati provenienti da altre aree geografiche (come il centro-sud e l’area tosco-emiliana). Le aree territoriali dove è maggiormente concentrata l’attività di vendita dei falsi sono le province di Roma (23,8% delle denunce sul totale di quelle relative alla vendita) e tra le prime Milano (2,6%).  
   
   
AL SEP DI PADOVA, NELL’AREA HABITAT AZIENDA, ASSEGNATO IL PREMIO FACILITY MANAGER AWARD ALLA SUA PRIMA EDIZIONE  
 
 Padova, 24 marzo 2004 - I risultati riportati dalla prima indagine conoscitiva sul ruolo e le competenze del Facility Manager, condotta da Asso.fama (Associazione Nazionale Facility Management e Maintenance) in collaborazione con Tecnoimprese hanno dimostrato la totale mancanza di un vero e proprio riconoscimento del ruolo di Facility Manager all’interno delle aziende italiane. L’indagine è stata condotta su un campione di cento aziende provenienti in prevalenza dai comparti della distribuzione elettronica e dell’Information Technology attive nel settore del commercio (42,9%), della produzione (35,7%) e dei servizi (21,4%) e per più del 60% di dimensioni medio piccole, con un numero di dipendenti inferiore a 100. Chi è il Facility Manager? Il Facility Manager è colui che deve occuparsi di razionalizzare e gestire le risorse aziendali, lo spazio, le infrastrutture di un’azienda e le persone che vi lavorano, occupandosi delle attività di manutenzione, di gestione rifiuti, di impianti energetici, di acquisto di attrezzature per il benessere e la sicurezza in azienda, di gestione della pulizia degli ambienti e delle attività in outsourcing. Spesso accade che all’interno di un’azienda siano più persone a svolgere questo incarico e non esista un unico riferimento. Dall’indagine emerge un’assoluta diversificazione di funzioni svolte dai Facility Manager all’interno delle aziende: · il 22,5% Responsabile Tecnico e Direttivo Operativo; · il 6,4% Responsabile Ambiente, Impianti, Qualità e Sicurezza; · il 16,1% Servizi Generali; · l’11% Responsabile Logistica; · il 6% Responsabile Servizi Immobiliari; · il 6,8% Responsabile Acquisti o Approvvigionamenti; · significativo un 8,6% di Amministratori Delegati; Soltanto il 13% degli intervistati ricopre effettivamente l’incarico di Facility Manager a tutto tondo. Il 32,1% degli intervistati dichiara inoltre di ricoprire questo ruolo autonomamente, mentre ben il 57,9% si avvale del supporto di uno o più collaboratori. Conclusioni: · La realtà in cui si cala il Facility Manager oggi in Italia è complessa e varia; · La figura del Facility Manager oggi ha un ruolo ancora marginale e non univoco. Ben il 64,2% degli intervistati hanno dichiarato che il ruolo del Facility Manager non viene considerato strategico all’interno dell’azienda. · È possibile riconoscere la necessità di una maggiore identificazione del ruolo e degli obiettivi di questa figura aziendale anche attraverso una crescita professionale; · Anche se il settore di appartenenza dell’azienda determinerà differenze sostanziali nella figura professionale del Facility Manager, dovrà comunque essere identificato un “Core competence” e “Core Function” di riferimento. Il Facility Manager Award L’indagine è stata presentata venerdì 19 marzo alle ore 9.30 presso la Sala 2 A, a Sep – Habitat Azienda (Fiera di Padova) all’interno del convegno “Il Facility Manager: ruoli e competenze”, organizzato da Asso.fama grazie al supporto di Nrg Italia e Grupponazca,. Per l’occasione Asso.fama ha indetto la prima edizione del “Facility Manager Award”, un riconoscimento ai Facility Manager che hanno dimostrato di aver razionalizzato e gestito l’ambiente di lavoro nel migliore dei modi. La cerimonia di premiazione è avvenuta a conclusione del convegno. I vincitori: Si sono distinti per le capacità e le competenze gestionali (in diverse categorie, dalla sicurezza alla logistica, dai risparmi energetici alle procedure di acquisto) i seguenti Facility Manager: · Massimiliano Lucchesi Ing Direct (Milano); · Francesco Cantucci Silga (Castelfidardo-an); · Pietro Di Meo Nazca S2b (Salerno); · Marcello Abbate Prada (Milano); · Gilberto Belli Larcet (Roma); · Laura Salafia Teleindustriale (Verona).  
   
   
OPUSCOLO INFORMATIVO "SICURO GAS"  
 
 Roma, 24 marzo 2004 - Sono la disattenzione, la superficialità e soprattutto l'inosservanza delle più elementari norme di sicurezza a provocare l'ottanta per cento degli incidenti connessi all'utilizzo domestico di gas. E' per contrastare questo atteggiamento di incuria da parte degli italiani che è nato "Gas Sicuro", un opuscolo informativo su come utilizzare il gas nelle abitazioni in completa sicurezza. "Sicuro Gas" è stato realizzato dal Corpo dei Vigili del Fuoco, assieme al Comitato Italiano Gas (Cig) e all'Assogasliquidi, l'associazione nazionale di Federchimica che raggruppa le imprese produttrici, importatrici e distributrici di gpl per uso combustione e autotrazione. Nell'opuscolo sono riportate informazioni pratiche e di carattere generale, illustrazioni, soluzioni per piccoli problemi, per ciascun tipo di gas (metano e Gpl) utilizzato. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/gas_sicuro/index.html  
   
   
CONVEGNO CONFEDILIZIA RINA: TRE LIVELLI DI CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ DEGLI IMMOBILI. LO STATO, IL PROGRAMMA DI MANUTENZIONE E LA GESTIONE ECONOMICO FINANZIARIA DELL'EDIFICIO  
 
 Milano, 24 marzo 2004 - Una proposta unica nel suo genere in Italia che introduce il criterio di "qualità globale" dell'immobile per misurare in maniera oggettiva nel tempo il binomio immobile – gestore. Uno strumento nuovo per il mercato immobiliare nato dall'esperienza di due autorevoli soggetti. Tre livelli di certificazione per la definizione della qualità globale dell'immobile nell'ambito di un processo che prevede l'analisi dello stato dell'edificio (Build-cert), del programma di manutenzione (Build-man) e del piano di gestione economico finanziaria e di redditività dell'immobile (Build-plan). Con questo schema di certificazione volontaria si supera, ampliandolo, il concetto di conformità e introducendo un criterio di "qualità globale" che valorizza l'edificio in relazione anche alla gestione sia tecnica sia reddituale. E' questa la proposta nata - nell'ambito di una importante collaborazione iniziata nel 2002 - da Confedilizia, la confederazione nazionale della proprietà edilizia, e dal Rina, la società di certificazione che opera in Italia dal 1861 che è stata presentata oggi a Milano al mondo immobiliare, istituzionale, assicurativo, bancario nel corso del convegno "La certificazione di qualità degli immobili: dalla conformità alla valorizzazione". "In un mercato immobiliare sempre più globale e aperto ai grandi investitori – ha introdotto il Presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - la certificazione di qualità rappresenta in Italia un'opportunità per introdurre il concetto di gestione dell'edificio nell'ottica della valorizzazione. Questo nuovo strumento, offre ai consumatori finali, siano essi proprietari o investitori, diversi strumenti utili nella valutazione e nella selezione del prodotto edilizio, ovvero idonei a fornire garanzie finanziarie ed assicurative sia durante la gestione di un bene immobile, sia nella fase di progettazione e realizzazione. Confedilizia crede nella necessità di diffondere in Italia una nuova cultura di qualità immobiliare con l'obiettivo di migliorare le dinamiche del nostro mercato allineandolo agli standard europei." "Nel panorama tecnico italiano ed europeo – ha affermato Ugo Salerno, Amministratore Delegato di Rina spa - sono oggi molte le iniziative specialistiche dedicate a singoli aspetti del processo immobiliare (certificazione di prodotti specifici, di aziende costruttrici, di impianti, di soluzioni ingegneristiche innovative, rating di sistemi di gestione immobiliare), ma nessuno mai ha definito un criterio di "qualità globale" che strutturasse una misura oggettiva e ripetibile nel tempo del binomio immobile-gestore. Tale obiettivo è stato perseguito dal Rina negli ultimi due anni con la partnership di Confedilizia traslando e riplasmando il concetto di classificazione navale in un processo di certificazione della qualità immobiliare" Ii Regolamento Rina e le Linee Guida Confedilizia - Rina sono state illustrate da Domenico Andreis e Cesare Murgia , rispettivamente Direttore Certificazione e Servizi industriali e Responsabile Business Unit Infrastrutture e Costruzioni di Rina Spa, e da Stefano Stanghellíni, Docente dell'Universtà Iuav di Venezia e Consulente Confedilizia. Per commentare le valenze di questo innovativo strumento sul mercato immobiliare italiano, Renato Gentilini del Corriere della Sera, ha condotto il dibattito con gli interventi di Michele Cibrario, Amministratore Delegato Bnl Fondi Immobiliari Sgr Spa, Romolo Ferrario, Presidente B.i.g. – Beni Immobili Gestiti Spa, Giorgio Fantoni, Direttore Generale Servizi della Pirelli & C Rea! Estate Spa e Virgilio Tesan, Amministratore Delegato di Generali Properties Spa..  
   
   
IL REGOLAMENTO E LE LINEE GUIDA PER LA CERTIFICAZIONE DI QUALITA' DELL'IMMOBILE I TRE LIVELLI E L'INNOVATIVO CONCETTO DI QUALITÀ GLOBALE  
 
Milano, 24 marzo 2004 - Tre livelli di certificazione per la definizione di qualità globale dell'immobile nell'ambito di un processo che prevede l'analisi dello stato dell'edificio (Build-cert), del programma di manutenzione (Build-man) e del piano di gestione economico finanziaria e di redditività dell'immobile (Build-plan). Con questo schema di certificazione volontaria si supera, ampliandolo, il concetto di conformità e introducendo un criterio di "qualità globale" che valorizza l'edificio in relazione anche alla gestione sia tecnica sia reddituale. La valutazione della conformità di un edificio rispetto ai requisiti tecnici normativi applicabili quali indicati nel Regolamento e nelle Linee Guida, viene effettuata attraverso una prima fase documentale ed una seconda ispettiva sul luogo. Per la prima fase è assolutamente necessario un "dossier tecnico" in base al quale possa essere valutata la caratterizzazione tipologica ed urbanistica dell'edificio in esame e ciò attraverso gli elementi comprovanti la proprietà, l'identificazione anche catastale, ed i documenti abilitativi urbanistici ed edilizi, documenti tutti che in questa fase verranno accuratamente controllati rispetto alla situazione di fatto. Saranno quindi esaminate le documentazioni di tipo tecnologico/impiantistico, comprese le certificazioni obbligatorie o i collaudi obbligatori esistenti, che sono il presupposto di controllo della "certificazione di qualità". Questo tipo di certificazione corrisponde al primo livello (Build- Cert). Per il secondo livello (Build-man) verrà esaminato il programma di manutenzione e per il terzo (Build-plan) il piano di gestione economico finanziaria in funzione della redditività dell'edificio. Sono previsti quali "annotazioni addizionali" di certificazione gli esami della situazione ambientale: interna ed esterna. La "Qualità dell'ambiente interno" prevede l'analisi della scelta dei materiali, del comfort acustico interno, delle barriere architettoniche, del risparmio energetico e del cablaggio reti Itc; La "Qualità dell'ambiente esterno" considera l'inserimento ambientale (aria), la gestione delle risorse idriche, ambiente inteso come suolo e sottosuolo, inquinamento acustico e elettromagnetico. Le linee guida – che definiscono i criteri di valutazione di qualità dell'immobile in accordo con il regolamento per la certificazione sono applicabili all'edificio inteso non come entità unica ma come insieme di elementi costitutivi. Le linee guida possono essere applicate anche ad edifici in corso di realizzazione in funzione delle progressiva messa in opera degli elementi, e alle singole unità immobiliari o gruppi di esse limitatamente alle verifiche relative alla classe Build-man e alle notazioni addizionali. La certificazione di qualità dell'immobile ha carattere volontario e dura 10 anni e prevede visite periodiche biennali.  
   
   
ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI CONFCOOPERATIVE RIUNITI I VIP DELLA POLITICA CASINI: LA COOPERAZIONE UN PILASTRO DELL’ECONOMIA ITALIANA  
 
Roma, 24 marzo 2004 - I delegati umbri di Confcooperative hanno partecipato nei giorni scorsi a Roma all’assemblea nazionale di Confcooperative, in cui si è tenuto un dibattito serrato tra Governo, imprese, mondo cooperativo e sindacati sulle prospettive economiche e lo sciopero generale del 26 marzo. Nel corso del confronto si è puntato sulla necessità di rilanciare la competitività favorendo lo sviluppo delle Pmi e delle imprese cooperative, non dimenticando i problemi della capitalizzazione. “Ma soprattutto è necessario cercare in tutti i modi opportuni di rilanciare il dialogo sociale. Alcuni dissapori del passato, come ad esempio quello sull’art. 18 – ha ammonito il Presidente Marino – sono totalmente inutili”. “In passato - ha ammesso - una larga parte dei lavoratori ha dato prova di costruttivo senso di responsabilità nei passaggi incerti e difficili del contesto economico e sociale tuttavia non comprendiamo l’utilità dello sciopero indetto per venerdì”. Giudizio condiviso dal Presidente di Confcooperative Umbria Andrea Fora che ha aggiunto: “Le riforme non possono essere “storie infinite”: bisogna saper mettere un punto e la certezza è una risorsa non meno preziosa di altre per la competitività. La nostra competizione deve essere indirizzata a sviluppare industrie e tecnologie elevate, produzioni di eccellenza e servizi concorrenziali”. Il sistema cooperativo si candida per un ruolo centrale nello sviluppo dell’economia del Paese. Marino non ha avuto esitazioni nel ribadire la centralità della cooperazione per la ripresa della competitività. E infatti ha avuto il conforto di tutti i vip della politica riuniti al completo al congresso di Roma: il Presidente della Camera Casini, che ha definito le cooperative “un pilastro dell’economia italiana, tra i meno conosciuti da quegli analisti che danno i voti”; il Presidente della Commissione Ue Romano Prodi; i ministri Alemanno, Marzano, Buttiglione e Gasparri; il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta; i segretari nazionali del Ccd Follini, della Margherita Rutelli e dei Ds Fassino, fino al presidente nazionale di Confcommercio Billè e al presidente designato di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. Tutti a sottolineare l’importanza della cooperazione e la disponibilità a nuove regole del gioco che prevedano un ruolo centrale anche per Confcooperative. L’assemblea Nazionale ha riconfermato all’unanimità Luigi Marino Presidente dell’organizzazione, eleggendo anche il Consiglio Nazionale e la Giunta. E un riconoscimento importante è arrivato anche per il Presidente umbro Andrea Fora, a testimonianza del grande lavoro compiuto per il rilancio dell’organizzazione regionale, eletto nella Giunta Nazionale, l’organo che governerà la più importante associazione cooperativa italiana per i prossimi quattro anni. Confcooperative Umbria nei giorni scorsi ha inoltre scelto gli uomini da affiancare al Presidente Andrea Fora: Attilio Amadio e Nazzareno Cataluffi sono i due Vice Presidenti Regionali eletti; il primo, ternano, con una lunga e profonda esperienza alla guida di importanti cooperative di produzione e lavoro; il secondo Presidente della cantina Tudernum, una delle più prestigiose cantine vitivinicole umbre. I due Vice Presidenti affiancheranno Fora all’interno del Consiglio di Presidenza, l’organo esecutivo e di governo dell’associazione, nominato dal consiglio regionale e composto da: Dino Chianella, Flavia Chitarrini Torchio, Edi Cicchi, Angelo Consalvi, Enrico Gigliotti, Luigi Minelli, Marco Papa Italiani, Tommaso Pietroni, Albano Agabiti, Giovanni Bonifazi e Claudio Quattrini.  
   
   
ORARIO ESTIVO 2004: NUOVI COLLEGAMENTI LUFTHANSA VERSO EUROPA DELL’EST, ASIA E AMERICA.TRE NUOVE ROTTE DALL’ITALIA E POTENZIAMENTO DI ALTRI COLLEGAMENTI  
 
Milano, 24 marzo 2004 - Grazie al nuovo orario estivo 2004, in vigore dal prossimo 28 marzo, Lufthansa espande la rete di collegamenti a 175 destinazioni in 75 paesi che, grazie ai voli operati in code-sharing con le compagnie aeree partner, salgono a 344 destinazioni in 91 paesi. Non solo: si aggiungeranno 3 nuove rotte dall’Italia (Roma-düsseldorf, Venezia-stoccarda, Napoli-londra Heathrow operato da bmi) e saranno potenziati i collegamenti su alcune destinazioni italiane già servite. Bratislava, Charlotte, Canton, Cracovia, Danzica, Delhi, Poznan, Lille, Teheran, Tirana e Vancouver (a partire da giugno) saranno le nuove destinazioni operate da Monaco; Kuala Lumpur, Rostov sul Don, Tallin e Ufa saranno operate da Francoforte. Novità dall’Italia Dal 1° aprile, tutti i voli Air Dolomiti (ad eccezione degli stagionali e charter) opereranno con un numero di volo Lufthansa, mantenendo però la sigla En nella numerazione marketing del volo. In questo modo, anche i passeggeri Air Dolomiti potranno beneficiare di una serie di servizi offerti da Lufthansa, quali etix - il biglietto elettronico di Lufthansa, il check-in automatico oltre ad una maggiore comodità per i passeggeri in transito negli hub di Monaco e Francoforte. Con il nuovo orario estivo 2004 Lufthansa inaugurerà le 3 nuove rotte dall’Italia, introducendo un collegamento giornaliero fra Roma e Düsseldorf (il nuovo volo decollerà da Roma alle 14.55 per atterrare a Düsseldorf alle 17.05) e 4 collegamenti settimanali fra Venezia e Stoccarda (martedì, giovedì, sabato e domenica). Bmi, seconda compagnia aerea britannica e partner di Lufthansa, inaugurerà la nuova rotta Napoli-londra Heathrow con un volo giornaliero, che si aggiunge agli altri collegamenti bmi giornalieri in partenza da Venezia e da Milano Linate. Il nuovo volo da Napoli partirà alle 13.35 per giungere a Londra alle 15.25. Il collegamento Firenze-monaco sarà potenziato con 6 nuovi voli settimanali (tutti i giorni tranne il sabato) che si aggiungeranno ai 4 voli giornalieri già esistenti. Grazie ad un volo giornaliero aggiuntivo, inoltre, saliranno a 4 le frequenze giornaliere che collegano Torino e Monaco. Lufthansa segnala infine che, a seguito della chiusura per lavori dell’aeroporto di Bologna, dal 3 maggio al 2 luglio tutti i voli Lufthansa in partenza da questo scalo per Francoforte e Monaco saranno operati dallo scalo di Rimini. Con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo Lufthansa opererà oltre 740 frequenze settimanali, che collegano 19 aeroporti italiani a 5 città tedesche. Novità verso l’Europa dell’Est Le nuove destinazioni servite da Monaco saranno Cracovia, con 2 voli giornalieri, Poznan e Tirana con rispettivamente un volo giornaliero. Da maggio i passeggeri Lufthansa in partenza dall’hub di Monaco potranno usufruire di 7 frequenze settimanali per Danzica e di 13 per Bratislava. In seguito all’incremento del traffico passeggeri nella Russia nord occidentale, Lufthansa opererà 2 nuovi collegamenti per San Pietroburgo: dal 28 marzo un volo quotidiano collegherà la città russa con Monaco ed un volo settimanale la collegherà con Düsseldorf. Con l’entrata in vigore dell’orario estivo sarà inaugurata la nuova rotta Francoforte-tallin servita da un volo giornaliero. Dal 1° maggio Lufthansa amplierà i collegamenti verso la Russia, con 3 voli settimanali da Francoforte per Rostov sul Don, nel Caucaso settentrionale (martedì, giovedì e domenica) e 3 (lunedì, mercoledì e sabato) per Ufa, capitale della Repubblica di Bashkortostan via Samara (volo soggetto ad approvazione del governo). I collegamenti per Samara, città sul Volga, passeranno così da 4 a 7. Lufthansa infine, aumenterà i collegamenti con l’Ucraina aggiungendo un secondo volo giornaliero alla rotta Monaco-kiev e quelli per la Lituania con 11 frequenze settimanali per Vilnius in partenza da Francoforte. Con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo Lufthansa opererà un totale di 101 voli settimanali verso 12 destinazioni nell’Europa dell’Est. Novità per l’Europa I passeggeri Lufthansa potranno usufruire di nuovi collegamenti europei. Lufthansa volerà a Lille in Francia, capitale europea della cultura per il 2004, con una frequenza di 13 voli settimanali in partenza da Monaco. Saranno inoltre potenziati i collegamenti da Düsseldorf con 7 voli settimanali per Atene in occasione dei giochi olimpici e 5 voli settimanali per Nizza. Tra le nuove destinazioni servite da Düsseldorf, Palma di Maiorca con 5 voli settimanali. Nei collegamenti da Stoccarda il nuovo orario estivo prevedrà invece 3 voli settimanali per Dublino, 4 per Malta e Bilbao, 5 per Palma di Maiorca. Saranno introdotti infine i collegamenti da Amburgo per Palma di Maiorca e per Nizza con rispettivamente 2 e 5 voli settimanali. Novità verso l’Asia Con l’orario estivo, l’hub di Monaco offrirà un collegamento diretto con l’India. Lufthansa introdurrà 3 voli settimanali per Delhi, per i quali è in attesa di approvazione da parte delle autorità governative. I collegamenti tra Monaco e Shangai, estesi a Canton dal 1° febbraio, diventeranno giornalieri con il nuovo orario estivo. Fra le novità, Kuala Lumpur, che dal 17 marzo è collegata a Francoforte via Bangkok. Inizialmente il volo sarà operato 3 volte alla settimana e, dal 28 marzo, 4. Il numero di voli settimanali da Francoforte a Bangkok salirà a 14. Novità verso l’America Charlotte, centro finanziario della Carolina del Nord, è la nuova destinazione di Lufthansa negli Stati Uniti, che sarà collegata a Monaco con un volo giornaliero. Dal 1° febbraio i tre voli settimanali per Phoenix sono stati sospesi; tuttavia, grazie alla cooperazione con le compagnie partner United Airlines e Us Airways, la città dell’Arizona continua ad essere presente nella rete di collegamenti globali Lufthansa. I collegamenti per Rio de Janeiro, ripristinati nell’ottobre 2003, saranno mantenuti per tutta l’estate con una frequenza giornaliera in partenza da Francoforte via San Paolo. Anche Buenos Aires e Santiago del Cile sono servite con frequenza giornaliera mentre Caracas, quinta destinazione della compagnia in Sud America, sarà raggiungibile 6 volte la settimana.  
   
   
AIR DOLOMITI PRESENTA LE NOVITÀ DELL’OPERATIVO ESTIVO  
 
Milano, 24 marzo 2004 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale italiana del Gruppo Lufthansa e membro di Lufthansa Regional annuncia le novità dell’operativo estivo. Durante l’operativo estivo Air Dolomiti rafforza il proprio ruolo di feeder carrier dall’Italia per Lufthansa e per i partner Star Alliance, offrendo nuovi voli nati dalla strategia Lufthansa per soddisfare sempre più le esigenze della clientela business. Grazie al notevole sviluppo dell’offerta Lufthansa dal nuovissimo T2 di Monaco, Air Dolomiti riveste oggi il ruolo di ambasciatore italiano del Gruppo proponendo un servizio fatto su misura per l’utenza. Dal 28 marzo Air Dolomiti ritorna ad operare sullo scalo di Torino, per conto di Lufthansa, offrendo tre voli giornalieri per Monaco di Baviera (portando così a quattro le frequenze giornaliere tra le due città). Lo stesso giorno iniziano le operazioni da Milano Malpensa con due voli giornalieri per Monaco di Baviera, sempre in ottica di ottimizzazione del network continentale Lufthansa. Da maggio una grande novità interesserà Verona: diverrà operativa infatti la terza rotazione giornaliera per Vienna. Nello stesso mese, in vista della chiusura dello scalo di Bologna, l’attività Air Dolomiti/lufthansa verrà riposizionata su Rimini: in un’ottica di ottimizzazione della flotta in questo periodo sarà operativo un secondo volo giornaliero da Milano Orio a Monaco di Baviera. Riprenderà inoltre a fine maggio l’attività stagionale verso la Sardegna, ancora in fase di definizione, che riconfermerà Air Dolomiti unica Compagnia presente sui quattro scali sardi. La forte integrazione nel Gruppo Lufthansa rappresenta sempre più una garanzia di eccellenza di servizio al cliente; in questo senso dall’operativo estivo verrà introdotta una grande novità che interessa i numeri di volo: il codice Lufthansa (Lh) diventa infatti prioritario e con questa piccola rivoluzione i passeggeri potranno beneficiare dei servizi all’avanguardia proposti da Lufthansa in Italia, mercato di grande valore per la Compagnia tedesca, come il telecheck-in e il nuovo biglietto elettronico Etix. Il codice Air Dolomiti (En) rimarrà marketing a testimonianza della qualità del brand e della sua forte Customer Ortientation In un momento di repentini cambi nello scenario del trasporto aereo, Air Dolomiti continua mantenere la propria competitività perfezionando i servizi e razionalizzando il network al fine di garantire a Lufthansa e alla Star Alliance una penetrazione capillare e strategica sul suolo italiano. Ad oggi Air Dolomiti e Lufthansa servono 18 scali in Italia con orari e frequenze studiati per garantire il massimo comfort a tutte le tipologie di viaggiatori.  
   
   
EMIRATES SICURA DEL SUCCESSO DELLA ROTTA SCOZZESE  
 
Dubai, 24 Marzo 2004 - Emirates, la compagnia aerea internazionale con base a Dubai, ha confermato il progetto di lancio della nuova rotta non-stop da Glasgow a Dubai per il prossimo mese. Il nuovo servizio sarà attivo dal 10 Aprile 2004, fornendo non solo una nuova tratta diretta, ma eccellenti collegamenti con tutta la rete delle destinazioni di Emirates. Oltre la metà delle 74 città 52 paesi che Emirates attualmente serve si trovano in Medio Oriente, Sub-continente Indiano, Asia a Australia, con questo nuovo volo ad esempio i passeggeri in viaggio da Glasgow a Sydney potranno raggiungere la destinazione con solo due voli non-stop. Questa novità avrà il risultato di servire il mercato già esistente e di creare una serie di nuove opportunità, proponendosi come catalizzatore per la circolazione di merci e persone. Ogni anno 300.000 persone volano da Medio Oriente, Australia e Nuova Zelanda verso gli aeroporti scozzesi, l'80% di essi deve fare scalo a Heathrow o Amsterdam; il servizio diretto offerto da Emirates si propone come possibilità viaggio più comoda e veloce sia per uomini d'affari che per turisti. Emirates si prepara a trasportare oltre 100.000 passeggeri e 3.500 tonnellate di merci nel suo primo anno di servizio da e per Glasgow, preventivando che i tre quarti di tale traffico sarà diretto ad altre destinazioni del network Emirates. La possibilità di un simile collegamento sarà determinante anche per le industrie scozzesi nel campo del petrolio, dell'alta tecnologia, della produzione alimentare, aprendo un canale più rapido per il trasporto aereo e valorizzerà la funzione del Glasgow International Airport come hub per passeggeri e merci. "Gli aeroporti di Glasgow ed Edimburgo concentrano l'86% cento del traffico sulla Scozia" rivela Laurie Berryman, Responsabile di Emirates per Nord e Scozia "il nostro obiettivo è quello di attrarre qui il business di una grande area che si estende dalle Highlands alle Islands, a città del sud quali Newcastle." Il volo Ek025 partirà giornalmente da Dubai alle ore 07:30 per raggiungere Glasgow alle 12.25 dello stesso giorno. Il volo di ritorno Ek026 will decollerà da Glasgow ore alle 14:00, atterrando a Dubai alle 00.30, ora locale. Ad operare il servizio sarà The route will operate a two-class Airbus A330-200 configurato in due classi, con 34 posti in Business e 251 in Economy Class. Infolink: www.Emirates.com  
   
   
GENOVA 2004 E LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA DEL PASSATO E DEL FUTURO SI INCONTRANO GIOVEDÌ 25 E VENERDÌ 26 MARZO PRESSO IL TEATRO DUSE PER METTERE A CONFRONTO LE DIVERSE ESPERIENZE  
 
Genova, 24 marzo 2003 - A Genova, Capitale Europea della Cultura del presente, si terrà giovedì 25 e venerdì 26 marzo un incontro di respiro europeo per mettere a confronto le esperienze delle città Capitali Europee della Cultura del passato e del prossimo futuro. Giovedì 25 marzo, alle ore 15, presso il Teatro Duse in via Bacigalupo 2, Giuseppe Pericu, Sindaco di Genova, aprirà i lavori della prima sessione dell’incontro, sul tema Essere Capitale Europea: passato, presente e futuro si incontrano a Genova. Robert Palmer, ex Direttore Generale di Glasgow 1990 e Bruxelles 2000 modererà il dibattito fra i rappresentanti di Cracovia 2000, Porto 2001, Bruges 2002, Graz 2003, Lille 2004 e Cork 2005, oltre a Genova 2004, rappresentata da Enrico Da Molo, Amministratore Delegato di Genova 2004 s.R.l. Il teatro, che ha un ruolo da protagonista nella programmazione di Genova Capitale Europea della Cultura, sarà al centro del dibattito della seconda sessione dell’incontro, venerdì 26 marzo, a partire dalle ore 10 presso il Teatro Duse. Carlo Repetti, Direttore del Teatro Stabile di Genova modererà il dibattito su I teatri europei nelle Capitali Europee della Cultura, alla presenza dei maggiori esperti di teatro delle città che partecipano all’incontro. L’iniziativa europea, sostenuta dalla Commissione europea, è organizzata nell’ambito di Genova 2004 dal Centro In Europa e dalla società Eurete – Agenzia europea dello sviluppo, in collaborazione con l’Info Point Europa del Comune di Genova. L’ingresso e la partecipazione agli incontri Le Città europee della Cultura e dei Teatri sono liberi.  
   
   
NASCE UN FONDO DI GARANZIA PER IL FINANZIAMENTO DELL’ALTA FORMAZIONE POST UNIVERSITARIAL’INIZIATIVA CHE SI ABBINA AL PRESTITO D’ONORE ISTITUITO LO SCORSO ANNO DALL’ISTITUTO DI CREDITO BIELLESE  
 
Biella, 24 marzo 2004 – Parte da Banca Sella e dall’Associazione Italiana Mba (Nova - l’Associazione che raccoglie gli studenti italiani di Master in Business Administration) la prima iniziativa italiana di un Fondo di garanzia per il finanziamento all’alta formazione post universitaria. Il Fondo costituito in forma di “trust” prende il nome di “Post-graduate education trust “ e ha lo scopo di facilitare l’erogazione a studenti di corsi post universitari e master in Italia e all’estero di prestiti personali non garantiti (i cosiddetti ‘Prestiti d’onore’) assicurando le banche aderenti - ad oggi Banca Sella - dal rischio. Le risorse eventualmente eccedenti saranno dedicate a creare opportunità di studio, di ricerca e di qualificazione per gli studenti post-graduate secondo quanto stabilito dal Consiglio del Fondo. Il trust è alimentato dal trattenimento di una quota una tantum (attualmente del 3%) sui Prestiti d’onore erogati e da contributi liberali da parte di aziende e altre entità. L’iniziativa – spiega Massimo Acquaviva, membro del comitato fondatore di Nova – intende colmare un vuoto nel finanziamento dei Master che sino a oggi ha limitato la possibilità per studenti italiani di accedere a corsi di alta formazione internazionali. Negli Usa la funzione di garante è svolta dallo Stato federale che in questo modo incentiva formalmente la crescita dell’istruzione”. “Noi siamo convinti – prosegue Acquaviva - che debba essere lo Stato l’elemento di raccordo tra gli studenti e gli istituti di credito e speriamo quindi che la nascita del Fondo stimoli proprio le istituzioni ad avvicinarsi a questo progetto”. “L’iniziativa – spiega Toni Volpe, un altro dei membri del comitato fondatore dell’Associazione –completa l’istituzione da parte di Banca Sella del primo Prestito d’onore a favore di studenti Master ed è coerente con uno degli scopi istituzionali della nostra Associazione: facilitare l’accesso alle risorse finanziarie necessarie per frequentare un master. Ora il nostro intento è quello di trovare sponsor privati che sollevino gli studenti anche dall’onere di contribuire al Fondo. Al momento, infatti, il trust è alimentato dal prelievo del 3% dell’importo del prestito d’onore richiesto”. Il Board del “Post graduate education” trust, che accoglierà rappresentanti di università che tengono programmi di master, banche beneficiarie, enti ad aziende che sponsorizzeranno il trust è in corso di costituzione. I compiti del Board saranno, oltre a quello di monitorare che le risorse del Fondo siano adeguate allo scopo di garanzia, quello di decidere la destinazione delle somme residue. “Con questa iniziativa – aggiunge Paolo Panico, Direttore Centrale di Banca Sella – Banca Sella intende investire sul futuro, puntando sulla valorizzazione dei talenti e contribuendo alla formazione di elevate professionalità a disposizione dell’imprenditoria italiana”. La creazione del Post graduate education trust è stata ufficializzata ieri nel corso della tappa romana del World Mba Tour  
   
   
XIV SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA - DONNE NELLA SCIENZA STORIE VERE E APPASSIONATE DI GRANDI SCIENZIATE  
 
Trieste, 24 marzo 2004 - Il Laboratorio per la Didattica delle Scienze, Eureka, del C.i.r.d. Dell’università di Trieste ha organizzato, nell’ambito della Xiv Settimana della Cultura Scientifica, la manifestazione “Donne nella Scienza” in collaborazione con Editoriale Scienza, con la Biblioteca Civica di Trieste e con il Liceo Scientifico G. Galilei. Ancora oggi la scienza rimane un mondo prevalentemente maschile, in cui le donne hanno un ruolo marginale. Una maggiore presenza femminile potrebbe invece rappresentare una grande ricchezza per la scienza stessa, implicando idee e approcci diversificati, influenzandone le scelte che hanno importanti ripercussioni sociali ed economiche, focalizzando l’attenzione sulla persona, sulla vita, sull’ambiente. La Manifestazione prevede: Giovedì 25 marzo alle ore 17:30, presso il Cinema Ariston, una Tavola Rotonda aperta a tutti gli interessati e coordinata dalla giornalista Sylvie Coyaud cui parteciperanno Margherita Hack, Serena Fonda Umani, Emilia Mezzetti e Simona Cerrato. Le storie vere e appassionate di grandi scienziate di ieri e di oggi, raccontate in prima persona dalle scienziate presenti e da Simona Cerrato autrice delle biografie della nuova collana “Donne nella Scienza”, pubblicata da Editoriale Scienza e dedicata ai giovani lettori e, soprattutto, alle giovani lettrici, offrono lo spunto per una riflessione sulla “condizione femminile” in un campo in cui la parità è ancora un’aspirazione, soprattutto in un paese come l’Italia che investe nella ricerca scientifica meno del Brasile e dell’India. All’esame dei tanti problemi concreti che si prospettano oggi alle “donne nella scienza” (dalla difficoltà di far carriera alla trasparenza dei processi di valutazione e di selezione nell’attribuzione dei ruoli, fino alla distribuzione dei finanziamenti e alla divisione dei compiti nell’ambito della ricerca ….) si affianca un excursus storico. Alle 20:15, sempre al Cinema Ariston seguirà la proiezione gratuita ed aperta al pubblico del film “Contact” di Bob Zemeckis con Jodie Foster sulla vita della scienziata Ellie Arroway. “Un film bellissimo, un invito a sognare, a credere nei propri sogni ed a lottare per realizzarli”. Martedì 23 marzo alle ore 11:00 e Mercoledì 24 marzo alle ore 10:00 si terrà invece un incontro, rispettivamente, per gli studenti degli Istituti Superiori presso l’Aula Magna del Liceo G. Galilei e per gli studenti delle Scuole Medie Inferiori presso la Biblioteca Quarantotti Gambini, con Simona Cerrato della Sissa, autrice dei volumi della nuova collana dedicati a Lise Meitner e Marie e Irene Curie, e l’attrice Barbara Sinnico che interpreterà alcune letture dai libri sopraccitati. Simona Cerrato Laureata in Fisica, si occupa da anni di editoria e divulgazione scientifica. Lavora a Trieste, alla Scuola Superiore di Studi Avanzati (Sissa), dove coordina la redazione del portale on line “Ulisse” e l’executive office di due riviste specializzate elettroniche, Jhep e Jcap, entrambe a diffusione internazionale. Ha scritto per il teatro il testo de Il fuoco del radio, Dialoghi con Marie Curie. Ha ideato la collana “Donne nella Scienza” di Editoriale Scienza ed è l’autrice dei libri su Lise Meitner e Marie e Irène Curie. Sylvie Coyaud Francese, residente a Milano, scrive di scienza per il supplemento culturale Domenica Il Sole-24 Ore, il supplemento femminile “D-la Repubblica delle Donne”, il mensile on line “Golem l’Indispensabile” e altre riviste italiane e straniere. Dopo aver condotto per tredici anni il settimanale “il ciclotrone” a Radio Popolare di Milano, dal 2001 conduce una rubrica quotidiana sulla ricerca, fino al gennaio scorso su Radio Tre (“Le oche di Lorenz”) e ore su Radio 24 (“Il volo delle oche”). Serena Fonda Umani Serena Fonda Umani è professore ordinario in Biologia marina presso l’Università di Trieste. E’ stata responsabile scientifico di numerosi progetti internazionali, nazionali e regionali. Dal 1987 partecipa al Progetto Nazionale di Ricerche in Antartide ed ha partecipato a due spedizioni scientifiche (1978/88, 2001). Ha inoltre partecipato a crociere in Andriatico, Mediterraneo, nello Stretto di Magellano e nella Chesapeake Bay (Usa) per un totale di più di 300 giorni d’imbarco. E’ autrice di più di 200 pubblicazioni scientifiche di cui 71 articoli con peer review. Margherita Hack Margherita Hack, è professore emerito dell’Università di Trieste. Ha pubblicato circa 250 lavori su riviste internazionali con referee su argomenti di fisica stellare, e in particolare su spettroscopia da terra e dallo spazio con caratteristiche peculiari e binarie interagenti. E’stata visiting researcher e visiting professor presso numerose università negli Usa, in Olanda, Francia, Messico, Turchia. Ha pubblicato una ventina di libri sia di livello universitario che di divulgazione. Emilia Mezzetti Emilia Mezzetti è professore di Geometria presso la Facolta' di Scienze Mfn dell'Universita' di Trieste. La sua attivita' di ricerca riguarda la Geometria Algebrica. Da alcuni anni si dedica anche alla diffusione della cultura matematica, organizzando manifestazioni indirizzate a studenti e insegnanti delle scuole superiori ed al pubblico in generale.Si interessa inoltre delle problematiche della donna in campo scientifico, in particolare all'interno del comitato Women and Mathematics dell'Ems - European Mathematical Society. Per partecipare è necessaria la prenotazione telefonica da parte dei docenti interessati, al n. Eureka 040 5708101 fax 040 5708100 e-mail eureka@univ.Trieste.it  http://www.Eureka.units.it  
   
   
PROGETTO D4: 10.000 € MENSILI ALLE IMPRESE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA PER PROGETTI DI FORMAZIONE  
 
Trieste, 24 marzo 2004 - La formazione continua e l’aggiornamento delle competenze di dipendenti e collaboratori sono esigenze sempre più sentite dalle imprese. Il Progetto D4 della Regione Friuli Venezia Giulia risponde a questo bisogno mettendo a disposizione delle imprese regionali contributi sotto forma di voucher per la formazione e l’aggiornamento del personale impegnato in attività di ricerca e/o sviluppo tecnologico e gestionale. Grazie ad un nuovo bando aperto in questi giorni, le imprese di qualsiasi dimensione potranno beneficiare di un voucher del valore massimo di 5.000 € per intervento formativo, fino ad un totale di 10.000 € mensili spendibili per l’aggiornamento e la formazione di uno o più dipendenti/collaboratori. I voucher possono essere utilizzati per la partecipazione a corsi brevi di formazione (fino a 80 ore), l’iscrizione a Master universitari o accreditati organizzati sul territorio nazionale e per percorsi di specializzazione professionale in Italia o all’estero, di durata tra 5 e 90 giorni, presso imprese, università, enti di ricerca. L’erogazione dei contributi è “a sportello” per cui, sebbene il bando fissi una scadenza al 30 giugno 2004, non è escluso, nel caso di un alto numero di richieste da parte delle imprese, l’esaurimento anticipato delle risorse disponibili, che ammontano complessivamente a 125.000 €. Le domande possono essere inoltrate da subito, mentre la loro valutazione avrà cadenza mensile, a partire dal 31 marzo 2004. Le domande vanno presentate o inviate all’Ufficio protocollo di Area Science Park, Padriciano 99, 34012 Trieste. Il Progetto D4, promosso e finanziato dalla Regione Friuli Venezia e dal Fondo Sociale Europeo, è gestito da Area Science Park (capofila), Università di Trieste, Università di Udine, Cres S.p.a., Agemont S.p.a., Ires Fvg, Dgr Consulting S.r.l. L’avviso è pubblicato sul Bur n. 9 del 3 marzo 2004, ed è scaricabile, con tutta la modulistica, dal sito web del Progetto, all’indirizzo www.Progettod4.fvg.it  Presso le sedi di Area Science Park (Padriciano, Ts, tel. 040/375-5272-5217-5304), Cres (Udine, tel. 0432/502258), Agemont (Amaro, tel. 0433/486111; Maniago, tel. 0427/72638) sono attivi sportelli informativi per assistere le imprese nella presentazione delle domande.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA: UNITA NELLE DIVERSITÀ; UN CONFRONTO CON I GIOVANI  
 
Reggio Emilia, 24 marzo 2004 - In occasione della “Primavera dell’Europa”, iniziativa di livello europeo volta a promuovere l’apprendimento e la discussione nelle scuole di tematiche relative all’Unione europea e per celebrare il V e più grande allargamento dell'Unione europea, che avverrà il prossimo 1° Maggio 2004, quando agli attuali quindici Stati membri se ne aggiungeranno altri dieci. L’iniziativa fa parte del percorso avviato con il progetto “L’europa da scuola a scuola”, progetto che ha ottenuto il sostegno finanziario della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e in collaborazione con la Presidenza del Consiglio di Ministri – Dipartimento per le Politiche Comunitarie. Il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna si è avvalso della collaborazione di Carrefour Europeo Emilia per la realizzazione di questa iniziativa. Nella prima parte dell'evento verrà proposto un seminario-dibattito che coinvolgerà i partecipanti in una discussione sul futuro dell'Unione europea: aprirà i lavori Antonio La Forgia, Presidente del Consiglio Regionale, animerà il dibattito Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. Nella seconda parte il gruppo L'abbazia de' Folli si esibirà nel concerto Eureka!, un lungo viaggio nel territorio europeo, fatto di musiche, immagini e testi, descrivendo fatti, situazioni e personaggi che è sempre possibile incontrare o vivere, in qualsiasi esperienza itinerante. Ogni scena dello spettacolo viene accostata a situazioni tipiche del luogo in cui ci si sofferma. Ci si può ritrovare in una bettola del Barrio di Lisbona o in un campo di zingari della Romania, oppure nella metropolitana di Berlino con incontri disparati e significativi. All'evento sono state invitate tutte le classi degli Istituti Superiori delle provincie emiliane della regione. A ciascuno dei partecipanti all’incontro sarà distribuita la pubblicazione “Costruire l’Europa dei popoli - l’Unione europea e la cultura” e altro materiale relativo alle tematiche affrontate nel corso dell’incontro, prodotto dal Consiglio della Regione Emilia-romagna. Verrà distribuito, inoltre, il libretto contenente i testi dei brani del concerto/spettacolo “Eureka!”. Reggio Emilia, Palazzo dello Sport (via Guasco, 8) Mercoledì 24 marzo 2004 - ore 9,00 Infolink: http://carrefouremilia.Crpa.it  
   
   
UN NUOVO STUDIO SPINGE I RICERCATORI A PREDIRE UNA 'SESTA ESTINZIONE DI MASSA'  
 
Bruxelles, 24 marzo 2004 -  Un nuovo studio inglese sulla natura ha fornito la prova che molte specie di uccelli, farfalle e piante sono in netto declino, cosa che secondo gli autori potrebbe indicare l'arrivo di una nuova fase di estinzione globale di massa. Lo studio, pubblicato dalla rivista Science, ha analizzato sei indagini su specie di farfalle, uccelli e piante inglesi condotte negli ultimi 40 anni, e gli autori hanno purtroppo constatato che negli ultimi 20 anni la maggior parte delle specie di farfalle, il 71%, è andata declinando. Lo studio mostra anche una diminuzione di numero nel 54% delle specie di uccelli nelle ultime due decadi e nel 28% delle specie di piante indigene negli ultimi 40 anni. 'Non esistono dati che permettano di ottenere un simile dettaglio di scala a livello mondiale', ha dichiarato il dottor Jeremy Thomas del Nerc (Natural Environment Research Council), coautore dello studio. I ricercatori credono che uno dei principali fattori del declino delle specie animali sia la perdita di habitat dovuto alle modifiche di uso introdotte dagli esseri umani, inclusi terreni arabili e disboscamento. L'inquinamento può degradare l'habitat superstite e anche i mutamenti climatici possono contribuirvi. Studi precedenti avevano già confermato il declino di numero di molte specie di uccelli, ma quello delle farfalle è particolarmente significativo. Gli uccelli rappresentano solo lo 0,6% delle specie mondiali descritte, gli insetti il 54%. 'Tra coloro che refutano questa ipotesi, alcuni sostengono che i biologi esagerano la minaccia perché gli insetti non sono nemmeno lontanamente vulnerabili all'estinzione come piante, uccelli e mammiferi. I risultati mostrano che questa posizione è sbagliata', ha dichiarato alla Bbc il professor John Lawtonthe, capo esecutivo della Nerc. Gli autori dello studio avvertono che, se dovesse confermarsi a livello mondiale, la tendenza confermerebbe il punto di vista di alcuni ricercatori, secondo cui il mondo si avvia alla sua sesta estinzione di massa. Il dottor Thomas ammette che una simile affermazione sulla base del loro studio costituisce 'un grosso salto', ma aggiunge che 'è la sola chiara conclusione che per adesso possiamo trarre'. Si ritiene che l'ultima estinzione di massa a livello globale sia avvenuta circa 65 milioni di anni or sono. Essa sarebbe stata provocata dell'impatto sulla Terra di un grande meteorite e avrebbe causato l'estinzione dei dinosauri.  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI VENERDÌ 26 MARZO 2004 SCIOPERO GENERALE DI 4 ORE DALLE 18 ALLE 22 PROCLAMATO DA FILT CGIL – FIT CISL – UILT UIL – UGL – FAISA CISAL  
 
Milano 24 marzo 2004 - Venerdì 26 marzo 2004, le organizzazioni sindacali Filt Cgil – Fit Cisl – Uilt Uil – Ugl e Faisa Cisal hanno dichiarato uno sciopero generale di 4 ore contro le proposte del Governo relative alla modifica del sistema previdenziale e contro il declino economico del Paese. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare nelle seguenti fasce orarie: dall’inizio del servizio alle 18; dalle 22 al termine del servizio. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si asterrà dal lavoro dalle 18 alle 22. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alle organizzazioni sindacali che lo hanno dichiarato non è prevedibile la riduzione del servizio sull’intera rete gestita da Atm Spa. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it