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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Marzo 2004
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PMI: "BOOM DI ADESIONI AL BANDO PER FINANZIAMENTI ALL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA"  
 
Roma, 30 marzo 2004 - Alle aziende italiane piace l'innovazione tecnologica. A testimoniare il sempre più accentuato interesse è l'esito dell'ultimo bando di agevolazioni per sostenere l'innovazione, soprattutto quella digitale, nelle Piccole e medie imprese (legge 46/82), emesso nel novembre scorso dai ministri per le Attività Produttive, Antonio Marzano, e da quello per la Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, con una disponibilità finanziaria di 62,3 milioni di euro: alla data di scadenza sono infatti giunti ben 880 progetti, con la richiesta di agevolazioni per oltre 800 milioni di euro (per i quali sono ipotizzati investimenti complessivi da parte delle imprese per circa mille milioni di euro), di cui il 51% al Nord, il 26% al Centro e il 23% al Sud. Il ministro Antonio Marzano ha sottolineato che "il settore dell'Ict è tuttora inadeguatamente sviluppato nel nostro Paese. Questo aspetto, da un lato, rappresenta un fattore di debolezza competitiva; ma, dall'altro, costituisce una opportunità da rilanciare, come si intende fare con questo bando, per ricavare tutti quei benefici di produttività che altre economie hanno conseguito, a partire dagli Usa, la cui crescita sostenuta negli anni passati si deve, in parte cospicua, proprio alla diffusione di queste tecnologie". Da parte sua il ministro Lucio Stanca ha posto in evidenza come questa sia "una prima misura importante per l'innovazione tecnologica nelle Pmi, che ci dà il senso dell'urgenza di proseguire negli interventi a sostegno di quest'area alla luce dei ritardi accumulati nel passato. Inoltre il bando favorisce l'aggregazione fra imprese affinché facciano 'sistema', consentendo loro di essere più competitive sui mercati globali attraverso la ricerca e l'innovazione digitale. L'elevata consistenza dei progetti dimostra, poi, quale valore strategico le Pmi diano all'innovazione digitale nell'ambito delle proprie politiche aziendali e, in particolare, nella reingegnerizzazione dei propri processi interni ed esterni di distretto e filiera". Ma Stanca ha anche lamentato "la limitatezza delle risorse disponibili rispetto alle esigenze rappresentate". Proprio per questo i due ministri hanno convenuto sulla necessità di esplorare tutte le possibili soluzioni per reperire ulteriori risorse per sostenere l'innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, eventualmente ricorrendo anche a disponibilità comunitarie almeno per le imprese che intendono investire nelle Aree dell'Obiettivo 1. La prossima settimana verrà insediata la commissione mista interministeriale che coadiuverà l'Ufficio competente nelle istruttorie dei programmi di massima. Per la considerevole quantità e complessità delle domande pervenute, l'Ufficio della Direzione generale per il coordinamento degli incentivi alle imprese del Map, responsabile delle procedure di accoglienza, ha reso noto che dovranno essere procrastinate le originarie tempistiche istruttorie, previste in 60 giorni, allungandole ad almeno tre mesi, per disporre del tempo necessario per esaminare gli 880 progetti presentati. Si prevede, quindi, che la valutazione conclusiva del Comitato tecnico della Legge 46/82 e l'emanazione delle relative graduatorie potranno avvenire nel prossimo mese di luglio.  
   
   
LIIKANEN SOLLECITA LA COOPERAZIONE UE-INDIA NELLE TSI  
 
Bruxelles, 30 marzo 2004 - Nel suo intervento al forum della cooperazione Ue-india sulla Società dell'informazione del 25 marzo, il Commissario dell'Ue per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha sollecitato una maggiore collaborazione. Fino ad oggi una sola organizzazione indiana ha firmato un contratto di partecipazione a progetti della sezione Tsi (tecnologie della società dell'informazione) del sesto programma quadro (6Pq). 'Penso che possiamo fare molto di più, considerata la notevole forza dell'India nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione', ha detto Liikanen. Una possibilità di rimediare a questo squilibrio è adesso offerta dalla pubblicazione del prossimo invito a presentare proposte Tsi. 'Il contenuto dell'invito non è stato ancora completamente deciso, ma dovrebbe attribuire una particolare importanza alla cooperazione internazionale', ha detto il Commissario, che ha incoraggiato i partecipanti a visitare il sito web Cordis per ulteriori informazioni. Liikanen ha criticato l'attuale carenza di contatti tra Ue e India per quel che concerne la mobilità internazionale, argomento del 6Pq e di una recente proposta della Commissione. Il Commissario ha confrontato il numero di ricercatori indiani in Europa e negli Usa, affermando che lo scarso numero dei primi è dovuto alle differenze linguistiche e alle difficoltà nella concessione dei visti. Le Borse internazionali Marie Curie di accoglienza del sesto programma quadro sono state pensate per attirare i ricercatori dei paesi terzi e finanziarne il soggiorno nell'Ue per un periodo da uno a tre anni. Qualcosa di simile esiste anche per facilitare la mobilità dall'Ue verso i paesi terzi, come ad esempio l'India. Tra poco verrà sottoposta al Consiglio una nuova proposta di mobilità internazionale, il cui principale obiettivo è 'rimuovere gli ostacoli superflui e spianare la strada al libero flusso di ricercatori tra le nostre rispettive aree geografiche', ha dichiarato Liikanen. I partecipanti ad alto livello dovevano anche discutere la partecipazione dell'India alla rete Géant, una rete ad elevata velocità che collega attualmente oltre 3.000 ricercatori e istituti d'istruzione in oltre 30 paesi con 28 reti nazionali e regionali. Il sistema permette ai ricercatori europei di condividere i 'terabyte di dati importanti' che producono ogni giorno e, secondo Liikanen, senza una tale rete 'molti progetti di ricerca in prima linea nei loro rispettivi settori non sarebbero semplicemente possibili'. Il Commissario si è detto sicuro che il collegamento Ue-india sarà assicurato 'molto presto'. Liikanen ha infine spiegato che la collaborazione con i paesi terzi è vantaggiosa per l'Ue perché agevola lo sfruttamento a scala mondiale dei risultati delle ricerche. Il Commissario ha sottolineato che anche i partner internazionali hanno tutto da guadagnare da tale sfruttamento, e ha definito una più intensa cooperazione come 'una situazione in cui entrambe le parti traggono eguali vantaggi'. Il prossimo invito a presentare proposte Tsi potrà essere consultato all'indirizzo: http://fp6.Cordis.lu/fp6/calls_activity.cfm?id_activity=124  
   
   
LA ROYAL SOCIETY INGLESE ENTRA NEL DIBATTITO SUL SOSTEGNO DELL'UE ALLA RICERCA DI BASE  
 
Bruxelles, 30 marzo 2004 - Il 25 marzo la Royal Society inglese ha detto la sua nel dibattito sulla ricerca fondamentale in Europa, pubblicando una relazione che sollecita la creazione di un maggior numero di centri di eccellenza per la ricerca nell'Ue. La relazione è la risposta della società al cosiddetto rapporto Mayor, il testo delle raccomandazioni finali dell'Erceg (European Research Council Expert Group) pubblicato a dicembre 2003. L'erceg aveva sostenuto la necessità di creare un fondo europeo per la ricerca di base di circa due miliardi di euro all'anno, e di affidare a un Consiglio europeo della ricerca il compito di amministrarlo. Nella sua relazione la Royal Society afferma: '[...] L'aspirazione dell'Europa a diventare l'economia più competitiva e dinamica basata sulla conoscenza impone lo sviluppo e la gestione di un numero di centri di eccellenza europei per la ricerca, competitivi a livello mondiale, superiore a quello attualmente finanziato dagli organismi nazionali'. 'Esiste quindi un ruolo potenzialmente legittimo per un finanziamento comunitario centralizzato destinato a soddisfare tale bisogno, accettabile sul piano della sussidiarietà', si legge nella relazione, quale implicita approvazione delle conclusioni del rapporto Mayor. La relazione prosegue definendo le proposte dell'Erceg 'significativamente più appropriate' di molti dei precedenti contributi al dibattito, e dichiara di appoggiare molte delle principali raccomandazioni del gruppo. Sir John Enderby, vicepresidente della Royal Society, ha detto: 'In linea di massima appoggiamo la proposta di creare un Consiglio europeo della ricerca, ma affinché il suo impatto sia positivo è necessario che adotti l'eccellenza come criterio fondamentale per la valutazione delle proposte di ricerca'. La relazione prosegue approvando il punto di vista del gruppo di esperti, secondo cui la distribuzione dei fondi da parte del Cer dovrebbe essere totalmente indipendente dalla Commissione e il maggior sostegno comunitario alla ricerca di base non dovrebbe avere un impatto negativo sui bilanci nazionali per la ricerca fondamentale. In effetti, l'unica raccomandazione della Royal Society che non appare anche nel rapporto Mayor è quella relativa al finanziamento a lungo termine di borse, come minimo quinquennali, per i migliori ricercatori europei post-dottorato. Secondo la Royal Society, le borse dovrebbero essere un complemento alle Borse di studio Marie Curie attualmente concesse nell'ambito dei programmi quadro di ricerca. In conclusione, la Royal Society individua vari altri punti che, dichiara, dovranno essere affrontati in un prossimo futuro. Tra gli altri, l'analisi delle basi di finanziamento delle spese di ricerca, la posizione rispetto agli organismi di finanziamento nazionali e agli attuali organismi di ricerca paneuropei (ad esempio Esa, Cern e Embo), la politica di gestione dei diritti di proprietà intellettuale nati dai finanziamenti del Cer. Infolink: http://www.Royalsoc.ac.uk/files/statfiles/document-253.pdf  
   
   
ASSEMBLEA ASSOGESTIONI. NEL 20° DI FONDAZIONE L’ASSOCIAZIONE DEL RISPARMIO GESTITO RISCRIVE LO STATUTO  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Assogestioni ha approvato ieri il suo nuovo Statuto. Dopo vent’anni viene introdotto un cambiamento radicale delle regole di funzionamento. Le principali modifiche riguardano le finalità e gli scopi dell’Associazione, i poteri del Comitato Esecutivo e la composizione del Consiglio Direttivo, nel quale entreranno dei membri indipendenti. Assogestioni a seguito di tali modifiche diventa così la prima associazione di categoria dotata di una componente indipendente nel proprio consiglio. I due nuovi consiglieri indipendenti saranno il Professor Guido Ferrarini (giurista, docente dei mercati finanziari presso l’Università degli Studi di Genova) e il Professor Marcello Messori (economista, Presidente Mefop, docente presso l’ Università “Tor Vergata” di Roma). L’allargamento del Consiglio Direttivo riguarderà, oltre agli indipendenti, anche rappresentanti di tutte le componenti dell’Industria del Risparmio Gestito (fondi comuni, fondi speculativi, fondi immobiliari, sgr indipendenti, ecc.). “La scelta di aumentare il numero dei consiglieri portandolo alla soglia dei 23 – ha spiegato il Professor Guido Cammarano, Presidente di Assogestioni – ha lo scopo di assicurare una maggiore rappresentatività di tutte le componenti della nostra Industria”. Novità in vista anche per il Comitato Esecutivo che si trasformerà in un organo gestorio in senso stretto, composto da sette membri, al quale saranno affidati i compiti di direzione dell’Associazione. Infine la figura del Segretario Generale verrà trasformata in quella del Direttore Generale. “Con le modifiche allo Statuto – ha commentato Cammarano - Assogestioni punta ad ampliare gli scopi dell’Associazione e plaude a quelle società quotate ed emittenti che si sono già dotate, o stanno per farlo, di amministratori indipendenti”. Per continuare il dialogo avviato lo scorso anno su questo tema con le società quotate, Assogestioni intende prendere parte alla prossima tornata assembleare attraverso l’acquisto di quantitativi simbolici di azioni delle società del Mib 30. “Con queste partecipazioni – ha precisato Cammarano – Assogestioni intende verificare il rispetto delle regole statutarie e di corporate governance. Non si occuperà invece di altre questioni inerenti il funzionamento della società”. Membri Consiglio Direttivo Assogestioni 2004-2007: Prof. Guido Cammarano (Presidente); Dott. Giovanni Landi (Vicepresidente); Dott. Marco Mazzucchelli (Vicepresidente); Dott. Enrico Ascari; Dott. Paolo Berlanda; Dott. Luigi Bossi; Dott. Marco Carceri; Dott. Gianluigi Costanzo; Prof. Guido Ferrarini; Dott. Alberto Foà; Dott. Dario Frigerio; Dott. Vittorio Gaudio; Dott. Guido Giubergia; Ing. Pietro Giuliani; Dott. Guido Guazzetti; Prof. Marcello Messori; Dott. Walter Ottolenghi; Dott. Livio Raimondi; Dott. Nicola Romito; Dott. Stefano Russo; Dott. Marco Torsello; Dott. Piero Tosti; Dott. Carlo Trabattoni. Membri Collegio Revisori 2004-2007: Dott. Attilio Ferrari (Presidente); Dott. Maurizio Biliotti (Vicepresidente); Dott. Sebastiano Di Pasquale (Effettivo); Dott. Ausilio Turrini (Supplente); Dott. Massimo Greco (Supplente).  
   
   
ASSEMBLEA ASSOGESTIONI. “COSTI E BENEFICI DELLA REGOLAMENTAZIONE” I RISULTATI DELLA RICERCA REALIZZATA PER ASSOGESTIONI DEL PROF. LUIGI ZINGALES (CHICAGO UNIVERSITY)  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Assogestioni ha deciso di affidare al Professor Luigi Zingales, docente della Chicago University, la realizzazione della ricerca “Costi e benefici della regolamentazione” nel quadro dell’impegno assunto dall’Associazione del Risparmio Gestito per creare e diffondere la cultura finanziaria, ma anche per avviare un confronto su temi di attualità anche con posizioni differenti dalla propria. Nella sua ricerca il Professor Zingales analizza la realtà americana e inserisce la discussione relativa alla regolamentazione dei mercati finanziari nel più ampio dibattito economico sulla necessità e i costi della regolamentazione. Zingales riconosce la validità del teorema di Coase e dell’importanza della valutazione dei costi di transazione nel determinare l’utilità o meno della regolamentazione e del ruolo della politica nel dare forma alla regolamentazione reale. Nella sua analisi opera una distinzione tra le regole di disclosure obbligatoria dagli altri obblighi. Mentre per le prime, secondo l’autore, non esistono ostacoli a farle diventare sempre più stringenti e i costi sono limitati, per le altre regole è opportuno valutarne singolarmente gli effetti. Per quanto riguarda il miglioramento della disclosure, Assogestioni concorda con le conclusioni a cui è giunto il Professor Zingales, per il quale agli investitori deve essere offerto il dettaglio di tutti i costi collegati all’investimento che intende effettuare. La trasparenza si dimostra, una volta di più, come un elemento essenziale e qualificante per i prodotti finanziari, come Assogestioni sostiene da sempre. Zingales inserisce la discussione relativa alla regolamentazione dei mercati finanziari ed in particolare dei mercati dei fondi nel più ampio dibattito economico sulla necessità e i costi della regolamentazione: riconoscendo la validità del teorema di Coase e dell’importanza della valutazione dei costi di transazione nel determinare l’utilità o meno della regolamentazione e del ruolo della politica nel dare forma alla regolamentazione reale. L’autore: analizza quali dei problemi attuali sono dovuti alla regolamentazione esistente; investiga la necessità o meno della regolamentazione e di tracciare i confini della stessa; propone alcune modifiche alla normativa mirate a migliorare l’efficienza dei mercati minimizzando gli effetti distorsivi della regolamentazione. Nella sua analisi distingue tra regole di disclosure obbligatoria e altri obblighi: mentre per i primi i costi sono limitati e/o facilmente riducibili e non esistono motivi per non propugnare obblighi stringenti di disclosure, per quanto riguarda altre aree è opportuno valutare volta per volta gli effetti di una nuova normativa per quantificare adeguatamente costi e benefici. In pratica, per quanto riguarda i fondi comuni di investimento Usa Zingales raccomanda una serie di misure che tendono a minimizzare i costi di implementazione e le distorsioni del sistema: miglior disclosure: all’investitore deve essere dato il dettaglio di tutti i costi collegato all’investimento che sta per fare, con una stima monetaria delle spese in cui incorre l’investitore, incluso l’ammontare pagato per commissioni di trading e commissioni di servizio (il costo di questa misura è minimo e quindi non è contestabile); maggior monitoraggio esterno attraverso: una concorrenza tra le autorità di controllo (non solo Sec); la previsione di una ricompensa per i whistle blowers; obbligo di introduzione nei piani pensionistici di prodotti indicizzati a basso costo; l’educazione degli investitori con una campagna informativa sponsorizzata dal Governo. Zingales conclude il suo paper proponendo la creazione di una autorità amministrativa che abbia come finalità la misurazione dei costi e dei benefici di ogni nuova regolamentazione. La Commissione per la vigilanza delle regolamentazione avrebbe due compiti: valutare i costi della compliance e i potenziali benefici; monitorare a posteriori, dopo qualche anno, i costi e i benefici delle regole implementate.  
   
   
ASSOCONSULENZA MASSIMILIANO ROMANO: SNIA-SORIN – QUALI EFFETTI FUTURI?  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Negli ultimi anni Snia è stata oggetto di grandi operazioni straordinarie: tentativi di scalata, prove di fusione, operazioni volte a raggiungere il massimo profitto su operazioni finanziarie e non industriali, ristrutturazioni totali e infine la scissione con la “rinascita” di Sorin. A tutto questo si possono aggiungere una serie di elementi che rendono difficile ogni valutazione di tipo fondamentale, quali l’intervento di azionisti di minoranza, la congiuntura economica, la concorrenza non del tutto favorevole per il settore delle chimica e i piani di ristrutturazione non del tutto chiari. L’insieme di questi fattori porta incertezze circa il futuro delle due società. La scissione ha diviso la parte chimica (rimasta in Snia) e la parte biomedicale, (confluita in Sorin). Analizzando Snia emerge una situazione tutt’altro che positiva: forte concorrenza, basso valore aggiunto e bassi margini di profitto unitamente alla congiuntura economica, fanno di Snia un titolo per nulla sottovalutato. Diverso è invece il discorso su Sorin: prodotti di nicchia a elevato valore aggiunto, settore anticiclico, una buona generazione di cassa e un appeal speculativo dovuto in parte agli obiettivi di chi controlla la società (operazioni finanziarie e meno industriali) fanno di Sorin un’azienda da tenere in osservazione in attesa di sviluppi futuri. Il prezzo di Borsa dei titoli azionari riflette esclusivamente le attese degli operatori che, in casi di incertezza, (soprattutto sui piani industriali) vendono, indipendentemente dal valore nominale del titolo.  
   
   
NEL 2003 L’UTILE DI BANCA SELLA SALE A 26,8 MILIONI DI EURO (+ 11,2% )  
 
Biella, 30 marzo 2004 – Ieri il Consiglio di Amministrazione di Banca Sella ha approvato il progetto di Bilancio d’esercizio per il 2003. L’anno si è chiuso con un utile netto di 26,8 milioni di euro (rispetto ai 24,1 milioni di euro del 2002), registrando una crescita dell’11,2% maturata nonostante il permanere di un ciclo economico ancora stagnante e di una situazione di incertezza sui mercati finanziari. Il R.o.e. È migliorato attestandosi sull’8,4% (8,1% nel 2002), così come l’efficienza, indicata dal rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione (Cost to income ratio) passato dal 68,2% del 2002 al 66,5%. Complessivamente la raccolta globale da clientela ha raggiunto i 19.305,4 milioni di euro, con una crescita del 6,9% rispetto a fine 2002. La raccolta diretta (esclusa la componente dei pronti contro termine), a 4.099,9 milioni di euro, registra un incremento del 4,1 %, mentre la raccolta indiretta ha raggiunto 14.798,6 milioni di euro, con una crescita del 9,6%: nell’ambito di questo aggregato si segnala in particolare il buon andamento del Private Banking, cresciuto del 13,3 % in termini di volumi. Gli impieghi per cassa a clientela si sono attestati a 3.457,3 milioni di euro, con un incremento pari al 17,1 %, mentre il rapporto tra “sofferenze nette” ed “impieghi”, all’1,2%, permane stabile rispetto al 2002 . Il 2003 per Banca Sella è stato caratterizzato, oltre che da un’attenzione per le attività tipiche della banca commerciale (con un incremento del margine di interesse al netto dei dividendi, attestatosi su 119,5 milioni di euro, con un incremento del 6,0 %), anche da una moderata crescita dei ricavi netti da servizi, che hanno raggiunto 148,5 milioni (+1,6%). Le componenti che hanno contribuito al positivo andamento di quest’ultima voce sono i Sistemi di Pagamento e il Private Banking, che hanno compensato il trend meno favorevole dei settori della negoziazione finanziaria, dei fondi comuni e delle gestioni centralizzate. La strategia da sempre perseguita dalla Banca di offrire una gamma di prodotti e servizi ampia e diversificata è pertanto risultata, come nel recente passato, premiante. Positivo l’andamento delle spese amministrative, diminuite complessivamente dello 0,9 % . Nel corso dell'esercizio Banca Sella ha mantenuto la propria politica di crescita graduale, incrementando la propria rete distributiva (attestatasi a fine anno su 190 sportelli, rispetto ai 182 di fine 2002) e rafforzando i canali telematici (Internet e Banca telefonica), in coerenza con la propria strategia di multicanalità. I dipendenti di Banca Sella a fine 2003 erano 2.174, sostanzialmente stabili rispetto alle 2.191 di fine 2002. Interventi di miglioramento della produttività e di riorganizzazione e automazione di molti ruoli e processi di Sede centrale hanno consentito un ulteriore potenziamento delle risorse delle strutture commerciali a contatto con la clientela. La qualità economico-patrimoniale della Banca e delle scelte strategiche intraprese è testimoniata anche dalla stabilità dei rating confermati la scorsa settimana alla Banca dall’agenzia Moody’s: Lungo termine: A3 (fascia investment grade), Breve termine: P-1 (livello migliore), Solidità finanziaria: C (su una scala da A -migliore- a E – peggiore). I risultati conseguiti confermano la validità della linea da sempre seguita dal Gruppo Banca Sella di puntare alla trasparenza, alla professionalità e alla qualità. In questo ambito nel 2003 sono state avviate una serie di iniziative come il Termometro del Rischio, una scala di misura studiata per aiutare il cliente a comprendere meglio l'entità del rischio associato ad un investimento, e i 10 consigli per l'Investitore, una guida creata per effettuare scelte d'investimento più ragionate e consapevoli, a cui si è aggiunto un intenso programma di formazione interna sul tema degli investimenti (in totale sono state effettuate oltre 11 mila ore nel corso del 2003). Un percorso per la qualità che era partito a inizio anno con il lancio della Carta Servizi con la quale Banca Sella si è assunta l’impegno nei confronti dei clienti a fornire standard qualitativi nell’erogazione dei servizi. Per quanto riguarda il Gruppo Banca Sella, l’utile netto consolidato (escludendo i dividendi distribuiti fra le società del Gruppo e i costi e ricavi sostenuti infragruppo, ma includendo l’ammortamento delle differenze positive di consolidamento) si è attestato su 12,8 milioni di euro, rispetto ai 14,4 milioni di euro registrati a fine 2002. La flessione del risultato complessivo è conseguente alla decisione di accelerare il processo di ammortamento degli avviamenti pagati per acquisire alcune partecipazioni estere, in conseguenza di una loro diminuzione di valore. Nello stesso tempo è però migliorata rispetto al 2002 la redditività della componente gestionale: il totale ricavi è infatti salito a 431,5 milioni di euro (+2,8%), il risultato lordo di gestione ha raggiunto i 107,1 milioni di euro (+20,7%) e il totale dei costi è sceso a 324,4 milioni di euro (-2,1%). Il Gruppo Banca Sella ha registrato nell’anno un incremento del 3,9% della struttura distributiva delle succursali che, a fine anno, hanno raggiunto il numero complessivo di 269 fra Italia ed estero (rispetto alle 259 del precedente esercizio). I dipendenti complessivi del Gruppo, attestandosi su 3.611 unità, presentavano, a fine anno, un incremento su base annua del 3,2 % (rispetto ai 3500 del 2002).  
   
   
BANCA PROFILO ACQUISTA IL 50% DI PROFILO LIFE NELL’OTTICA DELLA FUTURA CESSIONE A SARA ASSICURAZIONI  
 
Milano 30 marzo 2004 - Banca Profilo Spa ha stipulato un accordo con Fondiaria-sai per l’acquisto del 50% del capitale sociale di Profilo Life Spa, società assicurativa previdenziale partecipata al 50% da Banca Profilo e al 50% da Fondiaria-sai. Con questo accordo, Banca Profilo otterrà la titolarità del 100% del capitale sociale di Profilo Life. L’acquisizione della partecipazione è comunque subordinata all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte dei competenti Organi di Vigilanza (Banca d’Italia e Isvap). Questo accordo rientra in un’operazione strategica più ampia che prevede la futura cessione, a sua volta subordinata alle autorizzazioni da parte degli Organi di Vigilanza competenti, del 100% del capitale sociale di Profilo Life a Sara Assicurazioni Spa. Questa operazione, gestita e attuata dall’area Investment banking di Banca Profilo, rientra in una logica di una maggiore razionalizzazione delle partecipazioni della banca nell’ambito di un disegno strategico che prevede un maggior sviluppo delle attività assicurative attraverso i servizi e i prodotti anche di Fondiaria Sai e Assicurazioni Generali, società già presenti nel capitale sociale di Banca Profilo.  
   
   
GIORGIO GHIRINGHELLI SUCCEDE A HUGO VON DER CRONE ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DI BSI SA  
 
Lugano, 30 marzo 2004 - Il Dott. Hugo von der Crone, Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Bsi Sa dal 1998, ha deciso per motivi di salute di rinunciare a proporsi per un ulteriore incarico. Gli succede quale nuovo Presidente il Dott. Giorgio Ghiringhelli. La Vice-presidenza viene assunta dal Dott. Giovanni Perissinotto, il cui incarico quale membro del Consiglio d’Amministrazione è stato rinnovato per una durata triennale nella seduta del 26 marzo 2004 dell’Assemblea degli azionisti. Nella stessa seduta sono stati rinnovati anche i mandati triennali dei Consiglieri Dott. Antoine Bernheim e Prof. Tiziano Moccetti.  
   
   
BIPIEMME VITA, L’UTILE SALE DEL 23% E SUPERA GLI 11 MILIONI DI EURO  
 
Milano 30 marzo 2004 - Bipiemme Vita, compagnia di assicurazioni del gruppo Banca Popolare di Milano, ha chiuso l’esercizio 2003 con un risultato netto superiore a 11,7 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 23,2% rispetto all’anno precedente. Una crescita eccellente determinata sia dal continuo processo di contenimento dei costi che dal miglioramento della redditività della massa gestita. La compagnia milanese, guidata dal direttore generale Giuseppe Giusto, ha complessivamente raccolto premi netti per 527 milioni di euro, anche grazie all’emissione di prodotti particolarmente apprezzati dalla clientela come Conto insieme e Certezza, soluzioni flessibili a capitale e rendimento garantito. Continuando a dimostrarsi fra i protagonisti più attivi del mercato assicurativo italiano, Bipiemme Vita si è distinta sul fronte dell’innovazione creando Fenice, la prima polizza capace, con estrema semplicità, di unire i vantaggi di un contratto a capitale variabile con quelli di una soluzione a capitale garantito. Per quanto riguarda le assicurazioni danni, i rami malattia e infortuni proseguano la loro crescita, grazie all’adeguatezza delle soluzioni offerte, raggiungendo i 15.000 assicurati (+28,1% rispetto alla chiusura del 2002) e raccogliendo oltre 4,5 milioni di premi (+32,5%).  
   
   
BPM A FAVORE DEI CREDITORI GIACOMELLI  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Il Gruppo Banca Popolare di Milano ha depositato presso il Tribunale di Rimini, le istanze di insinuazione al passivo nella procedura di amministrazione straordinaria della Società Giacomelli Sport Group spa, per conto e nell’interesse della clientela che ne ha fatto richiesta. Trattasi precisamente di 109 domande con riguardo alla clientela della Banca Popolare di Milano e 18 per la clientela della Banca di Legnano. L’iniziativa viene svolta in maniera del tutto gratuita ed inoltre il Gruppo bancario si è impegnato a tenere costantemente aggiornata la clientela in merito all’andamento della procedura, anche raccogliendo, se del caso, le relative espressioni di voto.  
   
   
GRUPPO IT HOLDING: RIACQUISTATI € 25,0 MILIONI (12,5%) DEL FERRÉ BOND IN SCADENZA NEL MAGGIO 2005 IL CDA APPROVA I RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2003  
 
 Milano, 30 marzo 2004 - È stato perfezionato il riacquisto di obbligazioni per un valore nominale complessivo di 25,0 milioni di euro del bond Ferré in scadenza nel maggio 2005: lo ha comunicato ieri a Milano Tonino Perna, Presidente di It Holding S.p.a., nel corso del Consiglio di Amministrazione che ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2003. I titoli riacquistati sono in corso di annullamento. Nel 2003, a fronte della crescita del fatturato e del margine industriale lordo, nonché della sostanziale tenuta del margine operativo, il management ha effettuato significative svalutazioni per 56,5 milioni di euro, relative ad alcuni marchi minori e altre immobilizzazioni immateriali, coerentemente con la volontà di concentrazione del Gruppo su business più redditizi, ad alta generazione di cassa e con elevate prospettive di crescita. Il fatturato consolidato raggiunge 668,2 milioni di euro, in crescita del 6,4% a cambi costanti e a parità di perimetro di consolidamento (ovvero deconsolidando, dai ricavi del 2002, il fatturato delle collezioni di prêt-à-porter e accessori Romeo Gigli, Gigli e Husky, affidate successivamente in licenza a terzi) rispetto ai 655,3 milioni del 2002 (+2,0% a cambi correnti). Il Gruppo ha chiuso il 2003 con un Ebitda consolidato pari a 72,4 milioni di euro, -4,4%, rispetto ai 75,7 milioni del 2002, principalmente a causa della sfavorevole dinamica dei tassi di cambio e dei maggiori investimenti pubblicitari pari a 44,1 milioni di euro, 6,6% dei ricavi (2002: 28,8 milioni di euro, 4,4% dei ricavi). Il risultato operativo (Ebita¹) è stato pari a 42,2 milioni di euro, pari al 6,3% dei ricavi, (2002: 50,0 milioni di euro), a seguito di maggiori ammortamenti derivanti dagli investimenti legati al piano di sviluppo del marchio “Ferré”. Il risultato netto è stato negativo per 72,8 milioni di euro (2002: positivo per 5,1 milioni di euro), fortemente influenzato dalla scelta del Gruppo di svalutare alcuni marchi minori e altre immobilizzazioni immateriali. Al lordo del totale degli ammortamenti pari a 104,3 milioni di euro, il risultato netto è stato pari a 31,5 milioni (2002: 47,6 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto si è sensibilmente ridotto, passando a 273,9 milioni al 31 dicembre 2003 da 301,6 milioni di euro del 2002, con un miglioramento del 9,2%. “Stiamo continuando nel percorso di crescita e sviluppo avviato negli ultimi anni” – ha affermato il Presidente e Amministratore Delegato Tonino Perna – “rafforzando la penetrazione dei nostri prodotti presso i differenti pubblici di riferimento e ponendo particolare attenzione alla riduzione dell’indebitamento a livello consolidato”. “Alla luce del positivo andamento dei primi mesi del 2004” – ha concluso Tonino Perna – “sono convinto che il Gruppo abbia tutti i presupposti per continuare il percorso di crescita e a consolidare la posizione di leadership nell’abbigliamento e negli accessori”. “Il riacquisto dei titoli – ha commentato Tonino Perna – è un segnale forte al mercato; esso testimonia la solidità del gruppo e deriva dalla capacità di gestire con disciplina e rigore le strategie finanziarie”. “Questa impostazione rigorosa e disciplinata – ha proseguito Perna – ha ispirato anche le politiche di bilancio per l’esercizio 2003, con interventi volti a valorizzare, a partire dall’esercizio 2004, i benefici effetti della scelte industriali compiute in questi anni”. Stabile l’andamento del fatturato da prêt-à-porter e accessori, (+1,5% rispetto all’esercizio 2002), nonostante la sfavorevole dinamica dei cambi e la variazione del perimetro di consolidamento. Al 31 dicembre 2003 questa categoria merceologica rappresenta complessivamente il 85,8% deI ricavi consolidati. I ricavi da occhiali hanno registrato una flessione del 4,8% nell’esercizio 2003 e rappresentano l’8,5% del fatturato consolidato a fine 2003. Le vendite da profumi hanno raggiunto 25,5 milioni di euro con una crescita dell’84,8%, rispetto a 13,8 milioni di euro del 2002. Le royalty sono state pari a 12,9 milioni di euro, mostrando una contrazione del 21,3% rispetto al 2002, principalmente a seguito dell’internalizzazione delle licenze “Ferré” esterne al Gruppo, che si tradurranno in maggior fatturato a partire dai primi mesi dell’esercizio in corso. Le vendite dei marchi “Ferré” sono state pari a 117,6 milioni di euro, in aumento del 3,1% rispetto ai 114,1 milioni di euro del 2002. Il 25 marzo scorso il Gruppo ha definito la cessione al socio di minoranza, Roberto Martone della Itf S.p.a., al fine di concentrarsi nel core business dell’abbigliamento e accessori. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, oltre alla crescita relativa al mercato domestico (281,7 milioni di euro, in crescita dell’8,8% e pari al 42,2% del totale del fatturato consolidato), è da segnalare l’aumento della penetrazione in Europa (230,0 milioni di euro, +3,1%). Le performance delle altre aree geografiche sono fortemente influenzate dal rafforzamento dell’euro: il fatturato nel continente americano è stato pari a 77,1 milioni di euro (-7,8%) per una quota sul fatturato consolidato dell’11,5%, mentre il fatturato in Estremo Oriente e Giappone subisce una contrazione dell’11,8% a 45,8 milioni di euro, anche a seguito dell’avvicendamento di un nuovo partner del Gruppo per la distribuzione delle collezioni “Gianfranco Ferré”. Le vendite ai negozi in franchising e ai clienti indipendenti hanno riportato complessivamente una crescita dell’1,4% rispetto all’esercizio precedente e rappresentano l’89,7% dei ricavi consolidati a fine 2003. Molto positiva la performance del fatturato sviluppato attraverso la rete retail diretta (31 Dos e 8 factory outlet al 31 dicembre 2003), che è stato pari a 56,1 milioni di euro con un incremento del 16,6% rispetto all’esercizio 2002, nonostante la chiusura temporanea per ristrutturazione di alcune boutique “Gianfranco Ferré”. Andamento gestionale A fronte di un incremento dei ricavi netti consolidati del 2,0%, rispetto al 31 dicembre 2002, il margine industriale lordo è cresciuto di ben il 6,8% (raggiungendo 415,0 milioni di euro), grazie a maggiori efficienze produttive e a un miglior mix delle vendite. Il margine operativo lordo in percentuale sul fatturato è stato pari al 10,8%, mostra un lieve calo rispetto all’anno precedente (72,4 milioni di euro contro 75,7 milioni di euro, ovvero 11,5%) principalmente a causa dell’avversa dinamica dei tassi di cambio e di maggiori spese pubblicitarie a supporto dei marchi “Ferré”. Gli ammortamenti operativi sono stati pari a 30,2 milioni di euro rispetto a 25,7 milioni di euro del 2002, in aumento del 17,5%, a causa principalmente degli investimenti per l’ampliamento e la ristrutturazione della rete distributiva diretta dei negozi a marchio “Gianfranco Ferré” e dei costi sostenuti per il lancio del marchio “Gf Ferré” che ha sostituito, a partire dalla stagione primavera/estate 2004, sia la linea “Ferré Jeans”, sia la linea “Gff”, prima concessa in licenza a terzi. Conseguentemente, il risultato operativo (Ebita), al lordo dell’ammortamento di marchi e avviamento, è stato pari a 42,2 milioni di euro in contrazione del 15,6% rispetto al 2002. Il risultato operativo negativo per 31,9 milioni di euro (2002: positivo per 33,1 milioni di euro) è stato fortemente influenzato dalla svalutazione di marchi minori e alcune differenze di consolidamento, decisa in coerenza con precise scelte strategiche, maturate nel corso dell’esercizio, che privilegiano la concentrazione del Gruppo sui business più redditizi, ad alta generazione di cassa e con elevate prospettive di crescita. Il risultato, al lordo degli ammortamenti e delle svalutazioni, è stato positivo e pari a 31,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2002 (47,6 milioni di euro), a causa di maggiori oneri finanziari. In particolare, la fase di avvio del programma di securitization in luglio di quest’anno ha prodotto un incremento di questi oneri non proporzionale alla variazione della posizione finanziaria. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 104,3 milioni di euro, il risultato netto è stato negativo per 72,8 milioni di euro, rispetto a un risultato positivo di 5,0 milioni del 2002. Nel corso dell’anno gli investimenti operativi sono stati pari a 33,3 milioni di euro, di cui 27,1 milioni in immobilizzazioni immateriali e 6,2 milioni in immobilizzazioni materiali. Tali investimenti sono riconducibili, in misura prevalente, all’attuazione del piano di sviluppo del gruppo Ferré e al lancio di nuovi prodotti nel settore dei profumi e degli occhiali. L’indebitamento finanziario netto si è sensibilmente ridotto, passando a 273,9 milioni al 31 dicembre 2003 da 301,6 milioni di euro del 2002, con un miglioramento del 9,2%. It Holding S.p.a. Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto di bilancio della capogruppo It Holding S.p.a., che svolge solo attività di indirizzo strategico e coordinamento per il Gruppo: i ricavi sono stati pari a 6,9 milioni di euro (2002: 7,8 milioni di euro); il risultato netto negativo di 46,9 milioni di euro è stato fortemente influenzato dalla scelta di svalutare parte dell’attivo immateriale di bilancio (2002: 11,3 milioni di euro). Non è comunque prevista la distribuzione di dividendi. I dati esposti sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione e saranno sottoposti all’approvazione della prossima assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti convocata per il 29 aprile 2004 (6 maggio 2004 in seconda convocazione). In tale sede saranno anche proposte all’assemblea modifiche statutarie per adeguamento alla nuova normativa societaria.  
   
   
MARZOTTO: IL CONSIGLIO APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 UTILE OPERATIVO IN AUMENTO RIDUZIONE DEL’INDEBITAMENTO CONFERMA DEI DIVIDENDI  
 
Valdagno, 30 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.a. Ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2003 della Società, quello consolidato di Gruppo e la relazione sulla gestione, documenti che verranno resi pubblici ai sensi di legge. Gruppo Marzotto Il fatturato netto consolidato dell’esercizio 2003 che, a cambi costanti, risulta in crescita dell’1,4%, è ammontato a 1.743 milioni di euro (2002: 1.788 milioni), in diminuzione del 2,5% (a cambi correnti) rispetto al precedente esercizio. Il fatturato è stato realizzato per il 19% in Italia e per l’81% sugli altri mercati. Il Settore Abbigliamento ha contribuito al fatturato per l’84,3% (2002: 83,1). Il progresso è da imputare ai buoni risultati della Valentino che ha raggiunto 151 milioni di ricavi, in aumento dell’11,4% rispetto all’intero esercizio 2002. Il fatturato consolidato è stato realizzato come segue:
2003 % 2002 %
Settore Abbigliamento 1.470,0 84,3% 1.486,6 83,1%
• area omogenea 2002 1.334,8 76,6% 1.407,2 78,7%
• gruppo Valentino (1) 151,0 8,7% 80,2 4,5%
Settore Tessile 302,2 17,3% 335,1 18,7%
• comparto Laniero 267,7 15,4% 278,7 15,6%
• comparto Liniero (2) 35,2 2,0% 57,0 3,2%
Altre Attività 17,0 1,0% 21,0 1,2%
Totale aggregato 1.789,2 102,6% 1.842,7 103,0%
Interscambi (45,9) (2,6)% (54,5) (3,0)%
Totale 1.743,3 100,0% 1.788,2 100,0%
(1) Il fatturato 2002 è relativo ai sete mesi di competenza (2) Il fatturato 2003 è consolidato pro-quota (33,44%). Per area omogenea e a parità di metodo di consolidamento sarebbe ammontato a 67,1 milioni di euro Gli utili operativi dell’esercizio ammontano a 133 milioni di euro (7,6% del fatturato), in aumento del 6,0% rispetto ai 125 milioni del 2002 (7,0% del fatturato). A tale miglioramento hanno contribuito la conferma dei buoni risultati della Hugo Boss, il progresso della redditività della Valentino ed il recupero delle attività tessili. Gli oneri finanziari netti, in diminuzione a 20 milioni di euro (2002: 28 milioni), hanno beneficiato della riduzione dei tassi e della diminuzione dell’indebitamento medio. L’utile consolidato pre-tax normalizzato (prima dei proventi da dismissioni di attività non strategiche per 21 milioni nel 2003 e per 47 milioni nel 2002), è ammontato pari a 101 milioni di euro (2002: 65 milioni), con un aumento di oltre il 50%. L’utile netto consolidato, comprensivo degli utili di competenza delle minoranze azionarie, è ammontato a 58 milioni di euro (2002: 75 milioni). Tale riduzione sconta il forte aumento del tax rate pari al 52,4% (2002: 32,6%) dovuto sia al venire meno di proventi straordinari, assoggettati in Italia a tassazione ridotta, sia per un diverso concorso alla formazione dei risultati da parte delle società del Gruppo. L’utile netto di spettanza degli Azionisti della Capogruppo è stato pari a 19 milioni di euro (2002: 42 milioni). Al 31 dicembre 2003, gli organici del Gruppo assommavano a 11.077 unità, contro i 12.027 di fine 2002, di cui 3.763 in Italia, 5.931 nel resto d’Europa e 1.383 in altri Paesi. Gli investimenti materiali ed immateriali dell'esercizio sono ammontati a 75 milioni di euro (2002: 105 milioni), di cui il 79,3% nel settore abbigliamento, il 16,6% in quello tessile e il 4,1% nelle altre attività. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicembre 2003, pur in presenza di esborsi straordinari per circa 20 milioni, connessi alla ristrutturazione delle attività industriali della Capogruppo, si è ridotto a 598 milioni, contro i 628 milioni della chiusura dell’esercizio precedente. Il free cash-flow della gestione, escluso il cash-in relativo alla cessione di assets non strategici, è aumentato a 76 milioni (2002: 53). Al 31 dicembre 2003, il patrimonio netto consolidato di competenza degli azionisti della Capogruppo ammontava a 436 milioni di euro (447 milioni a fine 2002). Marzotto S.p.a. Il fatturato della Capogruppo è ammontato a 486 milioni di euro (2002: 536 milioni). Le esportazioni hanno rappresentato nel 2003 il 50% del fatturato della Società (2002: 52%). L'utile operativo è risultato pari a –2,2 milioni di euro (2002: -7,6 milioni) con una incidenza sui ricavi netti pari al –0,5% (2002: 1%). L’utile netto è ammontato a 2 milioni di euro (2002: 58 milioni), dopo aver stanziato ammortamenti per 23 milioni di euro (2002: 30 milioni). L’utile netto della Capogruppo ha risentito di un saldo negativo fra oneri e proventi straordinari per 7 milioni di euro (2002: saldo positivo per 47 milioni). Gli investimenti dell’esercizio sono ammontati a 10 milioni di euro (2002: 16 milioni). Gli oneri finanziari sono ammontati a 8 milioni di euro (2002: 10 milioni), con un’incidenza sul fatturato dell’1,6% (2002: 1,9%). L'indebitamento finanziario netto della Marzotto S.p.a. È aumentato a 333 milioni di euro (2002: 162 milioni), prevalentemente per effetto dell’aumento di capitale di circa 160 milioni per patrimonializzare società del Raggruppamento Valentino. Previsioni per l’esercizio in corso I primi mesi del 2004 e le più recenti stime sullo sviluppo economico lasciano prevedere, per l’intero esercizio, tassi di crescita significativi solo per gli Stati Uniti, l’Estremo Oriente (Cina in particolare), oltre che per il Giappone. Rimangono deboli le aspettative di ripresa per l’Europa, principale mercato del Gruppo, la cui domanda estera è fortemente esposta al rischio di brusche oscillazioni dei tassi di cambio. In tale contesto, nel primo bimestre 2004 il Gruppo ha realizzato un fatturato di 351 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 384 milioni del 2003, ma sostanzialmente in linea con l’anno precedente a parità di cambi e di perimetro di business. Tenuto conto delle aspettative e degli obiettivi di tutti i Settori operativi, il Gruppo considera raggiungibili, rispetto al 2003, un aumento del fatturato, a parità di area di business e a cambi costanti, e un miglioramento del margine operativo. E’ attesa una ulteriore riduzione dell’indebitamento per il cash-flow positivo prodotto dalla gestione e il cash-in proveniente da dismissioni di attività non strategiche. Distribuzione di dividendi Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti, convocata per i giorni 12 maggio 2004 (1a convocazione) e 13 maggio 2004 (2a convocazione), la distribuzione di dividendi complessivi per 23 milioni di euro (23 milioni nel precedente esercizio), da mettere in pagamento il 20 maggio 2004 (data stacco: 17 maggio 2004) in ragione di: Euro 0,38 (2002: Euro 0,38) a ciascuna delle azioni di risparmio non convertibili; Euro 0,34 (2002: Euro 0,34) a ciascuna delle azioni di risparmio convertibili; Euro 0,32 (2002: Euro 0,32) a ciascuna delle azioni ordinarie. Modifica dello statuto sociale Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di convocare l’Assemblea anche in sede straordinaria per deliberare in ordine a modifiche dello statuto sociale, principalmente per adeguarlo alla nuova normativa societaria, nonché ad una modifica tecnica della delibera del 17 dicembre 2001 riguardante l’aumento del capitale sociale al servizio di piani di stock option.
 
   
   
CLASS EDITORI SPA, UTILE NETTO 2003 A 1,292 MILIONI, DIVIDENDO INVARIATO A 0,022 EURO PER AZIONE. FATTURATO CONSOLIDATO 2003 A 98,2 MILIONI, MARGINE OPERATIVO LORDO A 8,6 MILIONI.  
 
Milano 30 marzo 2004 - Si è riunito ieri a Milano il Consiglio di Amministrazione di Class Editori spa, presieduto dal professor Victor Uckmar, per esaminare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2003. Risultati della capogruppo Class Editori spa ha chiuso l’esercizio 2003 con un fatturato pari a 45,2 milioni di euro (47,5 milioni nel 2002). L’utile netto é ammontato a 1,292 milioni di euro (1,210 nel 2002). Il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo pari a 0,022 euro per azione, lo stesso dell’esercizio precedente. Il dividendo sarà messo in pagamento in maggio, contro stacco della cedola n.7 che avverrà nel giorno stabilito dal calendario di Borsa Italiana. Risultati consolidati La gestione dell’esercizio 2003, nella difficile congiuntura finanziaria e nel perdurare della crisi degli investimenti pubblicitari, si é chiusa con ricavi pari a 98,2 milioni di euro (103,5 milioni di euro nel 2002). Il margine di contribuzione del periodo é ammontato a 30,2 milioni di euro, con un’incidenza percentuale del 30,7% sul fatturato, in linea con il risultato ottenuto nel 2002 (32,4 milioni). Il margine operativo lordo (ebitda) è risultato pari a 8,6 milioni di euro (9,7 milioni nel 2002). Nonostante il calo dei ricavi, grazie al sensibile contenimento dei costi (scesi da 93,7 a 89,5 milioni di euro) é stato possibile ottenere un risultato positivo di 1,07 milioni di euro (3,9 milioni nel 2002) prima delle imposte, e di 0,175 milioni dopo le imposte. In particolare, la seconda metà dell’anno ha fatto segnare una significativa inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo del 2002, con ricavi in crescita e recupero della redditività. Il fatturato degli ultimi sei mesi del 2003, infatti, è cresciuto del 2,1% rispetto al 2002, passando da 50,1 a 51,2 milioni di euro, con un Margine Operativo Lordo (Ebitda) in forte aumento, da 2,3 a 5,2 milioni di euro e con un’incidenza sul fatturato più che raddoppiata (dal 4,5 al 10,1% dei ricavi). La posizione finanziaria netta consolidata della Casa Editrice al 31 dicembre 2003 è risultata negativa per soli 794 mila euro, in netto miglioramento rispetto ai –3,1 milioni del 31/12/2002. Forte riduzione del capitale circolante netto: i crediti commerciali totali, infatti, sono passati da 112,748 a 79,885 milioni di euro, con un miglioramento del 29,1% e i crediti verso clienti sono passati da 78,5 a 49 milioni di euro, pari a un miglioramento del 37,5%. I crediti verso clienti sono così passati dal 75,8% del fatturato al 49,9% del 31/12/2003. La diffusione media di Mf/milano Finanza nel 2003 si è stabilizzata sulle 112.500 mila copie medie (dati Ads), in virtù anche dell’azione di sviluppo degli abbonamenti (45% della diffusione), con significativi risultati in termini di readership. Secondo le ultime indagini Audipress (autunno 2003), infatti, il lettorato di Mf/milano F nanza è attestato stabilmente a 500 mila lettori. La diffusione media di Class, che ha consolidato la posizione di riferimento nel segmento di mercato rivolto all’upper class, si é invece attestata intorno alle 78 mila copie medie (dati Ads). Nell’ambito dei periodici il magazine Gentleman ha ottenuto un eccezionale gradimento presso il pubblico, con significativi risultati di raccolta pubblicitaria e di diffuso. Nell’ottobre 2003 è stata lanciata, su licenza di Class Editori, l’edizione spagnola della testata da parte di Prisa, principale gruppo editoriale in Spagna ed editore de El Pais. Nell’ambito del sistema Mf/milano Finanza, inoltre, vanno sottolineati gli ottimi risultati ottenuti da Mf Dow Jones news Srl, Joint Venture paritetica fra Class Editori e Dow Jones & Co. Inc., costituita nel dicembre 2002 per editare Mfdow Jones News, la prima Agenzia di stampa globale a carattere economico-finanziario, in lingua italiana. Nell’anno la jv ha conseguito 3.7 milioni di euro di fatturato. Andamento delle principali aree di attività Newspaper e agenzie - L’area ha conseguito ricavi per 31,431 milioni di euro (35,395 milioni di euro nel 2002) e un margine di contribuzione pari al 43,6% dei ricavi, risultato leggermente migliorativo rispetto al 2002 (43,3%). Periodici - I ricavi dell’area sono stati pari a 22,901 milioni di euro, in crescita del 6,8% rispetto al 2002 (21,443 milioni), con un margine di contribuzione pari al 15,2% del fatturato, in crescita rispetto all’anno passato (12,2%). Editoria elettronica - Il fatturato é ammontato a 25,3 milioni di euro (26,2 milioni nel 2002), con un margine di contribuzione in crescita rispetto al 2002: 41,7% contro il 40,6% del 2002. Servizi professionali - L’area ha conseguito 8,879 milioni di euro di ricavi contro i 9,395 milioni del 2002. Il margine di contribuzione è pari al 7,6% (18,3% nel 2002). Televisione (Cfn/cnbc) e Radio (Radio Classica) - Il fatturato dell’area è stato pari a 9,398 milioni di euro (10,132 milioni nel 2002), con un margine di contribuzione pari al 19,1% del fatturato (21,3% nel 2002). Prime indicazioni relative al 2004 Fra la fine del 2003 e l’inizio del 2004 la casa editrice ha avviato nuove iniziative editoriali, posizionandosi in segmenti di mercato ad elevato potenziale di crescita, con l’obiettivo di sviluppare attività complementari all’editoria tradizionale e di creare maggior valore per i propri azionisti. In particolare, si segnalano: La creazione del canale televisivo Class News trasmesso sul multiplex digitale terrestre di Mediaset dal 1° dicembre 2003. Class News, al 100% di Class Editori, é un nuovo canale all news, che si ispira al modello di Msnbc, il canale americano posseduto da General Electric (attraverso Nbc) e Microsoft. L’ingresso nel mercato della Tv digitale terrestre é avvenuto per cogliere le notevoli opportunità di sviluppo dell’interattività bancaria e finanziaria, che potranno determinate un incremento sostanziale dei ricavi della casa editrice. Class Editori, infatti, ha sviluppato e fornisce anche a Mediaset la tecnologia necessaria per offrire i servizi di T-banking sulla piattaforma digitale terrestre; L’accordo fra Atm e Telesia, la società controllata al 50% da Class Editori che è già leader della video informazione all’interno di tutti i principali aeroporti italiani, per la video informazione nella metropolitana milanese. Fra gli altri contenuti, il servizio chiamato Tele.news Metro trasmette anche Class News. Ogni giorno usano le stazioni della Mm circa un milione di passeggeri, che quindi hanno la possibilità di una informazione in tempo reale su tutti gli avvenimenti nazionali e internazionali coperti dalla vasta rete informativa del nuovo canale; La creazione della divisione di business dedicata all’insieme delle attività televisive della casa editrice. Fra le altre attività la divisione opera nella Corporate Tv e realizza i contenuti di Web Intesa Tv, la corporate television di Banca Intesa, diretto alla produzione e diffusione di programmi per la comunicazione interna e la formazione del personale. L’accordo con Banca Intesa segna l’inizio della strategia finalizzata all’offerta di questo tipo di servizi al sistema bancario e delle imprese, grazie agli investimenti tecnologici effettuati nella piattaforma propria della Casa Editrice ed alla forte sinergia realizzabile fra televisione ed informazione finanziaria sfruttando le competenze ed il know how delle diverse divisioni della Casa Editrice. Le varie iniziative, con forti investimenti nel settore televisivo, sono destinate a medio termine a mutare i rapporti di ricavo dei vari settori della casa editrice Convocazione dell’assemblea ordinaria L’assemblea dei soci é stata convocata in sede ordinaria e straordinaria il giorno 28 aprile 2004 (in prima convocazione) alle ore 9, presso la sede sociale di via Burigozzo n°5, e, occorrendo, in seconda convocazione presso la stessa sede il 4 maggio alla stessa ora. L’assemblea, sarà chiamata a deliberare: parte straordinaria Proposta di modifica dello statuto sociale, anche in adeguamento al D.lgs. 17/1/2003 n. 6 (Riforma del diritto societario). Parte ordinaria Presentazione del bilancio d’esercizio e consolidato al 31.12.2003; Nomina del Consiglio di Amministrazione; Nomina del Collegio Sindacale; Conferimento dell’incarico di revisione del bilancio d’esercizio, del bilancio consolidato, della relazione semestrale e l’espletamento delle verifiche trimestrali per il triennio 2004-2006 alla società Bdo Sala Scelsi e Farina S.p.a; Proposta di acquisto e di disposizione di azioni proprie.  
   
   
FIN.PART S.P.A. APPROVA IL BILANCIO D’ESERCIZIO ED IL BILANCIO CONSOLIDATO 2003 OPERATE SVALUTAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI PER OLTRE 141,9 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part S.p.a. Ha approvato ieri il bilancio d’esercizio ed il bilancio consolidato 2003, redatti tenendo conto delle nuove assunzioni strategiche che prevedono per Fin.part S.p.a. Il ritorno al ruolo di holding finanziaria e di gestore di partecipazioni e di marchi, in luogo del ruolo svolto di holding industriale. L’esercizio si chiude con un fatturato consolidato pari a 404,3 milioni di Euro rispetto a 458,2 milioni di Euro del 2002 (a perimetro omogeneo la diminuzione è di 16 milioni di Euro, pari al 4%), ed una perdita consolidata di 143,0 milioni di Euro (65,3 milioni di Euro nel 2002). Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è negativo per 13,2 milioni di Euro rispetto ai 26,8 milioni di Euro del 2002. Sulla base di quanto sopra, si è ritenuto di aggiornare le valutazioni di alcune partecipazioni, allineandole al patrimonio netto, pur tenendo conto delle potenzialità degli assets e dei marchi delle società partecipate. Il bilancio della Capogruppo Fin.part S.p.a. Chiude con una perdita di 157,6 milioni di Euro, imputabile in larga parte alla decisione di operare le citate svalutazioni delle partecipazioni per complessivi 141,9 milioni di Euro. Al termine dell’esercizio il patrimonio netto di Fin.part S.p.a. Ammonta a 90,4 milioni di Euro, già tenendo conto delle sopra menzionate svalutazioni. La Posizione Finanziaria Netta consolidata si attesta a 355,2 milioni di Euro, in diminuzione rispetto ai 402,4 milioni di Euro della fine dell’esercizio precedente; il patrimonio netto di Gruppo è negativo per 16,0 milioni di Euro. Fin.part S.p.a., sotto l’impulso del nuovo Presidente Signor Gianni Mazzola, azionista di riferimento dal dicembre 2003, ha intensificato le attività rivolte ad individuare interventi e soluzioni che consentano il superamento della situazione attuale e il rispetto delle scadenze con un percorso che, anche ridisegnando le strutture organizzative e manageriali, ricrei valore per gli azionisti. Il piano è in fase di avanzata predisposizione e sarà reso noto al mercato non appena approvato dal Consiglio di Amministrazione. In quest’ottica si colloca un percorso che porti al progressivo deconsolidamento delle attività produttive e commerciali, riducendo il fabbisogno di finanziamento del capitale investito e che rinforzi, anche con l’intervento di partners adeguati, il valore dei marchi e degli assets di proprietà. La composizione prospettica del capitale investito, depurata quindi dal capitale circolante legato alle attività produttive e commerciali, porta anche a riconsiderare le strategie di natura finanziaria a suo tempo elaborate mentre rimane confermata anche dai nuovi azionisti la disponibilità, se necessario, a rafforzare la struttura patrimoniale di Fin.part, a conclusione del percorso di riorganizzazione del Gruppo. I processi di riorganizzazione delle strutture industriali e commerciali in corso mirano ad adeguare i perimetri aziendali al progetto mentre proseguono nelle società operative tutte le attività ordinarie. Il completamento delle attività sopradescritte ed i flussi ad esse correlati porteranno il Gruppo ad una nuova identità consentendogli di ritrovare un equilibrio finanziario e reddituale. Sono attualmente in fase di valutazione una serie di proposte già ricevute mentre proseguono trattative con selezionate controparti.  
   
   
COMPAGNIA IMMOBILIARE AZIONARIA (CIA): FATTURATO 2003 A 1.628.487 EURO UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE 101.526 EURO  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Si è riunito ieri a Milano il Consiglio di Amministrazione di Compagnia immobiliare azionaria (Cia) per esaminare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2003, il primo nella vita della Società nata dalla scissione degli immobili di Class Editori Spa. Risultati del periodo- Il bilancio ha chiuso con un utile di 101.526 euro ante imposte e di 21.420 euro dopo le imposte. Il valore della produzione è ammontato a 1.628.487 euro. Posizione finanziaria netta a breve - Al 31/12/2003 è positiva per 2.866.343 euro. Attività svolta - La società ha gestito gli immobili di proprietà a Milano affittati a Class Editori e ad altre Società terze. Ha inoltre proseguito nella realizzazione di un nuovo immobile di oltre 3 mila mq., ormai vicino all’ultimazione e che sarà messo a reddito entro breve. Ha inoltre proseguito nella ricerca di opportunità di investimenti in aziende vitivinicole con alta vocazione turistica. In tale programma ha effettuato un primo investimento in una Srl che ha in affitto circa 160 ettari in Sicilia, oltre alla proprietà diretta di circa 40 ettari. Prime indicazioni relative al 2004- L’attività sta proseguendo secondo i programmi e non si segnalano nei primi tre mesi dell’anno in corso fatti di rilievo per il conto economico e lo stato patrimoniale della Società. L’assemblea dei soci è stata convocata in sede straordinaria e ordinaria per il 28 aprile alle ore 12 in prima convocazione, ed occorrendo, in seconda convocazione per il 5 maggio alla stessa ora in Via Marco Burigozzo n.5. L’assemblea sarà chiamata a deliberare: Ordine del Giorno Parte ordinaria 1. Presentazione del bilancio di esercizio al 31.12.2003 e della Relazione del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione; Delibere inerenti e conseguenti; 2. Eventuale ampliamento del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione e relativi emolumenti; 3. Sostituzione della Società di Revisione. Parte straordinaria Proposta di modifica dello statuto sociale, anche in adeguamento al D. Lgs.17/01/2003 n. 6 (Riforma del diritto societario) e succ. Modd. E integ., relativa agli artt. N.2,3,5,6,7,8,10,11,12,15,20,22. Introduzione della rubrica di ciascun articolo dello statuto sociale. Deliberazioni inerenti e conseguenti.  
   
   
GRUPPO BEGHELLI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2003: IL GRUPPO RITORNA IN UTILE PER 0,6 MILIONI DI EURO (-8,9 MILIONI LA PERDITA AL 31 DICEMBRE 2002)  
 
Milano, 30 marzo 2004 - In miglioramento redditività e posizione finanziaria: +40,4% il margine operativo lordo consolidato a 16,8 milioni di Euro (11,9 milioni al 31 dicembre 2002), posizione finanziaria netta a -52,4 milioni (-71,9 milioni al 31 dicembre 2002). Ricavi netti consolidati a 118,5 milioni di Euro (118,4 milioni nello scorso esercizio). Utile di Gruppo a quota 0,6 milioni di Euro nell'esercizio 2003, a conferma dei positivo trend di crescita attuale e della netta inversione di tendenza rispetto alla perdita di -8,9 milioni dei 2002. Significativo l'incremento della redditività: il margine operativo lordo consolidato si attesta a 16,8 milioni d Euro (+40,4% rispetto agli 11,9 milioni nel 2002), il risultato operativo a 7 milioni (-5,8 milioni il risultato al 31 dicembre 2002). L'incidenza dei margini sul fatturate 2003 è pari, rispettivamente, al 14,1% ed al 5,9%. Ricavi netti consolidati a 118,5 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con i 118,4 milioni dello scorso esercizio. Questi, in sintesi, I dati al 31 dicembre 2003 approvati ieri dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo Beghelli, che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione di emergenza e dell'illuminazione a risparmio energetico. L'esercizio 2003 conferma, quindi, la ripresa del Gruppo - già iniziata nel secondo semestre 2002 - ed il ritorno all'utile di gruppo nonostante l'incidenza della svalutazione della partecipazione in ipse 2000 per 1,9 milioni di Euro e il periodo congiunturale poco favorevole per l'economia. La società non prevede la distribuzione di dividendi agii azionisti. Con riferimento alle aree geografiche, il fatturato estero consolidato dei Gruppo è stato pari a 44,8 milioni di Euro (l'incidenza sul totale delle vendite di Gruppo è del 37,8%), con un incremento del 7% rispetto allo scorso esercizio. L'aumento è stato determinato prevalentemente dal positivo andamento delle vendite delle controllate Beghelli Canada (+52,8%), nonché della tedesca Praezisa (+6,7%) e della ceca Beghelli Elplast (+16,1%). Relativamente alle singole linee di prodotto, il core business dell'illuminazione di emergenza ha generato nel 2003 un fatturato di 78,3 milioni di Euro, a fronte dei 74,8 milioni del 2002 (+4,8%), mentre il settore dell'illuminazione si è attestato a 24 milioni (+24,7% rispetto ai 19,3 milioni ai 31 dicembre 2002). Prosegue anche la riduzione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2003 è pari a 52,4 milioni di Euro, contro i 71,9 milioni del 31 dicembre 2002. Pur mantenendo il proprio core business nell'illuminazione d'emergenza, la Beghelli ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business - illuminazione a risparmio energetico ed home automation – che rappresentano aree nelle quali la società valorizza pienamente il proprio know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza. "I risultati del 2003 – ha dichiarato Gian Pietro Beghelli, Presidente della società - sono stati soddisfacenti. Li miglioramento della redditività e la crescita particolarmente sostenuta del fatturato estero confermano la lungimiranza delle nostre scelte nei presidio di importanti mercati." "Ritengo particolarmente importante - ha aggiunto Beghelli - sottolineare come la validità delle soluzioni implementate presso i nostri clienti abbia consentito di espandere i nostri business, consolidando la nostra leadership e rafforzando ulteriormente il nostro posizionamento competitivo". Tra gli avvenimenti più recenti, inoltre, da ricordare l'avviamento di "Beghelli Point– Sicurezza per la vita", la prima rete in Rafia di punti vendita - con la formula del franchisîng - specializzati in prodotti e servizi per la sicurezza e il benessere ambientale. L'iniziativa prevede l'apertura di almeno un punto vendita in ogni capoluogo di provincia e nei principali comuni entro la fine del 2006. Il piano ha l'obiettivo di valorizzare la grande notorietà dei marchio Beghelli, già oggi conosciuto dal 93% delle famiglie italiane e di favorire la penetrazione commerciale della Beghelli, che progetta e produce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica. Attraverso la rete in franchising, Beghelli intende dare ulteriore impulso sia ai sistemi domotici - in grado di usufruire di servizi proposti dalle società del gruppo come il telesoccorso o la telecompagnia - sia ai prodotti commerciali destinati alla sicurezza domestica di famiglie, anziani e bambini e al benessere ambientale che saranno forniti ai punti vendita per mezzo dei distributori di materiale elettrico presenti su tutto il territorio nazionale.  
   
   
UN BUON 2003 PER IL GRUPPO PININFARINA VALORE DELLA PRODUZIONE A OLTRE 779 MILIONI DI EURO (+47,1%); RISULTATO OPERATIVO PARI A 26,5 MILIONI DI EURO (+26,8%)  
 
Torino, 30 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.a., riunito oggi sotto la presidenza dell’ing. Sergio Pininfarina, ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2003 da sottoporre all’Assemblea degli Azionisti il prossimo 11 maggio. Nel 2003 il Gruppo Pininfarina ha registrato un ottimo andamento segnando un +47,1% del valore della produzione consolidato che raggiunge i 779,2 milioni di euro rispetto ai 529,8 milioni di euro del 2002. Il risultato operativo si attesta a 26,5 milioni di euro contro i 20,9 milioni di euro del 2002 (+26,8%) con un’incidenza sul valore della produzione pari al 3,4%. Il risultato ante imposte è positivo e ammonta a 22,2 milioni di euro contro i 12,1 milioni di euro del 2002 (+83,5%). L’utile netto salda a 10,1 milioni di euro (-32,2 % rispetto ai 14,9 del 2002) a causa del termine dei benefici fiscali di cui il 2002 aveva potuto godere appieno, risultando comunque in crescita rispetto agli anni precedenti (9,3 milioni di euro nel 2001, 8,8 milioni nel 2000). L’incidenza sul valore della produzione è dell’1,3% contro il 2,8% del 2002. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2003 è positiva e ammonta a 105,9 milioni di euro contro i 116,4 milioni di euro al 31 dicembre 2002 principalmente per effetto sia dell’autofinanziamento dello sviluppo in corso dei nuovi prodotti sia dell’avvenuta acquisizione di Matra Automobile Engineering. I risultati positivi del 2003 hanno riguardato tutti i settori di attività del Gruppo, in linea con la strategia di sviluppo iniziata nel biennio precedente e che già nel 2002 ha portato alla joint venture paritetica con Webasto Ag per la costituzione della società Open Air Systems e alla creazione del Centro di Engineering di Cambiano. Sul versante della produzione nel 2003 si è registrato il lancio commerciale della Ford Streetka e la costituzione in novembre della Pininfarina Sverige Ab, joint venture con Volvo Car Corporation a Uddevalla (Svezia), di cui la Pininfarina S.p.a. Detiene il 60% e che avrà la responsabilità delle attività di produzione di una nuova generazione di vetture convertibili attualmente in sviluppo presso il Centro Engineering Pininfarina di Cambiano. Nel settore dell’engineering si ricorda come il potenziamento sia proseguito con l’acquisizione, nel mese di settembre 2003, delle attività di progettazione, sperimentazione e prototipistica di Matra Automobile Engineering. Nell’ambito del design si segnala il debutto mondiale, negli ultimi mesi, di due prodotti di grande prestigio, frutto della collaborazione con Ferrari-maserati: la Maserati Quattroporte e la Ferrari 612 Scaglietti. Le prospettive 2004 del Gruppo sono di un consolidamento della crescita dopo i risultati positivi sopra commentati e indicano una contrazione del valore della produzione consolidato nell’ordine di grandezza del 10% rispetto al 2003. Ciò soprattutto per effetto dell’inizio del ciclo di ricambio delle commesse produttive nel biennio 2004/2005, per ora solo parzialmente compensato dalla pur sostenuta crescita dei servizi design/engineering che già nel 2004 dovrebbero incidere sul valore della produzione in maniera più significativa. Questo a conferma della validità della scelta strategica di riposizionamento delle attività della Pininfarina in azienda fornitrice di servizi nel settore automotive, scelta che sta portando il Gruppo a diventare uno dei più importanti player del settore a livello europeo. Per quanto riguarda la redditività il Gruppo ha come obiettivo quello di confermare gli stessi livelli del 2003 in valore percentuale, nonostante il momento fortemente competitivo e molto difficile del mercato. Per la Capogruppo Pininfarina S.p.a. Il 2003 si è chiuso con un utile netto di 8,6 milioni di euro rispetto ai 2,9 milioni di euro del 2002. I motivi del forte incremento vanno ricercati principalmente nei maggiori dividendi incassati dalle società controllate e nell’aumentato contributo della gestione finanziaria. La posizione finanziaria netta ammonta a 62,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quella del 2002 pari a 63,7 milioni di euro. Per quanto riguarda le previsioni della Capogruppo va rilevato che in seguito alla fusione per incorporazione della Industrie Pininfarina S.p.a. E della Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.a. Nella Pininfarina S.p.a., avvenuta con effetto 1° gennaio 2004, la natura della società è sostanzialmente cambiata passando da holding di partecipazioni a società industriale e diventando così la più importante in termini di apporto al valore della produzione del Gruppo. Nel 2004 quindi i dati della Pininfarina S.p.a. Non saranno più comparabili con quelli del 2003. Le previsioni già espresse in merito all’andamento consolidato dovrebbero sostanzialmente coincidere con quelle della Capogruppo. In data 2 febbraio 2004 si è concluso l’iter procedurale inerente il diritto di recesso spettante agli azionisti in seguito alla fusione per incorporazione della Industrie Pininfarina S.p.a. E della Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.a. In Pininfarina S.p.a., con conseguente mutamento dell’oggetto sociale. Gli azionisti esercitanti validamente il diritto sono risultati 2 per complessive n.Ro 71.375 azioni ordinarie, rappresentando lo 0,76% circa delle azioni costituenti il capitale sociale. Pininfarina S.p.a. Ha acquisito i titoli come azioni proprie che saranno utilizzate per il piano di stock option 2002 – 2004 in essere. Il prezzo unitario di acquisto è stato di euro 18,865, determinato a norma di legge. E’ stato inoltre deliberata l’adozione del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex. D.lgs. 231/2001, e si è contestualmente approvato il nuovo Codice Etico di comportamento che verrà recepito da tutte le società del gruppo. In considerazione della struttura organizzativa interna di Pininfarina nonché delle più recenti Linee Guida emanate da Confindustria, l’Organismo di Vigilanza è stato individuato nell’ambito di un organo plurisoggettivo composto da: un amministratore indipendente e membro del Comitato di Controllo Interno, un membro del Collegio Sindacale e il preposto al controllo interno. Tale composizione assicura la presenza in tale Organismo di tutti i requisiti di autonomia e indipendenza, professionalità e continuità d’azione, necessari per l’esercizio di tale funzione. L’organismo di Vigilanza resterà in carica sino alla data del Consiglio di Amministrazione che approverà il Bilancio della società al 31/12/2004. Ll Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.a. Ha proposto la distribuzione di un dividendo, invariato rispetto allo scorso esercizio, di 0,3814 euro per azione di risparmio e 0,34 euro per azione ordinaria con stacco, previsto per il 24 maggio 2004, della cedola n. 4 per azione ordinaria e risparmio; il dividendo sarà pagabile a partire dal 27 maggio 2004. L’assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti è stata fissata in prima convocazione per l’11 maggio 2004 alle ore 10 presso la Pininfarina in Cambiano e per il 12 maggio 2004, stessi ora e luogo, in seconda convocazione. Il Consiglio di Amministrazione ha infine deciso di proporre all’Assemblea straordinaria e all’Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio la conversione obbligatoria delle attuali 65.908 azioni di risparmio in azioni ordinarie di nuova emissione. Il godimento delle nuove azioni avrà decorrenza dal 1° gennaio 2004, la conversione sarà alla pari e senza conguaglio. La motivazione dell’operazione risiede nell’evidente mancanza di interesse degli investitori per la categoria delle azioni di risparmio (non si sono registrati scambi di borsa per più del 60% delle sedute nel periodo gennaio 2002 – febbraio 2004) e nello scarso flottante esistente (le azioni di risparmio rappresentano lo 0,71% circa del capitale sociale complessivo). L’assemblea speciale degli Azionisti di risparmio è stata fissata in prima convocazione per l’11 maggio 2004 alle ore 18, presso lo studio notarile Morone, in Via Mercantini 5 in Torino e per il 12 maggio 2004, stessi ora e luogo, in seconda convocazione.  
   
   
GRANITIFIANDRE: APPROVATI DAL C.D.A. I RISULTATI 2003, FATTURATO CONSOLIDATO A 148,6 MILIONI DI EURO  
 
Castellarano (Re), 30 marzo 2004 - Indici di redditività e flussi di cassa sempre elevati con Ebitda a 29,8 milioni di euro, Ebit a 20,5 milioni e risultato netto a 9,5 milioni di euro. Spesati integralmente i costi di avviamento del nuovo stabilimento tedesco pari a 3,3 milioni di Euro. Proposta la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,12 euro per azione, superiore del 9% rispetto al dividendo 2002. Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre - azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato tecnico quotata al segmento Star della Borsa Italiana - ha approvato il Bilancio Consolidato e Civilistico relativo all'esercizio 2003. Benchè significativamente influenzati dalla sfavorevole evoluzione del cambio euro/dollaro e dai costi straordinari volti all'avvio del progetto produttivo tedesco, i risultati conseguiti da Granitifiandre nel 2003 evidenziano la sostanziale tenuta dei ricavi in un contesto di mercato in forte contrazione e il mantenimento di elevati livelli di redditività . Il fatturato consolidato si è attestato nel 2003 a 148,6 milioni di euro, in calo del 2,6% rispetto ai 152,5 milioni dell'esercizio precedente. Il rapporto euro/dollaro è variato nel corso dell'anno di circa il 17%; a parità di tassi di cambio il fatturato complessivo del 2003 avrebbe evidenziato un aumento dello 0,4%. I principali indicatori di redditività - Ebitda a 29,8 milioni di euro (35,6 milioni nel 2002) e Ebit a 20,5 milioni di euro (27,1 nel 2002) - si mantengono elevati con un'incidenza sul fatturato rispettivamente del 20% e del 13,8% sebbene negativamente influenzati, oltre che dall'evoluzione del rapporto di cambio, anche dai costi di avviamento della controllata tedesca Porcelaingres. Al netto dell'impatto della controllata tedesca ed a parità di tassi di cambio l'incidenza percentuale dei margini sul fatturato sarebbe risultata allineata a quella dello scorso esercizio. In applicazione di criteri di massima prudenzialità è stato deciso di spesare interamente a conto economico l'avviamento del nuovo stabilimento tedesco e i relativi costi per il personale, per la ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti e per il lancio commerciale di Porcelaingres, per un totale di circa 3,3 milioni di euro. 'Sulla base dell'ottima performance ottenuta in Germania (+17% rispetto al 2002 N.d.r.) -- ha commentato Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre - della capacità produttiva del nuovo stabilimento e degli accordi commerciali siglati con partner di prestigio e rilievo come Raab Karcher (Gruppo Saint Gobain).  
   
   
LA STRAGE DI MADRID FA PIU’ PAURA DELL’11 SETTEMBRE IL 70% DELLE IMPRESE MILANESI SI ASPETTA UN ATTENTATO. MA AL CONVEGNO SUL MAROCCO NASCE UN UFFICIO PER LE IMPRESE A CASABLANCA  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Anche se la vita non cambia, tra messaggi sottovoce di presunte minacce, parole calme per tranquillizzare, la paura c’è. Gli imprenditori milanesi, sentiti dalla Camera di Commercio di Milano sul dopo Madrid lo ammettono: il 39% l’attentato se lo aspetta, e pure presto. E comunque un 29% dice che comunque arriverà, magari in tempi più lunghi. I luoghi pubblici affollati, le stazioni, le metropolitane, i centri commerciali rappresentano un vero e proprio rischio per il 56% (a giugno scorso era il 43% mentre pensava all’11 settembre). E così la paura fa novanta. Cambia anche l’atteggiamento verso la comunità araba, operosa tra la città e la provincia. Diventa addirittura un pericolo forte per un imprenditore su quattro (25%): pochi mesi fa, a giugno 2003, alla stessa domanda i timorosi verso la comunità ospite erano solo l’8%. Si reagisce anche con l’intolleranza: il 71% vorrebbe un adeguamento alle nostre usanze, non che mantenessero le loro, contro il 42% di giugno scorso. Forse molti non vorrebbero davvero favorire l’integrazione, se la risposta prescelta è più sulla prevenzione: l’81,5% vorrebbe controllare l’immigrazione clandestina, contro il 13% di pochi mesi fa. Qualcuno tenta una mediazione con possibili luoghi di aggregazione con i milanesi (32,5% contro 16% nel passato) e un 5% penserebbe addirittura di costruire una moschea (1,6% nel passato). E poi c’è il danno economico che si aggiunge al sospetto: un 10% ha risentito moltissimo della crisi in medio Oriente e l’instabilità per il terrorismo in Europa, perché che alla fine va a incidere sull’economia in generale, un altro 10% comunque ne ha risentito molto, un 25% abbastanza. E in media la perdita sul fatturato è del 10%, che per l’area milanese sono 30 miliardi di euro. L’indagine della Camera di Commercio di Milano su 500 imprese milanesi è stata divulgata oggi al convegno “Marocco: un Paese di nuove opportunità”, organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e Gruppo San Paolo Imi. Nel corso dell’incontro è stata annunciata l’apertura di un ufficio di Promos a supporto delle imprese a Casablanca. Un Paese ben rappresentato anche in Italia, a partire dal lavoro (nel 2003) dei quasi 25mila imprenditori, titolari di ditte individuali, il 17% di tutti gli extracomunitari imprenditori in Italia, l’etnia più numerosa. E dalle quasi 4mila imprese italiane che commerciano con il Marocco, con un giro d'affari tra import e export col Paese nordafricano che ha superato il miliardo e i 350 milioni di euro. "È sul Mediterraneo - ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le Attività Internazionali - che si gioca la sfida per costruire una parte importante del nostro futuro. Non bisogna confondere una sparuta minoranza di estremisti con la vera identità dei Paesi Mediterranei: la convivenza civile e l’integrazione è possibile. Questa è l’unica strada per una stabilità dell’intera area mediterranea e per uno sviluppo dello stesso sistema imprenditoriale europeo. E Milano, grazie ad un solido tessuto sociale ed imprenditoriale, può davvero giocare un ruolo importante nel processo di integrazione, sviluppando le già buone collaborazioni culturali e commerciali fra le due sponde del Mediterraneo e favorendo con strumenti efficaci l'ingresso delle imprese italiane in quest'area, insieme allo sviluppo delle imprese locali. Anche grazie alla creazione di nuove strutture per favorire i rapporti internazionali come l’ufficio che presentiamo e che nascerà a Casablanca ". Le imprese milanesi e il terrorismo in Europa La crisi in medio oriente e il terrorismo in Europa stanno incidendo in modo negativo sui suoi affari? Sì, moltissimo(10%), sì, molto (10,3%), sì, abbastanza (25,4%), non molto (27,1%), per nulla (21,9%), non so (5,4%). Se sì, perché: (Risposta Multipla). Nell’import/export con i paesi arabi del nord Africa e del Medio Oriente (6.8%), negli investimenti nei paesi arabi del nord Africa e del Medio Oriente (1.7%), la crisi sta incidendo su tutta l'economia in generale (51.3%), non so (1.4%). Se sì, con quale percentuale sta incidendo sul suo fatturato? Meno del 5% (47,3%), tra il 5 e il 10% (6,6%), tra il 10 e il 20% (16.5%), tra il 20 e il 30% (12%), tra il 30 e il 40% (5,4%), oltre il 40% (3,7%), non so (8,5%). Secondo lei, gli immigrati provenienti dai paesi arabi, anche sul lavoro, dovrebbero adeguarsi alle nostre usanze o ritiene sia giusto che per loro motivi religiosi mantengano le loro tradizioni anche nel nostro Paese? Dovrebbero adeguarsi alle nostre usanze (70,9%), è giusto che mantengano le loro (27.1%), non so (2%). Alcuni dicono che la comunità islamica che vive e lavora a Milano in questo momento rappresenti un pericolo per la città e le sue imprese. Lei, quanto è d'accordo con questa opinione? Molto (24,8%), abbastanza (30,8%), poco (31,1%), per nulla (9,4%), non so (4%). Secondo lei cosa si dovrebbe fare a Milano per favorire l’integrazione degli immigrati a partire dalle imprese? (Risposta Multipla). Creare nuovi posti di lavoro (14,8%), controllare l’immigrazione clandestina (81,5%), costruire nuove abitazioni per gli immigrati (9,7%), costruire più asili e scuole per i figli degli immigrati (6,6%), costruire centri di accoglienza (8,5%), costruire una moschea (5,1%), fornire più servizi di assistenza socio-sanitaria (16%), creare luoghi di aggregazione con i cittadini milanesi (32,5%), quello che si fa è sufficiente (5,7%), non so (2,6%). Dopo l’attentato a Madrid teme un attentato anche a Milano? Si, presto (39%), si ma in tempi lunghi (28.8%), no (14%), non so (18,2%). Rispetto al periodo precedente all’11 marzo di Madrid come cambia la percezione per le imprese in prossimità di luoghi pubblici affollati come le stazioni, le metropolitane, i centri commerciali? Più sicuro (6,3%), meno sicuro (55,8%), sicuro come prima (27,4%), non so (10,5%). Italia e i rapporti col Marocco Import, export in Italia per principali settori (in euro, dati quarto trimestre 2003). Prodotti alimentari, bevande e tabacco (import 99.287.654, 21,6% del totale dell'import italiano col Marocco, export 11.163.471, 1,3% del totale export italiano col Marocco), prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento (import 96.576.826, 21,0%, export 180.797.849, 20,3%), cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari (import 20.104.488, 4,4%, export 18.244.472, 2,0%), coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari (import 13.944.432, 3,0%, export 59.738.356, 6,7%), prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali (import 44.217.194, 9,6%, export 72.542.191, 8,1%), macchine ed apparecchi meccanici (import 4.003.981, 0,9%, export 251.886.237, 28,2%), macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche (import 85.826.601, 18,7%, export 103.971.963,11,7%). Imprese con titolare marocchino in Italia (dati al quarto trimestre 2003). Ci sono in Italia 24.772 imprese individuali con titolare marocchino. Sono i più numerosi: il 17% delle ditte individuali extracomunitarie in Italia appartiene a un titolare marocchino. Per regione: Lombardia (13,0% 3.209), Piemonte (10,5%, 2.596), Calabria (9,8%, 2.421), Sicilia (9,2%, 290), Emilia-romagna (8,0%, 1.975), Toscana (7,4%, 1.821), Campania (7,0%, 1.725), Veneto (6,8%, 1.693), Lazio (5,6%, 1.377), Puglia (5,3%, 1.322), Liguria (4,1%, 1.007), Sardegna (3,6%,895), Marche (2,4%,605), Umbria (2,0%, 496), Trentino-alto Adige (1,4%, 348), Abruzzo (1,3%, 329), Basilicata (1,2%, 285), Molise (0,7%, 185), Friuli-venezia Giulia (0,6%, 155), Valle D'aosta (0,2%, 38). Per settore: attivita' manifatturiere (790, 3,2%), costruzioni (3.032, 12,2%), comm.Ingr.e dett.-rip.Beni pers.E per la casa (19.301, 77,9%),trasporti,magazzinaggio e comunicaz. (881, 3,6%). Interscambio Italia – Marocco- Iv trimestre 2003 - euro Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat
2.002 2.003 % var.02-03 import % var.02-03 export % su tot Italia 03 % su tot.Italia 03
import export import export import Export
Piemonte 121.414.297,0 121.586.626,0 108.100.672,0 117.806.018,0 -11% -3% 24% 13%
Valle d'Aosta 1.003,0 575.345,0 1.385,0 960.692,0 38% 67% 0% 0%
Lombardia 66.223.031,0 263.665.839,0 45.552.082,0 271.680.540,0 -31% 3% 10% 30%
Liguria 16.205.326,0 11.453.655,0 20.330.712,0 10.566.388,0 25% -8% 4% 1%
Trentino-alto Adige 5.920.709,0 3.859.887,0 3.875.340,0 3.175.916,0 -35% -18% 1% 0%
Veneto 87.402.301,0 115.649.438,0 81.839.028,0 106.514.023,0 -6% -8% 18% 12%
Friuli-venezia Giulia 3.196.764,0 28.237.601,0 2.838.081,0 13.908.976,0 -11% -51% 1% 2%
Emilia Romagna 39.363.360,0 76.649.651,0 48.048.893,0 92.618.015,0 22% 21% 10% 10%
Toscana 49.919.145,0 54.955.941,0 39.358.995,0 56.573.274,0 -21% 3% 9% 6%
Umbria 1.294.330,0 2.814.993,0 474.584,0 3.450.436,0 -63% 23% 0% 0%
Marche 9.185.376,0 20.624.933,0 9.133.092,0 18.757.452,0 -1% -9% 2% 2%
Lazio 12.475.635,0 39.834.696,0 10.594.329,0 35.930.849,0 -15% -10% 2% 4%
Abruzzo 10.236.423,0 9.614.422,0 11.612.697,0 12.136.534,0 13% 26% 3% 1%
Molise 11.988,0 367.884,0 1.334.658,0 2.091.945,0 11033% 469% 0% 0%
Campania 27.404.441,0 19.580.923,0 13.099.643,0 26.384.656,0 -52% 35% 3% 3%
Puglia 14.731.776,0 4.537.510,0 18.758.868,0 11.600.660,0 27% 156% 4% 1%
Basilicata 2.916.715,0 1.342.601,0 182.919,0 992.157,0 -94% -26% 0% 0%
Calabria 720.475,0 218.943,0 539.279,0 350.567,0 -25% 60% 0% 0%
Sicilia 53.359.799,0 42.273.250,0 37.557.981,0 85.456.562,0 -30% 102% 8% 10%
Sardegna 6.492.634,0 5.039.807,0 6.419.481,0 20.475.286,0 -1% 306% 1% 2%
Diverse o non specificate 0,0 866.015,0 0,0 677.611,0 -22% 0% 0%
Italia 528.475.528, 823.749.960,0 459.652.719,0 892.108.557,0 -13% 8% 100% 100%
 
   
   
BIODIESEL: IL 2004 E’ L’ANNO DEL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA PER LA DIFFUSIONE DEI BIOCARBURANTI ENTRO IL 31 DICEMBRE 2004 TUTTI GLI STATI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA DOVRANNO EMANARE LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE NECESSARIE PER CONFORMARSI ALLA DIRETTIVA.  
 
 Milano, 30 marzo 2004 –La Direttiva, approvata dal Consiglio Europeo nel maggio 2003, promuove l’utilizzo dei biocarburanti nei paesi dell’Unione Europea. Gli obiettivi previsti sono la sostituzione del 2% di tutta la benzina ed il gasolio venduto nel settore dei trasporti entro il 2005 e l’innalzamento di questa percentuale al 5,75% entro il 2010. Il termine di scadenza previsto per il recepimento della Direttiva 2003/30 da parte degli Stati Membri dell’Ue è fissato per il 31 dicembre di quest’anno. Tutti i Paesi coinvolti si stanno muovendo per uniformarsi alle nuove disposizioni. Tra i paesi più reattivi nei confronti del recepimento della Direttiva meritano una citazione particolare Germania, Svezia, Spagna e Polonia che hanno bruciato i tempi adeguando la loro legislazione già a partire dai primi mesi del 2004. In Germania la commercializzazione di biodiesel puro per autotrazione ha infatti raggiunto le 700.000 tonnellate nel 2003 rispetto ad un totale di 1.400.000 tonnellate di tutta l’Unione Europea. La nuova legge che consente la miscelazione di biodiesel con gasolio minerale apre un nuovo mercato potenziale per le raffinerie petrolifere. La scorsa settimana anche il Governo Inglese ha presentato la Legge Finanziaria 2004 e ha confermato l’agevolazione fiscale per il biodiesel fino al 2007. Sono inoltre allo studio misure integrative di questa agevolazione per aumentarne la competitività nei confronti dei prodotti petroliferi. Per quanto riguarda l’Italia stiamo invece ancora vivendo una fase di attesa “Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministero delle Attività Produttive hanno aperto tavoli di confronto durante i quali abbiamo avuto modo di fornire tutte le informazioni sullo scenario del biodiesel nel nostro paese. – afferma Claudio Rocchietta, Presidente di Assobiodiesel – Riteniamo che questo processo, avviato già dallo scorso autunno, rappresenti un buon punto di partenza per pianificare le attività pluriennali di recepimento della Direttiva in Italia. Purtroppo però a tre mesi dalla scadenza del programma triennale di agevolazione fiscale per il biodiesel siamo molto preoccupati perché non vediamo ancora nessun progetto legislativo concreto”. L’italia quindi corre il rischio di trovarsi senza un quadro di riferimento normativo e nell’impossibilità di programmazione industriale. Confrontando la situazione italiana con quella degli altri paesi Ue, che tra l’altro vede nei prossimi due mesi l’apertura a dieci nuovi Stati, diventa evidente la necessità di muoversi con rapidità e con flessibilità altrimenti l’industria italiana del biodiesel corre il rischio di rimanere bloccata.  
   
   
NUOVI AIRBUS A319 NELLA FLOTTA AUSTRIAN PER POTENZIARE LA RETE NELL'EUROPA CENTRALE E DELL'EST  
 
Milano, 30 marzo 2004 – Austrian Airlines Group aggiunge sette nuovi Airbus A319 alla propria flotta e ridefinisce il design delle cabine per i voli a medio e lungo raggio in Europa Centrale e dell’Est. L’ordine dei nuovi aeromobili, dei quali due sono stati consegnati e sono già operativi, risponde all’impegno strategico del Gruppo per lo sviluppo dei collegamenti con l’Europa come, in alcuni casi, ricorda il nome stesso degli A319, tra cui l’Oe-lda “Sofia”, l’Oe-ldb “Bucarest” e l’Oe-ldc “Kiev”. “L’ordine dei nuovi aeromobili risponde all’esigenza strategica di armonizzare la flotta e potenziare i collegamenti verso l’Europa centrale e dell’Est.” commenta Cinzia Fabbris, Country Manager per l’Italia e Malta. “I dati sul traffico nel mese di febbraio confermano il nostro buon andamento: abbiamo registrato un aumento nel numero dei passeggeri pari al 12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e un aumento di 5,4 punti percentuali nel coefficiente di riempimento, che si attesta al 70%.” L’allestimento dei nuovi Airbus A319 prevede la rivisitazione delle cabine che, in linea con la nuova livrea Austrian, saranno allestite con tonalità fresche nelle stoffe dei complementi come sedili, tendine, cuscini, coperte e poggiatesta; in Economy domineranno colori brillanti con accenti di rosso, bianco e giallo, mentre tonalità più discrete sapranno dare un tocco di classe al comparto Business. Dei sette Airbus A319 ordinati da Austrian Airlines nell’autunno 2002, tre entreranno in servizio da quest’anno, altri tre nel 2005 e il settimo sarà consegnato nei primi mesi del 2006. “Con 126 posti, l’A319 è il complemento ideale per la nostra flotta di Airbus nelle tratte a breve e medio raggio verso l’Europa centrale e dell’Est.”- ha commentato Vagn Soerensen, Ceo di Austrian Airlines. – “Il nuovo modello si aggiunge all’A321, equipaggiato con 186 posti e quindi in grado di coprire le rotte di maggiore flusso di passeggeri e all’A320 che, con 150 posti, è l’aeromobile che si presta meglio al mercato europeo dei viaggi d’affari e di piacere.” Con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo, l’Austrian Airlines Group utilizzerà in totale 25 aeromobili Airbus: quattro A340 e quattro A330 per le rotte a lungo raggio, sei A321, otto A320 e tre A319 per il breve e medio raggio. I nuovi Airbus A319 saranno equipaggiati con la nuova configurazione della cabina Business ed Economy. “Grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie, gli aeromobili Airbus assicurano allo stesso tempo elevati livelli di prestazione ed un contenimento nei costi, sia dal punto di vista tecnico che operativo.” Ha dichiarato Walter Bock, Chief Operations Officer di Austrian Airlines. “La presenza di componenti comuni a più aeromobili della flotta Airbus, consente di ottimizzare i costi per il riaddestramento dei piloti, che saranno in grado di pilotare tutti i modelli”.  
   
   
CERTIFICAZIONE ISO 9001:2000 PER LA COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE PREMIATA LA QUALITÀ CORSICA FERRIES, SARDINIA FERRIES UNA FLOTTA MODERNA: FREQUENZA, VELOCITÀ, CAPIENZA E COMFORT  
 
 Savona Porto Vado, 30 marzo 2004 - Corsica Ferries, Sardinia Ferries, impegnata da sempre nella difesa della qualità dei servizi, vede ora i suoi sforzi riconosciuti grazie all’attribuzione della certificazione Iso 9001:2000 per l’insieme delle attività di trasporto passeggeri e merci, che copre l’intero ciclo produttivo: dalla prenotazione al servizio post vendita, all’imbarco, alla ristorazione, all’ospitalità a bordo e a tutti i servizi relativi. La nuova certificazione ottenuta dalla Compagnia rappresenta la naturale evoluzione di quella precedente, Iso 9002, ed è basata su una serie di norme internazionali, tra le più rigorose. Tra le caratteristiche principali, un particolare rilievo hanno le procedure che garantiscono un livello ottimale di sicurezza (Ism), d’igiene controllata (Haccp) e di salvaguardia dell’ambiente. Corsica Ferries - Sardinia Ferries è la prima compagnia privata non sovvenzionata attiva tutto l’anno nei collegamenti con la Sardegna e la Corsica. La Sardegna è collegata da Livorno e Civitavecchia, mentre la Corsica da Savona, Livorno, Nizza e Tolone. Da dieci anni Corsica Ferries, Sardinia Ferries segue un progetto industriale che risponde alle richieste del mercato, introducendo uno standard alberghiero di qualità con la messa in linea delle cruise ferry Corsica Victoria e Sardinia Regina; proponendo il servizio shuttle che moltiplica le frequenze; inaugurando, come prima compagnia privata, l’alta velocità; riunendo, infine, nella costruzione delle Mega Express le caratteristiche di capienza, velocità, frequenza e comfort. Il progetto industriale contempla la gestione diretta di tutti i servizi, dalla prenotazione, all’imbarco, all’accoglienza a bordo. Corsica Ferries, Sardinia Ferries si occupa direttamente anche del servizio di catering a bordo di tutte le dodici navi della flotta. Inoltre, la compagnia ha realizzato, a Savona Porto Vado, uno scalo che utilizza per la propria attività e mette a disposizione di altre compagnie. Un’attività in espansione confermata dal fatto che è stata richiesta la concessione per diventare gestore di terminal anche nel porto di Golfo Aranci in Sardegna.  
   
   
NUOVA DIVISIONE INCASSO MIELE: LA RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE COMMERCIALE TRASFORMA LA FIGURA DEL DISTRIBUTORE IN UN VERO E PROPRIO PARTNER LOGISTICO E DI VENDITA  
 
Milano, 30 marzo 2004 -.Miele spicca un salto verso un altro di quei traguardi ambiziosi che fanno da sempre parte della sua filosofia aziendale. Da oggi la strategia distributiva della Divisione Incasso Miele - diretta da Claudio Pasqualini, manager di grande esperienza nel settore - ha avuto uno straordinario impulso grazie ad una strategia che punta senza compromessi sulla qualità. L’obiettivo principale della ristrutturazione della rete commerciale è quello di trasformare la figura del distributore in un vero e proprio partner logistico e di vendita. In questo modo si rafforza la qualità del rapporto e si riescono a tradurre in realtà, nel più breve tempo possibile, le esigenze del mercato. Il cliente diventa davvero il centro del nuovo universo distributivo Miele. La nuova Divisione Incasso Miele migliora in qualità sotto ogni punto di vista: perché crea una selezionata rete distributiva, esclusivamente orientata verso il mercato di eccellenza proprio dei prodotti Miele, perché gli artefici di questa nuova rete distributiva, gli Agenti con o senza deposito, sono figure professionali particolarmente competenti, dinamiche e motivate, perché sarà un canale esclusivo di vendita dei prodotti Miele che consentirà un rapporto diretto con il cliente e quindi una maggiore attenzione verso le sue richieste, perché grazie ad un approccio competente e dinamico non solo la clientela di fascia alta, target naturale di Miele, ma anche quella occasionale e gli artigiani verranno seguite nel migliore dei modi possibili, perché si privilegerà con decisione una clientela selezionata. Tutti questi sono segnali forti, che prevedono una riorganizzazione con obiettivi quantitativi, ma soprattutto qualitativi e di servizio. Grazie a questa nuova strategia distributiva è previsto, in prospettiva, il raddoppio degli attuali rivenditori e del fatturato. Anche per quanto riguarda i produttori di cucine verrà privilegiato il rapporto con aziende più prestigiose, per le quali le soluzioni da incasso Miele saranno un naturale completamento delle loro migliori realizzazioni. E’ evidente come questa rete della nuova Divisione Incasso Miele sia stata pensata e realizzata per non lasciare nulla al caso e tutto alla qualità del servizio.  
   
   
FUSIONE TRA LE ATTIVITÀ REMINGTON E RAYOVAC/VARTA IN ITALIA  
 
Milano, 30 marzo 2004 - È in via di completamento l'integrazione organizzativa e logistica delle attività di Remington e Rayovac/varta in Italia. Formatosi a seguito dell'acquisizione di Remington Products Company da parte della Rayovac Corporation, avvenuta a fine Agosto 2003 per un prezzo stimato in circa 320 milioni di dollari, il Gruppo Rayovac/varta/remington sarà guidato in Italia da Angelo Fusi, che ricopriva da due anni la posizione di Direttore Generale ai vertici della Varta Batterie S.p.a. Con sede a Verona. Angelo Fusi ha una pluriennale esperienza di marketing, vendite e gestione sia in Multinazionali di beni di largo consumo che in importanti Aziende internazionali come il Gruppo Giochi Preziosi,da cui proviene. La fusione tra le strutture Remington Italia e Rayovac/varta diverrà pienamente operativa a partire dai primi giorni di Maggio nella nuova sede centrale milanese di Palazzo Pacinotti (edificio 14) all'interno del Centro Direzionale Milano 3 (Basiglio), dove confluiranno gli uffici della filiale italiana Remington, oggi a Firenze, e della Varta Batterie S.p.a. Di Verona. Il riassetto organizzativo del Gruppo ha condotto anche al rafforzamento del management di Remington Italia, con la nomina di Vieri Pecori Giraldi a Marketing Manager. Pecori Giraldi, già Brand e Trade Manager in Oregon Scientific Italia, opererà a stretto contatto con Walter Valli, confermato nell'incarico di Responsabile alle Vendite di Remington Italia. Con un giro d'affari annuo prossimo a 2 miliardi di Dollari, la Rayovac Corporation è una multinazionale operante nel settore degli accumulatori, batterie e dispositivi per illuminazione. Nel corso degli ultimi anni, Rayovac Corporation ha condotto una politica di espansione fuori dagli Stati Uniti rilevando marchi importanti e prestigiosi in America Latina (Rov) ed Europa (Varta Ag). L'acquisizione di Remington Products Company, azienda che nell'anno fiscale chiusosi a Giugno 2003 riportava vendite per 360 milioni di Dollari e utili ante tasse per circa 47 milioni di Dollari, s'inserisce a pieno titolo nella strategia di crescita e diversificazione della Rayovac Corporation.  
   
   
DELTADATOR S.P.A. ORGANIZZA IN COLLABORAZIONE CON ADICO UN SEMINARIO SUI NUOVI STRUMENTI E METODI PER CONOSCERE E GESTIRE LE PERFORMANCE AZIENDALI  
 
Milano 30 marzo 2004 - Deltadator, primaria azienda del comparto It specializzata in soluzioni per aziende, banche e Pubblica Amministrazione organizza, in collaborazione con Adico, un seminario volto a presentare tecniche e strumenti informatici innovativi per la pianificazione e la valutazione delle performance aziendali. Nel corso dell’incontro sarà possibile approfondire un tema sempre più attuale nella gestione d’impresa: il monitoraggio delle prestazioni aziendali, ponendo particolare attenzione agli aspetti di valutazione delle attività commerciali e dei canali di vendita. L’evento, a partecipazione gratuita, rivolto a Direttori Commerciali, Direttori Marketing, Direttori Vendite, Marketing Manager e a tutto il personale del settore Marketing, vuole essere un momento di approfondimento per permettere ai decisori aziendali di indirizzare, supportare e controllare l’azienda. Il seminario promosso da Deltadator nasce proprio dalla volontà di definire esattamente cosa si intende per gestione delle performance aziendali, illustrare quali sono le tecnologie oggi disponibili e presentare soluzioni concrete Nel corso del Seminario verrà approfondita la tematica relativa all’affiancamento del controllo di gestione con soluzioni di business intelligence, con il fine di ditribuire la conoscenza all’interno dell’impresa. È infatti molto importante che l’imprenditore sia affiancato dal management aziendale, utilizzando strumenti di supporto alla decisione omogenei e condivisi, ciascuno per il proprio ambito di competenza. “Mai come in questi giorni l’argomento è di estrema attualità – afferma Giorgio Moresi Senior Consultant di Deltadator S.p.a. - il contesto economico è sempre più complesso e difficile da interpretare, molte sono le variabili da considerare e al tempo stesso la velocità è un fattore strategico di successo. Non ci si può però più permettere di decidere senza disporre di informazioni tempestive precise e affidabili – prosegue Moresi - ma quando poi è il momento di tradurre le teorie in pratica, ovvero di utilizzare le tecnologie per disporre di strumenti realmente efficaci, le imprese sono ancora in difficoltà. Questo perché qualsiasi strumento, per sofisticato che sia, deve rispondere alle esigenze specifiche e uniche dell’impresa, ed è proprio l’individuazione degli indici e delle informazioni necessarie il punto più critico Non si tratta di avere le soluzioni più sofisticate o innovative, quanto di disporre di ciò che serve all’azienda. In questo senso le tecnologie devono essere il mezzo, non la soluzione. Parlando di supporto alle decisioni – conclude Moresi - non si può prescindere dall’utilizzo di soluzioni informatiche, ma esse devono portare un vantaggio concreto: fornire una rappresentazione sintetica della specifica realtà di business di ogni azienda, che è unica. La soluzione individuata, infatti, deve essere semplice, di facile utilizzo e soprattutto deve supportare realmente l’imprenditore nelle decisioni”. L’appuntamento è per il giorno 1 aprile 2004 a Milano, presso Una Century Hotel Via Fabio Filzi, 25/a, a partire dalle ore 18.00.  
   
   
L'AGRICOLTURA NEL FUTURO PANORAMA RURALE  
 
 Londra, 30 marzo 2004 - Il 25 e 26 maggio si svolgerà a Londra un simposio sull'agricoltura nel futuro panorama rurale. Nel corso della riunione, 17 eminenti scienziati internazionali illustreranno la loro visione delle future possibilità offerte dalla ricerca innovativa nella biologia applicata. Il simposio incoraggerà il dibattito sulle aree prioritarie in cui si spera che, dopo aver identificato nuove forme di buona prassi integrata e formulato l'appropriata politica, la ricerca biologica applicata di punta possa aiutare lo sviluppo mondiale sostenibile dell'agricoltura. Infolink: http://www.Aab.org.uk  
   
   
SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO DI FORMAZIONE ASSIRM “LE RICERCHE DI MERCATO” APRILE-MAGGIO 2004  
 
Milano, 30 marzo 2004 - Il Corso per la formazione alle ricerche di mercato e per l’approfondimento di temi specifici, è destinato ai responsabili delle ricerche e del marketing nelle aziende e nelle agenzie di comunicazione e ai professionisti delle ricerche. Programma: Le prime quattro giornate saranno dedicate a: “Fondamenti delle ricerche quantitative e integrate” (21 e 22 aprile) e ai “Fondamenti delle ricerche qualitative” (28 e 29 aprile) Seguiranno gli approfondimenti che si articoleranno in tre giornate: “Le ricerche per i nuovi prodotti” (11 maggio; “Le ricerche per i prodotti esistenti” (12 maggio); “Le ricerche sulla Comunicazione e la Pubblicità” (13 maggio). Altre due giornate illustreranno le applicazioni delle ricerche nei settori: “Salute e Benessere” (19 maggio); “Finanziario” (20 maggio). Agli specialisti dei maggiori istituti di ricerca e ai docenti universitari, si affiancheranno le testimonianze di Maurizio Chiesura presidente di Aism, Enrico Montangero presidente di Assocomunicazione, Gianni Cottardo presidente Tp, Marco Biroli (Roche), Massimo Cesaretti (Ferrero), Gianfranco Lepore (Ferrovie dello Stato), Lorenza Menduto (Kraft), Laura Migliore (L’oreal Saipo), Francesca Montorsi (Rizzoli Larousse), Filippo Nardi (Lever Fabergé), Silvio Paschi (Centromarca), Alberto Pedrazzini (Armando Testa), Emanuele Pirella (Lowe e Pirella), Luisa Pogliana (A. Mondatori), Sabrina Sottani (Pfizer Italia), Andrea Vannucci (Alma A.l.e.p.s.), E’ possibile iscriversi a gruppi di giornate, secondo le esigenze di conoscenza dei singoli interessati. Il programma completo e la scheda di iscrizione sono scaricabili dal sito: www.Assirm.it  
   
   
COME L’ATMOSFERA TI CAMBIA LA VITA NASCE OGGI A BOLOGNA ACCENT, IL NETWORK D’ECCELLENZA EUROPEO, COORDINATO DAL CNR, CHE AVRÀ IL COMPITO DI STUDIARE I CAMBIAMENTI DELLA COMPOSIZIONE ATMOSFERICA CHE INFLUENZANO IL NOSTRO PIANETA  
 
Bologna, 30 marzo 2004 - Il clima cambia? La disponibilità dell’acqua diminuisce? La produzione agricola è mutata? L’inquinamento atmosferico minaccia la nostra salute? Colpa dei cambiamenti della composizione atmosferica causati dalle attività dell’uomo, dicono gli esperti del Cnr. E’ da lì che bisogna partire per prevenire i fenomeni che influenzano profondamente la vita sulla Terra. Per rispondere alle complesse esigenze di ricerca in questo campo è nato Accent, Atmospheric composition change the european network, coordinato dall’Isac, Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna. “Il network”, spiega Sandro Fuzzi dell’Isac - Cnr, “comprende tutte le principali istituzioni europee che operano nel settore della chimica dell’atmosfera, del clima e della rilevazione da satellite, tra le quali Cnrs, Centro comune di ricerca di Ispra, Max Planck society, Meteo France, per fare qualche esempio, oltre a diversi istituti universitari di 21 paesi europei” . Accent è stato finanziato con 11,5 milioni di euro dalla Commissione europea nell’ambito del Vi Programma quadro e avrà durata iniziale di cinque anni con due obiettivi generali: promuovere una strategia comune europea di studio nel settore dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti globali; porsi come canale di comunicazione fra i più alti livelli di ricerca in questo settore e la società nel suo complesso. “La comprensione dei cambiamenti della composizione atmosferica causati dalle attività umane”, continua Fuzzi, “richiede, infatti, un avanzamento della ricerca in alcune aree specifiche, nelle quali oggi abbiamo ancora delle lacune. In particolare: l’effetto degli aerosol atmosferici sulla qualità dell’aria e sul clima e quello delle emissioni naturali sulla composizione dell’atmosfera, il trasporto e la trasformazione dei suoi costituenti a varie scale temporali e spaziali, il legame fra l’economia, la legislazione ambientale e la ricerca nel settore”. L’iniziativa, presentata oggi e domani a Bologna, rappresenta un altro passo del Cnr alla realizzazione dell’ obiettivo principale del Vi Programma quadro della Ue: aumentare l’eccellenza e la competitività internazionale della ricerca europea. Per informazioni: Sandro Fuzzi dell’Isac – Cnr , tel. 051/6399559 s.Fuzzi@isac.cnr.it