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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Marzo 2004
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LA COMMISSIONE PORTA A TERMINE LA MODERNIZZAZIONE DELLE DISPOSIZIONI DI APPLICAZIONE DELLE REGOLE ANTITRUST DELL'UE  
 
Bruxelles, 31 marzo 2004 - La Commissione europea ha adottato ieri una serie di testi che completano la significativa modernizzazione delle norme e delle procedure di applicazione delle regole antitrust dell’Unione europea. Questi testi, che riguardano argomenti quali il trattamento delle denunce, la redazione di lettere di orientamento e il funzionamento dello “European Competition Network”, la rete che riunisce le autorità garanti della concorrenza in Europa, entreranno in vigore il 1° maggio contemporaneamente al nuovo regolamento di applicazione delle regole antitrust . I nuovi testi integrano il regolamento 1/2003 (il nuovo regolamento di applicazione delle regole antitrust) che applica le disposizioni del trattato Ce che vietano le intese che restringono la concorrenza come i cartelli – articolo 81 – e gli abusi di posizione dominante – articolo 82. Il complesso delle nuove disposizioni è noto come “Pacchetto modernizzazione” ed entrerà in vigore il 1° maggio prossimo. “La riforma è stata concepita per mettere a disposizione della Commissione nuovi poteri e procedure antitrust per un’Unione europea allargata e più matura. Vengono sostituiti testi legislativi, norme e strumenti adottati più di 40 anni or sono quando in Europa c’era poca familiarità con la politica di concorrenza sia da parte delle imprese che da parte delle autorità pubbliche” - ha dichiarato Mario Monti, commissario responsabile della concorrenza. Il nuovo sistema antitrust si propone di assicurare una più efficace applicazione delle regole di concorrenza dell'Ue nell’interesse dei consumatori e delle imprese, riducendo al tempo stesso le formalità burocratiche per le imprese che operano in Europa. Il regolamento 1/2003 abolisce l’obbligo di notificare alla Commissione gli accordi tra imprese, secondo un sistema che era stato messo a punto nel 1962 ma che era diventato inutilmente pesante visto che le imprese che operano in Europa conoscono ormai bene il diritto della concorrenza[1]. Del resto, un sistema di notificazione non esiste neppure negli Stati Uniti. Un elemento significativo della riforma è che consente ai giudici e alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri di partecipare in maggior misura all’applicazione del diritto della concorrenza europeo. Questo comporta anche una maggiore parità di trattamento per le imprese in quanto tutte le autorità competenti avranno l’obbligo di applicare il diritto comunitario della concorrenza in tutti i casi nei quali rischia di essere pregiudicato il commercio tra gli Stati membri. Il regolamento e le sei comunicazioni della Commissione adottati oggi integrano il regolamento 1/2003 e completano il nuovo quadro giuridico che entrerà in vigore il 1° maggio. Lo “European Competition Network” (Ecn) Uno degli elementi centrali del pacchetto è la comunicazione sulla cooperazione nell'ambito della rete delle autorità garanti della concorrenza. Questa cooperazione è già in atto dato che la Commissione e le autorità garanti degli Stati membri avevano dato vita allo "European Competition Network" (Ecn) oltre un anno fa[2]. La comunicazione fa tuttavia compiere un salto di qualità alla cooperazione tra le autorità preposte alla tutela della concorrenza nell'Unione europea. L'entrata in vigore del nuovo quadro giuridico attiverà una serie di nuovi meccanismi di cooperazione tra la Commissione e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri. La comunicazione impartisce indirizzi in merito, tra l'altro, alla divisione del lavoro tra le varie autorità, agli scambi di informazioni sui casi pendenti nelle diverse fasi dei procedimenti e alla comunicazione di elementi di prova. Particolare attenzione è stata dedicata alla questione del trattamento favorevole riservato alle imprese che collaborano alle indagini sui cartelli, per preservare l'efficienza del regime di clemenza dell'Ue e di quelli nazionali, quando esistono. La comunicazione stabilisce in particolare che le informazioni non saranno comunicate ad altri membri della rete senza il consenso dell'impresa che le ha fornite, a meno che l'autorità ricevente garantisca la protezione delle imprese che collaborano. La Commissione ha ricevuto impegni scritti in tal senso da parte della stragrande maggioranza degli Stati membri e pubblicherà tra breve l'elenco delle autorità nazionali garanti della concorrenza che hanno firmato una dichiarazione in proposito. L’abolizione del sistema di notificazione Il regolamento 1/2003 abolisce il sistema centralizzato di notificazione e autorizzazione per l'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3 del trattato Ce, che dispone che un accordo che produce effetti anticoncorrenziali può ciononostante essere autorizzato se i suoi effetti negativi sono compensati da vantaggi di cui traggano beneficio anche i consumatori. A norma del nuovo regolamento l'articolo 81, paragrafo 3 può essere direttamente invocato dalle imprese dinanzi ad una giurisdizione nazionale o ad un'autorità nazionale garante della concorrenza; non è necessario alcun nulla osta della Commissione. L'accordo, la decisione o la condotta di cui trattasi devono essere dichiarati legittimi se le parti interessate dimostrano che sussistono le condizioni stabilite dall'articolo 81, paragrafo 3. In questa prospettiva, gli Stati membri e le imprese hanno invitato la Commissione a pubblicare degli orientamenti per l'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3. Le linee direttrici sull'applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3 adottate oggi nell'ambito del pacchetto modernizzazione sono state preparate per venire incontro a questa richiesta. Per promuovere un'applicazione coerente e fornire dei punti di riferimento per le imprese, la comunicazione espone i principi ai quali ci si deve attenere nell'applicare l'articolo 81, paragrafo 3. La comunicazione non vuole sostituire, ma semplicemente integrare le numerose indicazioni già presenti nelle linee direttrici della Commissione relative a categorie specifiche di accordi, e in particolare nelle linee direttrici sugli accordi di cooperazione orizzontale e nelle linee direttrici sulle restrizioni verticali. Gli altri documenti del pacchetto Il “Pacchetto modernizzazione” comprende inoltre: Il nuovo regolamento della Commissione sullo svolgimento dei procedimenti antitrust Il regolamento della Commissione contiene disposizioni particolareggiate su una serie di importanti aspetti procedurali, quali le audizioni, le denunce e l'accesso al fascicolo. Le linee direttrici sulla nozione di pregiudizio al commercio Il criterio del pregiudizio al commercio è un criterio giurisdizionale, che definisce il campo di applicazione della normativa comunitaria in materia di concorrenza. Esso riveste particolare importanza nel nuovo sistema di applicazione, che fa obbligo ai giudici e alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri di applicare il diritto comunitario della concorrenza a tutti gli accordi e a tutte le pratiche che possano pregiudicare il commercio tra gli Stati membri. In questa prospettiva le linee direttrici adottate oggi sintetizzano l'estesa giurisprudenza degli organi giurisdizionali comunitari per fornire un quadro di riferimento a coloro che saranno chiamati ad applicare le norme e alle imprese. La comunicazione sulla cooperazione tra la Commissione e le giurisdizioni nazionali Le regole di concorrenza del trattato possono essere invocate dinanzi ai giudici nazionali dalle imprese e da qualsiasi cittadino. L'abolizione del sistema di notificazione che consegue dall'entrata in vigore del nuovo sistema di applicazione rimuove un rilevante ostacolo all'applicazione della normativa comunitaria nelle controversie tra privati. In questo contesto la nuova comunicazione sulla cooperazione tra la Commissione e le giurisdizioni nazionali è stata concepita come uno strumento pratico per i giudici nazionali chiamati ad applicare il diritto comunitario della concorrenza. Essa illustra in particolare gli strumenti di cooperazione previsti dal regolamento 1/2003, che comprendono tra l'altro la possibilità per i giudici nazionali di chiedere alla Commissione informazioni e pareri sulle cause che devono trattare che hanno per oggetto l'applicazione delle regole di concorrenza comunitarie. La comunicazione sull’orientamento informale per le imprese (lettere di orientamento) Se l'abolizione del sistema di notificazione per l'applicazione dell'articolo 81 è l'elemento centrale del nuovo sistema, la Commissione è ancora disposta a discutere casi specifici con le imprese quando ve ne sia l'esigenza. La Commissione è in particolare pronta a dare delle indicazioni alle imprese quando si presenta una fattispecie nuova che rende difficile per esse valutare un accordo o un comportamento alla luce del diritto comunitario della concorrenza. La comunicazione adottata oggi prevede che possano essere indirizzate alle imprese delle lettere di orientamento. Lettere del genere saranno limitate ai casi nei quali si pone un problema veramente nuovo di applicazione dell'articolo 81 o 82 e verranno preparate subordinatamente alle priorità della Commissione per quanto riguarda l'applicazione delle norme. Le lettere di orientamento saranno motivate e verranno pubblicate. La comunicazione sulla procedura applicabile alle denunce presentate alla Commissione La comunicazione illustra sia le modalità per trasmettere alla Commissione senza formalità burocratiche elementi d'informazione sui mercati, sia la procedura da seguire per presentare una denuncia formale. Essa si propone di incoraggiare cittadini e imprese a farsi avanti e ad informare la Commissione su presunte infrazioni delle regole di concorrenza. Antefatti Il processo di modernizzazione delle norme di applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato Ce è stato formalmente avviato dalla Commissione con la pubblicazione del Libro bianco sulla modernizzazione delle disposizioni di applicazione degli articoli 81 e 82 nel 1999. Successivamente la Commissione ha presentato, nel settembre 2000, la proposta di nuovo regolamento destinato a sostituire il regolamento n. 17 del 1962. Dopo oltre due anni di intense discussioni in sede di Consiglio, sulla base di questa proposta è stato adottato, il 16 dicembre 2002, il regolamento n. 1/2003, che è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea nel gennaio 2003.  
   
   
BUSQUIN PRECISA LE NUOVE MISURE PER SOSTENERE LA PARTECIPAZIONE DELLE PMI ALLA RICERCA COMUNITARIA  
 
Bruxelles, 31 marzo 2004 - Quali sono le azioni di sostegno specifiche che possono incoraggiare la partecipazione delle Pmi (piccole e medie imprese) ai programmi quadro di ricerca dell'Ue? Ecco la domanda che Philippe Busquin, Commissario per la Ricerca, ha rivolto ai rappresentanti del mondo industriale, ai decisori politici e agli esperti convenuti a Bruxelles il 26 marzo. Il Commissario ha aperto la discussione nel corso della presentazione del progetto Detect-it, destinato a incoraggiare le Pmi ad affrontare la sfida della preparazione e del finanziamento delle attività di ricerca comunitarie. Nell'ambito del sesto programma quadro (6Pq) 2,2 miliardi di euro, il 15% del bilancio totale, sono stati riservati alle Pmi. 'Le Pmi avranno un ruolo importante da svolgere durante tutti i programmi di ricerca, ma la domanda è: di quali azioni specifiche di sostegno hanno bisogno? La discussione è aperta e sono convinto che nei prossimi mesi sarà un argomento di scottante attualità', ha aggiunto il Commissario. Esprimendo il proprio punto di vista, Busquin ha detto che bisogna fare una distinzione tra le Pmi d'alta tecnologia e quella massa di Pmi che ha definito 'di minore tecnologia'. 'I nostri programmi dovrebbero incoraggiare fortemente la partecipazione delle Pmi d'alta tecnologia, che hanno un forte potenziale di ricerca e innovazione in aree ben specifiche', ha detto, aggiungendo che la cooperazione tra queste aziende e le più grandi corporazioni o università rappresenta la chiave di volta per trasformare i risultati della ricerca in prodotti e servizi di successo. Per quanto riguarda invece le Pmi di minore tecnologia, Busquin ha detto che schemi quali quello di ricerca collettiva per associazioni o raggruppamenti di Pmi sembrano perfettamente adeguati, aggiungendo però che: 'l'incoraggiamento della cooperazione transnazionale tra Pmi di minore tecnologia [...] darà migliori risultati se condotto in cooperazione con le autorità nazionali e regionali'. Il Commissario ha ammesso che 'i nostri programmi incoraggiano la collaborazione transnazionale nella R&s [ricerca e sviluppo], che per le Pmi non è un interesse prioritario. In generale, il 95% delle Pmi ha capacità di ricerca, in proprio o in collaborazione, praticamente nulle'. Ma questa situazione, ha detto Busquin, non è una ragione per non considerare altamente prioritaria la partecipazione delle Pmi ai programmi quadro, è piuttosto la spiegazione del perché iniziative quali Detect-it siano talmente importanti. 'Abbiamo bisogno di misure pratiche e concrete per aiutare le Pmi ad affrontare la sfida della preparazione e del finanziamento delle attività di ricerca comunitarie '. Nell'ambito del progetto Detect-it, i Business Innovation Centre incubator (Bics) della Commissione raggrupperanno oltre 1.000 Pmi in tre settori industriali mirati: Tsi (tecnologie della società dell'informazione), qualità e sicurezza alimentare, ambiente e energia. Esperti dei programmi quadro di tutti i settori, inclusi broker di tecnologia, funzionari della Commissione e punti di contatto nazionali aiuteranno le Pmi a trovare gli appropriati programmi comunitari di finanziamento della ricerca. Alla luce delle difficoltà che le Pmi incontrano nel finanziamento delle attività di ricerca, il progetto prevede inoltre un pool di organismi di sostegno finanziario delle prime fasi di avvio. '[È] vitale che le Pmi europee possano accedere facilmente al finanziamento, alla conoscenza e al partenariato aziendale. Detect-it aiuterà a migliorare l'accesso degli imprenditori innovativi a tutto questo e a guidare inoltre le Pmi verso gli appropriati programmi comunitari di finanziamento della ricerca. [...] Con l'assistenza mirata, la Commissione aiuterà a trasformare le intuizioni delle Pmi in realtà commerciali', ha concluso Busquin. Per ulteriori dettagli: http://europa.Eu.int/comm/research/sme/leaflets/en/02.html  http://sme.Cordis.lu/home/index.cfm  
   
   
IL REGIME ITALIANO DI AIUTI A FAVORE DELLE SOCIETÀ CHE ACQUISTANO IMPRESE IN DIFFICOLTÀ FINANZIARIE VIOLA LE NORME UE SUGLI AIUTI DI STATO  
 
 Bruxelles, 31 marzo 2004 - La Commissione, ieri ha deciso che un regime italiano di sovvenzioni a fondo perduto e di riduzione degli oneri sociali non può essere giustificato in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato. Il regime in questione concedeva detti aiuti alle società che acquistavano grandi imprese in difficoltà finanziarie. L’italia è ora tenuta a recuperare dai beneficiari gli aiuti illegalmente accordati. L’obiettivo del regime in questione è il mantenimento di posti di lavoro in grandi imprese che si trovano in difficoltà finanziarie, sottoposte a procedura di amministrazione straordinaria ed aventi un numero di dipendenti superiore alle 1 000 unità. In caso di cessione di tali imprese beneficiano degli incentivi i nuovi acquirenti che accettino di assumere fino a 550 dipendenti dell’impresa ceduta. Al termine dell’indagine approfondita avviata nell’ottobre 2003, la Commissione conclude che il regime non può essere approvato in base a nessuna norma Ue in materia di aiuti di Stato, più precisamente il regolamento della Commissione sugli aiuti di Stato a favore dell’occupazione e gli orientamenti comunitari per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà. In particolare il regime si applica a grandi imprese attive sull’intero territorio nazionale allorché, secondo il regolamento sugli aiuti di Stato all’occupazione, gli aiuti di Stato al di fuori delle aree assistite sono autorizzati unicamente a favore delle piccole e medie imprese. Per ragioni analoghe il regime non soddisfa neppure le condizioni stabilite negli orientamenti sugli aiuti di Stato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese in difficoltà, in base ai quali i regimi di aiuto sono autorizzati unicamente a favore delle piccole e medie imprese. La Commissione ha pertanto ingiunto all’Italia di recuperare qualsiasi aiuto già concesso nel quadro del regime. Antefatti Nel febbraio 2003 l’Italia ha notificato un regime di aiuti denominato “Disposizioni urgenti in materia di occupazione”, la cui base giuridica è costituita dal decreto legge 14 febbraio 2003 n. 23, convertito nella legge 17 aprile 2003, n. 81. Le autorità italiane hanno adottato il regime senza la necessaria autorizzazione della Commissione. Ciò è illegittimo secondo le regole comunitarie sugli aiuti di Stato I beneficiari del regime sono gli acquirenti di imprese in difficoltà poste in amministrazione straordinaria ed aventi più di 1 000 dipendenti. L’acquirente che accetti di assumere fino a 550 dipendenti dell’impresa ceduta fruisce, per ciascun dipendente trasferito, di: - un contributo mensile pari al 50% dell’indennità di mobilità che sarebbe stata corrisposta a ciascun lavoratore in caso di collocamento in mobilità; - una riduzione degli oneri sociali (ridotti al livello applicabile agli apprendisti).  
   
   
STANCA, "L'ICT STRUMENTO INDISPENSABILE PER L'AMMODERNAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE" DALLA CARTA ALLA RETE PER IL FISCO, PREVIDENZA E ADEMPIMENTI DELLE IMPRESE  
 
 Roma, 30 marzo 2004 - "L'innovazione tecnologica, in particolare quella digitale, è lo strumento indispensabile per cambiare il volto della nostra pubblica amministrazione portandola dagli adempimenti cartacei a quelli in Rete, con enormi effetti positivi non solo in termini di efficienza e rapidità, ma anche con rilevanti risparmi". Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo al convegno su "Comunicazione istituzionale e innovazione tecnologica: l'impatto nel sistema Paese e nelle Pubbliche amministrazioni", alla Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze, a Roma, ha tracciato il quadro di alcune eccellenze già acquisite. Il ministro ha citato ad esempio che lo scorso anno sono state inoltrate elettronicamente più di 42,2 milioni di dichiarazioni fiscali, di cui 14,3 milioni di modelli 730, 13,8 milioni di modello Unico e quasi 4 milioni di modelli 770 e 770 Semplificato, 3,6 milioni di comunicazioni annuali relative all'Iva; ma anche 18 milioni di denunce contributive mensili all'Inps; oltre 2,5 milioni di distinte attinenti ai fondi pensione. Tanto che, ha ricordato Stanca, "ormai l'Italia batte gli Usa nelle dichiarazioni annuali dei redditi in formato elettronico, ma anche nel numero di versamenti fiscali telematici". Sempre sul fronte fiscale, ha proseguito il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, "da febbraio è in vigore la serie di disposizioni che, recependo una direttiva Comunitaria, consentono l'emissione delle fatture in formato elettronico, alleggerendo gli archivi delle imprese". Non solo, ma con l'entrata in vigore di tutte le norme relative alla firma digitale, dallo scorso anno le imprese certificano e validano, anche sotto il profilo giuridico, tutti gli atti societari al Registro per le Imprese, compreso il deposito dei bilanci aziendali. Così che sono ben oltre un milione 250 mila le smart card con la firma digitale sinora emesse, di cui un milione dal sistema delle Camere di Commercio. "Solo questa piccola rivoluzione ha sinora consentito alle imprese italiane di risparmiare, su base annua, almeno 260 milioni di euro per gli adempimenti connessi a queste procedure, dai costi di consegna a quelli di archiviazione della documentazione" ha ricordato Stanca. Ogni lettera che la Pubblica Amministrazione invia con i sistemi tradizionali comporta un costo stimato in almeno 20 €, contro i circa 2 € di una e-mail. Il Ministero degli Esteri con il passaggio dai tradizionali telegrammi (e la loro conservazione su carta) all'e-mail ha diminuito di oltre 17 tonn il consumo di carta della Farnesina. E proprio in questa direzione muove anche la direttiva del 13 gennaio scorso che obbliga la Pubblica amministrazione ad utilizzare l'e-mail non solo per le comunicazioni interne e tra amministrazioni ma soprattutto nei rapporti con i cittadini. "Una vera e propria svolta copernicana nell'apparato burocratico italiano che ha ormai imboccato la strada, irreversibile, del proprio ammodernamento", ha precisato il ministro. Insomma, ha concluso Stanca, "stiamo lavorando per trasformare la Pa da handicap a punto di forza del Sistema Paese per competere nell'economia mondiale. Infatti in questa legislatura il Governo è impegnato a realizzare un nuovo modello di amministrazione pubblica più efficiente, realmente al servizio dei cittadini e delle imprese, più snella e veloce, più accessibile e più trasparente".  
   
   
P.A.:DIRETTIVE SU CUSTOMER SATISFACTION E BENESSERE ORGANIZZATIVO  
 
Roma, 31 marzo 2004 - Customer Satisfaction e Benessere Organizzativo sono i temi delle direttive firmate dal Ministro della Funzione Pubblica allo scopo di migliorare la qualità della vita dei dipendenti pubblici e rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Attraverso le indagini di "customer satisfaction" le amministrazioni possono conoscere e comprendere meglio i bisogni dei destinatari delle proprie attività e, di conseguenza, proporre nuove politiche pubbliche e un nuovo sistema di erogazione dei servizi. Il benessere organizzativo si riferisce alla capacità di un'organizzazione pubblica di crescere e svilupparsi promuovendo un adeguato grado di benessere psico-fisico dei dipendenti ed alimentando costruttivamente la convivenza sociale di chi vi lavora. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/pa_qualita/index.html  
   
   
RISPARMIO GESTITO: CRESCE ANCORA IL PATRIMONIO DELL’INDUSTRIA DELLA GESTIONE. SUPERATA A FEBBRAIO LA SOGLIA DEGLI 875 MILIARDI DI EURO  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Segna un nuovo risultato positivo l’Industria del Risparmio Gestito che a febbraio raggiunge con il patrimonio lordo la quota di 875,4 miliardi di euro. Il patrimonio al netto della duplicazione degli Oicr di gruppo si è invece attestato a quota 743,2 miliardi di euro. Tra le varie tipologie di prodotti gli Oicr hanno mantenuto il primo posto con un patrimonio lordo di 516,6 miliardi di euro. Negli ultimi tre mesi questi prodotti hanno registrato una crescita costante a conferma della continua manifestazione di fiducia verso i fondi da parte dei risparmiatori. Molto più distanti dagli Oicr, le Gestioni di Prodotti Assicurativi che occupano il secondo posto della classifica dei prodotti con un patrimonio lordo di 140,7 miliardi di euro (107 miliardi di euro il netto). Al terzo posto le Gpf Retail con 94,7 miliardi di euro di lordo (14,6 miliardi di euro il netto) a seguire la categoria residuale delle Altre Gestioni con 62,9 miliardi di euro di lordo (60,4 miliardi di euro il netto). Chiudono la classifica le Gpm Retail con un patrimonio lordo di 49,1miliardi di euro (39,4 miliardi di euro il netto) e le Gestioni di Patrimoni Previdenziali con 11,2 miliardi di euro di patrimonio lordo e 10 miliardi di euro di patrimonio netto. A febbraio il comparto che chiuso con il patrimonio maggiore è stato quello obbligazionario: 303 miliardi di euro il lordo; 275,9 miliardi di euro il netto. Al secondo posto i prodotti bilanciati con 183,5 miliardi di euro di patrimonio lordo (140,4 miliardi di euro il netto). Al terzo posto i prodotti azionari con 133 miliardi di euro di lordo e 119,6 miliardi di euro il netto. Seguono i prodotti monetari con un patrimonio lordo di 113,5 miliardi di euro, netto di 111,3 miliardi di euro. In coda alla classifica dei comparti: la categoria residuale dei prodotti non classificati (110 miliardi di euro il lordo, 72,4 miliardi di euro il netto) e i prodotti flessibili (32,4 miliardi di euro di patrimonio lordo e 23,6 miliardi di euro di netto). La Mappa del Risparmio Gestito offre, mensilmente, una visione d’insieme di tutte le componenti dell’Industria: Oicr, Gpf, Gpm, gestioni di patrimoni previdenziali, prodotti assicurativi, altre gestioni. La mappa si basa non su stime ma su dati effettivi per società e per gruppi e fornisce un’analisi disaggregata della composizione delle gestioni.  
   
   
CAPITALIA: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 FORTE AUMENTO DELLA REDDITIVITA’ RISULTATO LORDO DI GESTIONE € 1.459 MLN (+ 50,9%) UTILE NETTO € 31 MLN (PERDITA DI € 328 MLN NEL 2002)  
 
 Roma, 31 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia, riunitosi il 29 marzo in serata sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2003, che sarà illustrato oggi a Milano dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe, nel corso di un incontro con la comunità finanziaria. Il progetto di bilancio sarà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti, già prevista per il 28 e 30 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione. L’esercizio 2003, il primo di piena operatività del Gruppo, ha visto, grazie soprattutto all’impegno del nuovo team manageriale, il raggiungimento e, in alcuni casi, il superamento dei I dati consolidati 2003 non sono direttamente confrontabili con quelli del 2002. In particolare, sotto il profilo patrimoniale, i dati al 31 dicembre 2003 tengono conto, rispetto a quelli del 31 dicembre 2002, della cessione sia di Entrium Direct Bankers Ag, sia del 51% di Holding Banca della Rete S.p.a. I dati economici consolidati al 31 dicembre 2002 sono stati adeguati ai citati cambiamenti di perimetro e sono stati ricostruiti, anche con procedimenti di stima, per renderli omogenei con quelli del 2003. I dati del conto economico di Capitalia S.p.a. Al 31 dicembre 2003 non sono confrontabili con quelli del 2002, che risultano dalla somma di elementi non omogenei a causa della costituzione del Gruppo Capitalia il 1° luglio 2002. Più importanti obiettivi del Piano industriale sotto il profilo operativo, patrimoniale e finanziario. Un risultato ottenuto in un contesto di mercato particolarmente difficile, aggravato da un clima generalizzato di sfiducia accentuatosi nell’ultima parte dell’anno. In particolare, l’esercizio 2003 registra un forte recupero di redditività, evidenziato da un risultato lordo di gestione di € 1.459 milioni, salito del 50,9% rispetto al dato 2002 ricostruito. Tale dato, che migliora le stime di prechiusura comunicate al mercato a gennaio, riflette la notevole crescita dei ricavi (+7,8% il margine di intermediazione) e la contestuale sensibile riduzione dei costi operativi (-4,1%), segnatamente delle spese amministrative (- 9,6%). A fronte della notevole performance reddituale è significativamente diminuito (-33%) l’ammontare complessivo di rettifiche e accantonamenti (da € 2.330 milioni a € 1.562 milioni), nonostante l’impatto negativo sia della congiuntura economica, sia dei rilevanti accantonamenti a fronte dei crediti riconducibili al Gruppo Parmalat, pari a € 285 milioni, la cui copertura è stata portata al 70% del totale dei crediti concessi non garantiti. L’insieme degli eventi straordinari del quarto trimestre, che include, oltre a Parmalat, le risorse destinate al Programma Investimento (€ 40 milioni) e le plusvalenze derivanti dalla vendita di quote del capitale di Mcc (€ 50 milioni) e dalla cessione di immobili (€ 60 milioni), è negativo prima delle imposte per € 215 milioni. Il Gruppo chiude quindi il 2003 con un utile ante imposte di € 136 milioni, in netta controtendenza rispetto alla perdita di € 526 milioni nel 2002 e un utile netto consolidato di € 31 milioni, che si confronta a sua volta con la perdita di € 328 milioni del 2002. A livello di Capogruppo, Capitalia S.p.a. Ha chiuso l’esercizio con un utile netto di € 89 milioni, contro una perdita di € 161 milioni nel 2002. A fronte di tale risultato, il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di € 0,02 per azione, per un importo complessivo pari a € 44 milioni. I risultati del Gruppo sono rilevanti anche sotto il profilo patrimoniale e finanziario. In particolare, il Tier 1 ratio, principale indicatore di solidità patrimoniale, è cresciuto dal 6,2% al 6,9%, raggiungendo con ampio anticipo il target fissato dal Piano per il 2005. Tale valore, fra i più elevati nell’ambito delle principali banche italiane, è stato conseguito attraverso un’ulteriore rilevante riduzione (9% su base annua, dopo quella già ottenuta nella prima fase di operatività del Gruppo) dei Risk Weighted Asset connessi ad attività con redditività nulla o negativa. E’ proseguito, pur in contesto economico di sostanziale stagnazione, il miglioramento dell’asset quality, elemento strategico del Piano di Gruppo. Le sofferenze nette, infatti, hanno registrato un’ulteriore lieve flessione, nonostante il pesante impatto dei crediti del conglomerato Parmalat. Escludendo l’effetto Parmalat, le sofferenze nette sono diminuite del 4,7% e i crediti dubbi netti del 5,4%. Il grado di copertura delle sofferenze nette è significativamente aumentato, passando dal 52,9% al 55,3%, mentre quella dei crediti dubbi è aumentata di 2 punti percentuali a 48,5%. Dal punto di vista operativo, il 2003 ha rappresentato per il Gruppo l’anno di piena attuazione di un nuovo modello organizzativo e manageriale che ha consentito: • lo sviluppo della redditività commerciale, attraverso rilevanti interventi innovativi sull’intera gamma di prodotti e servizi (risparmio amministrato, risparmio gestito e wealth management) e la definizione di nuovi processi e strumenti di gestione delle reti di vendita; · l’applicazione delle più avanzate modalità di gestione del credito, a livello sia centrale sia periferico; · il recupero di produttività, anche attraverso interventi sulle procedure operative e sui sistemi informativi. Prospettive per il 2004 Il focus per il 2004 è concentrato sulla completa attuazione del Piano industriale 2003-2005, nonostante lo scenario di perdurante debolezza della congiuntura, con le conseguenti difficoltà per gli operatori economici. Le priorità del management sono centrate su: il completamento delle innovazioni di processo e di prodotto, finalizzate alla crescita dei ricavi, all’aumento della produttività e dell’efficienza; l’ulteriore sviluppo delle competenze professionali e manageriali del Gruppo; la gestione delle sofferenze e, in particolare, di quelle cartolarizzate nei veicoli Trevi. Dopo gli importanti traguardi conseguiti nel primo anno di attuazione del Piano, il 2004 si presenta come l’anno nel quale gli effetti dei rilevanti interventi di razionalizzazione e di ristrutturazione organizzativa, manageriale e di governance, effettuati ad ogni livello del Gruppo, potranno generare risultati importanti sul piano reddituale e patrimoniale. Dati economici consolidati Il margine d’interesse è pari a € 2.444 milioni, in diminuzione del 3,5% rispetto al dato ricostruito per il 2002 (€ 2.532 milioni), soprattutto a causa del calo dei tassi di interesse e della conseguente compressione degli spread, non compensata dai volumi di intermediazione. Le commissioni nette ammontano a € 1.374 milioni, in crescita del 6,7%, grazie, in particolare, alle attività di gestione, intermediazione e consulenza. Nel quarto trimestre le commissioni nette sono cresciute del 11,1% rispetto al precedente trimestre 2003. I dividendi e gli utili delle società valutate a patrimonio netto sono sostanzialmente stazionari (€ 67 milioni), anche per effetto delle disposizioni di legge che non hanno consentito di iscrivere a bilancio i crediti d’imposta sui dividendi deliberati dopo il 30 settembre 2003. I profitti da operazioni finanziarie, pari a € 457 milioni, registrano un notevole aumento rispetto a € 53 milioni nel 2002, dovuto, fra l’altro, al notevole incremento delle attività ricorrenti con clientela e a altri proventi non ricorrenti (€ 70 milioni). Gli altri proventi netti, pari a € 459 milioni, sono in flessione del 10,7%. Il margine di intermediazione si attesta a € 4.801 milioni, in crescita del 7,8% sul 2002. Tale dato si confronta con la performance dei principali gruppi bancari italiani, che hanno registrato nel 2003 una crescita media del 2,6%. Nel quarto trimestre il margine di intermediazione è cresciuto del 15,1% rispetto al trimestre precedente. I costi operativi inclusi gli ammortamenti sono pari a 3.342 milioni, in riduzione del 4,1% rispetto al 2002. La diminuzione è particolarmente rilevante (-9,6%) nell’ambito delle spese amministrative. Il risultato lordo di gestione segna, come già ricordato, una forte crescita rispetto al 2002 (+50,9%), attestandosi a € 1.459 milioni. Si tratta dell’incremento più significativo tra le maggiori banche italiane, che hanno registrato nel 2003 un aumento medio del risultato di gestione dell’11,7%. Le rettifiche nette e gli accantonamenti ammontano a € 1.562 milioni, rispetto a € 2.330 del 2002. In particolare, le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni sono pari a € 1.081 milioni. Significativo, sul totale delle rettifiche su crediti, l’ammontare di quelle riconducibili a Parmalat (€ 285 milioni). Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a € 294 milioni, inclusi quelli legati al programma “Protezione investimento”. Il risultato netto della gestione straordinaria è positivo per € 239 milioni, largamente inferiore agli € 837 milioni del 2002, e riflette cessioni di partecipazioni e immobilizzazioni materiali, cessioni di titoli e contratti derivati immobilizzati e rettifiche di componenti economiche pregresse. Il risultato ante imposte, positivo per € 136 milioni, è in netta controtendenza rispetto al dato, negativo per 526 milioni, del 2002. Dopo imposte per € 89 milioni (€ 66 milioni nel 2002) e utili di pertinenza terzi per € 20 milioni, l’esercizio si chiude con un utile netto di € 31 milioni, a fronte di una perdita di € 328 milioni nel 2002. Dati patrimoniali consolidati I crediti complessivi ammontano a € 92.348 milioni, a fronte di € 95.020 milioni (dato ricostruito) al 31 dicembre 2002. I crediti a clientela sono € 75.227 milioni, in marginale flessione rispetto al dato di fine 2002, grazie principalmente alla rigorosa selezione del merito di credito operata dal gruppo. I crediti dubbi netti ammontano € 6.447 milioni, in diminuzione rispetto al dato di fine 2002; escludendo l’effetto Parmalat la diminuzione è pari al 5,4%. Il grado di copertura è cresciuto di 2 punti percentuali, attestandosi a 48,5%. Le sofferenze nette ammontano a € 4.543 milioni, in lieve riduzione rispetto a € 4.556 milioni di fine 2002, rappresentano il 6% dei crediti per cassa. Il grado di copertura è aumentato nell’anno dal 52,9% al 55,3%. Sull’andamento delle sofferenze nette hanno inciso i crediti riferiti al conglomerato Parmalat. I crediti incagliati sono pari a € 1.904 milioni, in significativa riduzione (-7%) rispetto a € 2.045 milioni di fine 2002. Al 31 dicembre 2003 la provvista complessiva, incluse le passività subordinate, ammonta a € 103.257 milioni, in lieve calo sul dato ricostruito a fine 2002 (€ 109.251 milioni). Al dato contribuisce la raccolta da clientela per € 72.913 milioni (-2,8% rispetto al 2002) milioni, pari ad una quota del 6,8% del mercato. La Raccolta Indiretta è cresciuta di oltre 2 punti percentuale rispetto al dato di fine 2002, portandosi a € 90.6 miliardi. Segnatamente, le vendite di prodotti di Wealth Management ammontano a € 4.811 milioni, con una crescita di oltre il 200% rispetto al 2002. In particolare, nel quarto trimestre i prodotti di Wealth Management sono aumentati del 10% rispetto al terzo trimestre 2003. La raccolta da banche si attesta a € 27.017 milioni, in calo rispetto ai € 30.663 milioni a fine 2002, coerentemente con la strategia del Gruppo di riduzione della dipendenza dall’interbancario. L’indebitamento netto verso banche diminuisce del 16% circa da € 11.813 milioni al 31 dicembre 2002 a € 9.897 milioni al 31 dicembre 2003. Le partecipazioni non consolidate sono pari a € 3.070 milioni. La crescita rispetto a dicembre 2002 è attribuibile essenzialmente all’investimento in Assicurazioni Generali per € 870 milioni. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2003 è di € 6.618 milioni, contro € 6.740 milioni al 31 dicembre 2002; la riduzione deriva dall’affrancamento del valore fiscale degli immobili. I Risk Weighted Asset sono in ulteriore calo (9%) da 98,5 miliardi al 31 dicembre 2002 a 89,5 al 31 dicembre 2003, nel quadro di un vasto programma di riqualificazione delle attività del Gruppo, volto a ridurre quelle con contributo nullo o negativo alla creazione di valore. Il Tier 1 ratio, il principale indicatore della solidità patrimoniale, si è attestato al 6,9%, in crescita rispetto al 6,2% di fine 2002, superando gli obiettivi stabiliti dal Piano per l’esercizio (6,5%). La Capogruppo Capitalia S.p.a. L’operatività di holding di Capitalia ha quali elementi caratterizzanti un margine d’interesse negativo, flussi rilevanti di dividendi e, quindi, fiscalità strutturalmente positiva. Il margine di interesse, negativo per € 302 milioni, è coerente con la struttura di holding di Capitalia, la cui fonte prevalente di ricavi sono i dividendi. I dividendi nell’anno, sia per cassa sia per competenza, provenienti dalle Società controllate, ammontano a € 406 milioni. Per legge, i dividendi contabilizzati per competenza e i dividendi deliberati dopo il 30 settembre 2003 non includono il credito d’imposta. Il margine di intermediazione si attesta a € 480 milioni, con un calo nel secondo semestre rispetto al primo, a causa del minor apporto di dividendi per competenza delle principali banche del Gruppo per effetto dei significativi accantonamenti a fronte dei crediti erogati al Gruppo Parmalat. I costi operativi ammontano a € 244 milioni, di cui € 79 milioni per il personale, € 139 milioni per altre spese amministrative, € 26 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione è positivo per € 237 milioni. L’esercizio chiude con un utile netto di € 89 milioni, che tiene conto di un risultato netto della gestione straordinaria positivo per € 47 milioni e di un contributo positivo delle imposte per € 434 milioni. Nel 2002 si era registrata una perdita di € 161 milioni. Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio Capitalia ha varato, all’inizio di quest’anno, un programma denominato “Protezione Investimento”, un’importante iniziativa promossa per tutelare gli investimenti dei clienti retail del Gruppo in obbligazioni emesse da gruppi industriali italiani. In particolare, ai clienti non professionali che avessero investito in obbligazioni corporate emesse da Cirio, Parmalat e Giacomelli, è offerto un ristoro delle perdite, totale o parziale secondo il coinvolgimento del Gruppo stesso nel collocamento delle obbligazioni in questione. L’importo complessivo stimato per la copertura finanziaria di tale piano è di circa € 40 milioni. Inoltre, il Gruppo offre ai propri clienti la possibilità di trasformare gli investimenti in obbligazioni corporate in un fondo specializzato di risparmio (Fineco Impiego), a condizioni particolarmente vantaggiose. Il 7 gennaio Capitalia ha acquistato da Parmalat S.p.a. In amministrazione straordinaria, per € 22 milioni, la partecipazione, pari all’1,5%, da questa detenuta in Mcc. Con questa operazione, specificamente autorizzata dal Ministro delle Attività Produttive d’intesa con il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, il Gruppo contribuisce, come parte del sistema bancario, agli interventi di supporto al gruppo Parmalat. All’inizio di febbraio è stato formalizzato il contratto per l’acquisto del 100% di Cofiri S.p.a., il cui closing è previsto per la fine del mese di marzo. Lo scorso 18 marzo il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a nuove nomine manageriali: Silvio Sperzani è stato nominato a capo dell’Area Organizzazione e Sistemi, Giuseppina Baffi dell’Area Risorse, Paolo Rella della nuova Area Funzionamento, che accentra varie attività precedentemente svolte da Società controllate. Inoltre, il Consiglio ha nominato Raffaele Zippel, già responsabile di Standard & Poor’s Italia, Direttore Generale di Capitalia Service Jv, la joint venture costituita con Archon (Gruppo Goldman Sachs). Il Consiglio ha infine approvato la relazione sul sistema di Corporate Governance e sull’adesione al Codice di Autodisciplina, verificando l’esistenza di sei consiglieri indipendenti. Sempre in materia di Governance il Consiglio ha assunto due altre decisioni: con la prima ha modificato la composizione del Comitato per il controllo interno, al fine di riservare la partecipazione a tale Comitato solo ad amministratori in maggioranza indipendenti e che non facciano parte del Comitato Esecutivo; con la seconda ha modificato la composizione dell’Organismo di Vigilanza del D.lgs 231/01 chiamando a presiederlo il Dottor Renato Granata, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Primo Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione. Gli altri componenti sono il responsabile dell’Audit Interno e il responsabile dell’Area Legale.  
   
   
ITALMOBILIARE ESERCIZIO 2003: UTILE NETTO DI COMPETENZA A 169 MILIONI DI EURO (+40,8%) RICAVI: 4.397,1 MILIONI DI EURO SOSTANZIALMENTE STABILI (+0,7%)  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Il Consiglio di amministrazione di Italmobiliare Spa ieri ha preso in esame e approvato la relazione e il bilancio della società e il consolidato relativi all’esercizio 2003. Il Consiglio ha inoltre approvato alcune proposte di modifiche e integrazioni allo Statuto correlate all’applicazione della “legge Vietti” e ha deliberato di partecipare, con Italcementi, alla costituzione della “Fondazione Italcementi - Cavaliere del Lavoro Carlo Pesenti”. Il Gruppo Italmobiliare ha realizzato ricavi per 4.397,1 milioni di euro (+0,7%), un utile totale di 442 milioni (+17,5%) e un utile di competenza del Gruppo di 168,7 milioni (+40,8%). All’incremento dell’utile consolidato hanno concorso il miglioramento del risultato di Italcementi, il significativo incremento dei risultati di Sirap Gema e il positivo apporto delle principali società finanziarie. Il risultato operativo si è attestato a 661,2 milioni di euro (pari al 15% dei ricavi), con una flessione del 6,7% rispetto al valore del precedente esercizio, dopo ammortamenti e altre svalutazioni delle immobilizzazioni per complessivi 416,2 milioni. Sui risultati operativi hanno inciso negativamente l’effetto della rivalutazione dell’euro e l’aumento di alcuni fattori di costo. A livello consolidato l’indebitamento finanziario netto, che mette in luce una riduzione di 306,9 milioni, si attesta a 1.606,2 milioni al 31 dicembre 2003 dai 1.913,1 milioni di fine 2002. La posizione finanziaria netta di Italmobilare Spa, unitamente alle società finanziarie totalmente controllate, risulta positiva per 198,8 milioni rispetto ai 181,2 milioni di fine 2002. Il patrimonio netto totale di Gruppo pari a 3.638,7 milioni si è incrementato di 29 milioni malgrado un effetto cambio negativo di 209 milioni. La Capogruppo Italmobiliare Spa ha riportato un risultato netto di 55,4 milioni rispetto ai 62,5 milioni del 2002, esercizio che fu caratterizzato da significative plusvalenze straordinarie relative al closing della cessione Sigesa e alla vendita della partecipazione in Sab Autoservizi. Il Consiglio di amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 1 euro alle azioni ordinarie (0,94 euro nel 2003) e di 1,078 euro alle azioni di risparmio (1,018 euro) con un incremento rispettivamente del 6,38% e del 5,89%. 2 Il dividendo, ottenuta l’approvazione dall’Assemblea degli azionisti (convocata in sede ordinaria e straordinaria il 17 e 18 maggio, rispettivamente in prima e seconda convocazione), sarà posto in pagamento dal prossimo 27 maggio (stacco cedola il 24 maggio). Le previsioni a livello di Gruppo per l’esercizio in corso possono essere così sintetizzate: per il settore materiali da costruzione sono presumibili risultati comparabili con quelli registrati nel 2003 fatta esclusione delle componenti straordinarie e di nuovi effetti valutari; nel settore imballaggio alimentare e isolamento termico il risultato della gestione è atteso in linea con quello dello scorso esercizio; il settore finanziario è sottoposto all’incertezza dello scenario politico-economico internazionale con possibili ripercussioni negative sulle valutazioni delle partecipazioni in portafoglio che nel 2003 avevano invece contabilizzato sensibili plusvalenze e riprese di valore. Nell’esercizio in corso, inoltre, non sono previste componenti straordinarie come nel 2003; conseguentemente il risultato consolidato dovrebbe essere inferiore a quello del passato esercizio. Per quanto riguarda la Capogruppo Italmobiliare Spa l’utile dell’esercizio 2004, considerati i dividendi già deliberati da molte partecipate, dovrebbe risultare in linea con quello del 2003. ***** Il Gruppo - A livello consolidato Italmobiliare ha realizzato ricavi per 4.397,1 milioni di euro (4.365,3 milioni). All’aumento dello 0,7% hanno concorso in incremento per il 3,7% le attività e per lo 0,3% le evoluzioni intervenute nell’area di consolidamento e in decremento per il 3,3% l’effetto della rivalutazione dell’euro. Nel corso del quarto trimestre 2003 il giro d’affari (1.073,4 milioni) ha registrato un incremento dell’1,2% mentre i risultati gestionali hanno evidenziato una flessione in larga misura dovuta alle attività del settore materiali da costruzione, penalizzate dall’effetto cambio e dall’aumento di alcuni fattori di costo. Nell’esercizio 2003 il margine operativo lordo, pari a 1.077,4 milioni (-3,5%), ha risentito oltre che degli effetti valutari negativi anche di un aumento dei costi operativi, in particolare materie prime e costi logistici, che in alcuni mercati non è stato possibile trasferire integralmente sui prezzi di vendita. Il risultato operativo si è attestato a 661,2 milioni di euro (pari al 15% dei ricavi), con una flessione del 6,7% rispetto al valore del precedente esercizio, dopo ammortamenti e altre svalutazioni delle immobilizzazioni per complessivi 416,2 milioni. Il risultato ante imposte è stato pari a 684,2 milioni, in crescita del 20,7% rispetto a quello del precedente esercizio di 566,7 milioni. L’utile netto complessivo ammonta a 442 milioni a fronte di un utile di 376,2 milioni del 2002 (+17,5%). Nel 2003 si sono registrati oneri fiscali superiori di circa 51,7 milioni rispetto all’esercizio precedente che aveva peraltro beneficiato in Italia, di incentivi fiscali (Tremonti bis) per 25,9 milioni e in Belgio di una riduzione pari a 24,8 milioni di imposte differite a seguito della riduzione del tasso di imposizione. L’utile netto di competenza del Gruppo è di 168,7 milioni (119,8 milioni) in aumento del 40,8% rispetto al 2002. Il cash flow realizzato dal Gruppo lo scorso anno è stato di 858,2 milioni (+9,3%) rispetto ai 784,9 milioni del 2002. Il patrimonio netto totale che al 31 dicembre 2003 ammontava a 3.638,7 milioni (3.609,7 milioni nel precedente esercizio) sconta una sensibile variazione negativa delle riserve di conversione dovuta alla rivalutazione dell’euro. Il patrimonio netto di competenza del Gruppo era pari a 1.646,2 milioni (1.571,9 milioni a fine 2002). L’indebitamento finanziario netto a fine esercizio ammontava a 1.606,2 milioni (1.913,1 milioni) dopo investimenti per 399,7 milioni. Il gearing del Gruppo (rapporto tra posizione finanziaria netta, compresi i Tsdi, e patrimonio netto) a fine anno era pari al 45,5% (55,1% al 31 dicembre 2002). Il rapporto tra l’indebitamento netto e il Mol è pari a 1,53 contro 1,78 dell’esercizio precedente. Andamento dei principali settori di attività - Nel settore dei materiali da costruzione, il gruppo Italcementi (come comunicato lo scorso 15 marzo) ha realizzato a livello consolidato ricavi per 3 4.284,7 milioni di euro (+0,5%) rispetto al 2002. Il margine operativo lordo (1.060,9 milioni) ha registrato una flessione di 47,9 milioni (-4,3%) riferibile principalmente al negativo impatto del deprezzamento delle altre valute rispetto all’euro, che ha inciso per circa 37 milioni. Dopo ammortamenti e altre svalutazioni delle immobilizzazioni per complessivi 404,5 milioni, il risultato operativo si è attestato a 656,4 milioni di euro (pari al 15,3% dei ricavi) con una flessione del 7,7% rispetto al valore del precedente esercizio. Gli oneri finanziari, al netto dei proventi, hanno registrato un calo del 10,3% rispetto al 2002 a 114,5 milioni. Su tale dinamica positiva hanno influito il duplice effetto di una riduzione dei tassi di interesse e dell’indebitamento finanziario inclusivo dei Tsdi, oltre che un impatto decisamente più contenuto della svalutazione della lira turca rispetto al 2002. Il risultato ante imposte è stato pari a 604,8 milioni, in crescita del 13,9% rispetto a quello consuntivato nel 2002 (531,0 milioni), mentre l’utile netto complessivo è stato di 375,7 milioni a fronte di un utile di 356,9 milioni nel 2002 (+5,3%). Nel 2003 si sono registrati oneri fiscali superiori di 55 milioni rispetto a quelli di competenza del 2002: va al proposito ricordato che nell’esercizio precedente si era beneficiato in Italia di incentivi fiscali legati alla Tremonti bis e in Belgio di una riduzione delle imposte differite a seguito della diminuzione del tasso di imposizione. L’utile netto di competenza del gruppo è stato di 276,8 milioni in aumento dell’1,0% rispetto al 2002. Nel settore imballaggio alimentare e isolamento termico, il gruppo Sirap Gema ha evidenziato un significativo miglioramento dei risultati gestionali e realizzato un utile netto consolidato di 8,9 milioni (4,1 milioni) a fronte di un fatturato di 111,6 milioni, in crescita del 6,4% rispetto al 2002. Il margine operativo lordo (23,9 milioni) è migliorato del 18,3% grazie al buon andamento di entrambe le aree di business, nonostante un andamento delle quotazioni dei materiali polimerici fortemente volatile e con un aumento medio annuo tendenziale di circa il 4,7%. Nel settore dell’imballaggio alimentare (74 milioni di ricavi e un Mol di 18 milioni) è risultata particolarmente positiva la dinamica economica in Italia, mentre in Francia – a fronte di un aumento del fatturato – ha inciso sul risultato l’incremento dei prezzi della materia prima e della pressione della concorrenza. Nell’area dell’isolamento termico, dopo la significativa fase di ristrutturazione del 2002, si è assistito ad un incremento del fatturato del 7,1% (37,6 milioni) e un significativo incremento del 31,1% (a quota 5,9 milioni) del margine operativo lordo. Nel mese di dicembre 2003 è stata perfezionata l’acquisizione del gruppo Petruzalek che opera in Austria e nei principali paesi dell’Est Europa con un fatturato di circa 37 milioni di euro. Nel settore finanziario, le società controllate hanno dato nel complesso un contributo positivo. Italmobiliare International Finance ha chiuso l’esercizio 2003 con un utile netto di 18,9 milioni di euro in aumento rispetto ai 16,2 milioni dell’anno precedente. Société de Participation Financière Italmobiliare S.a. Ha registrato un utile netto di 35,4 milioni rispetto a una perdita di 12,7 milioni nel 2002. Il risultato dell’esercizio ha beneficiato sia di plusvalenze realizzate dalla vendita di azioni in portafoglio, sia di riprese di valore di alcune partecipazioni svalutate in precedenza. I risultati dei due esercizi non sono peraltro tra loro completamente comparabili a seguito della ristrutturazione finanziaria avvenuta nell’ultima parte del 2002. Il Gruppo Fincomind, cui fanno capo Finter Bank Zurich e Finter Bank France, ha evidenziato una perdita netta consolidata di 1.844 mila franchi svizzeri (perdita di 4.207 mila franchi svizzeri nel 2002) determinata esclusivamente dai costi ed oneri conseguenti al programma di ristrutturazione delle attività di Finter Bank France. La Capogruppo – Italmobiliare Spa ha registrato nel 2003 un saldo fra proventi e oneri finanziari pari a 88,5 milioni di euro (105,7 milioni nel 2002, esercizio in cui fu effettuata la cessione della partecipazione in Sab Autoservizi e il closing dell’operazione Sigesa). L’utile delle attività ordinarie è ammontato a 73,7 milioni (89,9 milioni) mentre il risultato ante imposte è stato di 84,5 milioni (85,7 milioni) dopo proventi straordinari per 10,8 milioni (oneri per 4,2 milioni nel 2002) correlati ad alcune cessioni immobiliari e ad una revisione dei fondi rischi. Il risultato netto è stato di 55,4 milioni di euro (62,5 milioni nel precedente esercizio) su cui verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 1 euro alle azioni ordinarie e di 1,078 euro alle azioni di 4 risparmio. Lo stacco cedola, dopo l’approvazione dell’Assemblea degli azionisti, è previsto per il 24 maggio mentre il pagamento avverrà a partire dal 27 maggio. Lo scorso anno il dividendo distribuito fu di 0,94 euro alle azioni di ordinarie e di 1,018 euro alle azioni di risparmio. Il patrimonio netto di 970,5 milioni di euro (952,3 milioni di euro a fine 2002) copre il 76,6% delle partecipazioni immobilizzate. La posizione finanziaria netta di Italmobiliare, unitamente alle società finanziarie controllate al 100%, era positiva a fine esercizio per 198,8 milioni di euro rispetto ai 181,2 milioni di euro di fine 2002. In base alla media delle quotazioni rilevate dalla Borsa di Milano nei sei mesi precedenti, a fine 2003 le plusvalenze inespresse su titoli quotati di Italmobiliare Spa risultavano di 1.004,5 milioni di euro, contro gli 868,8 al dicembre 2002. Nel corso dell’esercizio 2003 è scaduta la seconda tranche del prestito obbligazionario convertibile in azioni Unicredito Italiano emesso nel dicembre 1998 da Mediobanca International Ltd ed è stato rimborsato il correlato finanziamento di circa 236 milioni di euro concesso da Mediobanca a Italmobiliare; conseguentemente le azioni Unicredito Italiano al servizio del prestito sono tornate in piena disponibilità della società.  
   
   
CREMONINI: UTILE NETTO CONSOLIDATO DI GRUPPO A 29,5 MILIONI DI EURO NEL 2003. PROPOSTO DIVIDENDO LORDO DI 0,137 EURO PER AZIONE. RICAVI TOTALI +12,4%, EBITDA +9,9% E EBIT +16,2%  
 
Castelvetro di Modena, 31 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a. Ha approvato ieri a i dati di bilancio del 2003, che verranno sottoposti all’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 30 aprile presso la sede sociale. Principali risultati economici consolidati del 2003 Nel 2003 i ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.786,2 milioni di Euro, in crescita dell’ 12,4% rispetto ai 1.589,3 milioni di Euro del 2002. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 117,7 milioni di Euro, facendo registrare un incremento del 9,9% a fronte dei 107,0 milioni di Euro del 2002, mentre il risultato operativo (Ebit) è cresciuto del 16,2%, raggiungendo i 61,8 milioni di Euro, rispetto ai 53,2 milioni di Euro del 2002. A conferma del positivo andamento del Gruppo, il risultato della gestione caratteristica, prima degli effetti di tutte le componenti straordinarie, è stato pari a 35,9 milioni di Euro, in crescita del 70,6% rispetto ai 21,1 milioni di Euro del 2002. L’utile netto ha raggiunto i 34,8 milioni di Euro rispetto ai 3,1 milioni di Euro del 2002. L’utile netto consolidato di Gruppo, calcolato al netto delle componenti di pertinenza dei terzi, è stato pari a 29,5 milioni di Euro rispetto ai 2,5 milioni di Euro del 2002. A fronte di tali risultati, il Consiglio di Amministrazione ha proposto la distribuzione agli azionisti di un dividendo lordo di 0,137 Euro per azione, pari a circa il 10% del valore corrente del titolo, che verrà messo in pagamento in data 20 maggio (con stacco cedola il 17 maggio). Il monte dividendi complessivo ammonta a circa 17,5 milioni di Euro. Tale dividendo corrisponde ad un pay-out ratio di circa il 60% dell’utile netto consolidato. Risultati dei tre settori di attività Tutti e tre i settori di attività del Gruppo hanno registrato nel 2003 performance di rilievo. In particolare:
(mln/euro)ProduzioneDistribuzioneRistorazione
20022003%20022003%20022003%
Fatturato760,1859,9+13,1665,9744,2+11,8192,7235,1+22,0
Ebitda47,952,6+10,041,046,0+12,119,922,3+11,7
Ebit19,521,8+11,828,934,4+19,013,113,2+1,3
Posizione finanziaria netta e investimenti Nel corso del 2003, la posizione finanziaria netta è migliorata registrando un calo di 36,7 milioni di Euro, attestandosi a 451,1 milioni di Euro rispetto ai 487,8 milioni di Euro dell’esercizio precedente e portando il rapporto net debt/equity a 1,8 (era pari a 2,8 a fine 2002). La struttura della posizione finanziaria netta è altresì migliorata grazie al riposizionamento a medio/lungo termine di parte del debito, in linea con gli obiettivi del management:
Posizione Finanziaria Netta
(mln/Euro)20022003
Indebitamento a medio/lungo(167,4) (200,8)
Indebitamento a breve(390,2)(312,3)
Totale Indebitamento(557,6)(513,1)
Disponibilità liquide e altre attività finanziarie69,862,0**
Posizione Finanziaria Netta(487,8)(451,1)
** di cui 50,9 milioni di Euro giacenti in conti correnti attivi e cassa Il calo dell’indebitamento è ancora più significativo se si considera che il Gruppo nell’arco del 2003 ha effettuato investimenti per 61,1 milioni di Euro, di cui 25,4 milioni di Euro in acquisizioni finalizzate allo sviluppo dei business, che entreranno a regime già a partire da quest’anno. Risultati della Capogruppo Cremonini Spa La capogruppo Cremonini S.p.a. Ha realizzato ricavi totali per 126,4 milioni di Euro rispetto ai 124,5 milioni di Euro del 2002 (+1,5%) ed un utile netto di 17,8 milioni di Euro contro il valore di 1,8 milioni di Euro dell’esercizio precedente. Il Cda, inoltre, ha deliberato la cooptazione nel Consiglio del dott. Mario Rossetti, quale Consigliere Indipendente. La nomina sarà sottoposta all’approvazione della prossima Assemblea degli Azionisti.
 
   
   
GRUPPO TREVI: FORTE CRESCITA DEI MARGINI INDUSTRIALI IL BILANCIO 2003 SI CHIUDE IN LINEA CON LE ATTESE: RICAVI TOTALI A 367 MILIONI DI EURO (+7,8% RISPETTO AL 2002)  
 
Cesena, 31 marzo 2004 - Si è riunito a Cesena, sotto la presidenza di Davide Trevisani, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Trevi (Mi:tfi), tra i protagonisti mondiali nel settore dell’ingegneria del sottosuolo e nella produzione delle macchine per fondazioni e perforazioni da oltre 45 anni, per l’approvazione del progetto di Bilancio 2003. A livello consolidato il 2003 registra una crescita dei ricavi totali a 366,6 milioni di euro (+7,8% rispetto al 2002) in linea con il budget comunicato (360 milioni di euro). Sono soprattutto i margini industriali a migliorare sensibilmente rispetto al 2002: l’Ebitda sale da 27,3 a 41,3 milioni di euro (11,3% sui ricavi totali) mentre l’Ebit passa da 4,6 a 16,7 milioni di euro (4,6% sui ricavi totali). Tali positivi risultati scontano la flessione del dollaro rispetto all’euro. Se le operazioni di consolidamento fossero state svolte agli stessi cambi del 31 dicembre 2002 i ricavi totali sarebbero ammontati a 408 milioni di euro ed il patrimonio netto di Gruppo a 75,4 milioni di euro. Il 2003 segna il ritorno all’utile della società con un risultato netto di 1,1 milioni di euro contro un risultato negativo di 15 milioni di euro del 2002. Il risultato ante imposte è stato pari a 4,4 milioni di euro (-10 milioni nel 2002). Migliora del 4,5% la posizione finanziaria netta, che passa da –118,7 milioni di euro del 2002 a –113,4 milioni di euro al 31 dicembre 2003. Nello stesso periodo migliora la struttura del debito, composto per oltre il 90% da debiti a medio/lungo termine. Il portafoglio ordini torna in linea con gli anni precedenti al 2002, scendendo a 296 milioni di euro (- 32%), soprattutto per l’esaurirsi di commesse di lunga durata acquisite negli anni precedenti. E’ prevista a breve l’acquisizione di importanti nuove commesse. La Capogruppo ha chiuso il 2003 con ricavi in crescita del 21,3% rispetto al 2002 (6,2 milioni di euro rispetto ai 5,1 milioni dell’anno precedente) ed un utile netto di 1.024.088 Euro. Il Cda ha proposto un dividendo di euro 960.000 (0,015 per azione), data stacco dividendo 5 luglio 2004.  
   
   
LUXOTTICA GROUP E COLE NATIONAL CORPORATION ANNUNCIANO CHE L'FTC HA RICHIESTO ULTERIORI INFORMAZIONI SULLA GIÀ ANNUNCIATA OPERAZIONE DI ACQUISIZIONE  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Luxottica Group S.p.a. E Cole National Corporation hanno annunciato ieri congiuntamente di aver ricevuto dalla Federal Trade Commission (Ftc), l’organo federale statunitense preposto all’antitrust, un’ulteriore richiesta di informazioni con riferimento all’accordo che prevede l’acquisto da parte di una controllata di Luxottica Group di Cole National Corporation tramite fusione. Pertanto, il periodo durante il quale l’organo federale statunitense preposto all’antitrust, in base al Hart-scott-rodino Antitrust Improvements Act, si riserva di verificare che i principi di concorrenza siano rispettati, è stato prolungato fino al 30° giorno successivo alla ricezione delle informazioni richieste, a meno che detto termine non venga anticipato dallo stesso Ftc. Luxottica Group e Cole National Corporation si impegnano a rispondere alla richiesta di informazioni nel minor tempo possibile. L’accordo, come già annunciato il 26 gennaio 2004, prevede che Luxottica Group acquisti tutte le azioni in circolazione di Cole National al prezzo di Dollari 22,5 per azione in contanti tramite la fusione di una propria controllata con Cole National Corporation, previa approvazione da parte degli azionisti di Cole National. Cole National Corporation ha convocato l’Assemblea Straordinaria che si terrà il 20 aprile 2004 per approvare detto accordo. Pertanto, il perfezionamento della fusione dovrebbe verificarsi nella seconda parte dell’anno.  
   
   
BENETTON RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2003: FATTURATO CASUAL IN LINEA CON L'ANNO PRECEDENTE, UTILI NETTI A 108 MILIONI DI EURO INDEBITAMENTO NETTO 2004 PREVISTO IN LINEA CON 2003  
 
Ponzano, 31 marzo 2004 - Ricavi consolidati pari a 1.859 milioni di euro, utili netti a 108 milioni di euro, utile netto normalizzato a 139 milioni, autofinanziamento stabile a circa 330 milioni di euro, indebitamento netto in calo a 468 milioni di euro: sono questi i dati principali, approvati ieri dal Consiglio di Amministrazione, con cui il Gruppo Benetton ha chiuso l'esercizio 2003. All'assemblea degli Azionisti (convocata il 12 maggio prossimo) verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 0,38 euro per azione, in pagamento dal 27 maggio, pari a 69 milioni di euro complessivi. I ricavi consolidati 2003 mostrano una sostanziale tenuta del settore dell'abbigliamento e un forte calo della componente sport legato alla cessione dei marchi dell'attrezzo sportivo, avvenuta nel primo semestre dell'anno. Il valore dei ricavi consolidati nel 2003 è pari a 1.859 milioni contro i 1.992 milioni registrati nell'esercizio precedente. I ricavi, al netto della cessione dell'attrezzo sportivo e dell'effetto cambi, presentano un aumento di 1,2 per cento, valore che sale al 2,1 per cento per l'abbigliamento casual. Il margine lordo industriale si attesta a 810 milioni di euro rispetto agli 868 del 2002, con una incidenza sui ricavi invariata al 43,6%. Oltre agli impatti della cessione dell'attrezzo sportivo e dell'effetto cambi, il margine lordo è stato influenzato positivamente dall'aumento dei volumi e dalla politica di arricchimento del mix-prodotto che ha interessato principalmente il settore casual. Il risultato operativo si attesta a 232 milioni di euro rispetto ai 243 dell'anno 2002 con una migliore incidenza sui ricavi che passa al 12,5% dal 12,2% per la cessione del business sportivo. Il minor risultato operativo del settore casual si deve imputare all'andamento dei cambi e ai maggiori accantonamenti. L'utile consolidato normalizzato, prima delle poste non ricorrenti, si attesta a 139 milioni di euro contro un valore, normalizzato, di 128 milioni nel 2002. L'utile netto di esercizio è pari a 108 milioni di euro (contro una perdita di 10 milioni di euro dell'anno precedente). L'equilibrio e la solidità della struttura patrimoniale del Gruppo si confermano a livelli di assoluto valore, con un indebitamento netto in forte riduzione a 468 milioni di euro dai 613 milioni di euro di fine 2002 e un patrimonio netto (al 31 dicembre 2003) di 1.174 milioni di euro, consentendo di mantenere una strategia di particolare attenzione alla remunerazione degli azionisti, con un dividendo totale pari a 69 milioni di euro. Anche il capitale di funzionamento si è ridotto a 729 milioni di euro dai 798 milioni a fine 2002, grazie in particolare ad un efficace controllo del credito commerciale. L'autofinanziamento nell'anno si attesta a un valore pressochà stabile a circa 330 milioni di euro ed ha ampiamente consentito di far fronte agli investimenti operativi netti che nell'anno sono stati pari a 126 milioni di euro, finalizzati in particolare al continuo potenziamento della rete commerciale e produttiva. Il free cash flow (prima dei dividendi e dei flussi relativi alla cessione dell'attrezzo sportivo) si attesta a 122 milioni di euro (85 milioni nel 2002). Il Cda ha infine analizzato le tendenze dell'andamento gestionale nel 2004. A fronte di una generale cautela nei consumi, in particolare del comparto tessile abbigliamento, e in linea con quanto anticipato nella presentazione delle Linee guida del Gruppo 2004-2007 avvenuta nel mese di dicembre e con quanto comunicato a seguito del Consiglio di Amministrazione del 6 Febbraio 2004, si prevedono per il 2004 margini industriale ed operativo sostanzialmente in linea con il 2003. Il fatturato che non comprenderà più l'attività relativa all'attrezzo, si dovrebbe attestare attorno ai 1.800 milioni di euro. L'utile netto atteso è pari a circa il 7% del fatturato. Si prevedono per il settore abbigliamento casual ricavi in moderata crescita, con un obiettivo intorno ai 1.580 milioni di euro. L'autofinanziamento previsto per il 2004 è in linea con quello di fine 2003, cosଠcome l'indebitamento netto, nonostante il pagamento dell'imposta sostitutiva legata all'avvenuta riorganizzazione societaria. Gli investimenti si dovrebbero attestare a circa 100 milioni di euro focalizzati per lo più nello sviluppo della rete commerciale.  
   
   
BASTOGI SPA : CDA HA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2003: UTILE NETTO CONSOLIDATO € 256.520 PERDITA BILANCIO CIVILISTICO € 2.984.264  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Si è riunito il 29 marzo 2004, il Consiglio di Amministrazione di Bastogi spa per esaminare ed approvare il progetto di bilancio di esercizio per l’anno 2003. Il bilancio consolidato registra un utile netto di € 256.520 rispetto a all’utile di € 3.345.086 dell’esercizio precedente. Il bilancio civilistico della società evidenzia una perdita di € 2.984.264 dopo aver iscritto rettifiche di valore delle partecipazioni per € 3.201.000 . Nel 2003 Bastogi ha svolto il proprio ruolo di holding di partecipazione ed ha positivamente attuato una strategia di ottimizzazione della struttura e delle risorse del gruppo focalizzato nei tre principali business: immobiliare, logistica di nicchia e formazione che fanno capo rispettivamente a Brioschi Finanziaria, Frigoriferi Milanesi e Nuova Accademia di Belle Arti (Naba). In particolare il gruppo Brioschi Finanziaria ha attuato una gestione dinamica del proprio portafoglio di attività ed ha proseguito l’attività di trading. Contestualmente sono positivamente continuati i lavori di sviluppo dei progetti relativi alle aree di proprietà a Milano e Roma. Il gruppo Frigoriferi Milanesi con il nuovo marchio Open Care–frigoriferi Milanesi è oggi in grado di offrire, in modo completo e qualificato, un insieme di servizi per la gestione, valorizzazione e conservazione del patrimonio artistico. La nuova strategia commerciale focalizzata sul cliente ha contrastato il debole trend congiunturale del settore “custodia pellicce” confermando sia a quantità che a valori i dati dell’esercizio precedente. L’incremento del settore “caveau” ha compensato la perdita di fatturato del settore “custodia pegni”. Nell’esercizio 2002 Bastogi è entrata nel settore della formazione, con l’acquisizione del controllo di Nuova Accademia srl società che, all’inizio degli anni ottanta, ha costituito la Nuova Accademia di Belle Arti (Naba). Naba è oggi un’accademia, legalmente riconosciuta, che organizza e gestisce corsi quadriennali di pittura, scultura, scenografia, graphic design, comunicazione pubblicitaria, multimedialità, moda, textile design e product design. Date le forti potenzialità del settore, nel 2003 è stato avviato un cospicuo intervento organizzativo e gestionale volto a dotare la struttura e l’organizzazione di nuovi strumenti e ad arricchire ulteriormente l’offerta formativa. Si inizierà ad apprezzare i frutti di tale intervento con l’anno accademico 2004-2005. Gli investimenti e le dismissioni effettuate dalle società del gruppo Bastogi hanno complessivamente determinato una riduzione del capitale investito. La struttura finanziaria del gruppo si è ulteriormente rafforzata. Infatti al 31 dicembre 2003 il capitale investito netto di 194 € milioni - 205,2 € milioni a dicembre 2002- era finanziato per 195,7 € milioni da mezzi propri residuando una disponibilità finanziaria netta di 1,6 milioni di euro. Il Cda propone all’Assemblea di rimandare a nuovo il risultato d’esercizio. L’assemblea dei Soci e’ già convocata (Gazzetta Ufficiale n.57 del 9 marzo 2004) in sede ordinaria per l’approvazione del Bilancio e il conferimento dell’incarico a società di revisione al Forum di Assago (Milano) per il giorno 29 aprile 2004 alle ore 18 in prima convocazione e per il giorno 6 maggio 2004 in seconda convocazione stesso luogo e ora.  
   
   
ACEGAS – APS: APPROVATO DAL C.D.A. IL BILANCIO 2003, COMPRENSIVO DEI RISULTATI DI PADOVA PER IL SOLO PERIODO DAL 19 AL 31 DICEMBRE. VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATO 289,2 MLN DI EURO (+21%), EBITDA 50,9 MLN (+41%)  
 
Padova, 31 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegas-aps – la multiutilities del Nord Est, quotata al mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, nata dall’aggregazione tra la triestina Acegas S.p.a. E Azienda Padova Servizi S.p.a. – ha approvato oggi i risultati al 31 dicembre 2003. Risultato Consolidato L’unione tra Acegas e Aps, che si è concretizzata lo scorso mese di dicembre con la stipula dell’atto di scissione, ha portato alla nascita di un nuovo soggetto che si conferma tra i protagonisti a livello nazionale nei settori della produzione/distribuzione di gas ed energia elettrica, della gestione del ciclo idrico integrato e dell’Ambiente. Il conto economico 2003 di gruppo è il prodotto di un anno di esercizio di Trieste (ex Acegas Spa) a cui si aggiungono i risultati di esercizio maturati da Padova (ex Aps Spa) solo per il periodo compreso tra il 19 dicembre 2003, data a partire dalla quale ha avuto effetto l’aggregazione, al 31 dicembre 2003. In ragione di questo il Gruppo chiude il 2003 con un fatturato consolidato pari a 289,2 mln di euro (+20,7% rispetto ai 239,6 mln del 2002) sostenuto principalmente dall’incremento dei ricavi nei settori dell'energia elettrica e del gas. In particolare, i ricavi realizzati da Padova nel citato periodo ammontano complessivamente a 3,4 mln di euro. In sensibile miglioramento anche i principali indicatori di redditività: il Margine Operativo Lordo (Ebitda) passa dai 36,2 mln di euro del 2002 ai 50,9 mln del 2003, con un incremento pari a +40,7%; il Risultato Operativo (Ebit) si attesta a 23,7 mln di euro, con una crescita del 75,3% rispetto ai 13,5 mln di euro del 2002; l'Utile Netto chiude a 10,6 mln di euro, con una crescita pari a +48,7% rispetto ai 7,1 mln del precedente esercizio. In riferimento a quanto detto sopra, le più importanti variazioni registrate a livello di Ebitda sono principalmente riconducibili a fattori intervenuti all'interno dell'area di gestione dell'ex Acegas quali: - il miglioramento della divisione acqua per 9,0 mln di euro, di cui 4,0 dovuti all'effetto combinato della crescita dei volumi venduti e dell'efficientamento della gestione e 5,0 alle rettifiche operate nel 2002 sui consumi idrici stimati; - il miglioramento della divisione gas per 3,8 mln di euro per effetto della crescita dei volumi di vendita dovuti al favorevole andamento climatico; - la crescita della contribuzione di Estgas (+1,7 mln di euro) il cui margine operativo lordo segna un +252% rispetto ai risultati del 2002 principalmente per effetto della crescita dei volumi di vendita dovuti al favorevole andamento climatico; - la riduzione del margine della divisione energia per 3,6 mln di euro per effetto del confronto con un 2002 che ha beneficiato di significative partite straordinarie positive. Risultato Consolidato Proforma Al fine di rendere confrontabili i risultati della società nella sua globalità e ottenere una rappresentazione complessiva dei business gestiti, è stato redatto il conto economico consolidato nella versione “proforma”, da cui emerge: Il valore della produzione a 495,3 mln di euro, con una crescita pari a +17,5% cui Trieste e Padova hanno contribuito in misura pressoché uguale. Il margine operativo lordo a 90,4 mln di euro con una crescita pari a +29,9% rispetto al 2002. Il risultato netto a 20,1 mln di euro raddoppiando, nella sostanza, i 10,1 mln di euro dell'anno precedente (+99,1%) Con riferimento ai risultati economici proforma si segnalano i seguenti fattori che, contabilizzati nel bilancio di Aps prima della data di scissione, non hanno un effetto significativo sull'utile netto, poiché si compensano in gran parte l'uno con l'altro, ma vanno a incidere sulla configurazione dei risultati economici intermedi: accantonamento effettuato per 13,4 mln di euro per presunti oneri riguardanti il ripristino ambientale dell’area dell’ex discarica di Ponte San Nicolò riallineamento ai vigenti principi contabili, con conseguente plusvalenza per 13,5 mln, dei criteri di contabilizzazione adottati per i contributi di allacciamento. Situazione Patrimoniale-finanziaria La situazione patrimoniale al 31 dicembre 2003 evidenzia, rispetto al 2002, un importante aumento del capitale investito (+242,8 mln di euro pari a +84,4%), in gran parte dovuto all’effetto dell’operazione di aggregazione. Il patrimonio netto si incrementa di +119,2 mln di euro, di cui 105,8 mln derivanti dal bilancio di Aps, chiuso al 18 dicembre 2003. La posizione finanziaria netta, che al 31/12/2003 si attesta a 210,3 mln di euro rispetto agli 86,6 mln del precedente esercizio, risente sensibilmente dell’operazione di scissione di Aps in Acegas, soprattutto per ciò che concerne l'acquisizione del finanziamento da 120 mln di euro acceso in occasione dell'operazione stessa. Il rapporto debt/equity esprime condizioni di equilibrio nella struttura finanziaria attestandosi a 0,66. Dividendi In merito alla distribuzione dei dividendi, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'assemblea degli azionisti di destinare a dividendi il 93,27% dell'utile di esercizio di Acegas-aps spa (pari a 12.679.913,57 euro) e l'intera riserva di avanzo di scissione (pari a 3.729.078.16 euro) secondo le seguenti modalità: -0,38 euro per le azioni ordinarie con godimento 1 gennaio 2003 (contro i 0,15 dello scorso anno) - 0,15 euro per le azioni ordinarie di nuova emissione con godimento 19 dicembre 2003 I dividendi saranno posti in pagamento il 10 giugno 2004 con data stacco cedola il 7 giugno 2004. Il dividendo in distribuzione per le azioni con godimento 1 gennaio 2003 presenta un dividend yield calcolato sulla media dei prezzi di borsa degli ultimi 3 mesi pari al 7,0%. “I risultati raggiunti nel 2003 – afferma Massimo Paniccia, Presidente di Acegas-aps – sono assolutamente in linea con quanto da noi previsto in occasione dell’operazione straordinaria di scissione e migliori di quanto anticipato ai mercati il 17 dicembre scorso”. “Tali risultati – continua Paniccia - e il perfezionamento dell’operazione, avvenuto lo scorso dicembre in tempi eccezionalmente brevi, rappresentano un buon punto di partenza per attuare nel corso del 2004 la completa aggregazione delle due società e affrontare adeguatamente le opportunità offerte dal mercato che vogliamo conquistare”. "La condivisione da parte di Padova e di Trieste delle proprie specifiche eccellenze - ha aggiunto Francesco Giacomin, Amministratore Delegato di Acegas-aps - e la valorizzazione delle economie di scala stanno portando al rafforzamento del Gruppo in molte aree di business e al miglioramento dell'efficienza gestionale generale, come dimostrano anche i primi risultati aggregati". Forte di 240 mila clienti nel settore gas, 214 mila nel settore idrico, 140 mila nell’energia elettrica e di un bilanciato portafoglio di attività, Acegas-aps è la sesta società in termini dimensionali tra le multi utilities quotate in Borsa e si propone come polo catalizzatore nel Nord-est nel processo di concentrazione del settore.  
   
   
CONFERMATI GLI OBIETTIVI DI CRESCITA DEL PIANO INDUSTRIALE DEL GRUPPO EPLANET  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di ePlanet, presieduto dal prof. Roberto Ruozi, nell’approvare le previsioni dell’andamento industriale e finanziario per il 2004 ha confermato le linee guida del Piano Industriale 2003-2006 del Gruppo, già definite nel giugno 2003. Nonostante la congiuntura economica non favorevole ed una crescita del mercato indirizzabile al di sotto delle aspettative, la decisa focalizzazione sul mercato “wholesale” della connettività a larga banda consente di perseguire efficacemente gli obiettivi di risanamento e di redditività del Gruppo. Mercato e Sviluppo del Business: negli ultimi 12 mesi ePlanet ha più che triplicato la base clienti tra operatori di telecomunicazioni, Internet Service Provider (Isp), istituti di ricerca e grandi imprese. Il Gruppo, oltre a fornire infrastrutture di telecomunicazioni e servizi di connettività a larga banda sia Sdh che Ip, è impegnata nello sviluppo di nuove tipologie di servizi, sia dal punto di vista della modalità di erogazione che della piattaforma tecnologica, soprattutto al fine d’incontrare la domanda emergente per il trasporto di segnali video digitali su portanti terrestri. Eplanet, quindi, nel corso del 2004, intende perseguire il ruolo di polo di aggregazione e di facilitatore per tutte quelle aziende che decidano d’intraprendere, strategicamente, la strada dell’innovazione di prodotti e servizi nel settore delle comunicazioni elettroniche. La rete del gruppo ePlanet: si distingue per caratteristiche tecniche, funzionali e geografiche. Le dorsali ePlanet rispettano le specifiche più restrittive ed offrono la più ampia accessibilità, sia per manutenzione sia per connettività. Oggi la rete si stende per 4100 km e tocca oltre 150 città. Obiettivi economico-finanziari: il Gruppo ePlanet conferma gli obiettivi del piano industriale per il 2005 con ricavi a 45 milioni di euro ed utile a 3 milioni di euro. Per l’anno in corso è previsto un Ebitda positivo di 5 milioni di euro. Contestualmente il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno un comitato per la remunerazione e per gli eventuali piani di stock option o di assegnazione di azioni, composto dai Consiglieri Umberto De Julio, Ambrogio Lualdi, Nicolò Francesco Rienzi.  
   
   
COMUNICATO STAYER S.P.A. TRIMESTRALE AL 31 DICEMBRE 2003: FATTURATO CONSOLIDATO: EURO 16.566 MILA PERDITA CONSOLIDATA: EURO 4.397 MILA  
 
Ferrara, 31 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Stayer Spa, ha approvato ieri la relazione trimestrale del gruppo Stayer al 31 dicembre 2003. A seguito della messa in liquidazione della controllata Stayer Kity International s.A. Il 5 gennaio 2004, tale società è uscita dall’area di consolidamento. Al 31 dicembre 2003 il fatturato del Gruppo Stayer ammonta a Euro 16.566 mila, che si confronta con un fatturato al 31 dicembre 2002 di Euro 35.098 mila e di Euro 24.836 mila, sempre al 31 dicembre 2002, al netto del fatturato della società in liquidazione. La motivazione principale di questo calo è da ricercarsi nell’impossibilità da parte di Stayer S.p.a. Di evadere gli ordini in portafoglio in seguito all’interruzione delle forniture di materiali e di semilavorati. Tale interruzione, come già comunicato in precedenza, è la conseguenza dei ritardi nei pagamenti ai fornitori a causa della difficile situazione finanziaria della Società. Il risultato netto del Gruppo evidenzia una perdita di Euro 4.397 mila, che si confronta con una perdita al 31 dicembre 2002 di Euro 5.956 mila . Il risultato operativo evidenzia una perdita di euro 5.302 mila (perdita di euro 3.402 mila a dicembre del 2002). Sul risultato netto incidono proventi straordinari per Euro 4,07 milioni derivanti dal versamento effettuato da Final S.p.a. Sul conto Bipop-carire, intestato a Stayer International S.a. In nome e per conto della stessa Stayer International. Versamento, che ha permesso la copertura del finanziamento a suo tempo erogato dalla stessa Bipop e di cui si è già data notizia precedentemente. Gli oneri straordinari ammontano a 2,1 milioni di Euro ed includono la totale svalutazione della Stayer Kity in liquidazione per Euro 830 mila e l’impegno di Stayer S.p.a. A versare un milione di Euro alla stessa società in liquidazione. La Capogruppo Stayer S.p.a. Chiude il 2003 con un fatturato pari a euro 14.685 mila (-35% rispetto al 31 dicembre 2002). Il risultato di periodo è negativo e ammonta ad euro 5.007 mila ( euro 6.575 mila nel 2002). L’indebitamento finanziario netto consolidato è diminuito del 95% rispetto al 2002 ed ammonta ad Euro 1.030 mila. Tale diminuzione è determinata da tre fattori: dall’utilizzo di parte del finanziamento soci per la sottoscrizione dell’aumento di capitale conclusosi nel marzo 2003, dall’azzeramento dell’esposizione a breve verso banche della capogruppo e dall’estinzione del finanziamento erogato da Bipop-carire alla società lussemburghese Stayer International S.a. Di cui si è detto. Nei primi mesi del 2004 permangono le difficoltà precedentemente descritte e si conferma il trend negativo delle vendite che ha caratterizzato il secondo semestre del 2003. La Società sottolinea come l’inversione di questo trend passa necessariamente dall’intervento di un soggetto esterno, che la stessa ha individuato nel gruppo Morpurgo, i cui rapporti con Stayer sono stati oggetto di precedenti comunicati. Al momento non è però possibile valutare con certezza il buon esito di tali rapporti, pertanto, qualora non sufficienti, non si può ritenere del tutto esclusa l’eventualità di un ricorso a procedure concorsuali. In merito all’evoluzione dell’esercizio 2004 il Consiglio ha esaminato, infine, una situazione economica e patrimoniale di Stayer S.p.a. Al 31 gennaio 2004 dalla quale emerge una perdita di periodo di Euro 646 mila.  
   
   
CESSIONE DELL’INTERA PARTECIPAZIONE DETENUTA DA SEAT PAGINE GIALLE IN CONSODATA SA  
 
Torino, 31 marzo 2004 - La cessione della partecipazione di Seat Pagine Gialle in Consodata Sa a Acxiom Corporation è stata perfezionata il 30 marzo 2004, con la cessione dell'intera partecipazione, pari al 98,6%, detenuta da Seat Pagine Gialle in Consodata Sa. Contestualmente alla cessione di Consodata Sa ad Acxiom Corporation, Seat Pagine Gialle ha riacquistato l'intera partecipazione, pari al 100% del capitale, detenuta da Consodata Sa nella filiale italiana Consodata Spa al prezzo di Euro 19 milioni. Il prezzo è stato pagato a mezzo compensazione con un corrispondente importo di credito finanziario detenuto da Seat Pagine Gialle verso Consodata Sa. Il valore equitativo del prezzo di cessione della società italiana è stato confermato da un esperto francese nominato a tal scopo da Consodata Sa. La cessione è avvenuta alle condizioni previste dal contratto firmato tra le parti in data 16 marzo 2004, con un incasso netto per Seat Pagine Gialle pari a Euro 25 milioni, con corrispondente miglioramento delle propria Posizione Finanziaria Netta di gruppo. La cessione della partecipazione indirettamente detenuta, attraverso Consodata Group Ltd, in Consodata Germany Gmbh & Co. Kg, rimane invece ancora sospensivamente condizionata all'autorizzazione dell'Autorità per la concorrenza tedesca. Tale pronunciamento è previsto aver luogo entro il mese di aprile 2004. Il periodo di esclusiva concesso da Seat Pagine Gialle ad Acxiom Corporation rimane in vigore, per la sola Consodata Germany Gmbh & Co. Kg, fino al 17 maggio 2004.  
   
   
FIDELITY INVESTMENTS, LA PIÙ GRANDE SOCIETÀ DI GESTIONE DI INVESTIMENTI AL MONDO PER PATRIMONIO GESTITO, HA NOMINATO RAFAEL FEBRES-CORDERO NUOVO DIRETTORE GENERALE PER IL MERCATO ITALIANO  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Rafael Febres-cordero, già Direttore Generale per il mercato spagnolo e per quello portoghese di Fidelity Investments, acquisisce la stessa carica anche per il mercato italiano. Febres-cordero riporta direttamente a Thomas Balk, Presidente europeo di Fidelity Investments Mutual Funds. Febres-cordero, laureato all’univesità di Northeastern di Boston, ha iniziato la sua carriera in Fidelity a Boston nel 1996, come Direttore Vendite per il mercato latino-americano per Fidelity Investments Institutional Services Company, Inc., la divisione incaricata dei rapporti con le istituzioni finanziarie della regione sud-americana. Successivamente è passato al centro operativo Fidelity per l’America Latina di Miami. Nel 2002 si trasferisce in Spagna per dirigere il dipartimento vendite e marketing, dove da circa un anno ha assunto la massima responsabilità per la Spagna ed il Portogallo. Nella sua carica, Febres-cordero subentra a Martin Cambridge, responsabile del mercato spagnolo fino al 2001 e di quello italiano fino ad oggi. Cambridge prosegue la sua attività di responsabile della funzione Business Development Mutual Funds Europe.  
   
   
AIRBALTIC OFFRE IL PRIMO COLLEGAMENTO DIRETTO FRA ITALIA E LETTONIA  
 
Milano, 31 marzo 2004. A partire dal primo maggio airBaltic collegherà Riga e Milano Malpensa, inaugurando così la diciannovesima destinazione servita con partenza da Riga. La compagnia nazionale lettone sarà la prima aerolinea a fornire un servizio diretto e regolare tra Italia e Lettonia. Obiettivo della compagnia è posizionarsi come vettore regionale forte e conveniente, capace di offrire tariffe vantaggiose da e per la Lettonia. “Con l’incremento del traffico turistico verso il Baltico, sempre più italiani sono attratti per affari, cultura e divertimento da Riga e dalle altre città baltiche”, ha commentato Bertolt Flick, presidente di airBaltic. “Intendiamo attrarre viaggiatori sia lettoni che italiani con un’offerta che sia competitiva non solo rispetto alle altre compagnie, ma anche rispetto ai costi degli altri trasporti, siano essi automobilistici, navali o ferroviari”. Airbaltic volerà da Milano Malpensa a Riga tre volte la settimana – il martedì, il giovedì e il sabato – con Boeing 737 da 120 posti. Il volo durerà 2 ore e 40 minuti circa e il costo per un biglietto di sola andata partirà da 65 euro (tasse aeroportuali incluse). Base della struttura tariffaria sarà infatti l’emissione di biglietti di sola andata che, combinata a un basso livello dei prezzi, alletterà i visitatori di Riga a muoversi alla volta delle vicine capitali baltiche di Tallinn e Vilnius. Questo sistema tariffario ha il pregio di mettere in diretta relazione i prezzi alla domanda. In questo modo, prima si acquisterà il biglietto, più vantaggioso sarà il suo prezzo. Il passeggero disporrà così di un modello tariffario semplice e di un’ampia gamma di tariffe. In particolare, la nuova offerta dispenserà i passeggeri dal trascorrere il sabato notte a destinazione: saranno infatti disponibili prezzi bassi anche senza ricorrere alla cosiddetta Sunday Rule. La compagnia offrirà inoltre la possibilità di combinare i voli con altre soluzioni di trasporto e con i servizi turistici. È possibile acquistare i biglietti airBaltic direttamente on-line sul sito www.Airbaltic.com ed effettuare il pagamento con le seguenti carte di credito: Visa, Visa Electron, Mastercard, American Express, Japan Credit Bureau (Jcb). I biglietti sono inoltre acquistabili tramite le agenzie di viaggio.  
   
   
RYANAIR IN POLE POSITION PER LA STAGIONE 2004 DEI GRAN PREMI DI FORMULA 1  
 
 Milano, 31 marzo 2004 - Ryanair, la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa, ha annunciato il 30 Marzo, i dettagli delle rotte del Gran Premio di Formula 1 del 2004 del network dall’Italia. Ryanair non solo offre ai propri passeggeri le tariffe più basse ma anche un ampio network europeo che permette un facile accesso alle destinazioni dei Gran Premi Europei. Peter Sherrard, Direttore Marketing e Vendite per l’Italia di Ryanair, ha detto: “Ryanair è la miglior linea aerea per raggiungere le destinazioni dei Gran Premi in Europa, tutte le altre linee aeree sono ferme ai box!! Un week-end ad un Gran Premio di F1 è divertimento assicurato sia per tutti i tifosi scatenati di F1 sia per quelli che desiderano far festa con gli uomini più veloci del pianeta. Con le basse tariffe di Ryanair non bisogna essere una Superstar per seguire una gara su un circuito europeo. Mettetevi in griglia per la stagione di Gran Premi con le basse tariffe di Ryanair, la linea aerea N.1 dei Grand Prix”
Grand Prix Vola a: Data
Gp Spagna (Barcellona) Barcellona Girona 09 Maggio
Gp Europeo (Nuburgring) Baden Baden – Francoforte 30 Maggio
Gp Inghilterra (Silverstone) Londra Stansted – Londra Luton 11 Luglio
Gp Germania (Hockenheim) Baden Baden – Francoforte 25 Luglio
Gp Belgio (Spa Francorchamps) Bruxelles 29Agosto
 
   
   
DHL E LUFTHANSA CARGO INAUGURANO CINQUE NUOVE ROTTE INTERNAZIONALI  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Dhl, azienda leader mondiale dei corrieri espresso e della logistica, e Lufthansa Cargo, la compagnia aerea numero uno nel mondo nel trasporto merci internazionale, hanno reso attive cinque nuove rotte internazionali allo scopo di offrire alla propria clientela un numero maggiore di voli intercontinentali tra Asia, Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. Le nuove rotte consentiranno tempi di transito più veloci verso un numero maggiore di destinazioni e un controllo ancora più ampio per i propri clienti sulle loro spedizioni e sulla logistica espresso. In dettaglio, i percorsi saranno i seguenti: East Midlands – Cincinnati – East Midlands; Brussels – New York (Jfk) – Brussels; Colonia – Bahrain – Singapore – Delhi – Colonia; East Midlands – Colonia – Hong Kong – Sharjah – Colonia – Bergamo – East Midlands; Colonia – East Midlands – New York (Jfk) – Colonia (introdotto nel luglio 2003). Le rotte interesseranno gli aerei Lufthansa Cargo Md11 adibiti al trasporto merci e forniranno i seguenti servizi: Dall’asia: Consegna il giorno successivo nelle principali città europee; Consegna il secondo giorno in tutti i business centre d’Europa; Consegna il giorno successivo a Dubai. Dall’europa: Consegna il giorno successivo nella maggior parte delle città asiatiche; Consegna il giorno successivo e il secondo giorno negli Stati Uniti. Dal Medio Oriente: Consegna il secondo giorno nella maggior parte delle città asiatiche. Dagli Stati Uniti: Consegna il secondo giorno in tutti i business centre d’Europa. Uwe Doerken, Ceo di Dhl Express ha dichiarato, “grazie a queste nuove rotte e a questi nuovi servizi sarà possibile effettuare dei collegamenti più agevoli, ottimizzare la gestione e consentire ai nostri clienti una maggiore scelta, flessibilità e affidabilità. Il mercato globale si amplia e crescono le esigenze della nostra clientela. Per questo continueremo a estendere la nostra rete, per rimanere numero uno dei corrieri espresso e della logistica nel mondo.”  
   
   
TRASPORTO MARITTIMO A CORTO RAGGIO: LA COMMISSIONE INVIA PARERI MOTIVATI A QUATTRO STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 31 marzo 2004 - Ieri la Commissione europea ha inviato quattro pareri motivati l'ultimo passo prima del deferimento formale alla Corte di giustizia - a Italia, Portogallo, Belgio e Francia per inosservanza della legislazione comunitaria in materia di formalità per le navi in arrivo e/o in partenza dai porti dell'Ue. Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: "È deplorevole che questa direttiva, che agevola il trasporto marittimo a corto raggio ed è ampiamente sostenuta dagli Stati membri e dall'industria, non sia stata ancora attuata completamente". La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato a quattro Stati membri per non aver comunicato le misure nazionali di recepimento di una direttiva di armonizzazione essenziale(1), che riguarda le formalità fondamentali di dichiarazione riguardanti, tra l'altro, la nave, le provviste di bordo, gli effetti personali dell'equipaggio e l'equipaggio. In virtù della direttiva in questione, la cinquantina di formulari diversi usati in passato per le navi in arrivo e/o in partenza dai porti dell'Unione europea è sostituita da 5 formulari di facilitazione normalizzati promossi dall'Organizzazione marittima internazionale (International Maritime Organisation, Imo). Gli Stati membri dovevano adottare la legislazione necessaria entro il 9 settembre 2003. Francia, Italia e Portogallo non hanno notificato alla Commissione le misure adottate per recepire la direttiva nella legislazione nazionale, mentre il Belgio ha notificato alla Commissione il recepimento parziale della direttiva, pertanto il relativo parere motivato riguarda solo le misure di recepimento non ancora notificate alla Commissione.  
   
   
NUOVO PRESIDENTE PER DAIHATSU ITALIA  
 
Milano, 31 marzo 2004 - Cambio di poltrone ai vertici di Daihatsu Italia, azienda giapponese leader nella produzione di automobili compatte e tecnologicamente avanzate. Masahiro Eda subentra come presidente e amministratore delegato a Shinji Okamura che ha seguito per 10 anni la filiale italiana della casa automobilistica. Masahiro Eda nasce nel 1965 in Giappone e, dopo aver conseguito la laurea, entra in Toyota Tsusho Corporation (Ttc), trading company che fa riferimento diretto alla Toyota Motor Company, dove rimane per 3 anni all’interno del sale departement occupandosi della pianificazione di nuove strategie di vendita al dettaglio. Dopo aver vissuto 1 anno a San Pietroburgo per imparare il russo, si trasferisce a Budapest nel dipartimento automobili sempre della Ttc all’interno del quale si occupa per 3 anni dell’organizzazione generale della rete ungherese e della Repubblica Ceca. Successivamente passa al settore marketing curando l’espansione della rete di vendita. Le sue diverse esperienze lavorative in Ttc, che vanno dalla produzione alla distribuzione e infine alla vendita, gli hanno dato modo di acquisire una visione a 360 gradi del mercato industriale automobilistico e nel 2002 torna in Giappone assumendo l’incarico di responsabile delle esportazioni nei Paesi dell’ex Yugoslavia e del centro Asia. Masahiro Eda arriva in Italia propositivo e ottimista: “Ho trovato un ottimo gruppo affiatato al quale voglio trasmettere la mia esperienza acquisita in Toyota – dichiara il neo presidente - spero di riuscire a dare un’ulteriore spinta alle attività già ben impostate dal management di Okamura. Lo scorso anno è stata lanciata “Sfida10.000”, un progetto per portare le nostre vendite annuali sopra le 10.000 unità, un traguardo importante da raggiungere entro il 2008. E potremmo riuscirci anche prima, perché è vero che Daihatsu rappresenta una piccola realtà nel mondo automobilistico, ma la qualità dei suoi prodotti è altissima e aumentando la notorietà del marchio sono convinto che riusciremo ad espandere ulteriormente le vendite in Italia.”  
   
   
REGOLAMENTO SULL'INQUINAMENTO ACUSTICO DA TRAFFICO VEICOLARE  
 
Roma, 31 marzo 2004 - Nuove norme per abbassare il volume su strade ed autostrade italiane. E' stato infatti approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 19 marzo scorso il regolamento del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio che disciplina l'inquinamento acustico da traffico veicolare. Il provvedimento stabilisce l'ampiezza delle zone di "attenzione acustica" dove applicare i limiti e fissa i decibel permessi in tutte le infrastrutture stradali, sia quelle di nuova costruzione che quelle già esistenti. Le misure antirumore dovranno essere attuate in via prioritaria per scuole, ospedali, case di cura e di riposo. Auto, bus e Tir dovranno superare inoltre un "esame acustico", saranno infatti sottoposti a verifiche per accertare che il rumore emesso sia conforme alla certificazione di omologazione ai fini acustici. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/inquinamento_acustico/index.html  
   
   
ITALIA IN MINIATURA IN COLLABORAZIONE CON HERA RIMINI SRL LEGAMBIENTE RIMINI ONLUS PRESENTA “L’ISOLA DELLA SOSTENIBILITA’”  
 
Viserba di Rimini, 31 marzo 2004 - Italia in Miniatura, primo Parco tematico in Italia e in Europa ad aver intrapreso il percorso per la Certificazione ambientale Uni En Iso 14001, prosegue il suo impegno nei confronti dell’Ambiente con l’inaugurazione dell’Isola della Sostenibilità, la nuova area del Parco che intende promuovere e approfondire contenuti, tecniche e tecnologie inerenti all’ampio tema della Sostenibilità. Realizzata in collaborazione con Hera Rimini srl e Legambiente Rimini Onlus, l’Isola della Sostenibilità si propone come innovativa area di esposizione e di interazione didattica dedicata allo Sviluppo Sostenibile nella complessità dei suoi significati ambientali, economici e sociali. Di anno in anno l’Isola vuole essere uno spazio di confronto e interazione con il coinvolgimento di differenti soggetti sociali: dalle Istituzioni alle aziende che presentano i loro prodotti ecosostenibili, alle associazioni che si impegnano sul territorio in azioni di promozione alla sostenibilità, alle scuole, fino all’utenza finale del Parco: il turismo. Nasce così, dal trentennale impegno ambientale di Italia in Miniatura e dalla sinergica collaborazione con la Provincia di Rimini, un vero e proprio laboratorio di formazione e informazione che promuove con forza la cultura della Sostenibilità centrando la sua attenzione, per la Stagione 2004, sui temi dell’Energia, della Mobilità e dell’Acqua. Fra i soggetti imprenditoriali presenti nelle aree dell’isola della Sostenibilità, affronterà la tematica dell’Energia: Greensolar. Questa giovane azienda, che si occupa di progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, presenta l’allestimento di un piccolo impianto fotovoltaico, un pannello termico con riciclo forzato per la produzione di acqua calda e un dispositivo di unità di produzione di idrogeno. In riferimento alle tematiche della Mobilità espongono: Fiab. La Federazione Italiana Amici della Bicicletta promuove nell’Isola della Sostenibilità l’uso della bicicletta con la presentazione di cicli per diversi tipi di esigenze di spostamento che vanno dal trasporto quotidiano in città alla pratica di un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente. Micro-vett. Tra i maggiori produttori italiani di veicoli a trazione elettrica per diversi utilizzi e di diverse dimensioni, Micro-vett presenta i suoi prodotti ecologici alimentati a batterie di ultima generazione in grado di garantire notevoli prestazioni in autonomia e durata nel tempo. Faam Spa. Azienda leader in campo di batterie e veicoli elettrici, prima in Europa nel settore delle batterie al piombo ad ottenere nel 2003 la prestigiosa certificazione Emas, Faam propone i suoi mezzi a due ruote della linea “Fun”, ovvero lo scooter Roller a risparmio energetico e la bicicletta a pedalata assistita Camaleo Fuel Cell con produzione di energie elettrica dall’idrogeno. In riferimento alla tematica dell’Acqua saranno presenti: Arpa. L’agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emilia Romagna, sezione provinciale di Rimini, approda all’Isola della Sostenibilità con un mezzo mobile di controllo per ciò che concerne l’inquinamento dell’acqua e dell’aria. Una vera e propria centrale di raccolta dati che consente un costante monitoraggio ambientale a tutela delle nostre risorse più preziose. Direttamente dall’esperienza di Agenda 21 e dalle sue politiche per lo sviluppo di esperienze nel campo dello sviluppo sostenibile partecipato in Emilia Romagna, l’Isola ospita l’esempio del Bagno Giulia 85 di Riccione. Il “Bagninosostenibile” é dotato di impianti per il risparmio energetico, infrastrutture per il risparmio idrico, per la raccolta differenziata e per l’informazione sulla qualità delle acque di balneazione e la meteorologia. Estendendo il tema della Sostenibilità al Sociale e introducendo il concetto di “diversa abilità” applicato ad anziani e bambini, saranno presenti contestualmente al Luna Park della Scienza: Helpicare. Importante azienda che produce soluzioni innovative per migliorare l’autonomia, la comunicazione e l’apprendimento delle persone disabili, Helpicare presenta una stazione multimediale interattiva di ausilio ai diversamente abili. Otto Bock. Azienda leader nell’area della tecnica ortopedica e della riabilitazione con la produzione di protesi d’arto, ortesi, carrozzine, sistemi di postura, bendaggi e supporti per la prevenzione/riabilitazione, calzature ortopediche, plantari e ausili per l’home-care, Otto Bock presenta due mezzi speciali per “diversamente abili”. Ad inaugurare la nuova area del Parco dedicata allo Sviluppo Sostenibile, sabato 3 aprile presso l’area di Piazza Italia alle ore 10.00, ci sarà la conferenza stampa sul tema: “Interazioni sostenibili tra ambiente, educazione e turismo a Italia in Miniatura”, a cui interverranno, fra gli altri: Cesarino Romani – Assessore provinciale all’Ambiente; Massimo Gottifredi – Assessore provinciale al Turismo e Ospitalità; Massimo Pironi – Assessore provinciale alla Formazione; Ariano Mantuano – Assessore comunale all’Ambiente; Arrigo Albini – Assessore comunale alla Pubblica Istruzione. Sabato 3 aprile 2004 - ore 10.00 presso Piazza Italia di Italia in Miniatura Viserba di Rimini A seguire visita guidata itinerante all’Isola della Sostenibilità e al Centro Ambiente e buffet presso il Ristorante S.marco. Infolink: www.Italiainminiatura.com  
   
   
ITALIA IN MINIATURA E SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
 Viserba di Rimini, 31 marzo 2004 - Italia in Miniatura è il primo Parco tematico in Italia e in Europa che accoglie la sfida della Sostenibilità intraprendendo un percorso volto a dare, di anno in anno, sostanza e contenuti ad un termine troppo spesso utilizzato senza coglierne le numerose implicazioni di cambiamento culturale, economico e sociale. Lo Sviluppo Sostenibile è infatti definito dal Brundtland Report del 1987 (Our Common Future) come “lo sviluppo necessario ai bisogni del presente senza che venga compromessa la possibilità delle generazioni future di soddisfare gli stessi bisogni”. Una sintesi perfetta per chiunque voglia accedere in modo critico e costruttivo ai temi della complessità ambientale. Non bisogna dimenticare che il processo di promozione della Sostenibilità è complesso e variegato poiché mette in gioco la capacità di sperimentazione e di innovazione delle imprese e delle istituzioni regionali e locali, così come l’attitudine a collaborare e a perseguire strategie di sistema, ancor prima che di settore e di singola impresa. Quelli richiesti sono profondi cambiamenti sia culturali sia strutturali. Occorre promuovere e maturare un nuovo modo di percepire e organizzare le conoscenze sull'ambiente; non disconoscere più la sua complessità sistemica, le sue componenti antropiche e naturali profondamente interconnesse. Mentre si mostrano sempre più superati i tradizionali schemi di separazione e specializzazione delle discipline, emerge sempre più indispensabile l'esigenza di perseguire una orchestrazione di tutti i campi del sapere che possono contribuire alla soluzione dei problemi ambientali. Altrettanto profondi sono al contempo i cambiamenti strutturali necessari nell'uso delle risorse, nei modi di produrre e di consumare, negli stili di vita individuali e collettivi. La sfida odierna accolta da Italia in Miniatura è dunque quella di orientare sulla qualità i processi innovativi. Questo significa rendere lo sviluppo “sostenibile” dimensionando l'utilizzo delle risorse alle capacità di carico degli ecosistemi locali e planetari, compatibilmente con una società più coesa, equa e giusta. Italia in Miniatura traduce questi intenti nello sviluppo di azioni, progetti e programmi ambientali che agiscono su una ampia scala estesa dal locale al globale. Se a livello locale ci si pone l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale complessivo del Parco e di promuovere azioni a scopo didattico-informativo in collegamento con istituzioni, associazioni e imprese interessate; a livello più ampio si intende dimostrare il proprio impegno alla protezione dell’ambiente lasciando un’eredità di buone pratiche, di modelli di comportamento eco-compatibili, di nuovi modi di pensare, progettare e gestire. Vista la complessità del processo applicativo, Italia in Miniatura si è dotata di un Ufficio Ambiente che già da qualche anno orienta la sua attività allo scopo di esaminare gli aspetti strutturali, gestionali e comunicativi dell’impegno del Parco verso l’ambiente, aspetti particolarmente importanti nell’ambito di una realtà che accoglie ogni anno un crescente flusso di visitatori sia a livello nazionale che internazionale. Una struttura come Italia in Miniatura, che include attività che vanno dall’intrattenimento alla ristorazione, alla costruzione e gestione di attrazioni uniche nel loro genere, presenta numerosi e diversificati aspetti ambientali. L’ufficio Ambiente del Parco effettua un costante controllo sulle proprie prestazioni ambientali grazie all’utilizzo di sistemi di misurazione e monitoraggio dei consumi energetici, idrici, delle condizioni delle acque dei bacini e delle tipologie di rifiuti prodotti. Grazie a queste tecnologie e procedure di controllo continuo, l’analisi ambientale è sempre aggiornata in modo tale da garantire un sistema di gestione ambientale che attualmente prevede: Un sistema integrato di raccolta differenziata dei rifiuti che coinvolge ristoranti, negozi, uffici, laboratori, officine, cantieri di manutenzione, nonché le aree del parco destinate ai visitatori (parcheggi, aree pic-nic, attrazioni, percorsi tematici). L’utilizzo di plastica naturale biodegradabile “mater-bi” per i contenitori da asporto di alimenti come quelli prodotti dall’azienda Novamont. Utilizzo di sistemi di illuminazione a basso consumo e di veicoli ibridi e alternativi per i trasporti interni ed esterni, allo scopo di ridurre i consumi energetici e diminuire le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera. Ottimizzazione dell’efficienza idrica per l’irrigazione delle ampie aree di verde del parco, nel funzionamento delle attrazioni e dei servizi. Selezione “verde” dei materiali e fornitori in base a criteri di eco-compatibilità, quali le certificazioni ambientali e di qualità, le certificazioni ecologiche di prodotto e marchi e riconoscimenti di qualità sociale. Le pratiche sostenibili di Italia in Miniatura trovano stimolo nella consapevolezza di realizzare non solo una struttura utile al parco per la gestione dei propri aspetti ambientali, ma anche un’ulteriore occasione di comunicazione verso i visitatori e di collaborazione con gli attori del territorio. Fra gli step più significativi che hanno segnato l’impegno di Italia in Miniatura nei confronti dell’Ambiente sottolineiamo: L’introduzione, a partire dal 2001, di un Sistema di Gestione per l’ottenimento della Certificazione Ambientale Uni En Iso 14001 che arricchisce e riqualifica il Parco come struttura ricettiva turistica. La partecipazione attiva di Italia in Miniatura, nel 2002, nell’ambito del processo di Agenda 21 realizzato dalla Provincia di Rimini. Parallelamente il conferimento al Parco dall’Osservatorio provinciale dello Sviluppo Sostenibile ” del premio “Buone pratiche di sviluppo sostenibile – sezione imprese” per il progetto denominato “Italia in Miniatura e l’ambiente. Il riconoscimento è stato assegnato: “…per la scelta di riqualificare le proprie strutture e attività secondo un'ottica di sistema e in direzione dei principi della sostenibilità ambientale (riduzione recupero rifiuti, razionalizzazione consumi energetici ed idrici, ottimizzazione dei processi gestionali, iniziative di cooperazione e confronto con altre organizzazioni del territorio), con immediate ripercussioni positive sul piano economico (razionalizzazione, risparmio, recupero) e sociale. Per la realizzazione di attività e iniziative parallele rivolte ad una gamma di stakeholder differenti (dipendenti, tipologie di visitatori, enti istituzionali). Per le dimensioni territoriali, la complessità e l'unicità della struttura investite dal nuovo sistema gestionale. Per il numero di turisti e studenti coinvolti nella fruizione del Parco secondo i principi di una gestione sostenibile. E per l'attiva partecipazione di Italia in Miniatura agli incontri di Agenda 21 e ai seminari e workshop sul Turismo sostenibile promossi dalla Provincia di Rimini.” La realizzazione, nel 2003, del “Centro Ambiente – Aule Verdi”, in collaborazione con Hera Rimini srl, Comune di Rimini, Comune di Bellaria-igea Marina, Conai ed i Consorzi del Recupero, e Tetra Pak, importante produttore di imballaggi innovativi, come risultato della partecipazione attiva di Italia in Miniatura al progetto comunitario “Life - Ambiente” denominato Gidut (Gestione Imballaggi Differenziati Utenze Turistiche). Il “Centro Ambiente – Aule Verdi” ha dotato la zona di Rimini Nord di una area destinata alla raccolta dei rifiuti differenziati, in cui è attivo anche un sistema informatizzato di riconoscimento del rifiuto e del relativo conferitore, attraverso una tessera magnetica. Inoltre, il “Centro Ambiente -Aule Verdi” realizza e promuove nell’ambito delle sue strutture percorsi didattici, gestiti da Legambiente Rimini Onlus, sulla produzione e sul recupero degli imballaggi e rivolti alla conoscenza delle modalità di corretta progettazione, produzione, gestione e recupero degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. La realizzazione nel 2004, in collaborazione con Hera Rimini srl e Legambiente Rimini Onlus, dell’Isola della Sostenibilità, della nuova area del Parco che promuove e approfondisce contenuti, tecniche e tecnologie inerenti all’ampio tema della Sostenibilità. Una innovativa area di esposizione e di interazione didattica dedicata allo Sviluppo Sostenibile nella complessità dei suoi significati ambientali, economici e sociali e, per la Stagione 2004, focalizzata sulle tematiche dell’Energia, della Mobilità e dell’Acqua.  
   
   
GIORNATE D'INFORMAZIONE SULLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, ITALIA  
 
 Roma, 31 marzo 2004 - L'apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea), la Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) organizzano due giornate d'informazione sulla cooperazione internazionale. L'avvenimento - 'Le iniziative e i programmi comunitari di cooperazione con i paesi terzi: America Latina, Bacino del Mediterraneo, Asia' - è diviso in due parti. La prima si svolgerà a Bruxelles il 27 e 28 aprile con la partecipazione di funzionari della Commissione europea. La seconda avrà luogo a Roma il 12 maggio, con la partecipazione di scienziati e addetti culturali dei paesi latino-americani, mediterranei e asiatici. Infolink: http://www.Apre.it/serviziapre/eventi/giornate.asp  
   
   
GLI STUDENTI TRASCURANO LE TRADIZIONALI LAUREE SCIENTIFICHE A VANTAGGIO DI TEMI PIÙ SUGGESTIVI, AFFERMA UN RAPPORTO  
 
Bruxelles, 31 marzo 2004 - Il rapporto di una agenzia di consulenza al governo inglese ha segnalato che migliaia di studenti stanno privilegiando lauree scientifiche 'attraenti' che non offriranno necessariamente impieghi rapidi. La relazione del Sector Skills Council for science, engineering and manufacturing afferma che gli studenti vengono influenzati dai telefilm polizieschi televisivi e scelgono corsi come scienza forense, invece dei più tradizionali corsi di chimica, fisica o biologia. I laureati in scienza forense mancano tendenzialmente delle conoscenze di base necessarie per lavorare nei servizi di polizia e nei tribunali, e avrebbero maggiori possibilità se seguissero corsi di laurea più accademici completati da una formazione pratica sul terreno, afferma il rapporto. 'La recente proliferazione di lauree in scienza forense indica che la maggiore presenza nell'istruzione superiore si giustifica adesso con nuovi, più 'affascinanti' corsi che attraggono più facilmente i giovani', aggiunge il rapporto. Il rapporto cita in particolare la diminuzione del numero di studenti del corso di laurea in chimica, passati da 5.400 nel 1997 a 3.500 nel 2003, e ricorda che la minaccia di chiusura cui devono far fronte le facoltà scientifiche di molte università indica una ulteriore contrazione degli iscritti. Nello stesso periodo, il numero di corsi in scienza forense è passato da 5 a più di 40. Infolink: http://www.Semta.org.uk/semta.nsf/?open  
   
   
2^INCHIESTA NAZIONALE DI UNIVERSINET MAGAZINE UNIVERSITARI ED EURO TUTTI DA MAMMA CON FETTUCCINE E MP3  
 
Roma, 31 marzo 2004 - Inchiesta effettuata dal giornale nazionale Universinet Magazine e dal portale www.Universinet.it nelle Università di Roma La Sapienza, Università di Milano, Università di Bologna, Università di Palermo, Università di Napoli, Roma Tre, Tor Vergata, John Cabot University, Università Cattolica, Università della Tuscia, Università di Cassino ed altre. Tutti i risultati saranno pubblicati sul numero speciale di Universinet Magazine in uscita il 15 Aprile 2004 distribuito nelle principali università italiane. “Con l'Euro Ogni Universitario Spende 2973,00 Euro In Piu'” Dei 4000 questionari distribuiti ne sono stati restituiti 3630, di cui 1824 compilati da ragazze e 1806 da ragazzi, con un'età media di 18-22 anni. Il campione preso in esame é risultato particolarmente rappresentativo data la distribuzione omogenea nelle facoltà dei questionari. Euro E Libri Di Testo - Gli aumenti sono stati generalizzati e facilmente rilevabili, molti libri di testo universitari hanno realizzato nuove edizioni in occasione dell'introduzione dell'euro, solo in parte giustificati da variazioni nelle normative oggetto dei testi stessi o da reali aggiornamenti della materia. Aumentano anche le fotocopie che grazie agli arrotondamenti passano dalle 60/90 Lire a 0,04 Euro o 0,06 Euro. Tasse Universitarie E Trasporti Alle Stelle - Anche le Università hanno aumentato le tasse universitarie con percentuali variabili a seconda del tipo di facoltà o hanno introdotto una tassa di iscrizione ai quiz di ammissione tra i 25 ed i 90 Euro. Stesso discorso per le Mense Universitarie che anche grazie all'introduzione delle fasce di reddito hanno subito rincari tra il 30 e 40%. I trasporti pubblici non sono stati da meno, infatti l'aumento medio supera il 20% a Roma il biglietto ha raggiunto 1 Euro. Con L'euro Affitti D'oro - Il vero e proprio boom poi si é verificato nei costi degli affitti di una camera in zona università a Roma, Milano, Palermo o Bologna, infatti il costo ante/Euro si aggirava intorno alle 200/300 mila lire ora siamo a 200/300 Euro al mese. Discoteca E Locali Si Raddoppia - Clamoroso il caso delle discoteche e dei discopub dove l'anno scorso si entrava con 10.000/20.000 Lire consumazione inclusa ed oggi chiedono 10 Euro/20 Euro per ingresso e consumazione con un aumento vicino al 100%. Birra A Casa - Colpita anche la classica birra al pub con gli amici, in molti casi specie per le marche più popolari il rincaro é stato anche del 70%. Difficili I Week End Romantici In Italia - Alberghi e pensioni romantiche hanno aumentato i prezzi del 25/40% rendendo difficile il classico weekend romantico, può consolare il costo di contraccettivi e preservativi che aumenta ma in modo minore, rendendo però più conveniente l'alcova domestica una volta cacciati fuori i genitori. Pasticcio Aereo: Tutti A Londra E Bruxelles - Il biglietto aereo per Londra A/r da noi scelto come riferimento per il settore, era l'unica voce in discesa dopo l'introduzione dell'Euro, infatti si era passati dai 200/300 Euro delle compagnie di bandiera ai 40/120 Euro delle compagnie Low-cost, a Bruxelles se ne sono accorti ed hanno stangato senza pietà Ryan Air per violazione della concorrenza.... Gli universitari ora temono un rincaro di tratte importanti non solo per le vacanze ma anche per gli scambi del programma Erasmus, infatti spostarsi da Roma, Palermo o Milano rischia di diventare costosissimo se la Cee confermerà le sue decisioni. Home Cinema - Concerti, Cinema e Spettacoli teatrali sono aumentati in media di un paio di Euro, costringendo molti studenti a riscoprire le serate casalinghe con gli amici davanti ad una videocassetta con 'libero accessoÓ al frigorifero riempito da mamma e papà. Da notare che gli aumenti dei generi alimentari non sono percepiti dagli universitari perché nella maggioranza dei casi la spesa non é pagata da loro. Belli Ad Ogni Costo: Calcetto E Beauty Raddoppiano - Altra impennata é quella del costo di palestre, centri abbronzanti e della classica partita di calcetto dove si é passati da un costo medio di L. 10.000-15.000 a 10/20 Euro a giocatore. Aumentati moltissimo i costi dei centri abbronzanti nelle grandi città, dove forse a causa della pessima estate, si sono riversati in molti al ritorno dalle vacanze, trovando la sgradita sorpresa di prezzi aumentati anche del 70% per singola seduta. Computer Convenienti Al Nord Boom Mp3 Internet - Per i Cd Musicali, già carissimi l'aumento é molto contenuto ma gli universitari dichiarano in massa di rivolgersi ai files Mp3 scaricato da Internet, anche perché l'aumento di computer, software e tecnologie, complice il dollaro in calo é tra i più contenuti. Aumenta l'interesse per lo svago su Internet, anche perché la bolletta spesso la pagano mamma e papà. Studiare Inglese Costa Piu' Caro Con L'euro - A dispetto dell' Euro i corsi di Inglese, oggi richiesti anche come abilitazione alla lingua da molte università, aumentano del 20/30% introducendo tasse di iscrizione e arrotondando i costi delle singole lezioni. Colazione Conviene A Palermo - La colazione dell'Universitario é a casa o al bar dell'università che permette ancora di fare colazione con meno di un Euro e cinquanta, alle stelle il costo del classico panino, passato ovunque dalle 2500/3000 Lire a 2/3 Euro, più stabile il costo dei tramezzini nel centro sud italia prima a 1600 Lire oggi a 1 Euro. Anche qui il rimedio di molti universitari é il panino portato da casa. Europizza Margherita D'oro - Vero e proprio incubo dei giovani é diventato il costo della pizzeria, prima dell' Euro per una pizza ed una birra si spendevano tra le 16.000Lire e le 20.000 Lire, oggi non meno di 12/20 Euro con un aumento secco anche del 90%. Paghette Bloccate - I mini stipendi percepiti dagli universitari dai genitori sono però bloccati, infatti l'86% dichiara di non aver avuto aumenti. Restano A Casa Con Le Fettuccina Di Mamma e Gli Mp3 - Il 58% dichiara che andrà meno in pizzeria e si incontrerà a casa, il 35% che scaricherà la musica da Internet, in molti tra i fuorisede hanno rivalutato i classici vasetti con la conserva di mamma ed i sott'olio della nonna, in questi giorni in molte case dello studente sembra di essere al mercato tra casse di conserva fatta in casa e bottiglie di olio e vino del nonno. Per la gioia di mamma il 42% dichiara che mangerà a casa prima di uscire. Solo il 13 % dichiara di volersi cercare un lavoretto part time per integrare la paghetta. Alla vita notturna non si rinuncerà, ma in molti dichiarano che andranno solo in discoteche con consumazioni omaggio o compreranno alcolici e birra nei supermercati, questo potrà rappresentare un pericolo per le cd stragi del sabato sera. Il 54% comunque per risparmiare non vede di meglio che usare 'la spesa della mamma', non percepita come un costo ma come un dato di fatto ed un diritto. W l'Euro Nonostante Tutto - Nonostante gli aumenti i giovani italiani rimangono Euro Entusiasti con oltre l'64% di favorevoli all'introduzione dell' Euro ( nel 2002 erano 84%), perché l'economia sarà più forte (9%), sarà più facile viaggiare e conoscere all'estero (34%) porterà un lungo periodo di pace in Europa (30%), tra i contrari il no é dovuto al 54% all'aumento dei prezzi, ed alla paura di una maggiore disoccupazione 18%.Infolink: www.Universinet.it  
   
   
IL PANIERE DELL'UNIVERSITARIO  
 
2001/2002ROMA%+MILANO%+PALERMO%+
1 -  Libri di testo€500,00€590,0018,00€620,0024,00€590,0018,00
2 -  Tasse Universitarie€850,00€990,0016,47€915,007,65€850,000,00
3 -  Mense Universitarie€448,00€650,0045,09€750,0067,41€550,0022,77
4 -  Mezzi di trasporto pubblici€600,00€750,0025,00€700,0016,67€650,008,33
5 -  Affitti €3.000,00€4.500,0050,00€3.800,0026,67€3.000,000,00
6 -  Consumazioni in discoteca€400,00€440,0010,00€540,0035,00€420,005,00
7 -  Birra al Pub€300,00€610,00103,33€650,00116,67€350,0016,67
8 -  Biglietti concerti/Spettacoli€160,00€240,0050,00€280,0075,00€200,0025,00
9 -  Cinema€360,00€415,0015,28€435,0020,83€385,006,94
10- Campo Calcetto/Palestra€500,00€850,0070,00€800,0060,00€550,0010,00
11- CD Musicali€90,00€135,0050,00€135,0050,00€135,0050,00
12- Abbigliamento€500,00€600,0020,00€800,0060,00€550,0010,00
13- Computer€400,00€445,0011,25€425,006,25€540,0035,00
14- Software€200,00€225,0012,50€215,007,50€325,0062,50
15- Carburante€300,00€345,0015,00€345,0015,00€345,0015,00
16- Corsi di Inglese€500,00€800,0060,00€900,0080,00€600,0020,00
17- Colazione al BarCaffe/cornetto€165,00€240,0045,45€290,0075,76€190,0015,15
18- Pizzerie€250,00€480,0092,00€580,00132,00€260,004,00
19- Centri Abbronzanti/Estetici€200,00€410,00105,00€490,00145,00€260,0030,00
20- Cosmetici/Profumi€150,00€200,0033,33€210,0040,00€230,0053,33
21- Fotocopie€95,00€138,0045,26€138,0045,26€112,0017,89
22- Preservativi Contraccettivi€75,00€130,0073,33€130,0073,33€130,0073,33
22-  Aereo RM-LONDRA A/R**€245,00€80,00-67,35€30,00-87,76€120,00-51,02
Spesa Totale annua€10.288,00######39,09######47,49#######19,47
by UNIVERSINET.IT 2004
ROMA€3.975,00
MILANO€3.890,00
PALERMO€1.054,00
€2.973,00