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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Aprile 2004
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PRODI APPOGGIA IL COMMISSARIO PER LISBONA E CHIEDE LUNGIMIRANZA POLITICA  
 
Bruxelles, 5 aprile 2004 - Romano Prodi, Presidente della Commissione Europea, ha dato sostegno implicito allinvito espresso da diversi Stati Membri alla nomina di un Commissario che supervisioni le riforme necessarie per raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Presentando i risultati del Consiglio Europeo al Parlamento Europeo il 31 marzo, Prodi ha sostenuto che "al processo di Lisbona manca un forte punto di autorità a livello comunitario, che è lunico modo per coordinare le azioni." Il Presidente della Commissione ha invitato inoltre i politici nazionali a pensare alle prossime elezioni: "Gli investimenti nelle risorse umane e nella conoscenza, che tutti riteniamo indispensabili, danno un ritorno in tempi molto lunghi. Le tendenze della politica privilegiano invece sempre di più le azioni che hanno un impatto visibile prima della fine di un ciclo elettorale, che è molto più breve." Ha lodato gli Stati Membri che hanno cercato di attuare le riforme per la loro "lungimiranza e il loro coraggio politico." Per raggiungere lobiettivo di Lisbona di fare dellEuropa leconomia più competitiva del mondo entro il 2010, è necessario adottare una serie di decisioni e attuare una serie di politiche. Una delle priorità è costituita dagli investimenti nella ricerca e sviluppo, "lo ripetiamo da anni," ha ricordato Prodi. "Tuttavia, trovarsi daccordo sulle cose da fare non basta: perché ci vogliono anche un impegno serio e gli strumenti per farle davvero." Prodi si è lamentato del fatto che "non si è riusciti a passare dalle parole ai fatti," ma ha espresso speranza sul futuro cambiamento della situazione. Vi sono segnali positivi, ha affermato, tra i quali levidente volontà politica di portare avanti lIniziativa di Crescita. Liniziativa comprende un elenco di "progetti quickstart" nel campo della ricerca e sviluppo, dei trasporti, dellenergia e delle tecnologie dellinformazione. Entro il prossimo anno, ha affermato Prodi, la Ue dovrà aver "chiuso il deficit" di trasposizione in legge nazionale delle direttive di Lisbona.  
   
   
DIRITTI DEI CITTADINI UN COMMISSARIO EUROPEO PER I DIRITTI FONDAMENTALI?  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni ha adottato il suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea. Esso concerne l'anno 2003 ed è incentrato, tra gli altri, sul razzismo, la xenofobia, il diritto d'asilo, la schiavitù domestica e la lotta alla povertà. Ma la relazione di Alima Boumediene-thiery (Verdi/ale, F), approvata con 19 voti favorevoli, 14 contrari e nessuna astensione, affronta anche temi come l'eutanasia, l'aborto, politiche alternative in materia di droga, il turismo sessuale, le coppie di fatto. L'italia è citata diverse volte in questo rapporto, a proposito del caso Sofri, del 41 bis, della concentrazione dei mezzi d'informazione e dei lettori di lingua straniera. In merito al caso Sofri, l'organo parlamentare chiede che le autorità nazionali competenti effettuino un monitoraggio «in merito all'effettiva legittimità del protrarsi della detenzione dei detenuti il cui vissuto carcerario e la cui attività civile e sociale, successiva al compimento dei reati loro ascritti, dimostrino compiuta la funzione della detenzione quale strumento di recupero e di positiva reintegrazione sociale». I deputati chiedono al Presidente della Repubblica di attivare i poteri che la Costituzione gli affida al riguardo. Riguardo al 41 bis, essi esprimono dei dubbi circa la sua conformità con i diritti fondamentali e chiedono che regimi di questo tipo siano urgentemente rivisti, alla luce soprattutto della sentenza Ganci della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha condannato l'Italia per violazione del diritto a un ricorso effettivo. In merito alla concentrazione dei mezzi d'informazione, i parlamentari deplorano il fatto che, all'interno dell'Unione, il problema della concentrazione dei media nelle mani di pochi grandi gruppi non abbia ancora trovato una soluzione legislativa. L'organo parlamentare «ribadisce la sua preoccupazione per la situazione italiana, in cui si registra il permanere della concentrazione dei mezzi di informazione nelle mani del Primo ministro, in assenza di una adeguata legislazione volta ad evitare un conflitto di interessi». Si constata inoltre che il Governo italiano continua a non applicare la sentenza della Corte di Giustizia relativa ai lettori di lingua straniera, ragion per cui la Commissione chiede ora l'applicazione di sanzioni finanziarie. Nell'ultimo dei paragrafi della risoluzione, la Germania è invitata a risarcire anche gli ex Internati Militari Italiani per il lavoro coatto prestato durante la Ii guerra mondiale. I deputati chiedono che un commissario europeo per i diritti fondamentali venga nominato in seno all'Esecutivo e che venga creata un'unità amministrativa presso la commissione parlamentare competente responsabile dei diritti fondamentali nell'Ue. Essi si compiacciono dell'annuncio, in occasione del Vertice di Bruxelles dello scorso dicembre, della creazione di un'Agenzia europea dei diritti dell'uomo. Essi invitano la Commissione a predisporre un Libro verde sul futuro della politica comunitaria in materia di diritti dell'uomo nell'Unione europea e chiedono di accelerare il processo di adesione della Ue alla Convenzione europea dei Diritti dell'uomo. I parlamentari sottolineano il fatto che a molte donne nell'Unione è tuttora negato il diritto all'aborto ed esortano gli Stati membri a «garantire un accesso equo a tutte le donne giovani, povere o immigrate, all'aborto legale sicuro, alla contraccezione d'emergenza, a servizi per la salute sessuale e riproduttiva a basso costo e all'educazione sessuale». Essi invitano la Comunità a intraprendere azioni verso l'eliminazione della violenza in tutte le sue varie forme, comprese particolari forme di violenza subite dalle donne immigrate, quali il matrimonio forzato e le mutilazioni genitali. L'organo parlamentare «rileva con preoccupazione che gli Stati membri dell'Ue da anni registrano nei commissariati e nelle prigioni comportamenti intollerabili da parte degli agenti di polizia e di altri agenti preposti all'ordine pubblico», invitando gli Stati membri dell'Ue a rispettare meglio le garanzie per i detenuti, nonché ad insediare un organo indipendente che vigili sulle attività degli organi di polizia. Qualsiasi detenuto che si ritenga vittima di maltrattamenti dovrebbe avere il diritto di inoltrare un reclamo con le debite garanzie presso un organo indipendente. I deputati raccomandano, in particolare per combattere il sovrappopolamento delle carceri, di ricorrere per quanto possibile a condanne a piede libero o a pene in regime di semilibertà, per le persone che hanno commesso delitti che non costituiscono un pericolo tale da giustificare l'isolamento, ovvero a soluzioni alternative non penitenziarie in funzione della gravità del delitto, o a dispositivi che consentano la non incarcerazione. Essi notano con preoccupazione che il sovrappopolamento carcerario è legato altresì al fatto che la maggior parte dei detenuti sono stati condannati per reati connessi alla proibizione delle droghe e sono spesso dei tossicodipendenti. Si invita pertanto gli Stati membri ad assicurare a questi ultimi cure adeguate e a «rivedere la propria legislazione in materia di droga adottando politiche e soluzioni alternative». Secondo i parlamentari, la proibizione della tortura e dei trattamenti disumani e degradanti, come la protezione della dignità umana, comportano «il divieto dell'accanimento terapeutico, l'incentivazione delle cure palliative, il rispetto della volontà del paziente come espressa ad esempio attraverso i testamenti di vita». Essi chiedono agli Stati membri «di valutare la possibilità di modificare le leggi relative alla fine della vita in tal senso, regolamentando l'eutanasia». L'organo parlamentare ritiene che occorra prestare particolare attenzione e prendere misure urgenti per combattere la tratta illegale di esseri umani, soprattutto per quanto riguarda i gruppi più vulnerabili quali donne e bambini; in questo senso, viene rivolto un pressante invito affinché si adotti una strategia europea comune finalizzata a colpire tutte le fasi di tale tratta. Ogni anno, nei paesi dell'Unione europea, ammontano a circa mezzo milione le donne provenienti dai paesi dell'Europa centro-orientale vendute a fini di prostituzione. Gli Stati membri sono invitati a imprimere risoluti impulsi alle attività contro questo fenomeno. I deputati condannano vigorosamente gli abusi sessuali esercitati nei confronti dei bambini nell'ambito delle attività turistiche. Essi invitano la Commissione ad appurare quali Stati membri dell'Ue considerano il turismo sessuale come un'infrazione suscettibile di essere perseguita dinanzi ai tribunali degli Stati membri, quando è praticato da cittadini dell'Unione europea o da persone residenti all'interno dell'Unione. L'organo parlamentare esprime preoccupazione in merito all'obbligo imposto dalle autorità degli Stati Uniti alle compagnie aeree di fornire accesso ai dati personali in loro possesso dei passeggeri sui voli transatlantici. Tale obbligo è ritenuto incompatibile con il diritto comunitario, si chiede dunque la sospensione immediata degli effetti di queste misure, finché non rispetteranno il livello di protezione dei dati garantito dal diritto comunitario. I parlamentari lamentano che gli Stati membri non siano riusciti ad adottare le direttive sulle procedure d'asilo e lo status dei rifugiati sotto la Presidenza italiana. Al contrario, gli Stati membri hanno deciso di introdurre una legislazione comunitaria sull'organizzazione di voli comuni per l'espulsione di cittadini di paesi terzi in situazione irregolare, senza neppure prevedere una clausola di monitoraggio che consentirebbe alle Ong di sorvegliare lo svolgimento delle operazioni e di rendere conto di eventuali incidenti. Numerosi Stati membri si adoperano tra l'altro per inasprire le proprie legislazioni nazionali in materia d'asilo, in modo da rendere il loro territorio meno attraente di quello di altri Stati per i richiedenti asilo. Si constata inoltre con preoccupazione che «la questione dell'asilo tende ad essere assimilata a un problema di gestione dei flussi migratori». L'organo parlamentare si augura che «la preoccupazione di fondo dei Governi non sia soltanto quella di realizzare economie di bilancio in tale settore». I deputati chiedono di «fare della lotta contro il razzismo e la xenofobia una priorità dell'agenda dell'Unione europea». Essi esprimono preoccupazione per l'aumento delle manifestazioni di xenofobia e atti razzisti, che in taluni casi hanno portato all'adozione di legislazioni e politiche restrittive nel campo dell'asilo e dell'immigrazione. Essi invitano poi gli Stati membri a «perseguire una politica esplicita e coerente per combattere la discriminazione degli omosessuali e a riconoscere le coppie di fatto - sia che si tratti di coppie di sesso diverso che dello stesso sesso - e ad attribuire loro gli stessi diritti riconosciuti al matrimonio, segnatamente in materia di adozione, soggiorno e libera circolazione nell'Ue». I parlamentari riconoscono che «i diritti delle persone disabili sono violati ogni giorno come conseguenza della discriminazione diretta e indiretta» e della mancanza di adeguamenti ambientali e sociali, volti a consentire parità di accesso e libero movimento delle persone disabili in tutto gli ambiti della vita. Essi esprimono «seria preoccupazione per le prove presentate nei recenti rapporti di Amnesty International in relazione a coloro che subiscono trattamenti psichiatrici in Europa». I deputati lamentano il fatto che, in diversi Stati membri, si applichino ancora forti restrizioni al diritto di organizzazione, negoziazione collettiva e partecipazione all'azione collettiva per quanto concerne gli impiegati del settore pubblico. Infine, l'organo parlamentare ricorda che «la povertà e in particolare quella estrema e persistente costituisce una lesione della dignità umana che a sua volta costituisce una violazione dei diritti dell'uomo», rilevando il persistere della povertà e dell'esclusione sociale in seno all'Ue e insistendo sulla necessità di dare slancio decisivo all'eliminazione di questo fenomeno.  
   
   
SERVONO PIÙ SFORZI PER PROMUOVERE LA FORMAZIONE ALLO SPIRITO IMPRENDITORIALE, AFFERMA IL GRUPPO DI ESPERTI  
 
Bruxelles, 5 marzo 2004 - La relazione finale di un gruppo di esperti sulla "formazione allo spirito imprenditoriale" ha concluso che le iniziative europee attuali non sono sufficienti a fornire agli studenti unistruzione allimprenditorilità. "Promuovere competenze e atteggiamenti imprenditoriali offre vantaggi per la società, anche al di là della loro applicazione a nuove imprese commerciali," sostiene la relazione. "[L]imprenditorialità deve essere considerata come un atteggiamento generale che può essere applicato utilmente in tutte le attività lavorative e nella vita privata." Coordinato dalla Direzione Generale Imprese della Commissione, il gruppo di esperti ha cercato di individuare le strategie nazionali o regionali per promuovere limprenditorialità nelle scuole elementari e secondarie. Il gruppo ammette, tuttavia, che possono esservi diversi modi di fare progressi in questarea. Un provvedimento importante adottato di recente da diverse pubbliche amministrazioni è linserimento dellimprenditorialità nel corso di studi nazionale, come materia o come argomento intercurricolare. Aggiunge tuttavia la relazione: "[I]ntegrare linsegnamento dello spirito imprenditoriale nel corso di studi non rappresenterà una soluzione se non si adottano misure di accompagnamento." Tali misure di sostegno potrebbero configurarsi come promozione di legami tra le scuole e le imprese, fornitura di materiali didattici, sostegno di reti dedicate e Ong e sensibilizzazione e diffusione di buone prassi. La relazione osserva che: "Occorre dedicare particolare attenzione agli insegnanti e fornire loro una formazione specifica." Avendo registrato le prassi migliori nel campo in tutta Europa, la relazione osserva che un interessante sviluppo recente in diversi paesi è la creazione di collegamenti con le amministrazioni nazionali, in particolare tra i ministeri delleconomia o dellindustria, dellistruzione e altri dipartimenti e agenzie pertinenti. Tali collegamenti, secondo la relazione, sono una premessa indispensabile alladozione di una strategia globale, dato che la formazione allo spirito imprenditoriale è una questione orizzontale. In alcuni casi, un passo successivo per i governi è stato quello di ideare un piano dazione sulla formazione allo spirito imprenditoriale. Il gruppo di esperti ritiene che tali strategie coordinate siano cruciali, dal momento che il successo dipende non solo dal coinvolgimento di diversi settori della pubblica amministrazione, ma anche da una serie di attori esterni. Il tipo di collaborazione istituzionale però manca o non è ancora pienamente sviluppato nella maggior parte dei paesi. A un livello più operativo, il gruppo di esperti invita a una raccolta sistematica di indicatori qualitativi e quantitativi al fine di monitorare gli sforzi e alla definizione di obiettivi nazionali volontari per stimolare il progresso. Quanto al ruolo della Commissione, la relazione afferma che: "Sebbene gran parte delle azioni necessarie debbano essere intraprese a livello nazionale, regionale o addirittura locale, la Commissione Europea può offrire un sostegno prezioso alle politiche nazionali. [...] In particolare, la Commissione è chiamata a fornire un punto di riferimento europeo per tutte queste iniziative, a coordinare gli sforzi, a suggerire possibili strategie e obiettivi comuni da raggiungere [e] ad agevolare lo scambio di esperienze e di buona prassi." Infine, la relazione esprime 21 raccomandazioni, studiate per promuovere la formazione allo spirito imprenditoriale, in particolare attraverso lattività politica e il sostegno delle autorità pubbliche. Queste comprendono un potenziamento della collaborazione tra diversi dipartimenti pubblici, ladozione di una serie di misure di sostegno rivolte alle scuole e agli insegnanti, il supporto alle reti esistenti e alle Ong che promuovono programmi basati sullesperienza pratica, quali società di studenti o ditte virtuali e laumento della diffusione delle buone prassi a livello nazionale ed europeo.  
   
   
STANCA: "SCUOLA E UNIVERSITÀ SONO LE 'FABBRICHE' DEL XXI SECOLO"  
 
Milano, 3 aprile 2004 - "In una economia moderna, la scuola e l'università sono le 'nuove fabbriche', dove si produce il sapere come la risorsa strategica con la più alta valenza per il nostro futuro. La competizione fra sistemi economici, una volta centrata esclusivamente sulle merci e sui prezzi, infatti oggi avviene sempre più anche sulla conoscenza. Il processo di arricchimento di questo patrimonio parte dalle scuole e si rafforza nelle università e prosegue nelle imprese, nella Pubblica amministrazione e nella società". A porre la rilevante centralità del sistema scolastico per lo sviluppo del nostro Paese è stato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, al meeting della Fondazione Liberal su "L'educazione e l'istruzione nel Xxi secolo", a Milano. "Il contesto internazionale", ha aggiunto il ministro, "vede oggi disputare la partita della competizione sempre più sulle competenze non solo nei Paesi 'forti', ma anche in quelli emergenti". In India, ad esempio, ogni anno ci sono 260 mila nuovi ingegneri, ad un costo di 12 mila dollari l'anno, contro gli 80 mila dollari degli Usa; in Cina ogni 12 mesi ci sono 3 milioni di neolaureati, di cui uno su nove (ossia 325 mila) è un ingegnere. In Italia, su base annua, ci sono 200 mila laureati. Il nostro Paese ha complessivamente 3 milioni di laureati, quanti in Cina in un solo anno, e di essi solo lo 0,5% in materie scientifiche e tecniche (contro l'1% del dato medio europeo, con punte del 2,3% in Irlanda e di quasi il 2% in Gran Bretagna). Stanca ha sottolineato che "oggi in Italia si sta promuovendo una riforma più visibile ai cittadini, che adegua alle attuali esigenze un'architettura formativa disegnata 80 anni fa. Ma con la collega Moratti stiamo realizzando un'altra 'riforma' della scuola, quella tecnologica, sicuramente meno visibile e più silenziosa, ma che persegue l'obiettivo di modernizzare la scuola italiana". Il ministro ha ricordato che "le tecnologie dell'informazione e comunicazione (Ict), basate sulla modalità della sperimentazione, rivoluzionano non solo il metodo di accesso alle informazioni ma anche il potenziale di apprendimento: impariamo il 10% di quello che leggiamo, il 50% di quello che vediamo-ascoltiamo, il 70% di quello che discutiamo con altri e ben l'80% di quello che sperimentiamo. Per questo stiamo passando da una scuola 'auditorium' ad una scuola 'laboratorio'". Così, ha proseguito il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, "se 50 anni fa per essere 'cittadini' era necessario saper leggere e scrivere, oggi la nuova alfabetizzazione passa attraverso internet e la formazione sulle nuove tecnologie deve cominciare dalla scuola". Stanca ha elencato una selezione delle diverse iniziative governative in atto. La sola spesa informatica nell'istruzione nel 2003 è stata di circa 250 milioni di euro (+10% sul 2002 e +30% sul 2001) per ammodernare le postazioni nelle scuole e creare 8 mila aule multimediali; per la connessione a larga banda, nell'84% delle scuole. Più di 200 mila insegnanti si sono istruiti in informatica anche mediante l'e-learning; inoltre 900 mila insegnanti hanno la possibilità di dotarsi di pc portatili acquistati a condizioni di favore. Sempre sul fronte dell'e-learning nel 2003 con il decreto Stanca-moratti sono state poste le regole di funzionamento delle università a distanza. Da quest'anno, inoltre, è cominciato l'insegnamento di informatica e inglese nelle prime due classi della scuola primaria, con il coinvolgimento di oltre un milione di alunni. Circa 40 mila ragazzi nati nel 1987 hanno già acquistato un pc con connessione ad Internet grazie al bonus governativo di 175 euro di "Vola con Internet". Per gli studenti non vedenti o ipovedenti la 'Legge Stanca' prevede tra l'altro che i libri di testo delle scuole sino disponibili in formati 'leggibili' al pc e questa è una norma che non ha precedenti al mondo. Ed ancora, è in avanzata fase di attuazione il progetto "Scuola in ospedale" che prevede il collegamento dei reparti pediatrici di 65 ospedali con le scuole mediante rete ad alta velocità, garantendo così non solo la continuità didattica per gli alunni lungodegenti, ma anche interrompendo l'isolamento e migliorando il processo terapeutico.  
   
   
GARANZIE SUI PRESTITI DEI NUOVI STATI MEMBRI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per i bilanci ha adottato la relazione di Esko Seppänen (Gue/ngl, Fin) che suggerisce taluni emendamenti alla proposta di modifica del regolamento (Ce, Euratom) n. 2728/94 del Consiglio che istituisce un fondo di garanzia per le azioni esterne. Il fondo di garanzia copre i prestiti garantiti e le garanzie dei prestiti concessi ai Paesi terzi. L'adesione di dieci nuovi Paesi all'Unione produrrà degli effetti sul fondo visto che taluni di loro hanno beneficiato dei prestiti della Bei garantiti dal bilancio comunitario. I prestiti garantiti concessi a tali Paesi, infatti, non saranno più coperti dal fondo di garanzia a partire dalla data della loro adesione. Ciò non significa che la garanzia su questi prestiti sarà cancellata nei confronti della banche o delle istituzioni che concedono i prestiti. Le garanzie saranno mantenute, ma qualsiasi rischio di esposizione creditoria collegato a tali prestiti sarà sopportato direttamente dal bilancio comunitario. Tale situazione si riprodurrà in caso di nuove adesioni. La proposta di regolamento, pertanto, mira a trattare l'insieme di queste situazioni e a garantire il trasferimento ordinato di questi impegni dal fondo verso il bilancio. La Commissione ha calcolato che l'importo da trasferire ammonta a 343 milioni di euro. La relazione accoglie con favore le modifiche sostanziali proposte dalla Commissione, tuttavia introduce alcuni emendamenti. Uno di questi riguarda l'utilizzo dell'eccedenza che si viene a creare con il trasferimento rispetto ai massimali globali fissati per i prestiti coperti da garanzia. Tale margine, secondo i deputati, potrebbe essere utilizzato per estendere i prestiti garantiti ad altri Paesi o regioni. Inoltre, i deputati anticipano la data di presentazione della relazione annuale della Commissione per consentire al Parlamento di disporne prima della pausa estiva.  
   
   
SERVIZI FINANZIARI E DI INVESTIMENTO  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per gli affari economici e monetari ha adottato due relazioni riguardo ai servizi finanziari ed ai servizi di investimento, ora all'esame della Plenaria. Servizi finanziari: bocciate le relazioni trimestrali La relazione di Peter Skinner (Pse, Uk) riguarda la proposta di direttiva sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza degli emittenti di valori mobiliari ed è stata adottata dalla commissione competente in prima lettura della procedura di codecisione. L'obiettivo generale della direttiva, che s'iscrive nel quadro del Piano d'azione per i servizi finanziari deciso in occasione del Vertice di Lisbona, è di promuovere l'armonizzazione delle esigenze in materia di informazione imposte alle società che operano sui mercati regolamentati, in particolare per quanto riguarda le informazioni che debbono figurare nelle relazioni finanziarie o le partecipazioni importanti. La trasparenza delle società emittenti dei titoli sui mercati pubblici è considerata essenziale per fare funzionare efficacemente i mercati dei capitali e per accrescere la fiducia degli investitori. Con la relazione adottata, i deputati respingono la clausola che impone a tali società emittenti di pubblicare delle relazioni finanziarie trimestrali perché ritengono che tale onere costituisca un metodo inadeguato per potenziare i livelli di informazione a disposizione degli investitori e rappresenti una falsa promessa agli investitori di miglioramento nei livelli di informazione. Le informazioni trimestrali, inoltre, sono considerate un meccanismo estremamente costoso e, secondo i deputati, possono incoraggiare i gestori a focalizzarsi su guadagni a breve termine piuttosto che sulle strategie di lungo termine. Per gli investitori è la disponibilità puntuale di informazioni interessanti che conta, non tanto la loro frequenza. Riguardo alle relazioni annuali, la proposta della Commissione prevede che esse comprendano la situazione finanziaria certificata, la relazione di gestione e, nel rispetto del diritto societario vigente, le dichiarazioni delle persone responsabili di tale informazione. I deputati chiedono che tali relazioni comprendano anche le «informazioni in merito alle griglie di retribuzione dell'emittente, compresi la retribuzione globale pagata (inclusi compensi contingenti o differiti) e i benefici in natura concessi a ciascun membro degli organi di amministrazione, direzione e controllo, ai dirigenti e al personale che ricopre posizioni chiave». La relazione, inoltre, invita gli emittenti a indicare nelle loro relazioni annuali - anche se su base volontaria - ogni pagamento effettuato a un governo, d'uno Stato membro o di un Paese terzo. Lo scopo è di porre l'accento sull'importanza della trasparenza in casi simili, in particolare nell'industria estrattiva, al fine di scoraggiare la corruzione. Per quanto riguarda i mezzi di comunicazione da utilizzare per diffondere tali informazioni regolamentate, un emendamento autorizza gli Stati membri ad esigere la loro pubblicazione su un giornale. Attualmente la legislazione comunitaria impone relazioni semestrali unicamente agli emittenti di azioni, mentre gli emittenti di titoli di credito non sono sottoposti ad alcuna esigenza di relazioni intermedie. A tale proposito, i deputati sono favorevoli ad estendere anche alle società che emettono obbligazioni l'imposizione di pubblicare le relazioni semestrali, come proposto dalla Commissione. Tuttavia, prevedono una deroga per i piccoli emittenti. Peraltro, è stato già concluso un accordo con il Consiglio per non imporre tali obblighi agli emittenti di titoli con valori nominali elevati, in particolare gli eurobond. Servizi d'investimento: più equilibrio e meno ambiguità La raccomandazione per la seconda lettura di Theresa Villiers (Ppe/de, Uk) riguarda la posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari. Gli obiettivi della direttiva sono di creare mercati finanziari integrati, con maggiore liquidità, trasparenti e competitivi nell'Unione, garantendo al contempo una migliore tutela degli investitori. La direttiva - parte integrante del Piano d'azione sui servizi finanziari - aggiorna la normativa del 1993 che stabiliva un «passaporto unico» per le società di investimento che fornivano servizi in Europa. La nuova proposta amplia il ventaglio di prodotti che possono essere offerti dalle società che usufruiscono del passaporto unico, aumenta la concorrenza tra le borse tradizionali e i nuovi operatori, stabilisce regole comuni per la negoziazione e l'esecuzione delle transazioni finanziarie e armonizza i criteri che regolano le attività degli intermediari per proteggere gli investitori. Il Parlamento, pur condividendo gli obiettivi generali, ha criticato sia la proposta della Commissione sia la posizione comune del Consiglio, in particolare per quanto attiene alle restrizioni imposte alle attività svolte dagli «internalizzatori» (le imprese di investimento o le banche che cumulano le funzioni di negoziazione per conto proprio e di negoziazione per conto terzi, al di fuori di un mercato regolamentato, utilizzando fondi propri oppure facendo incontrare le domande dei propri clienti) ed ha insistito sulla necessità di un approccio più equilibrato che tenga conto delle diverse pratiche esercitate sui mercati. I deputati, inoltre, hanno ritenuto ambigua la posizione comune e hanno criticato il fatto che diverse questioni rimaste aperte dovessero essere decise successivamente dalla Commissione. Uno degli aspetti maggiormente controversi riguarda l'articolo 27. Gli emendamenti della seconda lettura insistono sulla questione della trasparenza prima delle transazioni e cercano di chiarire le disposizioni relative alla dimensione di mercato a partire della quale scatta l'obbligo di pubblicare le quotazioni. In proposito, la relazione, reintroduce il concetto di «dimensioni normali» che esclude un ampio gruppo di transazioni dagli obblighi di trasparenza. La relazione reintroduce anche la possibilità di miglioramenti dei prezzi per offrire ai clienti prezzi più convenienti rispetto alle quotazioni pubbliche. Mentre la proposta della Commissione non menzionava questa possibilità e la posizione comune del Consiglio ne limitava molto la portata, l'emendamento della seconda lettura la prevede principalmente per i clienti professionisti. Per quelli privati le condizioni sono invece molto rigorose. A seguito di negoziati informali tra il Parlamento ed il Consiglio, il Coreper ha adottato all'unanimità un progetto di compromesso che riprende in parte la raccomandazione parlamentare e, in particolare, il concetto di «dimensioni normali». Va notato in proposito che, a suo tempo, la posizione comune del Consiglio era stata adottata con i voti contrari di Regno Unito, Irlanda, Svezia, Finlandia e Lussemburgo.  
   
   
ACCORDO CON LA SVIZZERA SULLA TASSAZIONE DEL RISPARMIO  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per i problemi economici e monetari ha adottato la relazione di José Manuel García-margallo Y Marfil (Ppe/de, E) che approva con taluni emendamenti la proposta di decisione relativa alla conclusione di un accordo con la Svizzera in materia di tassazione dei redditi da risparmio. L'accordo ha lo scopo di garantire l'adozione da parte della Confederazione di misure equivalenti a quelle comunitarie per assicurare l'imposizione effettiva dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi. La relazione adottata introduce diversi nuovi «considerando» alla proposta di decisione. Innanzitutto, i deputati ritengono che il fine ultimo è permettere che i redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi realizzati in uno Stato membro e destinati a beneficiari effettivi e a privati residenti in un altro Stato membro, «siano sottoposti a un'imposizione fiscale efficace,necessaria per lottare contro una dannosa concorrenza fiscale e contribuire a migliorare il funzionamento del mercato unico eliminando incentivi artificiali al flusso di capitali nell'Unione europea e al di là delle sue frontiere». Inoltre, essi considerano che un trattamento fiscale equo ed efficace dei risparmi in Europa «implica necessariamente che gli Stati membri abbiano il diritto di tassare il reddito dei loro residenti in tutto il territorio comunitario, conformemente alle loro rispettive disposizioni fiscali e aliquote d'imposizione nazionali». A tal fine, i deputati reputano necessario uno scambio automatico di informazioni tra le amministrazioni fiscali. La Svizzera - come alcuni Stati membri - ha optato per un'imposta ritenuta alla fonte e introdurrà un'imposta equivalente sui fondi provenienti da residenti dell'Unione europea, con il trasferimento del 75% dell'entrata generata da tale ritenuta allo Stato membro di residenza del beneficiario effettivo. Condividendo tale approccio, i deputati sostengono tuttavia che bisogna tenere presenti le esigenze dei settori bancari di taluni Stati membri e le loro differenze strutturali concedendo loro «un periodo transitorio durante il quale potranno imporre una ritenuta fiscale alla fonte ad un tasso progressivamente crescente fino a raggiungere il 35%». Per evitare la fuga di capitali all'esterno delle frontiere dell'Unione europea, l'applicazione di tale accordo è condizionata dall'adozione e dall'attuazione - da parte dei territori dipendenti o associati degli Stati membri, nonché da parte degli Stati Uniti d'America, Andorra, Liechtenstein, Monaco e San Marino - di misure identiche o equivalenti a quelle contenute nella direttiva 2003/48/Ce o nell'accordo in questione. Inoltre, pur considerando che la conclusione di un accordo con la Svizzera non dovrebbe essere vincolata ai negoziati in corso con altre parti, i deputati reputano necessario che i negoziati con gli altri Paesi terzi siano conclusi tempestivamente e che qualsiasi loro nuova controrichiesta non sia accettata.  
   
   
MEDAGLIE IN EURO DA NON CONFONDERE CON I SOLDI VERI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - Adottando la relazione di José Javier Pomès Ruiz (Ppe/de, E), la commissione per i problemi economici e monetari esprime parere favorevole alle proposte di regolamento relative alle medaglie e ai gettoni simili alle monete metalliche in euro nell'Unione europea e nei paesi che hanno concluso un accordo con l'Ue sull'uso dell'euro (Monaco, San Marino e la Città del Vaticano) Nel constatare come dopo l'adozione dell'euro si siano registrati numeri crescenti di casi di uso fraudolento di false monete metalliche in euro nei distributori automatici a moneta, mentre la legislazione vigente a livello nazionale e a livello Ue in questo settore si sia rivelata inefficiente, il relatore ritiene infatti essenziale che il pubblico sia protetto contro ogni tipo di frode derivante da confusioni con gettoni o medaglie molto simili. La proposta ha l'intenzione di disciplinare l'uso dei termini «euro» e «euro cent» e del simbolo dell'euro sugli oggetti metallici in parola, definendo i livelli di somiglianza con le monete metalliche in euro che devono essere vietati per le medaglie e i gettoni. Indirettamente ciò fornisce chiari orientamenti a quelle società (produttrici di gettoni) che producono questi gettoni e medaglie in modo che rimangano nella legalità.  
   
   
CONTROLLO DEMOCRATICO SULLE DECISIONI NEL SETTORE DEI SERVIZI FINANZIARI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per i problemi economici e monetari ha adottato la relazione di Christa Randzio-plath (Pse, D) sulla proposta di direttiva relativa alla nuova struttura organizzativa dei comitati del settore dei servizi finanziari. Più in particolare, la proposta prevede una riorganizzazione dei comitati esistenti che hanno il compito di assistere la Commissione nell'attività normativa e l'istituzione di due nuovi comitati di tipo consultivo. La direttiva proposta, tuttavia, s'iscrive in un processo più ampio che comprende un insieme di sette misure (una proposta di direttiva e sei decisioni della Commissione) che hanno lo scopo di permettere all'Unione di reagire più tempestivamente alle evoluzioni del settore finanziario estendendo a tutto il settore dei servizi finanziari la «procedura Lamfalussy». Tale procedura prevede, attraverso quattro livelli di intervento, l'adozione della legislazione sui mercati finanziari in due tappe: le scelte politiche fondamentali da tradurre in norme con portata generale adottate in codecisione e le misure tecniche più dettagliate necessarie alla realizzazione degli obiettivi legislativi che sono adottate dalla Commissione nell'ambito della sue competenze di esecuzione. Se da un punto di vista meramente tecnico, le proposte della Commissione sulla riorganizzazione dei comitati sono condivise dai deputati, sono le possibili conseguenze politico-istituzionali della delega dei poteri che, al contrario, destano una certa preoccupazione. Per tale ragione, i deputati hanno introdotto una serie di emendamenti tesi a garantire l'inserimento di un adeguato grado di responsabilità democratica e di equilibrio interistituzionale nell'estensione della procedura Lamfalussy. In quest'ottica, peraltro, nel lungo emendamento che elenca i principi cui si deve attenere la Commissione nell'esercizio dei suoi poteri di esecuzione figura anche «la necessità di elevati livelli di trasparenza e di consultazione con tutti i partecipanti del mercato e con il Parlamento europeo e il Consiglio». Inoltre, viene precisato che le misure di esecuzione non devono modificare le disposizioni essenziali delle direttive.  
   
   
NUOVE STATISTICHE PER UNA MIGLIORE POLITICA ECONOMICA  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per i problemi economici e monetari ha adottato la relazione di Astrid Lulling (Ppe/de, L) sulla proposta di regolamento relativo alla compilazione di conti trimestrali non finanziari per settore istituzionale, ora all'esame del Parlamento in veste di colegislatore. Attualmente, i conti trimestrali disponibili a livello europeo riguardano l'economia nel suo insieme, senza che sia possibile distinguere i diversi settori economici: famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche. L'analisi del comportamento dei diversi agenti economici è dunque di primaria importanza ai fini dell'analisi economica e della politica monetaria. Negli Stati Uniti, per esempio, la riserva federale dispone di un ventaglio completo di conti settoriali trimestrali su cui si fondano le sue decisioni. Con l'adozione della moneta unica nella zona euro e il rafforzamento del coordinamento delle politiche macroeconomiche degli Stati membri dell'Unione europea è divenuto estremamente importante colmare le lacune del sistema statistico europeo in materia di conti economici trimestrali. L'obiettivo della proposta di regolamento, pertanto, è quello di rispondere a talune necessità politiche importanti, creando un quadro comune per i contributi degli Stati membri alla compilazione dei conti europei trimestrali per settore istituzionale. Tali nuovi conti dovrebbero consentire di analizzare le reazioni di tutti i settori economici a fronte delle evoluzioni congiunturali e consentiranno di monitorare in particolare il risparmio e il consumo delle famiglie nonché la produttività delle imprese finanziarie e non finanziarie.  
   
   
BNP PARIBAS PEREGRINE PUNTA SULLE PMI DI SINGAPORE  
 
Milano, 5 aprile 2004 – Secondo Sergio Sacchi di Assoconsulenza, approfittando anche dell’ottimo momento congiunturale del Far east e persino del Giappone la famosa casa d’investimenti, specializzata nell’Estremo oriente, Bnp Paribas Peregrine intende a breve lanciare un indice sulle pmi di Singapore. Perché proprio su questo piccolo stato? Perché il tessuto economico è estremamente dinamico ed il peso delle esportazioni sul Pil è da record mondiale, addirittura del 200% (contro il 39% dell’U.e. Ed il 10% degli Stati Uniti). Al roadshow milanese hanno partecipato 7 società (con relativo management) con ottime prospettive di crescita quotate nella borsa della città-stato, con un fatturato oscillante dai 31 fino ai 435 milioni di dollari di Singapore (circa 1,7 dollari di Singapore valgono 1 dollaro Usa). Secondo Peregrine presentano possibilità di capital gain del 50% e più: Magnecomp int. (storage), Rotary engineering, Tiong Woon corp., Labroy marine (attive nelle infrastrutture per petrolio e gas, con upside rispettivamente del 50, 61, 83 e 65%), oltre a Htl int. (divani) con incrementi del prezzo dell’azione ipotizzato del 65%. Inoltre sono state presentate Asiatravel.com (biglietti aerei online) e Stanford tyres (pneumatici). La situazione dell’area, da un punto di vista macroeconomico, è positiva e fa ben sperare anche per il futuro visto che tutti gli indicatori sono ben lungi dal dar segni di surriscaldamento. I tassi d’interesse sono previsti (salvo in Indonesia) in sensibile aumento da qui al 2005, per Singapore si dovrebbe passare dallo 0.75% al 2%. Mike Ong, l’ascoltatissimo guru della ricerca si è soffermato sulle peculiarità di Singapore ricordando i risultati molto brillanti del suo team e dicendosi convinto del maggiore potenziale delle pmi rispetto alle aziende di elevata capitalizzazione.  
   
   
BANCA ARDITI GALATI:L’UTILE SALE A 1.36 MILIONI DI EURO APPROVATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ISTITUTO DI CREDITO IL PROGETTO DI BILANCIO D’ESERCIZIO: CRESCONO IMPIEGHI (+20,3%) E RACCOLTA GLOBALE (+5,8%)  
 
Lecce, 5 aprile 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Arditi Galati ha approvato il progetto di Bilancio d’esercizio per il 2003. L’anno si è chiuso con un utile netto di 1,36 milioni di euro (rispetto a 1,03 milioni di euro del 2002). Complessivamente la raccolta globale da clientela ha raggiunto i 961,4 milioni di euro, con una crescita del 5,8% rispetto a fine 2002. La raccolta diretta (esclusa la componente dei pronti contro termine), attestandosi a 493,7 milioni di euro, registra un incremento del 7,2%, mentre la raccolta indiretta ha raggiunto 417,8 milioni di euro, con una crescita del 6,1%: nell’ambito di questo aggregato si segnala in particolare il buon andamento del Risparmio Gestito, cresciuto del 11,4 % in termini di volumi. Gli impieghi per cassa a clientela si sono attestati a 341,1 milioni di euro, con un incremento pari al 20,3%, mentre il rapporto tra “sofferenze nette” ed “impieghi”, al 4,4%, è in contrazione rispetto al 5,7% del 2002. Il 2003 per Banca Arditi Galati è stato caratterizzato, oltre che da un’attenzione per le attività tipiche della banca commerciale (con un incremento del margine di interesse dell’1,5%, pur in presenza di una significativa contrazione dei tassi di interesse), anche da una marcata crescita dei ricavi netti da servizi, che hanno raggiunto i 7,9 milioni (+10,2%). Le componenti che hanno contribuito in maniera significativa al positivo andamento di quest’ultima voce sono i Sistemi di Pagamento e i Servizi connessi all’erogazione del credito che hanno compensato il trend meno favorevole della negoziazione finanziaria. La strategia da sempre perseguita dalla Banca di offrire una gamma di prodotti e servizi ampia e diversificata è pertanto risultata, come nel recente passato, premiante.  
   
   
IL GRUPPO BIPIELLE E IL GRUPPO AVIVA RINNOVANO L’ALLEANZA NEL SETTORE DEL BANCASSURANCE  
 
 Lodi, 5 aprile 2004 - Il Gruppo Bipielle ed il Gruppo Aviva hanno rinnovato la loro alleanza nel settore del bancassurance in Italia. L’accordo sottoscritto prevede il mantenimento dell’investimento effettuato, già nel 2000, dal Gruppo Aviva nel Gruppo Bpl; mentre, da un punto di vista societario e commerciale, è stata data continuità alla joint-venture assicurativa già avviata attraverso la società Finoa, partecipata al 50% dai due Gruppi, e le società prodotto da questa controllate Cu Previdenza ed Eurovita. I nuovi accordi, superando quelli già in essere, sanciscono la prosecuzione di un progetto di collaborazione, che, nato nel 1998, ha permesso nel tempo l’offerta alla sempre più estesa rete di Bpl, dei prodotti del Gruppo Aviva, uno dei più importanti ed innovativi operatori mondiali del settore assicurativo. Attraverso il rinnovo dell’alleanza appena concluso, il Gruppo Aviva potrà continuare ad avvalersi di un canale di riferimento per la distribuzione dei propri prodotti sul mercato italiano, mentre il Gruppo Bpl potrà rafforzare la propria presenza nel settore del bancassurance, continuando ad avvalersi dell’apporto di un partner di alto livello. Nel quadro dei rinnovati rapporti tra le parti, in uno spirito di massima collaborazione e fiducia, è stata prevista per il futuro sia l’eliminazione dei vincoli di esclusiva – parziali o totali – precedentemente contemplati, sia la definizione di tutto quanto collegato a tali pregresse pattuizioni.  
   
   
ARAG ASSICURAZIONI S.P.A. PRESENTA I DATI DI BILANCIO DEL 2003 E CONFERMA IL SUO RUOLO DI TRAINO DEL RAMO TUTELA GIUDIZIARIA IN ITALIA  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Raccolta premi di 41,9 milioni di euro (8.9 per cento in più rispetto al precedente esercizio) e 1.7 milioni di utile. Sono le cifre più significative della relazione sulla gestione dell'esercizio 2003 di Arag Italia, Compagnia italiana del Gruppo tedesco Arag, maggior assicuratore mondiale specializzato nel ramo Tutela Giudiziaria. Lo ha reso noto il Consiglio di Amministrazione della Compagnia riunitosi a Milano il 19 marzo scorso. “Il buon risultato del 2003 - spiega l’a.D. Della Società, avv. Ole Neuhaus - va valutato soprattutto in relazione allo sviluppo del comparto, che cresce più dei rami danni nel loro complesso, dato che testimonia come il settore stia entrando sempre di più nella cultura assicurativa italiana” (secondo i dati Isvap relativi ai primi 9 mesi dell’anno, il totale dei rami danni è cresciuto del 6,4%, mentre il ramo Tutela Giudiziaria ha avuto un incremento quasi doppio, pari a 11,8%). Proiettando tale crescita su base annua il ramo nel 2003 dovrebbe raggiungere quota 187 milioni di Euro. Rispetto a quest’ultimo dato, la leadership di mercato di Arag troverebbe conferma in una quota pari al 22,4%. In particolare i premi del lavoro diretto di Arag Italia nel 2003 hanno raggiunto 15,5 milioni di euro, con un incremento del 32,6 per cento, mentre si è mantenuta stabile la raccolta premi derivante dal lavoro svolto con le 27 compagnie assicurative con le quali Arag ha un accordo di collaborazione per la gestione del servizio di Tutela Giudiziaria. Detti premi hanno raggiunto quota 26,4 milioni di euro.  
   
   
CENTRO LEASING APPROVA IL BILANCIO 2003: UTILE NETTO IN CRESCITA DI OLTRE IL 6%, PARI A 16,4 MILIONI DI EURO. STIPULATO COMPLESSIVO PARI A 1.188 MILIONI DI EURO E IMPIEGHI A OLTRE 2,9 MILIARDI DI EURO (+10,5%)  
 
Firenze, 5 aprile 2004 - L'assemblea degli azionisti di Centro Leasing - uno dei principali player del settore leasing in Italia partecipato con quote paritetiche di circa il 34,5% da Banca Crfirenze e da Bnp Lease Group, oltre che da altri 30 Istituti italiani - ha approvato il bilancio dell'esercizio 2003 che ha registrato un utile netto in crescita, pari a 16,4 milioni di Euro (+6,3% rispetto ai 15,4 milioni di Euro del 2002). L'assemblea inoltre ha approvato la distribuzione di un dividendo agli azionisti pari a 0,23 Euro per azione, pari a una remunerazione di oltre il 7% del capitale investito. Tale risultato conferma la propensione a raggiungere obiettivi reddituali ambiziosi attraverso una strategia focalizzata su: attenzione alla produttività mirata al mantenimento di un equilibrato rapporto "Price to Risk", articolazione della rete commerciale, innovazione tecnologica, differenziazione di prodotto. A conferma della solidità strutturale e delle capacità reddituali di Centro Leasing è l'ottenimento nel 2003 del rating ufficiale da parte di Standard&poor's Bbb+ a medio termine e A-2 a breve termine, con "prospettiva Stabile". Lo status di `lnvestment grade" ha determinato un accresciuto interesse del mondo finanziario verso Centro Leasing. Nel 2003 Centro Leasing ha raccolto ed analizzato oltre 38.300 domande per un importo totale di circa 2,4 miliardi di Euro. Nell'arco dell'anno, sono stati stipulati circa 25.500 contratti (appena -0,8% sul 2002 a fronte di una media del settore che registra un calo pari a -17% nel numero di contratti stipulati). La società si caratterizza per la predominanza di operazioni di più contenuto importo (l'importo medio dei contratti del 2003 è stato pari a 47.000 Euro) Il valore dello stipulato complessivo 2003 è stato di 1.188 milioni di Euro, rispetto ai 1.384 dell'anno precedente. La flessione (-11%) è dovuta al contesto generale di mercato, caratterizzato da debolezza del cido economico e investimenti produttivi in calo, ma si presenta comunque più contenuta rispetto alla media generale del settore del leasing che segna oltre il - 16% La Società consolida così la sua posizione tra le `Top Ten" del mercato italiano del leasing, registrando una crescita della quota di mercato che si attesta a circa il 4% nel 2003, con punte del 10% e del 6% nei settori dei veicoli industriali e dello strumentale. La quota maggiore dello stipulato leasing è rappresentata dal comparto dei beni strumentali (50%), a fronte del 27% del comparto autoveicoli e del 22% dell'immobiliare. Un sensibile supporto alla operatività è stato dato anche dalla definitiva entrata a regime del `finanziamento finalizzato", formula innovativa di finanziamento diretto per importi inferiori ai 25.000 Euro. L'evoluzione operativa della Società ha determinato una crescita del 10,5% della consistenza degli impieghi totali gestiti, che si sono attestati a 2.918 milioni di Euro (2.640 milioni di Euro nel 2002). Le sofferenze nette restano al di sotto dell'1%. Da un Benchmark elaborato dall'Associazione di categoria (Assilea), Centro Leasing risulta, tra i principali competitor, ai primi posti in funzione della redditività e della capitalizzazione in rapporto agli impieghi. Ne emerge l'immagine di una società in buona salute con un interessante potenziale di ulteriore crescita. Centro Leasing è partecipata dal Gruppo Cr Firenze, Bnp Paribas ed oltre 30 istituti di credito. La Società, con sede centrale a Firenze, 15 sedi e numerose agenzie in tutta Italia, è specializzata nell'offerta di prodotti di leasing e servizi finanziari complementari destinati alle piccole e medie imprese, soprattutto per operazioni di investimento di importo contenuto.  
   
   
RIDEFINITO L’ACCORDO NEL RISPARMIO GESTITO TRA FINECOGROUP E PUTNAM INVESTMENTS RIACQUISTO DELLA QUOTA PUTNAM IN FINECO GESTIONI  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Finecogroup (Gruppo Capitalia) e Putnam Investments, uno dei leader mondiali del risparmio gestito, hanno sottoscritto un accordo quadro che ridefinisce, per il biennio 2004-2005, la stretta collaborazione già esistente fra i due operatori in questo settore. L’intesa pone le basi per un nuovo rapporto nel campo della distribuzione di prodotti Putnam attraverso le reti Finecogroup e Capitalia. L’accordo quadro prevede fra l’altro: Il carattere non esclusivo del rapporto, con il trasferimento a Fineco Asset Management della gestione di alcune classi di asset attualmente delegate a Putnam. A quest’ultima restano invece conferite le deleghe di gestione relative a 11 fondi, per un totale di circa € 3 miliardi di asset. La cessione a Finecogroup, da parte di Putnam, della partecipazione (20%) nel capitale di Fineco Gestioni Sgr detenuta dalla stessa Putnam ad un prezzo pari a € 25 mln, oltre ad una componente eventuale, in caso di interruzione anticipata della partnership. Tale cessione consentirà a Finecogroup di assumere il pieno controllo della società, in linea con il programma di riassetto delle attività di gestione del risparmio previsto dal Piano industriale del Gruppo Capitalia. Il nuovo accordo prevede la definizione dei nuovi corrispettivi da riconoscere a Putnam per le deleghe di gestione conferite, individuati in base agli attuali standard di mercato. Finecogroup e Putnam, infine, hanno confermato l’interesse ad esplorare nuove aree di collaborazione , come l’apertura di deleghe gestionali su classi di attività finanziarie specializzate, nelle quali le Sgr di Finecogroup non abbiano o non intendano dotarsi di competenze gestionali specifiche, ovvero l’utilizzo, da parte di Putnam, di Banca Fineco quale piattaforma per il trading sull’azionario europeo.  
   
   
LOCAT APPROVA IL BILANCIO 31/12/2003: LA SOCIETÀ SI CONFERMA LEADER DEL MERCATO CON UNA QUOTA DEL 12,92%( EX 11,97%) UTILE NETTO DI € 61,66 MILIONI (+44,7%), ROE AL 18,6% (EX 16,0%) DIVIDENDO 0,038 EURO PER AZIONE (INVARIATO)  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Si è riunita il 2 aprile a Bologna, presieduta da Francesco Mezzadri Majani, l'Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Locat S.p.a.. L'assemblea ordinaria ha approvato il bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un utile netto di € 61.567 mila (+ 44,7% rispetto all'esercizio precedente). Nell'anno 2003 Locat ha concluso nuove operazioni di leasing per € 4.153,5 milioni con un decremento dell'8,4% sull'anno precedente. Detto risultato, sensibilmente migliore del – 15,7% fatto registrare dal mercato, ha confermato la leadership di Locat nel mercato del leasing italiano con il rafforzamento della propria quota al 12,92%, rispetto all'11,97% dell'anno precedente. L'assemblea ha deliberato la destinazione dell'utile dell'esercizio per € 3.078,4 mila alla riserva legale, per € 37.649,6 mila alla riserva straordinaria e per € 20.839,7 mila quale dividendo agli azionisti. Ad ogni azione verrà riconosciuto, a partire dal 16 aprile 2004, un dividendo di € 0,038 (invariato rispetto all'esercizio precedente), al lordo delle ritenute di legge, mediante stacco della cedola n. 13. L'assemblea ha tra l'altro deliberato: in sede ordinaria: di lasciare inalterato a 15 il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione della Società, che rimarrà in carica fino all'Assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2006, nominando i Signori: Aramini Mario; Arletti William; Asquini Franco; Bacchiocchi Aldo; Corso Rosario; Galmarini Fausto; Guazzaloca Giorgio; Marcheselli Alessandro; Marino Luigi; Mezzadri Majani Francesco; Mereghetti Davide; Modiano Pietro; Montanari Enrico; Serre Giuseppe; Strumia Sebastiano; di nominare il Collegio Sindacale della Società, che rimarrà in carica fino all'Assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone dei Signori: Arbuffo Mario (Presidente del Collegio Sindacale); Conti Romano (Sindaco Effettivo); Gamberini Domenico (Sindaco Effettivo); Rinaldi Giorgio (Sindaco Supplente); Ruzzini Alfonso (Sindaco Supplente); in sede straordinaria: di mantenere in Bologna la sede sociale e modificare solo l'indirizzo della sede secondaria di Catania.  
   
   
FONDO UNICREDITO IMMOBILIARE UNO: CAMBIA LA DISCIPLINA FISCALE SUI REDDITI  
 
Milano, 5 aprile 2004 - A decorrere dal 1° gennaio 2004, il decreto legge n. 269 del 2003 ha modificato la disciplina fiscale ai fini delle imposte sui redditi dei fondi comuni di investimento immobiliare eliminando l’imposta sostitutiva dell’1 per cento sul valore netto contabile del fondo. Sui proventi percepiti dai partecipanti attraverso la distribuzione periodica, il riscatto o la liquidazione delle quote del fondo è prevista l’applicazione di una ritenuta del 12,50 per cento. La ritenuta è applicata a titolo d’acconto se i proventi sono percepiti da soggetti che detengono le quote nell’esercizio di attività d’impresa commerciale, mentre è applicata a titolo d’imposta nei confronti di tutti gli altri soggetti, compresi quelli esenti o esclusi da imposta sul reddito delle società. La ritenuta, invece, non è applicata sui proventi percepiti dalle forme di previdenza completare di cui al d.Lgs. N. 124 del 1993 e dagli Oicr italiani. Non sono assoggettati ad imposizione i proventi percepiti da soggetti non residenti in possesso dei requisiti di cui all’art. 6 del d.Lgs. N. 239 del 1996.  
   
   
BIPIELLE REAL ESTATE: ESERCITATA L’OPZIONE DI ACQUISTO DEL 49% DI BIPIELLE IMMOBILI STRUMENTALI  
 
Lodi, 5 aprile 2004 - In relazione alla politica adottata dalla capogruppo in merito all’attività di razionalizzazione e qualificazione dell’attivo, già avviata nel 2003, il Gruppo Bipielle, attraverso la propria controllata Bipielle Real Estate, ha avviato le procedure di esercizio del diritto di acquisto sulla partecipazione di minoranza rappresentata da n. 9.800.000 azioni privilegiate, pari al 48,76% circa del capitale complessivo della Bipielle Immobili Strumentali S.p.a., e al 100% delle azioni privilegiate Bipielle Immobili Strumentali, detenuta dalla società First Real Estate. Sulla base dei dati al momento disponibili, il corrispettivo per l’esercizio dell’opzione call può stimarsi in 258 milioni di euro, sostanzialmente pari alla somma fra l’importo dell’investimento iniziale da parte dell’azionista di minoranza di Bipielle Immobili Strumentali, e la quota di dividendi maturati dal pacchetto delle azioni privilegiate, oggetto della ‘call’, detenuto da First Real Estate. L’opzione, ai sensi degli accordi tuttora vigenti, avrà esecuzione nel periodo intercorrente fra il 16 giugno 2004 (prima data utile) e il 19 luglio 2004. Tale operazione si colloca nell’ambito della valorizzazione del comparto immobiliare, con riferimento al lancio di un nuovo fondo di immobili strumentali riservato agli investitori istituzionali che consentirà di sviluppare un prodotto ad alto contenuto reddituale.  
   
   
MASSIMILIANO ROMANO DI ASSOCONSULENZA: BANCA MEDIOLANUM – SPECULAZIONE IN VISTA  
 
Milano, 5 aprile 2004 - La valutazione di Banca Mediolanum deve essere effettuata seguendo parametri diversi rispetto alle banche tradizionali. E’ una banca “virtuale” la cui forza è da attribuirsi a una serie di scelte strategiche: rete di promotori, aggressività sul mercato, efficace modello di pianificazione organizzativa commerciale e apertura verso mercati esteri. L’insieme di questi elementi creano elevate aspettative che si riflettono sulla quotazione in Borsa. Nonostante i buoni risultati presentati il titolo non è sottovalutato, in quanto sconta aspettative di forti crescite future che sono legate all’andamento dei mercati azionari e del ciclo economico in atto. Diventa molto interessante l’analisi a livello speculativo: è tra i primi titoli che invertono la tendenza in caso di ripresa dei mercati, reagisce velocemente e positivamente in seguito a notizie sullo stato di ripresa dell’economia e su eventuali abbassamenti di tassi d’interesse. Il beta (indicatore di aggressività/difensività del titolo) segnala un livello elevato di aggressività (1,44) e la sua volatilità consente di effettuare proficue operazioni di trading giornaliero. Sulla base di queste considerazioni, che riflettono uno stato di economia ancora incerta, il nostro giudizio rimane di acquisto in un ottica tecnico-speculativa. Dal punto di vista tecnico, il trend in atto è negativo, e gli indicatori di forza segnalano una probabile inversione di tendenza. I supporti importanti sono in area 4,92/96 e 4,73/78. Le resistenze chiave sono poste in area 5,20/27 e 5,40/44 le cui rotture segnalerebbero una decisa inversione di tendenza.  
   
   
DEXIA CREDIOP: AL VIA ENTRO APRILE LA PRIMA CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILIARE DI UNA REGIONE ITALIANA  
 
Milano, 5 aprile 2004 - La Regione Friuli Venezia Giulia ha completato tutte le attività propedeutiche alla prima cartolarizzazione immobiliare mai realizzata da una Regione Italiana e l’emissione obbligazionaria collegata sarà prossimamente sul mercato. L’operazione è organizzata da Dexia Crediop, la banca leader nel settore della finanza pubblica e di progetto e dedicata allo sviluppo sostenibile, e avrà come collaterale un portafoglio immobiliare costituito da circa 100 immobili di proprietà della Regione stessa e degli Enti che ad essa fanno riferimento. L’operazione, tecnicamente definita Abs (Asset Backed Securitisation), avrà un importo nominale di circa 51 milioni di Euro per una durata complessiva di 4 anni. Maggiori informazioni sui dettagli dell’operazione saranno comunicate al mercato al lancio dei titoli, previsto per fine mese.  
   
   
FIDELITY TARGET FUNDS: IL NUOVO ORIZZONTE NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Fidelity Investments, il più grande gestore di fondi di investimento al mondo per patrimonio gestito, ha creato i Target Funds, una gamma di fondi pensata con l’obiettivo di aiutare i risparmiatori a costruire il capitale necessario a soddisfare i loro bisogni ad una precisa scadenza temporale. Qualunque sia l’obiettivo di investimento, basta stabilire quando lo si vuole realizzare. I Fidelity Target Euro Funds sono disponibili con tre diversi orizzonti temporali: il Fidelity Target 2010 Euro Fund, il Fidelity Target 2015 Euro Fund, e il Fidelity Target 2020 Euro Fund. Alla scadenza è possibile riscattare il proprio investimento, mantenere il proprio capitale investito secondo l’asset allocation del momento o passare ad un altro fondo. Si tratta di una famiglia di prodotti innovativi che permette al risparmiatore di poter cogliere le migliori performance offerte dal mercato lasciando al gestore la valutazione del rischio, che verrà diminuito nel tempo, man mano che il fondo si avvicina alla sua scadenza. I Fidelity Target Funds vantano una gestione patrimoniale attiva in cui il gestore vende, acquista e diversifica il portafoglio del risparmiatore per tutta la durata dell’investimento, con l’obiettivo di aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi alla scadenza. È inoltre possibile investire ulteriori quote anche dopo la prima sottoscrizione, disinvestibili in qualunque momento. Al fine di ottenere un livello di crescita ottimale del capitale, i Fidelity Target Funds partono sempre investendo in titoli del mercato azionario. Con l’avvicinarsi della data di scadenza prescelta, il gestore Fidelity riduce la quota di azioni in portafoglio e sposta l’investimento su titoli a basso profilo di rischio, allo scopo di consolidare i risultati ottenuti. La gestione dei fondi denominati in euro è stata affidata a Richard Skelt, scelta determinata dalle sue capacità e dagli eccellenti risultati ottenuti negli anni di lavoro in Fidelity, che hanno saputo mixare le performance con un’ ottimale gestione del rischio, come dimostrano i due premi Standard & Poors ottenuti nel 2003 per la gestione dei Fidelity Portfolio Selector Moderate Growth Fund e Defensive Fund. I Fidelity Target Funds vengono presentati in Italia al termine di un periodo di grande dinamismo da parte di Fidelity in Italia per creare una capillare rete di distributori. I risparmiatori oggi hanno a disposizione due strumenti per sapere a chi rivolgersi: il Numero Verde Fidelity 800879437 e la lista completa dei canali distributivi all’interno del sito internet www.Fidelity-international.com. Chi si rivolge al numero verde entra in contatto con un operatore che fornirà l’elenco completo dei distributori dei prodotti Fidelity in base al criterio scelto dal risparmiatore (luogo, distributore, ecc.). In internet si può scaricare l’elenco in pdf o in Excel fornito di motore di ricerca.  
   
   
ASTALDI STACCO CEDOLA E PAGAMENTO DIVIDENDO  
 
Roma, 5 aprile 2004 - In relazione alla proposta di distribuzione del dividendo Astaldi S.p.a. Per l’esercizio 2003, pari ad Euro 0,065 per azione, per complessivi Euro 6,3 milioni circa, si comunica che il Consiglio di Amministrazione della Società del 18 marzo 2004 ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti quale data di stacco della cedola il 10 maggio 2004 e quale data per il pagamento del dividendo il 13 maggio 2004. Per mero errore materiale erano state indicate nel comunicato stampa del 18 marzo 2004 le date del 3 maggio 2004 (stacco) e 6 maggio 2004 (pagamento).  
   
   
EUPHON S.P.A.: CONFERITO MANDATO AD ERSEL SIM S.P.A.  
 
Torino, 5 aprile 2004 - Il Consiglio d’Amministrazione di Euphon S.p.a., chiamato ad esprimere la propria valutazione ai sensi dell'Articolo 103, comma 3, del T.u.f. Sui termini dell'Opa che verrà promossa da Lupo S.p.a. Sul 59% del capitale sociale di Euphon, il 2 aprile ha incaricato Ersel Sim S.p.a. Di redigere una relazione di stima del valore economico del capitale di Euphon, finalizzata a fornire al Consiglio di Amministrazione stesso elementi e considerazioni di supporto per verificare la congruità del corrispettivo che sarà offerto da Lupo S.p.a. Pari, secondo quanto da quest'ultima comunicato, ad Euro 8,04 per ciascuna delle azioni oggetto dell'offerta.  
   
   
TASSI A LUNGO TERMINE E CROSS VALUTARI: ANALISI PREVISIONALE E SCENARIO EVOLUTIVO 2004  
 
Milano, 5 aprile 2004 – Stefano Masullo di Assoconsulenza indica che per una visione prospettica di scenario sull’evoluzione dei tassi e sul mercato dei bond risulta indispensabile effettuare un’analisi di natura intermarket che abbracci anche il mercato delle commodities e dei cross valutari. 1) I tassi americani a dieci anni si mantengono su livelli storicamente molto bassi (sotto il 4%) favoriti da molteplici fattori, tra i quali i più importanti sono di natura finanziaria (forti acquisti effettuati sul T-bond da parte delle banche centrali asiatiche nell’intento di mantenere sotto controllo il rafforzamento dello yen e la parità dollaro Usa/rembimbi); 2) Tutte le materie prime stanno vivendo un mercato al rialzo di lungo periodo spinto dai forti acquisti cinesi e indiani che si stanno sommando ad una domanda che si mantiene forte negli Usa. Colpisce la coralità del movimento che coinvolge metalli, metalli preziosi, cereali, coloniali ma in particolar modo i combustibili ( il prezzo del greggio al barile a New York ha superato i 38 Usd) 3) I cambi valutari stanno vivendo periodi di forte volatilità ( in particolar modo Eur/usd e Usd/yen) le cui oscillazioni mettono a dura prova la capacità di copertura da parte dei non speculatori (imprese industriali legate al ciclo import/export) e i cui riflessi di lungo periodo cominciano a manifestarsi in maniera rilevante sui bilanci societari. In questo scenario le contraddizioni sono molteplici; indichiamo solo le più eclatanti: a) I Fed Funds Usa sono all’1%, livello più basso dal dopoguerra, pur in presenza di un ciclo economico Americano che, secondo le previsioni della stessa Federal Reserve, parlano di crescita del Pil del 4/4,5%; b) Le previsioni inflattive si mantengono estremamente basse sia negli Usa che nell’Euro-zona non incorporando in alcun modo le forti tensioni che provengono dai mercati delle materie prime, in primis dal mercato del greggio. Il processo macroeconomico di natura mondiale vede all’orizzonte un ciclo economico di forte crescita, peraltro tutt’altro che esente dalla creazione di squilibri, nelle economie asiatiche (Cina ed India in testa) che saranno in grado di trainare tutto un processo di crescita della domanda a livello mondiale e del quale si vedono gli effetti eclatanti sul mercato delle materie prime. In pratica la crescita a ritmi del 8/10% del Pil di tali economie causato un processo di prima industrializzazione che implica il loro ingresso di diritto nella comunità economica mondiale genera una domanda aggiuntiva che surriscalda le materie prime le cui ricadute possono risultare positive da una parte per la crescita mondiale (che può trovare in loro un traino importante) ma dall’altra accendere degli importanti focolai inflazionistici. L’accelerazione della ripresa economica dell’est asia potrebbe indurre inoltre le principali banche centrali della zona ad interrompere la difesa ad oltranza del dollaro Usa contro le proprie monete effettuata attraverso il massiccio acquisto di T Bond, accettando un margine di apprezzamento valutario maggiore rispetto all’attuale. L’effetto congiunto di una crescita dell’inflazione importata da materie prime e dell’interruzione dei flussi di acquisto sui titoli decennali del tesoro americano risulterebbe un cocktail esplosivo per i tassi a lungo termine negli Usa che potrebbero crescere in maniera repentina e sostanziale sia per motivi economici che per ragioni di natura finanziaria. Lo steepening della curva (incremento maggiore dei tassi a Lt rispetto a quelli a Bt) porterebbe con sé inizialmente anche una fase di forte debolezza del dollaro Usa in quanto i deficit americani vedrebbero una certa difficoltà nell’ottenere il finanziamento da parte degli investitori mondiali. Ciò potrebbe generare un ulteriore sell-off sui T Bond innescando una pericolosa spirale dollaro debole-tassi alti le cui ripercussioni potrebbero essere disastrose per il mercato americano fortemente indebitato sia sul fronte privato che su quello federale. A tale scenario potrebbe anche non accompagnarsi un incremento degli spread dei bond corporate ed emerging sui governativi, pur ristrettosi nel corso del 2003 a livelli storici molto bassi, ma anche senza tale effetto tutti i titoli con duration lunga risentiranno del rialzo dei tassi con pesanti perdite sui prezzi. A fronte di ciò, e delle potenziali ulteriori conseguenze sul deterioramento del processo di concessione del credito in tutti i paesi con tasso di indebitamento molto alto (tra le quali anche le difficoltà nella gestione del rischio derivati sui tassi di interesse nella gestione della duration gap da parte di Freddie Mac e di Fannie Mae) risulta necessario ridurre la duration degli asset obbligazionari privilegiando asset liquidi e variabili (meglio se con indicizzazione finanziaria collegata ai tassi a lungo termine) con alto merito creditizio, oltre che singole vicende estremamente selezionate, ed evitando il posizionamento su titoli in dollari Usa. Infolink: Www.opusconsulting.it   
   
   
OLCESE COOPTA ALDO PALMERI E RINVIA AL 6 APRILE L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Olcese S.p.a. Riunitosi sotto la presidenza del Dr. Paolo Andrea Mettel, ha cooptato quale nuovo consigliere della società il Dr. Aldo Palmeri, noto manager di vasta e comprovata esperienza la cui professionalità sarà quantomai utile in questo importante momento della vita della Società. Il Consiglio ha avviato l’esame del progetto di bilancio civilistico e consolidato dell’esercizio 2003 ed ha deliberato di aggiornare, ad una prossima riunione che si terrà il 6 aprile 2004, le deliberazioni in merito all’approvazione, al fine di poter valutare più approfonditamente alcuni significativi elementi, e la definizione di alcune attività in corso quali quelle preparatorie della ricapitalizzazione della Società, i contatti con le istituzioni finanziarie per la costituzione del consorzio di garanzia e la definizione di alcune transazioni sul debito, importanti ai fini delle prospettive del Gruppo. Le attività di due-diligence, connesse ai fattori indicati, sono aggiornate senza fissazione di un termine. Conseguentemente il Consiglio ha deciso di utilizzare il maggior termine per l’approvazione del bilancio previsto dalla legge e dallo statuto sociale. Aggiornamento dati mensili Olcese S.p.a. Comunica che i dati relativi alla posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo al 29 febbraio 2004 evidenziano un incremento di € 0,5 milioni rispetto ai dati del mese precedente. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo risulta pari a Euro -95 milioni circa, la posizione finanziaria netta di Olcese S.p.a. È di Euro -68 milioni circa. Con riferimento all’indebitamento scaduto, si informa che ammonta a circa Euro 37 milioni di cui debiti nei confronti dei fornitori per circa Euro 29 milioni, e debiti di natura tributaria e previdenziale per complessivi Euro 8,2 milioni, quest’ultimi così composti: per Iva, Irap, Ici e Imposta Sostitutiva circa Euro 3,3 milioni, per Irpef circa Euro 2,3 milioni, per contributi previdenziali a carico dell’azienda circa Euro 2,6 milioni (la quota contributi a carico del dipendente è sempre stata regolarmente pagata alla scadenza di legge). L’indebitamento scaduto di carattere finanziario risulta azzerato. Per quanto attiene alle negoziazioni in corso per la ristrutturazione del debito verso fornitori e banche creditrici si comunica che esse stanno procedendo positivamente. In relazione al programma di dismissione degli immobili, si comunica che proseguono trattative per la cessione di immobili.  
   
   
RASBANK LANCIA DUE LINEE DI GESTIONE PATRIMONIALE TOTAL RETURN LE NUOVE LINEE, A RISCHIO MEDIO E MEDIO-ALTO, SI AGGIUNGONO ALLA GESTIONE LOW RISK AVVIATA  
 
Milano, 5 aprile 2004 – Sono partite all'inizio di aprile le due nuove linee di gestione patrimoniale Rasbank con obiettivo total return (ritorno assoluto) dedicate alla clientela di fascia più elevata. Si tratta di Total Return 0-100 e Total Return Medium Risk, che si affiancano alla linea Total Return Low Risk lanciata con successo nel luglio 2003 (che in soli 8 mesi ha raccolto oltre 300 milioni di euro). Obiettivo delle linee di gestione patrimoniale total return di Rasbank è ottenere un rendimento assoluto positivo nell'arco temporale predefinito per ogni linea, attraverso una gestione attiva di portafoglio, indipendentemente dal benchmark dichiarato e dall'andamento dei mercati finanziari. Tale rendimento è ricercato attraverso l'investimento nei migliori fondi comuni e sicav selezionati tra una rosa di oltre 500 prodotti delle più importanti case di investimento internazionali. L'asset allocation è effettuata da un team dedicato di Ras Asset Management Sgr, la società di gestione del gruppo Ras. Le tre linee si differenziano per il profilo di rischio: mentre la linea Total Return Low Risk è pensata per un investitore prudente e si pone come obiettivo la tutela del patrimonio su un orizzonte temporale di 12 mesi, alla nuova Total Return Medium Risk è associato un profilo più dinamico, e l’orizzonte temporale su cui si punta alla tutela del capitale si allunga a 24 mesi, consentendo così al gestore scelte più direzionali. La linea Total Return 0-100, infine, è caratterizzata dalla più ampia delega di gestione, che consente di spostare l'intero portafoglio su investimenti azionari o obbligazionari in base all'andamento del mercato. Le linee di gestione patrimoniale Rasbank sono rivolte alla clientela di fascia più elevata: l'investimento minimo è infatti di 250 mila euro e la struttura dei costi prevede una fee di ingresso massima del 3% e una commissione annuale di gestione dall’1,4% all’1,8%, a seconda della linea di gestione. Nessuna commissione è prevista per gli switch e per l'uscita.  
   
   
“SEGNO PIU’ INDEX” LA NUOVA INDEX-LINKED DI ERGO PREVIDENZA  
 
Milano, 5 aprile 2004 - “Segno Più Index” è la nuova Index Linked che unisce i tipici contenuti assicurativi a quelli finanziari e prevede una durata di sei anni con protezione del capitale. “Segno Più Index” collega il capitale investito ad un paniere di 20 titoli azionari appartenenti a settori merceologici differenziati. In questo modo l’investimento, oltre ad avere una protezione del capitale al 100%, offre al Cliente la possibilità, eventuale, di incrementare ulteriormente il proprio capitale tramite una cedola annuale pari al 7% del premio. Tale cedola sarà liquidabile annualmente nel caso in cui, nelle 24 rilevazioni quindicinali dell’anno di osservazione, nessuno dei 20 titoli azionari che compongono il paniere di riferimento assuma un valore di riferimento inferiore al 60% del valore iniziale rilevato alla data di emissione. L’attivazione della polizza avviene tramite un versamento minimo di 2.500 euro, da effettuarsi in un’unica soluzione. Il collocamento di “Segno Più Index” inizia il 1° aprile e termina il 15 maggio 2004.  
   
   
“CRESCITA PUNTUALE PRIVATE” IL NUOVO PRODOTTO VITA INTERA DI ERGO PREVIDENZA  
 
Milano, 5 aprile 2004 - “Crescita Puntuale Private” è il nuovo prodotto di Ergo Previdenza nella forma vita intera a premio unico con rivalutazione del capitale. Un nome scelto in quanto rappresentativo dell’esclusività di questo prodotto, riservato ad una Clientela di alto profilo in grado di effettuare un versamento minimo al di sopra della media. Sottoscrivendo questa polizza, infatti, il Cliente investire può in tutta serenità effettuando un deposito minimo di € 50.000 con la garanzia di una rivalutazione minima dello stesso e la possibilità di incrementare all’occorrenza il valore del capitale gestito grazie ai versamenti aggiuntivi. “Crescita Puntuale Private” si rivolge principalmente ad un target che guarda con fiducia agli investimenti assicurativo- finanziari e che può utilizzare dunque un’offerta che offre la certezza di una rivalutazione minima del 2% annuo. “Crescita Puntuale Private” è un prodotto distribuito in esclusiva dalle Agenzie Tradizionali di Ergo Previdenza.  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL'ENERGIA RINNOVABILE (BONN, GIUGNO 2004)  
 
Sstrasburgo, 5 aprile 2004 - Dal 1° al 4 giugno 2004, a Bonn (Germania) si terrà una Conferenza internazionale sull'energia rinnovabile che, nei suoi obiettivi, risponde all'appello lanciato in occasione del Vertice mondiale di Johannesburg. L'obiettivo generale della Conferenza è, infatti, di predisporre il terreno per lo sviluppo mondiale delle energie rinnovabili integrandole in una vasta strategia a favore del futuro energetico sostenibile ed efficace. Essa intende inoltre contribuire ad identificare i principali ostacoli all'utilizzazione delle energie rinnovabili e a trovare le soluzioni pratiche che permettono di sormontarli. Vedendo riuniti le principali personalità nel campo dell'energia, dell'ambiente e dello sviluppo e della programmazione, la Conferenza tratterà anche dei grandi problemi dello sviluppo sostenibile, come l'accesso dei poveri all'energia e la protezione del clima. I partecipanti alla Conferenza nel tirare le conclusioni dei lavori che serviranno alla formulazione di decisioni politiche e azioni a livello locale, nazionale, regionale e mondiale. A tal fine dovrebbero essere adottati una dichiarazione che presenterà gli obiettivi politici comuni ed un piano d'azione internazionale che raccoglierà le misure e gli impegni dei governi, delle organizzazioni internazionali e delle altre parti. Potranno, infine, essere definiti degli orientamenti per le buone pratiche di cui potranno avvalersi le diverse parti. Infolink: http://www.Renewables2004.de  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI - IL BUSINESS DEL FUTURO. APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE AD AUGSBURG (GERMANIA)  
 
Augsburg, 5 aprile 2004 - La "Ihe Woodenergy 2004 - fiera e congresso internazionale per l'energia dal legno" e la fiera congresso "Renexpo 2004" si terranno dal 21 al 24 Ottobre presso la fiera di Augsburg (Germania). Nei quattro giorni di manifestazione sono attesi circa 300 espositori su un'area espositiva di 15.000 m², 10.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, tra i quali 800 partecipanti al congresso. Agli operatori professionali a ai visitatori è offerta la possibilità di informarsi in un solo luogo presso due fiere che si completano dal punto di vista tematico. Se "Ihe Woodenergy" mostra i diversi aspetti delle biomasse, "Renexpo" offre una panoramica unica dell'intero spettro delle energie rinnovabili, dell'utilizzo razionale dell'energia nella costruzione e nel risanamento di edifici. "Ihe Woodenergy" www.Holz-energie.de  è cresciuta dal 2001 affermandosi come l'evento leader per gli operatori del settore. La fiera sarà accompagnata dal congresso organizzato dal Bundesverbande Bioenergie (Bbe). Nel 2003 sono stati registrati alla fiera oltre 6.000 visitatori provenienti da tutta Europa, tra i quali circa il 50% di visitatori professionali. L'edizione 2004 presenterà temi quali pellets, la combinazione sole e legno, energia dal legno per la casa, l'industria, l'artigianato e i comuni. Nel giugno del 2003 in occasione della "Renexpo" www.Renexpo.de  si incontrarono ad Augsburg visitatori provenienti da oltre 30 nazioni. La percentuale di pubblico internazionale è di circa il 20% e la tendenza è crescente.  
   
   
PRODOTTI ENERGETICI MENO TASSATI NEI NUOVI STATI MEMBRI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per i problemi economici e monetari, adottando la relazione di Pervenche Berès (Pse, F), suggerisce alla Plenaria di approvare la proposta della Commissione tesa a modificare la direttiva 2003/96/Ce per permettere ai nuovi Stati membri di applicare, a tutti i prodotti energetici e all'elettricità, delle esenzioni delle aliquote d'accisa o dei livelli di tassazione inferiori ai tassi minimi normalmente applicati nell'insieme dell'Unione. Questa possibilità, non richiesta da Cipro, verrà revocata nel 2012.  
   
   
AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: AVVIATA UNA ISTRUTTORIA FORMALE NEI CONFRONTI DI ENEL PRODUZIONE PER L’INDISPONIBILITA’ DI IMPIANTI IN OCCASIONE DEI DISTACCHI PROGRAMMATI DEL GIUGNO 2003  
 
Milano, 5 aprile 2004 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas, come previsto dalle conclusioni dell’istruttoria conoscitiva sulle interruzioni programmate del servizio elettrico del 26 giugno 2003, pubblicate lo scorso 6 dicembre, ha avviato una istruttoria formale nei confronti di Enel Produzione Spa. Nell’ambito di tale procedimento Enel produzione potrà fornire chiarimenti e motivare in contraddittorio l’indisponibilità di alcuni impianti di produzione durante il 26 giugno già citato. L’istruttoria dovrà concludersi entro 90 giorni e, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 2001, n. 244, potranno prendervi parte - con l’invio di memorie, l’accesso ai documenti e la partecipazione ad una audizione finale - i soggetti interessati che ne faranno richiesta entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera di avvio. L’autorità, in considerazione dei cambiamenti nel frattempo intervenuti, ed in parte da essa stessa disposti, aveva invece già ritenuto di non dover più procedere all’emanazione degli ordini di cessazione di comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori, prevista nel dicembre scorso, nei confronti del Gestore della rete e dell’Enel, nella funzione di Acquirente Unico da esso svolta all’epoca. Infatti, la contrattualizzazione ad opera del Gestore della rete di impianti da destinare a riserva è stata sostituita dalla nuova regolazione sulla disponibilità degli impianti nei periodi di maggior domanda, e l’attivazione dell’Acquirente Unico ha trasferito allo stesso la funzione di acquirente per i clienti vincolati precedentemente svolto dall’Enel.  
   
   
BORSA ELETTRICA: L’ACQUIRENTE UNICO FA BUONI ACQUISTI PER I CONSUMATORI ITALIANI  
 
 Roma, 5 aprile 2004 - L’intesaconsumatori apprezza il lavoro svolto dall’Acquirente Unico che ha comprato chilowattora per conto degli utenti vincolati (le famiglie e le piccole imprese) con uno sconto del 2% , garantendo con i suoi consistenti acquisti la stabilità del mercato. L’intesa dei consumatori chiede ai produttori di “dare di Più”, aumentando l’offerta in Borsa di energia che ha coperto oggi solo il 30 % dei consumi Italiani, in modo da rendere più liquida la Borsa e meno volatile il prezzo . Non va sottovalutato infatti, che il prezzo ha oscillato raggiungendo i 55 Euro per megawattora, 5-6 euro in più rispetto a quello previsto nell’attuale tariffa regolata. In questi primi giorni di Borsa elettrica i produttori sono “sotto i riflettori” e anche per questo motivo contengono i prezzi delle loro offerte; non vorremmo sottolinea l’Intesadeiconsumatori, che con l’avvicinarsi dell’estate e con la crescita della domanda di elettricità , l’offerta divenisse insufficiente e di conseguenza lievitassero i prezzi. L’intesadeiconsumatori vigilerà affinché ciò non avvenga e denuncerà l’eventuali responsabilità.  
   
   
IL SISTEMA INFORMATIVO PER SOSTENERE IL CAMBIAMENTO DELLE NUOVE UTILITIES AXIOMA E CONFSERVIZI LOMBARDIA INSIEME PER ANALIZZARE IL PROFONDO RINNOVAMENTO DEL SETTORE E LE PROSPETTIVE FUTURE  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Axioma, partner ideale dell'Impresa italiana nelle soluzioni, i servizi e la consulenza per il sistema informativo e l'Erp, organizza, con il patrocinio di Confservizi Lombardia, il convegno "Il Sistema Informativo per sostenere il cambiamento delle nuove Utilities", che si terrà il 21 aprile presso Palazzo Affari ai Giureconsulti,milano. L'attuale scenario delle Utilities è caratterizzato dal radicale processo di cambiamento che segue alla liberalizzazione dei mercati e alla definizione delle nuove regole normative (unbundling). Un processo che è in corso ed è trasversale a tutto il settore, anche se con tempi e modi diversi. E che segna il passaggio da un sistema pubblico a un libero mercato: nascono nuove aziende private, si aggregano quelle esistenti, si trasformano obiettivi, processi, e servizi, cambia anche il destinatario, non più utente ma sempre più cliente libero di scegliere. "Trasformazioni che il settore si trova a dover affrontare diversamente da prima, - commenta Paolo Furini, direttore Marketing Axioma - e lo si vede nella diversificazione tra aziende di vendita e di distribuzione, oltre che nella crescita di attenzione verso i grandi clienti e gli utenti vincolati, che ben presto diventeranno anch'essi liberi. L'impatto sull'organizzazione aziendale è profondo". Il Sistema Informativo può essere il supporto ideale per aiutare le Utilities, anche quelle di ridotte dimensioni, a gestire con efficacia le attività amministrative come la fatturazione (billing) o la gestione dei crediti e insoluti, fornendo inoltre strumenti specifici e innovativi per disporre di indicatori commerciali e di qualità, ottimizzare le relazioni con fornitori e partner, i processi commerciali, la mappatura della rete, le attività tecniche (anche su mobile) e la contabilità lavori, il Crm e il call center. Durante il Convegno, verrà analizzato il caso del Gruppo Aem di Torino, una delle principali realtà multiutility nazionali, che ha puntato sul sistema informativo per raggiungere massima efficienza interna e offrire un'elevata qualità dei servizi al cliente.  
   
   
COGNOS CONTINUA A GUADAGNARE TERRENO NEL MERCATO DEL PERFORMANCE MANAGEMENT  
 
 Milano, 5 Aprile 2004 – Secondo i risultati della recente indagine di mercato Metaspectrumsm, condotta da Meta Group sul mercato del Business Performance Management (Bpm), Cognos – leader mondiale nel mercato della Business Intelligence e del Corporale Performance management - ha notevolmente migliorato le proprie performance e continua a guadagnare terreno nel mercato del Performance Management. Il report, rilasciato oggi, ha preso in considerazione i 13 maggiori vendor valutando una serie di fattori che hanno determinato la presenza sul mercato e le performance. Nelle specifico, il Metaspectrum ha analizzato alcuni criteri tra cui visione e strategia, canali, copertura geografica, potenzialità di business, investimenti e percentuali di mercato per determinare la presenza nel mercato di ciascun vendor. I fattori esaminati per determinare le performance sono state invece la tecnologia, i servizi, i prezzi, il personale e i profitti. Cognos ha avuto punteggi alti sia per la presenza sia per le performance, ricevendo un punteggi alti in molte delle categorie prese in considerazione tra cui la visione/strategia, awareness/reputazione, investimenti, partnership con system integrator, percentuale di mercato, mind share, tecnologia, esecuzione e copertura geografica. Cognos è da sempre considerato degli analisti come uno dei maggiori player del mercato del Performance Management. Il report di Metaspectrumsm, in particolare, ha evidenziato i punti di forza di Cognos tra cui il data collection e la validazione, il consolidamento, il budgeting e il planning, il reporting e l’analisi, lo scorecard e il dashboard e il workflow management. “Le grandi aziende hanno bisogno delle migliori soluzioni per assicurare la visibilità delle performance e consentire una maggiore attendibilità all’interno del nuovo paradigma del Business Performance management” – afferma John Van Decker, Vice President Meta Group – “L’importanza del mercato delle soluzioni di Performance Management cresce in misura all’importanze che i professionisti danno alla misurazione delle performance a livello delle singole divisioni dell’imprese nel suo complesso”. Cognos continua a rafforzare la propria posizione nel mercato del Performance Management grazie alla propria offerta completa e integrata di soluzioni per il Cpm, che comprende: Cognos Enterprise Bi Series, la più completa soluzione di Business Intelligence; Cognos Enterprise Planning Series, la migliore soluzione per il planning, budgeting, modeling e forecasting; e Cognos Metrics Manager, la soluzione per l’enterprise scorecarding più flessibile. “L’ottimo momento di Cognos continua a crescere e si riflette nei risultati di questa importante indagine. - afferma Rob Ashe, Presidente e Coo di Cognos – Ancora una volta confermiamo il nostro impegno nel fornire valore aggiunto ai nostri clienti, grazie alla nostra visione del Corporate Performance Management ve alla validità delle nostre soluzioni”.  
   
   
RAFFORZATI I CONTROLLI SULLA SICUREZZA DEGLI AEREI DEI PAESI TERZI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - Le delegazioni del Parlamento e del Consiglio in seno al Comitato di conciliazione sono pervenute ad un accordo sulle regole di sicurezza applicabili agli aerei dei Paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari. In base alla nuova normativa, delle procedure d'ispezione armonizzate a livello comunitario impediranno che aerei non registrati presso l'Unione cambino destinazione all'interno della Comunità al fine di sottrarsi ai controlli e alle ispezioni. I passeggeri saranno in condizione di verificare se la compagnia che opera il volo non presenta dei rischi particolari in merito alla sicurezza. Inoltre, qualsiasi aereo non comunitario potrebbe essere bloccato in aeroporto e il suo equipaggio sottoposto ad ispezione, qualora esistano buone ragioni di sospettare che le regole di sicurezza non vengano rispettate. Una delle principali richieste del Parlamento, per il quale è relatrice Nelly Maes (Verdi/ale, B), e che è stata accettata dal Consiglio in sede di conciliazione, è la procedura del «name and shame». Essa si basa sul fatto che i trasportatori aerei di Paesi terzi saranno pubblicamente messi all'indice, qualora omettano di osservare norme di sicurezza internazionali. La nuova direttiva stabilisce che la Commissione deve pubblicare annualmente una relazione sulle informazioni aggregate in virtù delle ispezioni condotte in ogni Stato membro. Il Consiglio ha inoltre accettato la richiesta del Parlamento affinché tale informazione sia resa disponibile, sia al pubblico, sia alle industrie interessate. Essa sarà semplice e facilmente comprensibile, dovendo indicare anche se esiste un rischio accresciuto per la sicurezza dei passeggeri. Si tratta di un notevole successo per la delegazione del Parlamento, che a seguito del tragico incidente di Air Flash a Sharm El Sheikh, nel quale hanno perso la vita 148 persone, aveva messo l'accento sulla trasparenza e l'informazione dei passeggeri. Sempre grazie al Parlamento, la Commissione avrà il diritto di estendere all'intera Comunità le misure di sicurezza prese da uno Stato membro e non unicamente di formulare una raccomandazione, come chiesto dal Consiglio. La decisione pertinente, peraltro, verrà presa in base ad una procedura di comitatologia obbligatoria e non consultiva, il che rafforza la posizione degli Stati membri nel processo decisionale. Infine, il Consiglio ha accettato la proposta del Parlamento di abbreviare da tre a due anni la scadenza per la trasposizione della direttiva da parte degli Stati membri. Numerose compagnie aeree non comunitarie hanno un tasso di incidenti ben superiore rispetto alla media mondiale. I tassi più bassi sono quelli dell'Europa occidentale e dell'Australia. Le compagnie dell'Europa orientale presentano invece un rischio 50 volte più elevato rispetto a quelle dell'Europa occidentale. Il tasso di mortalità per incidente è pari a 0,11/milione di voli per l'Europa occidentale contro i 2,68 della Russia. Le compagnie aeree dell'Africa, dell'Asia e del Sudamerica presentano dei tassi di incidenti superiori per lo meno due volte alla media mondiale.  
   
   
ALITALIA:DA FIUMICINO VOLI GIORNALIERI PER COPENAGHEN E STOCCOLMA  
 
Roma, 5 aprile 2004 - Con il nuovo orario estivo Alitalia torna, dopo cinque anni, a volare a Copenaghen e per la prima volta apre un nuovo collegamento con Stoccolma. Comodi voli giornalieri in partenza da Roma-fiumicino alle 13.05 (Az 124) che raggiungono la capitale danese alle 15.40, giusto in tempo per vedere la statua del famoso personaggio della favola di Hans Christian Andersen, la Sirenetta, o per attraversare il ponte Oresund verso la Svezia (14 km) oppure, per concludere un affare di lavoro. A Stoccolma si arriva invece dopo 3 ore e venticinque minuti di volo partendo da Roma-fiumicino alle 11.55 (dal prossimo 5 aprile partenza alle ore 11.45) con il volo Az 142. Per un viaggio da Roma sia per Copenaghen che per Stoccolma (andata e ritorno) in classe economica, Alitalia propone una tariffa minima di 259 euro (tasse escluse), con un pernottamento minimo fra sabato e domenica e con un soggiorno massimo di 10 giorni. Per chi invece volesse godere della comodità di un viaggio in Prima, l’offerta per Copenaghen è di 1002 euro (tasse escluse), mentre per Stoccolma è di 1136 euro (tasse escluse). Tutte le tariffe possono essere acquistate comodamente on-line nel sito web www.Alitalia.com o www.Alitalia.it. Inoltre, per chi desidera un soggiorno interamente organizzato, si suggeriscono le tariffe “Girovacanze” da acquistare nelle maggiori agenzie di viaggio. Fino al 28 maggio 2004 infine, ai clienti iscritti al programma Millemiglia e diretti nelle due capitali dei paesi scandinavi, Alitalia regala un bonus di 1200 miglia per il viaggio in classe economica (che si aggiungono alle 1200 miglia base già previste) e un bonus di 1200 miglia per il volo in Prima (che si aggiungono alle 2400 miglia già previste dal programma). Con la stagione estiva 2004 il network della compagnia si incrementa del 15% rispetto all’anno precedente, con uno sviluppo dell’offerta soprattutto sul lungo raggio (+34%). + 6 le destinazioni che si collegano a Fiumicino: Zurigo (giornaliero), Malaga (giornaliero), Toronto (6 frequenze settimanali), Boston (5 frequenze settimanali), oltre a Copenaghen e Stoccolma. Infine, 14 i voli che partono ogni settimana per New York (+ 1 frequenza giornaliera). Queste alcune delle performance operative 2004 che segnano il rilancio della compagnia e il ritorno su importanti mercati esteri.  
   
   
1000 POSTI A € 1 DA VENEZIA AL CENTRO DEL REGNO UNITO JET2.COM HA INAUGURATO L’ 1 APRILE, I NUOVI VOLI DA VENEZIA A LEEDS  
 
 Venezia, 5 aprile 2004 - Jet2.com, la compagnia a basso costo del nord dell’Inghilterra, ha deciso di celebrare l’inaugurazione dei propri voli da Venezia offrendo 1.000 posti alla tariffa di €1.* Leeds é stata recentemente votata dai lettori di Condé Naste come la cittá piú “eccitante” della Gran Bretagna grazie ai suoi locali di tendenza, alle discoteche, ai negozi, ai pub. A poca distanza da Leeds si trovano inoltre York, con la sua imponente cattedrale, piccoli villaggi con vecchie dimore storiche quali Harewood House e la casa delle sorelle Bronte vicino a Bradford. Infine sempre nelle vicinanze é possible visitare anche Newcastle, Manchester e le Yorkshire Dales . Philip Meeson, amministratore delegato di Jet2.com ha detto: ‘Siamo felici di iniziare a volare da Venezia e siamo sicuri che gli italiani apprezzeranno l’opportunitá di poter visitare lo Yorkshire, con i suoi meravigliosi paesaggi, le incantevoli brughiere e le fantastiche cittá. E allora cosa di meglio se non approfittare delle tariffe ad 1 euro*!” Jet2.com vola da Venezia a Leeds Bradford 4 volte alla settimana. Per informazioni dettagliate sui voli e per prenotazioni visitate il sito www.Jet2.com. Jet2.com dispone sul proprio sito di uno strumento, chiamato “low fare finder”, che permette di verificare le tariffe piú basse disponibili su tutti i voli nel mese in cui si desidera volare . *Le tariffe si intendono a tratta, tasse ed oneri aeroportuali esclusi. Le tariffe son soggette a disponibilitá e condizioni particolari” Infolink: www.Jet2.com  
   
   
IL PRIMO VOLO DELLA THOMSONFLY È ATTERRATO ALL’AEROPORTO MARCO POLO DI VENEZIA  
 
Venezia, 5 aprile 2004 - Il 31 marzo 2004 la Thomsonfly è atterrata con il suo primo volo all’aeroporto Marco Polo di Venezia: è stato il varo di Thomsonfly.com, i nuovi voli low-cost che collegano Venezia con il cuore dell’Inghilterra. Coventry è la località ideale da cui partire per esplorare l’Inghilterra centrale. E’ situata nel Warwickshire, la contea di Shakespeare, nei pressi delle graziose cittadine di Cotwolds e Stratford Upon Avon, nonché del Warwick Castle e della vivace città di Birmingham. Ubicata nell’entroterra produttivo della Gran Bretagna, è la sede delle case automobilistiche Rover e Jaguar. Thomsonfly offrirà 11 destinazioni con partenza da Coventry – Jersey (Isole della Manica), Valencia, Roma, Malaga, Marsiglia, Napoli, Nizza, Parma, Pisa, Ibiza, a bordo dei Boeing 737 da 131 posti della compagnia. I viaggiatori potranno recarsi nel Regno Unito per una vacanza, un’occasione di svago o un impegno di lavoro, oppure potranno proseguire da Coventry per una qualsiasi delle altre destinazioni. I voli giornalieri Thomsonfly per Coventry partono da un prezzo di appena 29,99 euro. Coventry offre inoltre ottimi collegamenti, in quanto è situata lungo la principale rete ferroviaria del paese, che porta a Londra in appena un’ora e 20 minuti. Nelle immediate vicinanze della città vi sono le principali arterie autostradali, la M1 e la M6. Thomsonfly offre quindi una straordinaria nuova destinazione ai veneziani. Ma è vero anche il contrario: i cittadini della Gran Bretagna hanno saputo approfittare subito di questa nuova opportunità prenotando voli per Venezia, una destinazione che è diventata ora più vicina ed economica. Il responsabile commerciale di Thomsonfly, Alex Hunter, ha così dichiarato: “Venezia, grazie al grande richiamo che esercita, è risultata una delle destinazioni più gettonate dai nostri clienti. E’ per la nostra compagnia motivo di orgoglio avere voli di collegamento con questa città e speriamo di avere presto a bordo passeggeri in partenza da Venezia per una vacanza nel Warwickshire o per proseguire per un’altra destinazione in Francia o in Spagna. E tutto questo a prezzi vantaggiosi”. Infolink: www.Thomsonfly.com  
   
   
ALLA VIGILIA DEL VOLO INAUGURALE, LA COMPAGNIA AEREA REUNIONESE AIR BOURBON ENTRA IN SCENA UFFICIALMENTE SUL MERCATO ITALIANO  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Durante la conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 2 aprile , Air Bourbon presenta il nuovo collegamento Milano Malpensa / Isola di Reunion, operativo ogni sabato. Nel corso della conferenza hanno parteciperanno il Presidente della compagnia aerea Erick Lazarus, il Direttore Generale , il Presidente di Opensky Service, gsa della compagnia in Italia, Rossano De Luca e un rappresentante di Sea - aeroporti di Milano. Tra le più importanti novità che sono state esposte dal Presidente Lazarus: i diritti di traffico dalla Francia per l’isola di Mayotte e Moroni, capitale di Gran Comore che la compagnia ha da poco ricevuto; gli importanti accordi conclusi con Alitalia per tutti gli avvicinamenti da e per Malpensa, e con Volareweb per tutte le tratte da e per Paris Orly. Questo significherà una maggiore elasticità nella scelta del volo di rientro, permettendo ai passeggeri italiani un soggiorno più lungo nel piccolo paradiso dell’oceano Indiano. Con l’ambizioso obiettivo di rendere lo scalo dell’isola della Reunion hub per le destinazioni limitrofe, l’apertura del nuovo volo diretto da Milano -accanto agli operativi da Parigi e Lione - costituisce per Air Bourbon il primo passo del progetto di sviluppo. Infolink: www.Air-bourbon.com  
   
   
VOLA GENOVA: IL 22 E 23 MAGGIO L’AERONAUTICA VA IN SCENA OSPITI D’ONORE LE FRECCE TRICOLORI  
 
Genova, 5 aprile 2004 - Vola Genova è l’evento aeronautico che si terrà a Genova il 22 e il 23 maggio per sensibilizzare il grande pubblico sulle funzioni e sull’utilità che le varie componenti aeree dei corpi dello Stato rivestono per i cittadini e sullo sviluppo dell’industria di settore. Fortemente voluto dalle istituzioni e patrocinato da Genova 2004 Capitale Europea della cultura, Vola Genova sarà coordinato operativamente da Fiera di Genova Spa e Aeroclub di Genova con il supporto di Aeroporto di Genova Spa. L’evento si articolerà in un momento espositivo, che si terrà all’Aeroporto di Genova, e in un momento altamente spettacolare sul lungomare della città. Nel piazzale nord dell’Aeroporto, nella giornata di sabato e nella mattinata di domenica, saranno esposti mezzi dell’Aeronautica Militare, della Marina Militare, dell’Esercito, dei Carabinieri, delle Capitanerie di Porto, della Guardia di Finanza, della Polizia, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale dello Stato e della Protezione Civile nonché dell’industria italiana. A latere saranno organizzate due mostre di carattere culturale realizzate in collaborazione con il Museo Storico dell’Aeronautica Militare e con la collezione storica privata della Piaggio. Domenica pomeriggio, in un grande show, sfileranno nel cielo di Genova la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare, le “mitiche” Frecce Tricolori, i velivoli dei Corpi dello Stato impegnati al servizio dei cittadini e delle industrie aeronautiche italiane. Il cuore dell’esibizione sarà il tratto di lungomare da Punta Vagno all’abbazia di San Giuliano con un programma articolato che vedrà anche il lancio di paracadutisti, dimostrazioni di salvataggio naufraghi e di ricerca sommergibili, operazioni di carico e scarico d’acqua con i mezzi d’antincendio. Vola Genova sarà una grande occasione per portare ancora una volta alla ribalta il nome della città in occasione di Genova 2004 e rappresenterà un test per valutare la possibilità di un vero e proprio evento espositivo dedicato all’aeronautica leasure, ovvero per fare un parallelismo con la nautica, una manifestazione sull’aeronautica “da diporto” . In questa accezione si pensa a una fascia di prodotto che va dall’ultraleggero all’elicottero, al jet per l’executive manager, produzioni nelle quali l’industria italiana presenta livelli di eccellenza, ma anche al brokeraggio aereo che sta vivendo una lieve ripresa e che in Liguria vede la presenza di alcune aziende specializzate. Al tempo stesso Vola Genova manterrebbe un carattere divulgativo mettendo i vetrina tutti quei mezzi che i corpi dello Stato utilizzano per i servizi al cittadino. Vola Genova sarà ad ingresso libero. L’esposizione in Aeroporto sarà aperta sabato 22 maggio dalle 11 alle 19.30 e domenica 23 dalle 9.30 alle 12. Le esibizioni si svolgeranno domenica 23 maggio dalle 11 alle 17.30.  
   
   
CRITICHE AL TRASFERIMENTO DI DATI DEI PASSEGGERI IN VOLO VERSO GLI USA  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione delle libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni ha presentato una proposta di risoluzione sul progetto di decisione della Commissione in merito al livello di protezione dei dati a carattere personale contenuti nelle pratiche passeggeri (Pnr - Passenger Name Records) trasferite all'Ufficio delle dogane e della protezione di frontiera degli Stati Uniti. L'organo parlamentare aveva già adottato in merito, lo scorso 17 marzo, una relazione di Johanna L.a. Boogerd-quaak (Eldr, Nl). I deputati ritengono che la decisione dell'Esecutivo esuli dalle competenze di esecuzione conferitegli, in quanto il progetto di decisione non è una misura legislativa che possa, in seno all'Unione europea, modificare le finalità per cui sono stati raccolti dati nel Pnr e permetterne il trasferimento totale o parziale a terzi da parte delle compagnie aeree. Secondo i parlamentari, non siamo neanche di fronte a un accordo internazionale in applicazione del quale la Commissione sarebbe tenuta ad autorizzare il trasferimento di tali dati. Essi considerano ambigua la formulazione di alcune clausole della decisione e degli impegni corrispondenti. Secondo l'organo parlamentare, il progetto di decisione si fonda su impegni la cui obbligatorietà è lungi dall'essere evidente, sia per la fonte che è puramente amministrativa, sia per il contenuto in quanto, da una parte, si fa riferimento a garanzie che non sono ancora una base giuridica negli Usa e, dall'altra, si mantiene la possibilità di modificare la regolamentazione in qualsiasi momento, in particolare per quanto riguarda le modalità di utilizzazione e riutilizzazione dei dati. I deputati ritengono che l'importanza della questione sia tale che l'Unione europea debba regolarla con gli Stati Uniti sulla base di un vero accordo internazionale che, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, definisca: i dati che possono essere trasferiti in modo automatizzato (Apis) e i dati che possono essere trasferiti caso per caso; l'elenco dei reati gravi per cui è possibile avanzare una richiesta supplementare; l'elenco delle autorità e delle agenzie che potrebbero condividere i dati e le condizioni di tutela dei dati da rispettare: il periodo di conservazione per i due tipi di dati; il ruolo che le compagnie aeree devono svolgere nel trasferire i dati dei passeggeri; le garanzie da fornire ai passeggeri per consentire loro di correggere i dati che li riguardano; le responsabilità delle compagnie aeree nei confronti dei passeggeri e delle autorità pubbliche in caso di errori di trascrizione; il diritto di far ricorso ad un'autorità indipendente e a meccanismi di rimedio in caso di violazione dei diritti dei passeggeri. L'organo parlamentare si dichiara disposto a esaminare in base alla procedura d'urgenza un accordo internazionale che rispetti i suddetti principi e nel frattempo invita gli Stati membri a imporre immediatamente il rispetto del diritto nazionale ed europeo sulla privacy, richiamando in particolare l'attenzione sull'obbligo alle compagnie aeree e alle agenzie di viaggio, sancito dalla direttiva 95/46/Ce, di ottenere dai passeggeri il consenso per il trasferimento dei dati. La Commissione è invitata a bloccare il sistema pull, in base al quale gli Usa non devono chiedere i dati, ma hanno un accesso immediato ad essi, sostituendolo con un sistema push. I parlamentari invitano la Commissione a ritirare il progetto di decisione. Essi minacciano di adire la Corte di giustizia qualora il progetto di decisione venga adottato dall'Esecutivo e si riservano il diritto di adire la Corte di Giustizia per verificare la legalità del previsto accordo internazionale.  
   
   
COMUNICAZIONE DEI DATI SUI PASSEGGERI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni ha adottato una relazione di Ingo Schmitt (Ppe/de, D) sulla proposta della Spagna in merito all'obbligo dei vettori di comunicare alle autorità competenti degli Stati membri taluni dati concernenti le persone trasportate, nell'ambito di regolari servizi di trasporto. La proposta in questo caso non riguarda la lotta al terrorismo, ma mira piuttosto a ridurre l'immigrazione illegale nella Comunità. Benché i deputati considerino gli obiettivi che sono alla base della proposta spagnola meritevoli di essere sostenuti, essi hanno respinto l'iniziativa con 20 voti favorevoli e 9 contrari. I parlamentari sottolineano l'assenza di una spiegazione adeguata, in particolare in merito al fatto che una normativa comunitaria in questo campo non violerebbe il principio di proporzionalità e di sussidiarietà. Non sono state valutate né le conseguenze sui trasportatori, né le questioni inerenti alla protezione dei dati. Inoltre il trasporto aereo ne risulterebbe particolarmente penalizzato.  
   
   
ASSEGNAZIONE DEGLI SLOT NEGLI AEROPORTI PER L'ESTATE 2004  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo ha adottato in seconda lettura una raccomandazione di Ulrich Stockmann (Pse, D) su norme comuni per l'assegnazione di bande orarie negli aeroporti della Comunità. La guerra in Iraq e la Sars hanno comportato pesanti conseguenze sul trasporto aereo, con una significativa riduzione della domanda. Si è ritenuto necessario adottare una base giuridica che permettesse ai trasportatori aerei di non perdere i loro slot, dato il carattere eccezionale delle annate 2003 e 2004 a causa della guerra. In particolare, il regolamento è stato emendato introducendo un nuovo articolo 10b, in base al quale, se un trasportatore aereo ha giustificato la mancata utilizzazione dei suoi slot nell'estate 2003 in base alla guerra in Iraq, i coordinatori sono tenuti ad assegnarglieli per il periodo corrispondente l'anno successivo, vale a dire l'estate 2004.  
   
   
ACCORDI SUI SERVIZI AEREI CON I PAESI TERZI  
 
Sstrasburgo, 5 aprile 2004 - La commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo ha adottato una raccomandazione per la seconda lettura di Ingo Schmitt (Ppe/de, D) sulla negoziazione e all'applicazione di accordi in materia di servizi aerei stipulati dagli Stati membri con i Paesi terzi. Il regolamento in questione si inserisce nel quadro delle misure intraprese dalla Commissione a seguito della sentenza della Corte di Giustizia sugli accordi di open sky. I deputati chiedono che le clausole tipo, che sono ancora incomplete, vengano non solo elaborate ma anche sancite congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati membri per quanto riguarda la loro definizione finale sul piano contenutistico.  
   
   
I SERVIZI CHE FUNZIONANO: III EDIZIONE DEL PREMIO BUONE PRATICHE NEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ. A ROMA, L’8 APRILE 2004  
 
Roma, 5 aprile 2004 - La Iii edizione del Premio Buone Pratiche nei servizi di pubblica utilità sarà presentata il prossimo 8 aprile a Roma, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sala Quirinale del centro Congressi Cavour, via Cavour 50/A. Un riconoscimento da parte degli utenti ai servizi che funzionano. Questo il senso del Premio, istituito nel 2000 da Cittadinanzattiva con il sostegno di Poste Italiane e Italgas più. L’iniziativa si pone l’obiettivo di raccogliere e diffondere esperienze di successo nel campo dei servizi pubblici e di interloquire con soggetti istituzionali, aziende e organizzazioni di cittadini, al fine di promuovere e realizzare azioni di miglioramento dei servizi. Oltre 150 progetti, con un incremento quasi doppio rispetto alla seconda edizione, per una rappresentanza che copre l’intero territorio nazionale (nord: 49%, centro: 35%, sud: 16%) e un significativo aumento dei progetti provenienti da aziende private e municipalizzate, saliti da 24 a 31 rispetto al 2002. Tra i settori, prevale la Pubblica Amministrazione (30% del totale dei progetti), seguita da ambiente e energia (22%), servizi alla persona (15%), trasporti (12%), scuola e servizi finanziari e assicurativi (7% ciascuno), cultura (4%), telecomunicazioni (2%). Gli enti pubblici primeggiano tra i soggetti proponenti (66% dei progetti), seguiti da aziende private e municipalizzate (31%), organizzazioni di impegno civico (16%) e organizzazioni professionali (2%).  
   
   
MASTER GALGANO "6SIGMA" DEDICATO ALLE AZIENDE AVANZATE "CINTURE NERE" IN CAMPO NELLA CACCIA AI DIFETTI PER AUMENTARE LA COMPETITIVITA' DELL'ITALIA UN APPUNTAMENTO A NUMERO CHIUSO PER CREARE I "LEADER TECNICI"  
 
Milano, 5 aprile 2004 - Scatta ad aprile e si conclude a luglio l'edizione 2004 del Master 6Sigma* organizzato dalla Galgano Formazione, società del Gruppo Galgano, leader nella consulenza di direzione e formazione manageriale. Si tratta di una opportunità di formazione avanzata e dedicata alle aziende all'avanguardia nel processo di apprendimento continuo dei loro dirigenti. Per informazioni e iscrizioni: segreteria Galgano Formazione tel. 02.39605222, Infogf@galganogroup.it., www.Galganogroup.it  L'iniziativa Galgano, giunta alla sua quinta edizione, ha incontrato il crescente interesse delle imprese che sono impegnate sul sempre più difficile fronte della concorrenza internazionale: il 6sigma è infatti una rivoluzionaria tecnica manageriale che consente di ottenere fortissimi guadagni competitivi. L'implementazione e l'applicazione nelle aziende del programma 6sigma ha tra i suoi punti di forza l'adozione di una specifica metodologia di "problem solving" per l'ottenimento di obiettivi molto avanzati di tipo "breakthrough" (da raggiungere in tempi brevi). La metodologia di base, denominata in termini tecnici Dmaic dalle cinque fasi Define, Measure, Analyze, Improve e Control secondo le quali vengono sviluppati i progetti, si distingue in particolare per l'impiego estensivo della statistica il cui approfondimento, finalizzato ad un utilizzo autonomo ed efficace, richiede un training approfondito. Il Master Galgano ha l'obiettivo di formare una nuova professionalità, definita nel linguaggio del 6sigma con il termine di "Black Belt"*, cioè letteralmente "Cintura nera", detentrice delle competenze metodologiche necessarie per sviluppare progetti 6sigma di successo e che consentono grandi balzi in avanti sull'asse della qualità e delle performance complessive. La "Black Belt" diventa quindi una figura chiave del programma 6sigma grazie alla sua funzione di supporto ai progetti e ai trainer interni. In altre parole una specie di superleader tecnico per la caccia ai difetti che penalizzano il successo di ogni organizzazione. Il master si sviluppa in cinque moduli didattici, della durata complessiva di diciotto giorni, e si conclude con il rilascio del certificato di partecipazione. A seguito della partecipazione al corso, il master prevede, facoltativamente, la certificazione delle competenze Black Belt attraverso l'analisi e la valutazione del report conclusivo relativo al progetto 6sigma sviluppato dalla Black Belt durante il master. Il primo modulo fase Define è fissato per il 20-21-22 aprile, il secondo fase Measure per il 4-5-6 maggio, il terzo fase Analyze nelle giornate 25-26-27-28 maggio, il quarto fase Improve programmato per il 15-16-17-18 giugno mentre il quinto e ultimo fase Control e Sintesi del Dfss il 6-7-8-9 luglio. Come si vede una modalità di formazione "pesante" destinata a manager tecnici che puntano all'eccellenza. I moduli si sviluppano in un periodo di circa quattro mesi per consentire ai partecipanti di scegliere, impostare, sviluppare e concludere un progetto 6sigma "su misura" per la loro organizzazione. Ecco perché il numero massimo di ammessi è di 15 persone: ad ogni manager verrà assegnato un progetto concordato con l'azienda. Questa specie di "numero chiuso" è una garanzia di serietà e dell'alto livello del corso. Il Master è dedicato alle aziende sia industriali che di servizi, di tutti i settori merceologici, che devono migliorare la competitività per stare sul mercato globale, che si sono date obiettivi "breakthrough", che hanno scelto come primo fattore di successo la qualità e che hanno, infine, deciso di trasformare il miglioramento qualitativo in benefici economici tangibili. Sotto l'aspetto personale il Master è dedicato ai responsabili di "line" delle diverse aree aziendali, a quelle figure professionali coinvolte nel cambiamento e nello sviluppo dei processi e ai neolaureati che intendono arricchire il loro bagaglio di conoscenze e capacità statistiche applicate alle organizzazioni Le esperienze internazionali e italiane hanno dimostrato come in pratica, applicando appunto il 6sigma, si riesca a ottenere un grandissimo miglioramento nelle performance aziendali.  
   
   
RICETTA ANTICRISI PER L'EXPORT ITALIANO IL VICEMINISTRO ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE IN VISITA AL VINITALY PARLA ANCHE DELL'ETICHETTATURA DEI VINI MAGDA C. SCHIFF  
 
Verona, 5 aprile 2004 - Contro la crisi dell’export vinicolo italiano Adolfo Urso, viceministro alle attività produttive, dà la sua ricetta: puntare sugli autoctoni, sui bianchi e sugli spumanti. “Nel 2003 bianchi e spumanti – ha detto Urso sabato 3 aprile durante la sua visita al Vinitaly – hanno sofferto meno il calo delle esportazioni” probabilmente perché meno soggetti alla concorrenza dei nuovi competitori internazionali”. Per quanto riguarda gli autoctoni, secondo Urso “valorizzare all’estero la produzione di questi vitigni (il Ministero lo farà attraverso il Progetto origine) ci permetterà di ritagliarci nel mercato mondiale un segmento dove possiamo essere primi al mondo” perché nessun nuovo produttore ha il nostro bagaglio di cultura, storia e specificità. Altra strategia è quella della promozione all’estero, puntando decisamente ai Paesi emergenti Russia e Cina, senza però trascurare gli Stati Uniti. Negli Usa, tra l’altro, il rallentamento dell’import dall’Italia nel 2003 non deve essere letto, secondo Urso, in maniera così negativa. “E’ vero che in un momento di calo dei consumi – ha detto – il mercato americano si è rivolto verso prodotti meno cari, ma i dati dicono che c’è stata una sostanziale tenuta. A fronte di una svalutazione del dollaro del 25%, il 47% in due anni, ci si doveva invece aspettare un calo equivalente”. Rientrano nelle strategie di rafforzamento della posizione italiana negli Usa e nei mercati emergenti gli eventi organizzati da Vinitaly con proprio marchio per il prossimo giugno a Mosca, in ottobre a Miami e San Francisco e a novembre a Shangai, oltre all’India Food & Wine Show a Bombay, la capitale economica dell’India, nel gennaio 2005. Tutti eventi che hanno il pieno appoggio del viceministro Urso. Il giorno dopo le critiche mosse proprio da Verona dal commissario agricolo Franz Fischler al nostro Governo per la sua opposizione al regolamento 316/2004 sull’etichettatura dei vini, il viceministro alle attività produttive ha nuovamente spiegato la posizione italiana contro l’incongruenza di una decisione che, unica, va pure contro la politica di tutela dei prodotti perseguita da anni dalla stessa Commissione europea. “Noi continueremo a tutelare i nostri prodotti dalla concorrenza sleale e dall’agropirateria – ha detto – non solo a favore dei nostri produttori, ma anche dei consumatori mondiali, che in un mercato globale devono sapere da dove viene un prodotto e come è stato fatto”. Insomma, sarebbe in linea con la politica da sempre sostenuta dall’Ue porre una pezza all’errore fatto, riportando la ricerca di una soluzione del problema agli accordi dell’Organizzazione mondiale del commercio, dove è già in discussione la tutela delle denominazioni di origine. Altrettanto importante è, per Urso, proseguire anche sulla strada degli accordi bilaterali. “Proprio assieme a Fischler – ha ricordato Urso – ne abbiamo firmato uno durante la presidenza di turno italiana dell’Ue con il Canada”. L'accordo prevede, tra l’altro, il divieto per i produttori d'oltreoceano di vendere come chianti o grappa bevande alcoliche prodotte nel Paese nord-americano. Inoltre, contiene procedure di riconoscimento reciproco delle indicazioni geografiche per i prodotti vinicoli e per le bevande alcoliche, oltre a misure ritorsive in caso di mancato rispetto delle clausole. Anche per conto suo il Governo italiano percorre la via dei concordati bilaterali. È di questi giorni la firma di un’intesa con la Cina per dare assistenza tecnica sulle denominazioni per la valorizzazione delle produzioni cinesi. “Questo – ha detto Urso – ci permetterà di avere un alleato nella battaglia per il riconoscimento delle denominazioni di origine nell’Organizzazione mondiale del commercio”.  
   
   
USATO: MODA O RISPARMIO? A MILANO USATO SEMPRE PIÙ DIFFUSO: CRESCONO DEL 15% I NEGOZI IN TRE ANNI. E’ BOOM PER I MOBILI USATI (+62%). BENE ANCHE VESTITI E OGGETTI (+5%)  
 
Milano, 5 aprile 2004. Dalla vendita di abbigliamento usato per bambini a quello per sportivi e ciclisti. Dal recupero e assemblaggio di materiale usato per creazioni artistiche ai veri e propri centri dell’usato, quasi moderni rigattieri: raccolgono e vendono di tutto, vestiti, scarpe, libri, mobili, elettrodomestici. I punti vendita dell’usato a Milano in tre anni sono aumentati del 15%, superando la media nazionale dell’11%. Al traino della vendita di mobili usati (+62%). In tutta la provincia si calcolano 117 esercizi commerciali, di cui il 58% di vestiti e oggetti vari (78 in valore assoluto), più diffusi che in Italia dove sono il 42%. Poi arrivano i mobili usati (25%, 34 in valore assoluto), meno presenti rispetto all’Italia dove sono quasi la metà del settore (45%). E ancora le classiche librerie dell’usato, prese d’assalto prima dell’inizio delle scuole, ma non solo (16%, 22 in valore assoluto): Milano si distingue anche per le letture di seconda mano, il 16% di tutto il settore rispetto al 13% nazionale. Per chi vuole un po’ di competizione nell’acquisto dell’usato ci sono poi le aste: Milano è prima in Italia con 19 case di vendita all’asta iscritte alla Camera di Commercio, il 13% nazionale: Roma, con 6, resta più distanziata. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese nel 2003. Crescita 2000-2003. L’aumento a Milano e provincia del settore dell’usato è stato del 15%, con una netta prevalenza della vendita di mobili (+62%), ben più alta dell’aumento nazionale (+28%). Bene anche i negozi di vestiti e oggetti vari (+5%): continua la crescita, più che in Italia dove restano abbastanza stabili (-1%). In tre anni nell’area milanese, per tutto il settore si è passati da 117 esercizi commerciali a 134. Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese nel 2003
2003 2000 Var. 03/00
libri usati mobili usati Vestiti e oggetti usati Tot 03 % libri % mobili % vestiti e oggetti % città libri usati mobili usati Vestiti e oggetti usati Tot 00 Var. Libri 03/00 Var. Mobili 03/00 Var. Vestiti e oggetti 03/00 Var. 03/00
Milano 22 34 78 134 16% 25% 58% 53% 22 21 74 117 0% 62% 5% 15%
Lombardia 32 88 132 252 13% 35% 52% 100% 29 63 126 218 10% 40% 5% 16%
Italia 261 892 837 1990 13% 45% 42% 258 698 844 1800 1% 28% -1% 11%
 
   
   
FEDERPESCA: PIANO MEDITERRANEO? NON VALE, SI RIFA’!  
 
Roma, 5 aprile 2004 - Il Parlamento europeo ha respinto l’ 1 aprile la proposta di regolamento relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo, facendo propria la posizione del relatore, On.le Lisi. La proposta, giudicata profondamente inadeguata al comparto, partiva da presupposti non sostenuti scientificamente e sostanzialmente inapplicabili. “Assolutamente giusto rispedirla al mittente” commenta Luigi Giannini, Direttore Generale Federpesca. “Tutto da rifare -prosegue Giannini”, con una nuova commissione ed un nuovo commissario soprattutto attraverso un dibattito costruttivo tra gli operatori del settore”. “Rischio sventato, quindi, grazie alla intelligente tessitura del Sottosegretario di Stato alla Pesca, Paolo Scarpa, interprete di una posizione critica ampiamente condivisa da molti paesi dell’Unione”. ”Una bocciatura che riconduce quantomeno ad una scarsa attenzione del Presidente Prodi verso la pesca italiana. Una colpa grave quella di Prodi: la Commissione europea non può approvare una proposta di regolamento formulata dal Commissario alla pesca senza valutarne ex-ante l’impatto sul sistema economico e sociale del settore ittico”.  
   
   
PORTO DI GENOVA: TRAFFICO GENNAIO - FEBBRAIO 2004 CONTENITORI: 263.930 TEU (+ 10,8%), TRAFFICO CONTAINERIZZATO: 2.410.773 TONN (+7,8%), TRAFFICO COMPLESSIVO: 8.672.571 TONN (+2,9%)  
 
Genova, 30 marzo 2004 - La tendenza di crescita nel traffico contenitori è proseguita anche nel mese di febbraio con un aumento sullo stesso mese dell’anno precedente del 6,1%. I teu movimentati nei terminal sono stati 130.621 di cui: Vte 68.580, Sech 29.817, Messina 23.726, Rebora 3.577. Nei primi due mesi dell’anno i contenitori sono stati 263.930 teu (+10,8%), suddivisi così nei vari terminal: Vte 137.430 (+5%), Sech 62.686 (+33,5%), Messina 44.993 (+13%), Rebora 7.251 (+20,6%). Anche la merce varia segna una forte crescita (+5,6%) di cui, nel traffico containerizzato un +7,8% e nel traffico convenzionale un +1,7%. In particolare si segnala l’ottimo andamento delle merci varie movimentate nel terminal Messina con 35.816 tonn. (+22,4%); al Genoa Metal Terminal con 74.586 tonn. (+31,3%); al Terminal Rebora con 6.606 tonn. (+24,2%) e al terminal Forest con 27.843 tonn. (+40%). Nel riparto rinfuse liquide nei primi due mesi al porto petroli di Multedo gli olii minerali sono stati 3.253.764 tonn. (+6,6%), mentre i prodotti chimici hanno segnato un +22,6% (101.997 tonn.) In calo le rinfuse solide sia al terminal San Giorgio (-15,6%), che alle acciaierie Ilva (-11,3%). I passeggeri hanno segnato nel periodo gennaio/febbraio un aumento del 13% al terminal traghetti (148.479 unità), mentre al terminal crociere, a causa delle note vicende che hanno riguardato le compagnie Costa e Festival, i croceristi hanno subito una diminuzione del –72,4% (10.488 unità). In aumento il numero delle navi entrate: 1.130 (+4,4%) e il rispettivo tsl. 23.369.793 (+5,1%). I carri ferroviari carichi, arrivati e partiti, sono stati 20.820 (+4,74%) di cui 7.964 al terminal di Voltri (+5,7%), e 12.856 nel Porto Storico (+4,11%). Il traffico complessivo nei primi due mesi è stato di 8.672.571 tonn. (+2,9%).  
   
   
CONVENZIONE DI ÅRUS: ACCESSO ALLA GIUSTIZIA IN MATERIA AMBIENTALE  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, meglio nota come convenzione di Århus, è stata sottoscritta dalle Comunità europee e dagli Stati membri nel giugno 1998. Ed è entrata in vigore il 30 ottobre 2001. Il primo e il secondo pilastro, rispettivamente l’accesso del pubblico all’informazione ambientale e la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale, sono già stati adottati mediante direttiva. Per il terzo pilastro, l’accesso ai ricorsi in materia ambientale, la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva, esaminata dalla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori che ha adottato la relazione di Inger Schörling (Verdi/ale, S). I deputati chiedono che venga espresso chiaramente che la direttiva stabilisce un quadro normativo minimo e che gli Stati membri sono liberi di garantire un accesso più ampio. Essa non può essere utilizzata per limitare diritti esistenti in materia di accesso alla giustizia. L’organo parlamentare ritiene che il diritto alla giustizia in materia di ambiente non debba essere limitato alle sole organizzazioni ambientalistiche. Un'associazione dei cittadini che si veda confrontata a un problema ambientale concreto può perfettamente avvalersi di questa direttiva, purché ne rispetti i requisiti. La commissione per l’ambiente ha anche adottato una relazione di Eija-riitta Korhola (Ppe/de, Fin) sull’applicazione alle istituzioni comunitarie della Convenzione di Århus. In questo caso si è preferito procedere con un regolamento. I deputati chiedono di non essere troppo rigorosi con le Ong serie al momento di stabilire i criteri per i soggetti abilitati. Al tempo stesso, i criteri offrono la possibilità di escludere eventuali altre organizzazioni che potrebbero non perseguire autentici obiettivi di tutela dell'ambiente o violare le regole di base del buon governo nella loro stessa organizzazione. L’organo parlamentare chiede di continuare a coinvolgere la Commissione per evitare un sovraccarico del sistema, dato che esso prevede la possibilità di un accesso diretto alla Corte di giustizia. La relazione introduce delle modifiche alla disciplina del rifiuto della richiesta di accesso ad informazioni ambientali. Nel caso in cui la richiesta sia formulata in termini troppo generici, l'istituzione chiede al richiedente di precisare la richiesta e lo assiste in tale compito. Solo dopo aver dato al richiedente questa possibilità, l'istituzione può respingere la richiesta. Le istituzioni e gli organi comunitari possono inoltre rifiutare l'accesso alle informazioni ambientali qualora tale divulgazione sia suscettibile di arrecare pregiudizio alla tutela dell'ambiente cui le informazioni si riferiscono, come nel caso dell'ubicazione di specie rare. Le eccezioni vengono comunque interpretate in modo restrittivo. Secondo i parlamentari, chi richiede le informazioni deve avere 12 settimane di tempo a disposizione dalla data in cui l'atto amministrativo è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale o reso altrimenti accessibile al pubblico, anziché quattro come stabilito dalla proposta dell’Esecutivo. Anche in caso di presunta omissione, deve valere un lasso di tempo pari a 12 settimane dalla data in cui l'atto avrebbe dovuto essere adottato ai termini di legge anziché quattro. L’organo parlamentare ha anche ridotto da 12 settimane a otto il periodo entro il quale l’istituzione investita della richiesta emana una decisione con la quale stabilisce le misure da adottare per assicurare il rispetto del diritto ambientale, o respinge la richiesta. Eventuali domande di riesame interno vengono decise entro 45 giorni lavorativi e non 18 settimane, come da proposta della Commissione.  
   
   
RESPONSABILITÀ AMBIENTALE: CHI INQUINA, PULISCE O PAGA  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - Le disposizioni comunitarie in materia di riparazione dei danni all'ambiente stanno per attraversare una nuova tappa, in virtù dell'accordo tra Parlamento e Consiglio, in sede di conciliazione, sulla direttiva in materia di responsabilità ambientale. In futuro, i Governi dell'Unione dovranno vigilare per evitare i danni all'ambiente o per sanarli prima possibile. Sono stati introdotti dei progressi significativi nell'attuazione del principio «chi inquina paga». I costi delle operazioni di riparazione del danno ambientale saranno a carico dell'impresa - o ogni altro operatore - responsabile. Qualora non fosse possibile determinare l'autore del danno, le autorità competenti potranno, in ultima analisi, adottare esse stesse le misure necessarie per porvi rimedio. La legislazione sulla responsabilità ambientale sarà così armonizzata in tutta l'Unione, in modo che le società e gli altri operatori debbano rispettare in tutti i Paesi le stesse norme in merito alla loro responsabilità, sia che si tratti di prevenire una catastrofe, sia che si tratti di farsi carico dei costi di ripristino dell'ambiente. Le società le cui attività rappresentano un pericolo per l'ambiente saranno in questo modo dissuase dal fare «turismo giuridico», vale a dire cercare il punto debole della legislazione dei diversi Stati membri dell'Unione. Questa nuova legislazione arriva dopo una serie di disastri ecologici che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, da Seveso al Prestige, passando per l'Amoco Cadiz, l'Erika o l'incendio che ha devastato la fabbrica di Sandoz a Basilea nel 1986. Un punto chiave era rappresentato dalle modalità con le quali l'inquinante deve pagare il conto dei danni. Le imprese possono mettersi al riparo dalle conseguenze di queste spese stipulando un'assicurazione o ricorrendo ad altre forme di garanzia finanziaria. A seguito delle pressioni esercitate dal Parlamento, per il quale è relatore Toine Manders (Eldr, Nl), allorché la Commissione procederà al riesame della legislazione, sei anni dopo l'entrata in vigore della direttiva, dovrà valutare la disponibilità sul mercato di assicurazioni di questo tipo ad un costo ragionevole. Qualora l'Esecutivo non verifichi la presenza di queste condizioni, potrà presentare proposte per un sistema di garanzia finanziaria obbligatoria armonizzata. L'inquinamento petrolifero rappresenta un caso a parte. Nel 2003, un Fondo internazionale di compensazione è stato creato per coprire i danni all'ambiente dovuti al petrolio. Esso è alimentato dagli acquirenti di prodotti petroliferi e non anche dagli armatori. I deputati hanno ritenuto che questa situazione possa diminuire lo spirito di responsabilità degli armatori riguardo l'ambiente e hanno ottenuto che la Commissione cerchi di aumentare questa responsabilità al momento del riesame della direttiva dopo dieci anni dall'entrata in vigore.  
   
   
RIFIUTI: PREVENZIONE, RICICLO, REIMPIEGO E RECUPERO  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La comunicazione della Commissione è un primo contributo in vista dell'elaborazione di una strategia tematica relativa alla prevenzione della produzione dei rifiuti e al loro riciclo. La comunicazione ha costituito il punto di partenza per la consultazione dei diversi gruppi di interesse, che hanno avuto la possibilità di presentare i propri contributi alla Commissione entro il 30 novembre 2003. Nella comunicazione non vengono proposti obiettivi ambientali specifici, in quanto questi saranno definiti soltanto nella strategia vera e propria formulata in seguito alla consultazione, nonché sulla base degli studi attualmente in corso. La Commissione ha annunciato l’approvazione della strategia per il settembre 2004. La relazione di Karl-heinz Florenz (Ppe/de, D) adottata dalla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori e ora all'esame della Plenaria, plaude alla comunicazione considerandola una base adeguata per il dibattito sulla futura strategia. I deputati, peraltro, invitano la Commissione a trasformare la futura strategia tematica in un ambizioso quadro politico, «ponendo innanzitutto l'accento su misure concrete di prevenzione dei rifiuti», al fine di raggiungere gli obiettivi del sesto piano d'azione comunitario per l'ambiente. Strategia che, secondo i deputati, dovrà essere discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura di codecisione. D'altra parte, la relazione ritiene necessario «chiarire in modo univoco e garantire la coerenza» del rapporto che la strategia ha con altre misure e norme pertinenti, nonché con gli obiettivi della politica per la difesa del clima e la politica per la difesa del suolo. La strategia deve essere volta a prevenire la produzione di rifiuti e mirare a una gestione sostenibile delle risorse, «il che significa che nel futuro quadro di misure e obiettivi comunitari si debbano prendere in considerazione [...] esigenze ecologiche, economiche e sociali». Inoltre, essi reputano che una strategia ottimale di gestione dei rifiuti debba comprendere «la prevenzione, il reimpiego di prodotti e componenti, il riciclo di materiali, il recupero energetico nonché uno smaltimento ecocompatibile». I deputati, poi, propongono che si distingua un'apposita categoria «reimpiego» dalla categoria «recupero» in quanto ritengono che dando al reimpiego una definizione a se stante possano essere adottati efficaci misure per promuoverlo. La relazione chiede alla Commissione di presentare entro due anni proposte di norme armonizzate per gli impianti di recupero e di riciclo, inclusi gli impianti di pretrattamento ad alto livello, nonché proposte tese a definire gli standard qualitativi dei materiali recuperati dai rifiuti. Inoltre, invita la Commissione ad adottare misure volte a stimolare il riutilizzo e raccomanda gli Stati membri di applicare un'imposta sul valore aggiunto ridotta sui prodotti venduti dai centri di riutilizzo. Osservando come lo smaltimento in discarica costituisca tuttora il più diffuso metodo di trattamento dei rifiuti, i deputati chiedono di ridurre al minimo la quantità dei rifiuti da eliminare, in particolare attraverso un divieto progressivo di discarica di rifiuti recuperabili entro il 2025. Infine la relazione ritiene che la responsabilità del produttore dovrebbe anche in futuro essere un elemento importante della politica comunitaria in materia di rifiuti, «pur ricordando che essa va intesa essenzialmente come una responsabilità finanziaria in modo da non precludere le opzioni rilevanti sotto il profilo sociale o ambientale».  
   
   
VERNICI SICURE E NON INQUINANTI  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 110 bis del Regolamento del Parlamento La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori, adottando in seconda lettura della procedura di codecisione la relazione di Giorgio Lisi (Ppe/de, I), chiede alla Plenaria di approvare la posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili (Cov) dovute all'uso di solventi organici in talune pitture e vernici e in taluni prodotti per carrozzeria. Il relatore ritiene che la posizione comune incontri le principali preoccupazioni del Parlamento espresse nella prima lettura. Considerati inoltre sia l'importanza dello scopo della direttiva che il contesto internazionale di riduzione delle emissioni nel quale si iscrive tale direttiva, il relatore propone di approvare la posizione comune del Consiglio senza emendamenti. Egli, infatti, ritiene che la ripresentazione di alcuni emendamenti non accolti dal Consiglio non rappresenterebbe nessun significativo progresso nella strategia di riduzione dei Cov, ma rischierebbe invece di portare alla procedura di conciliazione, con l'adozione finale del testo all'inizio del 2005, tenendo conto anche del cambio di legislatura. Lo scopo della direttiva è di limitare le emissioni di Cov fissando, per alcune categorie di vernici e prodotti per carrozzeria, delle soglie massime di Cov che debbono essere rispettate affinché tali prodotti possano essere commercializzati nell'Unione europea. La posizione comune del Consiglio, approvata all'unanimità, aveva introdotto integralmente, in parte o nella sostanza, 26 dei 40 emendamenti adottati dal Parlamento in prima lettura. Si tratta in particolare, delle deroghe per taluni prodotti necessari al restauro di automobili antiche o da collezione e per il restauro o la manutenzione di edifici che presentano un valore storico particolare. Inoltre, è precisato che le disposizioni non ostano all'adozione di misure nazionali in materia di protezione della salute dei lavoratori e dei consumatori e che, comunque, non compromettono misure già esistenti che offrono un livello di protezione più elevato. In materia di etichettatura, è stato precisato che la direttiva completa la normativa comunitaria sull'etichettatura delle sostanze chimiche. Per quanto riguarda le soglie sono stati accolti in parte i suggerimenti dei deputati. D'altra parte, il Consiglio ha introdotto delle modifiche riguardo al campo d'applicazione e all'obiettivo della direttiva, alle definizioni, alle esigenze, e alla data di presentazione delle relazioni della Commissione nonché al riesame della direttiva stessa.  
   
   
RIDURRE I GAS FLUORURATI: FRIGORIFERI A MINOR EFFETTO SERRA  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - La proposta di regolamento ha l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas fluorurati ad effetto serra - gli idrofluorocarburi (Hfc), i perfluorocarburi (Pfc) e l'esafluoruro di zolfo (Sf6) - nonché i preparati contenenti tali sostanze che sono compresi nel campo d'applicazione del Protocollo di Kyoto. Il loro potenziale di riscaldamento globale (Gwp) si misura in relazione al Co2 che ha un Gwp pari a 1. L'introduzione di idrofluorocarburi (Hfc) nei sistemi di refrigerazione, negli aerosol e in altre applicazioni ha contribuito in modo importante alla riduzione dell'utilizzo di clorofluorocarburi (Cfc) che, in quanto gas a effetto serra, rappresentano una delle cause principali della riduzione dello strato di ozono nella stratosfera. La proposta di regolamento intende contribuire innanzitutto al contenimento degli Hfc negli impianti e, in secondo luogo, nel caso dei sistemi di condizionamento dell'aria, prevede il passaggio dall'Hfc-134a, con un Gwp di 1300, all'Hfc-152a, con un Gwp di 140. Peraltro, va notato in proposito che l'Hfc-134a possiede un ciclo di vita atmosferica di 14 anni, mentre l'Hfc-152a si degrada dieci volte più rapidamente. Adottando in prima lettura della procedura di codecisione la relazione di Robert Goodwill (Ppe/de, Uk), la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori si è pronunciata sulla controversa questione delle quote di gas fluorurato per i condizionatori d'aria dei veicoli nuovi, proponendone la soppressione. Al posto di tale sistema, la relazione introduce limiti più restrittivi, prevedendo peraltro che, dal 1° gennaio 2009, gli Stati membri non potranno più rilasciare l'omologazione «per un nuovo tipo di autoveicolo se il potenziale di riscaldamento globale del gas utilizzato nell'impianto di condizionamento d'aria è superiore a 50», al posto dei 150 proposti dalla Commissione. Per i produttori di piccole serie il divieto si applicherà dal 1° gennaio 2011. I deputati, inoltre, hanno introdotto un emendamento secondo cui l'uso di gas fluorurati per la produzione di frigoriferi e congelatori indipendenti da allacciare alla presa elettrica sarà vietato a decorrere al 1° gennaio 2008, visto che nei frigoriferi e congelatori di uso domestico è già comune l'impiego di idrocarburi sia come mezzo refrigerante che nell'isolamento. Un altro importante emendamento riguarda la prevenzione delle emissioni di gas fluorurati. I deputati, infatti, ritengono che debbano essere «adottate tutte le misure fattibili sul piano tecnico ed economico per evitare e ridurre al minimo le emissioni di gas fluorurati», di conseguenza quest'obbligo non dovrebbe applicarsi unicamente ai settori della refrigerazione, del riscaldamento e della climatizzazione, bensì a tutti i settori in cui siano usati idrofluorocarburi, perfluorocarburi o Sf6. La relazione, poi, amplia la portata della proposta includendo nel campo d'applicazione del regolamento, oltre al contenimento e all'uso, anche il recupero dei gas fluorurati ad effetto serra, l'immissione in commercio e l'uso di prodotti e apparecchiature contenenti tali gas, nonché la comunicazione di dati su questi gas. Diversi emendamenti, infine riguardano le ispezioni relative al contenimento di questi gas.  
   
   
MINIERE «ECOCOMPATIBILI»  
 
Strasburgo, 5 aprile 2004 - Lo scopo della proposta è di stabilire prescrizioni minime volte a migliorare la gestione dei rifiuti provenienti dalle industrie estrattive e, in modo specifico, a ridurre i rischi per l'ambiente e la salute umana che potrebbero derivare dal trattamento e dallo smaltimento di tali rifiuti. Promuovendo in particolare il recupero dei rifiuti, la proposta mira a contribuire alla conservazione delle risorse e quindi ad allentare la pressione sullo sfruttamento dei materiali naturali vergini. L’incentivazione del recupero potrebbe anche diminuire l’impatto complessivo sull’ambiente, in quanto riduce la necessità di aprire nuove miniere. La proposta si applica ai rifiuti provenienti da tutti i settori dell’industria estrattiva in cui verosimilmente sono maggiori i pericoli per l’ambiente e la salute o i rischi di incidenti rilevanti (ad esempio il settore dell’estrazione dei metalli, specialmente allorché fa uso di sostanze pericolose). La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori ha adottato, in prima lettura della procedura di codecisione, la relazione di Jonas Sjöstedt (Gue/ngl, S) che presenta 78 emendamenti alla proposta di direttiva relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive. Uno degli aspetti della proposta che desta maggiore preoccupazione nei deputati e sul quale, di conseguenza, hanno introdotto una serie di emendamenti riguarda i rifiuti storici, ovvero derivanti da impianti oramai non più attivi. I deputati, in proposito, ritengono che l'operatore debba essere responsabile della manutenzione, del monitoraggio e del controllo della struttura anche nella fase successiva alla chiusura degli impianti, per tutto il tempo ritenuto necessario dall'autorità competente in base alla natura e alla durata del rischio. La relazione, inoltre, chiede agli Stati membri di realizzare, entro tre anni, un inventario dei siti chiusi ubicati sul proprio territorio. Tale inventario, peraltro, deve essere accessibile al pubblico e contenere una serie di informazioni minime elencate nell'emendamento. I siti devono essere classificati in due categorie - superiore e inferiore - in base al grado di impatto sulla saluta umana e sull'ambiente. Entro quattro anni dall'entrata in vigore della direttiva, inoltre, gli Stati membri devono procedere al ripristino dei siti classificati nella categoria superiore. I costi finanziari connessi al ripristino dovranno poi essere imputati al produttore dei rifiuti, qualora sia possibile individuarlo. Infine, secondo i deputati, tra gli obiettivi del piano di gestione dei rifiuti che deve essere predisposto da ogni operatore deve rientrare anche uno smaltimento sicuro dei rifiuti, da prendere in considerazione già nella fase di progettazione. In sede di preparazione alla chiusura, la necessità futura di monitoraggio e gestione deve influire sulla scelta del progetto.  
   
   
NUOVE GRADUATORIE: SUPERATO L'ULTIMO OSTACOLO PER LE 15.000 ASSUNZIONI NELLA SCUOLA  
 
Roma, 5 aprile 2004 - Superato l'ultimo ostacolo per le 15.000 assunzioni nella scuola, già autorizzate dal Consiglio dei Ministri l'11 novembre 2003. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha infatti approvato nella seduta del 2 aprile il decreto-legge recante "Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2004-2005" con il quale vengono rideterminate le graduatorie permanenti. Con questo provvedimento il Governo dà concreta attuazione a due ordini del giorno, della Camera e del Senato, che lo hanno impegnato dapprima a ridefinire le graduatorie permanenti secondo criteri di maggiore equità, e, successivamente, a provvedervi in tempo utile per poter effettuare le assunzioni del 2004/2005 in base alle nuove graduatorie. Il ricorso al decreto-legge, il cui contenuto recepisce il testo già approvato dalla Vii Commissione del Senato, si è reso necessario per dare avvio in tempo utile alle complesse operazioni necessarie alla rideterminazione delle graduatorie permanenti, in modo da garantire il regolare avvio dell'anno scolastico e dare tranquillità ai docenti, agli studenti e alle famiglie. Lo stesso provvedimento dispone inoltre una sessione straordinaria di esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di medico-chirurgo, riservata ai laureati delle sessioni di giugno-novembre 2003 rimasti esclusi dall'esame di Stato nella scorsa sessione autunnale; nonché nuove modalità di calcolo delle spese di personale nelle Università. Nuove Graduatorie Per Gli Insegnanti - Il decreto-legge prevede che, a partire dall'anno scolastico 2004-2005, l'ultimo scaglione delle graduatorie permanenti, dove sono iscritti i docenti che hanno conseguito l'abilitazione a seguito del superamento di concorso ordinario o riservato ed i docenti diplomati nelle Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario che via via conseguono l'abilitazione, venga rideterminato sulla base di una nuova tabella di valutazione. La nuova graduatoria, rideterminata sulla base della tabella stessa, dovrà essere integrata ed aggiornata ogni due anni. La tabella ridefinisce i punteggi dei titoli per l'inserimento nelle graduatorie permanenti, confermando per il resto i punteggi attuali e rispettando i principi affermati dalle pronunce della magistratura amministrativa. Pertanto, le novità rispetto ai punteggi finora attribuiti consistono: nella attribuzione di un bonus di 6 punti alle abilitazioni diverse dalla specializzazione Ssis; nella riduzione ad un terzo del punteggio da attribuire al voto di abilitazione, precedentemente graduato da 12 a 36 punti, e che viene ora graduato da 4 a 12 punti; nella riduzione ad un terzo del punteggio attribuito per le altre abilitazioni, possedute in aggiunta a quella fatta valere come titolo di accesso; tra le novità previste vengono riconosciuti al diploma di specializzazione annuale, al master e al corso di perfezionamento tre punti. Il decreto-legge affida alla contrattazione collettiva di settore il compito di rideterminare il contingente dei posti riservato ai passaggi di ruolo degli insegnanti in servizio, in modo tale da destinarne il maggior numero possibile alle assunzioni dei precari. Attualmente risultano iscritti nelle graduatorie permanenti circa 288.000 docenti in attesa di nomina in ruolo, a fronte di circa 40.000 posti vacanti e di un turn over annuale di circa 15.000 posti. L'obiettivo della rimodulazione dei punteggi prevista dal decreto-legge è quello di riequilibrare la posizione delle diverse categorie di personale docente iscritto nell'ultimo scaglione delle graduatorie permanenti, per sanare una situazione di incertezza e di disagio frutto delle scelte politiche dei precedenti Governi, che hanno dato origine ad un numero di aspiranti enormemente superiore ai posti disponibili per le assunzioni. Corsi Speciali Di Abilitazione - Alcune categorie di docenti, che hanno prestato servizio come supplenti per almeno 360 giorni nel periodo compreso tra il 1º settembre 1999 e la data di entrata in vigore del decreto, ma che sono sprovvisti di abilitazione, sono ammesse a frequentare corsi universitari speciali, istituiti dalle Università e dalle Istituzioni di alta formazione artistica e musicale (Afam) nell'ambito delle proprie strutture didattiche, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato e per i bilanci delle stesse università. Abilitazione Alla Professione Di Medico-chirurgo - Il decreto-legge prevede per l'anno 2004 una sessione straordinaria di esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo. Viene così consentito ai laureati rimasti esclusi dall'ultima sessione autunnale di esami di Stato di conseguire l'abilitazione professionale prima dell'inizio dei corsi delle scuole di specializzazione mediche per l'anno accademico 2003/2004. Infatti, nel novembre 2003 hanno sostenuto l'esame di Stato i laureati di giugno e novembre passati al nuovo ordinamento degli studi, che ricomprende il tirocinio nel percorso formativo; mentre sono rimasti esclusi dall'esame i laureati del vecchio ordinamento, per i quali il tirocinio era previsto post laurea e rappresentava un requisito necessario per accedere alle prove abilitative. Dalla sessione di febbraio 2004, invece, questa disparità è stata superata in quanto il decreto ministeriale 445/2001 ha introdotto una nuova disciplina degli esami di Stato prevedendo una prova pratica e una prova scritta, secondo criteri maggiormente rigorosi e selettivi, e non richiede più, per tutti i laureati, il periodo preventivo di tirocinio. Con ordinanza del 23 febbraio 2004 sono state indette per il 2004 due sessioni di esami di Stato per laureati del vecchio e del nuovo ordinamento. Tuttavia, vi sono state numerose proteste degli studenti laureati con il vecchio ordinamento, che, pur avendo compiuto il tirocinio semestrale, sarebbero stati costretti ad effettuare anche il tirocinio trimestrale previsto dal Dm 445/2001. Il decreto legge pertanto sana la situazione consentendo ai laureati con il vecchio ordinamento di conseguire l'abilitazione con una sessione riservata. Spese Per Il Personale Universitario - L'articolo 5 del decreto-legge è finalizzato ad escludere dal limite del 90% disposto dalla legge n.449/1997 i costi a carico degli Atenei per gli incrementi stipendiali del personale docente e non docente.