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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Aprile 2004
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I PAESI CANDIDATI ESPRIMONO LE LORO PREOCCUPAZIONI PER LA SCIENZA IN UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 21 aprile 2004 - In occasione di una recente conferenza dal titolo Scienza e società in un'Unione Europea allargata , organizzata dal parlamento sloveno, i rappresentanti dei dieci paesi candidati hanno espresso le loro preoccupazioni in merito alla scienza in Unione Europea. La conferenza ha rappresentato l'occasione per rivedere le sfide e le opportunità scientifiche per paesi con un bagaglio culturale assolutamente diverso da quello degli attuali stati membri. La scienza slovena si sta posizionando [sui parametri] medi dell'Unione Europea per quanto riguarda alcuni criteri, tuttavia la media dell'Unione Europea non è eccellente , ha affermato Bostjan Zeks, presidente dell'Accademia slovena delle scienze e delle arti. C'è qualcosa di veramente sbagliato nelle università del continente europeo , ha aggiunto riferendosi al fatto che, fatta eccezione del Regno Unito, non esistono università europee fra le prime 20 del mondo. Tuttavia, alcune questioni chiave sollevate durante la conferenza sono già argomento di discussione comune all'interno dell'Unione Europea. Sono un po' preoccupato che ora, in Europa, si ponga troppo l'accento sulla scienza applicata , ha affermato Jiri Niederle dell'Accademia di scienze della Repubblica Ceca. Sto guardando al futuro, alla fondazione di un Consiglio di Ricerca Europeo, che penso equilibrerà la questione [fra ricerca di base e ricerca applicata] in modo più appropriato . Riflettendo sulle fughe di cervelli dai nuovi paesi membri comunitari, Zoltan Jan del Consiglio Nazionale della Repubblica Slovena ha affermato: Siamo preoccupati che la Slovenia divenga un centro di formazione per coloro che poi lavoreranno all'estero, senza contribuire al progresso del loro paese natio . Fra chi partecipa alla ricerca nell'Unione Europea, è opinione comune che le procedure di finanziamento siano troppo burocratiche. Tuttavia Edvard Kobal, direttore della Fondazione slovena di scienze, ha concluso la conferenza con un commento positivo. Sulla questione della fuga dei cervelli, ha dichiarato: Siamo ottimisti. Abbiamo una piccola percentuale di scienziati scettici, ovviamente, ma dobbiamo impegnarci per cambiare le cose . Ha evidenziato la collaborazione esistente fra gli scienziati sloveni e quelli di altri paesi comunitari, in particolare in Austria, insistendo sul fatto che, alla fine, la migrazione di persone di talento potrebbe dirigersi in entrambe le direzioni.  
   
   
LA COMMISSIONE COMPILA IL CATALOGO DEGLI ENTI EUROPEI DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO  
 
Bruxelles, 21 aprile 2004 - La Dg Imprese della Commissione europea, assieme ad un consorzio di imprese europee, ha compilato un catalogo degli enti europei di trasferimento tecnologico. Il database comprende oltre 1.500 enti e organismi situati negli attuali stati membri e nei paesi candidati, nonché informazioni relative alle persone da contattare. Se disponibili, il catalogo fornisce anche informazioni aggiuntive sui tipi di attività, nonché sui campi scientifici e tecnologici trattati. Gli enti di trasferimento tecnologico (Tti: Technology Transfer Institutions) sono spesso i canali che avvicinano la scienza all'industria. Hanno strutture diverse e svolgono altresì compiti diversi nei sistemi d'innovazione nazionali. Negli ultimi anni, sia l'Europa che gli Stati Uniti hanno conosciuto un rapido sviluppo di tali enti, probabilmente a causa delle nuove forme di legislazione dei diritti di proprietà intellettuale e al riconoscimento dell'esigenza di collaborazione fra gli entri di ricerca pubblici e le imprese. Nel catalogo, i Tti comprendono: enti o settori di un ente che aiutano il personale degli enti di ricerca pubblica ad identificare e gestire le risorse intellettuali dell'ente; enti che aiutano il personale degli enti di ricerca pubblica a creare nuove società al fine di sviluppare o commercializzare un'invenzione; enti di ricerca a contratto che forniscono servizi di ricerca al settore privato con una funzione specifica di trasferimento tecnologico. Lo studio che ha permesso di creare il database Tti ha cercato di classificare i vari enti che favoriscono il trasferimento tecnologico e di fornire dati utili per analisi future sul successo o il fallimento di tipologie diverse di Tti. Giusto per citare un esempio, lo studio sottolinea i vantaggi e gli svantaggi dei Tti integrati agli enti di ricerca pubblici. Sembrano avere costi fissi minori e, grazie alla vicinanza dei ricercatori, garantiscono legami stretti e una buona conoscenza dei progetti di ricerca. Ovviamente, queste caratteristiche si rivelano utili durante il processo di commercializzazione. "D'altro canto, sussiste il rischio che tali Tti si concentrino su imprese esistenti e trascurino le nuovi opportunità. La loro politica orientata fortemente all'interno potrebbe influire sulla qualità delle loro attività di marketing e sulla professionalità delle loro competenze di trasferimento e di gestione", si dichiara nello studio. Lo studio rivela la tendenza di alcuni paesi, quali la Germania, la Svezia e la Norvegia, a concentrare i servizi di trasferimento tecnologico su protagonisti chiave. Da ciò si evince che i vantaggi di tale metodo risiedono sulla professionalità delle attività di trasferimento, sulle economie di scala e su un più ampio accesso alle opportunità di commercializzazione. Gli svantaggi comprendono una maggiore distanza dalla ricerca, incentivi insufficienti per lo sfruttamento delle opportunità e scarsa gestione del portafoglio dei risultati di ricerca e della capacità degli enti di ricerca pubblici a cui sono collegati. Il catalogo è il risultato di uno studio in fase di svolgimento finanziato dalla Dg Imprese - "Istituzioni incaricate del trasferimento tecnologico e delle applicazioni scientifiche alle imprese (Itte: Institutions for the Transfer of Technology from science to Enterprise)". Ulteriori risultati sono previsti per giugno 2004. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/competitiveness/index.htm#ittse  
   
   
"NUOVO TERRORISMO: LA CAPACITÀ DI DIFESA DEL SISTEMA PAESE" STANCA: COSTITUITO GRUPPO DI LAVORO PER LA PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE INFORMATIZZATE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Le strutture critiche ad alto tasso di informatizzazione, come telecomunicazioni, energia e trasporti, diventano "sorvegliate speciali". Intervenendo al convegno "Nuovo terrorismo: la capacità di difesa del Sistema Paese" alla Camera dei Deputati, Lucio Stanca ha infatti reso noto che, con l'obiettivo di accentuare la sicurezza nazionale, è stato costituito presso il suo Dipartimento il "Gruppo di lavoro per la protezione delle infrastrutture critiche informatiche". L'organismo ha il compito di monitorare e sviluppare iniziative per migliorare la disponibilità e l'integrità delle infrastrutture critiche rispetto a qualunque genere di minacce ed emergenze. "Molte delle reti essenziali per la vita del Paese, come quelle idriche, energetiche, dei trasporti e delle telecomunicazioni, ma anche quelle finanziarie, nonché la stessa Pubblica Amministrazione hanno sofisticati apparati informatici per il loro controllo e la loro gestione", ha detto Stanca, "e la distruzione o temporanea indisponibilità di tali risorse strategiche può avere effetti negativi sull'economia, sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle capacità di difesa del Paese. Per questo l'incremento della loro protezione, nel momento di grave incertezza internazionale che stiamo attraversando, è una priorità non più differibile". Del Gruppo di Lavoro fanno parte i Ministeri dell'Interno, Comunicazioni, Giustizia, Infrastrutture, Attività Produttive oltre che quello dell'Innovazione e Tecnologie che lo presiede, ma anche l'Autorità per le Comunicazioni, l'Abi, l'Asi, gli operatori delle telecomunicazioni, le istituzioni della ricerca e dell'università, i gestori di reti di servizi, come il Grtn, Rete Ferroviaria Italiana, Snam, Sogin. È stata già eseguita una dettagliata analisi della realtà italiana per proporre iniziative volte ad ottimizzare gli interventi per migliorare la sicurezza, anche tenendo conto delle esperienze internazionali. Nel suo intervento il ministro Stanca ha sottolineato che "lo sviluppo delle reti e delle informazioni che viaggiano su di esse costituiscono un grande patrimonio: penso alle banche dati, come l'anagrafe tributaria e quella dell'Inps, il catasto e gli archivi informatici regionali e locali. È quindi necessario che vengano sviluppati specifici sistemi che proteggano queste strutture dalle intrusioni o dalle aggressioni. Questa cautela preventiva, inoltre, permette di proteggere anche la privacy dei cittadini, consentendo così che a tali archivi dati sensibili accedano solo le persone autorizzate. Lo sviluppare software e tecnologie a protezione di questo enorme valore rappresentato dalle banche dati è insomma un impegno di tutte le grandi organizzazioni e in primo luogo della Pubblica Amministrazione". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha ricordato che solo nel 2003 più del 40% delle imprese italiane ha subito attacchi di virus e in taluni casi sono stati persi dati fondamentali per l'attività, con conseguenti oneri per il danno e per il ripristino della normalità. Secondo valutazioni a livello europeo ogni attacco informatico ad una Piccola Media Impresa ha un costo medio di almeno 5 mila euro. A livello mondiale solo i tre worms diffusi nell'agosto scorso, concentrati in 12 giorni, hanno causato danni per 2 miliardi di dollari. Stanca ha infine ricordato che il 23 dicembre l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione (58/199) che incoraggia le iniziativa nazionali ed internazionali di ricerca e sviluppo per la "creazione di una cultura diffusa della sicurezza informatica e sulla protezione delle infrastrutture informatiche critiche".  
   
   
SELEZIONE DI PROGETTI PER LO SVILUPPO DELLA CITTADINANZA DIGITALE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Al fine di promuovere la partecipazione dei cittadini alle attività delle Pubbliche Amministrazioni Locali e ai loro processi decisionali, attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Ict), è stato emanato dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie l’avviso nazionale per la selezione di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale. L'avviso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 aprile scorso, ha lo scopo di individuare e cofinanziare i progetti proposti da Regioni ed Enti locali. Le proposte di progetto devono essere presentate entro e non oltre il 12 giugno 2004. L'ambito di intervento dei progetti riguarda le modalità di utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione per sostenere la partecipazione dei cittadini lungo il "ciclo di vita delle politiche locali", ossia lungo il processo che va dall'individuazione della problematica su cui intervenire fino alla valutazione degli esiti dell'azione di governo intrapresa. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/cittadinanza_digitale/index.html  
   
   
CONVEGNO VERSO L'E-DEMOCRACYLO SVILUPPO DELLA CITTADINANZA DIGITALE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Le nuove Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict) rappresentano una risorsa per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni (e-democracy). Il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni delle amministrazioni pubbliche è un obiettivo sempre più stringente nella strategia di applicazione delle politiche di e-government nazionali.Il convegno, oltre che la prima presentazione pubblica dell'Avviso nazionale "Lo sviluppo della cittadinanza digitale", promosso dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, sarà un momento di confronto e dibattito tra amministratori pubblici, imprese, esponenti del mondo associativo e coloro che in questi anni, spesso in forma pionieristica, hanno sperimentato forme di e-democracy sul territorio. Roma, martedi 27 aprile - ore 9Aula Biblioteca Cnel - Viale David Lubin, 2  Per informazioni e iscrizioni: www.Crcitalia.it  
   
   
LSU: CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DI RISORSE AI COMUNI  
 
Roma, 21 aprile 2004 - In base alla legge finanziaria per il 2004, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è autorizzato a stipulare con i Comuni nuove convenzioni per lo svolgimento di attività socialmente utili e per l'attuazione di misure di politica attiva del lavoro riferite a lavoratori impegnati in attività socialmente utili. Sulla Gazzetta ufficiale del 16 aprile 2004 è stato pubblicato il decreto del Ministero dove sono stati definiti i criteri relativi all'assegnazione di queste risorse. Ai fini dell'ammissione ai contributi i Comuni devono presentare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione generale ammortizzatori sociali e I.o., Div. I - apposita domanda entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/lsu_convenzioni_comuni/index.html  
   
   
P.A.: MANUALE OPERATIVO SU REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Come si scrive un contratto integrativo in una pubblica amministrazione? Come si redige un regolamento di organizzazione? In che modo si comunicano, all’interno di una amministrazione pubblica, le nuove regole, in modo da coinvolgere positivamente i soggetti interessati al funzionamento dell’organizzazione? E’ proprio per rispondere a queste domande che è stato realizzato e pubblicato online il nuovo manuale operativo "Regole e regolamenti di organizzazione nelle amministrazioni pubbliche", sintesi dell’attività di un Laboratorio di Cantieri. La guida descrive le diverse regole con cui si influisce sull’organizzazione pubblica, individuandone le modalità di gestione e governo del personale. In sintesi, oggetto del manuale è il management delle regole, con una serie di casi concreti destinati ai dirigenti pubblici responsabili dell’organizzazione interna delle amministrazioni pubbliche. Http://www.governo.it/governoinforma/newsletter/documenti/man_regolamenti.pdf  
   
   
IL TOTALE DEGLI AIUTI DI STATO CONCESSI NELL’UE AI SETTORI MANIFATTURIERO E CARBONIERO, AI SERVIZI, ALL’AGRICOLTURA, ALLA PESCA E AI TRASPORTI È SCESO A 49 MILIARDI DI EURO NEL 2002  
 
Bruxelles, 21 aprile 2004 - Secondo i dati riportati nell'ultimo quadro di valutazione degli aiuti di Stato compilato dalla Commissione europea, nel 2002 i 15 Stati membri hanno concesso aiuti per un importo totale di 49 miliardi di euro. In termini assoluti, nel 2002, è la Germania ad aver concesso il maggior volume di aiuti (13 miliardi di euro), seguita dalla Francia (10 miliardi di euro) e dall'Italia (6 miliardi di euro). "In linea con le conclusioni adottate da successivi Consigli europei, la Commissione continua a garantire un controllo economicamente valido degli aiuti di Stato in tutta l'Unione europea. La ragione è che gli aiuti di Stato che non si inseriscono in una politica coerente a livello di Unione europea costituiscono un ostacolo alla libera concorrenza ed impediscono una ripartizione efficiente delle risorse. La corsa alle sovvenzioni nazionali rimane una delle più gravi minacce per l'unità del mercato comune" - ha osservato il commissario Mario Monti. "Negli ultimi cinque anni però il controllo degli aiuti di Stato ha rappresentato un valido strumento per attenuare alcune delle conseguenze più gravi di tali aiuti. La nostra azione di vigilanza ha incoraggiato la tendenza ad orientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune e in particolare verso obiettivi di coesione. Dagli ultimi dati disponibili risulta che la maggior parte degli Stati membri risponde in maniera positiva all'appello dei capi di Stato e di governo secondo cui ‘una diminuzione e un migliore orientamento degli aiuti di Stato’ rappresentano aspetti essenziali di una concorrenza effettiva” - ha aggiunto il commissario. Il quadro di valutazione degli aiuti di Stato per il 2002 conferma che nella maggioranza dei casi gli Stati membri stanno riducendo i livelli di aiuto in termini di percentuale del Pil. Essi stanno inoltre riorientando gli aiuti con successo verso obiettivi orizzontali di interesse comune, come il rafforzamento della coesione economica e sociale, la tutela dell'ambiente, la promozione della ricerca e sviluppo e le piccole e medie imprese. Alcuni Stati membri, tuttavia, continuano a concedere aiuti particolarmente dannosi per la concorrenza come gli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione. Lo scopo principale dell'aggiornamento del quadro di valutazione è tracciare il quadro generale della situazione degli aiuti di Stato nell'Unione ed esaminare le relative tendenze in base agli ultimi dati disponibili per il 2002. Il quadro di valutazione si articola in tre parti. La prima parte analizza in che misura gli Stati membri stanno riducendo i propri aiuti di Stato in rapporto al Pil. La seconda parte illustra in che misura gli Stati membri sono riusciti a riorientare gli aiuti di Stato concessi in precedenza a settori specifici verso obiettivi orizzontali, incentrandosi in particolare sulle misure di sostegno pubblico a favore dell'occupazione e della formazione. La terza parte, infine, si occupa delle procedure per il controllo degli aiuti di Stato, del loro recupero e delle attività in corso per modernizzare il controllo degli aiuti di Stato. Principali conclusioni del quadro di valutazione per il 2002 Il livello complessivo degli aiuti di Stato nell'Unione continua a diminuire anche se meno nettamente rispetto alla fine degli anni 90 Si calcola che il livello complessivo degli aiuti di Stato[1] concessi dai 15 Stati membri nel 2002 sia stato di 49 miliardi di euro, con una diminuzione di poco meno di un miliardo rispetto all'anno precedente. In termini assoluti è la Germania ad aver concesso il maggior volume di aiuti (13 miliardi di euro), seguita dalla Francia (10 miliardi di euro) e dall'Italia (6 miliardi di euro). Circa 28 miliardi di euro di aiuti sono stati destinati al settore manifatturiero e ai servizi, 14 miliardi di euro all'agricoltura e alla pesca, più di 5 miliardi al settore carboniero e 1 miliardo ai trasporti (escluse le ferrovie). Rispetto ai livelli di aiuti di Stato relativamente elevati registrati all'inizio e alla metà degli anni 90, il volume complessivo degli aiuti è sceso drasticamente passando dai 67 miliardi di euro del 1997 ai 52 miliardi del 1999. Tale diminuzione è dovuta principalmente alla riduzione degli aiuti alle regioni assistite in Germania e Italia. Tra il 1999 e il 2002 il volume totale degli aiuti ha continuato a scendere, anche se meno nettamente rispetto agli anni precedenti, registrando una diminuzione annua di circa un miliardo di euro. Esistono ancora disparità tra gli Stati membri per i livelli di aiuto… In termini relativi l'importo totale1 degli aiuti di Stato è stato pari allo 0,56% del Pil dell’Ue nel 2002 o allo 0,39% se si escludono i settori dell'agricoltura e della pesca. Dietro a questo valore medio (0,39%) si nascondono considerevoli disparità tra gli Stati membri: la percentuale degli aiuti rispetto al Pil va da meno dello 0,20% di Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito allo 0,55% di Germania, Spagna e Portogallo e allo 0,72% della Danimarca. … anche se sono in diminuzione, poiché gli aiuti di Stato in percentuale del Pil continuano a scendere nella maggior parte degli Stati membri. Se si escludono gli aiuti all'agricoltura, alla pesca ed ai trasporti, gli aiuti complessivi sono scesi da una media dello 0,49% del Pil nel periodo 1998-2000 allo 0,41% per il periodo 2000-2002. La tendenza è decrescente in 14 Stati membri. Portogallo e Irlanda hanno registrato le diminuzioni più significative (circa 20-25 punti percentuali) tra i due periodi in esame. Per l’Irlanda la diminuzione è soprattutto il risultato di una riduzione dell'imposta sulle imprese unita ad aumento sensibile del Pil, per il Portogallo invece la diminuzione è da ricondursi principalmente alla riduzione consistente di un regime fiscale di aiuti regionali a Madera che sostiene principalmente i servizi finanziari. Al contrario la percentuale degli aiuti rispetto al Pil è aumentata in Danimarca e ciò si spiega principalmente con la crescita considerevole degli aiuti per due obiettivi orizzontali, ossia la creazione di posti di lavoro e la tutela dell'ambiente. In tutta l'Unione gli aiuti sono riorientati verso obiettivi orizzontali… In tutta l’Ue circa il 73% del totale degli aiuti nel 2002 è stato erogato per obiettivi orizzontali, compresi la ricerca e sviluppo, le piccole e medie imprese, l'ambiente e lo sviluppo economico regionale. Il rimanente 27% è rappresentato dagli aiuti destinati a settori specifici (soprattutto il settore manifatturiero, carboniero e i servizi finanziari) compresi gli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione. In molti Stati membri praticamente tutti gli aiuti concessi nel 2002 erano destinati ad obiettivi orizzontali La quota di aiuti concessi per obiettivi orizzontali è aumentata di sette punti percentuali negli anni dal 1998-2000 al 2000-2002. Ciò è da ricondursi principalmente ai considerevoli aumenti degli aiuti all'ambiente (+ 7 punti) e alla ricerca e sviluppo (+ 4 punti). Questa tendenza positiva è stata osservata, in misura variabile, nella maggioranza degli Stati membri. In molti Stati membri come Belgio, Danimarca, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Austria e Finlandia, praticamente tutti gli aiuti concessi nel 2002 erano destinati ad obiettivi orizzontali. Un approccio favorevole verso gli aiuti di Stato per la creazione di posti di lavoro e la promozione della formazione Quando l'intervento della Comunità o degli Stati è destinato a correggere carenze del mercato la Commissione riconosce che esso è giustificato. L’esclusione dei lavoratori ritenuti (a torto o a ragione) meno produttivi ai livelli salariali normali e la mancanza di opportunità di formazione rappresentano esempi di carenze del mercato ampiamente riconosciuti. La Commissione adotta un approccio favorevole nei confronti degli aiuti di Stato aventi tali obiettivi: lo dimostrano il numero estremamente limitato di decisioni negative adottate in casi relativi ad aiuti di Stato e la recente revisione delle norme in materia di aiuti di Stato volta a facilitare la concessione di aiuti per la creazione di posti di lavoro, per l'assunzione di lavoratori svantaggiati e disabili e per varie misure di formazione. Gli aiuti di Stato rappresentano una componente relativamente ridotta del totale del sostegno finanziario alle imprese per l'occupazione e la formazione La maggior parte delle misure di sostegno pubbliche fornite alle imprese private aventi come obiettivo l'occupazione e la formazione non costituiscono aiuti di Stato perché non soddisfano le quattro condizioni previste all’articolo 87, paragrafo 1 del trattato. Tuttavia se tali interventi assumono la forma di aiuti di Stato il controllo degli aiuti di Stato continuerà a garantire che gli effetti distorsivi per la concorrenza prodotti da ciascuna proposta di aiuto individuale siano ridotti al minimo. Il livello complessivo degli aiuti alle regioni meno sviluppate è diminuito anche se meno nettamente rispetto al passato e si è registrato un leggero aumento in alcuni Stati membri Per l'Unione nel suo complesso, si stima che nel 2002 gli aiuti riservati esclusivamente alle regioni meno sviluppate, le cosiddette regioni assistite ex lettera a), siano ammontati a 8 miliardi di euro. Tale valore rappresenta poco meno di un quarto degli aiuti complessivi (esclusi agricoltura, pesca e trasporti). Gli aiuti alle regioni assistite ex lettera a), che sono quasi identiche alle regioni “Obiettivo 1” dei Fondi strutturali dell’Ue, sono diminuiti drasticamente passando da un picco di 28 miliardi di euro nel 1993 a 9 miliardi di euro nel 2000 soprattutto a causa della riduzione degli aiuti concessi in Germania e Italia. Mentre in Germania l'aiuto alle regioni meno sviluppate continua a diminuire, si è registrato un leggero aumento in Spagna, Francia e Italia nel periodo 2000 - 2002. La maggior parte degli Stati membri concede aiuti ai settori manifatturiero e dei servizi sotto forma di sovvenzioni Per quanto riguarda gli strumenti cui si ricorre per concedere aiuti ai settori manifatturiero e dei servizi, la forma di gran lunga più utilizzata è quella delle sovvenzioni che è pari al 60% del totale Ue. Oltre agli aiuti concessi con stanziamenti di bilancio, altri aiuti vengono concessi attraverso il sistema fiscale o di previdenza sociale. Nell'intera Ue le esenzioni fiscali corrispondono al 24% del totale. Mentre Belgio, Danimarca, Spagna, Lussemburgo, Austria e Svezia concedono più dell'80% dei loro aiuti sotto forma di sovvenzioni, altri Stati membri ricorrono più spesso alle esenzioni fiscali, in particolare la Germania (38%), l'Irlanda (67%) e il Portogallo (74%). La Commissione autorizza la concessione di aiuti di Stato nel 95% dei casi che esamina Nel 2003 la Commissione ha registrato circa 1 000 casi. Se si escludono le 200 schede di informazione trasmesse conformemente ai regolamenti di esenzione per categoria, circa il 49% dei casi registrati riguardavano il settore manifatturiero e dei servizi, il 39% l'agricoltura, il 6% la pesca e il 6% i trasporti e l'energia. In base al trattato, gli Stati membri devono notificare tutti gli aiuti di Stato alla Commissione. In circa il 15% dei casi di aiuto esaminati, tuttavia, non sono stati gli Stati membri ma la Commissione a dover avviare un procedimento dopo aver appreso l'esistenza dell'aiuto, ad esempio a seguito di una denuncia. Nel periodo 20012003 il 5% di tutte le decisioni finali adottate dalla Commissione è rappresentato da decisioni negative. Un quadro di valutazione permanente online può essere consultato al seguente indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/competition/state_aid/scoreboard/index_it.html
 
   
   
BANCA INTESA: "VALORE NORMALE" DELLE AZIONI ORDINARIE ASSEGNATE GRATUITAMENTE  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Banca Intesa rende noto che il “valore normale” dell’azione ordinaria Banca Intesa (valore nominale € 0,52 e godimento 01/01/2004), la cui assegnazione gratuita ai soci è stata deliberata dall’assemblea ordinaria tenutasi in data 15 aprile 2004 in misura di n. 2 azioni ogni n. 41 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute, calcolato in base alla media aritmetica delle quotazioni dell’azione ordinaria Banca Intesa comprese tra il 19 marzo ed il 19 aprile 2004, è pari a € 2,616.  
   
   
BPM DALLA PARTE DELLA CLIENTELA  
 
 Milano, 21 aprile 2004 - Il Gruppo Banca Popolare di Milano ha depositato presso il Tribunale di Parma, le istanze di insinuazione al passivo nelle procedure di amministrazione straordinaria delle Società del Gruppo Parmalat e dichiarate insolventi dallo stesso Tribunale, per conto e nell’interesse della clientela. Trattasi precisamente di nr. 4.198 domande con riguardo alla clientela della Banca Popolare di Milano e nr. 736 per la clientela della Banca di Legnano. L’iniziativa viene svolta in maniera del tutto gratuita ed inoltre il Gruppo bancario si è impegnato a tenere costantemente aggiornata la clientela in merito all’andamento della procedura, anche raccogliendo, se del caso, le relative espressioni di voto.  
   
   
AL GRUPPO BPM PRESTO IL 20% DI CR ASTI  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano, riunitosi quest’oggi, ha deliberato di procedere al perfezionamento in tempi brevi della trattativa in via esclusiva fra la Bpm e la Deutsche Bank per la cessione, da parte della Deutsche Bank alla Banca Popolare di Milano, del 20% del pacchetto azionario della Cassa di Risparmio di Asti S.p.a. L’operazione – che, una volta compiutamente definita, dovrà essere autorizzata dalle Autorità di Vigilanza – sarà attuata tramite la Banca di Legnano, controllata del Gruppo Bipiemme, che ha in programma di varare un aumento del capitale sociale di 80 milioni di euro riservato all’istituto francese Crédit Industriel et Commercial, che di conseguenza verrà a detenere nella “Legnano” una partecipazione del 6,49%. La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, maggior azionista dell’istituto piemontese con il 51% del capitale, ha espresso il suo preliminare gradimento all’ingresso della Bpm nella Cr Asti e la disponibilità a che la Cassa e Bpm negozino un accordo commerciale per la commercializzazione, da parte della Cr Asti, di prodotti e servizi del Gruppo Bipiemme.  
   
   
LA SFIDA DELLA FIDUCIA: MA LE BANCHE SONO PRONTE?  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Reinventare il rapporto con la propria clientela è oggi una scelta obbligata per far fronte alla crisi di fiducia in atto nel settore bancario. L'attuale fase critica che caratterizza il rapporto banca-cliente ha causato un sensibile calo della percentuale di italiani che ha fiducia negli istituti di credito: dal 49% del 2000 al 16% di quest'anno. In che misura le banche sono pronte a raccogliere la sfida della ricostruzione di una relazione col cliente attualmente in crisi? Su quali strumenti e quali canali stanno puntando gli istituti di credito? Quanto efficaci possono essere le strategie di differenziazione dei prodotti e servizi bancari? Quanto può influire un'offerta di qualità a costi competitivi? Questi e altri interrogativi saranno al centro della seconda edizione di Banking 2004 - Relazione con il cliente: la sfida della fiducia, incontro annuale sulla gestione del cliente in banca organizzato da Busacca & Associati, che ha luogo oggi presso l’Hotel Gallia di Milano. Sui temi relativi alla ricostruzione della relazione con il cliente si confronteranno fra gli altri: Massimo Arrighi, amministratore delegato di Rasbank; Claudio Cornini, responsabile area funzionale marketing strategico e partecipazioni di Banca Antonveneta; Eliano Omar Lodesani, amministratore delegato di Intesa Holding Centro; Victor Massiah, direttore generale di Banca Lombarda; Patrizia Misciattelli, presidente di Mamy's Fos.  
   
   
SIGLATA LA CONVENZIONE MIUR-ACRI NUOVE RISORSE PER I PROGETTI DI RICERCA DALLE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, e il Presidente dell'Acri, l'Associazione delle Casse di risparmio italiane e delle Fondazioni di origine bancaria, Giuseppe Guzzetti, hanno firmato una convenzione per il finanziamento di progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin). L'acri promuoverà, presso le Fondazioni associate, una collaborazione con il Miur per la partecipazione delle stesse al cofinanziamento dei Prin, destinando a tale finalità una somma che verrà definita e comunicata al Miur entro il primo semestre di ogni anno. "Questa convenzione rappresenta per noi una partecipazione significativa", ha commentato il Ministro Letizia Moratti, "perché consente di allargare la sfera degli interventi a favore della ricerca universitaria di base, e quindi di sostenere un numero più ampio di progetti validi". "L'accordo", ha aggiunto il Presidente Giuseppe Guzzetti, "è nell'interesse del Paese e interpreta la volontà dell'Acri di favorire ulteriormente l'impegno delle Fondazioni per la ricerca, in un'ottica di coordinamento interno e in sinergia con il Ministero, nell'ambito dei rispettivi ruoli, autonomie e competenze". Il contributo economico delle Fondazioni associate all'Acri, previsto nella misura del 20% del costo ammesso a cofinanziamento e a valere sul 70% della quota Miur, sarà destinato a finanziare i progetti compresi nella graduatoria dei progetti ammessi a cofinanziamento e di interesse delle Fondazioni stesse. Il Miur invierà all'Acri oltre alla lista dei progetti di cui sopra anche quella dei progetti che, pur valutati positivamente, non sono compresi nella graduatoria di quelli finanziati dal Ministero a causa della esiguità delle risorse statali disponibili. L'acri trasmetterà i progetti alle Fondazioni interessate per la decisione sull'eventuale finanziamento di questi ultimi per il 70%. All'esito delle delibere l'Acri fornirà al Miur, entro il termine fissato dal Ministero stesso, l'elenco dei progetti confinanziati al 20% e di quelli confinanziati al 70%. Il contributo economico del 20% da parte delle Fondazioni consentirà un "risparmio" sulla quota di cofinanziamento ministeriale rendendo così possibile lo scorrimento, fino alla concorrenza della quota erogata dalle stesse, della graduatoria di merito dei progetti cofinanziabili.  
   
   
ASSOCONSULENZA: E.BISCOM – ACQUISTI SPECULATIVI  
 
 Milano 21 aprile 2004 - I risultati del primo trimestre 2004 di E.biscom confermano il nostro giudizio speculativo sul titolo. Da una parte, gli indicatori di redditività segnalano una forte crescita in termini di ricavi e un miglioramento nei margini. Dall’altra parte però il titolo E.biscom presenta un indebitamento elevato che non ci consente di esprimere un giudizio totalmente positivo. A questo si aggiunge che le prospettive di espansione per i prossimi anni e la strategie commerciali aggressive comportano elevati costi strutturali e di marketing, non interamente coperti dall’autofinanziamento. Quindi diventa probabile l’ipotesi di un futuro aumento di capitale. Il titolo inoltre risente negativamente del ciclo economico in atto: una successiva ripresa dell’economia italiana porterebbe benefici ai corsi azionari. Sulla base di queste valutazioni non riteniamo il titolo sottovalutato in quanto il mercato ai prezzi attuali sconta elevate prospettive di crescita. Siamo invece positivi relativamente ad acquisti in ottica speculativa e diventa importante monitorare con attenzione i livelli di supporto. Dal punto di vista tecnico il titolo è in fase di ipercomprato e quindi si attende una fase di consolidamento. I supporti fondamentali sono posti in area 49,50/50,00 e 48,00. Negativo sotto i 45,00. Al rialzo la rottura di 52,30/50 porterebbe il titolo a testare la resistenza posta a 54,15/17.  
   
   
NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO PER GESTNORD FONDI SGR DAL 1° MAGGIO PIETRO TASCA SUBENTRA A LUCA PARMEGGIANI CHE ASSUMERÀ LA CARICA DI VICE DIRETTORE GENERALE DI SELLA BANK (BANCA ELVETICA DEL GRUPPO BANCA SELLA)  
 
Milano, 21 aprile 2004 – Pietro Tasca è il nuovo Amministratore Delegato di Gestnord Fondi, la Sgr del Gruppo Banca Sella che gestisce i fondi del Gruppo rivolti alla clientela retail. Subentrerà dal primo maggio prossimo a Luca Parmeggiani, che ricopriva la carica di Amministratore delegato dal settembre 2002, e che ritorna al mondo finanziario elvetico come Vice Direttore Generale di Sella Bank, la banca svizzera del Gruppo specializzata nel private banking con sedi a Zurigo, Lugano, e Ginevra. Le nomine rientrano nell’ambito del programma di sviluppo e potenziamento, anche a livello internazionale, delle attività del Gruppo Banca Sella inerenti la gestione del risparmio. Da un lato la decennale esperienza maturata nel mondo elvetico da Luca Parmeggiani (42 anni e una lunga attività nel private banking svizzero) servirà infatti a potenziare e rafforzare la presenza del Gruppo in Svizzera. Dall’altro, visto il contestuale ampliamento del ruolo della Sgr nell’ambito delle gestioni patrimoniali, in Gestnord Fondi arriva Pietro Tasca, 43 anni, la cui esperienza ormai più che decennale all’interno del Gruppo Banca Sella lo ha visto ricoprire incarichi di responsabilità operativa in vari ambiti. Dal 1996 Tasca è Amministratore Delegato di Fidsel Sim.pa., ‘Fiduciaria dinamica’ del Gruppo attiva nella gestione di patrimoni. Sono altresì stati nominati come nuovi Consiglieri della Sgr Pietro Sella, Amministratore Delegato della capogruppo Finanziaria Bansel e di Banca Sella, e Costanzo Vanzetti, Responsabile Private Banking del Gruppo Banca Sella.  
   
   
SOGEFI: A MANTOVA LE ASSEMBLEE DEGLI AZIONISTI 2003 RISULTATI MIGLIORI IN UN MERCATO STAGNANTE  
 
Mantova, 21 aprile 2004 - Si sono tenute ieri , sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, l’Assemblea Ordinaria e l’Assemblea Straordinaria di Sogefi Spa. In sede ordinaria l’Assemblea degli Azionisti ha approvato il bilancio civilistico ed esaminato il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2003, che presenta un significativo miglioramento della redditività netta rispetto all’esercizio precedente pur avendo operato in un mercato veicolistico mondiale ancora depresso: Queste le principali risultanze dell’esercizio 2003 del Gruppo Sogefi: il fatturato 2003 è stato di 902,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2002 (905,6 milioni di euro). A parità di perimetro e di cambi, il fatturato sarebbe stato di 935,3 milioni di euro, con un aumento del 4,4%; il margine operativo lordo si è attestato nel 2003 a 130,1 milioni di euro (14,4% sul fatturato), contro 129,1 milioni (14,3 % sul fatturato) del 2002 e l’utile operativo è stato di 78,6 milioni (8,7% sul fatturato) rispetto a 77,6 milioni dell’esercizio precedente (8,6% sul fatturato); l’utile netto è ammontato a 28,5 milioni di euro, in aumento del 21,2% rispetto a 23,5 milioni del 2002; l’indebitamento finanziario netto si è sensibilmente ridotto, passando da 241,5 milioni di euro al 31 dicembre 2002 a 213,4 milioni a fine 2003; il patrimonio netto al 31 dicembre 2003 era pari a 198,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 187,9 milioni al 31 dicembre 2002. L’assemblea degli Azionisti ha approvato il bilancio 2003 della Capogruppo Sogefi Spa, che ha realizzato un utile netto di 17,1 milioni di euro, in progresso del 19,6% rispetto a 14,3 milioni dell’esercizio precedente e ha deliberato la distribuzione di un dividendo unitario di 0,145 euro (0,130 nel 2002) che sarà messo in pagamento a partire dal 29 aprile 2004 contro stacco della cedola n° 24 in data 26 aprile 2004. L’assemblea ordinaria ha inoltre: provveduto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004-2006 che risulta così composto: Carlo De Benedetti (Presidente), Emanuele Bosio (Amministratore Delegato), Rodolfo De Benedetti, Oliviero Maria Brega, Pierluigi Ferrero, Giovanni Germano, Franco Girard, Alberto Piaser, Renato Ricci, Roberto Robotti, Paolo Riccardo Rocca, Antonio Tesone (Consiglieri); conferito l’incarico di revisione del bilancio e della relazione semestrale e il controllo continuativo della contabilità per gli esercizi 2004-2006 alla Pricewatehousecoopers Spa; deliberato l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione ad acquistare fino a un massimo di n°10.500.000 azioni proprie per un importo massimo di 42 milioni di euro. In sede straordinaria l’Assemblea ha adottato un nuovo testo di Statuto Sociale conforme al D.lgs. 17 gennaio 2003 n°6 e successive modificazioni, oltre alla contestuale modifica della delibera precedente in ordine alla delega al Consiglio in merito all’emissione di obbligazioni. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi successivamente alle Assemblee, ha rinnovato le cariche sociali, ha conferito i poteri agli Amministratori e ha infine provveduto alla nomina dei componenti del Comitato per la Remunerazione e del Comitato per il Controllo Interno, come previsto dal sistema di Corporate Governance adottato dalla società.  
   
   
TIM SALE AL 100% DI DIGITEL FIRMATO ACCORDO CON GLI AZIONISTI DI MINORANZA  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Tim, attraverso la propria controllata Tim International, ha firmato un accordo che, con l’acquisto delle n. 1.480.562 azioni possedute dagli azionisti di minoranza della controllata venezuelana Corporaciòn Digitel C.a. (pari al 32,88% del capitale sociale), pone termine al complesso contenzioso instauratosi con detti azionisti di minoranza sin dall’inizio dello scorso anno, permettendo in tal modo a Digitel di riprendere la piena operatività e lo sviluppo del business. L’accordo, la cui esecuzione è subordinata al verificarsi di alcune condizioni contrattuali concordate a tutela di Digitel e di Tim International, prevede un esborso da parte di quest’ultima di un importo pari a circa 110 Mni di Us$. Con il completamento di tale operazione, Tim International possiederà il 100% dell’operatore mobile venezuelano che per primo ha lanciato il servizio Gsm nella regione di Caracas raggiungendo al 31/12/2003 oltre 1,1 milioni di linee.  
   
   
E.BISCOM-FASTWEB: ESITO POSITIVO PER LE VERIFICHE SUGLI IMPATTI FISCALI DELLA FUSIONE DEPOSITATO IN CONSOB IL DOCUMENTO INFORMATIVO PER LA FUSIONE E.BISCOM-FASTWEB  
 
Milano, 21 aprile 2004 - e.Biscom S.p.a. Annuncia di aver pubblicato ieri il Documento Informativo relativo all’operazione di fusione per incorporazione della controllata Fastweb, di cui attualmente già detiene l’intero capitale. L’incorporazione di Fastweb rappresenta il naturale esito del processo di razionalizzazione delle attività intrapreso sin dal 2002 dal Gruppo e.Biscom per focalizzarsi sul proprio core business delle telecomunicazioni a larga banda su rete fissa in Italia. A conclusione di tale processo il management ritiene opportuno procedere all’integrazione nella holding (e.Biscom S.p.a.) della società operativa (Fastweb S.p.a.) anche al fine di ottimizzare l’efficienza gestionale unificando i processi decisionali ed operativi. In seguito alle verifiche effettuate il management ha accertato che la fusione, in delibera entro il 30 aprile 2004, genererà un futuro beneficio fiscale di circa 68 milioni di Euro (derivante dal riconoscimento ai fini fiscali di un disavanzo da annullamento della partecipazione conseguente alla fusione di circa 207 milioni di Euro). Inoltre, il beneficio derivante dalle perdite fiscali sarà confermato anche a seguito della fusione per un importo almeno pari a quello già iscritto nel bilancio consolidato (247,5 milioni di Euro di imposte anticipate al 31 dicembre 2003). Il perfezionamento dell’operazione rimane subordinato all’approvazione delle necessarie modifiche statutarie da parte delle assemblee straordinarie di e.Biscom e Fastweb convocate, in prima e seconda convocazione, per il 21-22 aprile 2004, e al vaglio dei rispettivi Consigli di Amministrazione che si terranno entro il 30 aprile 2004.  
   
   
DEBUTTA UFFICIALMENTE AURORA ASSICURAZIONI, LA COMPAGNIA NATA DALL’INTEGRAZIONE DEL GRUPPO WINTERTHUR ITALIA CON MEIEAURORA  
 
Milano, 21 aprile 2004 - E’ nata la terza compagnia assicurativa multiramo del mercato italiano. Con il perfezionamento dell’integrazione di Meieaurora e Newwin Assicurazioni in Winterthur Assicurazioni, avvenuta il 19 aprile, e del contestuale cambio di denominazione sociale di quest’ultima, è infatti ufficialmente operativa Aurora Assicurazioni S.p.a. Il Consiglio di Amministrazione della compagnia, riunitosi in data odierna, ha avviato l’iter per l’integrazione anche di Winterthur Vita S.p.a. Aurora Assicurazioni ha sede a Milano in attesa del trasferimento nella nuova sede di San Donato Milanese, nel complesso E-towers. Può contare su una raccolta premi di 3,2 miliardi di euro (dato 2003 riferito alla somma dei premi Gruppo Winterthur Italia e Meieaurora che colloca Aurora Assicurazioni al terzo posto della classifica per volumi di raccolta delle compagnie multiramo) dei quali 2/3 nei rami danni, ha un patrimonio di circa 3 milioni di clienti, una rete distributiva di 1.300 agenzie diffusa in modo omogeneo sul territorio italiano e oltre 2.400 dipendenti. Presidente della compagnia è Fabrizio Rindi, vice presidente Giovanni Consorte, amministratore delegato Ivano Sacchetti. I consiglieri di amministrazione sono: Umberto Bertelè, Carlo Cimbri, Riccardo Laurora, Franco Migliorini, Salvatore Petrillo, Tino Rampazzi e Enrico San Pietro cooptato nella seduta odierna in sostituzione dello scomparso Claudio Demattè. Sempre nella seduta di oggi il cda ha provveduto alla nomina ufficiale di Giampiero Gelmi a direttore generale della compagnia. Dal 19 aprile è on-line il sito web della compagnia all’indirizzo www.Auroraassicurazioni.it  
   
   
PREMI LORDI CONTABILIZZATI NEL 2003 DALLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE  
 
Roma, 21 aprile 2004 – Sulla base delle informazioni fornite dalle Imprese nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di Imprese extra U.e., l’Ania ha raccolto i dati statistici relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2003 per il lavoro diretto (escludendo cioè i premi relativi all’attività di riassicurazione) dei rami Danni e dei rami Vita. Raccolta Premi Complessiva – Nel 2003, la raccolta complessiva dei premi delle imprese di assicurazioni è stata pari a 96.992,3 milioni di Euro, con un incremento, in termini nominali, del 10,6% rispetto all’anno 2002. Anche se inferiore alla crescita osservata nel 2002 (+15,0%), il positivo risultato del 2003 è stato determinato dal sostenuto sviluppo dei premi del settore Vita il cui peso, sul totale dei premi complessivi, continua ad aumentare passando dal 63,0% del 2002 al 64,7% del 2003. L’incidenza della raccolta premi sul Prodotto Interno Lordo (P.i.l.) ha registrato una significativa crescita, passando dal 7,0% del 2002 al 7,5% nel 2003. Rami Vita – La raccolta premi nei rami Vita è stata pari nel 2003 a 62.780,2 milioni di Euro con un incremento, in termini nominali, del 13,5% rispetto all’anno 2002. Questa crescita decisamente sostenuta indica come, continuando l’incertezza dei mercati finanziari, i risparmiatori italiani abbiano continuato a dare fiducia a forme di investimento legate a polizze assicurative Vita. In particolare, tra i prodotti offerti dal settore, sono risultati in forte crescita proprio quelli che contengono una limitata componente finanziaria e garanzie di rendimento minimo come le polizze di Ramo I (classiche forme di assicurazione sulla durata della vita umana) e le polizze di Ramo V (polizze di pura capitalizzazione). Si evidenzia una forte crescita anche nel Ramo Iv (assicurazioni malattia del tipo Long Term Care), anche se il volume dei premi è molto contenuto. Premi Vita 2003 (in migliaia di Euro)
Rami di attività Premi Vita Var. % 03-02
Ramo I – Vita umana 27.740.300 15,6
Ramo Iii – Fondi di investimento 26.559.997 8,1
Ramo Iv – Malattia 16.779 62,0
Ramo V – Capitalizzazione 8.335.121 26,1
Ramo Vi – Fondi pensione 127.982 3,4
Totale 62.780.179 13,5
Fonte: Ania Considerando il mix dei vari rami Vita, si nota come sia continuata la trasformazione della composizione nel 2003. In particolare, prosegue la riduzione del peso del Ramo Iii (polizze Unit e Index) a favore delle polizze di ramo I e delle polizze di Ramo V. Composizione % del Mercato Vita
Rami di attività 2003 2002
Ramo I – Vita umana 44,2 43,4
Ramo Iii – Fondi di investimento 42,3 44,4
Ramo Iv – Malattia 0,0 0,0
Ramo V – Capitalizzazione 13,3 12,0
Ramo Vi – Fondi pensione 0,2 0,2
Fonte: Ania Anche l’incidenza dei premi Vita sul Prodotto Interno Lordo (P.i.l.) ha registrato una sensibile crescita, passando dal 4,4% del 2002 al 4,8% nel 2003. Rami Danni – La raccolta premi nei rami Danni è stata nel 2003 pari a 34.212,0 milioni di Euro con un incremento, in termini nominali, del 5,5% rispetto all’anno 2002. Questo risultato è inferiore a quello raggiunto nel 2002, quando i premi si erano incrementati dell’8,3% in termini nominali. Ciò si spiega con la crescita molto più contenuta sia della raccolta premi del settore Auto - che nel 2003 è aumentata del 5,6% contro l’8,0% del 2002 incidendo sul totale dei premi Danni per il 60,5% - sia di quella negli altri rami danni (5,4% nel 2003 contro l’8,9% nel 2002). Premi Danni 2003 (in migliaia di Euro)
Rami di attività Premi Danni Var. % 03-02
R.c. Auto e natanti (a) 17.645.787 6,0
Corpi veicoli terrestri (b) 3.062.260 3,6
Settore Auto = (a) + (b) 20.708.047 5,6
Altri rami danni 13.504.045 5,4
Totale 34.212.092 5,5
Fonte: Ania L’incidenza dei premi Danni sul Prodotto Interno Lordo (P.i.l.) è stata pari al 2,6%, sostanzialmente invariata rispetto al 2002.
 
   
   
ANIMA: MECCANICA ITALIANA IN STALLO, MA NON CROLLA LA FIDUCIA NEL I TRIMESTRE DELL’ANNO È PASSATO DA +12,8% A –6,9% IL SALDO TRA LE AZIENDE CHE DENUNCIANO UN FATTURATO MIGLIORATO E QUELLE CHE LO GIUDICANO PEGGIORATO  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Disattese le previsioni positive annunciate a fine 2003 per le aziende della meccanica varia italiana, che nei primi tre mesi del 2004 denunciano un diffuso calo dei fatturati. È quanto emerge dai risultati dell’indagine trimestrale sull’andamento del settore resi noti dall’Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia ed Affine). Dopo un quarto trimestre 2003 caratterizzato da seppur cauti segnali di ripresa, il I trimestre 2004 segna infatti il passo sia sul mercato italiano che su quello estero, pur presentando un discreto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Analizzando i dati elaborati dalla Federazione su un campione di 423 imprese associate, emerge che tra gennaio e marzo il saldo tra le aziende che denunciano una situazione di fatturato “migliorata” e quelle che invece la giudicano “peggiorata” è in calo, essendo passato da +12,8% del Iv trimestre 2003 a –6,9% del I trimestre 2004. Il fatturato complessivo rispetto al periodo ottobre/dicembre 2003 è aumentato per il 26,4% delle aziende (34,1% nel Iv trimestre 2003) ed è rimasto stabile per il 40,3%; aumentano le aziende che dichiarano peggiorata la situazione: dal 21,3% del periodo precedente al 33,3%. Situazione meno critica sui mercati esteri, con un saldo pari a +1,5% (era +11,8% nel trimestre precedente), che su quello interno, che ha fatto registrare un saldo pari a –10,2% (+8,9% del Iv trimestre). Le aziende che dichiarano infatti migliorato il fatturato Italia sono il 24,7% (31,1% nel Iv trimestre 2003), contro il 34,9% che lo indica peggiorato (era 22,2% nel trimestre precedente), mentre per quanto riguarda i mercati esteri le imprese che nel periodo gennaio/marzo giudicano migliorato il fatturato sono il 28,4% (30,3% nel Iv trimestre 2003), contro il 26,9% che invece registra un peggioramento (18,5% nel periodo precedente). In leggero recupero gli ordini sia dall’Italia che dall’estero anche se la situazione si presenta ancora difficile in quanto la ripresa non sembra attecchire nell’area euro che rappresenta il nostro principale mercato di riferimento. L’occupazione denuncia una sostanziale stabilità. Improntate invece a cauto ottimismo le previsioni per il secondo trimestre dell’anno, per il quale si intravede un lieve miglioramento della situazione. Per il periodo aprile/giugno si prospetta un incremento del fatturato per il 41,4% delle aziende, mentre il 49,3% non prevede variazioni di rilievo. Diminuisce lievemente (da 13,6 % a 9,3%) il numero di chi si attende un calo. Le aspettative sono abbastanza favorevoli sia sul mercato interno che su quello estero. Il 39,1% delle aziende si attende un aumento della domanda in Italia ed il 38,3% sul mercato internazionale. Non si prevedono tuttavia riflessi particolarmente rilevanti sull’occupazione (attesa stabile dall’83% delle aziende) e sugli investimenti, annunciati in crescita solo dal 16,6% delle aziende. Secondo Savino Rizzio, Presidente Anima, “Il permanere della sottovalutazione del dollaro ha impedito alle aziende meccaniche esportatrici di trarre profitto dal consolidarsi della ripresa nei paesi asiatici e negli Stati Uniti, costringendole al contrario a fare i conti con la congiuntura negativa che persiste in tutti i paesi dell’area dell’euro, non da ultima l’Italia stessa. Ciononostante, le nostre aziende conservano una vena di ottimismo riguardo le condizioni del mercato che fa ben sperare in una ripresa per il secondo trimestre”. Analisi Settoriale Dopo l’incoraggiante ripresa degli ultimi mesi del 2003, il settore “Sistemi di sollevamento e movimentazione”, in questo I trimestre 2004, registra un dato in netta controtendenza: il 51,2% delle aziende intervistate denuncia infatti un decremento del fatturato, mentre solo il 9,8% dichiara una crescita dello stesso. Il carnet ordini si è stabilizzato su 2,9 mesi di lavoro assicurato. Un lieve recupero è atteso nel Ii trimestre. Il comparto “Macchine edili, stradali, minerarie e affini”, dopo il balzo in avanti registrato lo scorso trimestre, subisce ora una lieve flessione (-3,5% il saldo tra le aziende che denunciano un aumento del fatturato e quelle che segnalano un calo). Il carnet ordini in aumento (da 2,2 del trimestre scorso a 2,9 mesi di lavoro assicurato) permette previsioni lievemente più positive per il fatturato del prossimo trimestre. Nessun sintomo di ripresa si è notato nel settore delle “Macchine ed impianti per l’industria alimentare”: il saldo tra le aziende che dichiarano migliorato il fatturato rispetto a quelle che lo dichiarano peggiorato, si attesta a – 44,5%. Non favorevoli nemmeno le condizioni del settore “Affettatrici, tritacarne ed affini”, che non registra buone performance né sul mercato interno né sul mercato estero rispetto al trimestre precedente. E’ atteso un lieve miglioramento nel Ii trimestre 2004. Battuta d’arresto anche nel comparto “Attrezzature frigorifere per il commercio”, che risente della congiuntura economica negativa: la percentuale delle aziende che denunciano un calo del fatturato è salita dal 40% al 60%. Poco meno della metà delle imprese intervistate si attende una ripresa a breve. Dopo i risultati positivi dell’ultima parte dell’anno, capaci di risollevare le sorti del settore “Macchine per caffè espresso”, un calo di fatturato contraddistingue l’inizio d’anno: il I trimestre 2004 chiude infatti con un saldo tra le aziende che vedono migliorato il fatturato rispetto a quelle che lo dichiarano peggiorato pari a -20%. Il carnet ordini rimane bloccato ad un mese. Confermati i risultati positivi invece per le “Macchine per la lavorazione delle carni”. Con l’aumento degli investimenti, attesi dal 33% delle aziende del settore, si prospettano ancora lievi miglioramenti. Per quanto riguarda il settore “Apparecchiature Aerauliche”, il saldo più che positivo tra le aziende che dichiarano un incremento del fatturato rispetto a quelle che ne denunciano un decremento, conferma le previsioni positive annunciate dal settore. Le attese sono ancora favorevoli con un carnet ordini che passa da 1,9 a 2,7 mesi di lavoro assicurato. Non registra buone performance il settore “Apparecchi e componenti per impianti termici”: scende dal 51,9 al 12,1 la percentuale delle imprese che denunciano un miglioramento della situazione, e sale da 18,5 a 51,5 la percentuale di quelle che la considerano peggiorata rispetto allo scorso trimestre. Anche un carnet ordini leggermente in calo, passato da 1,6 a 1,4 mesi di lavoro assicurato, non impedisce tuttavia, ad un terzo delle aziende intervistate, attese improntate ad un cauto ottimismo. Il comparto “Serrature e ferramenta” conferma le previsioni sfavorevoli dello scorso trimestre: il calo viene avvertito sia a livello nazionale che estero. Il carnet ordini è tuttavia in crescita lascia ben sperare per il Ii trimestre. Particolare e differenziata la situazione del comparto “Posateria, coltelleria, vasellame, pentolame e affini”: se il 40% delle imprese intervistate dichiara un decremento del fatturato, il 30% denuncia una lieve crescita dello stesso. Una situazione che permette tuttavia di prospettare una leggera ripresa nel prossimo trimestre. La situazione congiunturale poco favorevole non risparmia il settore degli “Impianti di finitura”, dove il saldo tra le imprese che denunciano un miglioramento del fatturato e quelle che dichiarano un risultato negativo si attesta al –33,4%. In particolare una buona situazione degli ordini dall’estero denunciata dal 40% del campione fa sperare in una positiva evoluzione futura. Il settore “Rubinetteria sanitaria” stenta a decollare anche se si avvertono segnali di miglioramento in particolare sul fronte estero. Fatturati stabili nel settore del “Valvolame bronzo e ottone” dove il mercato interno compensa il calo dell’export. Le attese non sono improntate all’ottimismo. Per quanto riguarda il “Valvolame per uso industriale” i segnali di rallentamento avvertiti nell’ultimo trimestre dello scorso anno sono stati confermati da un decremento del fatturato per il 37,5% delle aziende. La situazione ordini segna un drastico ridimensionamento. Battuta d’arresto anche per il settore “Casseforti porte corazzate e cassette di sicurezza”: dopo le buone performance sulle vendite dello scorso trimestre. Registra infatti una diminuzione dei fatturati il 50% del aziende intervistate in questo primo trimestre 2004, mentre la stessa percentuale lamenta una situazione di stallo difficile da sciogliere. Desta qualche preoccupazione anche la situazione in cui versa il comparto “Strumenti di misura, controllo e regolazione” : la metà delle imprese del settore “Misuratori a gas” dichiara peggiorato il proprio fatturato, così come lo dichiara la totalità delle aziende dei “Misuratori Acqua”. Indicazioni negative provengono anche dei settori “Distributori di carburante” e “Sistemi elettronici di conversione della misura”. Dopo una crescita registrata fino allo scorso trimestre, il settore “Dispositivi di protezione individuale sul lavoro” segna in questa prima parte dell’anno un rallentamento: saldo negativo pari a 23,5% tra le imprese che denunciano un aumento del proprio fatturato e quelle che ne avvertono una diminuzione. Una evoluzione positiva è attesa nel comparto “Caldareria” sia in Italia che all’estero nel Ii trimestre, dopo un inizio d’anno non brillante. Infine dal comparto “Infissi motorizzati e automatismi per cancelli” provengono indicazioni positive: il 71,4% delle imprese intervistate dichiara un incremento del fatturato e il 57,1% conferma prospettive di crescita anche per il Ii trimestre.  
   
   
FINMECCANICA: CDA PROPONE MODIFICHE STATUTARIE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica, riunitosi ieri, ha deliberato di integrare l’ordine del giorno della prossima Assemblea, già convocata in sede ordinaria – per il giorno 25 maggio 2004 in prima e per il 26 maggio 2004 in seconda convocazione – per l’approvazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2003. La citata Assemblea di Finmeccanica sarà infatti chiamata anche a deliberare – in sede straordinaria – in merito all’adeguamento dello Statuto sociale alla riforma del diritto societario di cui al Decreto Legislativo n. 6/2003, nonché alla nuova disciplina dei “poteri speciali”, di cui è attualmente titolare il Ministro dell’economia e delle finanze d’intesa col Ministro delle attività produttive, contenuta nella Legge n. 350/2003 (Legge Finanziaria 2004).  
   
   
FINMECCANICA: PROGETTO COSIDDETTO “FINMECCANICA 2”  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Finmeccanica comunica che, nella riunione di ieri, il Consiglio di Amministrazione è stato informato sullo stato di avanzamento delle discussioni in corso con Fintecna e Fincantieri sul progetto cosiddetto “Finmeccanica 2”. Al Consiglio è stato riferito che, con il supporto degli advisor, saranno compiuti gli ulteriori e necessari approfondimenti. Quando le condizioni dell’operazione verranno definite, saranno sottoposte al Consiglio per le delibere conseguenti.  
   
   
BB BIOTECH ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO 2003: DISTRIBUIRÀ PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA UN DIVIDENDO, PARI A CHF 2,50 PER AZIONE  
 
Milano, 21 aprile 2004 - In occasione della 10a Assemblea generale ordinaria del 20 aprile 2004, gli azionisti di Bb Biotech hanno approvato tutte le proposte del Consiglio di Amministrazione. Bb Biotech distribuirà per la prima volta nella sua storia un dividendo, pari a Chf 2,50 per azione al portatore, la cui data di stacco e pagamento sarà il 21 aprile 2004. Gli azionisti con residenza al di fuori della Svizzera possono chiedere la restituzione dell´imposta preventiva del 35% che viene applicata in Svizzera sui dividendi. Esistono accordi sulla doppia imposizione fiscale in particolare anche con la Germania e l´Italia. La richiesta deve essere presentata all´Amministrazione Federale delle Contribuzioni a Berna/svizzera. Il modulo da utilizzare può essere richiesto alla propria banca, tramite il sito dell´Amministrazione Federale delle Contribuzioni ( www.Estv.admin.ch  sezione imposta preventiva) oppure, in caso di emergenza, anche telefonicamente presso Bb Biotech. Nel Consiglio di Amministrazione è stato eletto come nuovo membro il Dott. Clive Meanwell, un esperto e imprenditore di successo nel settore dell’industria biotech. Il Dott. Ernst Thomke, Presidente del Consiglio di Amministrazione fin dalla fondazione della società nel novembre 2003, dopo dieci anni di proficua attività (performance ad oggi: + 240%) non si è ripresentato per la rielezione. La Presidenza è stata assunta dal Prof. Dott. Med. Thomas Szucs. Dall’inizio del programma di buyback azionario, avviato il 2 marzo 2004, Bb Biotech ha riacquistato 2,1 milioni di azioni proprie, pari al 7,6% del capitale azionario. L’assemblea generale ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di annullare le azioni al portatore riacquistate, riducendo così il capitale azionario dai precedenti Chf 27 800 000 a Chf 25 700 000. Il programma di buyback è pertanto per il momento concluso. Bb Biotech intende proseguire i propri sforzi per ridurre al minimo lo sconto del corso azionario rispetto al valore intrinseco. La società continuerà inoltre a effettuare sul mercato operazioni di compravendita su titoli propri.  
   
   
GRUPPO VENTAGLIO: PROPOSTA DI AUMENTO DI CAPITALE  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Il Consiglio d’Amministrazione de I Viaggi Del Ventaglio S.p.a. Unanimemente e con il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato la convocazione dell’Assemblea Straordinaria dei Soci per deliberare in merito alla proposta di aumento del capitale sociale con offerta in opzione ai Soci ai sensi dell’articolo 2441, comma 1 del Codice Civile. L’assemblea è stata convocata per il giorno 29 giugno 2004 alle ore 15:30 presso la sede sociale. La struttura definita è quella di un aumento di capitale, per un importo massimo di 50 milioni di Euro da attuarsi mediante emissione di un massimo di 50 milioni di nuove azioni da offrire in opzione ai Soci in ragione della partecipazione dagli stessi posseduta. Il prezzo di emissione sarà stabilito in prossimità dell’operazione tenendo conto dell’andamento del mercato. Le nuove azioni potrebbero essere accompagnate da un warrant, e in tale ipotesi l’importo dell’aumento di capitale dovrà essere incrementato in misura tale da prevedere l’emissione delle azioni al servizio dei warrant medesimi. L’assemblea straordinaria delibererà inoltre in merito alla modifica dello statuto sociale ai fini del recepimento delle disposizioni di cui al . Decreto Legislativo 17 gennaio 2003 n. 6 avente ad oggetto la “riforma organica della disciplina delle società di capitali e società cooperative, in attuazione della legge 3 ottobre 2001 n. 366”. La proposta di aumento di capitale ha l’obiettivo di sostenere l’attività caratteristica del Gruppo, che anche negli ultimi mesi ha raggiunto importanti e positivi risultati. A testimonianza di ciò si sottolinea che il portafoglio prenotazioni ad oggi del Gruppo Ventaglio, escluse le compagnie aeree Lauda Air e Livingston non possedute nell’esercizio precedente,ha registrato un incremento del +9% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Le destinazioni con i più vistosi incrementi di prenotazioni sono state Egitto, Mar Rosso, Stati Uniti, Kenya e Zanzibar. “L’incremento delle vendite – ha affermato Bruno Colombo, Presidente del Gruppo Ventaglio – è un ulteriore testimonianza del fatto che il core business Ventaglio continua a crescere e performare in maniera positiva”. “Questi risultati, inoltre – ha concluso Bruno Colombo – sono caratterizzati da una notevole riduzione delle vendite in “offerta speciale”, fattore che influenzerà in maniera positiva il miglioramento della marginalità del Gruppo Ventaglio”  
   
   
GABETTI HOLDING: MAURIZIO BENASSI ALLA GUIDA DELLA DIREZIONE AFFARI GENERALI E SERVIZI DI GRUPPO DI GABETTI HOLDING  
 
Milano, 20 aprile 2004 - Maurizio Benassi è stato nominato Responsabile della nuova funzione Direzione Affari Generali e Servizi di Gruppo di Gabetti Holding S.p.a. La funzione Direzione Affari Generali e Servizi di Gruppo, costituita all'interno del più ampio piano di riassetto organizzativo, avrà un ruolo di direzione e pianificazione strategica, oltre che di coordinamento e centralizzazione di tutti i servizi interni al Gruppo Gabetti, con l'obiettivo di ottimizzare le risorse, garantendo una corretta analisi delle priorità e un adeguato piano di controllo. Nel nuovo ruolo, Maurizio Benassi risponderà direttamente all'Amministratore Delegato Elio Gabetti e coordinerà un team di oltre 90 persone. Alla Funzione Direzione Affari Generali e Servizi di Gruppo riportano, infatti, le funzioni Servizi Amministrativi, Servizio Legale, Servizi per le Risorse Umane, Servizio Edp, Ufficio Studi e Servizi Generali. Maurizio Benassi è, inoltre, membro del Consiglio di Amministrazione di Gabetti Holding S.p.a. E Amministratore Delegato di Gabetti Mutuicasa. Dal 1995 Benassi è stato Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo di Gabetti Holding; in precedenza, è stato, dal 1989 al 1990, Direttore Amministrativo presso Deutsche Bank finanziaria e, dal 1990 al 1995, Direttore Amministrativo di Olivetti Leasing S.p.a. "La nuova Funzione, guidata da Maurizio Benassi, - ha affermato Elio Gabetti, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Gabetti Holding S.p.a. - riveste un'importanza strategica nella nuova organizzazione in quanto centralizza tutti i servizi delle società del Gruppo, ottimizzando le risorse e garantendo, al tempo stesso, un'attività di coordinamento, pianificazione e controllo." "Maurizio Benassi ha, inoltre, le competenze manageriali e l'esperienza professionale - ha concluso Elio Gabetti - per supportare l'attuazione delle strategie del Gruppo, con particolare riferimento alle nuove iniziative."  
   
   
MAP: CIRCOLARE PER LA TRASMISSIONE DI ATTI SOCIETARI AL REGISTRO DELLE IMPRESE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Il ministero delle Attività Produttive, con la Circolare 3575/C, del 20 aprile 2004, risolve in via definitiva ogni questione interpretativa della norma introdotta con l’art. 2 dell’ultima legge Finanziaria, che ha consentito anche ai commercialisti, ragionieri e periti commerciali di inviare atti al Registro delle imprese. Infatti, la circolare precisa che non esistono preclusioni per nessun ordine o altro soggetto (intermediari, procuratori speciali…), specificando però che i commercialisti, i ragionieri e i periti commerciali potranno avvalersi delle disposizioni di favore (incarico e non procura) previste dalla legge Finanziaria. In particolare riguardo l’incarico si consente che la delega resti depositata negli atti sociali. Inoltre in attesa che il professionista ottenga il rilascio di una smart card che attesti la sua attività, gli è consentito di autodichiarare la propria qualità. Gli uffici del Registro delle imprese, procederanno alla verifica “a campione”.  
   
   
IMPRESE: BAROMETRO STABILE ALL’ANAGRAFE NEL PRIMO TRIMESTRE ANDAMENTO INVARIATO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO: TRA GENNAIO E MARZO 6.700 UNITÀ IN PIÙ GRAZIE ALLE COSTRUZIONI A ALLE IMPRESE DEL “TEMPO LIBERO”. MALE L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA, CONTINUA LA RISTRUTTURAZIONE DEL COMMERCIO  
 
Roma, 21 aprile 2004 – Il primo trimestre del 2004 si è chiuso all’insegna della stabilità per il sistema imprenditoriale italiano, nonostante l’incertezza delle prospettive che ha continuato a gravare sull’economia internazionale e, in particolare, su quella europea. Tra gennaio e marzo le nuove iscrizioni al Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio italiane sono state pari a 113.879 unità. Poiché le cessazioni di attività sono state pari a 107.126 unità, si è registrato un saldo positivo di 6.753 nuove imprese, corrispondente a un tasso di crescita, rispetto al trimestre precedente, dello 0,14% (nel 2003 il primo trimestre si era chiuso con una crescita dello 0,13%). Questi sono i principali dati di sintesi diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulle iscrizioni e cessazioni di imprese condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio (i dati sono disponibili all’indirizzo internet www.Infocamere.it). Tab. 1 - Serie storica delle iscrizioni, cessazioni e saldi registrati nel I° trimestre di ogni anno (valori al netto dell'agricoltura[1])
Anni Iscrizioni Cessazioni Saldi
1993 76.475 147.971 -71.496
1994 80.337 114.476 -34.137
1995 89.852 96.290 -6.438
1996 85.687 96.201 -10.514
1997 90.655 108.980 -18.325
1998 99.524 98.889 635
1999 93.026 90.294 2.732
2000 102.799 102.480 319
2001 115.878 99.134 16.744
2002 109.396 98.615 10.781
2003 112.876 106.434 6.442
2004 113.879 107.126 6.753
La tabella 1 mostra con chiarezza come i dati del 1° trimestre degli ultimi due anni siano praticamente sovrapponibili. Modesto, rispetto al corrispondente trimestre del 2003, l’incremento delle iscrizioni (1.003 unità); risulta pertanto contenuto l’incremento, in termini assoluti, del saldo attivo e praticamente eguale il tasso di crescita: 0,13% nel 2003; 0,14% nel 2004. Le Dinamiche Per Forma Giuridica Come accade ormai dal 1998, anche nel 1° trimestre del 2004, il saldo attivo fra imprese iscritte e imprese cessate è spiegato completamente dalle società di capitale, che hanno fatto registrare un saldo pari a 11.427 unità. Il dato compensa il saldo negativo delle Società di persone (-1.409 unità) e delle Ditte individuali (-3.646 unità) e, insieme al lieve saldo attivo delle “Altre forme” societarie” (381 unità), determina il saldo complessivo pari a 6.753 nuove imprese tra gennaio e marzo. Tab. 2 - Serie storica degli stock per forma giuridica al 31 marzo di ogni anno
Forma Giuridica 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Società di capitale 732.316 765.043 808.697 869.429 925.968 978.038 1.025.964
Società di persone 1.059.470 1.081.978 1.109.684 1.135.960 1.153.147 1.160.723 1.171.346
Ditte individuali 2.386.523 2.396.747 2.414.941 2.453.825 2.487.549 2.516.725 2.549.018
Altre forme 144.365 149.264 158.366 164.528 170.681 174.574 178.238
Totale 4.322.674 4.393.032 4.491.688 4.623.742 4.737.345 4.830.060 4.924.266
La tabella 2 illustra, per gli ultimi 7 anni, le dinamiche degli stock di imprese registrate, distribuito in base alle forme giuridiche. E’ facile notare come l’incremento degli operatori economici si verifichi in tutte le forme giuridiche. Il ritmo di tale crescita è però particolarmente accentuato nel caso delle Società di capitale: queste, infatti, nei sette anni esaminati mettono a segno un incremento pari a 293.648 imprese (a fronte di un incremento totale dello stock di 601.892 unità), spiegando così da sole il 48,8% dell’incremento complessivo nel numero delle imprese italiane. Va, infine, sottolineato come lo stock delle società di capitale abbia stabilmente superato il milione di unità. Le Dinamiche Territoriali - Anche l’esame dei dati disaggregati fra le quattro grandi circoscrizioni territoriali conferma la sostanziale stabilità del quadro demografico del primo trimestre 2004 rispetto a quello dell’anno precedente. In particolare, il risultato del trimestre evidenzia due dinamiche diverse ma convergenti: da un lato, un miglioramento dei saldi – pur sempre negativi – delle circoscrizioni del Nord; dall’altro, un peggioramento dei saldi – comunque positivi – del Centro e del Sud. Nelle due circoscrizioni del Nord-ovest e del Nord-est, infatti, i saldi negativi del trimestre si riducono passando, rispettivamente, da –2.623 e –787 unità, a –748 e a –156 unità nei primi tre mesi del 2004. Al contrario, nelle circoscrizioni del Centro e del Meridione, i saldi positivi del trimestre si attestano a 2.422 unità nel Centro e a 5.235 unità nel Mezzogiorno, quando nel primo trimestre del 2003 erano risultati pari, rispettivamente, a 3.165 e a 6.687 unità. E’ da notare come il saldo complessivo del trimestre (6.753 unità), sia determinato per il 77,5% dal saldo positivo del Mezzogiorno (pari a 5.233 unità). Ciò a testimonianza della tenuta, pur se in una fase di rallentamento, della serie storica positiva che contraddistingue ormai da nove anni le regioni meridionali e insulari. Un dato che acquista ancor più valore considerando la stagionalità del primo trimestre dell’anno, periodo in cui si registra il saldo più basso di tutti i trimestri per via dell’effetto delle chiusure di imprese, prevalentemente concentrate nell’ultimo trimestre dell’anno precedente. A livello regionale, in valore assoluto le performance migliori del trimestre si registrano nel Lazio (+2.174 imprese), in Puglia (+1.341) e in Campania (+1.257). Piemonte (-789 imprese), Liguria (-424) e Trentino Alto Adige (-383) occupano, invece, i primi posti della classifica dei saldi negativi. In termini relativi, la classifica vede al comando la Calabria (+0,79% il tasso di crescita del trimestre), seguita dalla Puglia (+0,47%) e dal Lazio (+0,45%). All’estremo opposto si collocano il Trentino Alto Adige (-0,50%), la Valle d’Aosta (-0,43%) e la Liguria (-0,29%). Le Dinamiche Settoriali - L’edilizia e i servizi connessi continuano a rappresentare il settore industriale nel quale cresce maggiormente il numero delle imprese: 3.534 è il numero delle unità in più registrate a fine trimestre nello stock della sezione “Costruzioni” del Registro delle imprese. Segue la sezione “Altri servizi pubblici, sociali e personali”, che, tra gennaio e marzo, ha visto aumentare il proprio stock di 3.406 unità, risultato interamente determinato dalle Attività ricreative, culturali e sportive (+4.203 imprese in tre mesi). La sezione “Attività immobiliari; noleggio; informatica; ricerca” è al terzo posto con una crescita dello stock pari a 2.121 unità. I processi di ristrutturazione e, in alcuni casi, di crisi internazionale che caratterizzano le macro-sezioni “Attività manifatturiere” e “Commercio” hanno determinato nel primo trimestre dell’anno ulteriori riduzioni dello stock: -4.551 unità per il settore manifatturiero; -4.277 unità il settore del commercio.
 
   
   
PRESENTAZIONE DEL TERZO RAPPORTO DI MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI NEL PAESE  
 
Roma, 21 aprile 2004 – Oggi terzo appuntamento semestrale, al Cnel, con il monitoraggio degli investimenti infrastrutturali nel nostro Paese. Un dossier con dati aggiornati su lavori in corso, progettazione, avvio di nuove opere, finanziamenti, sarà presentato a Villa Lubin dal ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi, dal presidente del Cnel, Pietro Larizza, e dal presidente della Commissione grandi opere e reti infrastrutturali del Cnel, Vincenzo Gervasio. Un’occasione per offrire alle parti sociali e a tutti i soggetti interessati una conoscenza completa e documentata dello stato di avanzamento delle grandi opere e dei problemi ancora presenti. L’iniziativa fa seguito all’accordo stipulato dal Cnel con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che prevede un monitoraggio semestrale e una verifica dell’attuazione del programma di Governo per la realizzazione di nuove infrastrutture attraverso la Legge Obiettivo. Parlamentino del Cnel ore 11:00  
   
   
L’ANTITRUST AVVIA UN PROCEDIMENTO CONTRO POSTE ITALIANE DOPO LA DENUNCIA DEL CODACONS CONTESTATO L’ACCORDO CON IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA PER LA NOTIFICA DEGLI ATTI GIUDIZIARI  
 
Roma, 21 aprile 2004 - L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento contro Poste Italiane in merito all’accordo stipulato dall’ente con il Ministero della Giustizia. Il provvedimento nasce a seguito dei un esposto del Codacons che aveva contestato tale accordo in base al quale la notifica degli atti giudiziari è stata assegnata non più al personale preposto a tale attività bensì ai portalettere di Poste Italiane. L’associazione, in un esposto inviato, tra gli altri, anche alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma, contestava il fatto che il servizio proposto da Poste Italiane prevedesse anche la conservazione ed archiviazione definita “temporanea” degli avvisi di ricevimento cartacei presso il Centro Servizi di Posta Italiane. ”Per la fornitura di tale servizio – si legge nell’esposto del Codacons - verrebbe riconosciuto a Poste Italiane spa il seguente corrispettivo: € 10,69 per ogni notificazione richiesta oltre ad un 15% aggiuntivo che tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero pagare alle Poste su tutte le spese per invii postali; tale importo pari a € 10,69 è notevolmente superiore alle attuali tariffe di notifica che variano da 0,33 a 1,22 euro comportando un notevole aggravio per i contribuenti italiani”. “Il costo dell’intera operazione – affermava ancora l’associazione - si aggira intorno ai 70 milioni di euro all’anno, denaro pubblico sottratto all’erario statale e ad altre destinazioni più proficue per l’intero sistema giudiziario… basti pensare allo stato delle carceri o dei Tribunali che operano senza sufficiente personale o materiale a disposizione, con un aumento ingiustificato, inoltre,dei costi che andrà ancora una volta a pesare sui contribuenti italiani già sufficientemente tartassati”. L’antitrust ha deciso di vederci chiaro su questa vicenda ed ha avviato un procedimento per accertare i dubbi sollevati dal Codacons.  
   
   
SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE ELETTRICHE: PROSEGUONO GLI INCONTRI TRA GRTN E REGIONI  
 
Roma, 21 aprile 2004 – Lo sviluppo delle infrastrutture elettriche nel rispetto dell’ambiente e del territorio: questo il tema dei colloqui tra Carlo Andrea Bollino, Presidente del Gestore della rete, e Carlo Perrin, Presidente della Regione Val D’aosta, svoltosi oggi. A seguito della firma del protocollo d’intesa sulla programmazione elettrica, siglato di recente nell’ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, il Grtn sta intensificando gli incontri con le varie Regioni italiane con l’obiettivo di promuovere il dialogo e di rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. “Lo sviluppo delle infrastrutture elettriche – ha dichiarato Bollino a margine dei colloqui – è un’esigenza di prioritaria importanza per la sicurezza e l’efficienza del sistema elettrico nazionale, di cui il Grtn è responsabile. Il Gestore della rete da sempre è impegnato a cercare, con i suoi interlocutori, la migliore soluzione possibile per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle infrastrutture elettriche” Nel corso della riunione, sono stati concordati i principali temi strategici di una collaborazione che potrà essere inquadrata in un accordo di programma tra la Regione Valle d’Aosta e la società Grtn finalizzato al miglioramento dell’efficacia della gestione della rete elettrica regionale. Tale documento dovrà contenere, tra gli altri temi, le indicazioni programmatiche relative allo sviluppo della sostenibilità ambientale della rete e quelle riguardanti la sicurezza e la continuità del servizio di approvvigionamento del territorio regionale. Il Gestore della rete ha già siglato l’accordo per la Vas con le regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia.  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI: LA COMMISSIONE CHIEDE ALLA GERMANIA DI MODIFICARE I SUOI SISTEMI DI CAUZIONE E DI RESTITUZIONE PER CERTI TIPI DI IMBALLAGGI "A PERDERE"  
 
Bruxelles, 21 aprile 2004 - Dopo aver esaminato la risposta della Germania a una prima richiesta d'informazioni inviata nell'ottobre 2003, la Commissione europea ha ora deciso di chiedere formalmente alla Germania di modificare la legge sugli imballaggi ("Verpackungsverordnung") relativa alla cauzione e alla restituzione degli imballaggi "a perdere" (p. Es. Lattine e bottiglie in plastica). Pur riconoscendo i vantaggi ambientali della richiesta di una cauzione e della restituzione degli imballaggi, la Commissione ritiene che il modo in cui i sistemi di cauzione e di restituzione funzionano in Germania costituisca un ostacolo sproporzionato alla libera circolazione delle bevande imballate degli altri Stati membri, in violazione delle norme sul mercato interno del trattato (articolo 28) e dell'articolo 7 della direttiva 94/62/Ce (la "direttiva imballaggi"). Tali disposizioni colpiscono in particolare le bevande importate, poiché per ragioni legate soprattutto alle forniture a lunga distanza, circa il 95% delle bevande importate sono contenute in imballaggi "a perdere". La richiesta della Commissione sarà trasmessa sotto forma di parere motivato, la seconda fase del procedimento previsto in caso di infrazione dall'articolo 226 del trattato Ce. Se la Germania non risponderà in modo soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà decidere di adire la Corte europea di giustizia. Se le norme nazionali ostacolano la libera circolazione delle merci nell'Unione europea (uno dei principi fondamentali del mercato interno, sancito dall'articolo 28 del trattato Ce), le imprese sono private del diritto di vendere un prodotto in tutta l'Unione. La concorrenza sui mercati nazionali potrà quindi ridursi e i consumatori avranno una scelta minore e rischieranno di pagare di più. Il Commissario Frits Bolkestein, responsabile del mercato interno, ha affermato: "Abbiamo avuto una serie di discussioni ad alto livello con le autorità tedesche per tentare di risolvere questo caso in modo consensuale. I progressi compiuti sono stati insufficienti per garantire alla Commissione che il sistema della Germania non violi più le norme europee, che la Germania stessa e tutti gli altri Stati membri hanno stabilito. La Commissione non ha altra scelta che di procedere con la causa, anche se continua a sperare che si possa trovare una soluzione che ci eviti il ricorso alla Corte di giustizia". La legge tedesca in materia di imballaggi ("Verpackungsverordnung") prevede una cauzione obbligatoria di almeno €0,25 o €0,50 (a seconda del volume del prodotto) per l'acqua minerale, le birra e le bevande gassate vendute in imballaggi "a perdere" (p. Es. Lattine e bottiglie in plastica). Contemporaneamente, i dettaglianti sono tenuti ad accettare la restituzione degli imballaggi usati di tipo, forma e dimensione uguale agli imballaggi presenti nella loro gamma di prodotti. Tuttavia, non esiste ancora un sistema di restituzione nazionale funzionante in modo adeguato che permetta ai consumatori di restituire gli imballaggi "a perdere" in qualsiasi punto vendita per recuperare la cauzione versata. I dettaglianti, invece, sono tenuti solo ad accettare la restituzione degli imballaggi di tipo, forma e dimensione uguali a quelli che hanno in magazzino. Essi possono rifiutare di riprendere gli altri tipi di imballaggi vuoti. Di conseguenza, sono state adottate varie soluzioni definite "insulari", vale a dire imballaggi creati specificamente per certi dettaglianti con modifiche minime per quanto riguarda il tipo, la forma e la dimensione rispetto agli imballaggi forniti ad altri dettaglianti. In questo modo i dettaglianti limitano i loro obblighi finanziari, riprendendo e rimborsando solo gli imballaggi dei prodotti che essi stessi hanno venduto. Il risultato finale è che invece di disporre di un sistema di restituzione nazionale, in Germania esiste attualmente un mosaico di diversi sistemi di restituzione chiusi e incompatibili gli uni con gli altri. I due sistemi di restituzione esistenti che potrebbero essere adottati a livello nazionale coprono attualmente solo una parte molto limitata del mercato tedesco delle bevande. Nel frattempo i prodotti presentati in imballaggi "a perdere" sono stati ritirati dagli scaffali di molti negozi. Questa situazione aumenta i costi di produzione ed ostacola le importazioni di birra, acqua minerale e bevande gassate provenienti da altri Stati membri. Secondo la normativa europea, le misure che limitano la libera circolazione delle merci possono essere giustificate se sono motivate dall'interesse generale, ad esempio da ragioni ambientali, a condizione che siano applicabili senza distinzione ai prodotti nazionali e a quelli importati e a condizione che siano proporzionate. Il principio della proporzionalità richiede tra l'altro che la misura adottata limiti il meno possibile gli scambi all'interno dell'Ue. La direttiva sugli imballaggi prevede inoltre espressamente che gli Stati membri che introducono sistemi di cauzione e di restituzione lo facciano in modo tale da non ostacolare il commercio interno dell'Ue. L'esperienza di altri Stati membri ha dimostrato che può essere introdotto un sistema di cauzione senza causare perturbazioni degli scambi commerciali nel mercato interno. La Commissione ritiene tuttavia che il modo in cui l'obbligo di cauzione e di restituzione previsto dalla "Verpackungsverordnung" è stato applicato in Germania crei in pratica ostacoli sproporzionati al commercio europeo. Essa dubita inoltre che le misure adottate siano necessariamente le più appropriate per proteggere l'ambiente. Nessuno degli elementi fattuali supplementari forniti dalle autorità tedesche in seguito alla lettera di costituzione in mora inviata dalla Commissione nell'ottobre 2003 fornisce prove sostanziali sufficienti per sedare le preoccupazioni della Commissione. Le ultime informazioni sulle procedure d'infrazione riguardanti tutti gli Stati membri sono disponibili sul sito seguente: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
   
   
L’UNRAE ANALIZZA LE IMMATRICOLAZIONI DEL 1° TRIMESTRE 2004 LA FORTE CRESCITA DEL DIESEL (55% DEL MERCATO) SPINGE PIÙ IN ALTO LE VENDITE DI UTILITARIE  
 
 Roma, 21 aprile 2004 - Sulla base delle immatricolazioni del primo trimestre 2004, l’Unrae ha messo a fuoco la struttura del mercato italiano dell’automobile, confrontandola con quanto avvenuto negli ultimi due anni. Ne emerge un quadro che indica tendenze molto forti in due specifici settori: quelli delle motorizzazioni e dei segmenti che, come vedremo, sono poi strettamente legati fra loro. Come ampiamente preannunciato, la corsa delle motorizzazioni Diesel ha ricevuto una forte accelerazione dall’immissione sul mercato di propulsori compatti di ultima generazione, andati ad arricchire l’offerta delle vetture del secondo segmento del mercato, quello delle cosiddette utilitarie. “In realtà – spiega Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae – il termine andrebbe modificato, in quanto oggi le auto del secondo segmento del mercato vengono offerte anche in versioni molto ricche di dotazioni di serie che, come appare nel nostro sistematico rilevamento del prezzo pagato dal consumatore, sono ampiamente preferite dagli italiani i quali privilegiano le dimensioni contenute di queste categoria di vetture, senza voler però rinunciare al confort, alle dotazioni e alle prestazioni”. Per dare una dimensione ai due fenomeni indicati, la quota delle vetture diesel immatricolate nel primo trimestre del 2004 ha raggiunto il 55,49%, 12 punti in più rispetto al 2002 e poco meno di 7 rispetto al 2003. Nell’ambito dei segmenti, la quota delle utilitarie è salita al 43,36%, contro il 37,45 del 2002 e il 41,46% del 2003. Da notare la parallela contrazione della domanda di vetture del segmento D (medie superiori), sceso dal 16% del 2002 al 12,88% del primo trimestre di quest’anno. Accanto a questi due fattori molto evidenti, merita una sottolineatura il notevole aumento delle immatricolazioni a persone fisiche, il che può rappresentare una ulteriore conferma del fatto che nel primo trimestre di quest’anno si è registrato un notevole calo delle ‘km.0’ (che, come noto, hanno la prima immatricolazione fatta a nome di un’azienda). “Si evidenza poi la crescita del noleggio (dal 9,73% del 2002 all’11,54% del primo trimestre di quest’anno) che – sostiene Filipponi – è da imputare al continuo aumento di quello a lungo termine ma anche alla domanda correlata al buon avvio della stagione turistica”. Meritano infine attenzione anche l’aumento delle immatricolazioni nel nord-est e nel centro dell’Italia a discapito del nord-ovest, che rispetto al 2003 ha perso oltre 1,5 punti di quota.  
   
   
EPISODI FIUMICINO E RONCHI: IL PRESIDENTE DELL'ENAC CHIEDERÀ INCONTRO CON LUNARDI E PRESIDENTI COMMISSIONI  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Il frequente ripetersi di episodi che dimostrano la permeabilità del sistema aeroportuale in termini di security e di safety impone una riflessione severa sulla efficienza delle società di gestioni aeroportuali e sulla della qualità degli investimenti effettuati in tale ambito. Questa riflessione spetta in primo luogo al Parlamento ed al Governo che, dopo l’incidente di Linate, non hanno ancora potuto definire la materia dal punto di vista legislativo. Il Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, chiederà un incontro con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, e con i Presidenti delle Commissioni Trasporti del Senato e della Camera, Sen. Luigi Grillo e On. Paolo Romani, per confrontarsi sul ripetersi di episodi come quelli di Roma Fiumicino e di Ronchi dei Legionari, ma anche in relazione all’intollerabile moltiplicarsi di richieste di nuovi aeroporti che dimostrano una scarsa percezione della delicatezza dei problemi evidenziati. Il Presidente Riggio intende sottolineare la necessità di introdurre in via d’urgenza nuovi e più efficaci strumenti di controllo da attribuire alla Autorità unica dell’aviazione civile, così come previsto dal disegno di legge di riforma del settore in discussione in Parlamento.  
   
   
ENAC APRE DUE INCHIESTE: EPISODIO DI PROCURATO ALLARME E EFFRAZIONE SIGILLI A FIUMICINO E INCIDENTE A RONCHI DEI LEGIONARI  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, ha incaricato il Direttore Generale, Com.te Silvano Manera, di disporre due indagini in merito ad episodi verificatisi a Roma Fiumicino e a Ronchi dei Legionari. La prima indagine riguarda l’episodio verificatosi la sera del 18 aprile u.S., presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, quando una persona ha aperto una porta allarmata, è entrata in pista e, senza carta di imbarco, è riuscita a salire sull’ultimo volo Roma - Palermo della compagnia Airone. La seconda, invece, è in merito all’incidente odierno verificatosi a Ronchi dei Legionari: un aereo dell’Alitalia, subito dopo essere atterrato, in fase di rullaggio dalla pista al piazzale dell’aerostazione, ha urtato un autocarro. Le indagini sono volte a verificare come episodi come questi siano potuti accadere, a valutare le azioni correttive e le eventuali sanzioni atte ad impedire che eventi del genere possano ripetersi e a migliorare il sistema in termini sia di safety, sia di security aeroportuale.  
   
   
ALITALIA: IPOTESI DI RIMODULAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE 2004-2006 DEL GRUPPO  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia riunitosi ieri ha analizzato l’ipotesi di rimodulazione del Piano Industriale 2004-2006 del Gruppo. Il motivo per cui allo stato attuale si tratta ancora di un’ipotesi è riconducibile al fatto che due elementi essenziali per garantire - congiuntamente al restante complesso di misure programmate, che ricadono più strettamente sotto il controllo del management aziendale – la sostenibilità strategica ed economico finanziaria del Piano devono ancora essere verificati nella loro concreta percorribilità. Ci si riferisce da un lato ai cosiddetti requisiti di sistema - attualmente allo studio da parte del Governo - e, dall’altra, alle misure di contenimento e flessibilizzazione del costo del lavoro - in corso di negoziazione con le organizzazioni sindacali e associazioni professionali di settore -. Ciò posto, in sintesi il documento analizzato oggi dal Consiglio di Amministrazione prevede il massimo sviluppo sostenibile del core business del trasporto passeggeri attraverso: l’incremento dell’offerta ai livelli massimi consentiti dalla crescita della flotta e dalle prospettive di mercato (è prevista una crescita media annua dell’offerto 2004- 2006 pari al 12%); l’ottimizzazione del disegno di network perseguendo la strategia di sviluppo dei due hub nazionali (Fiumicino e Malpensa), seguendo le “vocazioni naturali” di ciascuno dei due; il recupero di quote del mercato nazionale (obiettivo di quota del Gruppo Alitalia: 60-65%) che, in una situazione di forte sovra-capacità, dovrà passare attraverso partnership con altri operatori italiani;l’aumento della qualità del prodotto (safe, clean and reliable) fino ad allinearsi a quella dei migliori vettori mondiali; la creazione di un rapporto diretto con i propri clienti, basato su sistemi di pricing più competitivi e dinamici e l’ampliamento e il rafforzamento dei canali distributivi (accordi con reti di operatori e lo sviluppo di e-ticketing / e-services); il ri-orientamento della forza di vendita verso obiettivi focalizzati sui margini (ad esempio: attenzione a clientela corporate) anziché solo sui volumi (comunque presidiati attraverso modalità competitive di vendita); la crescita dei ricavi addizionali strettamente connessi al nuovo rapporto diretto con il passeggero (prenotazioni di alberghi e altri booking fees, commissioni di cambio, …). Lo sviluppo, in particolare per il prodotto domestico, di rapporti di co-marketing e co-branding (es. Istituzioni Finanziarie, Carte di Credito, etc.) con “Branding Partners” con canali distributivi differenziati, anche attraverso l’evoluzione del programma “Millemiglia” in un “National Affinity Program”. Il piano di sviluppo definito consentirebbe di incrementare, entro il 2006, i ricavi delle attività core di circa il 30% rispetto al 2003. L’ipotesi di rimodulazione del Piano Industriale, unitamente allo sviluppo sopra indicato e all’inserimento dei benefici economici derivanti dai requisiti di sistema, identifica perciò azioni relative alla struttura dei costi necessarie al conseguimento di una redditività operativa positiva nell’arco di Piano . Nel documento è inoltre indicata un’articolata strategia di partnership, e in particolare: Per il Business Passeggeri, il Piano assume come riferimento il mantenimento dell’alleanza commerciale con Air France, fondamentale per permettere gli sviluppi del core business previsti a Piano sul mercato nazionale ed internazionale. Per il business Cargo, il Piano assume come riferimento strategico per il business Cargo la realizzazione della partnership con Air France per la gestione comune del Business Cargo che permette di puntare ad importanti sviluppi e produrre benefici a livello reddituale. Per le altre attività operative, il Piano punta sullo sviluppo di partnership su attività operative per cogliere opportunità di sviluppo e flessibilizzazione. Alitalia presenta infatti situazioni di potenzialità non sfruttate in attività non core che possono essere valorizzate solo in partnership con operatori del settore. Queste partnership consentono anche di raggiungere economie di scala su tali attività operative, altrimenti non perseguibili nel solo ambito Alitalia. Il documento di rimodulazione del Piano contiene anche la prospettazione da un lato di obiettivi che, pur non essendo ancora quantificabili negli impatti economici del periodo valutato (2004-2006) costituiscono leve di azione di breve termine (per esempio lo sviluppo della quota di mercato sul domestico tramite partnership etc.) e, dall’altro, di evoluzioni oltre il 2006, quale ad esempio, nel caso di raggiungimento della percorribilità economico-finanziaria dello stesso, lo sviluppo della flotta (flotta al 2009 pari a complessivi 206 aeromobili di cui 39 di lungo raggio e 167 di breve-medio raggio). Al termine dell’analisi del Piano rimodulato, il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato all’Amministratore Delegato di verificare entro brevissimo termine la praticabilità dei requisiti di sistema e dell’accordo sindacale. Contestualmente, il Consiglio ha preso atto di una lettera inviata ieri dall’Azionista di Maggioranza ad Alitalia. In essa, il Tesoro invita la Società all’attivazione immediata di ogni misura che il management ritenga necessaria e/o utile per garantire la continuità dell’attività d’impresa. In particolare tali misure dovranno risultare sufficienti anche indipendentemente da interventi legislativi (c.D. Requisiti di sistema) che, pur auspicabili, fuoriescono dalla disponibilità della Società e non sono nel controllo dell’azionista Tesoro. Alla luce di ciò, il Consiglio ha anche dato mandato all’Amministratore Delegato di valutare ancora una volta l'eventuale sussistenza di misure alternative. La prossima riunione del Consiglio di Amministrazione è stata pertanto già fissata per il giorno 27 aprile 2004, alle ore 15,00, al fine di analizzare da un lato i risultati della verifica richiesta all’Amministratore Delegato in merito alla praticabilità dei requisiti di sistema e dell’accordo sindacale - che renderebbero sostenibile l’ipotesi di rimodulazione del Piano analizzata oggi - e dall’altro, le menzionate misure da studiarsi nei prossimi giorni, eventualmente capaci di garantire la sostenibilità del Piano anche in assenza dei requisiti di sistema. In occasione del prossimo Consiglio dovranno conseguentemente essere assunte le necessarie determinazioni in merito al Piano aziendale, anche alla luce dei riflessi che le stesse avranno sulla redazione del progetto di bilancio 2003.  
   
   
ONLINE PREISCRIZIONI UNIVERSITARIE  
 
Roma, 21 aprile 2004 - Dalla settimana scorsa è possibile effettuare online le preiscrizioni universitarie all'anno accademico 2004-2005 nei 77 atenei italiani. Le preiscrizioni riguardano anche i corsi delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale (Accademie e Conservatori) e i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts). Sono interessati alle preiscrizioni oltre 450 mila studenti dell'ultimo anno delle scuole secondarie superiori, che per un mese, fino al 15 maggio 2004, possono compilare il modulo telematico collegandosi al sito del Ministero www.Miur.it  o direttamente allo speciale sito www.Universo.murst.it  Non si tratta di un adempimento burocratico, ma di uno strumento importantissimo che aiuta gli studenti ad orientarsi nel modo più consapevole possibile. La preiscrizione non è vincolante: al momento della immatricolazione sarà infatti possibile modificare la preferenza indicata in precedenza. Http://www.universo.murst.it/compila.html

 
 
   
   
AL VIA I SEMINARI DI GESTIONE D'IMPRESA DI MIP POLITECNICO DI MILANO E ECONOMY  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Si terrà il 21 aprile il seminario "Europa ed allargamento ad est- La competitività delle imprese europee nel nuovo scenario globale" organizzato da Mip Politecnico di Milano ed Economy (Mondadori). L'incontro si terrà dalle 9.30 alle 17.30 presso la sede del Mip in Via Garofalo 39 a Milano. Il relatore sarà Fabio Sdogati, Associato di economia politica del Politecnico di Milano, mentre sono previste le testimonianze di Massimo Brunetti, amministratore di Reise Navigare e di Giuseppe Castelli, consigliere incaricato per l'internazionalizzazione di Assolombarda. Il programma del seminario è diviso in due parti: la prima è relativa alle determinanti della competitività internazionale delle imprese, la seconda è dedicata ai modelli di internazionalizzazione. L'incontro è il primo appuntamento all’interno del ciclo dei "Seminari di gestione d'impresa Mip-economy" in programma fino a dicembre, rivolti a manager interessati ad approfondire temi legati alle strategie d'impresa e all'innovazione tecnologica. Per informazioni contattate Mip Politecnico di Milano, tel. 02.23992861, www.Mip.polimi.it/seminari.  
   
   
PAT SPONSORIZZA IL MASTER CRM DEL MIP-POLITECNICO DI MILANO  
 
Montebelluna, 21 aprile 2004 – Pat, azienda italiana di primaria importanza, specializzata nella realizzazione e progettazione di soluzioni per l’E-crm, sarà uno degli sponsor del programma Mrc - Corso di alta formazione in Management della Relazione con il Cliente, Realizzato dal Mip-politecnico di Milano, uno dei più prestigiosi Enti di formazione permanente per laureati di tutte le discipline orientati verso il mondo manageriale e imprenditoriale. L’esperienza di Pat, da 10 anni partner dei propri clienti nella soddisfazione dei loro clienti, sarà messa a disposizione per realizzare i moduli relativi alla gestione di progetti di Crm. Il programma, che ha come obiettivo la formazione di figure professionali capaci di governare la complessità gestionale di progetti di Crm, metterà a disposizione la competenza che rende dell’efficace gestione delle informazioni che descrivono i comportamenti dei clienti, una delle principali armi competitive nelle mani dei responsabili di aziende e di servizi operanti in contesti di elevata complessità. Il percorso formativo, organizzato per il terzo anno consecutivo, si articolerà tra maggio e novembre 2004 con due macro-moduli didattici, seguiti da un ciclo di seminari di approfondimento. Gli interessati possono accedere alla documentazione completa all’indirizzo internet www.Mip.polimi.it/mrc  “Il fatto che strumenti di business intelligence costituiscano sempre di più un fattore chiave di successo per emergere e avere a disposizione un’arma competitiva, pone il Mip all’avanguardia nella diffusione di questa cultura e nell’organizzazione di percorsi ad hoc con particolare attenzione alla Gestione della Relazione con il Cliente.” Commenta il Dott. Carlo Polidori Responsabile Marketing del Mip-politecnico di Milano. “La flessibilità delle soluzioni di Pat per l’e-Crm permette alle piccole e medie aziende nonché alle grandi imprese, di realizzare soluzioni personalizzate con un prodotto che vive con l’azienda.” aggiunge Patrizio Bof , Fondatore e Presidente di Pat. “Questa particolare collaborazione è per noi motivo di grande soddisfazione, per la possibilità che ci viene offerta di partecipare alla formazione dei manager del futuro”.