Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web alimentazione e benessere 
Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Gennaio 2005
Pagina1
“RELEASE EUROPE’S ENORMOUS UNTAPPED POTENTIAL” SAYS PRESIDENT BARROSO IN PRESENTING THE EUROPEAN COMMISSION’S STRATEGIC OBJECTIVES FOR THE NEXT 5 YEARS  
 
Brussels, 27 January 2005 - Speaking to the European Parliament in Brussels, European Commission President José Manuel Barroso set out his vision for the strategic objectives for the European Union until 2010. The aim is to deliver Prosperity, Solidarity and Security for all Europeans. For the first time, the European Commission proposes a joint programme of strategic objectives in partnership with the European Parliament and Council. The Commission believes it is important that the European institutions share the ownership of their priorities and work together to achieve the Union’s key objectives from the outset. The Commission also adopted a work programme for 2005 which includes a first series of concrete initiatives to turn the Strategic Objectives into action. President Barroso said “We must release Europe’s enormous untapped potential. We must be clear about setting priorities to meet citizens’ expectations for Europe by 2010. I believe that we must embark on a process of transformation as bold and as courageous as the single market in 1985, the launch of the single currency, or the unprecedented enlargement of the European Union to 25 Member States. This will require real leadership. Both by European Institutions and by Governments. We must launch a period of European renewal. I believe that the challenges facing us are so wide and so complex that they can only be tackled in partnership. I believe we must build a dynamic Partnership for European Renewal: a Partnership for prosperity, solidarity and security in our Continent.” Prosperity: The Commission aims to put Europe back on the path to long term prosperity. The top priority today is to restore sustainable dynamic growth and jobs in Europe in accordance with the Lisbon strategy. In the last decade, Europe’s growth and productivity has failed to match its major economic partners. Key elements of this programme will include: Creating a business friendly environment: i.E. By ensuring that companies can operate with a stable macro-economic framework inside a genuinely Europe-wide regime, with equal rights to start businesses, a common approach on corporate governance and intellectual property, fair corporate taxation rules and trade-promoting customs systems. Investing for prosperity: The Union is committed to investing 3% of Gdp in research and development and to raising significantly investment in higher education – this is key to create a thriving knowledge economy. New policies must eliminate bottlenecks in transport, telecoms and energy networks. Embracing change: Attract more people into the labour market, encourage job creation and move towards more and better jobs. Solidarity: the objective is to sustain and reinforce Europe’s commitment to solidarity and social justice, to strengthen the cohesion of the enlarged Union and environmental protection. Key elements of this programme include using cohesion policies to promote competitiveness and growth, while reducing economic disparities. Solidarity must extend to future generations through continued Eu leadership on environmental protection including climate change and sustainable management of natural resources. The protection of fundamental rights and fight against discrimination should be put at the forefront of European action with new initiatives on anti-discrimination and the establishment of a European Agency of Fundamental Rights. Security and Freedom: Citizens legitimately expect threats to their health and safety to be countered also at European level. The Constitution will strengthen the ability of the Union to act. Implementation of the Hague Programme agreed in 2004 will be the key priority to ensuring a coordinated response to the risks faced by citizens in Europe Environmental and Health risks must be tackled by securing the Union’s ability to offer early warning and immediate response to particular crises situations, and by long-term prevention. Europe as a world partner: New enlargements must be prepared actively, and the other Western Balkans must be brought closer to membership. Trade liberalisation will guarantee new outlets for exports and quality jobs on competitive, open and regulated markets. Negotiations must be pursued with vigour at all levels: principally in the World Trade Organisation, such as in the case of the Doha round, but also with key bilateral and regional partners (China, India, Brazil, Latin America, specific response for Africa). The Union should play a key role in first securing, and then implementing a Middle East Peace Settlement. The transatlantic relationship should be re-invigorated. A successful neighbourhood policy, and the creation of a more integrated space with the Eu neighbours such as Russia and Ukraine will have high priority. The Millennium Development Goals for 2015 will guide the Development Policy of the Union. The Commission hopes that agreement with the European Parliament and the Council on the proposed Strategic objectives can be reached before the end of the Luxembourg Presidency. This will provide a strong common platform for action by the European Institutions for the next 5 years.  
   
   
STRATEGIA DELLA COMMISSIONE PER IL 2010: UN PARTENARIATO PER LA PROSPERITÀ, LA SOLIDARIETÀ E LA SICUREZZA  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - Il punto di partenza della strategia presentata ieri da José Manuel Barroso rispondere alle aspettative dei cittadini europei». Il suo obiettivo, ha precisato il Presidente della Commissione, è garantire che nel 2010 l'Europa «sarà effettivamente sul cammino del rinnovamento». Ricordando che la Costituzione prevede un programma d'azione comune condiviso dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione, ha quindi proposto che la strategia definita oggi dall'Esecutivo serva da base all'azione comune delle tre Istituzioni nei prossimi cinque anni. Barroso ha poi sottolineato la necessità di «ricollegarsi ai cittadini», attraverso l'entrata in vigore della Costituzione, la semplificazione della legislazione europea, l'adattamento del bilancio agli impegni assunti e la più ampia partecipazione civica al progetto europeo. Le azioni chiave del programma riguardano la revisione della Strategia d Lisbona, il completamento del pacchetto sulle prospettive finanziarie, l'attuazione del Programma dell'Aia per far progredire lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, il rinnovo dell'Agenda sociale. Il Presidente della Commissione ha quindi annunciato che, per migliorare il flusso d'informazione con il Parlamento e la dinamica legislativa, ogni mese sarà presentato uno stato previsionale delle proposte legislative in preparazione. Inoltre sarà instaurato un dialogo permanente tra l'Esecutivo e il Parlamento. Le priorità illustrate dal Presidente della Commissione sono la prosperità, la solidarietà e la sicurezza. Si tratta quindi di garantire una crescita durevole e migliorare la situazione dell'occupazione creando un ambiente favorevole alle imprese, investendo nella ricerca e nell'istruzione e incoraggiando la creazione di posti lavoro. Inoltre, andrà rafforzata la coesione dell'Unione e la protezione dell'ambiente, tenendo presente le generazioni future, e bisognerà garantire la protezione dei diritti fondamentali e la lotta contro le discriminazioni. Riguardo alla sicurezza, infine, sarà data priorità assoluta all'attuazione del programma dell'Aia. Questi obiettivi, ha spiegato Barroso, non possono essere raggiunti senza tenere conto che l'Unione europea è un partner globale. Le sfide internazionali sono individuate, principalmente, nei futuri ampliamenti, nella possibilità di esprimersi con una sola voce nelle sedi multilaterali e nel rafforzamento delle relazioni con i partner (in primo luogo gli Usa). Dichiarazione del Consiglio Jean-claude Juncker ha notato con soddisfazione l'ampia convergenza di opinioni tra la Commissione e il Consiglio ed ha osservato che «la Presidenza lussemburghese e tutte le altre Presidenze che seguiranno fino al 2006» giudicano allo stesso modo le proposte di Barroso. Si tratta di un partenariato per il rinnovamento dell'Europa sul quale non ci dovranno essere diatribe interistituzionali, ha affermato il Presidente del Consiglio, sottolineando come i cittadini non si chiedano quali siano le convinzioni della Commissione, del Consiglio o del Parlamento, perché «l'Europa è una cosa sola». L'oratore ha quindi suggerito di cercare gli strumenti per esprimere anche verso l'esterno questa identità di opinione tra le tre Istituzioni, osservando che, anche se la nuova Costituzione ancora non è entrata in vigore, «troveremo senz'altro uno strumento, un'espressione che ci permetterà di avere eco presso l'opinione pubblica».
Interventi a nome dei gruppi politici
Hans-gert Poettering (Ppe/de, De) ha esordito affermando che la presenza in Aula del Presidente del Consiglio europeo - per la prima volta nella storia dell'Unione - «è un simbolo molto incoraggiante». Come Parlamento, ha quindi proseguito, «dovremmo riflettere insieme sul futuro del nostro Continente». L'unione europea ha garantito la pace nell'ultimo secolo e occorre «lavorare ancora per questa pace». Se da un lato vi è la condivisione di valori e di obiettivi, questi vanno realizzati con azioni concrete per garantire un futuro migliore «per noi e per i nostri figli». La dignità dell'essere umano, la democrazia, un'economia di mercato assieme ad un ordine sociale, debbono essere alla base di questa azione, secondo il rappresentante dei popolari. Noi, ha aggiunto, «abbiamo fiducia nell'essere umano, nelle sue capacità, nella sua disponibilità a lavorare, ad investirsi». Pertanto «l'intervento dello Stato non deve essere il principio dominante» ma, al contrario, il futuro deve essere fondato sull'iniziativa di ogni singolo cittadino e sulla possibilità che, attraverso la sua iniziativa, possa dare il suo contributo alla società di solidarietà e di pace. A parere del deputato, la competitività dell'Europa nel mondo «è un presupposto essenziale affinché si possa dare un futuro al modello sociale europeo». Osservando quindi che la «grande sfida» è rappresentata dalla trasformazione demografica, l'oratore ha quindi sottolineato la necessità di creare anche le condizioni quadro per un'adeguata politica familiare. Incentivando la competitività non si favoriscono solo le nascite ma anche la qualità e la quantità dei posti di lavoro. Ricordando poi che il suo gruppo «si batte per la stabilità della moneta europea», l'oratore ha sottolineato il ruolo importante tenuto dalla Commissione per evitare che gli Stati membri vadano «alla deriva» con una politica finanziaria che li porta all'indebitamento. In materia di sicurezza interna, ha poi osservato l'oratore, i cittadini si aspettano che le frontiere terrestri e marittime dell'Unione siano garantite. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di sforzi comuni nel Mediterraneo perché «la gente non deve più morire per mare» cercando di sfuggire alla povertà e alla miseria. Dopo aver accennato alla necessità di sviluppare una politica di buon vicinato con l'Ucraina, l'oratore ha quindi evidenziato come nella la politica di sicurezza europea si debba ricorrere solo in ultima istanza alle forze militari, mentre la precedenza va attribuita alle azioni preventive. Il deputato ha quindi concluso invitando il Presidente della Commissione a fare tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad una pace in Medio Oriente, «affinché sia Israele che i palestinesi possano vivere in pace». Martin Schulz (Pse, De) si è detto sostanzialmente favorevole alle proposte presentate dal Presidente della Commissione, anche se alcuni punti sono stati trascurati. Solidarietà, benessere e sicurezza sono tre punti strettamente collegati, ha osservato, e «ora nell'ambito europeo ciascuno ha la sua responsabilità». Occorre rafforzare la competitività e la politica sociale, tuttavia è necessario «che ci sia un equilibrio tra questi due elementi». Il gruppo socialista, ha continuato, appoggerà chi vuole migliorare la competitività dell'Europa per favorire la coesione sociale, al contrario si opporrà a un approccio che prevede una deregulation o mette in pericolo quanto conquistato a livello sociale. Ribadendo il suo apprezzamento sul programma della Commissione, l'oratore ha quindi ammonito che il banco di prova sarà la procedura legislativa, con la quale le tre Istituzioni dovranno trovare degli accordi, anche arrivando a dei compromessi che rispecchino gli impegni presi. In materia di relazioni internazionali, il rappresentante dei socialisti ha sottolineato come l'Unione europea debba svolgere il suo ruolo di attore globale «in quanto potere civile» e non militare, per evitare «un altro disastro come quello dell'Iraq». Per quanto riguarda il Patto di stabilità, l'oratore ha affermato che esso debba essere garantito e i suoi criteri non dovrebbero essere cambiati, però deve anche essere gestibile e applicabile, tenendo conto delle esigenze attuali e interpretandolo in modo che possa produrre crescita. Egli ha quindi espresso il suo sostegno alle proposte del commissario Almunia. In conclusione, il deputato ha voluto sottolineare la necessità che le Istituzioni europee cooperino «per realizzare il benessere e la solidarietà». Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha esordito affermando che a suo parere le priorità illustrate riflettono quelle della maggioranza del Parlamento, tuttavia, ha subito aggiunto, «non possiamo costruire una casa su fondamenta instabili». Se vogliamo un'Europa prospera con uno sviluppo sostenibile che può lottare contro la povertà a casa e all'estero, che possa proiettare i suoi valori in tutto il mondo, ha quindi spiegato, «dobbiamo cominciare garantendo un'economia forte e sostenibile in cui l'innovazione e le imprese possano fiorire». Per il deputato occorre pertanto fissare delle priorità chiare e tangibili, soffermandosi quindi su quattro obiettivi. In primo luogo la prosperità, per la quale il processo di Lisbona ha un ruolo cruciale al fine di giungere al successo. A tale proposito, i liberaldemocratici «attendono con ansia miglioramenti e un'applicazione più intelligente del Patto di stabilità e di crescita», tuttavia anche gli Stati membri debbono avviare le riforme strutturali fondamentali. Viene poi la solidarietà e, in tale ambito va migliorata la responsabilità e l'efficacia dei Fondi strutturali: «ci sono ragioni per cui non ci possiamo permettere di essere parsimoniosi». In materia di sicurezza, secondo il deputato, occorre trovare una risposta alle minacce del terrorismo, garantendo al contempo le libertà civili. Le proposte della Commissione sull'immigrazione e sulla politica di asilo, peraltro, sono giudicate positivamente dall'oratore. Sul ruolo internazionale dell'Unione, infine, egli ha sostenuto la necessità di ricorrere al dialogo economico, utilizzando le sanzioni economiche oppure accordi di libero scambio, piuttosto che alla forza militare. Pierre Jonckheer (Verdi/ale, Be) ha affermato che è molto difficile non essere d'accordo con le parole pronunciate dal Presidente della Commissione e, pertanto, la risposta del suo gruppo è: «passiamo dalle parole agli atti». Il deputato ha quindi enunciato quelle che ritiene essere le principali scadenze politiche. In materia di bilancio, quanto proposto dalla Commissione Prodi è giudicato il minimo indispensabile, pertanto risulta necessario riorientare le spese dell'Unione a favore di progetti ambientali o della cultura e dell'istruzione. Sulla legislazione Reach il deputato auspica che la Commissione conservi la propria proposta affinché il Parlamento possa esprimersi in prima lettura. Per il rappresentante dei Verdi, poi, la proposta di legge sul mercato interno dei servizi apre la porta al dumping sociale nell'Unione europea, mentre il principio del Paese d'origine non può essere stabilito come principio ordinante della direttiva. L'oratore ha quindi posto l'accento sulla necessità di attribuire la debita considerazione alla valutazione delle politiche dell'Unione in relazione ai criteri dello sviluppo sostenibile e alla coerenza delle stesse con gli impegni internazionali. Infine, il deputato ha concluso affermando che l'Unione europea deve continuare ad assumersi il ruolo di avanguardia nei negoziati internazionali. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha esordito affermando che l'Unione europea ha impiegato molto tempo per riconoscere il fallimento della strategia di Lisbona rispetto agli obiettivi indicati nel 2000. Egli ha quindi sottolineato come la relazione della Commissione del gennaio scorso indicava che, per la prima volta da dieci anni, si erano persi più posti di lavoro di quanto ne fossero stati creati, mentre gli investimenti a favore dell'istruzione e della formazione fossero in declino. La soluzione proposta di accelerare l'approccio liberale, tuttavia, è stata giudicata dall'oratore erronea e pericolosa. In Europa, ha quindi stigmatizzato, la competitività si basa sulle riduzioni salariali, la maggiore flessibilità del mercato del lavoro e l'allungamento della vita lavorativa, spinge alla riduzione della spesa pubblica e dà un'interpretazione molto restrittiva dei servizi d'interesse generale. A parere del deputato, inoltre, anche le esigenze in materia di salute e di ambiente rischiano di essere riviste verso il basso. Osservando come l'orientamento liberale del Presidente Barroso contraddica gli obiettivi ufficiali dell'Agenda di Lisbona, l'oratore ha quindi affermato che occorre escludere dalla valutazione dei deficit pubblici le spese per la ricerca, per l'istruzione, per la salute, per determinate infrastrutture e le spese che riguardano la disoccupazione. Bisognerebbe, inoltre, instaurare un controllo democratico dei fondi pubblici versati alle imprese per verificarne l'efficacia dal punto di vista dell'occupazione e, in caso contrario, «esigere dei rimborsi». Occorre poi effettuare una valutazione seria degli effetti della liberalizzazione prima di avviare qualsiasi altro passo e va ritirata la direttiva Bolkenstein. Infine, ha concluso il deputato, sono necessari cambiamenti strutturali «che portino verso una gestione comune dei mercati e verso un ritorno del primato della scelta politica». Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) ha sottolineato che la Commissione ha cinque anni a disposizione per rendere l'Unione europea una delle economie più dinamiche del mondo. Tuttavia, ha osservato, se questo può essere considerato positivo da taluni operatori economici, in molti Paesi in Via di Sviluppo potrebbero sorgere problemi legati ai «troppi soldi che spendiamo nei sussidi» e ai dazi doganali europei. Analoghi problemi potrebbero venirsi a creare nei nuovi Paesi membri «perché creiamo dei settori industriali basati solo sui sussidi». L'oratore ha quindi sottolineato che, contrariamente alla Commissione che «vuole più soldi per più piani e vuole avere un'opportunità per inventare nuovi tipi di tasse», è necessario «cercare di gestire l'Europa con tasse più basse, con meno soldi, meno sussidi e maggiore libertà per gli Stati membri per aiutare tutti quanti ad aver accesso all'economia di mercato». Occorre inoltre essere pionieri dal punto di vista ambientale, invitare i paesi più poveri ad aumentare la domanda e indirizzare i Fondi strutturali ai Paesi membri più poveri. Il mercato del lavoro, d'altra parte, non è disponibile per milioni di persone «perché la Banca centrale europea gestisce la nave in modo poco favorevole alle famiglie». Il coordinamento economico «ci darà meno crescita e meno posti di lavoro» pertanto, ha concluso l'oratore, «lasciamo libertà ai Paesi membri». Brian Crowley (Uen, Ie) ha accolto con favore le dichiarazioni del Presidente della Commissione e del Consiglio: «non succede spesso che le persone in quest'Aula parlino di una visione, di portare avanti un ideale che non venga inghiottito in dettagli burocratici». Oppure nel rinfrescare delle vecchie idee. La Commissione, ha osservato, deve rispondere alle esigenze dei cittadini dell'Unione europea e, pertanto, occorre che essi sentano che «le loro vite migliorano con le decisioni che vengono prese» dall'Unione. Quando si parla di solidarietà, ha aggiunto, raramente è menzionata «la garanzia di un'uguaglianza di investimenti, di opportunità, di istruzione e di formazione» a tutti i cittadini. L'oratore ha quindi concluso sottolineando l'esigenza di trovare della soluzioni globali per i problemi che incontra il Continente africano, come la fame, i conflitti e l'Aids. Hans-peter Martin (Ni, At) ha consigliato al Presidente della Commissione di fare molta attenzione a come saranno spesi i soldi pubblici: «qualche volta 7 miliardi di euro possono valere di più di spese fatte male e senza attenzione». L'oratore ha quindi esortato Barroso a non «cedere alla tentazione di andare al riarmo delle misure finanziarie» perché, se «magari crea dei posti di lavoro subito», una spesa non attenta «potrebbe essere devastante per il più lungo periodo dell'Europa». Dibattito Roberta Angelilli (Uen, It) ha osservato come dalla relazione della Commissione emerge «un quadro di difficoltà complessiva del sistema economico europeo». Sottolineando come nessuno Stato possa da solo invertire questo trend negativo, la deputata ha quindi sostenuto che «spetta alle Istituzioni europee, in particolare alla Commissione, l'onere di rilanciare l'economia europea, concentrandosi su una strategia che punti ad obiettivi di occupazione, crescita e sviluppo solidale». Occorre quindi rilanciare la strategia di Lisbona «in modo da renderla finalmente efficace», individuando anche un responsabile nazionale per il raggiungimento degli obiettivi. Va poi effettuata «una revisione intelligente» del Patto di stabilità, che induca a realizzare riforme strutturali e che faciliti il perseguimento degli obiettivi di Lisbona, dando un impulso agli investimenti in infrastrutture e ricerca per aumentare la competitività. A tale proposito, la deputata ha rilevato la necessità di tenere una discussione al Parlamento europeo sulla riforma del Patto di stabilità prima del Consiglio europeo di marzo. Infine, ricordano una proposta fatta a suo tempo da Delors, la deputata ha suggerito di riflettere all'idea di finanziare investimenti pubblici europei per sostenere la crescita e la competitività attraverso il ricorso a bond comunitari. Paolo Costa (Alde/adle, It) si è detto convinto che la costruzione e la messa in esercizio della rete transeuropea dei trasporti possa dare un vero contributo alla prosperità europea, «caratterizzandola anche nel senso della solidarietà e dello sviluppo sostenibile». Non facendo riferimento tanto agli effetti di domanda della grande massa di investimenti necessari per realizzare le Ten «che dovrebbero contribuire a un balzo in su della crescita economica», egli ha voluto sottolineare la necessità tradurre gli investimenti in spesa, anche se ha sostenuto che «realisticamente, ciò non accadrà». Ciononostante, secondo il deputato, occorre definire fermi impegni di cofinanziamento europeo per le Ten prima dell'approvazione delle Prospettive finanziarie 2006-2013 e, possibilmente, con un orizzonte temporale comprendente anche il periodo successivo al 2013, fino al 2020. Pur non aspettandosi rapidi effetti di domanda dalla realizzazione delle Ten, l'oratore auspica che ciò contribuisca ad un serio e progressivo contributo all’effettiva creazione del mercato interno dell'Unione allargata. Tale obiettivo, tuttavia, è raggiungibile solo se la strategia di implementazione delle Ten non viene lasciata unicamente alle decisioni sussidiarie degli Stati membri e alla loro capacità o meno di cofinanziare le diverse tratte e i diversi progetti. Infatti, secondo l'oratore, «è solo a Bruxelles che si possono identificare le tratte della rete, la cui realizzazione ha l’effetto di costruire veramente un mercato unico superiore agli altri». Ciò, ha aggiunto, è possibile solo se il cofinanziamento europeo sarà elevato, «in qualche caso preponderante» e solo se gli Stati membri consentiranno, un pooling di risorse eccezionale, «sicuramente incompatibile con la riduzione delle risorse trasferite all'Unione». Questa eventuale maggiore responsabilità finanziaria dell'Unione europea, ha quindi concluso il presidente della commissione trasporti del Parlamento, «potrebbe avere anche l'effetto virtuoso di consentire un’utile revisione del Patto di stabilità». Il superamento del tetto del 3%, ha infatti spiegato, «potrebbe essere consentito solo se oggettivamente riferito alla realizzazione delle infrastrutture summenzionate, come pure alle spese di ricerca, e soggettivamente garantito dalla Commissione», che avrebbe il compito di usare le maggiori risorse con criteri di priorità europea. Guido Sacconi (Pse, It), rispondendo a un oratore precedente che aveva definito il dossier Reach come la più grande minaccia alla competitività del sistema industriale europeo, ha affermato che è «sempre sbagliato far diventare un concreto provvedimento legislativo un simbolo del bene o del male». Tuttavia, se proprio si intende attribuire un simbolo a Reach, egli lo vedrebbe come «l'indicazione della strada per trovare una nuova prospettiva competitiva per il sistema europeo». Nell'osservare poi come si stia assistendo a «una grande ridistribuzione internazionale del lavoro», il deputato ha evidenziato che l'Europa «non è ancora riuscita a trovare il suo spazio, le sue carte vincenti», mentre la Strategia di Lisbona ha fornito un contributo minimo. Condividendo la lista delle priorità della Commissione, l'oratore ha quindi concluso affermando che la «carta competitiva» dell'Unione «è la conoscenza e l'ambiente», ed è pertanto in questo campo che l'Europa conquisterà la leadership nel mondo. Lia Sartori (Ppe/de, It) ha voluto sottolineare alcuni punti chiave del discorso del Presidente della Commissione sui quali ritiene occorra puntare l'attenzione e l'impegno. In primo luogo, ha evidenziato come le sfide che l'Europa si pone e che si intende cogliere, seppur contenute in gran parte nel progetto di Lisbona, siano anche sottoposte all'esito dei dibattiti sulle prospettive finanziarie 2007-2013. «Non si può realizzare Lisbona senza soldi», come anche «non si può portare avanti una politica di coesione senza avere risorse», ha affermato. L'accordo sulle prospettive finanziarie, ha aggiunto, «non può essere raggiunto ad ogni costo». Per realizzare questi obiettivi dovranno quindi essere fatte scelte coraggiose. Esortando la Commissione a fare queste scelte, la deputata ha quindi concluso: «riaffrontiamo il discorso sui finanziamenti in agricoltura, riaffrontiamo il discorso di portare avanti con forza la politica sui servizi, riprendiamo in mano Reach».
 
   
   
DALLA COMMISSIONE: I DIRITTI FONDAMENTALI AL CENTRO DI TUTTE LE POLITICHE E DI TUTTE LE MISURE ADOTTATE DALL’UNIONE AUDIZIONE DEL VICEPRESIDENTE FRANCO FRATTINI, COMMISSARIO PER LA GIUSTIZIA, LA LIBERTÀ E LA SICUREZZA  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 – Di seguito l’ audizione pubblica sull’Agenzia europea dei diritti fondamentali del Vicepresidente Franco Frattini, Commissario per la giustizia, la libertà e la sicurezza: “Signor Ministro, Signor Presidente, Egregi partecipanti, Lo scorso novembre, dinanzi al Parlamento europeo, mi sono impegnato a promuovere il pieno rispetto dei diritti fondamentali e a varare quanto prima l’Agenzia europea dei diritti fondamentali. I diritti fondamentali e la cittadinanza costituiscono le basi del contratto sociale europeo e rappresentano le linee direttrici del mio mandato quale Commissario per la giustizia, la libertà e la sicurezza. Sono determinato a mantenere i miei impegni. La presenza di così tanti di voi dimostra che condividiamo l’importanza di questi temi. Desidero ringraziarvi, quali esponenti della società civile, degli Stati membri e di organizzazioni internazionali ed europee per essere qui oggi a fornire il vostro prezioso contributo ai preparativi per la creazione dell’Agenzia. I diritti fondamentali e la lotta alla discriminazione costituiscono le linee guida dell’intera Commissione Barroso: la nostra ambizione è assicurare alla tutela e alla promozione dei diritti fondamentali il posto che loro spetta, al centro di tutte le politiche e di tutte le misure adottate dall’Unione, in modo tale che tutti gli europei possano beneficiarne direttamente. Nello scorso mese di novembre il presidente Barroso ha annunciato la costituzione di un gruppo di commissari responsabile per i diritti fondamentali. Il gruppo ha iniziato i suoi lavori a dicembre: il suo compito sarà quello di guidare la politica e garantire la coerenza delle iniziative della Commissione nel campo dei diritti fondamentali, della lotta alla discriminazione, delle pari opportunità e dell’integrazione sociale delle minoranze. Un altro esempio dell’importanza attribuita dalla Commissione ai diritti fondamentali è rappresentato dalla decisione presa nel dicembre 2004 di far accompagnare tutte le iniziative importanti, soprattutto di carattere legislativo, da una valutazione integrata del loro possibile impatto, contenente un’analisi del rispetto dei diritti sanciti nella Carta dei diritti fondamentali. Questa decisione rafforza il messaggio contenuto nella comunicazione del 2001 sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali, che imponeva a tutti i servizi della Commissione di tener conto della Carta nell’elaborazione di qualsiasi proposta legislativa. La decisione di estendere il mandato dell’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia per trasformarlo in un’Agenzia dei diritti fondamentali è una conseguenza logica della crescente importanza assunta dal tema dei diritti fondamentali nell’Unione europea, che discende dalla proclamazione della Carta dei diritti fondamentali nel 2000 e dal suo inserimento nel Trattato costituzionale, insieme alla disposizione sull’adesione dell’Unione alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali introdotta nello stesso trattato nel 2003. Inoltre il progetto relativo all’Agenzia è coerente con l’obiettivo di creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, stabilito ufficialmente nelle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere e rafforzato nell’ambito del programma dell’Aja. L’integrazione europea in questo settore è basata su un concetto rigoroso di tutela dei diritti fondamentali. La Commissione ha sempre preso seriamente l’impegno di assicurare un equilibrio tra le tre componenti della libertà, della sicurezza e della giustizia. Oltre a ciò, l’Unione deve garantire un elevato livello di sicurezza per consentire il pieno esercizio di queste libertà. L’agenzia dei diritti fondamentali è esplicitamente inclusa nel programma dell’Aja. Prima di presentare una proposta relativa all’Agenzia, la Commissione ha voluto conoscere l’opinione della società civile, del Parlamento e degli Stati membri, e ha perciò avviato un’ampia consultazione pubblica nell’ottobre 2004. Nel portare avanti i lavori per la creazione dell’Agenzia, la Commissione si impegna a tenere conto delle opinioni formulate durante la consultazione, come contributo essenziale per lo sviluppo di un’effettiva cultura dei diritti fondamentali in Europa. La Commissione intende adottare una proposta di regolamento sull’Agenzia nel prossimo mese di maggio. Sono lieto che la presidenza lussemburghese e la futura presidenza britannica abbiano incluso l’agenzia nella loro agenda di lavoro. Ciò significa che potremo contare su negoziati rapidi in seno al Consiglio, naturalmente in stretta collaborazione con il Parlamento europeo. Tenendo anche conto del quadro finanziario, e in particolare del fatto che le nuove prospettive finanziarie si applicheranno a partire dal 2007, credo sia realistico pensare che l’Agenzia dei diritti fondamentali possa essere operativa dal 1° gennaio 2007. La Carta dei diritti fondamentali è stata solennemente proclamata dalle tre istituzioni dell’Unione: Parlamento europeo, Consiglio e Commissione. Tutte e tre le istituzioni siedono oggi a questo tavolo, testimoniando ancora una volta un impegno comune. Desidero ringraziare il Ministro Frieden e il Presidente Bourlanges per la loro presenza, che dimostra il loro forte impegno. Concludo invitando tutti voi a partecipare attivamente al dialogo, in modo da creare insieme la migliore agenzia possibile a beneficio di tutti gli europei.”  
   
   
IL PRIMO MINISTRO FRANCESE LANCIA UNA NUOVA AGENZIA PER LE PMI E L'INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - Nei prossimi cinque anni la Francia intende creare un milione di nuove imprese, ha dichiarato il primo ministro francese Jean-pierre Raffarin nel corso della presentazione di una nuova agenzia per le Pmi e l'innovazione. Oseo - il nuovo organismo cui partecipano l'Anvar (Agence nationale de valorisation de la recherche), la Bdpme (Banque du Développement des Pme) e l'agenzia per le Pmi - fornirà agl'imprenditori una serie di servizi, per consentire loro un più facile accesso agli strumenti di sostegno nazionali o regionali per le Pmi e l'innovazione. L'oseo è parte di una strategia tripolare sviluppata dal governo francese per aumentare l'occupazione favorendo l'innovazione e lo sviluppo delle Pmi. 'Siamo penalizzati dalla mancanza di supervisione e formazione', ha detto Raffarin, aggiungendo: 'Un certo numero di Pmi manca di capacità tecniche e scientifiche, e spesso, globalmente, di know-how. Questa è l'occasione per modernizzare le nostre reti'. Con questa strategia tripolare, ha spiegato Raffarin, il governo francese vuol dare la priorità, in un contesto europeo, alla società della conoscenza, alla ricerca e all'innovazione. Il primo polo è l'Anvar-bdpme, punto di riferimento per le Pmi e l'innovazione, ha dichiarato il primo ministro. 'Lo scopo è di raggiungere tutte le Pmi con un'innovazione mirata nelle forme e nei livelli'. Il secondo polo è l'Agenzia nazionale per la ricerca, che ha lo scopo di sostenere la ricerca pubblica e quella privata per incoraggiare l'eccellenza scientifica e aiutare i ricercatori ad operare - in reti private, pubbliche o miste - sui temi importanti per la società. La strategia dell'agenzia, che il ministro per la Ricerca François d'Aubert sta attualmente sviluppando, consiste tra l'altro nel promuovere carriere e formazione scientifiche. Raffarin ha anche chiesto all'industria di assumere dottorandi e ingegneri per facilitare il connubio tra ricerca pubblica e privata. I poli sopra delineati e la messa a punto di grandi progetti da sviluppare a livello europeo costituiscono il nucleo centrale della strategia francese per la ricerca, ha spiegato il primo ministro. I grandi progetti, ha continuato Raffarin, saranno di competenza del terzo polo, l'Agenzia per l'innovazione industriale, la cui creazione è stata annunciata agl'inizi del mese dal presidente Jacques Chirac. L'agenzia lavorerà per contribuire a sviluppare grandi programmi industriali che mobilitino tutte le competenze scientifiche, industriali e di mercato di cui la Francia dispone, o che vuole ulteriormente sviluppare. 'Si tratta di scegliere i settori in cui la Francia vuole avere un impatto a livello mondiale', ha spiegato Raffarin, 'e non di lanciare nuovi progetti francesi. L'agenzia individuerà, attraverso un comitato scientifico, i progetti prioritari, in modo che la Francia possa contribuire ai grandi progetti internazionali per salvaguardare le nostre capacità tecnologiche, industriali e scientifiche', ha aggiunto. È con strategie come queste che la Francia si è assicurata buone possibilità di vincere la battaglia sul sito per il reattore Iter, ritiene Raffarin. 'Se oggi abbiamo un progetto internazionale credibile per Cadarache, lo dobbiamo al fatto che abbiamo una comunità scientifica capace di portarlo avanti, che il valore della comunità scientifica francese è riconosciuto, e che questa comunità può lavorare con ricercatori tedeschi, inglesi, statunitensi o di qualsiasi altro paese del mondo, incluso il Giappone. Abbiamo dunque la possibilità di dar vita, assieme ai nostri partner, a un grande progetto mondiale. È questa la nostra strategia', ha detto Raffarin. Grazie alla strategia tripolare, ha concluso il primo ministro, siamo sulla buona strada per aiutare l'occupazione e la nascita di nuove Pmi. Http://www.oseo.fr  
   
   
I RICERCATORI E GLI EUROPARLAMENTARI REAGISCONO ALLE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER LA POLITICA DI RICERCA  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - 'Quello di cui l'Europa ha bisogno è la volontà politica. Vi è una volontà politica in formazione, ma ha bisogno di essere espressa e chiara'. Sono queste le parole che il 24 gennaio gli europarlamentari hanno potuto ascoltare nel corso dell'audizione pubblica sul futuro della ricerca europea del comitato Itre (industria, ricerca ed energia) del Parlamento europeo. L'appello era lanciato da Carl Sundberg, Professore associato dello svedese Karolinska Institutet, che ha anche espresso il desiderio di 'vedere un maggior numero di parlamentari propugnare la scienza'. L'audizione ha dato ai rappresentanti della comunità della ricerca la possibilità di reagire alle proposte della Commissione sul futuro della ricerca europea, e di delineare il modo in cui vorrebbero vedere tali proposte ulteriormente sviluppate. Gli europarlamentari erano impazienti di udire la reazione dei portatori d'interessi alle proposte, e anche di puntualizzare quelle che considerano le priorità per la politica di ricerca. Le discussioni si sono concentrate in particolare sulla ricerca di base e il proposto Consiglio europeo della ricerca (Cer), le piccole e medie imprese (Pmi) e l'innovazione, le priorità tematiche e le piattaforme tecnologiche. Le presentazioni del Professor Sundberg e di Federico Mayor, presidente del gruppo di esperti del Cer, hanno sottolineato l'importanza di una governance indipendente dell'organo e di usarlo per attirare in Europa un maggior numero di ricercatori dei paesi terzi. Horst Soboll dell'Unice ha proclamato il suo sostegno al Cer, a condizione che la sua creazione non avvenga a spese dell'industria. Il Cer va condotto assieme alle attività di programma quadro esistenti, ha affermato. Tra i molti interventi da parte di europarlamentari che hanno fatto seguito, vi sono stati interrogativi sulla struttura del Cer, il rischio di sovrapposizione con quanto già disposto dagli Stati membri per la ricerca di base, e il valore aggiunto europeo. L'europarlamentare britannico sig.Ra Eluned Morgan ha fatto notare che se l'eccellenza è il solo criterio per ricevere finanziamenti dall'Unione europea, i team formati da ricercatori di un unico paese potrebbero ottenere sostegno finanziario, ed ha aggiunto: 'Dove sarebbe allora il valore aggiunto europeo?'. Alla sig.Ra Morgan hanno risposto in due. Il Professor Sundberg ha detto che il valore aggiunto europeo scaturirà dalla massa critica, dal mettere insieme gli scienziati di tutta Europa per valutare le proposte. Il presidente dell'Itre ed europarlamentare britannico Giles Chichester ha aggiunto: 'Mi piacerebbe pensare che il fatto d'essere stati in competizione con il meglio del meglio in Europa sia un valore aggiunto europeo di per sé'. La relatrice Pia Locatelli, riassumendo il dibattito sul Cer, ha così commentato: 'Il numero di interrogativi sul futuro funzionamento del Consiglio europeo della ricerca è un'attestazione di quanto ciascuno lo ritenga un punto importante e delicato. È una pietra miliare nel cammino verso la creazione di uno Spazio europeo della ricerca, che forse è tanto importante quanto il mercato interno o l'unione monetaria'. Parlando delle Pmi, Susana Borrás della Roskile University, in Danimarca, ha indicato le numerose politiche necessarie per portarle al successo. 'Le Pmi innovative sono tuttora intrappolate tra ricerca e politica d'impresa', ha detto. Il vasto mix di politiche richiesto deve affrontare questioni come l'infrastruttura fisica, le politiche ambientali, la formazione, la diffusione dell'informazione, la ricerca, le joint venture o capitale di rischio e la costituzione di cluster, ha commentato. La sig.Ra Borrás ha chiesto che il Settimo programma quadro (7Pq) per la ricerca sia più accessibile alle Pmi. Inoltre ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione ai parchi scientifici e tecnologici (che ha definito 'fucine d'innovazione'), alla diffusione della conoscenza ed al trasferimento tecnologico nelle università. Senza dimenticare che la futura politica per l'innovazione dell'Ue dovrà creare le condizioni quadro per l'innovazione nei cluster, incoraggiare l'implicazione di un'ampia gamma di attori locali e stimolare i partenariati transnazionali per l'apprendimento reciproco delle strategie, ha aggiunto. Philomela Komninou, Professore associato della Aristotle University di Salonicco, in Grecia, ha spezzato una lancia in favore dell'aumento del finanziamento per le risorse umane e la mobilità nel 7Pq. Rispondendo alla sua stessa domanda 'come siamo arrivati a questo punto?', il Professor Komninou ha parlato dell'assenza di riconoscimento pubblico dei ricercatori, di mancanza di incentivi e di programmi di sviluppo delle carriere, delle restrizioni al numero di contratti consecutivi e dell'insicurezza insita nei contratti a breve termine. Parlando a nome della Commissione europea, Raffaele Liberali ha segnalato il suo impegno per nuove iniziative che attirino in Europa i migliori cervelli, e ve li mantengano. Affrontando un argomento su cui il dibattito vero e proprio deve ancora cominciare, Sigurd Lettow ha presentato i punti di vista dell'Helmholtz Gemeinschaft sulle priorità di ricerca del 7Pq. Egli ha elencato sei campi di ricerca da prendere in considerazione: le energie rinnovabili, i sistemi della Terra e la ricerca ambientale, la ricerca sanitaria, le nuove tecnologie e materiali, i trasporti, le tecnologie d'elaborazione dell'informazione. Lettow ha anche chiesto la promozione dell'interdisciplinarietà attraverso l'integrazione dell'attuale programma Nest (new and emerging science and technology) nelle priorità tematiche, e la pubblicazione di un maggior numero di inviti congiunti a presentare proposte. Dopo la risposta formale del Parlamento e del Consiglio, la Commissione prevede che la decisione finale sulla futura politica di ricerca sarà presa verso la metà del 2006.  
   
   
DIMAS: LA RICERCA PUÒ SVOLGERE UN RUOLO CRUCIALE PER CONSENTIRE ALL'UE DI RISPETTARE GL'IMPEGNI SULLA BIODIVERSITÀ  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - La ricerca scientifica può svolgere un ruolo cruciale per aiutare l'Ue a raggiungere l'obiettivo di proteggere la biodiversità, ritiene il commissario europeo per l'Ambiente Stavros Dimas. Nel suo intervento alla conferenza dell'Unesco su 'biodiversità, scienza e governance', svoltasi a Parigi il 24 gennaio, Dimas ha lamentato che le diffuse preoccupazioni sulla perdita globale di biodiversità non siano ancora sfociate in un concreto sforzo politico per invertire la tendenza. 'La biodiversità (e i beni e servizi che fornisce) è indispensabile per una crescita economica sostenibile. [...] Lasciatemelo dire senza mezzi termini: proteggere la biodiversità significa, per i governi, adottare decisioni difficili i cui risultati si vedranno solo nel lungo termine', ha detto Dimas. 'Spetta ai politici, e non solo ai ministri per l'ambiente, avere la visione politica e il coraggio necessari per portare avanti questi sforzi. Ma come mostra il caso del cambiamento climatico, le buone decisioni politiche sono molto più facili da prendere se poggiano su una buona base scientifica', ha continuato. 'Non sono un esperto di biodiversità, ma sono perfettamente consapevole delle sostanziali e importanti lacune che ancora sussistono nella nostra conoscenza del mondo vivente. Ne ho parlato con il mio collega Janez Potocnik, il commissario per la Scienza e la ricerca, e siamo d'accordo sul ruolo fondamentale della ricerca per rispettare gl'impegni sulla biodiversità per il 2010 e oltre'. Dimas ha chiesto che vengano messe a disposizione risorse adeguate e che gli sforzi di ricerca siano meglio integrati e strutturati a livello nazionale, comunitario e mondiale. Il commissario ha poi unito la sua voce al coro dei ministri europei dell'ambiente, che sollecitano maggiori fondi per la ricerca sulla biodiversità nel Settimo programma quadro (7Pq). 'I più importanti risultati che mi piacerebbe ottenere in questa conferenza sono, in primo luogo, che i governi riconoscano la necessità di approntare la capacità scientifica per far fronte alla sfida della biodiversità e s'impegnino a fornire le risorse necessarie. 'In secondo luogo, che la comunità scientifica s'impegni solennemente a parlar chiaro, e se possibile a parlar chiaro con voce univoca. Come nel caso del cambiamento climatico, dobbiamo fare in modo che i messaggi siano semplici e vengano diffusi in modo più efficace', ha ribadito il commissario. Quando saranno stati meglio informati su quel che significa realmente la perdita di biodiversità (sul piano economico, ambientale, etico ed emotivo) i cittadini saranno i primi a chiedere che si agisca, ha aggiunto. 'Spetta alla scienza fornire l'informazione necessaria, e spetta ai governi agire con decisione per proteggere il nostro comune patrimonio naturale', ha concluso Dimas. Per il testo completo dell'intervento di Dimas: http://europa.Eu.int/rapid/pressreleasesaction.do?reference=speech/05/31&format=html&aged=0&language=en&guilanguage=en  
   
   
NOVE PAESI DECIDONO DI ANDARE AVANTI CON L'XFEL  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - I rappresentanti di nove paesi europei hanno firmato un memorandum d'intesa per gettare le basi del futuro Xfel (X-ray free-electron laser) europeo. Con questo atto Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito hanno approvato calendario dettagliato, programma di finanziamento, organizzazione, progetto tecnico e funzionamento delle strutture. 'Anche se la dichiarazione d'intenti non è ancora un impegno formale, siamo sicuri che i nove paesi parteciperanno alla successiva fase di costruzione dell'Xfel', ha detto il presidente del comitato direttivo dell'Hermann Schunck, del ministero federale tedesco per l'Istruzione e la ricerca. L'xfel dovrebbe aprire numerose nuove piste d'indagine e portare a significativi progressi nel campo della ricerca strutturale. Grazie a impulsi di raggi X ultra corti ed estremamente brillanti, con proprietà simili ai raggi laser, i ricercatori potranno letteralmente filmare i processi atomici e molecolari. I sostenitori dell'Xfel sperano che saranno così possibili fondamentali progressi in un gran numero di settori scientifici: da fisica e chimica a scienza dei materiali, ricerca geologica, scienze della vita e nanotecnologie. Le strutture, che dovrebbero essere operative dal 2012, avranno un costo totale di 900 milioni di euro, forniti dalla Germania, dove l'Xfel verrà costruito, e dagli altri paesi partecipanti. Http://xfel.desy.de/content/e169/index_eng.html  
   
   
SEMINARIO SU CAPITALE SOCIALE, QUALITÀ DELLA VITA E TECNOLOGIE DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - Il 22 e 23 febbraio si svolgerà a Heidelberg (Germania) il secondo seminario Socquit (Social capital, quality of life and information society technologies). Il seminario interattivo, organizzato dal gruppo d'interesse speciale di Socquit, sarà l'occasione per discutere i risultati preliminari del lavoro di modellizzazione dinamica dei partecipanti e per analizzare alcuni temi di ricerca individuati nel primo seminario di Siviglia. Si parlerà anche dell'uso più appropriato e dello sfruttamento del modello Socquit e dei suoi risultati. Socquit è un'azione di sostegno specifico nell'ambito del settore Tsi (tecnologie della società dell'informazione) del Sesto programma quadro (6Pq) dell'Ue. Per ulteriori dettagli: Jeroen Heres E-mail: heres@stb.Tno.nl  
   
   
REGIONE LOMBARDIA: MENO NORME MA PIÙ CHIARE, "TAGLIATE" 192 LEGGI VITA PIÙ "FACILE" PER CITTADINI E IMPRESE CON MENO BUROCRAZIA E PROCEDURE PIÙ SNELLE  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - Centonovantadue leggi "tagliate" (oltre alle 1.018 già cancellate), solo 600 in vigore sulle quasi 1.900 rimaste, ma soprattutto leggi chiare nel loro dettato e nella loro applicazione. Questo l'effetto del "disboscamento" legislativo provocato dalla legge sulla "semplificazione", proposta dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, e approvata dal Consiglio regionale. Le 192 leggi abrogate (145 di esse di carattere finanziario), oltre a 12 regolamenti, sono state abolite per vari motivi, ma sostanzialmente perché diventate inutili o superate dagli eventi o di fatto non più operanti. Obiettivo: rendere sempre più "facile" la vita dei cittadini e delle imprese quando hanno a che fare con la P.a., eliminando complicazioni burocratiche e rendendo le norme semplici e comprensibili. Ma non solo: la legge stabilisce espressamente che la logica della razionalizzazione normativa e della semplificazione amministrativa deve determinare tutte le nuove leggi di cui la Regione vorrà dotarsi. "Tutto ciò - commenta il presidente Formigoni - significa affermare concretamente la centralità del cittadino, cui si rende la vita più facile nei molteplici rapporti con la Pubblica Amministrazione. Allo stesso modo anche le imprese e gli enti locali saranno agevolati". Questa logica è stata affermata già negli ultimi anni non solo con il taglio, di cui si è detto, di 1.200 norme, ma anche con le recenti leggi che sono in sostanza dei Testi Unici su materie importanti come, ad esempio, Polizia locale e sicurezza urbana (4/2003), Tributi regionali (10/2003), Cooperazione (21/2003), Servizi di Pubblica Utilità (rifiuti, energia, sottosuolo, 26/2003), Protezione civile (16/2004). Cardini della nuova legge sono inoltre: - il principio della liberalizzazione dell'attività di impresa: autorizzazioni e licenze diventano eccezioni previste per i soli casi espressamente stabiliti. - il principio del silenzio - assenso o silenzio - accoglimento: la mancata espressione di pareri negativi in tempi brevi e predefiniti da parte della Pubblica Amministrazione equivarrà a un assenso valido a tutti gli effetti (anche qui tranne che per i casi che verranno esplicitamente stabiliti); - l'analisi di fattibilità: le proposte di legge della Giunta regionale dovranno avvalersi di uno studio che metta in evidenza il concreto impatto amministrativo del provvedimento per i cittadini e per l'organizzazione delle imprese, degli enti locali e delle Pubbliche Amministrazioni in genere. Nessuna conseguenza dell'applicazione di una legge, dunque, potrà andare a "gravare" inutilmente sui cittadini, le imprese, gli enti locali con complicazioni burocratiche; - la promozione dei diritti dei cittadini, degli enti e delle imprese, alla conoscenza della legge (attraverso il Piano di comunicazione), all'effettiva accessibilità dei servizi (attraverso call center, sito web, Spazioregione, ecc.), all'adeguatezza delle prestazioni erogate, alla presenza di una forma di identificazione per l'accesso ai servizi stessi, dove possibile, anche da casa via Internet. Disposizione molto importante in materia di tributi è quella che stabilisce la possibilità per il contribuente di estinguere obblighi tributari verso la Regione con eventuali crediti tributari verso la Regione stessa. Chi avesse dunque maturato un credito con la Regione, non dovrà sborsare danaro per pagare un debito, ma appunto usufruire di una forma di compensazione. Infine la legge approvata rivede e semplifica ben otto leggi in materia di cultura e che riguardano le opportunità e i finanziamenti per musei locali, teatro, musica, cinema, patrimonio architettonico, biblioteche, enti di promozione educativa e culturale.  
   
   
RISULTATO DEL COLLOCAMENTO DEL NUOVO BTP A 5 ANNI INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE DELL’AREA EURO  
 
Roma, 27 gennaio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia il risultato del collocamento del nuovo Btp a 5 anni indicizzato all’inflazione dell’area euro, con scadenza 15 settembre 2010, tasso annuo reale pari allo 0,95% - pagato in due rate semestrali - e con regolamento in data 31 gennaio 2005. Alla luce della forte domanda pervenuta (circa 9,1 miliardi di euro), l’ammontare emesso è stato aumentato da 3 a 5 miliardi di euro. Il prezzo di emissione è stato 99,903 (equivalente ad un rendimento reale all’emissione pari allo 0,97%). L’ammontare collocato ha soddisfatto una domanda proveniente da un elevato numero di investitori (pari a 167) con una composizione equilibrata sia dal punto di vista della tipologia, sia da quello della provenienza geografica. Una quota consistente, infatti, è stata collocata presso banche (56,5%) e fondi di investimento (30%). Ma anche le compagnie di assicurazione ed i fondi pensione hanno ricevuto una quota significativa (pari al 10,5%), nonostante la scadenza breve del titolo. Il 41% circa del totale emesso è stato collocato presso investitori italiani, mentre la quota residua è andata all’estero. All’interno di quest’ultima, una percentuale pari al 29% è stata collocata presso investitori francesi, mentre il 13,5% è andato ad investitori del Regno Unito. Anche investitori extra europei (provenienti dagli Stati Uniti e dall’Asia) hanno partecipato all’operazione. Il titolo è stato emesso attraverso sindacato di collocamento composto da quattro lead-managers Banca Imi, Bnp Paribas, Caboto ed Ubs. Tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato italiani hanno partecipato come co-managers  
   
   
ASTA DI FINE MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 31.01.2005 Durata gg. 179
Prezzo medio ponderato 98,978
Ritenuta fiscale 12,5% 0,12775
Arrotondamento 0,00425
Prezzo netto d'aggiudicazione 99,11
Rendimento semplice netto 1,81
Rendimento composto netto 1,81
Nell'ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,20
Prezzo netto d'aggiudicazione+commissioni (massime) 99,31
Rendimento semplice (minimo) 1,40
Rendimento composto netto (minimo) 1,40
Al pubblico i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta più le ritenute calcolate sui
prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot:
max 0,05% per i Buoni aventi durata residua pari o inferiore a 80 gg, 0,10% per i Buoni aventi
durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni aventi durata residua compresa
tra 171 e 330 giorni e 0,30% per i Buoni aventi durata residua pari o superiore a 331 giorni
Decreto Min.del Tesoro del 12 febbraio 2004). Ai prezzi così ottenuti devono sommarsi i Bolli
(0,00465 ogni 51,65 o frazione di Euro).
Fonte Assiom
 
   
   
LA FONDAZIONE CARIPLO PRESENTA I BANDI CHIUSI 2005 IN ARRIVO UNA SERIE DI NOVITÀ. TRA CUI I PIANI D’AZIONE E NUOVE MODALITÀ PER LA RICHIESTA DEI CONTRIBUTI  
 
Milano, 27 gennaio 2005- Ammontano a 27,5 milioni di Euro i contributi che la Fondazione Cariplo ha stanziato per i primi 10 Bandi 2005. I Bandi, presentati in questi giorni, si riferiscono agli ormai tradizionali settori di intervento della Fondazione: Arte e Cultura, Ambiente, Servizi alla Persona e Ricerca. Si tratta dei cosidetti Bandi chiusi cioè quei bandi per cui è previsto un termine massimo entro il quale devono essere presentate le richieste di contributo. Il termine è il 31 marzo. Tutta la modulistica per la richiesta di contributo è disponibile sul sito www.Fondazionecariplo.it  I Bandi chiusi per quest’anno riguardano: Ambiente. Gestione sostenibile delle acque: promuovere forme di gestione integrata e partecipata delle acque superficiali. Promuovere l’educazione ambientale. Arte E Cultura: Sostenere le attività istituzionali degli enti musicali e teatrali lombardi ; sostenere progetti innovativi per avvicinare i bambini allo spettacolo dal vivo; valorizzare gli archivi storici. Ricerca. Promuovere la ricerca scientifica e tecnologica in tema di salute e scienze della vita. Promuovere la valorizzazione della conoscenza attraverso il sostegno di progetti di ricerca applicata su tecnologie abilitanti. Servizi Alla Persona: Tutelare e accompagnare i minori soli; sostenere gli adulti in situazione di fragilità e a rischio di esclusione sociale; potenziare le strutture di inserimento lavorativo di persone svantaggiate La novità di quest’anno sta nell’attuazione dei “Piani d’azione”, già predisposti nel 2004. Si tratta di documenti di indirizzo a valenza pluriennale che definiscono con precisione gli obiettivi specifici che la Fondazione intende perseguire attraverso la propria attività. In questi Piani d’azione la Fondazione ha stabilito le priorità di intervento e gli strumenti operativi attraverso cui perseguire i propri obiettivi. Ciò significa che i progetti che la Fondazione sosterrà, devono essere in linea anche con queste macro direttive, cioè rientrare, di fatto, in una mission più ampia, strutturata e in una progettualità meno spot, ma più di medio e lungo periodo. Questa modalità rappresenta un passaggio importante, se non fondamentale: gli enti che faranno richiesta di contributo sono tenuti dunque a verificare che i loro progetti siano in linea con le nuove priorità. Ai bandi chiusi, nel corso dei primi mesi del 2005, seguirà la pubblicazione dei cosiddetti “Bandi aperti” che non prevedono una data di scadenza per la presentazione delle domande (le quali potranno essere sottoposte alla Fondazione Cariplo in qualunque momento dell’anno). La Fondazione lancerà anche alcuni “Progetti specifici” in linea con le priorità di intervento definite dai Piani d’azione. Come per tutte le novità, anche questa rischia di generare qualche dubbio tra coloro che intendono presentare le richieste di contributo. In realtà, è facile verificare come il nuovo sistema porti a un miglioramento nella qualità dei progetti che vengono di fatto realizzati, proprio perché inseriti in un contesto definito, del quale fanno parte numerosi attori, che insieme tentano di raggiungere obiettivi più ampi. Tutti i dettagli relativi ai bandi sono consultabili sul sito Internet della Fondazione, www.Fondazionecariplo.it  
   
   
BANCA LOBARDA E PIEMONTESE: EVENTI SOCIETARI PER IL 2005  
 
Brescia, 26 gennaio 2005 - Ai sensi delle vigenti disposizioni si riporta di seguito il calendario delle riunioni fissate per l'anno 2005 relative all'approvazione dei documenti contabili di Banca Lombarda e Piemontese S.p.a.: Consiglio Di Amministrazione; Mercoledì 9 marzo 2005 Progetto di bilancio d'esercizio e bilancio consolidato al 31/12/2004; Mercoledì 11 maggio 2005 Relazione 1° trimestre 2005; Mercoledì 7 settembre 2005 Relazione semestrale al 30/6/2005; Mercoledì 9 novembre 2005 Relazione 3° trimestre 2005. Assemblea: Giovedì 28 aprile 2005 (1° convocazione) Assemblea di bilancio; Venerdì 29 aprile 2005 (2° convocazione).  
   
   
RETI BANCARIE HOLDING S.P.A: CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2005  
 
Lucca, 27 gennaio 2005 - Reti Bancarie Holding S.p.a. Ha stabilito il calendario degli ‘eventi societari’ così come individuati dal Regolamento di Borsa Italiana S.p.a., Art. 2.6.2, lett. C), per l’esercizio 2005. La società comunica altresì di approvare e rendere pubblica la Relazione Semestrale entro 75 giorni dalla chiusura del semestre in luogo della Relazione Trimestrale di approvare e rendere disponibile presso la Sede Sociale e presso la Società di gestione del Mercato il Progetto di Bilancio d’esercizio e il Bilancio consolidato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio in luogo della Relazione Trimestrale al 31/12/04. Il calendario, redatto in base a intervalli temporali, è pertanto il seguente: Cda approvazione Progetto di Bilancio d’Esercizio 2004 dal 22/03/05 al 30/03/05; Assemblea dei Soci – approvazione Bilancio d’Esercizio dal 20/04/05 al 29/04/05 2004; Cda approvazione Relazione Trimestrale al 31/03/05 - dal 05/05/05 al 13/05/05; Cda approvazione Relazione Semestrale al 30/06/05 - dal 06/09/05 al 13/09/05; Cda approvazione Relazione Trimestrale al 30/09/05 - dal 02/11/05 al 11/11/05 .  
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA : COOPTA AMMINISTRATORE  
 
Verbania Intra, 27 gennaio 2005 - Banca Popolare di Intra rende noto che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione di ieri, presieduta dal dr. Sandro Saini, ha cooptato Amministratore della Banca il Sig. Lanfranco Vivarelli, in sostituzione del sig. Giovanni Brumana, dimessosi il 21 luglio 2004, come a suo tempo comunicato al mercato. Il sig. Vivarelli ha svolto la sua carriera professionale presso primario Istituto di Credito ricoprendo, dal 1993, incarichi di Presidenza di organi direttivi/di controllo. Dal 2002 ricopre l’incarico di Amministratore Delegato (e da fine 2003 anche quello di Presidente), della Controllata Intra Private Bank, società che ha saputo condurre a risultati lusinghieri.  
   
   
TELECOM ITALIA: I RISULTATI DEFINITIVI DELL'OPA VOLONTARIA PARZIALE SU AZIONI ORDINARIE E DELL’OPA VOLONTARIA TOTALITARIA SU AZIONI DI RISPARMIO TIM  
 
 Milano, 27 gennaio 2005 – A seguito di quanto comunicato il 21 gennaio relativo ai risultati provvisori dell’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni ordinarie e dell’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su azioni di risparmio Tim, e alla comunicazione diffusa il 24 gennaio relativa alla rinuncia delle condizioni di efficacia dell’operazione di cui al Documento di Offerta, Telecom Italia rende noti i risultati ufficiali definitivi. Sono state complessivamente portate in adesione: n. 2.639.154.665ü azioni ordinarie Tim, pari al 31,2% circa del capitale di categoria e al 107,4% circa delle azioni oggetto dell’offerta; e n. 8.463.127 azioni di risparmioü Tim, pari al 6,4% circa del capitale di categoria e delle azioni oggetto dell’offerta. Come già segnalato, tenuto conto che l’ammontare delle adesioni eccede il quantitativo massimo di azioni ordinarie Tim in relazione alle quali l’offerta è stata promossa, si è proceduto al riparto proporzionale, in ragione del 93,0803440% (anziché del 93,0794515%, come già a suo tempo annunciato sulla base dei dati provvisori). Il trasferimento a Telecom Italia della titolarità delle azioni ordinarie e di risparmio Tim portate in adesione e accettate avverrà il 28 gennaio 2005, giorno del pagamento del corrispettivo. Pertanto, all'esito dell’offerta, risulteranno complessivamente detenute da Telecom Italia n. 7.190.583.124 azioni ordinarie e n. 8.463.127 azioni di risparmio Tim pari, rispettivamente, al 84,8% circa del capitale ordinario e al 6,4% circa del capitale di risparmio Tim. Consulenti finanziari di Telecom Italia nell'operazione sono Jpmorgan Chase Bank e Mcc S.p.a. - Capitalia Gruppo Bancario. Ulteriori consulenti in relazione all'offerta sono Banca Intesa S.p.a. E Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Gli intermediari incaricati del coordinamento della raccolta delle adesioni sono Banca Caboto S.p.a. (Gruppo Intesa), Mcc S.p.a. - Capitalia Gruppo Bancario e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a.  
   
   
BINGHAM MCCUTCHEN LLP : I BONDHOLDER DELLA PARMALAT APPOGGIANO LA NOMINA DI UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE INDIPENDENTE  
 
New York 27 gennaio 2005- Il comitato ad hoc dei titolari privati e pubblici di obbligazioni Parmalat (il "Comitato dei bondholder"), che include più di 110 investitori istituzionali, hedge fund e altri money manager da tutto il mondo, ha reso nota la possibilità che uno o più creditori finanziari della Parmalat possano cercare di creare un'alleanza di azionisti per scoraggiare il futuro consiglio di amministrazione della Parmalat a proseguire le vertenze giudiziarie avviate durante le procedure di amministrazione straordinaria della Parmalat. Secondo i comunicati stampa, il motivo addotto è che "la nuova società dovrebbe puntare alle attività e non alle vertenze giudiziarie" e che "le vertenze giudiziarie distolgono l'attenzione del nuovo consiglio verso l'attività vera e propria della società." Il Comitato dei bondholder è d'accordo nell'affermare che l'attenzione primaria della società debba essere rivolta verso le attività, appoggiando quindi la nomina di un consiglio indipendente di massima integrità e con credenziali impeccabili. Tuttavia, il Comitato dei bondholder non è d'accordo nell'affermare che il proseguire delle vertenze giudiziarie possa costituire una effettiva distrazione del nuovo consiglio. Inoltre, sebbene il Comitato dei bondholder non abbia una visione dei meriti delle specifiche azioni legali che sono state intentate, è indiscutibile il fatto che sia stata commessa una frode enorme a discapito dei creditori Parmalat, tra cui i titolari di obbligazioni Parmalat che, in base alle stime, comprendono circa il 70% dei nuovi azionisti della società. Il Comitato dei bondholder ritiene inoltre che un compito importante del nuovo consiglio, così come è stato un compito importante per l'amministrazione straordinaria di Parmalat, consiste nel cercare un rimedio appropriato per la frode.  
   
   
IGD S.P.A.: CONSOB RILASCIA IL NULLA OSTA AL PROSPETTO INFORMATIVO. DA LUNEDÌ 31 GENNAIO A VENERDÌ 4 FEBBRAIO L'OFFERTA PUBBLICA DI SOTTOSCRIZIONE  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - Consob ha concesso i Nulla Osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all'Offerta Pubblica ci Sottoscrizione (Ops) delle azioni ordinarie ci Igd S.p.a., società partecipata da Coop Adriatica e Unicoop Tirreno operante nel settore immobiliare della grande distribuzione. Più in particolare, Igd è specializzata nella compravendita, nella locazione e nella gestione di centri commerciali, ipermercati, supermercati e gallerie commerciali e attualmente è proprietaria di 12 ipermercati e 7 gallerie commerciali situate in Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania e Lazio, per una superficie complessiva di 258 mila mq.; nell'esercizio 2003 (dati pro-forma) la società ha conseguito ricavi consolidati per 58,3 milioni ci euro, un margine operativo lordo di 35,8 milioni di euro ed un utile netto di 11,5 milioni di euro. L'ops di azioni Igd S.p.a., in programma da lunedì 31 gennaio a venerdì 4 febbraio, è parte di una Offerta Globale ci n. 95.450.000 azioni ordinarie ci nuova emissione - nell'ambito ci un aumento ci capitale di massimo n. 105.000.000 azioni ordinarie del valore nominale ci 1 Euro - che porterà Igd a quotarsi in Borsa collocando circa il 35% del capitale sodale (successivamente all'aumento ci capitale). L'ops sarà costituita da un minimo di n. 14.320.000 azioni pari al 15% dell'Offerta Globale. Banca Caboto S.p.a. (Gruppo Intesa), Jpmorgan e Unipol Merchant sono Global Coordinators dell'Offerta Globale, mentre Responsabile per i collocamento al pubblico in Itala è Banca Caboto. Banca Caboto S.p.a. E Unipol Merchant sono rispettivamente Sponsor e Co-sponsor. Banca Caboto S.p.a. E Jpmorgan agiscono inoltre in qualità ci Joint Boolwnner del Collocamento Istituzionale. E' inoltre prevista un'opzione per la sottoscrizione (''Greenshoe') da parte dei membri del Collocamento Istituzionale ci massime n. 9.550.000 azioni, corrispondenti al 10% dell'Offerta Globale, da esercitare entro 30 giorni dall'inizio delle negoziazioni del titolo sul Mta. In caso di integrale adesione all'Offerta Globale ed integrale esercizio della Greenshoe le azioni oggetto ci collocamento rappresenterebbero circa i 37% del capitale della società (successivamente all'aumento di capitale). Il Lotto minimo di adesione all'Ops è ci 2.000 azioni. N lotto minimo ci adesione per coloro che ala data del Prospetto Informativo sono soci ci Coop Adriatica e ci Unicoop Tirreno e per i dipendenti ci Igd, Gescom, Coop Adriatica e Unicoop Tirreno è invece pari a 1.000 azioni ed ove il quantitativo ci azioni offerto risulti insufficiente all'assegnazione ci 1.000 azioni a ciascun richiedente, il lotto minimo può essere ridotto fino ad essere composto da 500 azioni. Per quanto riguarda i valore delle azioni oggetto dell'Offerta, entro domenica 30 gennaio saranno resi noti i Prezzo Massimo ed i Prezzo Minimo; i Prezzo ci Offerta, che non potrà essere inferiore al Prezzo Minimo e superiore al Prezzo Massimo, sarà determinato al termine dell'Ops e comunicato entro martedì 8 febbraio. N pagamento delle azioni è previsto 1'11 febbraio. La data di inizio delle negoziazioni verrà stabilita da Borsa Italiana.  
   
   
GEMINA: HA CONFERMATO LA NATURA STRATEGICA DEL PROPRIO INVESTIMENTO IN IMPREGILO  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Gemina, che si è tenuto ieri a breve distanza da una riunione del Patto di Sindacato, ha confermato la natura strategica del proprio investimento in Impregilo S.p.a. E ha deliberato di destinare al sostegno di Impregilo risorse finanziarie per 250 milioni di euro (che già includono i cento milioni versati nel mese di luglio 2004 a titolo di finanziamento). L'amministratore Delegato, che ha illustrato ai Consiglieri le linee generali delle modalità di intervento, è stato incaricato dal Consiglio di informare le banche coinvolte nella ristrutturazione del debito di Impregilo del sostegno finanziario che Gemina ha deliberato. Le modalità puntuali dell'intervento e della sua copertura finanziaria verranno deliberate dal Consiglio in una prossima riunione su proposta dell'Amministratore Delegato.  
   
   
ALLEANZA ASSICURAZIONI: AMATO LUIGI MOLINARI NUOVO PRESIDENTE  
 
 Milano, 27 gennaio 2004 - Il Consiglio d’Amministrazione di Alleanza Assicurazioni S.p.a., riunitosi a Milano in data odierna, ha nominato Presidente Amato Luigi Molinari. Il dott. Molinari, 65 anni, è entrato nel Gruppo Generali nel 1958 e ha percorso le tappe di una carriera professionale che l’ha visto direttore generale dal 1988 al 1994. Dal 1994 al 1997 ha ricoperto incarichi di vertice in altro gruppo assicurativo. Dal 1998 è membro del Consiglio d’ Amministrazione di Alleanza. Il Consiglio d’Amministrazione ha inoltre cooptato Giuseppe Buoro in sostituzione del dimissionario Sandro Salvati.  
   
   
AEDES S.P.A.: PUBBLICAZIONE BILANCI  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - Aedes comunica che, in considerazione dell' attività di riorganizzazione in corso che ha comportato fra l'altro la costituzione di Aedes Servizi Srl mediante trasferimento di ramo d'azienda, e in seguito alla recente nomina del nuovo Chief Financial Officer del Gruppo avvenuta in data 17 Gennaio 2005, renderà disponibile al pubblico i progetti di bilancio di esercizio e consolidato non appena possibile e comunque entro novanta giorni dalla chiusura dell'esercizio 2004, derogando alla pubblicazione della relazione trimestrale prevista per le società quotate nel segmento Star.  
   
   
IMPULSO ALLA COOPERAZIONE ECONOMICA TRA ITALIA E CILE SIGLATO A SANTIAGO DEL CILE, ALLA PRESENZA DEL VICE-MINISTRO ADOLFO URSO, UN ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA UNIONCAMERE E LE CAMERE DI COMMERCIO CILENE  
 
Roma, 27 gennaio 2005 – Promuovere la cooperazione tecnica, commerciale e industriale in particolare tra le piccole e medie imprese e favorire una politica di sviluppo degli investimenti, accrescendo la collaborazione e lo scambio di informazioni tra i sistemi camerali di Italia e Cile. Questi i principali obiettivi dell’Accordo siglato oggi a Santiago tra i vertici di Unioncamere e quelli della Camara National de Comercio, Servicios y Turismo cilena. La firma dell’Accordo è avvenuta alla presenza del Vice-ministro delle Attività produttive, Adolfo Urso, in visita nel Paese sudamericano alla guida di una delegazione italiana per incontri con le autorità locali. A sottoscrivere l’impegno sono stati Vincenzo Chiriaco, Consigliere di Unioncamere e Presidente della Camera di Commercio di Palermo e Pedro Corona Bozzo, presidente dell’associazione cilena.  
   
   
FIAT AUTO E PIDF ANNUNCIANO UN ACCORDO PER LA PRODUZIONE IN IRAN DI VETTURE FIAT  
 
Torino e Teheran, 27 gennaio 2005 - Fiat Auto Spa e la società iraniana Pidf (Pars Industrial Development Foundation) Co. Hanno annunciato ieri un accordo di cooperazione per la produzione e la commercializzazione di vetture Fiat in Iran. Herbert Demel, Ceo della Fiat Auto, e Manouchehr Gharavi, presidente della Pidf, hanno firmato un accordo che prevede la produzione nello stabilimento Pidf in Iran, di Fiat Palio, Siena, Palio Weekend Adventure, Strada pick-up e di una versione Mpv. Inoltre, è prevista la produzione dei veicoli dalla doppia alimentazione a metano e benzina, Fiat Multipla e Doblò. L’avvio della produzione è previsto per la seconda metà del 2005, con inizialmente volumi superiori alle 100 mila unità che saliranno fino a 250 mila quando sarà raggiunta la piena capacità produttiva. Complessivamente gli investimenti da parte della Pidf ammonteranno a circa 200 milioni di euro. “Si tratta di un’iniziativa importante perché rientra nella strategia tesa al rafforzamento della presenza di Fiat Auto nei mercati dall’elevato potenziale di crescita della domanda di automobili”, ha detto Herbert Demel durante la cerimonia per la firma dell’accordo, svoltasi a Teheran. “La nostra “world car” si è aggiudicata molti riconoscimenti in numerosi Paesi ed è apprezzata dai clienti degli oltre 40 mercati in cui è già presente la “famiglia Palio”. Giorgetto Giugiaro, che, tra l’altro, è stato nominato “designer del secolo” da una giuria internazionale, ha fornito un apporto fondamentale per il successo del nostro prodotto. L’accordo con Pidf prevede anche la produzione di veicoli bi-fuel alimentati con motori a benzina e metano, un settore in cui Fiat è stata antesignana e nel quale gioca un ruolo da protagonista a livello internazionale. Inoltre – ha concluso Demel – siamo lieti di essere in partnership con il Gruppo Pidf del quale è presidente Manouchehr Gharavi, che sta lavorando con molto impegno e professionalità per il successo di questa iniziativa”. Dal canto suo, Manouchehr Gharavi ha dichiarato: “Grazie a questo accordo di cooperazione, Fiat torna in Iran dopo circa 50 anni. Siamo molto felici di aggiungere la produzione delle vetture Fiat nel nostro stabilimento, introducendo sul mercato iraniano modelli di successo. Fiat è una delle più prestigiose case automobilistiche mondiali. Da sempre, Fiat Auto sviluppa, produce e commercializza automobili innovative ed economiche, con le quali ha contribuito in maniera determinante alla motorizzazione di molti Paesi. Inoltre, Fiat è leader mondiale nell’area dei veicoli dalla doppia alimentazione, in particolare per quanto attiene le conoscenze tecnologiche sui motori a metano, che hanno un grande potenziale di sviluppo nel mercato iraniano. I nostri piani prevedono il raggiungimento di un’importante quota di mercato in Iran. Il nostro accordo giocherà anche un ruolo fondamentale nel rafforzamento e nello sviluppo dell’indotto automotive iraniano, coerentemente con gli alti livelli di qualità che caratterizza la rete mondiale dei fornitori della Fiat Auto”.  
   
   
CCI MIAMI: NUOVO SITO WEB  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - E´ on line il nuovo sito web della"Italy-america Chamber of Commerce Southeast " di Miami. Attraverso questo rinnovato strumento di comunicazione e di lavoro, che conta migliaia di visitatori ogni anno, la Camera fornisce un panorama, sempre aggiornato, sulle varie attività ed iniziative in programma. E´ possibile, inoltre, consultare e scaricare dal sito, in formato pdf, la rivista elettronica camerale ".It (Italian Trade) magazine", periodico di promozione del Made in Italy. Fra le numerose aree tematiche di cui si compone il sito, si segnala una sezione con news ed eventi, un´area riservata ai membri della Cci con l´indicazione dei privilegi ad essi riservati e una sezione in cui sono riportate le opportunità di affari e di investimento, in particolare, in Florida. Per ulteriori informazioni contattare la Camera. Http://www.iacc-miami.com  
   
   
FINMECCANICA SCELTA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI LOGISTICI PER LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SOCIETÀ MISTA PUBBLICO-PRIVATA, UN’INIZIATIVA INNOVATIVA REPLICABILE AD ALTRE TIPOLOGIE DI SERVIZI  
 
Roma, 27 gennaio 2005 - Finmeccanica, in collaborazione con i partner Romeo Gestioni e Bain & Company Italia, è stata scelta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri come socio privato per la costituzione di una società mista per la gestione dei servizi generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tra cui gli acquisti di beni e servizi di consumo e per eventi ed iniziative di rappresentanza istituzionale; i servizi immobiliari; gli acquisti di beni e servizi It; i servizi di comunicazione e la pianificazione nonché il controllo della spesa. La nuova società sarà controllata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il 55%, mentre la quota restante sarà detenuta da un raggruppamento temporaneo di imprese composto da Finmeccanica con il 50,1%, Romeo Gestioni (gestione immobiliare) con il 45% e Bain & Company Italia (consulenza strategica e organizzativa) con il 4,9%. Per le attività di propria competenza (gestione acquisti e It), Finmeccanica si avvarrà del supporto delle controllate Elsag e Mecfin, dopo aver creato al proprio interno una apposita funzione con il compito specifico di sviluppare un’offerta integrata di servizi logistici per clienti istituzionali e per la difesa. L’adozione del modello “società mista”, rappresenta un’iniziativa innovativa per la Pubblica Amministrazione Centrale e consentirà la realizzazione di consistenti benefici in termini di efficienza economica ed operativa rispetto all’attuale sistema di gestione dei servizi oggetto dell’accordo. L’attuazione di questa iniziativa inoltre rappresenta un esempio di collaborazione pubblico-privato attuabile ad altre tipologie di servizi verso l’amministrazione pubblica e sicuramente replicabile, adattato alle differenti esigenze operative, presso il cliente Difesa.  
   
   
ACQUISITO DA PROFILO SPINNAKER IL 15% DI BAGLIETTO PROFILO SPINNAKER E CAMUZZI INTERNATIONAL NELLA NAUTICA DI LUSSO  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - Profilo Spinnaker Investment Fund (fondo di private equity sottoscritto al 60% da Banca Profilo), ha concluso l'acquisizione del 15% di Baglietto, marchio storico della nautica di lusso. L’operazione si è perfezionata attraverso la partecipazione in Camuzzi Gruppo Nautica Spa, holding costituita a settembre 2004 dal Gruppo Camuzzi International Spa con l’obiettivo di divenire un primario operatore nel settore. L’ingresso di Spinnaker, unitamente alla consolidata esperienza industriale di Camuzzi, consentirà di sviluppare intorno a Baglietto, un polo nautico con attività di progettazione, produzione e commercializzazione tali da raggiungere, anche attraverso l’acquisizione di altri prestigiosi cantieri, posizioni di vertice nella nautica da diporto per il segmento luxury. L’ingresso in Baglietto rappresenta per Profilo Spinnaker un’opportunità coerente con le proprie finalità e caratteristiche d’investimento: supporto finanziario e advisory a favore di aziende prestigiose o settori ad alto potenziale che necessitano di potenziamento e rilancio complessivo delle attività con l’obiettivo di raggiungere dimensioni e redditività compatibili con la quotazione in Borsa entro tre/cinque anni. La presenza di Baglietto, fra i principali marchi a livello mondiale nelle imbarcazioni da diporto oltre i 24 metri di lunghezza, e l’opportunità di aggregarne altri nell’ambito di un polo nautico di gamma molto alta (luxury yacht) consentono a Profilo Spinnaker di valorizzare l’intervento a conferma della propria attitudine alla selezione delle opportunità d’investimento nell’interesse dei sottoscrittori. “Dopo l’acquisizione di Eurofly (ex Alitalia) e la recente proposta di rilevare Giacomelli (abbigliamento e attrezzature sportivi) - commenta Arnaldo Grimaldi, vice presidente di Banca Profilo e responsabile delle attività di Investment Banking – Profilo Spinnaker torna protagonista nel private equity. L’acquisizione del 15% di Baglietto conferma la dinamicità e concretezza di Spinnaker nel proporsi come partner istituzionale per operazioni mirate alla valorizzazione di attività e marchi di primario interesse. Il rapporto con il Gruppo Camuzzi, già sottoscrittore del Fondo, ha trovato oggi un’altra opportunità di consolidamento”. “L’ingresso nella compagine sociale di investitori istituzionali di primaria importanza come Profilo Spinnaker – ha dichiarato Ruggeromassimo Jannuzzelli, Vicepresidente del Gruppo Camuzzi International – conferma la validità del progetto intrapreso da Camuzzi nel settore della nautica e conferisce maggior respiro alla strategia di espansione delineata per Baglietto”.  
   
   
INGERSOLL-RAND ACQUISISCE LA RIMANENTE PARTECIPAZIONE IN CISA, UN PRODUTTORE DI SERRATURE, PRODOTTI DI SICUREZZA E FERRAMENTA AD USO INDUSTRIALE CON SEDE IN ITALIA  
 
Hamilton (Bermuda), 27 gennaio 2005 - Ingersoll-rand Company Limited un'azienda con produzione diversificata, ha annunciato di aver acquisito il rimanente 70% della partecipazione in Cisa S.p.a., un'azienda con sede in Italia, per un prezzo di acquisto in cash pari a circa 200 milioni di Euro ed un prezzo totale di acquisto in cash di Cisa pari a circa 265 milioni di Euro. Inoltre l'azienda si è assunta l'onere di onorare i circa 200 milioni di Euro di debiti come parte integrante della transazione. Ingersoll-rand aveva acquisito il 30% della partecipazione in Cisa nel corso del primo trimestre del 2002. Il 20 Dicembre 2004 l'azienda ha annunciato di essere giunta ad un accordo per acquisire la rimanente partecipazione in Cisa. Cisa, fondata nel 1926, produce tutta una serie di prodotti specifici per la sicurezza, compresi sistemi di serrature elettroniche, cilindri, chiudi-porte, e serrature antipanico ma commercializza anche casseforti e lucchetti. L'azienda che commercializza i suoi prodotti in tutto il mondo con i marchi leader Cisa, Bricard, e Cisa Cerraduras conta circa 3000 dipendenti. Il reddito stimato di Cisa per il 2004 ammonta a circa 220 milioni di Euro. L'acquisizione dovrebbe permettere un aumento degli utili nel 2005. "La nostra acquisizione di Cisa è un passo strategico atteso per migliorare i nostri obiettivi di crescita a livello globale per quanto riguarda le vendite di prodotti di sicurezza", ha dichiarato Herbert L. Henkel, chairman, president e chief executive officer. "Cisa ci permetterà di allargare il nostro mercato a livello globale e rafforzerà la nostra piattaforma Europea per permetterci di sfruttare tutte le opportunità su mercati in rapida crescita, come quello del Sud Est asiatico. Inoltre, i prodotti ed i marchi Cisa si integrano perfettamente ed allargano l'offerta di prodotti per la sicurezza di Ingersoll-rand, migliorando la nostra posizione di leadership sul mercato in quanto fornitore di soluzioni complete ed integrate." www.Irco.com  
   
   
ITALIA ESTONIA ASSISTENZA A CITTADINI ITALIANI IN ESTONIA  
 
Tallinn, 27 genaio 2005 - E' operativo a Tallinn un ufficio traduzioni per assistenza a cittadini italiani ed imprenditori intenzionati a sviluppare attività produttive nell'area baltica. Http://www.feanor.com/italia%20estonia%20commercio%20estero.pdf  Per imprenditori e aziende Aziende italiane nel settore meccanico, alimentare, della ricerca e sviluppo hanno contribuito allo sviluppo dell'economia del nuovo paese Ue, caratterizzato da una veloce e continua crescita del Pil (tra il 5 ed il 6%), da competenza in settori come le biotecnologie, l’Information Technology, le telecomunicazioni, e da un ottimo rapporto prezzo/prestazioni nel mercato del lavoro e dei servizi. Il mercato estone non è esteso, ma può servire da ponte per il mercato russo e scandinavo (area baltica). Per le prospettive di sviluppo economico visitare questo link: http://www.Feanor.com/invest%20in%20estonia.pdf    
   
   
L'ESTONIA PREVEDE UN TASSO DI CRESCITA DEL PIL DEL 6% PER I PROSSIMI 4 ANNI.  
 
Tallin, 27 gennaio 2005 - Particolare interesse per le tecnologie informatiche, Internet e telecomunicazioni. Nokia ed Ericsson hanno già investito in stabilimenti produttivi nella giovane repubblica baltica. Il limitato impatto del governo sulle attività delle imprese e la presenza di manodopera a basso costo, ma con elevata scolarità, fanno prevedere una crescita degli insediamenti produttivi anche da parte di altri Paesi Europei. I piani di sviluppo prevedono il contenimento dell'aumento dei salari ed uhna progressiva riduzione del costo dei beni di consumo. Ormai paese scandinavo a tutti gli effetti, e quindi vicino a Svezia e Finlandia, l'Estonia cerca ora di aumentare i contatti con i Paesi nel Sud Europa, come Spagna ed Italia. Fino ad ora i contatti con l'Italia sono stati basati sull'importazione di beni di consumo, vestiario, calzature, generi alimentari. Ancora poco rilevanti le importazioni di macchinari. Alcune aziende del Nord-est hanno investito in impianti per la produzione di formaggio ed alimentari, ma si prevede un incremento di attività produttive legate alla lavorazione del legno, plastica e lavorazioni meccaniche, per poter approfittare della localizzazione geografica, vicina alla parte più avanzata della Russia, e del ricco mercato finlandese. Maggiori informazioni sui principali indicatori economici, sulle prospettive di sviluppo economico e sulle possibilità d'investimento: http://www.Feanor.com/invest%20in%20estonia.pdf  
   
   
GIORNATA D'INFORMAZIONE SU SCIENZE UMANE E SOCIALI NEL 6PQ  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - Il 4 febbraio si svolgerà a Tallinn, in Estonia, una giornata d'informazione su scienze umane e sociali nel Sesto programma quadro (6Pq). La manifestazione si occuperà in particolare delle opportunità del 6Pq per gli specialisti in scienze sociali e i ricercatori in scienze umane, e fornirà inoltre una panoramica della partecipazione dell'Estonia al 6Pq. Per ulteriori dettagli: Margit Lehis E-mail: margit@irc.Ee  
   
   
LA QUALITÀ È AI PRIMI POSTI NELLA CLASSIFICA DELLE PRIORITÀ DI AZIENDE GRANDI E PICCOLE GRANDE INTERESSE È EMERSO NEL CORSO DEL CONVEGNO ‘QUALITÀ È VALORE – VERSIONE 2.0’ ORGANIZZATO DA P4Q E DALLA UNIVERSITÀ BOCCONI  
 
Milano, 27 gennaio 2005 - Cento persone tra liberi professionisti, manager di imprese pubbliche e private e rappresentati di istituzioni e università. Questa la radiografia della platea che ha partecipato e animato il convegno dal titolo ‘Qualità è valore – versione 2.0’ voluto da P4q e svoltosi lo scorso 20 gennaio. L’incontro non ha certo deluso le aspettative. A testimoniarlo è l’interesse con il quale gli intervenuti hanno seguito le presentazioni che si è concretizzato nel dibattito finale durante il quale numerosi sono stati gli interventi dalla platea. Segnale questo che denota come la relazione tra qualità e valore nel contesto di un’impresa, e più in generale la questione della valorizzazione degli asset intangibili, sia oggi una questione prioritaria per manager e consulenti. Merito dell’interesse suscitato va certamente ai relatori che hanno saputo dare forza e concretezza a concetti che sono tutto tranne che semplici da affrontare e illustrare. Alla base dell’iniziativa vi sono i risultati della ricerca che P4q ha condotto con il Professor Alessandro Nova dell’Università Bocconi di Milano. Ricerca che è giunta alla sua seconda edizione e che è oggi in grado di mettere maggiormente in luce - perché articolata su un periodo triennale e sull’analisi di oltre 330mila bilanci raffrontati a 31mila bilanci di aziende certificate - come l’impatto della qualità sia in grado di concretizzarsi positivamente e di trasformarsi in voce di bilancio. Questa è proprio la filosofia di partenza che Augusto Salzani, Amministratore delegato di P4q, azienda che si occupa di ricerca e servizi nel campo dell’economia d’impresa, ha illustrato nell’intervento di apertura: tradurre la qualità in valore. Calcolare l’impatto che gli investimenti destinati a portare maggiore qualità nei prodotti, servizi e processi hanno sui bilanci, quindi sulla competitività. Filosofia che P4q ha tradotto in modello matematico e in servizi che consentono alle imprese di qualsiasi natura e dimensione di calcolare i benefici della qualità. Salzani ha sottolineato come questo risultato sia il frutto della efficace e proficua collaborazione tra la sua società e l’ateneo milanese che nella persona di Alessandro Nova ha presentato i risultati e, soprattutto, le considerazioni derivanti dalla versione aggiornata della ricerca. L’elemento certamente più significativo è quello che ha messo in luce come indubbiamente la qualità certificata costituisca uno dei fattori che influenzano positivamente le prestazioni di un’impresa. Certo ci sono imprese che per localizzazione, settore o dimensione, e per capacità del management hanno saputo sfruttare al meglio i vantaggi derivanti da qualità e certificazione (quelle di medie dimensioni localizzate al nord Italia) mentre altre non sono riuscite a concretizzare le aspettative. In ogni caso si sottolinea che la qualità non deve essere vista come elemento risolutivo di tutti i problemi e soprattutto non deve essere ‘di facciata’. In questo caso, infatti, la qualità può svuotarsi di significato impedendo all’impresa di sfruttarne i potenziali effetti positivi. Le imprese che intendono invece operare seriamente devono prevedere adeguati tempi di adattamento per assimilare il fattore qualità, devono coglierne tutti gli aspetti in modo da comprendere a fondo l’impatto che la qualità ha sui processi e devono essere capaci di adottare un’organizzazione sufficientemente flessibile per evitare che una eccessiva rigidità strutturale ne vanifichi i vantaggi. All’intervento di Alessandro Nova sono seguiti quelli di Marco Giaccone di Bpu Banca e di Giuseppe Barranco di Valdivieso di Moore Stephens Concorde. Il primo ha illustrato gli aspetti relativi all’accordo internazionale Basilea 2 che fanno riferimento alla valutazione dei beni intangibili - come la qualità - in fase di definizione del rating per l’accesso al credito. Il secondo ha ulteriormente enfatizzato tale argomento sottolineando come sia fondamentale, in un momento che vede le imprese ricercare l’efficienza attraverso strumenti come la revisione dei processi e gli investimenti in innovazione, iniziare a dare valore a nuovi asset intangibili e trovare nei modelli di accesso al credito risposte adeguate. Giovanni Bogani, segretario generale di Aioici, ha invece testimoniato il punto di vista degli enti di certificazione. Il dato che certamente è stato messo in risalto è il tasso di crescita del numero di imprese certificate: il 15% solo nel corso dell’ultimo anno. Si tratta di una tendenza che non accenna a rallentare sia dal punto di vista numerico, sia qualitativo. Questo perché sempre più imprese si trovano nell’esigenza di mostrarsi in modo trasparente a tutti gli attori che concorrono alla loro esistenza: management, dipendenti, azionisti, clienti. Attori che tendono a elevare le loro richieste spingendo quindi le imprese a migliorarsi costantemente e la qualità, dimostrata e comunicata attraverso la certificazione, è elemento fondante di questo processo di miglioramento. Tutti i concetti affrontati dai relatori precedenti hanno trovato una sorta di contenitore riassuntivo in ottica strategica nell’intervento di Marcello Dimitri di Fita Confindustria il quale ha voluto sottolineare che il primo passo che le imprese devono compiere risiede nel modificare la percezione con la quale la qualità viene vista: da costo a opportunità e quindi elemento che concorre alla creazione del valore. Da questo presupposto scaturisce un’analisi che Dimitri ha compiuto nel mondo delle piccole e medie imprese per descrivere in che modo la scelta di investire in qualità si traduce in efficacia e in effettivi ritorni. Il tutto ribadendo il fattore qualità nel contesto dei processi di accesso al credito alla luce di Basilea Infine il caso concreto. L’esperienza di un’impresa che non solo ha scelto di credere fortemente nella qualità ma che ha anche tradotto questo impegno in investimenti. Massimo Francese, amministratore delegato di Icm, impresa specializzata nella fornitura di servizi a valore aggiunto destinati alle imprese che utilizzano il software gestionale Sap, ha messo in luce i benefici derivanti dall’utilizzo del servizio €Quity messo a punto da P4q. Benefici che si sono tradotti in risultati concreti come la riduzione dei costi d’esercizio legati al personale, senza compromessi sul livello e la qualità del servizio offerto, nonché in benefici fiscali. Www.p4q.it  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO, MINISTERO DEL LAVORO, REGIONE LOMBARDIA E AIBA PROMUOVONO “FUTURO ASSICURATO”: CORSO DI FORMAZIONE PER LAUREATI NON OCCUPATI DA AVVIARE ALLA PROFESSIONE DI BROKER ASSICURATIVO  
 
 Milano, 27 gennaio 2005 - La professione del broker ha acquisito un’importanza sempre più rilevante all’interno dello scenario economico italiano. Quello del brokeraggio assicurativo è un mercato in forte espansione che già nel 2003 ha intermediato premi per 13.200 milioni di euro. La grande trasformazione dell’economia industriale richiede continuamente il coinvolgimento attivo dei broker assicurativi (oggi in Italia sono circa 4.000) che, riducendo l’esposizione al rischio delle aziende clienti, sono in grado di garantire un considerevole valore aggiunto alle imprese, che possono così concentrarsi tranquillamente nel loro core business. La professione richiede quindi una elevata competenza tecnica dei rischi aziendali che, alla luce dell’evoluzione del sistema produttivo, hanno registrato una forte dilatazione. Un bagaglio culturale che non può prescindere da una continua e qualificata attività formativa. Nell’ambito dell’articolato programma dedicato alla formazione, l’Aiba promuove “Futuro Assicurato” un nuovo progetto co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo/ministero del Lavoro/regione Lombardia. Organizzato in collaborazione con Poiesis Public, il corso, riservato a laureati in materie economiche e giuridiche, non occupati, si terrà a Milano dal 28 gennaio al 31 luglio 2005, per un totale di 330 ore di lezione, cui si aggiungono altre 314 ore di stage, da svolgersi presso aziende associate all’Aiba. L’obiettivo di “Futuro Assicurato” è quello di fornire conoscenze e capacità tecniche e di gestione di alto livello, indispensabili per avviare i partecipanti alla professione di broker assicurativo. La parte didattica del corso sarà curata da docenti ed esponenti di primo piano del settore. Allo scopo di garantire una elevata qualità dell’apprendimento, nel corso verrà dato ampio spazio all’analisi di casi aziendali ed esercitazioni pratiche. Nel 2005 l’Aiba ha ulteriormente ampliato la mission di Aba (Accademia di Brokeraggio Assicurativo), un organismo costituito per diffondere la cultura assicurativa e offrire agli operatori del settore le conoscenze tecniche più adeguate e in linea con le esigenze emergenti e sofisticate del mercato. L’attività di Aba si muove oggi su tre direttrici: Formazione come contributo sociale - “Futuro Assicurato”, corso gratuito rivolto a giovani laureati non occupati da avviare alla professione di Broker. Corsi di alta specializzazione – dedicati a figure professionali qualificate, già operanti presso le aziende associate. Quest’anno Aba propone un corso realizzato in collaborazione con Cineas (Consorzio Universitario per l’Ingegneria delle Assicurazioni del Politecnico di Milano), dal titolo, ”Il Broker: tecniche e metodologie di gestione dei rischi”, che si svolgerà a Milano dal 4 marzo al 2 luglio 2005. Incontri monografici di approfondimento a tema - “Un giorno, un problema, una soluzione”, giornate di studio che trattano e approfondiscono le diverse tematiche di ordine tecnico e gestionale. Il corso di alta specializzazione realizzato dall’Aba in collaborazione con il Cineas, è rivolto ai professionisti che vogliono approfondire le conoscenze e gli strumenti di lavoro e di analisi più efficaci e coerenti per affrontare, con la massima competenza professionale, tutte le fasi del processo di risk analysis, risk mapping e risk management per le aziende clienti. I docenti sono professori universitari di comprovata esperienza, provenienti dai principali atenei italiani, affiancati da esperti broker operanti nel mercato italiano e internazionale. Con “Un giorno, un problema, una soluzione”, Aba propone, anche quest’anno, un programma di incontri di perfezionamento per approfondire specifiche tematiche tecniche e gestionali. Sono incontri itineranti tenuti in diverse sedi territoriali secondo una logica di servizio per le imprese associate, rivolti a persone in possesso di esperienze professionali di base. Per l’edizione 2005, in partenza da marzo, il programma è stato ampliato fino a comprendere le più innovative coperture di rischio e i più aggiornati modelli gestionali e di confronto con il mercato. Gli ultimi dati di mercato disponibili (fine 2003) indicano una forte presenza dei broker nell’assicurazione danni dove hanno gestito premi per circa 10.824 milioni di euro, pari al 31,6% del totale (29,9% nel 2002). Considerando il solo settore dei rischi aziendali la penetrazione dei broker è superiore al 70%. Dati che testimoniano come il broker sia l’interlocutore preferito per la gestione dei rischi delle imprese industriali e di servizi. Aggiungendo l’attività su altri rami, nel 2003 è ulteriormente aumentato il peso specifico dei broker che hanno gestito premi complessivi per 13.200 milioni di euro (11.822 nel 2002), pari al 13,60% dell’intero mercato. I broker di assicurazioni e/o riassicurazioni hanno raggiunto le 3.950 unità (+7,8% rispetto al 2002). Le imprese operanti sul mercato sono salite a 932 (+2,2%); le persone fisiche iscritte all’Albo sono 3.018 (+9,6%). La Lombardia si conferma come la regione con il maggior numero di broker (403 iscritti all’Albo), pari al 31,7% del totale italiano. Seguono il Lazio con 181 iscritti all’Albo (14,3%), il Veneto e il Piemonte con 111 (8,7%), l’Emilia Romagna con 94 (7,4%). In riferimento alle grandi zone geografiche, il nord Italia ha il 65,4% degli iscritti (era il 65,1 nel 2002), il centro sale al 23,6% (22,8% nel 2002) mentre il sud scende al 10,9% (12,1 nel 2002).  
   
   
ARTI E MESTIERI ENTRANO IN AZIENDA CON CESIM PER STIMOLARE LA GENERAZIONE DELLE IDEE UN TALK SHOW TELEVISIVO AIUTA A COMPRENDERE COME SVILUPPARE LE DOTI CREATIVE E LE CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE  
 
Milano, 27 Gennaio 2005 – Cesim, azienda leader nell'offerta di progetti formativi basati sulle simulazioni, presenta “Arti&mestieri”, il nuovo percorso di apprendimento per stimolare in azienda i processi di generazione di nuove idee. Dal connubio tra l’idea originaria di Cesim di “fare a pezzi la formazione” ossia renderla disponibile sotto diversi contenuti (newsletter, prodotti audio-visivi, comunicati radio, etc.) fruibili a frammenti e i nuovi percorsi formativi orientati a stimolare l’innovazione e la creatività in azienda nasce il programma “Arti&mestieri”. In “Arti&mestieri” i partecipanti vengono messi a confronto con alcuni professionisti che, per la natura del mestiere che svolgono, devono costantemente far ricorso alla creatività o alla comunicazione. La novità di “Arti&mestieri” è il format utilizzato: i partecipanti sono spettatori di un vero e proprio talk show televisivo, con tanto di presentatore, interpretato dal formatore, e ospite del “faccia a faccia”. Nel corso della “puntata”, della durata di due ore circa, il presentatore intervista l’ospite, sulla base di un copione preparato appositamente per affrontare i temi della creatività e della comunicazione in relazione con il mestiere che l’ospite realmente svolge. Ad esempio, per affrontare il tema della creatività, il percorso prevede incontri con scrittori, pittori, musicisti, scultori, registi e pubblicitari. Per affrontare il tema della comunicazione, invece, gli ospiti sono presentatori televisivi, avvocati, amministratori di condomini e operatori di call center. L’intervista mira a far emergere quali sono i meccanismi della creatività e della comunicazione per il mestierante, quali rapporti sussistono, ad esempio, tra la generazione delle idee e le regole e le costrizioni, da dove nascono le intuizioni, da dove provengono gli stimoli che danno il via al processo ideativo e portano alla realizzazione di un’idea, etc. Obiettivo dell’incontro non è quello di contestualizzare i concetti emersi nell’ambiente aziendale in cui il partecipante opera, quanto stimolare i ragionamenti e le riflessioni del singolo in maniera del tutto libera. “Nelle aziende c’è un gran bisogno di generare nuove idee e, quindi, di interventi che stimolino le persone a generarle”, spiega Marco Rosetti di Cesim. “La teoria sostiene che ogni individuo ha le stesse potenzialità ma c’è chi coltiva la propria creatività e segue gli stimoli esterni facendone un valore e chi no. Questo tipo di interventi sul ragionamento, come il percorso Arti&mestieri, tentano di stimolare ulteriormente la produzione di idee che ogni individuo già pone in essere e di “disseppellire” la creatività che, per pigrizia, il soggetto preferisce lasciare da parte”.  
   
   
ROMA, EMERGENZA ABITATIVA: INCONTRO COMUNE - REGIONE  
 
Roma, 27 gennaio 2005 - Si sono incontrati ieri, presso la sede dell’Assessorato Urbanistica e Casa della Regione Lazio, l’Assessore alle Politiche Abitative del comune di Roma Claudio Minelli, il delegato all’Emergenza Abitativa Nicola Galloro, il Presidente dell’Ater di Roma Di Cosimo e l’Assessore Regionale Luciano Ciocchetti. E’ stato svolto un ampio esame dei problemi abitativi a Roma con l’obiettivo di pervenire alla definizione di un protocollo d’intesa complessivo capace di affrontare le questioni dell’emergenza abitativa collegate altresì con le necessarie scelte di nauta urbanistica che le due amministrazioni dovranno assumere nei prossimi mesi e con la possibilità di acquisire alloggi già disponibili sul mercato e presso gli enti previdenziali. Regione e Comune hanno convenuto sull’opportunità di concertare ed attiva un secondo programma straordinario per l’emergenza abitativa, nel quale far confluire le disponibilità finanziarie comunali e regionali. Concordano inoltre, di promuovere presso il Ministero dell’infrastrutture un incontro per aprire un tavolo di trattativa per tali problematiche che certamente assumono una valenza anche nazionale. Il tavolo di lavoro aperto oggi, continuerà la prossima settimana con l’intervento anche dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Roberto Morassut per l’esame delle questioni urbanistiche connesse all’individuazione delle aree su cui allocare i finanziamenti pubblici già disponibili. In tale contesto si è anche avviata a soluzione la questione relativa agli immobili Gepra, relativamente a quegli inquilini che non possono esercitare il diritto di opzione; sarà in tal modo possibile risolvere i problemi relativamente ai 55 alloggi Gepra che verranno acquistati dal Comune per essere successivamente inseriti nelle procedura prevista dalla delibera comunale 139/2001 che consente l’acquisto agli stessi inquilini con le garanzie previste da tale delibera. L'assessore alle Politiche abitative Claudio Minelli ha infine dichiarato: esprimo la mia soddifdazione personale perchè ci sono tutti i presupposti per una realizzazione di un secondo programma straordinario per fronteggiare l'emergenza abitativa a Roma. La Regione intende partecipare con circa 60 milioni di euro ad un intervento importante che si aggiunge allo stanziamento straordinario (205 mln di euro) del Comune di Roma già in prevsto sulla casa. E' altrettanto importante la comune volontà di aprire un tavolo con il Ministero delle Infrastrutture per conivolgere su questo piano il Governo.  
   
   
PROGRAMMA DI ISPEZIONI PER LA SICUREZZA IN AMBITO AEROPORTUALE  
 
Roma, 26 gennaio 2005 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, ed il Consiglio di Amministrazione hanno dato mandato al Direttore Generale, Com.te Silvano Manera di presentare nel prossimo Cda, fissato per il 9 febbraio, un dettagliato programma di ispezioni per garantire ed innalzare ulteriormente la sicurezza negli aeroporti, sicurezza intesa come safety aeroportuale, e security, la sicurezza all’interno ed all’esterno degli aeroporti per la prevenzione di atti illeciti. Il programma si inquadra perfettamente nella nuova organizzazione dell’Enac che diventerà operativa dal 1° febbraio e che trasforma l’Ente in una struttura più dinamica ed efficiente con l’eliminazione di un livello gerarchico, con l’aumento della valenza organizzativa destinata alle ispezioni e con il decentramento di varie attività, soprattutto ispettive, sul territorio. La nuova organizzazione ed il bilancio dell’attività dell’ente, a poco più di un anno dall’insediamento dei nuovi organi ed alla luce del percorso di costruzione dell’Autorità del settore e del nuovo assetto dell’aviazione civile, verranno presentati domani in un incontro dal titolo “Enac 2004: La costruzione dell’Autorità – Il nuovo assetto dell’aviazione civile”. L’incontro si svolgerà dinanzi al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ing. Pietro Lunardi, e con la partecipazione dei più importanti operatori del sistema aeroportuale italiano, a partire dalle ore 16:30, presso l’Area Archeologica Città dell’Acqua, Trevi Mondadori.  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENAC DELIBERA LA NORMATIVA SUI TEMPI DI VOLO E DI SERVIZIO DEL PERSONALE NAVIGANTE  
 
Roma, 26 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Enac, nella riunione odierna, ha terminato l’analisi della nuova normativa nazionale in materia di tempi di volo e di servizio del personale navigante che opera nel trasporto aereo passeggeri e merci ed ha deliberato la decorrenza di tale normativa dalla fine di marzo 2005, in concomitanza con l’avvio della stagione estiva dello Iata, fissando a dodici mesi il periodo transitorio di adeguamento dei vettori aerei. Dopo un lungo confronto, viene finalmente concluso un complesso iter che ha avuto come obiettivo quello di far armonizzare l’Italia con gli altri Paesi Europei, superando la circolare nazionale di riferimento che risale al 1997. L’enac ha raggiunto questo traguardo seguendo l’indirizzo ricevuto a suo tempo dal Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Mario Tassone. La normativa prevede l’introduzione del concetto di “Flight Duty Period” e tiene conto anche del ritmo circadiano, valutando quindi attentamente la fatica operazionale complessiva dell’impiego del personale navigante. L’enac, inoltre, nel prossimo Consiglio, fissato per il 9 febbraio, esaminerà per le deliberazioni conseguenti anche il limite di età di mantenimento delle licenze di pilotaggio e la raccolta dei dati di sicurezza, il cosiddetto Flight Data Monitoring, tasselli aggiuntivi di uniformazione del trasporto aereo nazionale a quello del resto d’Europa.  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO CONVOCA UNA RIUNIONE SU SISTEMA AEROPORTUALE SICILIANO IL 3 FEBBRAIO - IL CDA ENAC RISCONTRA UN RITARDO NELL’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI SU PALERMO  
 
Roma, 26 gennaio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile riunitosi ieri ha, tra gli altri punti all’ordine del giorno, valutato lo stato di realizzazione degli interventi inseriti nell’accordo di programma quadro sottoscritto nel novembre 2001 con la Regione Siciliana. All’esito della valutazione sono state riscontrate forti criticità nell’esecuzione dei lavori a cura della società di gestione dell’aeroporto di Palermo. Al fine di esaminare nella complessità l’attuazione degli interventi del programma, il Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, ha convocato per giovedì 3 febbraio p.V., alle ore 19:00, presso la Direzione Generale dell’Ente, una riunione sul sistema aeroportuale siciliano, invitando a partecipare il Presidente della Regione Siciliana, On. Salvatore Cuffaro, l’Assessore al Turismo, Comunicazione e Trasporti, On. Fabio Granata, ed i vertici delle società di gestione degli aeroporti siciliani di Catania, Palermo e Trapani. Il Presidente, inoltre, ha dato mandato al Direttore Generale Com.te Silvano Manera di disporre un monitoraggio continuativo sui lavori in corso in Sicilia, in modo da assicurare che vengano conclusi gli interventi entro i tempi previsti e che vengano utilizzati i fondi ad essi destinati.  
   
   
CNEL: SU FERROVIA SOLO IL 10,7% DEL TRASPORTO MERCI 2005 ANNO DI SVOLTA PER LA LIBERALIZZAZIONE DEL TRAFFICO SU ROTAIA  
 
 Roma, 27 gennaio 2005 - A quasi cinque anni di distanza dall’avvio della liberalizzazione, la quota di mercato del trasporto merci su ferrovia conquistate dalle nuove imprese si attesta appena sul 5%, con punte del 35% solo in aree particolarmente strategiche come il corridoio del Brennero. Complessivamente, sulle rotaie passa non più del 10,7% del totale del trasporto merci, contro il 68,2 del traffico su strada, il 16% di quello attraverso le vie d’acqua e lo 0,4% aereo. Basti pensare che, su un totale di 216.788 milioni di tonnellate per chilometro di merci, 147.958 milioni sono da attribuire all’autotrasporto e solo 23.197 milioni alle ferrovie. Questi i dati emersi in occasione dell’incontro sulla “Liberalizzazione del trasporto merci su rotaia”, organizzato oggi al Cnel. Il 2005, però, sarà un anno di svolta per la liberalizzazione del mercato ferroviario italiano. Dopo una prima fase, che ha visto affermarsi alcune imprese come Rtc e Ferrovie Nord Cargo, è previsto, infatti, l’ingresso di una società svizzera e di una tedesca e anche Trenitalia si appresta ad entrare nei mercati europei. Una vera rivoluzione rispetto alla situazione precedente, in cui a ogni passaggio di frontiera si cambiava locomotiva, macchinisti e società di trazione, con una sola compagnia per ogni Paese. Questa rivoluzione traina una serie di altri cambiamenti nel settore. Il mercato delle fabbricazioni di locomotive si è surriscaldato, quello dei carri ferroviari si è segmentato in una specializzazione sempre maggiore. Ancora più radicale è la trasformazione dei sistemi telematici di controllo della circolazione delle merci e i servizi ferroviari diventano più frequenti e di migliore qualità. L’italia si trova a una svolta anche dal punto di vista legislativo, con la redazione finale dei decreti di applicazione delle direttive europee in materia di regolazione dei servizi ferroviari, che permetteranno di snellire le procedure. Su questi temi, il Cnel intende promuovere un confronto con le istituzioni, le parti sociali e i principali attori del mercato, per approfondire i nodi cruciali del processo di liberalizzazione.  
   
   
PATENTE A PUNTI: PUBBLICATO SUI SITI DI INTESACONSUMATORI IL TESTO DEL RICORSO DA INOLTRARE AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE ED ALLE PREFETTURE PER NON PERDERE I PUNTI PATENTE  
 
 Roma, 27 gennaio 2005 - Dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il taglio a distanza dei punti della patente al proprietario del mezzo in assenza dell’identificazione del guidatore, i telefoni dell’Intesaconsumatori sono assaliti da migliaia di cittadini ai quali sono stati sottratti i punti. Qualora il ministro Lunardi non dovesse varare un decreto per l’automatica restituzione dei punti patente illegittimamente sottratti, Intesaconsumatori, che ha pubblicato sui siti www.Intesaconsumatori.it, www.Adoc.org, www.Adusbef.it, www.Codacons.it, www.Federconsumatori.it, il fac simile di ricorso da inviare a prefettura e al ministero delle Infrastrutture per evitare la decurtazione dei punti, promuoverà migliaia di ricorsi al giudice di Pace. Questo – fa sapere l’Intesa - anche per sollevare la questione delle sanzioni previste per l’ipotesi di mancata indicazione, da parte del proprietario, del nome di chi guidava l’auto quando è stata commessa la violazione. Disposizione criticata da numerosi giuristi tra cui Salvatore Raimondi, ordinario di Diritto amministrativo nell’ateneo di Palermo, che afferma: “A mio modo di vedere questa disposizione è incostituzionale. È prevista da un articolo del Codice della strada che punisce chi non si presenta alla polizia per esibire patente o libretto”. Dello stesso parere il professor Filippo Satta, amministrativa alla Sapienza di Roma: “Mi pare assurdo un invito alla delazione tanto pressante. Nel diritto amministrativo non conosco nulla di simile”.
Testo della Sentenza 27/2005 sulla decurtazione dei punti patente  (file formato .Doc - dim. 110 Kb)

Fac simile di ricorso da inviare a prefettura e al ministero delle Infrastrutture per evitare la decurtazione dei punti    (file formato .Doc - dim. 22 Kb)

 
   
   
NETA ACQUISISCE DA FOXBORO SCADA IL RAMO D’AZIENDA DEDICATO ALLE PUBLIC UTILITIES RAFFORZANDO PRESENZA E LEADERSHIP  
 
Milano, 27 Gennaio 2005 - Neta, la società del gruppo Engineering leader in Italia nel mercato Energy&utility, ha acquisito da Foxboro Scada il ramo d’azienda dedicato alla fornitura di soluzioni software per il mercato delle Utility. L’accordo, siglato il 30 dicembre 2004, consente a Neta di diventare proprietaria del prodotto I-cis (la soluzione Foxboro per il mercato Utility) e di consolidare la propria presenza sul mercato, non solo ampliando il proprio parco clienti ma anche facendo proprie professionalità e competenze specializzate. “L’acquisizione del ramo d’azienda Utility di Foxboro Scada rientra nella strategia di Neta e del Gruppo Engineering di rafforzare sempre più la propria presenza sui mercati verticali, integrando alle migliori soluzioni informatiche disponibili sul mercato le migliori competenze di business e di processo” ha dichiarato Gloria Gazzano, Amministratore Delegato di Neta “e quindi l’esperienza e la conoscenza maturate dalle persone Foxboro in tanti anni di presenza sul mercato saranno preziose ed entreranno a far parte del grande patrimonio di Neta”. Ovviamente anche il parco clienti di Neta, oltre 170 aziende tra le più significative in Italia, si arricchirà delle aziende che hanno adottato la soluzione Cis; tali aziende beneficeranno di un partner che dispone di oltre 300 persone completamente focalizzate sul loro mercato, che ha già trasformato in soluzioni tutti i recenti cambiamenti normativi legati alla liberalizzazione dei mercati energetici ed è pronta a guidarli attraverso le nuove sfide del mercato.  
   
   
ALL’ORIENTALE LINGUE E MULTICULTURALITÀ PER LAVORARE NEL MEDITERRANEO E’ L’ULTIMO CORSO DI LAUREA DELL’ATENEO DI PALAZZO GIUSSO. C’È TEMPO FINO AL 28 FEBBRAIO PER ISCRIVERSI  
 
Napoli, 27 gennaio 2005 - Attraversa tre facoltà (Lettere, Lingue e Scienze Politiche) ed è indirizzato a chi intende operare negli enti locali, nelle aziende, nel turismo e nella cooperazione. E’ il corso di laurea in "Relazioni culturali e sociali nel Mediterraneo", l’ultimo nato in casa Orientale. Per iscriversi c’è tempo fino al 28 febbraio. Possono accedervi tutti coloro che hanno un diploma di laurea del vecchio o del nuovo ordinamento con un taglio linguistico, letterario o relativo a tematiche culturali, storiche, economiche e sociali. (Più precisamente in Lingue culture e istituzioni nei Paesi del Mediterraneo, Lingue e culture comparate, Lingue e culture dell'Asia e dell'Africa, Lingue, letterature e culture dell'Europa e delle Americhe, Plurilinguismo e multiculturalità, o altre lauree equipollenti, anche della Facoltà di Scienze Politiche). Studio delle lingue in funzione della comunicazione interculturale e specialistica da un lato, e delle discipline storico-culturali, socio-economiche, politico-istituzionali e giuridico-amministrative dall’altro, sono le coordinate del nuovo corso di studi dell’Ateneo di Palazzo Giusso. “Questo è un corso capace di fornire una dimensione ‘tricefala’- spiega il Presidente del Centro di Ateneo Tutorato e Orientamento dell’ateneo Luigi Mascilli Migliorini – nel senso che cala lo studente in una dimensione multidisciplinare e policentrica. Fornire una visione euro-mediterranea al passo con i tempi, in modo da intercettare nuove e proficue opportunità culturali ed economiche per la Campania e per il Mezzogiorno è l’obiettivo che ci proponiamo. Credo che ci siano tutte le carte in regola per raggiungerlo” Un’iniziativa che punta a ripetere il successo ottenuto dall’ex Scuola di studi arabo islamici e del Mediterraneo, divenuta la quarta facoltà dell’Università di Napoli L’orientale, che dal 2001 a oggi ha fatto registrare un incremento del duecento cinquanta per cento di iscritti. “Un chiaro segnale – conclude Migliorini - di come eventi come l'undici settembre rappresentano uno stimolo ad interrogarsi su problemi che erano rimasti in qualche modo nascosti e che le tragedie di questi anni portano fragorosamente alla ribalta.”  
   
   
EUROPAINFORMA: 106 PERCORSI IN 106 PROVINCE LA CAROVANA DEL CIDE INCONTRA GLI STUDENTI ITALIANI  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2005 - Campagna di informazione e formazione per conoscere la nuova Europa e la sua Costituzione Il Centro nazionale di informazione e documentazione europea ha organizzato Europainforma un programma multimediale di informazione e formazione sul processo d'unificazione europea e la sua Costituzione dedicato agli studenti italiani. Europainforma è organizzata in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, l'Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo, la Commissione Europea-rappresentanza in Italia, l'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia. Dopo la presentazione a Roma dell'amministratore Cide Carlo Curti Gialdino alla presenza del Vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini e di Giovanni Salimbeni Direttore Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo, Pier Virgilio Dastoli Direttore Commissione Europea - Rappresentanza in Italia, Gino De Vecchis Presidente Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, la carovana di Europainforma è partita martedì 18 gennaio da Catania e Caltanisetta e, fino al 9 maggio quando giungerà a Roma, toccherà tutti i centosei capoluoghi di provincia d'Italia per incontrare direttamente 30mila studenti di mille istituti scolastici. “L'entrata in circolazione della Moneta unica europea, l'allargamento a venticinque Stati membri dell'Unione, la firma della Costituzione europea a Roma il 29 ottobre 2004 spiega l'Amministratore unico del Cide prof. Carlo Curti Gialdino - hanno aperto una nuova fase storica, economica e politica nel processo d'unificazione continentale. Il Cide ritiene fondamentale che gli studenti italiani siano informati dei contenuti di questa nuova fase affinché possano formarsi adeguatamente per diventare cittadini protagonisti della nuova Europa e coglierne le opportunità di vita e di lavoro”. Nel corso di ogni incontro gli studenti, con l'intervento degli animatori del Cide e la partecipazione dei loro insegnanti, compiranno un Percorso info-didattico con la visita ad una mostra itinerante, la proiezione di un video promozionale articolato nel gioco sms4you condotto dal dee-jay Pippo Pelo, la distribuzione di duecentomila copie del Cd Europainforma. L'incontro si concluderà con la cerimonia della consegna ufficiale della bandiera dell'Unione europea all'istituto ospitante. Il Cd propone attraverso tre percorsi (Unita nella diversità, Storico-istituzionale, L'unione europea per i giovani ed il mondo) e trentasei sezioni un vero e proprio training formativo attraverso l'illustrazione dei principali contenuti del processo d'unificazione europea: la storia, le istituzioni ed il loro funzionamento, gli eurodiritti, la cittadinanza europea attiva, l'impegno dell'Unione europea per la pace, la sicurezza, la giustizia internazionale, la tutela dell'ambiente, lo sviluppo economico e sociale. Dopo aver completato questi Percorsi i partecipanti saranno davvero dei cittadini europei Informa e potranno partecipare al gioco creativo, attraverso il sistema testnet, sul sito www.Cide.it  Il Testnet propone quesiti sugli argomenti trattati nello svolgimento dei Percorsi. Il punteggio ottenuto con le risposte esatte consente di vincere immediatamente degli sms gratuiti. E' inoltre possibile concorrere ai fantastici premi finali, venticinque videotelefonini di ultima generazione e la partecipazione gratuita al Gran Premio d'Italia di Formula 1 come ospiti dell'Aci, inviando un sms di considerazioni personali sul processo d'integrazione europea (“Un pensiero per l'Europa”).  
   
   
IL QUARTO OCEANO? LO STUDIA IL CNR RIENTRA DOMANI A VENEZIA, DOPO UNA MISSIONE INTERNAZIONALE, LA NAVE DA RICERCA “URANIA” DEL CNR, CHE HA STUDIATO LA SEPARAZIONE NEL MAR ROSSO FRA L’ARABIA E L’AFRICA  
 
Roma 27 gennaio 2005 - Negli atlanti si dovrà aggiungere, nella zona del Mar Rosso, un altro oceano. E’ quanto emerso dai rilevamenti della nave da ricerca "Urania" del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che dopo una campagna oceanografica nel Mar Rosso, frutto di un progetto internazionale, rientra domani a Venezia. L'elaborazione dei dati acquisiti e lo studio dei campioni porterà nuove conoscenze sui processi che accompagnano la nascita di un nuovo oceano, a seguito della spaccatura di un continente. “Il Mar Rosso, infatti, si sta formando per la separazione dell'Arabia dall'Africa – afferma Enrico Bonatti, direttore dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr -, separazione iniziata qualche milione di anni fa e che continua ancora oggi alla velocità di circa 1 centimetro all'anno. Lo stesso tipo di processo che, probabilmente, ha portato alla nascita dell'oceano Atlantico, a seguito del distacco delle Americhe dal continente europeo-africano, oltre 100 milioni di anni fa”. La spedizione, parte del progetto di ricerca europeo "Euromargin", è stata condotta dalla Sezione Geologia Marina di Bologna, dell'Istituto di Scienze Marine del Cnr, con la partecipazione anche di studiosi inglesi, francesi, tedeschi, egiziani, dell'Arabia Saudita, dell'Università di Roma La Sapienza e della Columbia University di New York. La ricerca si è concentrata sulla zona assiale del Mar Rosso, proprio dove sta iniziando la separazione tra la placca arabica e quella africana, che si manifesta con un'intensa attività sismica e vulcanica sul fondo, ad oltre 2mila metri al di sotto del livello del mare. “La nave Urania - prosegue Bonatti - ha portato a termine una fitta maglia di rilievi geofisici, usando onde acustiche di diverse frequenze, per ottenere sia una morfologia ad alta risoluzione del fondo, sia immagini delle strutture geologiche presenti al di sotto del fondo marino. Abbiamo effettuato anche rilievi magnetometrici, e campionato le rocce basaltiche prodotte dal vulcanismo e i fluidi caldi, altamente metalliferi, emessi dal fondo, lungo l'asse attivo del Mar Rosso”. Per informazioni: prof. Enrico Bonatti, direttore dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr, tel. 051.6398935  
   
   
GIOVEDÌ 27 GENNAIO PROVVEDIMENTO TARGHE ALTERNE DALLE 8 ALLE 20 IL SERVIZIO ATM  
 
Milano 27 gennaio 2005 - In seguito al provvedimento delle targhe alterne previsto per giovedì 27 gennaio, dalle 8 alle 20, Atm potenzierà il servizio nell’arco della giornata compatibilmente, per le ore di punta, con la disponibilità delle vetture. In relazione al contestuale incremento della domanda di trasporto sarà, quindi, inevitabile che nelle ore di punta mattutina si abbia un aumento rispetto all’attuale numero dei passeggeri. Con l’aumento del numero di vetture in servizio, potrebbe inoltre non esserci più corrispondenza (nella fascia oraria 8-20) tra gli orari esposti e l’effettivo passaggio dei veicoli, fatta eccezione per le linee interurbane. A chi proviene da fuori Milano, per accedere alla città si consiglia di utilizzare i parcheggi di corrispondenza, ubicati nelle immediate vicinanze delle vie di accesso (tangenziali, autostrade, ecc.). In particolare, segnaliamo i parcheggi situati in corrispondenza delle linee metropolitane: M1: Molino Dorino, Bisceglie; Lampugnano; San Leonardo, Sesto Marelli; M2: Crescenzago, Cologno Nord, Famagosta, Gessate, Cascina Gobba, Romolo; M3: San Donato 1 e 2. Telefonando al Numero Verde Atm 800.80.81.81, è possibile prenotare il posto macchina presso uno dei suddetti parcheggi; sul sito internet www.Atm-mi.it sono pubblicati i percorsi di accesso ai parcheggi. Ricordiamo, infine, che presso tutte le rivendite autorizzate Atm sono in vendita gli abbonamenti giornalieri che, a seconda dell’area prescelta, possono essere utilizzati come un qualsiasi documento a vista per 24 ore dalla prima convalida (senza scadenza oraria e con un numero di viaggi nell’ambito della giornata illimitati): Abbonamento 1 giorno urbano, 3,00 euro: vale sulla rete urbana, sui tratti in Milano di tutte le linee interurbane Atm, delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord e sul Passante ferroviario Abbonamento 1 giorno cumulativo Area Piccola, 4,60 euro: vale sulla rete urbana e interurbana Atm e sulle linee interurbane integrate nel Sitam, limitatamente all'Area Piccola. Abbonamento 1 giorno cumulativo Area Media, 6,10 euro: vale sulla rete urbana e interurbana Atm e sulle linee interurbane integrate nel Sitam, limitatamente all'Area Media. Abbonamento 1 giorno cumulativo Area Grande, 7,40 euro: vale sulla rete urbana e interurbana Atm e sulle linee interurbane integrate nel Sitam, limitatamente all'Area Grande. Abbonamento 1 giorno cumulativo Area Plus 1, 8,40 euro: vale sulla rete urbana e interurbana Atm e sulle linee interurbane integrate nel Sitam, nell’intera area servita. Per ulteriori informazioni: Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o sito Internet www.Atm-mi.it