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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2005
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INDAGINE ICE- AIE SUL MERCATO DEL LIBRO IN CINA: IL MESSAGGIO DEL VICE MINISTRO ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE URSO AL PRESIDENTE DELL'AIE FEDERICO MOTTA  
 
Milano, 23 febbraio 2005- Questo il testo del messaggio inviato dal Vice Ministro alle Attività Produttive Urso al presidente dell'Associazione Italiana Editori (Aie), Federico Motta, in occasione della presentazione dell'indagine sul mercato del libro in Cina: "Questa indagine nasce grazie ad un Accordo di settore tra il Ministero delle Attività Produttive e l'Aie. E' stata fortemente voluta perché l'editoria italiana deve essere sempre più capace di affrontare le nuove frontiere linguistiche e soprattutto riuscire ad aprirsi a nuovi mercati. Oggi l'italiano è una lingua alla riscossa. Come il nostro made in Italy. E la Cina sarà il mercato del futuro. Abbiamo lanciato lo scorso anno proprio su questo paese un programma di promozione straordinario, chiamato "Marco Polo" e costituito da oltre 200 eventi tricolori. Abbiamo portato la Ferrari, le sfilate di moda, il cinema, la gastronomia. E, oggi, anche il libro italiano. In Cina ci sono possibilità insospettate per la nostra cultura, una volta individuati i settori e i campi del sapere in cui la nostra produzione è forte e può interessare anche i cinesi. La cultura deve stabilmente far parte delle nostre esportazioni perché è veicolo di più competenze, materie, settori. Allora entrare in questo mercato può essere importante perché ci consente di programmare meglio la politica di sostegno, grazie a una migliore conoscenza del mercato. Sono consapevole dei rischi, del ridotto raggio d'azione che gli editori italiani potranno trovare in prima battuta, costretti dai problemi legati alla mancanza di libertà di edizione e ai problemi di contraffazione. Ma l'impegno del Ministero continuerà nel segno di una costante attenzione e tutela al commercio di beni e servizi immateriali, quali certamente sono i diritti d'autore".  
   
   
IL MERCATO DEI LIBRI IN CINA CRESCE E VUOLE STRUMENTI PER FARLO RAPIDAMENTE. PRESENTATA L’INDAGINE ICE- AIE. UN DATO? IL 60% DEI CINESI LEGGE UN LIBRO AL MESE. FILONI DI BUSINESS LA PSICOLOGIA, I LIBRI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E IL SETTORE DELLA LETTERATURA PER RAGAZZI  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - I cinesi? Leggono, leggono, leggono. Più della metà del miliardo e 300milioni di abitanti della Cina (il 60,4% per la precisione) legge qualcosa come un libro al mese, pur confrontandosi con un mercato editoriale ancora molto contenuto (568 sono le case editrici, di piccole e medie dimensioni e ancora controllate dallo Stato). L’italia? E’ tutta un’altra storia: solo il 41% degli italiani legge un libro. Ma parliamo di un libro all’anno… E’ quanto emerge dall’indagine, presentata oggi, 22 febbraio, a Milano, “Il mercato dei libri in Cina: quali opportunità per l’editoria italiana”, commissionata alla società cinese Bejiing Topview Consulting & Trading Ltd e realizzata per conto dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) su proposta dell’Associazione Italiana Editori (Aie), nell’ambito dell’Accordo di Settore, con la collaborazione del Ministero delle Attività Produttive. Una fotografia completa del settore, con luci e ombre (la sintesi dettagliata è in allegato). La lettura - Perché i cinesi leggono? La maggior parte dei lettori cinesi ritiene che si debba spendere più tempo a leggere per aumentare le conoscenze e affinare le proprie abilità per affrontare e reggere la concorrenza sul mercato del lavoro. La produzione cinese - Nel 2002 sono stati pubblicati, nel paese, 170.962 titoli, l’11% in più rispetto all’anno precedente. 100.693 erano i titoli nuovi, gli altri ristampe o nuove edizioni. Il numero totale di copie stampate è stato di 6miliardi e 750milioni, con un aumento del 6,5% rispetto all’anno precedente, cifra tuttavia inferiore a quella del 1998 e del 1999. I volumi dedicati alla cultura, scienza, istruzione e sport coprono l’82% del totale delle copie, mentre quelli dedicati all’arte il 4%, ponendosi al secondo posto. Il mercato librario - I libri di testo (scolastici e universitari) costituiscono la parte più importante della produzione editoriale cinese: nel 2002 rappresentavano il 46,5% del totale, anche se per volume di vendite raggiungono il 56,5% del totale (in alcune regioni più arretrate il volume di vendita raggiunge perfino l’80- 90% della vendita totale). Importante inoltre il segmento dei libri per l’infanzia (sono 200milioni i piccoli lettori cinesi), che copre il 20% del totale del business del copyright dei libri, costituendo la parte più vivace e interessata allo scambio di diritti. La pirateria - Il fenomeno rappresenta un gravoso problema per la Cina, sebbene sia stata rafforzata la tutela del diritto d’autore, in osservanza alla recente adesione ai trattati internazionali. Nel 2003, gli uffici regionali di tutela del copyright hanno sequestrato 67 milioni di prodotti pirata, fra cui 24milioni di libri. L’italia interessa? Quasi tutte le case editrici cinesi intervistate (quante sono?) si sono dimostrate interessate sia all’acquisto di titoli italiani, sia a stabilire rapporti con le case editrici italiane (anche se la lingua italiana si insegna solo a livello universitario). Quali i filoni? La psicologia applicata, il management ecc.), il settore della letteratura per ragazzi, dove è più forte il bisogno di alimentare il mercato con l’import di titoli e dove si percepisce una maggiore dinamicità. Anche per l’industria tipografica italiana – che conosce punte di eccellenza – ci sono buone possibilità di alleanze e forme di cooperazione economica con l’industria cinese, ancora piuttosto arretrata nel suo insieme (la Cina è il terzo maggior Paese importatore di macchine da stampa). E come si entra in Cina? Il mercato è ancora abbastanza chiuso: gli editori possono entrare solo con un ufficio di rappresentanza locale, con un partner locale o costituendo una joint venture. Export italiano in Cina – Le cifre sono ancora molto basse: l’Italia nel 2003 ha esportato libri in Cina per 0,21 milioni di dollari (Hong Kong per oltre 31milioni di dollari e gli Stati Uniti per oltre 13milioni di dollari). I commenti – “Considero l'indagine un primo passo per conoscere ed imparare a confrontarci con questo mercato in grande movimento, permettendo agli editori italiani di affrontarlo con maggiore consapevolezza – ha sottolineato la dirigente Area Sistema Moda, Persona e Tempo Libero dell’Ice, Laura La Corte - L’immagine che ne emerge è di un Paese fortemente “curioso”, dove il governo cinese comincia ad aprire prudentemente questo settore, che fino a poco tempo fa era chiuso. Non ci scordiamo che a fianco di un sistema statale si fa spazio una nuova realtà fatta di case editrici che cominciano ad operare secondo logiche di mercato, con una ricca offerta editoriale. Alcune di queste mostrano un vivo interesse a stabilire rapporti con le case editrici italiane. Con quest’indagine offriamo inoltre per la prima volta alle aziende italiane delle informazioni molto preziose ed operative, come i canali di vendita, le agenzie cinesi per la gestione dei diritti, le società di import-export, i dipartimenti governativi”. “Certamente, nel passato – ha spiegato il presidente dell’Aie, Federico Motta -, il forte controllo governativo sull’industria editoriale era un fattore di forte inibizione di ogni prospettiva di investimento da parte delle imprese estere. La cosa interessante è che oggi questo controllo si sta allentando, ci sono aperture che occorrerà verificare nella loro effettiva portata, ma che se reali potranno aprire un mercato con un bacino di utenza davvero incredibile. Per il libro scolastico come per il libro di varia, per i libri per ragazzi come per l’editoria d’arte o universitaria. L’editoria italiana, come si dimostrava lo scorso anno nella ricerca sull’insieme dell’import-export italiano di diritti d’autore, cerca nuovi mercati e quindi guarda con attenzione anche al mercato cinese. Ma è allo stesso tempo consapevole dei rischi e delle difficoltà, a partire da quelli derivanti dalle limitazioni alla libertà di edizione e dal rispetto dei diritti d’autore”.  
   
   
L’IPR - L’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE INGLESE DELLE RELAZIONI PUBBLICHE OTTIENE IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DALLA CORONA E DAL GOVERNO  
 
 Milano, 23 febbraio 2005 - Ipr – Institute of Public Relations, l’associazione professionale delle relazioni pubbliche nel Regno Unito, ha ottenuto dalla Corona e dal Governo il riconoscimento giuridico diventando così Cipr - “Chartered Institute of Public Relations”. E' un riconoscimento che testimonia il ruolo e l’importanza delle relazioni pubbliche nella società e nel mondo del lavoro. Una organizzazione riconosciuta quale punto di riferimento per il settore tutela l'interesse pubblico sul quale in misura crescente tendono a influire le attività professionali. Anche in Italia da tempo si discute di riconoscimento giuridico della Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana). Il riconoscimento dell’Ipr conferma che, al pari della Ferpi in Italia, l’Istituto svolge un ruolo di leadership, sviluppando linee guida, creando standard qualitativi fondati sulla formazione permanente dei suoi soci, sviluppando rapporti con le istituzioni educative e responsabilizzando i soci applicando rigorosamente il Codice di Comportamento già adeguato al protocollo mondiale etico della Global Alliance for Public Relations and Communication Management ratificato a Roma nel 2003. Chris Genasi, presidente del Cipr, ha dichiarato che “questo riconoscimento sarà ricordato come la pietra miliare nella storia dell’Istituto e delle relazioni pubbliche nel mondo. Siamo stati riconosciuti come l’organizzazione ufficiale preposta a fornire e consolidare le linee guida per l’esercizio della professione.”. Colin Farrington, direttore generale del Cipr, ha a sua volta affermato che “Il riconoscimento dell’Istituto faciliterà ai datori di lavoro, ai clienti e alla società in generale il compito di distinguere i professionisti delle relazioni pubbliche affidabili e preparati al rispetto del Codice di Comportamento da coloro che non lo sono. L’appartenenza all’Istituto è sempre stata subordinata a requisiti quali professionalità, impegno e rispetto degli standard qualitativi ma ora, grazie a questo riconoscimento ufficiale, i soci del Cipr hanno ottenuto anche l’appoggio e l’approvazione del mondo esterno. L’appartenenza al Cipr diventa così un‘ulteriore chiara dimostrazione di professionalità”. Sissi Peloso – Presidente Ferpi, ha così commentato la notizia: "I soci Ferpi festeggiano in questi giorni il riconoscimento ottenuto dai colleghi inglesi di Cipr, un obiettivo condiviso da lungo tempo e che ha dettato molte politiche associative comuni, come l'impegno nell'aggiornamento e nell'etica professionale. La scelta del governo inglese riaccende le speranze dei relatori pubblici italiani, che fin dagli anni '70, anno in cui fu fondata la Ferpi, chiedono interventi a tutela del mercato di riferimento tramite il riconoscimento della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana quale garante della professionalità dei propri iscritti. L'intervento rientra nel più ampio progetto governativo del riconoscimento professionale, noto anche come "proposta Vietti" che, nonostante gli annunci ripetuti, ancora non è approdata al consiglio dei ministri anche a causa dei veti incrociati tra ordini professionali e associazioni non riconosciute. Le ultime notizie dal "Palazzo" parlano dell'inserimento di una delega al Governo per la riforma delle professioni nell'ambito del Decreto sulla competitività. Se così fosse si avrebbe la ragionevole speranza di una riforma entro la fine della legislatura”.  
   
   
C’È UN NUOVO CONSUMATORE ALL’ORIZZONTE: NUOVI STILI DI CONSUMO E NUOVE FORME DI COMUNICAZIONE”  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Il programma dei Corsi di Aggiornamento professionale del Centro Studi Unicom prosegue con un nuovo incontro organizzato in collaborazione con l’Editoriale Largo Consumo su un tema di viva attualità. Sono previsti due incontri a numero chiuso: Giovedì 24 Febbraio e Giovedì 17 Marzo, ambedue a Milano presso la sede dell’Associazione, con identico programma, che alleghiamo. La partecipazione è strettamente riservata ai collaboratori delle Associate Unicom.  
   
   
UNA RICERCA IBM "DÀ LA SVEGLIA" AI PRODUTTORI DI BENI DI CONSUMO L'ESISTENZA DI MARCATE DIFFERENZE NELLA PERCEZIONE DEI RAPPORTI TRA RETAILER E PRODUTTORI RIVOLTI AL CONSUMER MINACCIA SERIAMENTE LA PRODUTTIVITÀ DELL'INTERO SETTORE  
 
Armonk, Ny, 23 febbraio 2005 - Una nuova ricerca globale condotta da Ibm Business Consulting Services su oltre un centinaio di retailer e produttori di beni di consumo ha rivelato l'esistenza di marcate differenze nella percezione dei rapporti tra le due categorie, evidenziando una seria minaccia per la produttività dell'intero settore. Le aziende rivolte al mercato consumer stanno attraversando una fase di profondi cambiamenti, che vede uno spostamento delfocus, inizialmente concentrato solo sul consumatore, verso la propria clientela retail. Lo studio condotto da Ibm Business Consulting Services e dalla Economist Intelligence Unit ha evidenziato una serie di manchevolezze che i retailer imputano ai loro fornitori. Soltanto il 9% dei retailer, intervistati da Ibm, ritiene infatti che i produttori possiedano una conoscenza sufficientemente approfondita dei propri obiettivi di business. In effetti, i retailer hanno espresso una profonda insoddisfazione in diverse aree dei rapporti con i fornitori, in particolare in quegli aspetti che consentono loro di differenziarsi dalla concorrenza quali lo sviluppo della conoscenza dei consumatori e la progettazione ed esecuzione delle promozioni. I retailer hanno dichiarato di sollecitare fortemente i produttori a fornire loro assistenza nel merchandising oltre che suggerimenti sulle esigenze degli acquirenti con l'obiettivo finale di sviluppare efficacemente le proprie attività. I retailer chiedono ai produttori di valorizzare il loro know-how relativo ad acquirenti e consumatori per innovare efficacemente i prodotti, definire promozioni mirate per gli acquirenti e fornire preziosi suggerimenti riguardo il merchandising e nuovi formati di punto vendita. Ad esempio, l'indagine ha rivelato che i retailer con un fatturato superiore a 1 miliardo di dollari considerano la conoscenza del cliente a livello di negozio e i servizi di merchandising e category management due delle principali priorità che verranno richieste ai produttori nei prossimi cinque anni. "Avendo concentrato storicamente l'attenzione sul consumatore quale unico 'cliente', i produttori di beni di consumo si trovano oggi nella condizione di dover identificare nuovi metodi per comprendere meglio le esigenze anche dei clienti retail e fornire loro un consistente valore aggiunto", ha sottolineato John Breuer, Consumer Products Industry Partner di Ibm Bcs. "Le aziende orientate al consumer devono infatti bilanciare le esigenze in rapida evoluzione di consumatori sempre più accorti con i retailer che reclamano servizi, prezzi e prodotti sempre più esclusivi, con la conseguenza di ridefinire il modo stesso di fare business". I risultati dello studio mostrano come il 95% dei retailer e una percentuale simile di produttori di beni di consumo ammettano la grande importanza dello sviluppo congiunto del know-how riguardante consumatori e acquirenti, in quanto la mancanza di efficaci modelli di sviluppo collaborativi ha spinto alcuni importanti retailer a sviluppare un proprio bagaglio di conoscenze riguardo gli acquirenti. "Se i produttori orientati al mercato consumer cedessero tale capacità ai retailer, rischierebbero di vedere ulteriormente ridotti i loro spazi", ha osservato Breuer. "I produttori di beni di consumo si trovano infatti sottoposti a crescenti pressioni dal lato della domanda che li spingono a rivedere criticamente le loro organizzazioni commerciali e marketing, i ruoli e le competenze dei key account manager e la loro capacità di sviluppare un know-how approfondito riguardante consumatori e acquirenti". Il report Ibm mette in risalto come, per operare con successo con i retailer, le aziende operanti sul mercato consumer debbano sostenere la redditività dei loro clienti e aiutarli a centrare i loro obiettivi business. Lo studio ha rivelato come uno dei principali ostacoli risieda nella carenza, da parte degli account manager, di competenze analitiche e di gestione strategica necessarie per raggiungere questi due importanti obiettivi. Le aziende produttrici di beni di consumo hanno identificato chiaramente questo problema. Tra le problematiche più citate dalle aziende intervistate per ciò che riguarda le capacità di gestione clienti indispensabili per migliorare la redditività figurano anche lo sviluppo delle competenze degli account team e la pianificazione e definizione congiunta degli obiettivi. Il report Ibm rivela che per migliorare le performance in quest'area i team commerciali e gli account manager dei produttori di beni di consumo devono spostare il focus dalla "vendita dei prodotti" al soddisfacimento delle esigenze di business dei clienti. La conseguenza è quella di sviluppare nuove competenze per soddisfare i mutati obiettivi dei retailer attraverso una maggiore capacità e agilità. Mentre la quantità di dati relativi a consumatori e acquirenti cresce vertiginosamente, è chiaro che a retailer e produttori di beni di consumo fanno spesso difetto le capacità tecnologiche per gestire e analizzare tali informazioni, sia singolarmente che congiuntamente. Per valorizzare queste informazioni i produttori devono sviluppare le infrastrutture e le capacità tecniche necessarie per integrare e analizzare rapidamente i dati necessari per rispondere a domande o esigenze specifiche. Oggi molte aziende analizzano separatamente differenti data set. In futuro queste stesse aziende dovranno implementare un'integrazione dati su larga scala allo scopo di creare una rappresentazione olistica di un particolare problema o aspetto, facilitando la definizione di una risposta più completa ed efficace.  
   
   
UNBRANDED COMUNICA PER CLARIS VITA E PRESENTA LA SUA NUOVA SEDE  
 
Milano, 23 febbraio 2004 - Unbranded, l’agenzia di pubblicità guidata da Lorenzo Cascino, al termine di una gara, si è aggiudicata il budget pubblicitario della compagnia di assicurazioni Claris Vita. La compagnia di assicurazioni operante nel ramo vita è appena entrata a far parte del colosso assicurativo austriaco “Uniqa Group”. Unbranded seguirà, per il 2005, tutte le attività di comunicazione di Claris Vita. In questa occasione, Lorenzo Cascino - già Account Supervisor per Ogilvy & Mather, Publicis e Bgs D'arcy – oggi al timone di Unbranded, coglie l’occasione insieme al suo staff di presentare la nuova sede dell’agenzia. Unbranded dai primi di febbraio si è trasferita in Via Alamanni 16/2 a Milano; il nuovo recapito telefonico è 02-36.50.46.59. Gli indirizzi mail rimangono invariati. Www.unbranded.it    
   
   
HUAWEI TECHNOLOGIES ITALIA AFFIDA A MERIDIAN COMMUNICATIONS LA COMUNICAZIONE D’AZIENDA  
 
Milano, 23 Febbraio 2005 – La filiale italiana di Huawei, società cinese leader nell’alta tecnologia, specializzata nella ricerca e sviluppo, produzione e commercializzazione di apparati di comunicazione con un vasto portafoglio di prodotti e servizi per reti fisse, mobili, ottiche, dati e terminali, prima al mondo nella tecnologia Adsl basata su Internet in modo nativo (Ip-dslam) per supportare al meglio Tv, accesso Internet superveloce nonché Voce e Nuovi Servizi, affida la propria comunicazione aziendale a Meridian Communications, società di Pr e Comunicazione con forte specializzazione nel settore dell’Information Technology e delle Telecomunicazioni. A seguito dell’accordo stipulato, Meridian Communications si occuperà di gestire ogni aspetto relativo ai rapporti con la stampa italiana. “Siamo soddisfatti di questo accordo ed entusiasti di conoscere da vicino la tecnologia più avanzata esistente oggi. La Cina sta vivendo un periodo di forte crescita economica e siamo certi dell’interesse dei media per questo Paese e per Huawei in particolare” sostiene Silvia Ceriotti, Amministratore della Società di Comunicazione. “Abbiamo deciso di affidare a Meridian Communications la gestione della nostra comunicazione d’azienda poiché siamo convinti della necessità di essere correttamente rappresentati presso stampa e media nazionali attraverso una società specializzata nel settore Ict come si è dimostrata essere Meridian Communications.” è il commento di Marco Bertolotti, Direttore Marketing & Communications di Huawei Technologies Italia.  
   
   
LA COMUNICAZIONE DEL CENTRO BENESSERE ALAIN MESSEGUE AFFIDATA A ANNABISTUDIO  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - A partire da quest’anno il Centro Benessere Alain Mességué ha affidato l’attività di Pr e ufficio stampa su tutto il territorio nazionale all’agenzia milanese annaBistudio con l’incarico di promuoverne la comunicazione. All’interno dell’agenzia i riferimento sono: Anna Boccoli, Dedi Salmeri e Federica Santi. Per info. Tel. 02-89078350.  
   
   
“VEDIAMOCI CHIARO”: NELLE SCUOLE DELLA CAMPANIA ARRIVA LA CAMPAGNA PER PREVENIRE I DISTURBI DELLA VISTA .  
 
Napoli, 23 febbraio 2005 - Ha come testimonial Bud Spencer, e verrà realizzata in 50 scuole elementari e materne della Campania. Sono queste le cifre di “Vediamoci chiaro” la campagna promossa dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (Iapb) per favorire una cultura di prevenzione sulla salute degli occhi per i più piccoli. Mercoledì 23 febbraio alle 11 nell’ex Aula Consiglio Regione Campania (Centro Direzionale, isola F 13) conferenza stampa di presentazione. Partecipano il Presidente della Regione Antonio Bassolino, l’attore Bud Spencer, il presidente della Sezione Italiana Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità Giuseppe Castronovo e il dottor Filippo Cruciani dell’Istituto di Oftalmologia dell’Università “La Sapienza” di Roma.  
   
   
LA DOBBIACO CORTINA SU SKY TV UNA TROUPE DI ICARUS HA SEGUITO I FRATELLI GUIDO E PAOLO BARILLA  
 
Dobbiaco, 23 febbraio 2005 - Scoprire il fascino dello sci di fondo attraverso l’esperienza di una coppia “anonima” di fondisti al via di una granfondo magica come la Dobbiaco Cortina. È questo il leit motiv del servizio di apertura di “Icarus – Alla ricerca del limite” la trasmissione televisiva di Sky Sport 2. Gli inviati di Sky Tv hanno seguito la competizione di sci nordico sulle code di Guido e Paolo Barilla, da sempre appassionati di sci nordico. I fratelli Barilla, in occasione della competizione dello scorso 6 febbraio, hanno smesso per un giorno i panni di industriali di successo per indossare quelli più comodi, ma non meno faticosi, di fondisti. Con la prossima puntata di Icarus si affronterà un viaggio alla scoperta dell’anima più profonda di una disciplina sportiva che affascina non solo per il rapporto diretto con la natura, ma anche per i rituali della preparazione. Un esempio su tutti, la preparazione degli sci che precede il momento agonistico e che è una fase altrettanto carica di tensione: “Una scelta errata della sciolina può compromettere non solo la gara, ma il piacere di una giornata sugli sci” come sottolinea con enfasi lo “skiman” Guido Barilla. Lungo i 42 chilometri del tracciato che separano Dobbiaco da Cortina d’Ampezzo, i fratelli Barilla raccontano impressioni ed emozioni di una delle più affascinanti manifestazioni, giunta quest’anno alla 28esima edizione. Non sono immagini e parole di due personaggi famosi della nostra imprenditoria, ma il racconto di due fondisti tra i milleduecento che hanno preso parte alla Dobbiaco Cortina. Conduce la puntata di Icarus il giornalista Biagio Maglienti. Icarus – Alla ricerca del limite è programmato su Sky Sport 2 giovedì 24 febbraio 2005 alle ore 17.00 in replica alle ore 00.30 e domenica 27 febbraio alle ore 07.30. Inoltre su Sky Tg 24 sabato 26 febbraio alle ore 18.35 e in replica il giorno successivo alle ore 11.35. Www.skytv.it  www.Dobbiacocortina.org  
   
   
GIOVANNI SOLDINI ANCORA PROTAGONISTA SU SAILING CHANNEL, LA TV DEL MARE DISPONIBILE SUL CANALE 236 DI SKY  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Venerdì 25 febbraio alle ore 22.30 andrà in onda la seconda parte di Ocean Race - Quebec-st Malo On Board with Giovanni Soldini. Dopo averci mostrato la partenza, i segreti della navigazione, la battaglia per le prime posizioni, la vita a bordo e l'uscita in Atlantico, prosegue il viaggio con Giovanni Soldini, il più grande navigatore solitario che l’Italia abbia mai avuto. Nel corso della nuova puntata a bordo del suo trimarano Tim Progetto Italia, sarà possibile rivivere in prima persona la Quebec-st Malo, sperimentando cosa voglia dire attraversare l’Atlantico su questo mostro tecnologico in compagnia di Giovanni e del suo equipaggio.  
   
   
ESSENZA E FORMA L'ARCHITETTURA IN CINA DAL 1840 AD OGGI DI PETER ROWE E SENG KUAN  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - "Essenza e forma" analizza i vari periodi stilistici e i fenomeni sociali che accompagnano il processo di modernizzazione: la contrapposizione tra tradizionalismo e modernismo, le influenze straniere, la prima generazione di architetti cinesi, la risposta alla modernizzazione, le interferenze politiche, la polemica del ³grande tetto², il conflitto con il moderno, la ³Febbre Culturale², commercializzazione e internazionalizzazione dell¹architettura, il processo di modernizzazione negli ultimi anni. Il libro è illustrato da numerose immagini che accompagnano le descrizioni degli edifici e da brevi profili biografici dei maggiori architetti e istituzioni cinesi. "Questo bellissimo libro ci restituisce molto di ciò che è stato progettato e il meglio di ciò che è stato costruito in Cina da architetti locali e stranieri nel corso del Novecento." William C. Kirby (Harvard University) postmedia 2005 224 pp. -- 76 illustrazioni euro 18,60  
   
   
IL PRIMO DISCO DEGLI EVELINE DAL TITOLO "HAPPY BIRTHDAY, EVELINE!!!" PRODOTTO DA FILIPPO D'ESTE (EX MIRASPINOSA) E LA SHYREC, USCIRÀ IL LUNEDÌ 4 APRILE 2005  
 
Milano, 23 febbraio 2005 - Finalmente ci siamo! Dopo un'attesa durata oltre un anno, esce la prima produzione Shyrec con gli Eveline, un quartetto di Bologna dalle ottime capacità tecniche ed espressive. Sono state realizzati 11 pezzi cantati in inglese, che si muovono dal post-rock allo swing, dal pop al jazz, offrendo anche un piccolo tributo al grande Robert Wyatt (uno dei loro grandi amori). Shyrec è nata circa un anno per idea di Filippo D'este, musicista/produttore che dopo la piacevole e fruttuosa esperienza con i Miraspinosa (Consorzio Produttori Indipendenti e My Real Sound Records) ha dato il via a questa nuova esperienza: "Suono da molti anni ormai e l'incontro con Mirka Valente prima e Gianni Maroccolo dopo, sono state tappe fondamentali per la mia vita artistica, a loro mando un caloroso grazie. Shyrec sta avendo un seguito grazie al contributo di tante persone le quali spero riescano a trovare con questo lungo parto degli Eveline e con le prossime uscite previste entro la fine dell'anno, le meritate soddisfazioni a lungo cercate. Auguro agli Eveline tutta la fortuna che meritano. Abbiamo cercato di riproporre le stesse emozioni che provate all'ascolto del loro demo circa un anno fa. Credo che ci siamo riusciti. Un primo passo sta per essere compiuto, piccolo ma importante. Grazie Eveline, grazie Shyrec."