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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2005
Web e diritto per le nuove tecnologie
MISURE DI SICUREZZA: 31 DICEMBRE 2005  
 
Ricordiamo che il 31 dicembre 2005 scade il termine per l'adozione delle misure minime di sicurezza cosiddette "nuove" (quelle, cioè, non previste dalla normativa previgente) tra le quali vi è anche la redazione del documento programmatico sulla sicurezza (Dps). Mentre al 31 marzo 2006 scade il termine per adottare le misure di sicurezza quando si dispone di strumenti elettronici che, per obiettive ragioni tecniche, non consentono in tutto o in parte l'immediata applicazione delle misure minime. Le misure rientrano nell’ambito di quanto previsto dal Decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 denominato “Codice in materia di protezione dei dati personali”, che raccoglie in maniera organica tutte le disposizioni relative alla privacy e riunisce in unico contesto la Legge n. 675/96, gli altri decreti legislativi, i regolamenti e i codici deontologici che si sono succeduti negli anni, nonché la “giurisprudenza” del Garante e la Direttiva Ue 2000/58 sulla riservatezza nelle comunicazioni elettroniche. Sul sito del Garante della Privacy nella sezione Fac-simile e adempimenti è possibile prendere visione del Documento programmatico sulla sicurezza e della relativa guida operativa.  
   
   
MONSTER.IT È ON AIR  
 

Entra nel vivo il nuovo progetto di advertising di Monster.it, leader italiano nel recruiting online. Declinata su una serie di media differenti, la prossima campagna sarà volta alla costruzione di una strategia di comunicazione multicanale e integrata che vedrà coinvolti tv, radio, cinema, stampa, sponsorship e internet. Protagoniste assolute una serie di operazioni che permetteranno al leader mondiale del recruiting on line di godere della visibilità su vari e differenti mezzi di comunicazione. L'abbinamento internet-off line (che comprende anche il Monster University Tour all’interno di diversi atenei italiani), assicurerà di fatto a Monster.it una copertura totale dei media, vecchi e nuovi, e permetterà il raggiungimento immediato di tutti i target di riferimento. L'obiettivo primario per la primavera 2005 è la radio. Dopo aver sponsorizzato "Lavoro&Carriere", la trasmissione dedicata al mondo delle professioni di Radio 24, è partito infatti un piano di comunicazione radiofonica che coinvolge tre fra le maggiori radio italiane: Radio Capital, Radio Deejay e, ancora una volta, l'emittente radiofonica del Gruppo Sole 24 Ore. Il primo flight della campagna radio, studiata dall’agenzia creativa “Sesonrose” di Milano e pianificata da Community, è volta ad aumentare la brand awareness e la conoscenza del marchio e dei servizi Monster. Su Radio Capital gli spot andranno in onda 6 volte al giorno, con un timing che copre tutto l'arco della giornata. È inoltre prevista una comunicazione ad hoc all'interno della trasmissione Il Caffè di Radio Capital. Su Radio Deejay la programmazione sarà esclusivamente mattutina, con 4 comunicati giornalieri. Quanto a Radio 24, si aggiungerà alla sponsorship del programma Lavoro&Carriere la diffusione quotidiana dello spot attraverso 6 passaggi al giorno. I contenuti degli spot, spiritosamente legati a vari dialetti regionali, sono stati pensati per proporre una prospettiva nuova sul recruiting on line che mettesse in primo piano le diverse realtà locali italiane e le loro peculiarità. “Romani, milanesi, toscani, veneti, napoletani, siciliani, sardi: su Monster.it c'è lavoro per tutti” è il concept di questa campagna che vuole anche andare contro gli stereotipi sulla diversa propensione al trovare un impiego a seconda delle regioni di provenienza. “Rispetto agli script degli spot abbiamo cercato di seguire i dettami dell'internazionale, che ci aveva espressamente richiesto "go local!". Vogliamo infatti essere sempre più presenti in tutto il territorio italiano, in modo che i lavoratori di ogni parte del Paese si sentano idealmente uniti dalla possibilità di conoscere e sfruttare le infinite potenzialità del web, lo strumento più rapido ed efficace per cambiare e trovare lavoro”, spiega Nicola Rossi, Marketing and Communication Manager di Monster Italia. Un’ultima curiosità: per ascoltare gli spot e inoltrarli agli amici, è possibile scaricarli direttamente da Monster.it, cliccando sul link in homepage Campagna pubblicitaria 2005.

 
   
   
ACCESSO AI DATI PERSONALI E DIRITTI DEGLI INTERESSATI  
 

Nell'accogliere un ricorso in materia di accesso ai dati personali detenuti da un datore di lavoro e inerenti all'attività lavorativa prestata da un dipendente, il Garante della Privacy ha chiarito che colui che chiede di accedere ai propri dati personali non è tenuto ad indicare specificamente in quali atti o documenti essi sono contenuti. Chi gestisce la banca dati deve comunque comunicare tutte le informazioni in suo possesso. Nel caso di specie il lavoratore, ritenendo inadeguata la valutazione di "sufficiente" espressa in un giudizio professionale complessivo, e considerandosi vittima di un episodio di mobbing, aveva chiesto al datore di lavoro di accedere ai dati contenuti nelle relazioni che potevano contenere una valutazione delle sue prestazioni lavorative, destinate anche a terzi, esercitando il diritto di accesso previsto dal Codice sulla protezione dei dati personali. Di fronte alla mancata risposta, il dipendente aveva presentato ricorso al Garante affinché la sua richiesta venisse soddisfatta. A seguito dell'invito formale dell'Autorità ad aderire alla richiesta del ricorrente, la società affermava di non essere in grado di dare riscontro all'istanza, in quanto la richiesta risultava, a suo avviso, generica e priva dell'indicazione degli specifici documenti a cui si richiedeva l'accesso. Di diverso avviso il Garante, il quale ha precisato che, ai sensi dell'art. 10 del Codice, il titolare del trattamento deve agevolare l'accesso ai dati da parte dell'interessato, anche attraverso un'accurata selezione informatizzata. Non è, dunque, l'interessato che deve specificare in quali documenti sono contenuti i dati personali ai quali richiede di accedere: spetta al titolare del trattamento comunicare all'interessato tutti i dati personali che lo riguardano. In merito alla modalità di comunicazione richiesta dall'interessato, il titolare è tenuto a rendere noti, in forma intelligibile, i dati personali presenti nei suoi archivi, ma non a esibire o rilasciare copia di atti o documenti che li contengono. Questa ultima ipotesi è prevista solo quando l'estrapolazione dei dati da tali documenti risulti particolarmente difficoltosa, e comunque, omettendo i dati riferiti a terzi. In seguito all'intervento del Garante la società dovrà fornire pieno riscontro alla richiesta di accesso, precisando se e quali dati personali del ricorrente detiene.

 
   
   
PRIVACY E GIORNALISMO  
 

A seguito del ripetersi di alcuni casi segnalati all'Autorità dai genitori interessati, il Garante della Privacy ha precisato che non si può pubblicare, senza il consenso dei genitori, la notizia che un minore è in stato di adozione: si tratta di una violazione del Codice sulla protezione dei dati personali e del Codice deontologico dei giornalisti. Il Codice deontologico prescrive una forte tutela della personalità dei bambini, giungendo ad affermare che il diritto del minore alla riservatezza deve essere sempre considerato come primario rispetto al diritto di cronaca. "Quando si parla di bambino adottato, oltre alla legge sulla protezione dei dati personali viene violata anche la normativa in materia di adozione, in particolare dove si affida ai genitori la scelta sui modi e i termini per informare il minore della sua condizione". Il Garante ha quindi chiesto ai mezzi di informazione "di astenersi dal pubblicare tale tipo di notizie, anche se già diffuse da altre testate, altrimenti il Garante dovrà assumere i conseguenti provvedimenti".

 
   
   
DECRETO URBANI: L’ITER DEI PROVVEDIMENTI  
 
A seguito di un quesito pervenuto in redazione, precisiamo che con l’espressione Decreto urbani ci si riferisce al Decreto legge 22 marzo 2004, n. 72, contenente interventi per contrastare la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, nonché a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo, convertito poi nella Legge 21 maggio 2004, n. 128. Il provvedimento, come risulta dagli articoli allora pubblicati, aveva sollevato tante critiche, tanto che nel corso dell’iter parlamentare vari rappresentanti del cosiddetto popolo della rete avevano proposto di bloccarlo e dopo l’approvazione della legge aveva protestato intasando vari siti, compreso quello del Ministero dei Beni Culturali. Successivamente con il Decreto legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito nella Legge 31 marzo 2005, n. 43, il Governo ha cerato di completare la normativa. Ci risulta che ci siano proposte per intervenire sui tre punti più controversi del Decreto Urbani: la locuzione “trarne profitto”, il “bollino blu” e la questione relativa al compenso del 3% sul software di masterizzazione. La locuzione “per trarne profitto” è stata utilizzata per sostituire la locuzione “a fini di lucro” dell'art. 171-ter, comma 1, della Legge 22 aprile 1941, n. 633 in merito all’utilizzazione abusiva di opere dell’ingegno ed alle relative sanzioni. Il bollino è stato introdotto per promuovere la diffusione al pubblico e la fruizione per via telematica delle opere dell'ingegno e reprimere le violazioni del diritto d'autore: consiste in un avviso, adeguatamente visibile, contenente anche l'indicazione delle sanzioni previste in caso di violazione delle disposizioni, che deve affiancare ogni opera on line e che deve informare circa l'avvenuto assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi. Un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sulla base di accordi tra la Siae e le associazioni delle categorie interessate avrebbe dovuto definirne le modalità tecniche. Allo stato non ci risulta che sia stato emanato.  
   
   
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: SPERIMENTAZIONI ANIMALI COSMETICI  
 
Nella causa C-244/03, Francia/parlamento europeo e Consiglio dell'Unione europea. La Corte di giustizia europea con sentenze ha respinto il ricorso della Francia contro il divieto progressivo di sperimentazioni animali per l'elaborazione di prodotti cosmetici e la loro immissione sul mercato. Nella specie, la Francia ha chiesto alla Corte di Giustizia l'annullamento dei divieti di commercializzare prodotti cosmetici contenenti ingredienti o combinazioni di ingredienti sperimentati sugli animali nonché la realizzazione di sperimentazioni animali relative ai detti prodotti, sostenendo, in particolare, che essi violerebbero il principio della certezza del diritto. La Corte ha chiarito che l'annullamento parziale di un atto comunitario è possibile solamente quando gli elementi di cui sia chiesto l'annullamento siano separabili dal resto dell'atto e che tale requisito non è soddisfatto quando l'annullamento parziale richiesto avrebbe come effetto di modificare la sostanza dell'atto. Nella specie, la Corte ritiene che l'annullamento della sola disposizione impugnata, lasciando sopravvivere quella abrogativa del divieto precedente, modificherebbe sostanzialmente le disposizioni in materia di sperimentazione animale per l'elaborazione di prodotti cosmetici. I divieti menzionati sono stati introdotti dalla Direttiva 2003/15/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, che modifica la Direttiva 76/768/Cee del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici. La Direttiva 2003/15/Ce prevede che gli Stati membri vietano progressivamente l'immissione in commercio di prodotti cosmetici quando tali prodotti o i loro ingredienti siano stati oggetto di sperimentazione animale, nonché la realizzazione, sul loro territorio, di sperimentazioni animali relative ai detti prodotti o ingredienti. La direttiva ha soppresso il divieto di immissione in commercio di tali prodotti sino ad allora previsto dalla Direttiva 76/768. La disposizione controversa è, infatti, destinata a sostituire il divieto precedente e presenta, in parte, lo stesso oggetto (modalità del divieto di commercializzare prodotti cosmetici contenenti ingredienti o combinazioni di ingredienti sperimentati su animali). L'abrogazione della precedente disposizione risulta essere conseguenza dell'adozione della nuova. Inoltre, la direttiva 2003/15 pone in risalto la connessione tra le due disposizioni: essa precisa che è essenziale che venga perseguito l'obiettivo dell'eliminazione della sperimentazione animale diretta all'elaborazione di prodotti cosmetici e che il divieto di tali sperimentazioni divenga effettivo sul territorio degli Stati membri. Ciò premesso, la Corte rileva che l'introduzione dei nuovi divieti e l'abrogazione dei precedenti costituiscono un unico indissociabile. La Corte afferma quindi, in conclusione, che l'annullamento parziale richiesto è impossibile e dichiara il ricorso irricevibile.  
   
   
CONFINDUSTRIA: NUOVO SITO  
 

E' on line la nuova versione del sito Confindustria, la quarta dal 1998. Il sito si caratterizza per una maggiore attenzione all'accessibilità, un'accresciuta visibilità sui temi prioritari, un motore di ricerca potente e flessibile ed una grafica nuova, più semplice e moderna. Per accelerare la diffusione delle informazioni, sono stati introdotti i feed RSS, uno strumento che informa sugli aggiornamenti dei siti consentendo agli utilizzatori di accedere immediatamente alle novità d'interesse. Il sito di Confindustria conta oggi oltre 7.000 accessi al giorno, con 5 Gigabyte di informazioni suddivise in più di 70 sezioni che coprono tutti gli aspetti della vita del Sistema Confindustria, dalle ricerche del Centro Studi agli eventi, e molte altre notizie per le Associazioni, le Aziende, i giovani ed i ricercatori. Un'ulteriore novità del sito riguarda la nuova sezione in lingua inglese, che intende dare una maggiore e più immediata visibilità internazionale alle tematiche affrontate dal Sistema. Lo strumento "Parliamo on line", a disposizione di tutte le Organizzazioni direttamente in home page, consente di aprire chat a due o più interlocutori con i colleghi connessi alla parte privata del sito. Per maggiori approfondimenti sulle novità e sulla struttura del sito Confindustria è a disposizione un'apposita pagina descrittiva, in cui è disponibile un file pdf che consente di stampare il folder riassuntivo sull'organizzazione del nuovo sito.

 
   
   
ANTARES HOTELS MILANO. NUOVO SITO E LA CARD PER LO SHOPPING CONVENIENTE  
 

Antares Hotels Milano si presenta on line con una nuova veste ed immagine, una grafica accattivante ed una struttura iconografica ben curata. Il sito è stato completamente rinnovato anche nei contenuti, permettendo una maggiore facilità di navigazione e consultazione in ben 9 lingue: italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco, russo, cinese, giapponese, olandese. Il sito, naturalmente, è ricco di contenuti ed informazioni sui tre hotel del marchio alberghiero meneghino: Antares Hotel Accademia, Antares Hotel Concorde ed Antares Hotel Rubens, per ogni dei quali è previsto un tour virtuale che ci permette di prendere confidenza con la struttura. Sono inoltre presenti collegamenti a vari siti relativi alle Fiere, agli eventi di turismo, cultura e sport, nonché informazioni su cosa c’è da vedere o da fare di sera a Milano. Sul sito è presente anche un form che dà la possibilità di effettuare una prenotazione in modo veloce e sicuro. Antares Hotels Milano rilascia gratuitamente ai clienti delle tre strutture milanesi anche una card che sarà riconosciuta nei negozi convenzionati e permette di effettuare acquisti con sconti che vanno dal 5 al 30% sul prezzo di vendita. Attualmente sono convenzionati già 40 negozi, spacci aziendali,  nelle stock-house ed anche un Hamman, che non solo riconosce un significativo sconto sui vari trattamenti, ma offre gratuitamente la tessera annuale.

 
   
   
PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTÀ: TERZA EDIZIONE  
 
Il 9 giugno, a Milano al Castello Sforzesco, si tiene la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Internazionale alla Libertà, organizzato dall’Associazione Società Libera in collaborazione con la Rai, il Comune e la Provincia di Milano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le precedenti edizioni a Capri nel 2003 e sempre a Milano nel 2004. Società Libera, associazione culturale di ispirazione liberale, promotore dell’iniziativa, con questo Premio intende segnalare Personalità o Istituzioni, nazionali ed internazionali, che si siano distinti, nei rispettivi ambiti, a favore della valorizzazione degli ideali di libertà intesa, particolarmente, come responsabilità individuale. Questa terza edizione vedrà premiare per la sezione “Economia” il professor Mario Monti, per la Ricerca Scientifica la dottoressa Barbara Ensoli, per la Cultura il Camino di Santiago e, infine, nella sezione Premio Speciale alla Libertà, la colombiana Ingrid Betancourt. “Il Premio – ha dichiarato Vincenzo Olita, direttore di Società Libera, - rappresenta oramai un appuntamento consolidato nel panorama culturale italiano. Per la nostra Associazione questa iniziativa assume sempre più un significato particolare. In presenza di una crisi di credibilità della classe dirigente, intesa nel suo complesso, figure guida, come quelle da noi proposte, assumono certamente un significato di rilievo. Un Premio come esempio e allo stesso tempo come messaggio”. Nel corso della cerimonia vi saranno alcuni momenti di spettacolo che vedranno la partecipazione di Luciana Savignano e Alejandro Angelica, Niki Nicolai e Stefano di Battista Jazz Quartet, Vincenzo Bocciarelli, Andrea Cavuoto. La serata sarà poi trasmessa su Rai2 il 16 giugno, in seconda serata.