Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web Prodotti e Novità 
Notiziario Marketpress di Martedì 31 Maggio 2005
Pagina1
L'UNIONE EUROPEA HA IL DOVERE DI TUTELARE I DIRITTI FONDAMENTALI E LE MINORANZE  
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - L'aula procederà a una discussione comune in merito alle relazioni d'iniziativa di Kinga Gál (Ppe/de, Hu) sulla tutela dei dritti fondamentali e di Claude Moraes (Pse, Uk) sulla protezione delle minoranze, entrambe adottate dalla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Diritti fondamentali La presa in considerazione dei diritti fondamentali in tutte le politiche europee, la cooperazione con le autorità nazionali, la difesa di tali diritti nei consessi internazionali e l’istituzione di un Agenzia europea forte e indipendente, responsabile davanti al Parlamento. Sono queste le principali richieste che i deputati sottopongono all’approvazione della Plenaria in merito alla promozione dei diritti fondamentali. Dare nuovo impulso alla politica europea dei diritti fondamentali I deputati ritengono che un’effettiva protezione e promozione dei diritti fondamentali costituisca «la base della democrazia in Europa». Con l’integrazione della Carta dei diritti fondamentali nel trattato costituzionale e con la futura adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu), inoltre, è stato rafforzato notevolmente l’obbligo dell’Unione di garantire una promozione attiva dei diritti fondamentali in tutte le sue politiche. Sin da ora, pertanto, numerosi obiettivi dell’Unione vanno considerati «indissociabili dalla promozione dei diritti fondamentali». Per i deputati è inoltre essenziale «attuare i valori proclamati nei trattati fondatori e nella nuova Costituzione», la cui firma è accolta con favore anche perchè attribuisce alla Corte di giustizia la piena competenza per lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, prevede l’adesione alla Cedu e l’integrazione della Carta dei diritti fondamentali nel Trattato, nonché un uso più sistematico della procedura di codecisione, «rafforzando in tal modo il ruolo del Parlamento europeo». L’attuazione dei diritti fondamentali dev’essere uno scopo di tutte le politiche europee e, a tal fine, le istituzioni dell’Unione devono «tenere pienamente conto di tali diritti e della loro orizzontalità in sede di elaborazione e di approvazione dei testi legislativi». Compiacendosi poi dell’istituzione di un Gruppo di Commissari competente per le questioni ”Diritti fondamentali, lotta contro la discriminazione e parità di trattamento”, i deputati invitano l’Esecutivo ad elaborare una strategia globale e coerente per garantire che i diritti fondamentali siano rispettati in tutte le politiche dell’Unione. Qualsiasi proposta o programma politici e legislativi dovrebbero quindi essere corredati di una valutazione d’impatto per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali. Riferendosi alla nuova minaccia terroristica, è quindi sottolineata la necessità di raggiungere un equilibrio tra le libertà individuali e la sicurezza collettiva attraverso politiche adeguate per conciliare questi due obiettivi. Nel ricordare, poi, che gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione godono di un diritto di ricorso privilegiato davanti alla Corte di giustizia nell’interesse della legge, i deputati ritengono che il Parlamento europeo dovrebbe per tale via «divenire il difensore dei diritti dei cittadini allorché i diritti fondamentali rischiassero di essere inficiati da un atto dell’Unione». Cooperazione con le istituzioni nazionali dei diritti dell’uomo I deputati deplorano che, in sede di attuazione del diritto della Comunità e dell’Unione, alcuni Stati membri manifestino sempre maggiori reticenze in materia di reciproco riconoscimento, «prendendo a pretesto un livello di tutela inadeguato dei diritti fondamentali nell’uno o nell’altro di essi». Questi, ove non vi abbiano già provveduto, sono quindi invitati a creare istituzioni nazionali per la protezione e la promozione dei diritti fondamentali e a dotare le commissioni e gli istituti nazionali di adeguate risorse finanziarie. Convinti dell’esigenza di informare i cittadini sui loro diritti, i deputati ritengono che la costituzione di commissioni e di istituti nazionali per i diritti fondamentali possa permettere alle Ong «di strutturare meglio le loro posizioni, di precisare maggiormente le loro richieste e le loro denunce di trattamenti ritenuti abusivi». La Commissione, inoltre, dovrebbe prestare attenzione «alle ripetute e continue violazioni dei diritti dell’uomo - segnatamente i diritti civili come il diritto attivo e passivo di partecipare ai processi elettorali - commesse in taluni paesi dell’Unione». I deputati, infine, appoggiano l’instaurazione di un dialogo permanente sui diritti fondamentali con i parlamenti nazionali degli Stati membri. I diritti fondamentali all’esterno dell’Unione «L’universalità e l’indivisibilità dei diritti fondamentali», per i deputati, deve indurre l’Unione europea e i suoi Stati membri a promuovere la loro diffusione nelle sue relazioni con i paesi terzi, «anche in vista della conclusione di accordi di associazione», e con le organizzazioni internazionali come l'Onu. Essi propongono inoltre l’elaborazione di un codice di condotta interistituzionale destinato a conferire maggiore coerenza ed equità all’azione esterna dell’Unione in materia di democratizzazione e di diritti dell’uomo. Tale codice dovrebbe disciplinare le relazioni tra l’Unione e gli oltre 120 Stati a cui attualmente è applicabile la clausola democratica in quanto elemento essenziale degli accordi di ogni tipo che li legano ad essa. L’agenzia quale strumento operativo per la politica dell’Unione Per i deputati, l’istituzione dell’Agenzia dovrebbe contribuire a rafforzare la fiducia reciproca tra gli Stati membri e costituire una garanzia dell’osservanza permanente dei principi enunciati negli articoli 6 e 7 del Trattato sull’Unione europea. Sostenendo la necessità per l’Agenzia di avere un mandato forte e il potere di seguire lo sviluppo dell’attuazione della Carta dei diritti fondamentali nell’Unione europea, essi ritengono che questa dovrebbe fornire tutte le informazioni necessarie allo sviluppo dell’attività legislativa dell’Unione, della sua attività di controllo e della sua politica di sensibilizzazione ai diritti fondamentali. L’agenzia dei diritti fondamentali, inoltre, dovrebbe godere di uno «status speciale» ed essere considerata totalmente indipendente sotto ogni aspetto. I deputati, pertanto, sono convinti che essa «godrà di una maggiore legittimità» se sarà il Parlamento a nominarne gli organi direttivi e se tali organi saranno responsabili nei confronti del Parlamento e dovranno riferire alle commissioni parlamentari competenti. La Commissione, è quindi invitata a presentare una proposta legislativa sulla base delle indicazioni fornite, in particolare per quanto riguarda le politiche nelle quali il Parlamento è colegislatore. L’agenzia, per i deputati, deve operare come organizzazione di coordinamento competente per tutte le questioni in materia di diritti umani, in modo da evitare duplicazioni di attività ad opera di differenti strutture e garantire la qualità e la coerenza della politica dell’Unione europea in tale materia. Essa dovrebbe essere concepita come «una rete di reti» con competenze orizzontali. L’agenzia dovrebbe raccogliere tutte le informazioni, le analisi e le esperienze pertinenti disponibili presso le istituzioni europee e nazionali, i parlamenti nazionali, i governi e gli organismi dei diritti umani, le corti supreme e costituzionali, le Ong e le reti esistenti, nonché sfruttare l’esperienza maturata dall’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (Eumc) e della sua rete informativa Raxen. L’agenzia dovrebbe essere articolata sulla base delle questioni trattate dalla Carta dei diritti fondamentali e, qualora in un settore esista già un organo a livello di Unione europea che copre un particolare settore, i compiti dell’Agenzia per tale settore dovrebbero essere assunti da questo istituto specializzato che diventa una parte integrante dell’Agenzia. Il futuro Istituto europeo per la parità di genere dovrà poi essere parte dell’Agenzia dei diritti fondamentali, operando a nome proprio. Le tre principali funzioni che l’Agenzia deve svolgere dovrebbero essere la promozione dei diritti fondamentali, il loro monitoraggio e la sensibilizzazione degli attori principali (Stati membri, istituzioni dell’Unione europea e cittadini), «al fine di rispondere alle esigenze strategiche di uno spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia». Per poter adempiere alle sue funzioni, secondo i deputati, l’Agenzia dovrebbe procedere alla raccolta di dati attraverso le sue reti e alla loro analisi, dovrebbe avere la facoltà di elaborare pareri e di formulare raccomandazioni al Parlamento, al Consiglio e alla Commissione. Essa dovrebbe poi essere in grado di occuparsi anche dei paesi terzi implicati in questioni attinenti ai diritti umani che toccano l’Unione, «per esempio in caso di sospetta violazione della clausola democratica». Nel promuovere i diritti fondamentali, inoltre, l’Agenzia dovrebbe anche avere il compito di procurare «un sostegno proattivo» all’elaborazione delle politiche in materia di diritti dell’uomo, «attraverso l’individuazione dei settori che richiedono miglioramenti legislativi e il controllo dell’applicazione e dell’esecuzione della legislazione esistente». L’agenzia dovrebbe poi avere un ruolo consultivo per quanto concerne le disposizioni degli articoli 6 e 7 del Tue ed elaborare una relazione annuale sullo stato dei diritti che rientrano nella sua sfera di competenza, da sottoporre al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione. L’agenzia, infine, dovrebbe adottare misure concrete per trovare le modalità più efficaci per sensibilizzare i cittadini dell’Unione europea sui diritti fondamentali di cui essi godono. I deputati ritengono quindi necessaria una strategia d’informazione e di comunicazione più incisiva e, nel perorare l’inclusione di una materia nei piani di studio degli Stati membri che tratti tanto i diritti fondamentali, la promozione di azioni di formazione organizzate destinate agli operatori nel campo dei diritti dell’uomo. Protezione delle minoranze Maggiore impegno politico e finanziario dell'Unione e condanna di tutte le forme di discriminazione basate sulla razza, l'etnia, la religione, il genere, gli orientamenti sessuali, l'età e le condizioni fisiche, maggiore coordinamento delle misure a livello europeo, nazionale e locale, accurata raccolta di dati e di informazioni sui fenomeni discriminatori, revisione della legislazione e adozione della decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia. Sono questi i principali temi trattati dalla relazione sulla protezione delle minoranze e le politiche contro la discriminazione nell'Europa allargata all'esame della Plenaria. Politiche per l’integrazione e la protezione delle minoranze I deputati prendono atto del fatto che, in linea generale, non è stata data sufficiente priorità nell'agenda comunitaria alle questioni relative alle minoranze nell'Unione e che è ora necessario riservare loro maggiore attenzione, «allo scopo di rafforzare l'efficacia delle misure adottate dalle autorità pubbliche in questo settore». In tale contesto, la futura Agenzia per i diritti fondamentali dovrà svolgere un ruolo chiave. Nel ritenere poi che l'Unione europea abbia una particolare responsabilità per quanto attiene alla tutela dei diritti delle minoranze, soprattutto a seguito dell’ultimo allargamento, i deputati sottolineano che questi sono parte integrante dei diritti fondamentali dell'uomo e ritengono necessario operare «una chiara distinzione» tra minoranze (nazionali), immigrati e richiedenti asilo. A tale proposito, invitano la Commissione a definire una norma di protezione delle minoranze nazionali e rilevano che, mentre la protezione di queste ultime rientra tra i criteri di Copenaghen, «non esiste uno standard per i loro diritti nelle politiche comunitarie, né vi è un consenso a livello comunitario su chi possa essere considerato come appartenente ad una minoranza». D’altra parte, i deputati precisano che, nell'attuare una politica per la protezione delle minoranze e contro la discriminazione, «l'Unione non deve cercare di rimettere in questione la struttura giuridica e costituzionale dei suoi Stati membri o il principio dell'uguaglianza di tutti dinanzi alla legge». Gli Stati membri, d’altra parte, hanno dato attuazione in modo insoddisfacente alle politiche contro la discriminazione e ciò preoccupa i deputati che, pertanto, li esortano ad intensificare tale processo, con particolare riferimento alle direttive 2000/43/Ce e 2000/78/Ce. La Commissione, invece, è sollecitata a trovare una soluzione ad una serie di problemi individuati dai deputati. In particolare, quelli connessi con il recepimento tardivo o incompleto da parte degli Stati membri, la mancata istituzione di organismi di parità, l'inesistenza di disposizioni adeguate sullo status giuridico delle Ong, la formazione e l'accrescimento delle capacità nonché la diffusione delle informazioni e il varo di una campagna di sensibilizzazione. Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero incoraggiare i datori di lavoro a promuovere il principio della parità e della non discriminazione nel luogo e nelle condizioni di lavoro, nell'accesso all'occupazione, nello sviluppo delle carriere, nelle retribuzioni e nella formazione professionale. L'unione, di comune accordo con i suoi Stati membri, dovrebbe invece favorire in via prioritaria una politica coerente di integrazione «attraverso l'adozione di misure legislative e la messa a disposizione di un sostegno finanziario». Condannare tutte le discriminazioni Le istituzioni dell'Unione europea, gli Stati membri, tutti i partiti politici democratici europei, la società civile e le associazioni ad essa appartenenti sono invitati a condannare «tutti gli atti e tutte le espressioni di antisemitismo e i comportamenti di razzismo antimusulmano, nonché la recrudescenza di tesi negazioniste, la negazione, la minimizzazione dei genocidi, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra», cosi come tutti gli atti di intolleranza e di incitazione all'odio razziale, nonché tutti gli atti di vessazione o violenza razzista. Per i deputati, vanno condannati anche gli atti di violenza motivati dall'odio o dall'intolleranza di matrice religiosa o razziale, ivi compresi gli attacchi contro tutti gli edifici, i siti religiosi e i luoghi sacri. Inoltre, ribadiscono che la discriminazione per motivi religiosi è proibita e, pertanto, invitano gli Stati membri attuali e futuri ad assicurare piena libertà di religione e pari diritti per tutte le confessioni. Gli Stati membri e la Commissione, d’altra parte, sono esortati a prestare un'attenzione particolare alle donne che appartengono a minoranze nazionali o religiose, «in quanto esse sono spesso vittime di discriminazioni da parte non solo della maggioranza della popolazione, ma anche dei membri della loro stessa minoranza». Occorre quindi prendere delle iniziative volte a tutelare i diritti di queste donne, come la trasmissione di informazioni sui diritti che la legislazione comunitaria e quella nazionale garantiscono. La condanna degli atti di violenza omofobica o transfobica è altresì menzionata dalla relazione che sottolinea i pregiudizi e l'omofobia «di cui continua ad essere permeata la sfera pubblica». Nel sottolineare con preoccupazione il moltiplicarsi degli atti di violenza contro gli omosessuali - «tra cui le intimidazioni a scuola e sul luogo di lavoro, il rilascio di dichiarazioni piene di odio da parte di esponenti religiosi e politici, un accesso ridotto all'assistenza sanitaria e al mercato del lavoro» - i deputati ritengono quindi che occorra intervenire contro la crescente omofobia. La Commissione, inoltre, è invitata a presentare una comunicazione «sugli ostacoli alla libera circolazione nell'Unione europea delle coppie omosessuali sposate o legalmente riconosciute». La relazione segnala anche gli elevati tassi di disoccupazione che si registrano fra gli anziani e i disabili. In tale contesto, i deputati invitano le parti sociali a compiere sforzi sostanziali per eliminare la discriminazione fondata sugli handicap o sull'età, e a garantire un radicale miglioramento dell'accesso al mercato del lavoro. Consiglio e Commissione nonché i vari livelli di governo locale, regionale e nazionale degli Stati membri sono invitati a coordinare le loro misure volte a combattere tutte le forme di discriminazione, «allo scopo di sostenere i principi della tolleranza e della non discriminazione, e di promuovere l'integrazione sociale, economica e politica di tutti coloro che risiedono nell'Unione». Gli Stati membri inoltre sono sollecitati a fare tutto il possibile per assicurare l'effettiva integrazione nei sistemi d'istruzione dei figli dei rifugiati, dei richiedenti asilo e degli immigrati. La relazione dedica anche ampio spazio alla discriminazione fondata sul genere e alla comunità rom, accenna agli immigrati nuovi e stanziali e alle minoranze linguistiche, tradizionali o etniche che vivono nel territorio di uno Stato membro, nonché alle persone apolidi che risiedono permanentemente negli Stati membri. Future misure legislative, economiche e finanziarie Nel chiedere alla Commissione di esaminare nuove possibili azioni contro la discriminazione, i deputati invitano il Consiglio a pervenire ad un accordo in merito alla decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia. Essi infatti lo ritengono «un passo importante verso l'istituzione di un dispositivo inteso a punire gli atti di violenza razzista o xenofoba quali reati penali in tutta l'Unione europea, e a riconoscere la motivazione razzista e xenofoba come circostanza aggravante, suscettibile di comportare un inasprimento delle pene». Inoltre, i deputati ritengono che l'Unione dovrebbe completare l'azione degli Stati membri a livello locale, regionale e nazionale con un finanziamento adeguato. Questo andrebbe erogato, in primo luogo, con il concorso dei Fondi strutturali, del Fondo di coesione, del Fondo sociale europeo (Fse) e dell'Iniziativa comunitaria Equal e reinserendo nella proposta che istituisce il programma Progress finanziamenti destinati alle iniziative transnazionali nel settore della lotta contro la discriminazione e dell'inclusione sociale. E' sottolineata poi l’opportunità di rendere più agevole la possibilità di beneficiare dei Fondi strutturali, alle organizzazioni non governative che rappresentano gli interessi delle persone vittime delle discriminazioni. Misure di esecuzione e feedback I deputati, accogliendo favorevolmente l'istituzione di un gruppo di commissari responsabile per i diritti fondamentali e di un gruppo interservizi in seno alla Commissione, chiedono che siano raccolti dati sulle discriminazioni dirette e indirette, in modo da garantire un adeguato feedback sull'efficacia delle politiche di protezione delle minoranze e contro la discriminazione degli Stati membri. Essi, inoltre, sollecitano la creazione, in seno agli Stati membri attuali e futuri, di unità specifiche incaricate di contrastare i reati di stampo razzista e le attività dei gruppi razzisti. Tali unità dovrebbero inoltre mettere a punto sistemi volti a monitorare, classificare, registrare e seguire gli episodi di razzismo portati alla loro attenzione. Nel ritenere «estremamente importante che l'Agenzia per i diritti fondamentali diventi un utile strumento di cooperazione con le istituzioni europee», i deputati sostengono che essa dovrebbe anche controllare l'impatto delle politiche attuate e riferire regolarmente al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali. La Commissione, infine, è invitata a rivedere l'applicazione delle direttive 2000/43/Ce e 2000/78/Ce, con lo scopo di rafforzare le misure dell'Unione europea contro la discriminazione, e ad organizzare una conferenza di ampio respiro che riunisca tutti gli attori interessati.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUSPICA UN IMPEGNO URGENTE PER PORRE UN FRENO ALL’AUMENTO DELLE INFRAZIONI ALLE NORME DELLA PCP REGISTRATO NEL 2003  
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - La quarta comunicazione annuale della Commissione europea sulle infrazioni gravi alle norme della politica comune della pesca (Pcp), pubblicata in data odierna, rivela che il numero accertato di tali infrazioni è salito da 6 756 nel 2002 a 9 502 nel 2003 (cfr. Memo/05/183). Queste cifre, desunte dalle relazioni degli Stati membri, dimostrano che, nonostante i progressi compiuti verso un maggiore coinvolgimento dei soggetti interessati nel processo di gestione della pesca e i provvedimenti adottati per garantire un’applicazione più rigorosa della normativa, molto resta ancora da fare per dissuadere i potenziali trasgressori. D’altra parte, le cifre evidenziano anche le persistenti carenze quanto alla qualità e uniformità dei dati raccolti e comunicati dagli Stati membri, che rendono particolarmente difficili un raffronto e una valutazione attendibili. La Commissione intende pertanto consultare gli Stati membri sulle possibilità di migliorare la raccolta dei dati relativi alla rilevazione e al perseguimento delle 19 infrazioni gravi alle norme della Pcp individuate nel marzo 1999, nonché la trasmissione di tali dati alla Commissione. Scopo della misura era di accrescere la trasparenza e quindi la fiducia dei pescatori nell’applicazione equa ed uniforme della normativa nell’insieme dell’Ue, in modo da incoraggiarne il rispetto. Ancora una volta, la comunicazione mette in luce sostanziali differenze nel livello medio delle sanzioni irrogate, che vanno da 282 euro in Finlandia a 77 922 euro nel Regno Unito. Si constata peraltro un aumento dell’importo medio delle multe da 1 757 a 4 664 euro nel 2003, benché l’entità delle sanzioni pecuniarie sia ancora troppo bassa per avere un sufficiente effetto dissuasivo. Nel 2002, infatti, le ammende rappresentavano appena 4/1000 del valore degli sbarchi dello stesso anno. “Un maggiore rispetto della normativa è il presupposto imprescindibile della pesca sostenibile. Lungi dal costituire una pratica inoffensiva, la violazione delle norme della Pcp implica un costo pesante in termini biologici, economici e sociali. Perciò tutti coloro che sono sinceramente impegnati in favore della pesca sostenibile devono adoperarsi per applicare e far applicare le norme della Pcp”, ha dichiarato il commissario per la pesca e gli affari marittimi Joe Borg. Secondo la comunicazione della Commissione, l’88% delle infrazioni notificate sono state riscontrate da cinque Stati membri: Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Francia. I primi tre, che possiedono la flotta più grande, hanno segnalato il maggior numero di casi. La pesca non autorizzata rappresenta il 22% dei casi, quella praticata senza licenza il 17%. Nell’84% dei casi sono state comminate sanzioni pecuniarie, il cui importo varia – per esempio per la pesca non autorizzata – da 375 euro in Belgio a 19 255 euro nel Regno Unito. In 4 720 casi è stato ordinato il sequestro degli attrezzi da pesca. La Commissione è del parere che l’irrogazione di sanzioni amministrative, come la sospensione della licenza di pesca, potrebbe essere un mezzo efficace per incoraggiare il rispetto della normativa, essendo di rapida applicazione. Essa si rammarica pertanto che la maggioranza degli Stati membri non ricorra più spesso a questo strumento. Le divergenze, talvolta sostanziali, tra i dati comunicati sono imputabili a diversi motivi, tra cui il fatto che alcune statistiche comprendono anche la pesca sportiva ed altre attività che esulano dalla Pcp. Per quanto riguarda le multe, una parte dei dati si riferisce a casi in cui l’importo notificato include probabilmente il valore degli attrezzi o delle catture sequestrati, che avrebbe dovuto essere computato separatamente. Un’applicazione più efficace ed uniforme della normativa è stata riconosciuta da tutti i soggetti interessati come una delle priorità della riforma della Pcp del dicembre 2002. È necessaria maggiore trasparenza nel processo di riforma, che verrà consolidato anche grazie all’Organismo comunitario di controllo della pesca, con sede a Vigo, in Spagna, nonché ai consigli consultivi regionali.  
   
   
JOINT DECLARATION OF PRESIDENT OF THE EUROPEAN PARLIAMENT JOSEP BORRELL FONTELLES, PRESIDENT OF THE EUROPEAN COUNCIL JEAN-CLAUDE JUNCKER AND PRESIDENT OF THE EUROPEAN COMMISSION JOSÉ MANUEL BARROSO ON THE RESULTS OF THE FRENCH REFERENDUM ON THE EUROPEAN CONSTITUTIONAL TREATY  
 
 Brussels, 31 May 2005 - "The French voters have today, (Sunday 29 May), chosen to say no to the ratification of the Constitutional treaty. We take note of this. We regret this choice, coming as it does from a Member State that has been for the last 50 years one of the essential motors of the building of our common future. We completely respect the expression of the democratic will that has made itself felt at the end of an intense debate. The result of the French referendum deserves a profound analysis, in the first instance, on the part of the French authorities. The Institutions of the European Union should also, for their part, reflect on the results of the collected ratification processes. It is important to remember that nine Member States, representing almost half (49%) of the European population have already ratified the Constitutional Treaty, in one case on the basis of a broadly positive referendum and that the majority of Member States have not yet had the opportunity to complete the ratification process. The tenor of the debate in France, and the result of the referendum also reinforce our conviction that the relevant national and European politicians must do more to explain the true scale of what is at stake, and the nature of the answers that only Europe can offer. We continue to believe that a response at thee European level remains the best and the most effective in the face of accelerating global change. We must ask ourselves how each among us – national governments, European institutions, political parties, social partners, civil society – can contribute to a better understanding of this project, which cannot have its own legitimacy without listening to its citizens. The building of Europe is, by its nature, complex. Europe has already known difficult moments and it has every time emerged from them strengthened, better than before, ready to face its challenges and its responsibilities. Today Europe continues, and its institutions function fully. We are aware of the difficulties, but we have confidence that once again we will find the means to move the European Union forward. Together, we are determined to contribute to this."  
   
   
LE CELLULE STAMINALI. UNA GRANDE RISORSA PER LA MEDICINA  
 
Trieste 31 maggio 2005 - I trapianti d’organo sono una realtà da decenni e sono divenuti una parte fondamentale della medicina d’avanguardia. Purtroppo però esiste il problema della scarsezza di organi disponibili e i pazienti che ne hanno bisogno devono attendere tempi lunghi. A ciò si aggiunge che non tutti gli organi possono essere trapiantati con successo in tutti i casi in cui sarebbe necessario: occorre infatti un minimo di accordo genetico fra l’organo e l’individuo ricevente. Da qualche anno si è aperta una prospettiva del tutto nuova e promettente. Si è capito che è possibile costruire in laboratorio tessuti, parti di organo e forse organi da utilizzare per i trapianti. Ciò lo si può ottenere trattando opportunamente cellule ancora plasmabili, le cosiddette cellule staminali, con sostanze e procedure diverse. La potenzialità della tecnica è virtualmente senza limiti, anche se c’è ancora molto da lavorare per renderla applicabile su grande scala. Ricercatori ed esperti di fama del settore ne parlano in un convegno a Trieste organizzato da Area Science Park: Francisco Baralle, Carlo Alberto Beltrami, Stefano Bertuzzi, Edoardo Boncinelli, Leonardo Santi. Introduzione di Maria Cristina Pedicchio, presidente di Area; moderatore Armando Massarenti, Il Sole 24 Ore. Convegno mercoledì 1 giugno 2005 ore 17.00 Starhotel Savoia, Trieste. Programma - Introduzione: Maria Cristina Pedicchio, Presidente di Area Science Park, Trieste; Moderatore Armando Massarenti Il Sole 24 Ore, Milano; Interventi: Francisco Baralle, Direttore Generale dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnologies (Icgeb), Trieste; Carlo Alberto Feltrami, Direttore del Centro Interdipartimentale di Medicina Rigenerativa (Cime), Università degli Studi di Udine; Stefano Bertuzzi, National Institute of Neurological Disorders and Stroke, National Research Institute, Bethesda, Md (Usa); Edoardo Boncinelli, Università Vita-salute, Milano Consulente scientifico del Centro di Biomedicina Molecolare, Trieste; Leonardo Santi, Presidente del Consiglio Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie (Cnbb) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma.  
   
   
I DECISORI POLITICI MIRANO A UNA MAGGIORE SINERGIA TRA PROGRAMMA QUADRO ED EUREKA  
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - I ministri europei della Ricerca, oltre ai ricercatori stessi, lamentano da tempo l'assenza di legami e di coordinamento tra i programmi quadro comunitari per la ricerca ed Eureka, la rete paneuropea per la ricerca e lo sviluppo industriale orientati al mercato. In occasione di numerose riunioni del Consiglio "Competitività", i ministri hanno sollecitato la Commissione a risolvere la questione della mancanza di sincronizzazione, un intervento attualmente in corso, come è stato comunicato ai delegati della conferenza interparlamentare di Eureka tenutasi all'Aia nei Paesi Bassi il 26 maggio. Eureka riveste al momento un ruolo essenziale nella definizione delle piattaforme tecnologiche e delle iniziative congiunte nel campo della tecnologia, ha dichiarato il Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Entrambe queste voci compaiono nelle proposte della Commissione per il Settimo programma quadro (7Pq) come parte della volontà di rendere il programma più orientato all'industria. "Si può imparare molto dai raggruppamenti di Eureka che presentano obiettivi simili e hanno anni di esperienza alle spalle", ha riferito ai delegati il ministro olandese per gli Affari economici Laurens Jan Brinkhorst. La seconda iniziativa congiunta attualmente in esame è un'attività specifica a favore delle piccole e medie imprese (Pmi) ad alto impiego di ricerca. L'iniziativa in oggetto potrebbe avvalersi dell'articolo 169 del Trattato, che consente all'Ue di partecipare a programmi nazionali. "Sono decisamente a favore di questa iniziativa e chiedo a tutti voi di appoggiarla nei vostri rispettivi paesi, anche dal punto di vista finanziario!", ha dichiarato il ministro Brinkhorst. Laurens Jan Brinkhorst ha avanzato altre richieste a favore di un sostegno finanziario più cospicuo per la ricerca e l'innovazione europee. "Investire nell'innovazione significa anche investire in Eureka. Facciamo seguire i fatti alle parole", ha affermato. Il ministro ha inoltre usato parole forti per affermare che in Europa in questo campo l'alternativa è attualmente tra "l'azione o la fine": "Siamo di fronte a una sfida fondamentale: siamo pronti a cambiare oppure optiamo per l'immobilismo?", ha dichiarato. Il Commissario Potocnik ha anche rivolto un appello per un incremento dei fondi. La Commissione ha proposto di raddoppiare il bilancio dell'Unione per la ricerca destinato al 7Pq, ma ciò sarà molto improbabile in assenza di un aumento del bilancio complessivo dell'Ue. Diversi paesi si sono dimostrati restii ad aumentare il proprio contributo a favore del bilancio comunitario. "Se si considerano i dibattiti più recenti, la situazione non si delinea molto promettente", ha osservato il Commissario. "Si tratta semplicemente di scegliere che tipo di Europa vogliamo: un'Europa del passato che serve a ridistribuire la ricchezza esistente? Oppure un'Europa del futuro che fiorisce grazie alla conoscenza e che assicura una prosperità sostenibile ai propri cittadini? Diciamoci la verità: la proposta dell'uno per cento sostenuta dal gruppo dei paesi contribuenti netti dell'Unione porterebbe a una riduzione del bilancio comunitario - nove miliardi di euro [...]. Non facciamoci illusioni: questa riduzione è improbabile in settori quali l'agricoltura o nei Fondi strutturali; è invece probabile nei bilanci nei quali è contenuta la chiave del nostro sviluppo futuro, vale a dire ricerca e sviluppo e innovazione", ha fatto presente il Commissario Potocnik. Mentre i decisori politici stanno affrontando seriamente la questione dei cambiamenti che l'Europa deve apportare se vuole restare competitiva ora che stiamo assistendo all'emergere di nuovi concorrenti, alcuni segmenti dell'industria hanno già iniziato ad attuare qualche cambiamento. Philippe Varin, il direttore esecutivo francese dell'azienda siderurgica anglo-olandese Corus ha sottolineato che dal 2004 al 2005 i costi del carbone sono aumentati del 100 per cento, mentre quelli del minerale di ferro sono saliti del 71 per cento. Per contro, nel corso del primo trimestre del 2005 le importazioni da paesi che producono a prezzi inferiori sono aumentate del 60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2004. Il settore è inoltre soggetto alle pressioni che impongono una riduzione dell'impatto ambientale negativo. "Per noi si tratta quindi di passare da una mentalità improntata ai volumi a un modo di pensare basato su valori forti. Vogliamo distinguerci puntando all'eccellenza mediante l'innovazione, all'ampliamento della nostra base di conoscenze, al potenziamento delle nostre capacità e al miglioramento continuo in tutte le nostre attività", ha sottolineato Philippe Varin. Tra le innovazioni figurano l'assottigliamento e l'alleggerimento degli imballaggi in acciaio. Se nel 1960 una lattina da bibita pesava di norma 80 g, il suo peso attuale è pari a 20 g. Nel campo degli acciai per il settore automobilistico, al giorno d'oggi è possibile produrre acciai speciali altamente resistenti mediante l'aggiunta di parti in lega; in questo modo, la carrozzeria delle automobili si riduce in spessore e in peso, diminuendo il consumo di energia. Nell'ambito del settore è stata istituita una Piattaforma tecnologica europea dell'acciaio - Ulcos. Mediante la collaborazione all'interno di questo forum, il comparto si propone di sviluppare tecnologie che riducano del 50 per cento entro il 2050 le emissioni di Co2 derivanti dalla produzione di acciaio. "Si tratta della collaborazione più ampia mai messa in atto nel settore", ha aggiunto Philippe Varin. Dopo aver rivolto un ulteriore appello per ottenere un incremento degli investimenti, Philippe Varin ha concluso affermando: "Lo sviluppo adeguato di strutture collaborative come questa richiede essenzialmente una politica di innovazione stabile e coerente da parte del governo, compresi strumenti di finanziamento. L'innovazione [...Continua] è fondamentale per la competitività futura dell'industria europea. Il ruolo dell'Unione europea quale elemento di stimolo e di agevolazione della ricerca a livello europeo è di estrema importanza. Pur riconoscendo la validità di programmi quali Eureka, i programmi quadro e, per il nostro settore, il Fondo di ricerca carbone e acciaio, vorremmo verificare la possibilità di incoraggiare un impegno europeo a favore di investimenti più mirati in programmi per l'innovazione basati sui risultati, allo scopo di potenziare la competitività europea". Http://www.eureka.be/home.do  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE DI AUMENTARE IL BILANCIO PER IL PROGRAMMA A FAVORE DELL'IMPRENDITORIALITÀ  
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - La commissione parlamentare per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre) ha votato a favore della proroga di un anno del programma pluriennale della Commissione a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità (2001-2005), al fine di colmare il divario fra il programma esistente e il nuovo programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci) che sarà operativo nel periodo 2007-2013. Tuttavia, pur riconoscendo che la proroga programmata dalla Commissione è necessaria, la relazione elaborata dall'europarlamentare danese Britta Thomsen e approvata dalla commissione ritiene che il bilancio attualmente proposto di 81,5 milioni di euro sia insufficiente. "Va ricordato che il programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità è l'elemento centrale della politica comunitaria per incrementare l'imprenditorialità e per sostenere l'innovazione nelle Pmi europee [piccole e medie imprese]", si legge nella relazione. "Il relatore propone pertanto di aumentare la dotazione a 91 milioni di euro che corrispondono alla dotazione del 2004". Secondo l'europarlamentare Thomsen, molti fattori si schierano a favore dell'aumento del bilancio. In primo luogo, si tratta di un programma che a detta sia degli utenti sia degli osservatori esterni funziona molto bene e raggiunge i propri obiettivi. In secondo luogo, è importante mantenere l'appoggio agli imprenditori e alle Pmi che costituiscono la base dell'economia europea. In ultimo, poiché i consulenti che hanno effettuato la valutazione hanno sottolineano che gli strumenti finanziari del programma esistente rispondono alle necessità dei nuovi Stati membri, una riduzione del bilancio impedirebbe l'integrazione di quei paesi nell'economia europea. Per quanto riguarda il passaggio al nuovo programma per la competitività e l'innovazione, la commissione Itre riprende una precedente relazione di valutazione in cui si legge che "si deve garantire un miglior coordinamento fra il nuovo programma e i Fondi strutturali comunitari nonché con il Settimo programma quadro [7Pq] per ottenere le sinergie necessarie". La conoscenza del programma pluriennale esistente è in qualche modo imperfetta e la commissione invita a prendere molteplici iniziative per promuovere il Pci, in particolare nei nuovi Stati membri. Infine, la commissione parlamentare dichiara che la Commissione è consapevole che l'Ue non utilizza tuttora il proprio potenziale imprenditoriale e chiede che si dia maggiore peso all'incentivazione dell'imprenditorialità nel quadro del Pci, in particolare per i gruppi quali le donne, le minoranze etniche e gli immigrati. Http://www2.europarl.eu.int/omk/sipade2?l=it&objid=95879&level=4&mode=sip&nav=x&lstdoc=y  
   
   
PIÙ FONDI PER LA COMPETITIVITÀ DELLE PMI  
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - In prima lettura della procedura di codecisione, la Plenaria esaminerà una relazione di Britta Thomsen (Pse, Dk) che accoglie la proposta di prorogare di un anno il programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità ma chiede un aumento di 7 milioni di euro rispetto ai fondi proposti dalla Commissione. La relazione, adottata all'unanimità dalla commissione per l'industria la ricerca e l'energia, chiede infatti che l'importo finanziari di riferimento sia portato da 531,5 a 538,5 milioni di euro, per avvicinarsi maggiormente alla media annuale di 90 milioni del periodo di programmazione precedente. Per il quinquennio 2001-2005, infatti, lo stanziamento ammontava complessivamente a 450 milioni di euro. Questa proposta di incremento è stata accolta dal Consiglio, garantendo così un finanziamento di 88,5 milioni per il 2006. La proroga di un anno del programma è stata proposta in attesa dell'adozione del Programma quadro per la competitività e l'innovazione (Cip) che dovrebbe coprire il periodo 2007-2013, coincidente con le nuove Prospettive finanziarie. Lo scadenzario, inoltre, si adeguerà ai sette anni del programma quadro di ricerca creando così la possibilità di un migliore coordinamento tra i programmi. Il Programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese, adottato con la decisione 2000/819/Ce, copre il periodo 2001-2005 ed è dotato di 450 milioni di euro. Esso si pone i seguenti obiettivi: rafforzare la crescita e la competitività delle imprese in un'economia internazionalizzata e fondata sulla conoscenza; promuovere lo spirito imprenditoriale; semplificare e migliorare il contesto amministrativo e normativo delle imprese per favorire in particolare la ricerca, l'innovazione e la creazione di nuove imprese; migliorare il contesto finanziario delle imprese, in particolare per le Pmi; agevolare l'accesso delle imprese ai servizi di supporto, ai programmi e alle reti comunitarie e migliorarne il coordinamento.  
   
   
INNOVACT IL FORUM EUROPEO DELLE IMPRESE INNOVATIVE CELEBRA LA 10° EDIZIONE DIVENENDO EUROPEA  
 
Bruxelles, 31 maggio 2005 - Innovact, il forum europeo delle imprese innovative di crescita, che è sorto 10 anni fa come un forum regionale francese per giovani imprese alla ricerca di soluzioni di sviluppo, è divenuto ora la principale rete europea in questo campo. In occasione del lancio di Innovact in Europa, che ha avuto luogo a Bruxelles il 26 maggio, il presidente di Innovact François Cravoisier ha affermato: "Con questa iniziativa, speriamo di aiutare a rendere il Xxi secolo il secolo dell'innovazione". Come dichiarato al Notiziario Cordis da Philippe Wittmer, direttore di Innovact, il primo forum Innovact si è messo in moto dieci anni fa per promuovere la regione Champagne-ardennes che, allora, era famosa per la sua storia, i suoi cereali e il suo champagne, ma non per l'innovazione. "L'idea era quella di dare un'altra posizione e un'immagine diversa alla regione", ha spiegato il signor Wittmer. I creatori del forum previdero che Innovact avrebbe fornito soluzioni concrete per giovani imprese innovative e svolsero subito un ruolo straordinario nell'unire progetti e imprese in partenariati mai visti altrove, anche a livello europeo. Quest'anno Innovact metterà 200 giovani imprese innovative in contatto con circa 5.000 professionisti di banche, università, business angel e istituzioni pubbliche con partecipanti di Belgio, Italia, Regno Unito, Germania, Slovacchia, Lituania, nonché Libano e Marocco. La manifestazione avrà luogo il 4 e 5 ottobre a Reims. "Mettere sotto lo stesso tetto queste capacità è un qualcosa di davvero unico", ha affermato Wittmer. "Ci sono molti posti dove i business angel e gli investitori in capitali di rischio si incontrano ed espongono, ma il modo in cui ci muoviamo noi è originale in quanto poniamo i progetti in cima a tutto", ha aggiunto. Il principio di Innovact è semplice: giovani imprese innovative che cercano aiuto, finanziamenti, consulenza o trasferimento tecnologico si rivolgono agli organizzatori ed espongono le rispettive esigenze. Poi gli organizzatori preparano una serie di incontri e li mettono in contatto con le persone giuste. "Lavoriamo attraverso un'azione di rete. Le imprese hanno bisogno di sostegno e di una buona rete e questo è quanto forniamo", ha spiegato Philippe Wittmer al Notiziario Cordis. Innovact non solo offre alle imprese l'opportunità di presentare i loro progetti di fronte a investitori di rischio, ma mette anche in palio premi pari a fino 50.000 euro e la possibilità di incontrare e creare reti con ricercatori e imprese da altre regioni. Quando gli è stato chiesto che cosa sperasse per il futuro, Philippe Wittmer ha spiegato che anche se lui e i suoi colleghi miravano alla crescita, il loro desiderio maggiore era quello di essere identificati come il forum di innovazione europeo più efficiente. "Speriamo di ottenere un livello migliore di partecipanti con più progetti europei. Vogliamo costruire un'Europa innovativa", ha affermato. "Questo tipo di iniziativa è molto importante" ha dichiarato Jean Paul Bachy, presidente della regione Champagne-ardennes, "perché il livello regionale è sempre più importante nell'elaborazione della politica industriale di un paese". L'europarlamentare Philippe Busquin ha chiesto agli organizzatori di far conoscere i progetti non solo ai ricercatori ma anche ai politici. "Il Parlamento europeo dovrebbe essere informato su questo tipo di progetti che aiutano a costruire l'Europa", ha affermato. "L'europa si costruisce dal basso verso l'alto ed è grazie ad iniziative che cominciano in forma ridotta come questa che la costruiamo", ha concluso René Silvestre, direttore della rivista francese L'etudiant e uno dei partner di Innovact. Http://www.innovact.com  
   
   
INVESTIMENTI COMUNITARI PER FAVORIRE LA CREAZIONE DI UNA STRUTTURA EUROPEA PER LE NANOSCIENZE  
 
 Bruxelles, 31 maggio 2005 - Allo scopo di promuovere una maggiore collaborazione fra i ricercatori nel settore delle nanoscienze in Europa, l'Ue finanzierà in parte la creazione di una struttura denominata European Theoretical Spectroscopy Facility (Etsf, centro europeo di spettroscopia teoretica) studiata sul modello degli attuali laboratori europei di sincrotrone. L'etsf è un'iniziativa lanciata dalla rete di eccellenza Nanoquanta, finanziata a titolo dell'area tematica relativa alle nanotecnologie nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), e con ulteriori risorse messe a disposizione da organizzazioni nazionali per il finanziamento della ricerca. I paesi rappresentati nella rete sono il Regno Unito, la Germania, il Belgio, l'Italia, la Francia e la Spagna. Il progetto è il risultato di quindici anni di proficua collaborazione fra gruppi europei di primo piano di teoria della materia condensata, il cui lavoro riguarda le proprietà degli stati elettronici eccitati della materia, in particolare le nanostrutture. Secondo Lucia Reining, direttore di ricerca all'École Polytechnique di Parigi: "Negli ultimi vent'anni le reti di ricerca e formazione europee hanno contribuito in misura crescente allo sviluppo delle comunità scientifiche. Affinché tali benefici possano essere condivisi più ampiamente fra gli scienziati e con la società, occorre trovare nuove modalità per lavorare insieme. L'etsf costituirà un aiuto importante per rispondere a questa sfida." L'obiettivo principale dell'Etsf sarà diffondere nella vasta comunità scientifica una comprensione teorica più approfondita della scienza alla base delle nanotecnologie. "Finora", afferma la rete, "il sostegno a questo tipo di ricerca da parte delle organizzazioni comunitarie e nazionali si è concentrato su reti e progetti di ricerca autonomi e di una durata definita, senza offrire in maniera continua l'opportunità ad altri ricercatori di beneficiare dei nuovi sviluppi teorici e computazionali". Come le strutture di sincrotrone esistenti, lEtsf fungerà da centro di conoscenza gestito professionalmente le cui competenze, teorie e relativo software potranno essere impiegati in modo diverso a seconda delle necessità e degli interessi dei vari utenti. Al suo centro vi saranno vari gruppi di ricerca in collaborazione fra loro e specializzati nella teoria delle nanoscienze o degli sviluppi del relativo software, mentre gli utenti della struttura proverranno da una comunità assai più ampia, comprendente ricercatori tanto del settore pubblico quanto privato che intendano sfruttare gli ultimi sviluppi in questo campo. Fra le iniziative di grande portata vi saranno la divulgazione di teorie, algoritmi e programmi informatici attraverso pubblicazioni, manifestazioni e sessioni di formazione, nonché ospitando gruppi di ricercatori in visita da università, istituti di ricerca e altre organizzazioni. L'etsf offrirà inoltre formazione a lungo termine per utenti e dottorandi, oltre a moduli per studenti a livello di master. Martin Stankovski, dottorando presso l'Università di York, coordinatore della rete Nanoquanta, così conclude: "Le nanotecnologie hanno un potenziale enorme per l'industria ma spesso mancano, al livello della più ampia comunità di ricerca, soprattutto nel settore privato, conoscenze teoriche approfondite del comparto scientifico interessato. Grazie all'Etsf abbiamo la possibilità di mettere a disposizione l'esperienza e le conoscenze delle nostre ricerche in quei settori in cui se ne farà un uso diretto". Http://www.cmt.york.ac.uk/nanoquanta/  
   
   
BCE: PRIMA FASE DI TRANSIZIONE ALLA LISTA UNICA DI GARANZIE PREVISTA NELLA NUOVA VERSIONE DELLE “CARATTERISTICHE GENERALI”  
 
Francoforte, 31 maggio 2005 – E’ entrata in vigore ieri la versione riveduta del documento dal titolo L’attuazione della politica monetaria unica nell’area dell’euro – Caratteristiche generali degli strumenti e delle procedure di politica monetaria dell’Eurosistema. Il nuovo testo comprende tutte le modifiche dell’assetto operativo dell’Eurosistema per la conduzione della politica monetaria che sono state approvate dal Consiglio direttivo da febbraio 2004. Tali modifiche riguardano principalmente le norme vigenti per le attività idonee e sono connesse all’attuazione della prima fase di transizione verso la “lista unica di garanzie” nell’ambito dell’assetto di politica monetaria dell’Eurosistema. I cambiamenti più importanti sono di seguito presentati in sintesi. Inclusione nella lista di primo livello degli strumenti di debito denominati in euro emessi da soggetti residenti in paesi del G10 non appartenenti allo Spazio economico europeo. Il 1° luglio 2005 determinati strumenti di debito emessi da soggetti residenti in paesi del G10 non appartenenti allo Spazio economico europeo (attualmente Stati Uniti, Canada, Giappone e Svizzera) saranno inseriti nella lista delle attività idonee pubblicata sul sito Internet della Bce. Va rilevato che a partire da tale data verranno inclusi soltanto gli strumenti conformi ai criteri di idoneità previsti dall’Eurosistema per la lista di primo livello, compreso il requisito della denominazione in euro, nonché dotati di valutazione legale sul quadro giuridico di riferimento e sulle norme applicabili in caso di esecuzione dei diritti dell’Eurosistema. Qualora le controparti desiderino utilizzare a garanzia strumenti appartenenti a questa categoria ma non ancora compresi nella lista delle attività idonee in vigore dal 1° luglio 2005, devono rivolgersi alla rispettiva banca centrale nazionale (Bcn) per ottenere indicazioni sulle procedure previste per la loro possibile inclusione. Strumenti di debito emessi da enti creditizi - Il criterio in base al quale gli strumenti di debito non garantiti emessi da enti creditizi devono avere un rating proprio o del rispettivo programma è stato abolito: basta il rating dell’emittente. Gli strumenti divenuti accettabili a seguito di questa modifica figurano ora nella lista delle attività idonee pubblicata sul sito Internet della Bce. Strumenti di debito ammessi, quotati o negoziati in un mercato non regolamentato In seguito alla pubblicazione dell’elenco preliminare (cfr. Comunicato stampa del 10 maggio 2004 dal titolo “Revisione del sistema delle garanzie dell’Eurosistema: il primo passo verso l’introduzione della lista unica”), la Bce ha reso noto l’elenco definitivo dei mercati non regolamentati accettati dall’Eurosistema in quanto conformi al suo schema di garanzie (cfr. Tavola 1). Le attività ammesse, quotate o negoziate in uno di tali mercati risultano immediatamente idonee se soddisfano tutti gli altri criteri esposti nella sezione 6.2 delle Caratteristiche generali. Tavola 1
Ubicazione del mercato Denominazione del mercato
Belgio Mercato fuori borsa (over the counter, Otc) dei buoni del Tesoro belgi (Btb)
Germania Mercato non ufficiale (Freiverkehr) di una borsa tedesca
Mercato Mts Deutschland dei Bubills
Francia Mercati dei titoli di Stato (Bons du Trésor: Btf/btan)
Mercato della carta commerciale francese (billets de trésorerie)
Mercato delle notes a medio termine francesi (Bmtn)
Paesi Bassi Mercato monetario Otc dei certificati del Tesoro olandesi (Dtc)
Austria Terzo mercato (Dritter Markt)
Finlandia Mercato monetario dei buoni del Tesoro (programma relativo ai buoni del Tesoro finlandesi)
Mts Finland
Regno Unito Mercato Otc degli Euro Bills della Bank of England
L’elenco riportato nella tavola 1 sarà sottoposto a riesame almeno con cadenza annuale. Si rammenta che le attività attualmente idonee ma non ammesse, quotate o negoziate in uno dei mercati non regolamentati elencati nella tavola 1 continueranno a essere accettate fino a maggio 2007. Dopo questa data le attività che seguitano a essere scambiate solo in mercati non ammessi saranno escluse dal novero degli strumenti idonei.
 
   
   
PUBLICATION OF THE BOOK ON THE THIRD ECB CENTRAL BANKING CONFERENCE “THE NEW EU MEMBER STATES: CONVERGENCE AND STABILITY”  
 
Frankfurt, 31 May 2005 - The European Central Bank (Ecb) is publishing a book entitled “The New Eu Member States: Convergence and Stability”, containing the proceedings (papers, discussants’ comments and summaries of the general discussions) of the Third Ecb Central Banking Conference of the same title, held in Frankfurt am Main on 21 and 22 October 2004. The contributions of leading experts in the field as well as of high-level policy-makers review the development of institutions in the Member States which joined the Eu on 1 May 2004, address the potential integration consequences of currency unification and discuss the macroeconomic adjustment necessary to achieve sustainable convergence on the path to Economic and Monetary Union and beyond. The book in particular addresses aspects of monetary integration for the new Member States. The book can be accessed and downloaded as an e-book from the Ecb’s website at http://www.Ecb.int/pub   
   
   
BANCA INTESA CEDE 9 MLD DI EURO DI SOFFERENZE LORDE DEL GRUPPO A FORTRESS E MERRILL LYNCH: DALLA CESSIONE PRO SOLUTO 2.045 MILIONI DI EURO IN CONTANTI, CON UNA PLUSVALENZA DI 36 MILIONI  
 
Milano, 31 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa tenutosi ieri ha approvato la cessione a Fortress e Merrill Lynch di un portafoglio di sofferenze lorde del Gruppo pari a 9.067 milioni di euro (al 31 dicembre 2004) e dell’81% del ramo d’azienda di Intesa Gestione Crediti (Igc) inerente la gestione delle sofferenze. La cessione delle sofferenze - pro soluto - riguarda oltre il 70% delle sofferenze totali del Gruppo Intesa: un portafoglio, al 31 dicembre 2004, di 5.968 milioni di euro detenuto da Igc, uno di 2.368 milioni detenuto da Banca Intesa Spa, uno di 543 milioni detenuto da Intesa Mediocredito e uno di 188 milioni detenuto da Cariparma. Sulla base dei valori al 31 dicembre 2004, il Gruppo Intesa riceverà 2.045 milioni di euro in contanti, importo che permetterà al Gruppo di realizzare una plusvalenza di 36 milioni rispetto al valore netto di libro a fine 2004 risultante dalla prima applicazione dei nuovi criteri contabili Ias/ifrs. Il rapporto tra sofferenze e crediti del Gruppo, al netto delle rettifiche di valore, scende allo 0,6 % al 31 dicembre 2004 riesposto post cessione, dall’ 1,9% alla stessa data riesposto post prima applicazione dei principi Ias/ifrs e dal 2,7% del bilancio 2004 ante Ias/ifrs. La cessione dell’81% della “macchina operativa” di Igc porterà il Gruppo Intesa a incassare 49 milioni di euro in contanti, sulla base di una valutazione del 100% pari a 60 milioni, e a realizzare una plusvalenza di 49 milioni di euro. La cessione permette al Gruppo Intesa di migliorare la qualità dell’attivo, di ridurre il rischio, eliminando l’eventuale impatto di sempre possibili perdite future sui crediti oggetto di cessione, e di liberare risorse finanziarie e manageriali da dedicare al core business. Il coefficiente patrimoniale Tier 1 ratio del Gruppo migliora di circa 10 centesimi di punto rispetto al 31 dicembre 2004 riesposto post Ias/ifrs. L’operazione rappresenta il completamento del percorso evolutivo volto all’ottimizzazione dei processi di recupero delle sofferenze, avviato dal Gruppo Intesa alla fine degli anni ’90 con la costituzione di Igc. Igc è divenuto un operatore specializzato del settore che permette ora la costituzione di una joint venture con due partner di primo piano a livello internazionale, in cui il Gruppo Intesa deterrà il 19%. La servicing company risultante potrà creare ulteriore valore nella gestione dello stock non ceduto e dei nuovi flussi di sofferenze del Gruppo Intesa, con un contratto di servicing di durata decennale che prevede meccanismi finalizzati al mantenimento di standard in linea con le best practice di mercato. Il perfezionamento dell’operazione - in cui Banca Intesa è stata assistita da Bain & Company per gli aspetti tecnici - è previsto entro la fine dell’anno.  
   
   
BANCA INTESA E CREDIT AGRICOLE FIRMANO ACCORDO STRATEGICO NEL RISPARMIO GESTITO CHE DARA’ VITA AL QUARTO ASSET MANAGER EUROPEO: CRÉDIT AGRICOLE ASSET MANAGEMENT DETERRÀ IL 65% DELLA SOCIETÀ RISULTANTE DALL’INTEGRAZIONE DI NEXTRA INVESTMENT MANAGEMENT  
 
Milano, 31 maggio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa tenutosi ieri ha approvato un accordo strategico con Crédit Agricole Sa nel settore del risparmio gestito, in base al quale il Gruppo Crédit Agricole deterrà il 65% e il Gruppo Intesa il 35% del capitale della società (“Sgr”) risultante dall’integrazione delle rispettive società di gestione del risparmio operanti in Italia. Più precisamente, Crédit Agricole Asset Management (“Caam”, società posseduta al 100% dal gruppo Crédit Agricole) riconoscerà al Gruppo Intesa un importo in contanti per l’acquisizione della maggioranza di Nextra Investment Management (“Nextra”, società posseduta al 100% dal Gruppo Intesa) e conferirà la propria controllata italiana (“Caam Italia”, società posseduta al 100% dal gruppo Crédit Agricole), che si fonderà con Nextra dando origine alla Sgr in cui il gruppo Crédit Agricole deterrà il 65% e il Gruppo Intesa il 35%. L’operazione sarà effettuata sulla base di una valutazione del 100% di Nextra pari a 1.340 milioni di euro. La valutazione, in linea con i multipli di mercato di società comparabili e confermata dalle analisi svolte dagli advisor finanziari delle parti, è soggetta a un meccanismo di successivo aggiustamento in funzione della raccolta netta apportata dal Gruppo Intesa nel triennio 2005-2007: in aumento di 100 milioni di euro nel caso di raccolta netta superiore ai 10 miliardi di euro, in riduzione di 100 milioni nel caso di raccolta netta negativa. Al 31 dicembre 2004 Nextra ha registrato attività gestite per circa 100 miliardi di euro e un patrimonio netto di 134 milioni di euro. Il conto economico 2004 di Nextra si è chiuso con un risultato netto negativo di 43 milioni di euro, dovuto all’onere straordinario di 160 milioni a fronte dell’accordo transattivo con il Commissario Straordinario del gruppo Parmalat. Il Gruppo Intesa - sulla base della valutazione pari a 1.340 milioni - riceverà circa 850 milioni di euro in contanti e realizzerà una plusvalenza nel conto economico consolidato di circa 750 milioni. Il coefficiente patrimoniale Tier 1 ratio del Gruppo, a parità di altre condizioni, migliorerà di 30-40 centesimi di punto. La raccolta indiretta del Gruppo, sempre a parità di altre condizioni, diminuirà solo di circa 20 miliardi di euro, perché verrà deconsolidata dai dati di risparmio gestito del Gruppo Intesa la quota di risparmio gestito di Nextra raccolta da reti diverse dal Gruppo; mentre la quota di risparmio gestito di Nextra raccolta tramite la rete del Gruppo Intesa - che costituisce la parte preponderante - pur non rientrando più nei dati di risparmio gestito del Gruppo rimarrà comunque sotto forma di raccolta amministrata. L’operazione presenta una grande portata strategica, perché: - anticipa l’evoluzione strutturale del settore del risparmio gestito, che premierà sempre più i grandi operatori globali e i piccoli operatori di nicchia; - permette di migliorare significativamente la qualità dell’offerta e del servizio al cliente, anche a beneficio delle potenzialità della rete distributiva del Gruppo Intesa nel risparmio gestito; - valorizza le potenzialità di Nextra come fabbrica di prodotto e crea nuovi sbocchi per il know‑ how e gli asset italiani anche al di fuori del mercato domestico; - rafforza un’alleanza di lungo periodo tra partner già sperimentati. Caam rafforzerà il proprio posizionamento tra i principali asset manager europei, risultando quarto nel continente per attività gestite (con più di 430 miliardi di euro) oltre ad essere primo in Francia e secondo in Italia, e disporrà sia di una gamma completa di prodotti sia della necessaria massa critica in tutti i comparti, con competenze specifiche in tutte le attività strategiche, derivanti dall’integrazione delle proprie attuali aree di eccellenza con quelle di Nextra. Il Gruppo Intesa potrà soddisfare le esigenze della clientela in termini sia di ampiezza e qualità della gamma di prodotti - grazie alle economie di scala e di scopo che può realizzare un asset manager globale - sia di performance e di flessibilità dell’offerta, date le caratteristiche dell’accordo distributivo, che si contraddistingue per la focalizzazione sulla performance, per il rapporto molto forte tra distributore e produttore e per la quota significativa di open architecture (ossia di prodotti acquistabili dai migliori operatori di tutto il mondo). In particolare, in base all’accordo distributivo avente una durata di 12 anni, il Gruppo Intesa - per soddisfare le esigenze di diversificazione della clientela - potrà collocare prodotti di terzi in open architecture fino a una quota annua del 3% dello stock distribuito complessivamente cumulata per 8 anni; la quota è soggetta a un meccanismo automatico di aumento/diminuzione in relazione alle performance che dovessero risultare, rispettivamente, inferiori o superiori alle soglie predefinite. Verranno inoltre mantenuti gli attuali livelli di retrocessione delle commissioni per la rete distributiva del Gruppo. Alla scadenza dell’accordo, il Gruppo Intesa potrà esercitare verso Caam un’opzione put sul 35% del capitale detenuto nella Sgr. Il rapporto tra produttore e distributore è ulteriormente rafforzato dall’accordo di governance, che valorizza il ruolo del Gruppo Intesa nelle decisioni riguardanti temi strategici chiave. E’ inoltre previsto che Banca Intesa possa nel tempo detenere una quota in Caam. Il perfezionamento dell’operazione, in cui Banca Intesa è stata assistita da Lazard per gli aspetti finanziari, è previsto entro la fine dell’anno, dopo le relative autorizzazioni da parte delle autorità competenti. L’operazione vede coinvolte società fra le quali esiste un rapporto di correlazione, derivante dall’adesione da parte di Crédit Agricole al patto parasociale vigente fra gli azionisti di riferimento di Banca Intesa. Crédit Agricole detiene il 18,04% del capitale votante di Banca Intesa. Gli aderenti al patto - Crédit Agricole, Fondazione Cariplo, Gruppo Generali, Fondazione Cariparma e Gruppo “Lombardo” - detengono complessivamente il 41,44% del capitale votante di Banca Intesa. L’operazione non comporta variazioni nella remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione delle società del Gruppo Intesa coinvolte.  
   
   
BANCA INTESA: APPROVATA LA PRIMA APPLICAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI IAS/IFRS E LA RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2005 CON I NUOVI PRINCIPI  
 
Milano, 31 maggio 2005 - Si è riunito ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa, che ha deliberato l’adozione dei nuovi principi contabili Ias/ifrs e ha approvato sia gli effetti patrimoniali derivanti dalla prima applicazione degli Ias/ifrs sia la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2005 redatta secondo i nuovi principi internazionali, avvalendosi della proroga dei termini prevista in merito dalla delibera Consob n. 14990 del 14 aprile 2005. I dati 2004, ai fini sia della prima applicazione sia del confronto con i dati del primo trimestre 2005, sono stati riesposti secondo i principi Ias/ifrs includendo la stima degli effetti dello Ias 39. La prima applicazione dei nuovi principi contabili è stata effettuata seguendo criteri di particolare rigore, che hanno portato a recepire come effetti sul patrimonio netto le implicazioni negative ma non quelle positive facoltative derivanti dall’applicazione dei criteri Ias/ifrs (ad esempio è stato deciso di non avvalersi dell’opzione che avrebbe consentito la rivalutazione degli immobili). Nonostante l’adozione di scelte particolarmente rigorose, soprattutto per la valutazione del portafoglio crediti, il Gruppo Intesa si è mantenuto sui livelli dei migliori standard internazionali per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, con un Tier 1 ratio a fine 2004 riesposto post Ias/ifrs pari al 7,6% (rispetto all’8,5% ante Ias/ifrs), salito al 7,8% al 31 marzo 2005. I risultati del primo trimestre 2005 evidenziano un ulteriore miglioramento della redditività, dopo i significativi incrementi dell’esercizio 2004, in linea con gli obiettivi indicati nel Piano d’Impresa 2003-2005. L’utile netto consolidato del Gruppo Intesa nel periodo, pari a 620 milioni di euro, cresce del 45,5% rispetto ai 426 milioni del primo trimestre 2004. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato due operazioni, i cui dettagli sono riportati in due distinti comunicati stampa, che rientrano negli obiettivi strategici di miglioramento della qualità dell’attivo e di creazione di valore indicati dal Piano d’Impresa 2003-2005 e anticipano parte delle realizzazioni programmate per il Piano d’Impresa 2005-2007, che verrà presentato al mercato in luglio. Il Consiglio ha approvato la cessione pro soluto a Fortress e Merrill Lynch di un portafoglio di sofferenze lorde del Gruppo pari a 9.067 milioni di euro (al 31 dicembre 2004) e dell’81% del ramo d’azienda di Intesa Gestione Crediti inerente la gestione delle sofferenze. Dalla cessione delle sofferenze il Gruppo Intesa riceverà 2.045 milioni di euro in contanti, con una plusvalenza di 36 milioni di euro rispetto al valore netto di libro al 31 dicembre 2004 risultante dalla prima applicazione dei criteri Ias/ifrs. La cessione dell’81% della “macchina operativa” di Igc porterà il Gruppo Intesa a realizzare una plusvalenza di 49 milioni di euro. L’operazione nel suo complesso permetterà al Gruppo Intesa di migliorare di circa 10 centesimi di punto il Tier 1 ratio. Il Consiglio ha inoltre approvato un accordo strategico del Gruppo Intesa con Crédit Agricole nel settore del risparmio gestito, in base al quale Crédit Agricole deterrà il 65% e il Gruppo Intesa il 35% del capitale della società risultante dall’integrazione di Nextra Investment Management (società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa) e di Crédit Agricole Asset Management Italia, con un accordo distributivo a lungo termine. Il Gruppo Intesa riceverà circa 850 milioni di euro in contanti, realizzando una plusvalenza di circa 750 milioni di euro e migliorando di circa 30-40 centesimi di punto il Tier 1 ratio. Gli effetti derivanti dalla prima applicazione Ias/ifrs La quantificazione dell’impatto della prima applicazione dei principi Ias/ifrs è stata determinata sulla base di tutti i principi omologati dalla Commissione Europea fino a gennaio 2005 (inclusi Ias 32 e Ias 39). Eventuali modifiche degli attuali principi o nuovi principi che dovessero intervenire nel corso del 2005 potrebbero far variare la quantificazione della prima applicazione Ias/ifrs. Come si è già accennato, la prima applicazione dei nuovi principi contabili è stata effettuata seguendo criteri di particolare rigore, che hanno portato a recepire come effetti sul patrimonio netto le implicazioni negative ma non quelle positive facoltative derivanti dall’applicazione dei criteri Ias/ifrs. In particolare, Banca Intesa ha deciso di non aderire all’opzione di rivalutare al fair value tutti gli attivi (fair value option), il che ha comportato - tra l’altro - il mantenimento degli immobili al loro costo d’acquisto, senza la contabilizzazione di alcuna rivalutazione. Anche la partecipazione in Banca d’Italia è stata mantenuta al costo. Dal confronto tra i dati al 31 dicembre 2004 riesposti secondo i principi Ias/ifrs e quelli del bilancio 2004 ante Ias/ifrs, si rileva che il patrimonio netto diminuisce da 15.564 a 13.969 milioni di euro. Il calo di 1.595 milioni risulta dal saldo tra un decremento lordo di 2.282 milioni e una deducibilità fiscale di 687 milioni. Il decremento di 2.282 milioni è dovuto a impatti negativi per 2.734 milioni e a impatti positivi per 452 milioni. I principali impatti negativi riguardano le seguenti voci: crediti per 1.650 milioni, in gran parte dovuti alle rettifiche di valore per il time value su sofferenze e incagli; attività finanziarie detenute per la negoziazione per 645 milioni, di cui 349 milioni riguardanti lo scorporo dei contratti derivati impliciti nelle obbligazioni strutturate emesse da Banca Intesa nel 2003-2004 (ossia concernenti lo storno dei proventi up-front rilevati nei conti economici di questi due esercizi); contratti derivati di copertura per 219 milioni, a seguito delle attività condotte per rendere conformi allo Ias 39 le operazioni di copertura. I principali impatti positivi, derivanti dall’applicazione di criteri obbligatori, riguardano le seguenti voci: storno degli ammortamenti dei terreni per 195 milioni; mark to market delle attività finanziarie disponibili per la vendita per 136 milioni; storno dei fondi del passivo per 91 milioni, principalmente a seguito dell’attualizzazione degli accantonamenti per rischi e oneri e della valutazione attuariale del Tfr. Il confronto tra i dati del risultato d’esercizio 2004 riesposto secondo i principi Ias/ifrs e quello del bilancio 2004 ante Ias/ifrs evidenzia che l’utile netto consolidato scende da 1.884 a 1.841 mln. Di euro (-43 mln.). Sempre confrontando i dati al 31 dicembre 2004 riesposti secondo i principi Ias/ifrs e quelli del bilancio 2004 ante Ias/ifrs, emerge che i coefficienti patrimoniali si riducono dal 7,6% al 6,7% per il Core Tier 1 ratio, dall’ 8,5% al 7,6% per il Tier 1 ratio e dall’ 11,6% all’ 11% per il coefficiente patrimoniale totale, valori che si mantengono comunque sui livelli dei migliori standard internazionali. I risultati di conto economico del primo trimestre 2005 raffrontati con il 2004 secondo i principi Ias/ifrs Il conto economico consolidato del primo trimestre 2005 registra proventi operativi netti pari a 2.507 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto ai 2.280 milioni del primo trimestre 2004 e in flessione dell’ 1,3% rispetto al quarto trimestre 2004 stimato. In quest’ambito, gli interessi netti ammontano a 1.334 milioni, in aumento del 4,1% rispetto ai 1.282 milioni del corrispondente periodo del 2004; l’aumento sarebbe del 3,3% se si escludesse l’effetto Ias/ifrs relativo ai maggiori interessi attivi derivanti dal rientro del time value sui crediti deteriorati e ai minori interessi passivi dovuti alla riattribuzione lungo la vita del prodotto dei proventi up-front sulle obbligazioni strutturate emesse dal Gruppo (stornati dal patrimonio netto in sede di prima applicazione). Rispetto al quarto trimestre 2004 stimato si registra una crescita del 4,1%, che diventerebbe del 3,6% se si escludesse il suddetto effetto Ias/ifrs. Le commissioni nette sono pari a 955 milioni di euro, con un aumento del 15,1%, rispetto agli 830 milioni del primo trimestre 2004, trainato dalle commissioni derivanti dal collocamento di obbligazioni strutturate di terzi (pari a circa 110 milioni di euro, assenti nel corrispondente trimestre del 2004), che è previsto registri nel primo trimestre la gran parte dell’ammontare pianificato per l’intero esercizio, e dalla bancassicurazione (più che raddoppiate da 32 a 79 milioni). Hanno invece registrato un calo le commissioni relative ai servizi esattoriali (dimezzatesi da 54 a 29 milioni) e al risparmio gestito (-15%, da 214 a 181 milioni). Rispetto al quarto trimestre 2004 stimato, la crescita è del 3%, determinata dalle commissioni derivanti dal collocamento di obbligazioni strutturate di terzi (cresciute da circa 30 a circa 110 milioni), dalla bancassicurazione (+17%) e dai conti correnti (+9%), a fronte di commissioni da servizi esattoriali che scendono a un terzo dell’importo registrato nel precedente trimestre (da 86 a 29 milioni). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 185 milioni di euro, in crescita rispetto ai 112 milioni del primo trimestre 2004 e in calo rispetto ai 216 milioni del quarto trimestre 2004 stimato. Gli oneri operativi ammontano a 1.316 milioni di euro, con una diminuzione del 3,8% rispetto ai 1.368 milioni del corrispondente periodo del 2004, derivante dalle spese del personale (-2,7%), dalle spese amministrative (-4,9%) e dagli ammortamenti (-7,1%); rispetto al quarto trimestre 2004 stimato, si rileva un calo del 12,3%. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.191 milioni di euro, in crescita del 30,6% rispetto ai 912 milioni del primo trimestre 2004, con un rilevante miglioramento del cost/income ratio, sceso dal 60% al 52,5%, livello che beneficia di fattori stagionali particolarmente favorevoli. Rispetto al quarto trimestre 2004 stimato, il risultato della gestione operativa registra un aumento del 14,5%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 236 milioni di euro, in linea con i 229 milioni del corrispondente periodo del 2004 e in calo rispetto ai 508 milioni del quarto trimestre 2004 stimato. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 61 milioni di euro, derivanti principalmente da cessioni di immobili, rispetto a un saldo negativo di 3 milioni del primo trimestre 2004 e a un saldo positivo di 101 milioni del quarto trimestre 2004 stimato. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.016 milioni di euro, in crescita del 49,4% rispetto ai 680 milioni del primo trimestre 2004 e del 60% rispetto al quarto trimestre 2004 stimato. Dopo la contabilizzazione di imposte per 372 milioni di euro e l’attribuzione ai terzi della quota di pertinenza per 24 milioni, l’utile netto consolidato ammonta a 620 milioni di euro, rispetto ai 426 milioni del primo trimestre 2004 (+45,5%) e ai 466 milioni del quarto trimestre 2004 stimato (+33%), in linea con gli obiettivi indicati nel Piano d’Impresa 2003-2005 per l’esercizio in corso. Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2005 raffrontato con il 2004 secondo i principi Ias/ifrs Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2005 i crediti verso la clientela ammontano a 157 miliardi di euro, in flessione dell’ 1,6% rispetto al 31 dicembre 2004 riesposto secondo i principi Ias/ifrs a seguito della contrazione delle operazioni pronti contro termine (dimezzatesi, da 5,7 a 2,6 miliardi). I crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore ammontano a 3 miliardi di euro, mantenendosi sugli stessi valori del 31 dicembre 2004 riesposto secondo Ias/ifrs, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,9% e un grado di copertura del 76%, che sono in linea con il 31 dicembre 2004 post Ias/ifrs. Considerando la cessione pro soluto approvata in data odierna, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore scendono a un miliardo di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,6%. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 469 miliardi di euro, mantenendosi sostanzialmente sui livelli di fine 2004. In quest’ambito, la raccolta diretta ammonta a 172 miliardi, in flessione del 4% rispetto al 31 dicembre 2004, a seguito della diminuzione delle operazioni pronti contro termine (-23% da 9,4 a 7,2 miliardi) e delle obbligazioni (-3,9%, da 55 a 53 miliardi); la raccolta indiretta raggiunge i 297 miliardi, in crescita dell’ 1,3% rispetto al 31 dicembre 2004, con un ammontare di risparmio gestito pari a 118 miliardi, invariato rispetto a fine 2004. Nel trimestre il Gruppo Intesa ha collocato circa 2,5 miliardi di obbligazioni strutturate di terzi e oltre 1,6 miliardi di polizze Intesa Vita. I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2005 risultano pari al 6,9% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 6,7% del 31 dicembre 2004 riesposto secondo Ias/ifrs), al 7,8% per il Tier 1 ratio (rispetto al 7,6%) e all’ 11% per il coefficiente patrimoniale totale (mantenutosi sui valori di fine anno). Considerando le operazioni approvate in data odierna (la cessione di sofferenze e dell’81% della “macchina operativa” di Igc e l’accordo strategico nel risparmio gestito), a parità di altre condizioni, i coefficienti patrimoniali salgono a circa 7,3-7,4% per il Core Tier 1 ratio, 8,2-8,3% per il Tier1 ratio e 11,4-11,5% per il coefficiente totale. Al 31 marzo 2005, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 3.681 sportelli bancari - di cui 3.056 in Italia e 625 all’estero - con 57.919 dipendenti, 287 persone in più rispetto al 31 dicembre 2004. I risultati per area di Business La Divisione Rete (che segue famiglie, clientela premium e private, Piccole e Medie Imprese, ossia aziende con fatturato fino a 50 milioni di euro, Enti Religiosi e No Profit e include le società prodotto operanti nelle attività di wealth management, credito industriale e leasing) registra una sostenuta dinamica della redditività, dovuta alla significativa crescita dei ricavi e alla riduzione dei costi e degli accantonamenti. I proventi operativi netti aumentano del 15% dai 1.213 milioni di euro del primo trimestre 2004 ai 1.395 milioni del primo trimestre 2005, pari al 56% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (53% nel primo trimestre 2004). Gli oneri operativi scendono del 4,4%, da 752 a 719 milioni, portando a un risultato della gestione operativa in crescita del 46,6%, da 461 a 676 milioni, e a un cost/income ratio in calo dal 62% al 52%, livello che beneficia di fattori stagionali particolarmente favorevoli. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette si dimezza da 116 a 58 milioni. Conseguentemente, il risultato corrente al lordo delle imposte aumenta del 79,1%, da 345 a 618 milioni. La Divisione Corporate (che segue le aziende con oltre 50 milioni di euro di fatturato - Mid Corporate e Large Corporate, istituzioni finanziarie, Pubblica Amministrazione e include Caboto, oltre alle società prodotto operanti nel factoring e nei servizi esattoriali, nonché la rete internazionale costituita da filiali, uffici di rappresentanza e controllate specializzate nel corporate banking) evidenzia un miglioramento della redditività dovuto alla riduzione degli accantonamenti. I proventi operativi netti ammontano 435 milioni di euro, in linea con i 433 milioni del primo trimestre 2004, pari al 17% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (rispetto al 19% del primo trimestre 2004). A fronte di oneri operativi in aumento dell’ 1,1% da 189 a 191 milioni, il risultato della gestione operativa ammonta a 244 milioni, invariato rispetto al primo trimestre 2004, e il cost/income ratio si mantiene sul 44%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cala del 15,2%, da 55 a 47 milioni, e pertanto il risultato corrente al lordo delle imposte cresce del 5,8%, da 189 a 200 milioni. La Divisione Banche Italia (che comprende le banche controllate a forte radicamento locale) registra una significativa crescita della redditività dovuta all’aumento dei ricavi e alla riduzione dei costi e degli accantonamenti. I proventi operativi netti aumentano del 9,2% da 346 a 378 milioni di euro, pari al 15% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (con un’incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2004). Con oneri operativi che scendono del 2,2% da 185 a 181 milioni, il risultato della gestione operativa segna un incremento del 22,4%, da 161 a 197 milioni, e il cost/income ratio cala dal 53% al 48%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette si riduce del 28,8%, da 32 a 23 milioni, e quindi il risultato corrente al lordo delle imposte sale del 37,7%, da 130 a 179 milioni. La Divisione Banche Estero (che comprende le banche controllate all’estero che svolgono attività di retail e commercial banking) evidenzia un miglioramento della redditività dovuto alla crescita dei ricavi delle controllate nel Centro-est Europa. I proventi operativi netti aumentano dell’ 8,6% da 232 a 252 milioni di euro, pari al 10% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2004). Gli oneri operativi ammontano a 142 milioni, in linea con i 141 milioni del primo trimestre 2004; quindi il risultato della gestione operativa cresce del 20,9%, da 91 a 110 milioni, e il cost/income ratio scende dal 61% al 56%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce del 17,5% da 26 a 30 milioni; conseguentemente, il risultato corrente al lordo delle imposte aumenta del 29,2% da 65 a 84 milioni. In merito alle prospettive per l’esercizio in corso, anche alla luce dell’andamento del primo trimestre, si confermano gli obiettivi di ulteriore significativo miglioramento dell’utile netto indicati nel Piano d’Impresa 2003-2005 e assunti come base di riferimento del piano d’Impresa 2005-2007.  
   
   
BANCA ITALEASE, PARTE DA MILANO IL ROAD SHOW ISTITUZIONALE  
 
Milano 31 maggio 2005 – E’partito ieri da Milano il road-show di Banca Italease per la presentazione del Gruppo agli investitori istituzionali. Il road-show proseguirà nei prossimi giorni nelle principali piazze finanziarie europee: Amsterdam, Francoforte, Londra, Parigi, Rotterdam e Zurigo. Il Gruppo bancario ha chiuso il primo trimestre 2005 con un utile consolidato di 12,6 milioni di euro, in crescita del 14,4% rispetto al primo trimestre 2004 ed un margine di intermediazione di 53,9 milioni di euro (36,2 milioni di euro nel primo trimestre 2004). Mentre, per quanto riguarda il bilancio al 31.12. 2004 il Gruppo Banca Italease ha chiuso con un utile netto consolidato pari a 44,2 milioni di euro e un margine di intermediazione di 184,3 (121,7 milioni di euro nel 2003). Al 31.12. 2004 il Gruppo gestiva 91.879 contratti di leasing per un valore di credito residuo pari a 7 miliardi di euro. L’operazione finalizzata alla quotazione delle azioni di Banca Italease nel Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana prevede una Offerta Globale di 18.540.814 azioni che corrispondono al 24,32% del capitale azionario di Banca Italease. L’offerta Globale è suddivisa in una Offerta Pubblica di minimo 3.708.163 azioni, pari al 20% dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia, e in una contestuale Offerta Istituzionale riservata a investitori professionali in Italia e investitori istituzionali all’estero. E’ inoltre prevista una opzione di Greenshoe fino a un massimo del 10% dell’Offerta Globale. Al fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte di Investitori Istituzionali nell’ambito dell’Offerta Istituzionale, è stato individuato un Intervallo di Valorizzazione Indicativa del capitale economico di Banca Italease ante offerta, compreso tra un minimo di 516 milioni di euro e un massimo di 583 milioni di euro, pari rispettivamente ad un minimo di 8,50 euro per azione ed un massimo di 9,60 euro per azione. Il controvalore del Lotto minimo di 350 azioni, calcolato sulla base dell’Intervallo di Valorizzazione, è compreso tra un minimo di 2.975,00 euro ed un massimo di 3.360,00 euro, mentre il ricavato dell’Offerta Globale è compreso tra un minimo 152,08 milioni di euro ed un massimo di 171,76 milioni di euro. Sarà possibile aderire all’Offerta Pubblica dal 6 giugno al 9 giugno. Le domande di adesione dovranno essere presentate presso i Collocatori autorizzati per quantitativi pari al Lotto minimo di 350 azioni o suoi multipli, ovvero per quantitativi minimi pari a 3.500 azioni (Lotto Minimo di Adesione Maggiorato). Mediobanca è Sponsor e Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica; Mediobanca e Lehman Brothers sono i coordinatori dell’Offerta Globale.  
   
   
COMUNICATO STAMPA FONDAZIONE CARIPLO: NEL 2004 UN AVANZO DI 234,3 MILIONI DI EURO LA FONDAZIONE HA DESTINATO ALL'ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 147,8 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 31 maggio 2005 - L'esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre ha registrato un avanzo di 234,3 milioni di Euro, con un aumento di 38,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. Nel 2004, la Fondazione ha destinato all'attività erogativa 147,8 milioni di Euro, di cui 132,3 milioni di Euro con disponibilità dell'esercizio e 15,5 milioni di Euro con fondi degli esercizi precedenti. Di tale importo complessivo (147,8 min/€), 135,3 milioni di Euro sono stati impiegati per la concessione di n.938 contributi e 12,5 milioni di Euro sono stati accantonati al fondo per il sostegno del volontariato. In particolare, la Fondazione Cariplo ha concesso: 375 contributi per un importo di oltre 45 milioni di Euro nel settore Arte e Cultura; 149 contributi per 20,5 milioni di Euro nel settore Assistenza sociale; 62 contributi per un importo di 15,8 milioni di Euro nel settore Ricerca Scientifica; 52 contributi per 6,7 milioni di Euro nel settore Ambiente; 50 contributi per 9, 5 milioni di Euro nel settore Istruzione; 21 contributi per 3,5 milioni di Euro nel settore Sanità; 51 contributi per 19,4 milioni di Euro al settore Filantropia e Volontariato; 77 contributi per 9,3 milioni di Euro al settore Promozione della Comunità locale; 69 contributi per 4,7 milioni di Euro al settore Attività internazionali; 32 contributi per 0,9 milioni di Euro ad altri settori. Accanto a questi contributi, che la Fondazione ha concesso attraverso bandi chiusi e bandi aperti, la Fondazione ha avviato uno stile di azione più attivo, che ha trovato la sua realizzazione in quattro progetti specifici: il progetto delle Fondazioni Comunitarie (che mira a creare fondazioni delle comunità locali nelle province del tradizionale territorio di riferimento), il progetto Est Educare alla Scienza e alla Tecnologia (che — in accordo con la Direzione Scolastica Regionale — mira a migliorare le metodologie di apprendimento delle discipline scientifiche entro la scuola dell'obbligo), il progetto Housing Sociale (che punta alla costruzione di alloggi da affittare a canone calmierato a soggetti svantaggiati) e il progetto Nobel Network Operativo per la Biomedicina di Eccellenza in Lombardia (che punta a migliorare la capacità di ricerca scientifica in campo biomedico delle istituzioni lombarde). Con questa nuova attività la Fondazione ha ampliato il suo raggio d'azione: da istituzione meramente erogatrice a protagonista attivo dell'azione per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità lombarda. L'avanzo dell'esercizio è stato assegnato per 132,3 milioni di Euro all'attività istituzionale, 20 milioni di Euro al fondo di stabilizzazione delle erogazioni, 46,9 milioni di Euro alla riserva obbligatoria e 35,1 milioni di Euro alla riserva per integrità del patrimonio. Con gli accantonamenti effettuati il patrimonio netto contabile (Pnc) ammonta a 5,8 miliardi di Euro (6,75 miliardi a valore di mercato). I proventi netti d'esercizio ammontano a 243 milioni di Euro pari al 4,24% del Pnc (3,62% nel 2003). Il tasso di rendimento a prezzi di mercato del patrimonio è risultato pari all'8,75% al netto delle imposte contro il 7,67% del benchmark. I costi di funzionamento si attestano a 8,7 milioni di Euro con un'incidenza del 3,32% sull'avanzo di esercizio (3,89 % nel 2003) e dello 0,14% sul Pnc ( 0,13% nel 2003). Il patrimonio della Fondazione è investito per il 53% in fondi comuni di investimento (soprattutto Geo e Fondamenta) e per il 47% in partecipazioni ed altre attività. Il fondo Geo, primo fondo comune mobiliare aperto multicomparto e multigestore di diritto italiano riservato ad operatori qualificati, è stato promosso nel 1998 dalla Fondazione Cariplo a beneficio di tutti gli investitori istituzionali italiani (in primis fondazioni, casse previdenziali e fondi pensione). Il fondo Fondamenta, primo fondo comune mobiliare chiuso di diritto italiano riservato ad operatori qualificati, è finalizzato agli investimenti in società non quotate operanti prevalentemente nel territorio del nord-Italia. Complessivamente la ripartizione per tipologie di investimento risulta essere la seguente: 15% investimenti monetari ed altre attività; 28% obbligazioni a breve senza rischio cambio; 49% investimenti azionari Euro; 8% investimenti azionari extra-Euro senza rischio cambio.  
   
   
UNICREDIT E HVB CONFERMANO L'ESISTENZA DI COLLOQUI  
 
Milano, 31 maggio 2005 - Unicredito Italiano ed Hvb confermano l'esistenza di colloqui per una possibile aggregazione. Al momento nessun accordo è stato ancora raggiunto e l'esito delle discussioni rimane altamente incerto. Le parti non intendono commentare ulteriormente.  
   
   
PROSEGUE LA CRESCITA DI SELLA CONSULT NEL 2004 UTILE A 1,3 MILIONI, DIECI VOLTE PIÙ DEL 2003 BUON RISULTATO ANCHE PER LA RACCOLTA NETTA CHE SALE A 218 MILIONI DI EURO (+ 23%)  
 
Biella, 31 maggio 2004 – Sono tutti a due cifre i numeri che descrivono la crescita di Sella Consult, la rete dei promotori finanziari del Gruppo Banca Sella. Il 2004 si è infatti chiuso con un utile netto di 1,3 milioni di euro (dieci volte tanto rispetto ai 71.770 euro del 2003), una raccolta netta di 218 milioni di euro (+23,05%) e un margine di intermediazione di 7,1 milioni di euro (+10,79%). Lo stock complessivo di raccolta ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro (in crescita dell’11,20% sul 2003), di cui 1,2 miliardi di euro di risparmio gestito (+17%). Il portafoglio medio per promotore finanziario è cresciuto da 4,5 milioni a 6 milioni di euro. Numeri che sono il frutto di un programma strategico di riorganizzazione e di crescita della rete dei promotori avviato nel 2002 da Nicola Culicchia, ritornato al vertice di Sella Consult con la qualifica di Amministratore Delegato: “L’obiettivo ora – afferma Culicchia – è di rafforzare il percorso di sviluppo commerciale intrapreso dalla società negli ultimi anni puntando alla qualità del servizio offerto alla clientela, che rimane la leva più importante per accrescere le quote di mercato”. Quota di mercato che, difatti, nel 2004 è salita all’1,17% (1,09% nel 2003, + 7%). A fine 2004 i promotori finanziari operativi di Sella Consult erano 363 e i centri di promozione finanziaria attivi sul territorio nazionale 33. “Nel corso del 2005 – aggiunge Culicchia – proseguiremo nella selezione di figure di profilo medio-alto con elevata professionalità, esperienza pluriennale e approfondita conoscenza dei mercati finanziari”. Nel 2005 Sella Consult prevede di reclutare 40 nuovi promotori finanziari. Il 2005 sarà anche un anno in cui Sella Consult punterà ulteriormente all’evoluzione delle piattaforme e procedure informatiche a disposizione dei promotori e proseguirà nelle sinergie con tutti i canali distributivi del Gruppo Banca Sella, in particolare con la rete delle succursali: “Contiamo in questo modo – conclude Culicchia – di proseguire ulteriormente con la crescita dei volumi accompagnata da un’ottimizzazione ulteriore delle strutture societarie, a vantaggio dei livelli di servizio, da un recupero di produttività ed efficienza, e dal contenimento dei costi”.  
   
   
CREDITO BERGAMASCO: LA BANCA OSPITA GLI UFFICIALI ALLIEVI DEL 3° ANNO DELL'ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI BERGAMO.  
 
Bergamo, 31 maggio 2005 - Nell'ambito del continuo rafforzamento dell'integrazione dell'Accademia della Guardia di Finanza nella realtà culturale ed economica della città di Bergamo, lo scorso 26 maggio gli ufficiali allievi del 3° anno sono stati ospiti del Credito Bergamasco (Gruppo Banca Popolare di Verona e Novara). Accompagnati dal Cap. Michele Bosco, Comandante del Corso, e dal Ten. Sandra Valerio, Capo Sezione Stampa e Relazioni Esterne dell'Accademia, gli ufficiali allievi sono stati accolti nella Sala Traini del Credito Bergamasco dal Dott. Francesco Minotti e dal Rag. Annunzio Bacis, Vice Direttori Generali dell'Istituto di Credito. Dopo una breve introduzione del Ten.col. T.st Francesco Mattana, Comandante dei Corsi di Accademia - che ha ricordato gli intensi e proficui rapporti da tempo instaurati tra l'Accademia ed il Credito Bergamasco - gli ufficiali allievi hanno assistito ad una relazione di approfondimento dal titolo "Panorama sulla normativa in tema d'usura" tenuta dal responsabile della Funzione Legale del Credito Bergamasco, Giovanni Cremonesi. Ai termine della relazione, gli intervenuti hanno avuto la possibilità di visionare la Sala Mercati del Gruppo Bpvn e la filiale "private" di Bergamo di Banca Aletti, concludendo la giornata con una visita guidata allo storico palazzo "Albergo pei poveri", ove ha sede la Direzione Generale del Credito Bergamasco.  
   
   
AL VIA BOC/BOP PER 240 MILIONI DI EURO DA PARTE DI 62 ENTI LOCALI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA COORDINATI DAL COMUNE DI REGGIO EMILIA. DEXIA CREDIOP È ADVISOR DELL'OPERAZIONE. È LA PRIMA OPERAZIONE IN ITALIA PER NUMERO DI ENTI LOCALI PARTECIPANTI  
 
Reggoi Emilia, 30 maggio 2005 - È stata siglata il 27 maggio la convenzione tra l'advisor Dexia Crediop e ben 62 Enti locali della Regione Emilia Romagna, coordinati dal Comune di Reggio Emilia, per l'affidamento di tutti i servizi connessi all'emissione di prestiti obbligazionari comunali o provinciali (Boc o Bop): il "team" risulta composto anche da altri 10 primari Enti Locali dell'Emilia Romagna (Comune di Parma, Comune e Provincia di Modena, Comune di Carpi, Comune di Faenza, Comune di Piacenza, Comune e Provincia di Ravenna, Comune di Forlì e Comune di Imola) e da altri 51 Comuni della Regione. Nell'ambito dell'operazione, Dexia Crediop ricopre il ruolo di Advisor e sottoscrittore a fermo. Si tratta della prima operazione in Italia che raccoglie un così elevato numero di Enti locali in un'unica gara. Più volte sperimentata negli anni precedenti, l'operazione ha sempre visto il Comune di Reggio Emilia come coordinatore e promotore dell'iniziativa ed ha visto crescere costantemente il numero di Enti partecipanti. Compresa quella attuale, Dexia Crediop ha curato quattro delle cinque emissioni effettuate. Dal punto di vista economico, Dexia Crediop si è aggiudicata l'operazione dell'importo complessivo di 200 milioni - aumentabili eventualmente del 20%, sino a 240 milioni di Euro complessivi - praticando condizioni economiche particolarmente competitive e flessibili (con uno spread sui parametri di mercato posti a base di gara di soli 0,079 punti percentuali annui sulle emissioni di durata pari a 20 anni). L'operazione nel suo complesso sarà destinata a finanziare spese di investimento che gli enti potranno effettuare da maggio 2005 a fine aprile 2006 e che potranno riguardare diversi ambiti: viabilità, edilizia scolastica, assistenza, cultura, ambiente ecc.. Tra le particolarità, la struttura dell'operazione - sebbene di norma di durata ventennale - consente ai singoli Enti locali di effettuare le proprie emissioni, anche a durate inferiori ai vent'anni (15, 10 o 5 anni) o superiori (25 o 30 anni) a tassi predeterminati. Con la firma odierna della convenzione, potranno pertanto essere effettuate le singole emissioni (tecnicamente definite "tiraggi"). E' rilevate sottolineare che, la particolare tipologia dell'operazione consente anche a Comuni di piccole dimensioni (e che effettuano emissioni di importo medio-basso) di potersi presentare sul mercato dei capitali a condizioni economiche particolarmente vantaggiose e storicamente appannaggio di realtà di dimensioni maggiori. "Il Comune di Reggio Emilia - sottolinea il vicesindaco e assessore al bilancio Franco Ferretti - conferma con quest'operazione il suo ruolo di promotore e punto di riferimento regionale nello sviluppo di forme di collaborazione e convenzione tra enti. Grazie anche ad iniziative come quella oggi avviata, si realizzano notevoli risparmi sul costo del debito e condizioni particolarmente interessanti nelle operazioni finanziarie attivate". Afferma Gérard Bayol, Amministratore Delegato di Dexia Crediop: "Siamo contenti di esserci aggiudicati questa importante e innovativa operazione, che consente ad una pluralità di Comuni di accedere ad uno strumento di mercato al quale difficilmente avrebbero avuto accesso individualmente". Riccardo Sommavilla, Senior Banker di Dexia Crediop per l'area centro-nord aggiunge: "abbiamo puntato molto su questa operazione e siamo molto soddisfatti dell'esito positivo. Per la quarta volta consolidiamo la nostra leadership nella Regione (Dexia Crediop è anche advisor finanziario della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Bologna) ed abbiamo gettato le basi per una collaborazione ancora più stretta con i principali Comuni della Regione.  
   
   
L'ASSEMBLEA DELLA BCC APPROVA STATUTO, BILANCIO E REGOLAMENTO ED ELEGGE IL NUOVO COLLEGIO SINDACALE PER IL PROSSIMO TRIENNIO  
 
Busto Garolfo, 31 maggio 2005 - Approvazione del nuovo statuto societario, del bilancio sociale 2004 e del nuovo regolamento elettorale, rinnovo del nuovo collegio sindacale: è stata una vera e propria maratona l'assemblea dei soci della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che si è tenuta domenica 29 maggio, a Malpensa Fiere, e che, iniziata alle 8,15, si è protratta fin oltre le 13. Per la precisione si è trattato di una doppia assemblea, dal momento che erano contestualmente convocate la seduta straordinaria, necessaria per l'approvazione del nuovo statuto, e quella ordinaria, al cui interno si sono dibattuti tutti gli altri argomenti ed è avvenuta la votazione per l'elezione del collegio sindacale, che si è svolta con l'ormai collaudata procedura del voto elettronico, che ha permesso di snellire le procedure in maniera più che sensibile. Grandi novità per il Collegio sindacale, rinnovato per due terzi dei suoi componenti. A partire dal nuovo presidente, il varesino Giorgio Rossi, eletto con il 42,7% dei voti (il presidente uscente, Gian Pietro Ghiringhelli, ha ottenuto il 34,8% dei consensi, mentre le schede bianche sono state il 22,5%). Un'elezione, quella di Rossi, professionista che da sempre collabora con l'Unione degli Artigiani della Provincia di Varese, che rafforza il percorso che da più di un anno vede la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate al fianco delle Confartigianato della provincia di Varese e dell'Altomilanese. I nuovi sindaci effettivi sono due legnanesi: il riconfermato Gian Mario Marnati, 44,2% dei voti, e il neo-eletto Gianfranco Sommaruga, 26,7% (l'uscente Adriana Moroni si è fermata al 23,4%, mentre le schede bianche sono state il 5,7%). Sindaci supplenti sono stati eletti Danila Battaglia, 51,7%, e Giovanni Golemme, 28,7% (le schede bianche sono state il 19,6%). Bilancio 2004 - Al di là dei dati già comunicati sull'utile di esercizio, l'aumento degli impieghi e la crescita costante della raccolta, che dimostrano lo stato di ottima salute della Bcc, nel corso dell'assemblea il responsabile del servizio Studi e Strategie della Federazione Lombarda, Paolo Innocenti, ha sottolineato che, nonostante la stagnazione economica, i risultati che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate si era prefissa nel piano strategico del 2003 sono stati pienamente raggiunti. E nell'incassare il plauso dell'assemblea, il presidente, Silvano Caglio, ha sottolineato come " il merito va equamente diviso tra tutti gli attori impegnati nel lavoro quotidiano: dal Cda, alla Direzione e il suo Comitato, dalle Filiali agli Uffici Interni". Il cammino per la creazione di un regolamento elettorale, di cui fino ad oggi la Bcc era sprovvista, ha preso il via nell'assemblea di maggio 2004, quando fu eletta un'apposita commissione per redigerlo. Al termine dei lavori, è stata predisposta la bozza che è stata approvata nell'assemblea di domenica, e che va a regolamentare i passaggi della governance interna della Bcc, compresa la composizione del consiglio di amministrazione. Le nuove regole mirano a tutelare entrambe le compagini sociali originarie (l'attuale Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate nasce, nel 1999, dalla fusione per incorporazione della Bcc di Buguggiate nella Bcc di Busto Garolfo). "Riguardo al territorio -spiega il presidente Silvano Caglio-, pur riconoscendo sempre alle compagini sociali originarie il ruolo di guida e di testimoni dei valori del nostro movimento, si è voluto riservare due posti a consiglieri non provenienti dalle piazze storiche. La presenza in Cda di un componente “della provincia di Milano” e di uno “della provincia di Varese”, infatti, è un segno effettivo della nostra apertura al territorio su cui andiamo ad operare". Il nuovo statuto ha mantenuto inalterata la sua architettura, incidendo esclusivamente sulle norme statutarie che dovevano essere adeguate a seguito della riforma del diritto societario. Con l'occasione, sono stati introdotti anche due nuovi articoli: il primo sul controllo contabile, che permette alla Bcc di dotarsi di ulteriori elementi di salvaguardia in fatto di controlli e verifiche sul proprio operato, l'altro che introduce la possibilità di ritornare ai soci dei benefici in base alla loro operatività (pratica del ristorno). Nel corso dell'assemblea, a cui ha presenziato e portato il suo saluto il vice-presidente della Federazione Lombarda, Giovanni Pontiggia, sono stati premiati 2 soci che hanno celebrato le nozze d'oro con la Bcc, Lorenzo Paganini e Enrico Leopoldo Paganini, e altrettanti che hanno tagliato il traguardo di 25 anni di socio: Innocente Zanzottera e Carlo Sartorelli.  
   
   
BORSA ITALIANA E TOKYO STOCK EXCHANGE, INC. FIRMANO UN MEMORANDUM OF UNDERSTANDING  
 
Tokyo, 31 maggio 2005 - Borsa Italiana e Tokyo Stock Exchange, Inc. Hanno firmato ieri un memorandum of understanding, finalizzato alla cooperazione fra le due Borse, per agevolare lo sviluppo e l'efficienza delle operazioni dei due mercati a tutela degli investitori. Grazie a questo accordo, le due Borse si consulteranno e coopereranno su temi di reciproco interesse con l'obiettivo di rafforzare entrambi i mercati. Le due Borse hanno inoltre concordato lo scambio di informazioni finalizzate ad accrescere l'efficienza e l'integrità dei mercati. Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, ha sottolineato: "Sono certo che questo accordo, che favorirà uno scambio di informazioni e una relazione continuativa fra le due Borse, rafforzerà il rapporto fra Milano e Tokyo negli anni a venire. Attraverso questo Mou speriamo, contando sul nostro sforzo comune, di dare impulso all'espansione dei nostri mercati e prodotti per entrambi i nostri Paesi". Takuo Tsurushima, l'Amministratore Delegato del Tokyo Stock Exchange, Inc., ha aggiunto: "Questo memorandum è un'opportunità per rafforzare ulteriormente le relazioni fra le due Borse e lo sviluppo dei due mercati. Mi auguro che entrambe le Borse possano collaborare per dare nuovo slancio al flusso di capitali cross-border fra Europa e Asia."  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 30 MAGGIO 2005  
 
Cct T. V. Btp 2,75% Btp 3,75%
Scadenza 01.03.2012 01.02.2008 01.08.2015
Cod./tranche It0003858856/1 It0003804850/9 It0003844534/3
Imp.offerto 4000 2500 2500
Regolamento 01.06.2005 01.06.2005 01.06.2005
Ced. God. 01.11.04 1,20
Imp.domandato 5686 3801 3856
Imp.assegnato 4000 2500 2500
Prezzo aggiudicazione 101,16 101,19 102,37
Prezzo esclusione 99,197 99,219 100,430
Rendimento lordo 2,13 2,30 3,5
Variazione Rend.asta prec.(*) -0,08 -0,1 -0,07
Rendimento netto 1,85 1,95 3,03
Riparto 51,963 98,933 88,96
Importo in circolazione (mln) 4000 16341 8530
Riapertura (mln) 1000 250 250
Prezzo nettisti 101,16000000 101,19000000 102,37000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom
 
   
   
ENI: COMUNICAZIONE DEGLI ESITI DELLA REVISIONE CONTABILE SVOLTA DALLA SOCIETÀ DI REVISIONE SUI PROSPETTI DI RICONCILIAZIONE PREVISTI DAGLI INTERNATIONAL FINANCIAL REPORTING STANDARDS (IFRS)  
 
San Donato Milanese, 31 maggio 2005 - La Pricewaterhousecoopers ha emesso la relazione sulla revisione contabile svolta sui prospetti di riconciliazione Ifrs dello stato patrimoniale al 1° gennaio 2004 e al 31 dicembre 2004 e del conto economico consolidato 2004, nonché sulle relative note esplicative riportati nella sezione “Effetti derivanti dall’applicazione degli Ifrs” della Relazione trimestrale al 31 marzo 2005 dell’Eni pubblicata l’11 maggio 2005. Dalla relazione della società di revisione risulta: “A nostro giudizio, i prospetti di riconciliazione Ifrs (…) sono stati redatti nel loro complesso in conformità ai criteri e principi definiti dalla Consob”.  
   
   
SNAM RETE GAS: COMUNICAZIONE DEGLI ESITI DELLA REVISIONE CONTABILE SVOLTA DALLA SOCIETÀ DI REVISIONE SUI PROSPETTI DI RICONCILIAZIONE PREVISTI DALL’INTERNATIONAL FINANCIAL REPORTING STANDARDS (IFRS)  
 
San Donato Milanese, 31 maggio 2005 - La società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a. Ha emesso la relazione sulla revisione contabile svolta sui prospetti di riconciliazione Ifrs dello stato patrimoniale consolidato al 1° gennaio 2004 e al 31 dicembre 2004 e del conto economico consolidato 2004, nonché sulle relative note esplicative riportate nella sezione “Prima applicazione dei principi contabili internazionali - Ifrs - prospetti di riconciliazione” della Relazione trimestrale al 31 marzo 2005 di Snam Rete Gas pubblicata il 9 maggio 2005. Dalla relazione della società di revisione risulta: “A nostro giudizio, i prospetti di riconciliazione Ifrs (…) sono stati redatti nel loro complesso in conformità ai criteri e principi definiti nell’art. 82-bis del Regolamento Emittenti n. 11971/99 adottato dalla Consob”. I prospetti di riconciliazione, a seguito dell’applicazione degli Ifrs, presentano un patrimonio netto consolidato al 1° gennaio 2004 e al 31 dicembre 2004 rispettivamente di 5.680 e di 5.828 milioni di euro, e l’utile netto 2004 di 538 milioni di euro, con un effetto, derivante dall’applicazione degli Ifrs, sul patrimonio netto, rispettivamente, di -3 e +9 milioni di euro e di +12 milioni di euro sull’utile netto.  
   
   
CAMPARI-MILANO S.P.A.: VARIAZIONE DATA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER L’APPROVAZIONE DELLA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2005  
 
Milano, 30 maggio 2005 - Si informa che la riunione del Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-milano S.p.a. Per l’approvazione della Relazione Semestrale al 30 giugno 2005 avrà luogo il 27 settembre 2005 anziché il 8 settembre 2005. Quanto sopra nel rispetto della specifica tempistica prevista da Consob con riferimento alle Relazioni Semestrali che verranno redatte in conformità ai nuovi principi contabili Ias/ifrs.  
   
   
A MILANO BABY SETTORI CRESCONO FORTE CRESCITA NEI SERVIZI PER I PIÙ PICCOLI: +90% IN QUATTRO ANNI (PIÙ CHE IN ITALIA, +64,3%)  
 
Milano 31 maggio 2005 - Scuole materne, scuole materne internazionali, asili nido, agenzie di puericultura specializzate, agenzie di intrattenimento ed organizzazione di baby-eventi, baby parking, giocattoli ed articoli per infanzia, carrozzine, girelli, seggiolini e recinti per bambini, materassini, lettini, culle poltroncine, recinti, fasciatoi, articoli per l’igiene ed il confort del neonato ed ancora confezioni, vestitini ed accessori. Questi e moltissimi altri gli accessori che costellano l’universo dei bambini del 2005. Da un’indagine della Camera di commercio di Milano, su dati del registro delle imprese, è emerso che la fabbricazione, il commercio al dettaglio e l’erogazione di servizi correlati all’età infantile sono settori in forte crescita . A Milano i servizi dedicati alla cura, all’intrattenimento e alla formazione infantile hanno visto una crescita vertiginosa negli ultimi quattro anni. Gli asili nido ed i giardini d’infanzia attivi in tutta la provincia regione sono ben il 9% del totale nazionale e negli ultimi quattro anni sono cresciuti del 633% dal 2000 al 2004, erano 18 e ora sono 132. Stesso trend registrato dalle scuole materne che dal 2000 al 2004 quasi raddoppiano e ora rappresentano il 3,7% del totale nazionale. In ascesa anche il commercio di confezioni ed accessori neonatali. Milano conta ben 216 imprese impiegate nel baby business, il 33% in più rispetto al 2000, e si aggiudica il primo posto fra le province lombarde con una quota del 37,2% sul totale regionale e del 4% sul totale nazionale. E di bambini si è parlato oggi alla presentazione del progetto “Telefono azzurro alla Notte Bianca di Milano”. Un’iniziativa del Comune e della Camera di commercio di Milano che prevede una raccolta di fondi a favore dell’associazione Telefono Azzurro: è stato realizzato un braccialetto in lattice azzurro (con la scritta “Kids forever”) che verrà venduto ai milanesi durante la Notte Bianca. “Milano non è soltanto, come vorrebbe una certa immagine stereotipata, la metropoli degli affari, dell’economia, del profitto, – ha dichiarato Giorgio Viganò, membro di Giunta della Camera di commercio di Milano – ma è anche città aperta, solidale, attenta al sociale. Ecco che anche ad un momento dedicato al tempo libero, al divertimento come la Notte Bianca si unisce questa iniziativa in aiuto dei bambini”. Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese
Sedi di Impresa, Asili nido e giardini d'infanzia (kinder garden), escluse le ludoteche Fabbricazione di carrozzine e passeggini per l'infanzia, escluse le culle Commercio al dettaglio di confezioni per bambini e neonati Scuole materne, scuole speciali collegate a quelle primarie Totale settori bambini
4° trimestre 2004
Milano 132 4 216 78 430
Lombardia 304 28 581 139 1.052
Italia 1.449 43 5.705 2.085 9.282
% Milano su Italia 9,1% 9,3% 3,8% 3,7% 4,6%
Milano (dati 2000) 18 5 163 40 226
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese
variazioni 2000-2004 Asili nido e giardini d'infanzia (kinder garden), escluse le ludoteche Fabbricazione di carrozzine e passeggini per l'infanzia, escluse le culle Commercio al dettaglio di confezioni per bambini e neonati Scuole materne, scuole speciali collegate a quelle primarie Var % totale settori bambini quote sul totale italiano 2004 Asili nido e giardini d'infanzia (kinder garden), escluse le ludoteche Fabbricazione di carrozzine e passeggini per l'infanzia, escluse le culle Commercio al dettaglio di confezioni per bambini e neonati Scuole materne, scuole speciali collegate a quelle primarie Totale settori bambini
Milano 633% -20% 33% 95,0% 90,3% Milano 9% 9% 4% 3,7% 4,6%
Lombardia 443% 17% 29% 67,5% 71,9% Lombardia 21% 65% 10% 6,7% 11,3%
Italia 232% 5% 70% 14,6% 64,3% Italia 100% 100% 100% 100% 100%
 
   
   
PRONTI A RINUNCIARE ALLA PARTITA (35%) VOGLIA DI TEATRO UN MILANESE SU VENTI VA A TEATRO DUE O TRE VOLTE AL MESE. PIÙ UOMINI. CIRCA 1000 LE IMPRESE DEL SETTORE. CINEMA IN TESTA. 48 TEATRI E SALE DA CONCERTO  
 
Milano, 31 maggio 2005 - Per quasi un milanese su dieci (8,7%) cultura vuol dire teatro. Più gli uomini delle donne (10% contro l’8% la scelgono come attività culturale). Più le persone di mezza età, tra i 30 e i 50 anni (10%), che giovani e anziani (8%). Pur di andare a teatro pronti a rinunciare alla partita di calcio (35%) o al pranzo e alla cena (26%). Si va a teatro una o due volte all’anno (36,9%), tra quattro e sei volte all’anno (15,1%). Uno su dieci tra i clienti dei teatri ci va almeno una volta al mese. Uno su venti due o tre volte al mese. L’1% una volta alla settimana. Ma un 32,3% mai. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano attraverso l’azienda speciale Cedcamera su un campione 390 milanesi con metodo Cati. E in un confronto europeo per numero di teatri, svolto dalla Camera di commercio attraverso Certet - Bocconi, Milano è al secondo posto, dopo Atene, prima di Amsterdam, Stoccolma, Zurigo, Francoforte, Barcellona, Vienna, Madrid, Birmingham. L’occasione: la presentazione della stagione del Piccolo Teatro, di cui la Camera di commercio è socio sostenitore. Milano e la cultura. Milano, non solo capitale della finanza e dell’industria ma anche produttrice e fruitrice di cultura. 984 le imprese operanti nel settore nel 2005. Il 13,2%% del totale nazionale e il 68,3% del totale regionale. 48 i teatri e le sale da concerto (71,6% del totale lombardo, 12,3% italiano), 59 tra musei, biblioteche o archivi, orti botanici, zoo e riserve naturali. 877 le imprese a vario titolo impegnate nel settore cinematografia e video. E l’intero settore continua a crescere. Tra il primo trimestre 2004 e il primo trimestre 2005 del 10,1%. Il comune di Milano fa la parte del leone. 775 le attività (+8,5% rispetto al 2004) pari al 78,8% del totale provinciale e al 10,4% delle imprese italiane del settore. Predominano produzioni, distribuzione e proiezioni cinematografiche e video (complessivamente il 91,2% delle imprese del settore) e i teatri (4,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2005. “La cultura – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – rappresenta un elemento decisivo per la qualità della vita di una città e di un territorio, ma anche per l’immagine complessiva. Le attività culturali sono certo importanti come vera e propria “impresa” che contribuisce ad una occupazione di qualità e per l’indotto che produce. Ma ancor di più la cultura è oggi un fattore decisivo nella competitività. Contribuisce, cioè, a quel “made in Italy allargato” che mette insieme qualità del prodotto, cultura, storia ed ambiente. Ecco perché occorre puntare sul rafforzamento di questo settore in collaborazione con le istituzioni, il mondo associazionistico e culturale. In questo quadro si inserisce la presentazione di oggi che vede insieme Camera di commercio e Piccolo Teatro, ambasciatore della cultura in Italia e nel mondo”.
Produzioni cinematogra-fiche e video Distribuzioni cinematogra-fiche e video Proiezioni cinemato-grafiche Teatri e sale da concerto Biblioteche e archivi Musei e monumenti Orti botanici, zoo e riserve naturali Tot. 1° trimestre 2005 Tot 1° trimestre 2004 Var % 05/04
Milano Città 596 35 76 37 8 12 11 775 714 +8,5
Milano E Provincia 739 40 98 48 14 12 33 984 894 +10,1
Totale Lombardia 962 49 230 67 36 27 70 1441 1270 +13,5
Italia 4347 302 1583 391 263 253 326 7465 6633 +12,5
 
   
   
VOGLIA D'IMPRESA TORINO, 10 - 11 GIUGNO 2005  
 
 Torino, 31 maggio 2005 - La Provincia di Torino organizza due giornate (10-11 giugno 2005) dedicate ai temi della nascita e sviluppo d’impresa. Questa iniziativa rientra nella più generale attività che la Provincia da più di un decennio svolge nel campo del sostegno allo start up mediante il servizio Mip (Mettersi in proprio); attività che in questi ultimi anni si è ulteriormente articolata e diffusa sul territorio grazie al suo inserimento nel Por ob. 3 misura D3 della Regione Piemonte. La prima giornata ha carattere seminariale e si rivolge sia agli addetti ai lavori che alle persone interessate a creare una propria impresa e alle imprese già avviate. La seconda giornata ha carattere espositivo, vuole fare vedere cosa significa creare un’impresa e fornire suggerimenti, spunti e riferimenti utili a chi ha “un’idea in mente". Www.mettersinproprio.it    
   
   
FIN-PART: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LE LINEE GUIDA DEL PIANO DEFINITIVO DI RIASSETTO E RISANAMENTO DEL GRUPPO IL PAGAMENTO DEI DEBITI AVVERRA’ CON RISORSE INTERNE, SENZA RICHIESTA DI NUOVA FINANZA AL SISTEMA BANCARIO  
 
Milano, 31 Maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part S.p.a., riunito nella giornata di sabato 27 Maggio u.S., ha approvato le linee guida del piano definitivo di riassetto e risanamento del Gruppo. Il piano prevede il pagamento dei debiti attraverso l’impiego delle risorse interne rivenienti dai contratti di cessione e di affitto delle attività operative del Gruppo, senza ricorso a nuovo indebitamento bancario. Tale orientamento è stato deciso a seguito della rielaborazione del piano finanziario, alla luce degli ammontari certi che saranno incassati negli anni futuri a fronte dei contratti di cessione e/o affitto dei rami operativi del Gruppo ed in modo tale da accelerare la fase decisionale propedeutica alla definitiva implementazione del piano stesso. Il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato al Presidente di sottoporre la bozza di piano agli istituti di credito, al rappresentante comune degli Obbligazionisti Fin.part 1998-2005, al Trustee Cerruti Finance 2001-2004 nonché a Consob al fine di addivenire, in tempi brevi, alla definizione dei contenuti negoziali e strutturali, apportando, se del caso, le variazioni formali, le integrazioni e gli aggiustamenti che si rendessero necessari.  
   
   
ARMI LEGGERE E DI PICCOLO CALIBRO  
 
Brucelles, 31 maggio 2005 - A seguito delle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione e del dibattito tenutosi in Aula lo scorso 10 maggio, il Parlamento adotterà una risoluzione sulle armi leggere e di piccolo calibro in vista della Conferenza delle Nazioni Unite che avrà luogo a New York dal 26 giugno al 7 luglio 2006. L'obiettivo di tale incontro è esaminare i progressi fatti nell'ambito del Programma d'Azione per prevenire, combattere ed eliminare il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro. Per preparare tale incontro, è stato deciso che la seconda riunione biennale degli Stati Onu per esaminare l'attuazione del programma d'azione a livello nazionale, regionale e mondiale avrà luogo a New York dall'11 al 15 luglio 2005. Nella risoluzione 58/86 del 3 dicembre 2004, inoltre,l'Assemblea dell'Onu ha deciso che la commissione preparatoria della conferenza terrà a New York un periodo di sessioni dal 9 al 20 gennaio 2006 e, qualora si rivelasse necessario, un ulteriore periodo di incontri della durata massima di due settimane.  
   
   
GRUPPO FERRETTI: (FERRETTI YACHTS, PERSHING, ITAMA, BERTRAM, RIVA, APREAMARE, MOCHI CRAFT, CUSTOM LINE, CRN): GABRIELE DEL TORCHIO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO  
 
 Forlì, 30 maggio 2005 - Il Gruppo Ferretti, presente nel mondo della progettazione e costruzione di motor yacht di lusso e di imbarcazioni sportive, ha scelto Gabriele Del Torchio quale nuovo Amministratore Delegato del Gruppo. Del Torchio subentrerà nella carica a Giancarlo Galeone, attuale Vice Presidente del Gruppo Ferretti, a partire dal prossimo 1° luglio. Nato a Varese, 54 anni, due figli e laurea in Economia e Commercio, Del Torchio attualmente è Amministratore Delegato della Carraro, azienda leader mondiale nei sistemi di trasmissione, quotata alla Borsa Valori di Milano. Nelle sue precedenti esperienze professionali ha ricoperto posizioni di vertice in importanti gruppi internazionali, quali Cifa e New Holland, leader per la produzione di macchine agricole nel mondo, oltre ad aver ricoperto la carica di Presidente e Amministratore Delegato di Aps, l'azienda di pubblico servizio della città di Padova. La nomina di Del Torchio si inserisce nel più ampio progetto di crescita del Gruppo Ferretti, che prevede un articolato piano di espansione internazionale e consolidamento della posizione competitiva raggiunta, nonché il ritorno in Borsa a medio termine, come peraltro già annunciato nel programma strategico presentato in fase di delisting della società.  
   
   
FRANCESCO CASOLI ELETTO PRESIDENTE DI ASSINDUSTRIA ANCONA  
 
Ancona, 31 maggio 2005 - Francesco Casoli, Chief Executive Officer del gruppo Elica, è stato eletto Presidente degli industriali di Ancona per il biennio 2005-2006 dall’assemblea generale dei soci. Francesco Casoli prende il posto di Paolo Leonardi che ha lasciato l’incarico per fine mandato. I soci di Assindustria Ancona hanno ratificato la candidatura del patron di Elica e dei suoi due vice presidenti Massimo Mancini, amministratore delegato di Meccanica Generale Srl e Franco Brunetti, amministratore delegato di Api Raffineria di Ancona Spa. L’assemblea si è aperta con l’intervento di Paolo Leonardi che ha presentato il bilancio di fine mandato, mentre Francesco Casoli ha illustrato le linee programmatiche per il prossimo biennio. Al termine dell’Assemblea Francesco Casoli ha rilasciato una breve dichiarazione: “L’assindustria di Ancona con la presidenza Casoli dà un segno di continuità nei valori e al contempo di coraggio nel cambiamento che il mercato richiede. Sarà un’Assindustria sempre più aperta nel confronto con tutti gli attori istituzionali e non, che hanno parte attiva nello sviluppo del territorio. Ritengo che i nostri imprenditori stiano giocando una partita molto importante e impegnativa sul piano della concorrenza internazionale: dobbiamo fare in modo che la squadra sia unita perché l’importante non è chi segna, ma è segnare”.  
   
   
BACCINI,FELTRI, VENEZIANI, PASSERA, TRAPANII, MASI ALL'EVENTO PIÙ PRESTIGIOSO DI ECONOMIST CONFERENCES - THE ECONOMIST -LEADERSHIP FORUM: DALLA BAD ALLA GOOD LEADERSHIP  
 
Roma, 31 maggio 2005 Come si riconosce un buon leader? L'autorità, il carisma e l'intuizione delle tendenze di mercato, sono doti naturali o possono essere, in qualche modo, sviluppate? Un cattivo leader, al contrario, come si riconosce? Perche, oggi come nel passato, hanno raggiunto e mantenuto il potere uomini che hanno provocato danni enormi alle organizzazioni di cui erano posti a capo? Questi alcuni degli interrogativi che saranno dibattuti al Leadership Forum evento di prestigio di Economist Conferences dedicato alla riflessione sui modelli, i contesti e i processi che determinano il passaggio dalla bad alla good leadership e viceversa. Tra I Relatori Interverranno: Mario Baccini, Ministro per la Funzione Pubblica; Vittorio Feltri, Direttore, Libero; Marcello Veneziani, Scrittore e Giornalista; Roman Vlad, Musicologo e Compositore; Mauro Masi, Segretario Generale, Presidenza Consiglio dei Ministri; Luigi Massa, Direttore Generale, Comune di Napoli; Francesco Divella, Amministratore Unico, Acquedotto Pugliese; Francesco Trapani, Amministratore Delegato, Bulgari Group; Nerio Alessandri, Presidente, Technogym Italia; Corrado Passera, Amministratore Delegato, Banca Intesa; Anna Maria Artoni, Presidente, Confindustria Emilia Romagna; Alessandro Castellano, Direttore Generale, Sace; Cinzia Dato, Senatrice; Andrea Pontremoli, Presidente, Ibm. Modera i lavori: Elido Fazi, Editore. Leadership Forum: Dalla Bad Alla Good Leadership Roma, 31 maggio 2005 Villa Miani, Via Trionfale 151 - inizio 9.00.  
   
   
ENAC PROMUOVE IL CONVEGNO BARCELLONA 2010: L’AEREA EURO-MEDITERRANEA DI LIBERO SCAMBIO - PROSPETTIVE ED OPPORTUNITÀ PER IL TRASPORTO AEREO - PALERMO, 3 – 4 GIUGNO 2005  
 
Roma, 31 maggio 2005 - L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile promuove il 3 e 4 giugno prossimi un convegno internazionale dal titolo “Barcellona 2010: l’area Euro-mediterranea di libero scambio – Prospettive ed opportunità per il trasporto aereo”. L’incontro, che si svolgerà a Palermo, è stato ideato nell’approssimarsi della realizzazione, entro il 2010, di un’area di libero scambio tra l’Unione Europea ed i Paesi del Sud Mediterraneo, secondo quanto previsto dal Barcelona Process avviato nel 1995 con la Conferenza Euro-mediterranea dei Ministri degli Affari Esteri. L’iniziativa è mirata ad evidenziare le importanti potenzialità che possono derivare dalla partnership Euro-mediterranea anche per lo sviluppo dell’aviazione civile e, più in generale, del trasporto intermodale. In tale contesto, il nostro Paese può rappresentare un efficace volano nell’incremento delle attività di scambio e di cooperazione economica tra le numerose nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Al convegno parteciperanno alti rappresentanti della Commissione Europea e delle istituzioni nazionali ed internazionali, le compagnie aeree, le società di gestione aeroportuale, i delegati dell’aviazione civile e del settore del trasporto aereo dei Paesi mediterranei, tra i quali Francia, Algeria, Malta e Libia. Il convegno si articolerà su due giornate, la prima delle quali avrà un carattere più internazionale con i relatori che tracceranno un punto della situazione rispetto al momento dell’avvio del Barcelona Process, per valutare i progressi in atto e per condividere le esperienze maturate dai Paesi aderenti all’iniziativa. La seconda giornata, invece, analizzerà più da vicino le prospettive di sviluppo del sistema dell’aviazione civile nazionale, sempre rispetto alla realtà del partenariato euromediterraneo ed al progetto della zona di libero scambio che porteranno ad intensificare la cooperazione e la concertazione in settori economici importati, tra i quali anche il trasporto aereo. Venerdì 3 giugno, alle ore 15:30, i lavori inizieranno con l’intervento di Vito Riggio, Presidente dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, e con i saluti di Francesco Musotto, Presidente della Provincia Regionale di Palermo, di Diego Cammarata, Sindaco di Palermo, di Giuseppe Silvestri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo. Seguiranno gli interventi, moderati da Silvano Manera, Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, di Bruno Nieddu, Presidente di Enav S.p.a. Società Nazionale per l’Assistenza al Volo, di Carlos Mestre Zamarreno, European Commission – Directorate General of Energy and Transport, Bruxelles, di David Feldman, Managing Partner Exambela, Francia, di Messaoud Benchemam, Director of Civil Aviation & Meteorology - Ministry of Transport, Algeria, di Anthony Gatt, Director of Safety Regulation and Air Transport Civil Aviation Department, Malta, di Abdulhafed Gaddur, Ambasciatore della Repubblica Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, di Rosa Maria Gulotta, Direttore Senior Relazioni Esterne e Comunicazione Alitalia. I lavori della prima giornata saranno chiusi da Gianfranco Miccichè, Ministro per lo Sviluppo e la Coesione Territoriale. Sabato 4 giugno, il convegno verrà aperto alle ore 09:30 dall’intervento di Manlio Mele, Consigliere di Amministrazione dell’Enac. I lavori, moderati da Vincenzo Morgante, Responsabile della Redazione Rai Sicilia, proseguiranno con le relazioni di Luigi Cocilovo, Vice Presidente del Parlamento Europeo, di Fabio Granata, Assessore Turismo, Comunicazioni e Trasporti Regione Siciliana, di Salvatore Sciacchitano, Vice Direttore Generale dell’Enac, di Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere, di Rodolfo De Dominicis, Presidente Società Interporti Siciliani S.p.a, di Giuseppe Boscoscuro, Presidente Astoi; di Giacomo Terranova, Amministratore Delegato Gesap S.p.a. Aeroporto di Palermo, di Vito Branca, Presidente Sac S.p.a. Aeroporto di Catania, di Mauro Pollio, Presidente e Amministratore Delegato Gesac S.p.a. Aeroporto di Napoli, di Domenico Di Paola, Amministratore Unico Seap S.p.a. Aeroporti di Puglia, di Augusto Angioletti, Amministratore Delegato Eurofly, di Antonio Tozzi, Presidente Fiavet, di Franco Pecci, Presidente Blue Panorama. Le conclusioni della giornata e dell’intero convegno verranno tratte, intorno alle 12:45, da Mario Tassone, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e da Enrico La Loggia, Ministro per gli Affari regionali. Il convegno dell’Enac ha ricevuto il patrocinio della Regione Siciliana, della Provincia Regionale di Palermo e della Città di Palermo. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Alitalia, Asi Consorzio Area Sviluppo Industriale Palermo, Ae Auto Europa, Gesac Aeroporto Internazionale di Napoli; Gesap Aeroporto Internazionale di Palermo, Sac Società Aeroporto di Catania, Società degli Interporti Siciliani. Il programma del convegno è consultabile sul sito internet dell’Enac, all’indirizzo www.Enac-italia.it  
   
   
DOPPIO COLLEGAMENTO ALPI EAGLES VENEZIA-CAGLIARI  
 
Padova, 31 maggio 2005 - Al fine di ottimizzare il servizio di collegamento offerto da e per la città di Cagliari, Alpieagles per tutto il mese di giugno 2005 opererà un ulteriore collegamento nel week-end tra Venezia e Cagliari con partenza da Venezia alle ore 15.00 e arrivo a Cagliari alle ore 16.30, partenza da Cagliari alle ore 17.00 e arrivo a Venezia alle ore 18.30. Continua invece ad operare per tutta la stagione estiva il collegamento mattutino in code share con Alitalia con partenza da Venezia alle ore 10.50 e arrivo a Cagliari alle ore 12.25, partenza da Cagliari alle ore 13.10 e arrivo a Venezia alle ore 14.50. L’operativo è stato strutturato per consentire partenze e rientri confortevoli e che rispondano alle più diverse esigenze dei passeggeri.  
   
   
FIRMATO L’ ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA ENEL ED EDF ENEL PARTECIPERÀ AL PROGRAMMA FRANCESE EPR PER IL NUCLEARE DI NUOVA GENERAZIONE ED ENTRERÀ CON UNA POSIZIONE SIGNIFICATIVA NEL MERCATO TRANSALPINO  
 
Roma, 31 maggio 2005 - E’ stato firmato ieri a Roma da Fulvio Conti, designato amministratore delegato di Enel, e da Pierre Gadonneix, Presidente e Direttore Generale di Edf un Memorandum of Understanding (Mou) finalizzato allo sviluppo congiunto del programma nucleare francese di nuova generazione Epr (European Pressurized Reactor). Il Memorandum contribuirà alla ricostruzione della competenza nella tecnologia nucleare di Enel e consentirà a Edf di poter contare su partnership qualificate a livello europeo per la realizzazione del programma di reattori di ultima generazione Epr. Fulvio Conti ha commentato: “Con questo accordo poniamo le basi per una importante presenza industriale e commerciale di Enel in uno dei più grandi mercati elettrici europei e recuperiamo competenze nel settore nucleare con un progetto che pone Enel all’avanguardia tecnologica. Continua così per Enel la strategia di crescita nel suo mestiere di produttore, distributore e venditore di energia elettrica e gas”. Pierre Gadonnneix ha dichiarato: “Sono felice per la firma di questo accordo che inaugura una fruttuosa collaborazione con Enel nel programma nucleare di nuova generazione Epr. Questo accordo rappresenta un passo ulteriore verso la liberalizzazione del mercato europeo dell’energia.”  
   
   
ENEL: IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA FULVIO CONTI AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE  
 
Roma, 31 maggio 2005 – Si è riunito ieri a Roma per la prima volta, sotto la presidenza di Piero Gnudi, il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Enel nominato dall’Assemblea ordinaria svoltasi lo scorso 26 maggio. Il Consiglio ha nominato Fulvio Conti Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società. Gli altri membri del Consiglio di Amministrazione sono: Giulio Ballio, Augusto Fantozzi, Alessandro Luciano, Fernando Napolitano, Francesco Taranto, Gianfranco Tosi e Francesco Valsecchi.  
   
   
RAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DEL GESTORE DELLA RETE ELETTRICA. APRILE 2004-MARZO 2005 SARÀ PRESENTATO A ROMA, IL PROSSIMO 22 GIUGNO, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, ON. CLAUDIO SCAJOLA.  
 
Roma, 31 maggio 2005 – Si svolgerà il prossimo 22 giugno a Roma (ore 10.30, Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli), la presentazione del V^ “Rapporto sulle attività del Grtn. Aprile 2004-Marzo 2005”. All’appuntamento di quest’anno è prevista la partecipazione, tra gli altri, del Ministro delle Attività Produttive, On. Claudio Scajola, del Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, del Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis e della Vice presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Nel corso dell’evento, da sempre occasione privilegiata per fare il punto sulla situazione del sistema elettrico italiano, il Presidente del Grtn Carlo Andrea Bollino e l’Amministratore Delegato Luca d’Agnese illustreranno le attività svolte dal Gestore della rete elettrica da aprile 2004 a marzo 2005, focalizzando l’attenzione sulle tematiche inerenti il bilancio elettrico del 2004, la sicurezza del sistema elettrico italiano e la qualità del servizio di trasmissione, le attività di mercato e lo sviluppo delle infrastrutture elettriche nonché la gestione dell’energia da fonti rinnovabili.  
   
   
FIRMATA CONVENZIONE PER L’INNOVAZIONE TRA LA SAPIENZA E FILAS. RANUCCI: L’ INNOVAZIONE E LA RICERCA PORTERANNO IL LAZIO AL CENTRO D’EUROPA  
 
 Roma, 31 maggio 2005 - Renato Guarini, Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, e Fabrizio Sacerdoti, amministratore unico della Filas, società della Regione Lazio dedicata al sostegno dell’innovazione, hanno firmato ieri una Convenzione di collaborazione alla presenza dell’Assessore allo Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo della Regione Lazio, Raffaele Ranucci La collaborazione tra i due Enti, in corso da tempo, ha già portato a importanti risultati: Creazione di 8 gruppi di lavoro per lo sviluppo di altrettante imprese hi-tech; Iniziative di trasferimento tecnologico verso le Pmi; Promozione di Cet (Centri di Eccellenza Tecnologica) sui temi di interesse delle Imprese del Lazio; Supporto ai Distretti tecnologici del Lazio; Attivazione di stage e tirocini. Ulteriori forme di cooperazione sono poi state attivate per la realizzazione della Borsa Lavoro Ict, prima grande piazza virtuale in Italia dedicata all’incontro tra domanda e offerta di professionalità del settore. Grazie al nuovo accordo, la Filas e l’Università La Sapienza consolideranno il loro impegno nelle iniziative già in corso, potranno istituire “sportelli business lab” dove ricevere proposte e idee da parte di professori, ricercatori e studenti, promuoveranno la diffusione della borsa lavoro Ict e attiveranno nuove sinergie finalizzate allo sviluppo dell’innovazione. Il Magnifico Rettore Renato Guarini ha così sintetizzato la natura dell’intesa: "Nel futuro di questa costruttiva collaborazione, Filas e Università “La Sapienza” di Roma intensificheranno gli sforzi per promuovere la nascita di imprese innovative e hi-tech derivate dai risultati della ricerca dell’Università, per rafforzare i Centri di Eccellenza nei settori dell’Ict, Multimediale, Aerospazio, Bioscienze, Beni culturali e per l’alta formazione con la possibilità di coinvolgere, nella realizzazione di singoli progetti, le aziende pubbliche e private leader nei vari settori di competenza. L’università “La Sapienza” rafforzerà così ulteriormente il suo ruolo di risorsa per il territorio". L’assessore Ranucci ha dichiarato: "La firma della convenzione di collaborazione tra l'Università La Sapienza di Roma e la Filas è un concreto segnale di come la nostra visione dello sviluppo della Regione Lazio si fondi sull'innovazione e sulla ricerca. La scelta del Presidente Marrazzo di individuare, per la prima volta, un assessorato che funga da cabina di regia su questi due temi ci riporta al centro dell'Europa e proietta il nostro sistema economico in una prospettiva internazionale. A questa iniziativa ne seguiranno altre che coinvolgeranno le Università e gli enti di ricerca presenti sul territorio, i veri attori, insieme alle imprese, della competitività e dell'internazionalizzazione della nostra regione." Secondo l’amministratore Unico della Filas Fabrizio Sacerdoti: “Si tratta di un nuovo importante passo sulla via che la Filas ha intrapreso da tempo per costruire un efficace network tra Istituzioni, Istituti di Formazione e Ricerca, imprese e giovani. Siamo sicuri che questa Convenzione stipulata con una delle più grandi Università europee creerà nuove occasioni di sviluppo per la nostra Regione e servirà ad accentuare ancora di più il carattere di economia basata sulla conoscenza che costituisce un tratto fondamentale della realtà Laziale e una fonte di crescita in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea e i trend di sviluppo mondiali”  
   
   
COMUNICAZIONE PER I SERVIZI BANCARI, FINANZIARI E ASSICURATIVI  
 
Milano, 31 maggio 2005 – Tre iniziative durante il mese di giugno organizzate dalla Divisione Intermediari finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi. Il corso“Comunicazione per i Servizi Bancari, Finanziari e Assicurativi”, analizza gli obiettivi e gli strumenti della comunicazione esterna e interna. Inoltre, approfondisce le modalità di valutazione dei risultati delle azioni di comunicazione esterna e gli aspetti che interessano più direttamente la gestione della brand nel mercato finanziario unitamente alle principali problematiche che emergono in tema di privacy. Il seminario si terrà a Milano dall’8 al 10 giugno p.V. E’ rivolto a chi si occupa di comunicazione interna ed esterna e a tutti coloro che direttamente o indirettamente gestiscono e sviluppano le attività commerciali rivolte al mercato retail nell’ambito degli intermediari finanziari e assicurativi. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet www.Sdabocconi.it/diba/cs008  o si possono contattare i seguenti numeri telefonici: 02.5836.6791,6793,6794. “Processo e Strumenti di Budgeting in Banca”, offre gli elementi concettuali e strumentali per il miglioramento dell’efficacia della “qualità” del processo di budget: una delle principali determinanti del successo competitivo delle banche. In particolare, verranno approfonditi i profili di collegamento della strategia aziendale, del coinvolgimento del middle management e della qualità degli obiettivi negoziati. Il corso si terrà a Milano dal 13 al 15 giugno. Destinatari sono tutti coloro che sono coinvolti nel processo di budget: sia lo staff sia i più alti livelli manageriali. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet: www.Sdabocconi.it/diba/cs008  o si possono contattare i seguenti numeri telefonici: 02.5836.6791,6793,6794. Infine, per comprendere le logiche di gestione dei “progetti speciali” nelle banche, negli intermediari finanziari e nelle assicurazioni si terrà a Milano dal 13 al 15 giugno il seminario “Project Management nelle Banche e nelle Assicurazioni”. L’iniziativa illustra il project management come metodo per la gestione del progetto nei suoi aspetti organizzativi, di pianificazione e controllo di risorse, tempi e costi. E’ rivolto ai dirigenti e ai funzionari del settore finanziario e assicurativo che operano nell’ambito dell’organizzazione, dei sistemi informativi e dei progetti speciali. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet www.Sdabocconi.it/diba/cs008  o si possono contattare i seguenti numeri telefonici: 02.5836.6791,6793,6794.  
   
   
DOMUS E IL POLITECNICO DI MILANO INSIEME PER LO SRI LANKA  
 
Milano, 31 maggio 2005 - A seguito della catastrofe che lo scorso dicembre ha colpito alcune aree del sud-est asiatico, il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano e la rivista Domus, in collaborazione con altre università e studi professionali internazionali, promuovono un seminario/workshop di progettazione allo sviluppo con studiosi ed esperti di cooperazione internazionale, sulle coste dello Sri Lanka colpite da maremoto, per interrogarsi sui modi di ricostruire in emergenza, post-emergenza, lunga durata, sulle relazioni con gli aiuti internazionali, al fine di sostenere le popolazioni locali nella difficile fase della ricostruzione. L’incontro rivolto a operatori di Ong, studiosi e studenti ed in particolare agli allievi delle scuole di dottorato e laureandi, si propone di affrontare da prospettive diverse alcune modalità di intervento di ricostruzione abitativa e di attività produttive post emergenza a favore delle comunità colpite dal maremoto, interrogandosi e mettendo a confronto differenti culture, tradizioni ed esperienze disciplinari. 1 Giugno 2005 Politecnico di Milano, via Ampère 2, Aula Rogers, ore 14.00-18.00 Seminario/workshop presentazione seminario e gruppo promotore: Giulio Ballio Rettore Politecnico di Milano; Piercarlo Palermo Preside Facoltà Architettura e Società, Politecnico di Milano; Stefano Boeri Domus, Politecnico di Milano; Milly Moratti Fondazione Chiamamilano; Avv. Federico Stella Studio Stella, Milano. Commissione esperti e interventi: Camillo Boano Oxford Brookes University, Development & Forced Migration Research Unit –Gb; Jennifer Greitschus /Ove Arup office, Londra –Gb; Carlo Ratti Mit Boston, Usa; Kelly Shannon Post Graduate Center for Human Settlements, Kuleuven-b. Partecipanti: Interverranno tra gli altri Jimmy Marathy, Gvc_gruppo Volontari Civili Bologna, Asf Italia_architettisenza frontiere, ricercatori e progettisti cooperazione internazionali, allievi delle scuole di dottorato e studenti laureandi interventi post-tzunami.  
   
   
"LE RELAZIONI INTERNAZIONALI DALLA STORIA ALL'ATTUALITÀ"  
 
Milano, 31 maggio 2005 -  l'Ispi promuove per l'8 giugno prossimo, alle ore 18.00, una Tavola Rotonda dal titolo: "Le relazioni internazionali dalla storia all'attualità" All'incontro prenderanno parte: Ottavio Bariè, già Ordinario di Storia delle relazioni internazionali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Massimo de Leonardis, Ordinario di Storia delle relazioni e delle istituzioni internazionali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Coordinatore di Storia delle Relazioni Internazionali, Master in International Affairs - Ispi; Sergio Romano, Editorialista, Corriere della Sera e Giorgio Rumi, Ordinario di Storia contemporanea, Università degli Studi di Milano. Il dibattito trae spunto dalla pubblicazione di due volumi, su questo tema, del Prof. Bariè e del Prof. De Leonardis. Segreteria Organizzativa tel. 02 86 93 053, e.Mail: ispi.Eventi@ispionline.it