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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Febbraio 2004
 
   
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  ALLA SCOPERTA DELL’ “ALTRA” AMERICA LATINA: GRANDI OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE NEI PAESI IN BUONA SALUTE ECONOMICA COME IL BRASILE  
   
  Milano, 17 Febbraio 2004 - Si è svolto ieri, lunedì 16 febbraio, a Palazzo Turati, il seminario “La rete delle infrastrutture per lo sviluppo e l’integrazione in America Latina”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio di Milano. Ha aperto i lavori il sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri, Mario Baccini, che ha sottolineato come il Ministero si stia muovendo su due direttrici per favorire gli investimenti delle imprese italiane in America Latina: un sistema veloce e capillare di raccolta e diffusione delle informazioni e un’azione diplomatico-commerciale su tutti i mercati per valorizzare la qualità dell’offerta delle imprese italiane. “Da parte italiana – ha aggiunto – siamo pronti a mettere in gioco la nostra solidarietà, la qualità del nostro lavoro e della nostra tecnologia, la nostra esperienza e la sincera simpatia con cui storicamente guardiamo al processo dell’integrazione latinoamericana”. “Brasile e Perù – ha spiegato Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia - hanno sottoscritto un accordo che impegna i due Paesi alla realizzazione di un sistema di infrastrutture di collegamento tra i porti brasiliani sull’Atlantico, il bacino del Rio delle Amazzoni - l’immensa “Renania” potenziale della parte nord dell’America meridionale - e i porti peruviani sull’Oceano Pacifico. Con l’Iirsa il presidente brasiliano Inacio Lula da Silva e il presidente peruviano Alejandro Toledo giocano una carta epocale: puntano infatti a creare un continuum inter-oceanico di linee di comunicazione e trasporto simile a quello il cui completamento già alla fine del secolo Xix costituì poi uno dei motori principali del successivo sviluppo degli Stati Uniti. Tre importanti istituti internazionali di credito allo sviluppo, il Banco interamericano di Sviluppo (il 30 per cento del cui capitale è detenuto dal ministero del Tesoro degli Stati Uniti), la Corporación andina de Fomento, Caf, e il Fondo finanziario per lo sviluppo del bacino del Rio de la Plata, Fonplata, si sono già impegnati a finanziare il progetto. E’ un’impresa ciclopica, che può diventare un grande mercato per le nostre aziende attive nel settore delle infrastrutture. Mi auguro che i nostri operatori e le nostre imprese non perdano questa occasione. Certamente con buoni motivi il caso dell’Argentina ha allungato sull’intera America del Sud un’ombra che tuttavia i fatti non confermano, come dimostra appunto il caso del Brasile”. “Il consolidamento delle infrastrutture nella regione sudamericana rappresenta un’opportunità per il nostro mondo imprenditoriale e un mezzo per consolidare i rapporti tra il nostro sistema Paese e il continente latino-americano – ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - E interessanti prospettive si aprono in particolare per le imprese di minori dimensioni, quelle che più diffusamente caratterizzano il nostro tessuto economico. Una realtà da incentivare e che sarà sicuramente favorita dall’apertura di una vasta area regionale di libero scambio nelle Americhe”. In tale prospettiva si colloca un’agenzia per l’America Latina di prossima istituzione a Milano promossa dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio: un progetto nel quale Ermolli ha un ruolo di primo piano. L. Enrique García, presidente della Corporación Andina de Fomento (Caf), prevede, dopo la crisi degli ultimi 4 anni, una crescita del Pil in America Latina di oltre il 4% e un tasso di inflazione al di sotto del 10% (tranne che per due Paesi). Ha quindi evidenziato i punti critici dell’America Latina: innanzitutto il problema delle infrastrutture, poi il basso livello di risparmio (solo il 18% del Pil) e la volatilità dei flussi esterni di capitale. Guido Mantega, Ministro della Pianificazione e del Bilancio del Brasile, ha quindi delineato le azioni che il nuovo governo Lula sta portando avanti in Brasile dall’anno scorso. Il governo, che gode della fiducia della popolazione (recenti sondaggi hanno fatto registrare che il presidente Lula ha il consenso del 65% dei brasiliani) è riuscito a superare la grave crisi economica e a porre le basi per lo sviluppo, soprattutto attraverso un grande sforzo fiscale. Soprattutto è stata molto ridotta l’inflazione e stabilizzata la valuta brasiliana. Le previsioni per il 2004 sono molto incoraggianti: Mantega prevede un 3,5% di crescita, anche se il mercato è più ottimista e prevede un 4%. Ora occorrono investimenti soprattutto nelle infrastrutture – sono 20 anni che non si investe in questo settore – ma il governo non ha abbastanza risorse. E’ qui che entrano in gioco gli investimenti privati brasiliani e dall’estero. Sta per essere votata una legge di Ppp (partnership tra pubblico e privato) che renderà estremamente vantaggiosi gli investimenti privati. In particolare, il governo intende creare un fondo fiduciario per garantire il settore privato. Tra i progetti dei prossimi anni, la creazione di una rete di 12.000 km ferroviari e l’erogazione di 14mila mega watt di potenza. Mantega ha concluso il suo intervento augurandosi che l’Italia, ultimamente rimasta indietro rispetto agli altri Paesi negli investimenti in America Latina, recuperi presto terreno.  
     
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