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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Gennaio 2005
 
   
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  REGIONE LOMBARDIA: MENO NORME MA PIÙ CHIARE, "TAGLIATE" 192 LEGGI VITA PIÙ "FACILE" PER CITTADINI E IMPRESE CON MENO BUROCRAZIA E PROCEDURE PIÙ SNELLE  
   
  Milano, 27 gennaio 2005 - Centonovantadue leggi "tagliate" (oltre alle 1.018 già cancellate), solo 600 in vigore sulle quasi 1.900 rimaste, ma soprattutto leggi chiare nel loro dettato e nella loro applicazione. Questo l'effetto del "disboscamento" legislativo provocato dalla legge sulla "semplificazione", proposta dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, e approvata dal Consiglio regionale. Le 192 leggi abrogate (145 di esse di carattere finanziario), oltre a 12 regolamenti, sono state abolite per vari motivi, ma sostanzialmente perché diventate inutili o superate dagli eventi o di fatto non più operanti. Obiettivo: rendere sempre più "facile" la vita dei cittadini e delle imprese quando hanno a che fare con la P.a., eliminando complicazioni burocratiche e rendendo le norme semplici e comprensibili. Ma non solo: la legge stabilisce espressamente che la logica della razionalizzazione normativa e della semplificazione amministrativa deve determinare tutte le nuove leggi di cui la Regione vorrà dotarsi. "Tutto ciò - commenta il presidente Formigoni - significa affermare concretamente la centralità del cittadino, cui si rende la vita più facile nei molteplici rapporti con la Pubblica Amministrazione. Allo stesso modo anche le imprese e gli enti locali saranno agevolati". Questa logica è stata affermata già negli ultimi anni non solo con il taglio, di cui si è detto, di 1.200 norme, ma anche con le recenti leggi che sono in sostanza dei Testi Unici su materie importanti come, ad esempio, Polizia locale e sicurezza urbana (4/2003), Tributi regionali (10/2003), Cooperazione (21/2003), Servizi di Pubblica Utilità (rifiuti, energia, sottosuolo, 26/2003), Protezione civile (16/2004). Cardini della nuova legge sono inoltre: - il principio della liberalizzazione dell'attività di impresa: autorizzazioni e licenze diventano eccezioni previste per i soli casi espressamente stabiliti. - il principio del silenzio - assenso o silenzio - accoglimento: la mancata espressione di pareri negativi in tempi brevi e predefiniti da parte della Pubblica Amministrazione equivarrà a un assenso valido a tutti gli effetti (anche qui tranne che per i casi che verranno esplicitamente stabiliti); - l'analisi di fattibilità: le proposte di legge della Giunta regionale dovranno avvalersi di uno studio che metta in evidenza il concreto impatto amministrativo del provvedimento per i cittadini e per l'organizzazione delle imprese, degli enti locali e delle Pubbliche Amministrazioni in genere. Nessuna conseguenza dell'applicazione di una legge, dunque, potrà andare a "gravare" inutilmente sui cittadini, le imprese, gli enti locali con complicazioni burocratiche; - la promozione dei diritti dei cittadini, degli enti e delle imprese, alla conoscenza della legge (attraverso il Piano di comunicazione), all'effettiva accessibilità dei servizi (attraverso call center, sito web, Spazioregione, ecc.), all'adeguatezza delle prestazioni erogate, alla presenza di una forma di identificazione per l'accesso ai servizi stessi, dove possibile, anche da casa via Internet. Disposizione molto importante in materia di tributi è quella che stabilisce la possibilità per il contribuente di estinguere obblighi tributari verso la Regione con eventuali crediti tributari verso la Regione stessa. Chi avesse dunque maturato un credito con la Regione, non dovrà sborsare danaro per pagare un debito, ma appunto usufruire di una forma di compensazione. Infine la legge approvata rivede e semplifica ben otto leggi in materia di cultura e che riguardano le opportunità e i finanziamenti per musei locali, teatro, musica, cinema, patrimonio architettonico, biblioteche, enti di promozione educativa e culturale.  
     
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