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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Gennaio 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  SOLTANTO GLI SPUMANTI METODO CLASSICO POSSONO AVER TALENTO SULL’ETICHETTA - PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO MINISTERIALE  
   
  Si chiameranno Talento gli spumanti metodo classico creati in Italia. Lo prevede un decreto ministeriale pubblicato qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale. Così come in Francia le migliori bollicine si identificano nello champagne, in Spagna nel cava e in Germania nel Sekt, in Italia si identificheranno nel Talento, che diventerà sinonimo di spumante metodo classico, ottenuto cioè con la rifermentazione in bottiglia e lavorando uve Pinots e Chardonnay, solo di zone ad alta vocazione. In Italia, per colpa di una legislazione non particolarmente chiara, qualsiasi vino che abbia più di tre atmosfere di pressione, magari ottenute anche con il gas, può fregiarsi sull’etichetta della parola spumante. Il che vuol dire che il consumatore, al di là delle sue conoscenze, non ha alcuna possibilità di distinguere, tra i 250 milioni di bottiglie di spumante che l’ Italia mette ogni anno sul mercato, i 17 milioni di metodo classico, bollicine d’élite, create non in qualche giorno o in poche ore, ma con una lavorazione che s’allunga come minimo per 2-3 anni. E’ anche perché si mettesse fine a questa confusione che negli anni Novanta era nato l’Istituto Talento: vi erano coinvolte le case di spumante metodo classico di zone delimitate e di consacrata vocazione che avevano accettato la severa disciplina dell’Istituto, potendo in cambio usare sulle etichette la parola Talento. Era un’iniziativa privata che oggi vede riconosciuti i suoi sforzi e Talento diventa per legge una parola che nell’ambito degli spumanti sta a significare il massimo che c’è, l’eccellenza, l’alta qualità, colmando una lacuna che insisteva da sempre.  
     
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