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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2004
 
   
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  LE "STORIE BAROCCHE" RIPORTANO ALLA LUCE LA "SANTA APOLLONIA" DI CRISTOFORO SERRA 28 FEBBRAIO AL 27 GIUGNO BIBLIOTECA MALATESTIANA DI CESENA  
   
  Cesena, 18 febbraio 2004 - Fervono gli ultimi preparativi in vista dell’apertura di “Storie Barocche”, il grande evento culturale che dal 28 febbraio al 27 giugno sarà ospitato negli ambienti della Biblioteca Malatestiana e nelle stanze di Palazzo Romagnoli. Proprio in occasione della mostra è stata sottoposta a restauro una nutrita serie di dipinti: una decina quelli fino ad oggi riportati all’originale splendore. Tra essi, una imprevista quanto interessante scoperta ha messo a dura prova i restauratori del laboratorio bolognese del professor Marco Sarti: si tratta della Santa Apollonia di Cristoforo Serra, un dipinto documentato negli atti di una visita pastorale del ‘600, ma creduto irrimediabilmente perduto. Con grande sorpresa, invece, è stato ritrovato. Si è scoperto, infatti, che l’opera di Serra, che costituisce solo una piccola parte della pala di Bulgaria descritta nelle cronache del tempo, era nascosta sotto lo spesso strato di pittura di un successivo dipinto (risalente al Xix secolo) esposto nella Chiesa Parrocchiale di Bulgarnò. L’accurato restauro ha eliminato il resistente materiale utilizzato nella stesura successiva, riportando alla luce uno degli esempi più interessanti della pittura del ‘600 nella nostra città. La mostra offrirà inoltre la possibilità di ammirare per la prima volta la Santa Rosa da Viterbo di Savolini, dipinto conservato nel Monastero di clausura del Corpus Domini delle Cappuccine di Cesena e mai esposto prima d’ora. La tela, restaurata dal laboratorio del prof. Sarti per la mostra, non era mai stata sottoposta ad alcun intervento in precedenza, caratteristica che la rende particolarmente preziosa perché priva di filtri interpretativi successivi. Il laboratorio del professor Sarti si è occupato, da settembre ad oggi, del restauro di altre tele: il Padre Eterno di Serra, conservato presso il Vescovado di Cesena, che sarà esposto per la prima volta in assoluto nel corso della mostra, il Ritratto del Cardinale Denhoff dell’artista Mainardi, custodito nella Pinacoteca di Cesena, e due dipinti provenienti da collezioni private, che rappresentano due importanti recuperi della pittura seicentesca in Romagna: il San Giovanni Evangelista del Centino, esposto solamente una volta nel corso di una mostra tenutasi a Rimini nel ’52, e di cui si erano perdute le tracce, e il San Sebastiano legato per il martirio di Serra, che potrà essere ammirato per la prima volta in assoluto.  
     
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