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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2004
 
   
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  I RICERCATORI PRENDONO IL MARE PER MISURARE LA SALUTE DEL SISTEMA DI RISCALDAMENTO DELL'EUROPA  
   
  Londra, 19 febbraio 2004 - Ricercatori britannici e statunitensi si sono imbarcati il 12 febbraio per installare strumenti scientifici attraverso l'oceano Atlantico, nella speranza di scoprire se l'Europa sia o meno sul punto di entrare in una nuova era glaciale. La rete di strumenti si stenderà dalle Bahamas alle Canarie, e misurerà la temperatura, la salinità e la velocità delle correnti oceaniche. Quest'operazione fa parte di un programma di ricerca denominato Rapid Climate Change (Cambiamento climatico rapido), finanziato dal consiglio di ricerca sull'ambiente naturale del Regno Unito e dalla fondazione nazionale per le scienze degli Stati Uniti. I ricercatori provengono dal centro oceanografico di Southampton (Soc) e dall'università di Miami. Il Dr Stuart Cunningham, del Soc, ha spiegato: 'Questi strumenti appositamente sviluppati saranno collegati a cavi lunghi fino a 5000 metri. I cavi sono ancorati al fondale marino e a boe appena sotto il pelo dell'acqua. 'Nel corso dei prossimi quattro anni, alcuni strumenti si sposteranno ogni due giorni su e giù lungo i cavi, per fare misurazioni. Effettueremo misurazioni in 22 punti d'ormeggio sulla scarpata continentale dell'Africa, dai due lati della dorsale medio atlantica e sulla scarpata continentale degli Stati Uniti', ha aggiunto Cunningham. Le misurazioni dovrebbero aiutare gli scienziati a scoprire se si stanno verificando dei cambiamenti nelle correnti che circolano nell'Atlantico. Correnti come quella del Golfo e la deriva nord atlantica trasportano acqua calda dal golfo del Messico alla costa occidentale dell'Europa. Nei mari attorno al circolo polare artico, queste correnti si raffreddano, subiscono una forte diminuzione di temperatura e tornano a sud, la cosiddetta circolazione rotatoria atlantica. Si calcola che trasportando calore equivalente alla potenza generata da un milione di centrali nucleari, queste correnti innalzino da 5 a 10° C la temperatura atmosferica in Europa. In altri termini, senza di esse l'Europa sarebbe tanto fredda quanto le regioni del Canada situate alla stessa latitudine. Il Dr Cunningham ha aggiunto: 'Sappiamo che in passato l'avanzare e il regredire dei ghiacci hanno coinciso con le alterazioni a questo sistema di correnti. Adesso, col riscaldamento del clima, la fusione dei ghiacci al polo Nord va aumentando. Quest'acqua fredda non prevista potrebbe bloccare la circolazione delle correnti, impedendo a questo calore supplementare di raggiungere il nord Europa. Alcuni ipotizzano che tutto questo potrebbe rapidamente tuffarci in una mini era glaciale'. Le misurazioni raccolte potrebbero avvertire gli scienziati dell'imminenza di tale cambiamento climatico; pure se le ipotesi dovessero rivelarsi totalmente prive di fondamento, la carenza di dati su queste correnti dimostra che la ricerca è necessaria. 'Questo programma pilota terrà sotto controllo le variazioni di circolazione. Potrebbe dimostrare che la circolazione sta rallentando, oppure che sta accelerando. Non lo sappiamo', ha concluso il Dr Cunningham. Infolink: http://www.Soc.soton.ac.uk/rapid/rapid.php  
     
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