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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Febbraio 2005
 
   
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  UNIVERSITARI: UN LAVORO CON PIÙ SODDISFAZIONE E MENO DENARO STUDENTI UNIVERSITARI: UNO SU CINQUE DISPOSTO A TRASFERIRSI. GLI STRANIERI A MILANO: UNA RICCHEZZA?  
   
  Milano, 9 febbraio 2005. C’è una Milano delle università, degli studenti che puntano tutto sull’impegno, pronti a spostarsi, in Italia o all’estero, con l’obiettivo del lavoro. E’ una Milano senza radici, con studenti pronti a seguire le opportunità, ma all’estero (uno su cinque pur di avere un lavoro è pronto a emigrare). Ma non in Italia, piuttosto meglio l’Africa. Studenti aperti al nuovo che pensano all’immigrazione come via di multiculturalità, senza la paura diffusa nel resto d’Italia che possano togliere posti di lavoro. Più proattivi, più disposti al trasferimento, più interessati ai rapporti con le imprese, meno legati alle radici territoriali e forse più abituati, culturalmente, all’idea del “mondo come la propria casa”: gli studenti universitari milanesi sono così. Emerge dalla ricerca “Gli studenti universitari e il mondo del lavoro”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano e di Torino attraverso la Nexus nel quadro del progetto Torino Milano promosso dalla Camera di commercio di Milano e di Torino, su un campione di 324 studenti universitari in cinque grandi città: Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli. “I giovani rappresentano un importante patrimonio su cui investire per costruire un futuro migliore – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. Dalle loro speranze ed aspirazioni emergono le opportunità e i dubbi della nostra società. Ecco perché è compito delle istituzioni, insieme, cercare un coordinamento per rivolgersi con servizi adeguati di formazione e di collegamento al mondo delle imprese. La Camera di commercio di Milano ha attivato collaborazioni internazionali, anche attraverso borse di studio, con le università a partire dalla Bocconi, dalla Cattolica e dal Politecnico” . Universitari e lavoro. I più attenti alle imprese? A Milano la voglia d’impresa nasce già dall’università: gli studenti vorrebbero dall’università più rapporto con le imprese (il 32,8% rispetto al 25,9% della media italiana) e puntano sugli stage (36,1% contro una media italiana del 22,2%). Per trasferirsi in un’altra città i milanesi cercano le prospettive di carriera (29,5% contro una media nazionale del 24,1%), ma anche la borsa di studio (29,5% contro 23,5% in Italia). I milanesi hanno meno radici degli altri (1,6% e 8,2%). Studiare tanto, ma perché? Per i milanesi vince la soddisfazione personale (32,8% contro una media del 21,9%) e poi puntano ai guadagni (29,5% contro la media italiana di 22,2%), anche se, soli tra gli italiani hanno voglia di sprigionare fantasia e creatività (13,1% contro una media del 6,8%). Andare all’estero? Più liberi da vincoli ancora i milanesi (8,2%). Anche se nelle altre regioni italiane non ci andrebbero proprio (solo l’1,6% contro una media del 12,7% nazionale). Meglio piuttosto l’Africa (3,3% contro una media nazionale del 1,2%). Sono i più attratti dal nord America (23% contro una media del 17%). Andarsene perché? I milanesi poliglotti vogliono imparare la lingua (21,3%). E gli stranieri da noi? A Milano devono sentirsi più integrati se gli studenti pensano che arricchiscano culturalmente una società multietnica (54% contro 40,1% nazionale). E solo il 6,6% ha paura che tolgano posti di lavoro agli italiani contro una media italiana del 16,4%. 1. Che cosa vorresti in più dalla laurea rispetto ad oggi? - Conoscenze più specialistiche (13,1%) - Conoscenze più interdisciplinari e trasversali (18%) - Maggiore internazionalizzazione nelle tematiche (3,3%) - Più rapporto con le imprese (32,8%) - Ambiente culturale più vario in aula con più stranieri (1,7%) - Più possibilità di lavorare e studiare in team (29,5%) - Altro (1,6%) 2. In particolare per far crescere il tuo rapporto con le imprese già dall’università che cosa vorresti? - Partecipare a stage (36,1%) - Conoscenze più pratiche rapidamente applicabili in ambito lavorativo (26,2%) - Una base culturale che garantisca uno sviluppo flessibile della carriera (3,3%) - Partecipazione a progetti innovativi con le imprese (21,3%) - Incontri di orientamento con le imprese (4,9%) - Un “centro di collocamento” in università per colloqui di assunzione, banche dati per lavoro stagionale e assunzioni (6,6%) - Altro (1,6%) 3. Saresti disposto a trasferirti in una sede universitaria in un’altra città? (risposta multipla) - Sì, purché in un ateneo prestigioso (18%) - Sì, purché in una città interessante per contesto culturale e prospettive di carriera (29,5%) - Sì, purché all’estero (11,5%) - Sì, ma solo con borse di studio e alloggio gratuito (29,5%) - No, per nessun motivo (8,2%) - Altro (0%) - Non indica (3,3%) 4. Parliamo del tuo futuro lavorativo. Che cosa ti aspetti dal lavoro che effettuerai in futuro? (risposta singola) - Guadagno/buono stipendio (29,5%) - Soddisfazione personale (32,8%) - Applicazione di ciò che ho studiato (8,2%) - Fantasia e creatività (13,1%) - Rapporti umani soddisfacenti (4,9%) - Sicurezza (3,3%) - Inserimento nella società (0%) - Imparare cose nuove (1,6%) - Viaggiare (6,6%) - Nuove amicizie (0%) - Altro (0%) - Non indica (0%) 5. Se ti venisse offerto un lavoro conforme alle tue aspettative, saresti disposto a trasferirti anche solo temporaneamente in (risposta singola) … - Altre regioni italiane (1,6%) - Altri paesi europei (49,2%) - Paesi del Mediterraneo (4,9%) - America del nord (Usa e Canada) (23%) - America del Sud (3,3%) - Cina ((1,6%) - Giappone (3,3%) - Altri paesi asiatici (1,6%) - Africa (3,3%) - Resterei nella mia città (8,2%) - Non indica (0%) 6. Per quale principale motivo saresti disposto a trasferirti? (risposta singola) - All’estero esistono opportunità professionali più interessanti (23,2) - All’estero l’impegno è riconosciuto (3,6%) - Valorizzano i cervelli italiani (5,4%) - La retribuzione economica è migliore (12,5%) - Per imparare la lingua (21,3%) - Mi piace quel paese (12,5%) - Conosco gente in quel paese (1,8%) - Voglio uscire dalla mia famiglia (1,8%) - Mi piace rischiare (5,4%) - Voglio “costruirmi” da solo un futuro (8,9%) - Altro (1,8%) - Non indica (0%) 7. Cosa pensi degli stranieri che lavorano in Italia? (risposta singola) - Tolgono posti di lavoro agli italiani (6,6%) - Sono necessari per svolgere alcuni lavori (27,9%) - Portano conoscenza e know how (11,5%) - Arricchiscono culturalmente una società multietnica (54%) - Non indica (0%)  
     
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