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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2004
 
   
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  LA NUOVA ZELANDA BATTE L'EUROPA NELLA CORSA ALLA RISTRUTTURAZIONE DELLA RICERCA...  
   
  Bruxelles, 2 novembre 2004 - Molti Stati membri dell'Unione europea stanno attualmente riconsiderando la struttura dei propri sistemi di ricerca e procedendo a un esame critico la cui giustificazione può essere fatta risalire a un motivo unico: il desiderio di aumentare la competitività sostenibile, spesso a dispetto di serie limitazioni di bilancio. I ministri della Ricerca stanno quindi guardando con rinnovato interesse al modo in cui lo sviluppo scientifico e tecnologico viene finanziato in altri paesi, non ultimo la Nuova Zelanda. L'ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha dichiarato che il quadro di riferimento del paese per l'assegnazione di finanziamenti a ricerca, scienza e tecnologia è uno dei migliori al mondo, la Banca mondiale ha affermato che l'economia neozelandese è globalmente la migliore per condurre affari, la rivista 'New Scientist' ne ha ricordato la maniera d'imporsi 'al di sopra della propria taglia' nella ricerca scientifica. Nel corso di una recente visita in Nuova Zelanda, il Notiziario Cordis ha intervistato alcuni di quelli che sono in prima linea nella ricerca. Nell'insieme, in questo paese i ricercatori apprezzano quello che hanno e si lamentano unanimemente solo di due cose: la mancanza di soldi e il conseguente alto livello di concorrenza per ottenere il finanziamento pubblico della ricerca. Anche la Nuova Zelanda ha proceduto a una profonda ristrutturazione, in seguito alla quale nel 1992 i vecchi laboratori di ricerca governativi sono stati trasformati nei nuovi Cri (Crown Research Institutes), i maggiori motori di ricerca scientifica nel paese e i destinatari del 61% del finanziamento governativo per la ricerca. Ai Cri si affiancano 8 università e 21 politecnici e istituti tecnologici e industriali, che ricevono attualmente il 37% dei finanziamenti per la ricerca della Nuova Zelanda, con lo 0,42% del suo Pil. I Cri sono organizzazioni vaste, ognuna con un numero di dipendenti che varia tra i 30 e gli 800, che operano soprattutto in alcuni campi di ricerca: agricoltura (soprattutto scienze della vita), raccolti e alimenti, scienze forensi, foreste e legno, geologia e scienza nucleare, orticoltura, ricerca industriale (soprattutto tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, elettronica, materiali, energia), biodiversità e uso/gestione di territorio, acqua e atmosfera. Le strutture sono aziende indipendenti con un proprio consiglio di amministrazione e sempre più autosufficienti (anche se ancora adesso ricevono la maggior parte dei fondi di ricerca governativi), grazie ai contributi industriali, ai contratti internazionali che ottengono e agli altri contratti di ricerca commerciale. Uno dei Cri di maggior successo dal punto di vista finanziario è il Niwa (National Institute of Water and Atmosphere Research). 'Una volta che ci hanno lasciato liberi di cercar soldi, è incredibile quel che abbiamo scoperto di poter fare. Abbiamo avuto una buona occasione e non ce la siamo lasciata scappare', ha detto Rick Pridmore, direttore esecutivo del Niwa. Quando furono trasformati in Cri, i laboratori governativi dovettero trasformarsi da organizzazioni di servizio a venditori di prodotti, ha spiegato Pridmore. Il 40% circa delle entrate dell'istituto proviene adesso da clienti commerciali. Anche se alcuni hanno avuto meno successo in termini di guadagni, i Cri vengono comunque considerati una componente vitale del quadro di riferimento neozelandese per la ricerca. Il successo di Hortresearch, ad esempio, viene valutato in termini di contributo alla salvaguardia delle capacità del paese, all'istruzione e della formazione, afferma Greg Mann, direttore generale per le operazioni commerciali dell'istituto. E Hortresearch è un altro caso di successo. Le vendite del Kiwi Gold, a polpa gialla anziché verde, che è stato sviluppato da Hortresearch, hanno raggiunto nel 2003/2004 i 176 milioni di dollari neozelandesi (97 milioni di euro). Il governo è fiero dei Cri. Helen Anderson, direttore esecutivo nel ministero per la Ricerca, la scienza e la tecnologia, li definisce 'un successo ancora da raccontare' e li giudica 'estremamente ben funzionanti, molto efficienti, realmente al passo con le comunità di utilizzatori, ingranaggi ben oleati'. La fierezza non è però esente da ombre. La mancanza di fondi rende gli stipendi poco attraenti, afferma Pridmore, e spinge i ricercatori a lasciare le scienze. Secondo alcuni, il bilancio esiguo ostacola inoltre la collaborazione con le università, con cui sono in concorrenza per l'assegnazione dei fondi. Il problema di trovare un equilibrio tra concorrenza e collaborazione viene affrontato dal governo. 'Riconosciamo la necessità di riportare indietro il pendolo verso la stabilità', ha detto al Notiziario Cordis Anderson, che ha anche ricordato 'la maggioranza silenziosa' che riesce a ottenere fondi per la ricerca. Il finanziamento governativo viene assegnato ai Cri e alle università su base competitiva da uno dei tre 'acquirenti': Frst (Foundation for Research, Science and Technology); Hrs (Health Research Council) e Marsden Fund Council (amministrato dalla Royal Society of New Zealand). A maggio Pete Hodgson, ministro per la Ricerca, la scienza e la tecnologia, ha annunciato che il suo portafoglio avrebbe ricevuto la più consistente somma di danaro del 2004, portando il finanziamento governativo annuo per la ricerca a 604,59 milioni di dollari neozelandesi (331,08 milioni di euro). Ulteriori fondi provengono dall'industria, da organismi esteri e da altri ministeri. Per dare impulso all'eccellenza scientifica, ad esempio, nel 2002 il ministero dell'Istruzione ha creato sette Core (Centre of Research Excellence). Le università e i Cri beneficiano inoltre del Marsden Fund, creato nel 1995 per finanziare la ricerca fondamentale su basi competitive. Il fondo è nato dalla convinzione che la ricerca speculativa era stata trascurata, sostiene il dottor Don Smith, direttore del finanziamento della ricerca presso la Royal Society e responsabile del funzionamento dell'iniziativa. Il programma è stato unanimemente acclamato, e vari studi mostrano che le ricerche sostenute dal Marsden Fund hanno livelli di pubblicazione superiori alle altre ricerche e sono all'origine di un elevato numero di brevetti, afferma Smith. La Nuova Zelanda ha riconosciuto l'importanza della ricerca fondamentale e si è data da fare per rendere la ricerca meno dipendente dai finanziamenti governativi; può quindi essere considerata per molti aspetti in vantaggio sull'Europa. Ed è forse per questo che tre ministri europei per la Ricerca visiteranno nei prossimi mesi il paese. Per informazioni sulla ricerca in Nuova Zelanda: http://www.Morst.govt.nz  
     
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