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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2004
 
   
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  TRIESTEANTIQUA 2004: UNA TAPPA VERSO NUOVI TRAGUARDI L’AFFLUENZA DI VISITATORI, ANCHE DA OLTRECONFINE, CONFERMA IL PRESTIGIO DELLA RASSEGNA TRIESTINA A LIVELLO INTERNAZIONALE  
   
  Trieste, 2 novembre 2004 - La ventiduesima edizione di Triesteantiqua, la mostra mercato di antiquariato che si è conclusa ieri al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Trieste, può essere considerata, senza dubbio, un successo. La rassegna ha confermato il suo ruolo di uno degli appuntamenti annuali più importanti dell’antiquariato: sia dal punto di vista del livello artistico generale, sia per l’affluenza dei visitatori, quanto mai preparati e competenti, non solo triestini (che secondo le stime sono stati circa il 30%), ma, soprattutto, di quelli giunti da altre città italiane e, parecchi, anche dall’estero. E’ sicuramente aumentata rispetto alle passate edizioni la presenza del pubblico internazionale, anche grazie alla veicolazione degli inviti personalizzati inviati ad una folta rosa di collezionisti e appassionati d’arte, da parte degli espositori austriaci, sempre numerosi ed entusiasti nei confronti di Trieste. Franco Milosic, il direttore di Promotrieste, il Consorzio che organizza la mostra mercato con il contributo della Camera di commercio e il patrocinio della Regione autonoma Friuli Venzia Giulia, della Provincia, del Comune e dell’Agenzia di informazione e di accoglienza turistica di Trieste, si ritiene soddisfatto dai risultati raggiunti quest’anno: “Nonostante il momento decisamente poco favorevole per l’economia italiana ed internazionale, e in più la concomitanza della nostra rassegna con ben altre 17 mostre del settore, per parlare solo del Centro-nord Italia, Triesteantiqua è riuscita a mantenere sia il numero di partecipanti (circa 60), tutti di ottimo livello qualitativo, sia l’affluenza dei visitatori, che ha ‘sfondato’ il tetto di 6.000 ingressi”. “Per quanto riguarda i partecipanti”, ha sottolineato Milosic, “si può dire che l’impressione generale sia quella di soddisfazione: molti degli espositori hanno già confermato la presenza alla prossima edizione, non solo, ma anche la disponibilità di “fare proselitismo” tra i colleghi in Italia e all’estero.” Ed è doveroso sottolineare che nonostante Triesteantqua abbia chiuso i battenti solo ieri sera, si sta già pensando alla edizione 2005. “Il prossimo anno”, annuncia a questo proposito Franco Milosic, “mireremo a incrementare la caratteristica di internazionalità della mostra-mercato. Il nostro ambizioso obiettivo è di coinvolgere antiquari dei Paesi dell’Est Europeo che ora fanno parte della Comunità Europea, soprattutto quelli dell’area balcanica, geograficamente e storicamente a noi più vicini. Promotrieste avrà sempre la massima attenzione per le azioni promozionali, sempre più capillari, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto internazionale. Il nostro motto per la prossima edizione sarà ‘Triesteantiqua 2005 – l’Internazionale Balcanica”. Il successo di pubblico e il “giro d’affari” registrati anche quest’anno, sono dovuti sicuramente al fatto che gli organizzatori della mostra-mercato di Trieste hanno mantenuto il tradizionale rigore nella selezione degli espositori ed hanno proposto una vasta gamma di oggetti di eccellente livello artistico e culturale, e (fattore molto importante!) di varie fasce di prezzo: da poche centinaia di euro (come, ad esempio, alcune monete antiche, esposte quest’anno per la prima volta nell’ambito della rassegna) a svariate migliaia (come un arazzo francese del 1750, valutato in 60 mila euro). Nelle transazioni di quest’anno è stata registrata fra l’altro la tendenza a cedere a prezzi interessanti ma non proibitivi (come accade a certe aste) anche pezzi importanti , da veri amatori. Per esempio, un paio di orecchini del 1880 con brillanti da due carati ed un anello con brillanti da 3 carati sono stati venduti a 8 mila Euro mentre due candelieri Rococò realizzati a Londra nel 1769 (pezzi unici, sia per l’altezza, circa 40 cm, sia per la lavorazione, a sbalzo e non in fusione) sono stati acquistati per 10 mila Euro. Hanno costituito un’ulteriore attrattiva per gli appassionati di cose belli d’altri tempi anche le due mostre collaterali “L'arte di Eligio: chiavi e chiavistelli” (allestita a scopo benefico dagli Amici e Sostenitori del comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e “Tabarro: storia di costume. Per dame, cavalieri e sognatori” (a cura del collezionista e produttore di tabarri Sandro Zara), e l’esposizione di una selezione di capolavori, ora di proprietà dei Civici Musei di Storia ed Arte del Comune di Trieste, provenienti da generose donazioni d'importanti famiglie triestine.  
     
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