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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2004
 
   
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  FIRMA DEL TRATTATO CHE ADOTTA UNA COSTITUZIONE PER L'EUROPA OSSERVAZIONI DEL PRIMO MINISTRO, BERTIE AHERN TD  
   
  Roma, 2 novembre 2004 - Presidenti, Colleghi, Europei e Amici, la firma della Costituzione europea rappresenta un passo fondamentale nell'evoluzione della nostra Unione, ed è giusto che abbia luogo qui, nel cuore antico di questa magnifica città e in questo bel palazzo in cui i nostri predecessori, ispirati da una "visione", si riunirono mezzo secolo fa. I firmatari del trattato di Roma erano risoluti, per usare le loro stesse parole, "a rafforzare le difese della pace e della libertà" e fecero appello agli altri popoli d'Europa, animati dallo stesso ideale, perché si associassero al loro sforzo. Dal 1957 al 2004 i sei paesi originari rappresentati a Roma sono ormai diventati 25 e altri sono in cammino per aderire all'Unione negli anni a venire. I pionieri dell'integrazione europea si sarebbero particolarmente compiaciuti dell'adesione di dieci nuovi Stati membri il 1º maggio. Mentre celebravamo assieme l'evento a Dublino, era palpabile la sensazione che si stesse infine chiudendo un capitolo oscuro della storia d'Europa. Ora affrontiamo il futuro con ottimismo e determinazione. L'allargamento rappresenta un grande stimolo per l'Ue. Ha dato e darà impulso a una nostra cooperazione più stretta, profonda ed efficace tra i nostri popoli. La prima grande sfida affrontata assieme è stato il completamento dei negoziati sulla Costituzione. L'ue a 25 ha dovuto risolvere, a qualche settimana dal 1º maggio, questioni molto complesse. I negoziati sulla Costituzione hanno costituito una sfida per la credibilità dell'Unione. Ci eravamo impegnati a raggiungere un accordo. Nessuno, durante quello che è stato un periodo che ci ha messi alla prova sia all'interno che all'esterno, si è illuso che sarebbe stato facile. Eppure ancora una volta l'Europa ha mostrato di poter funzionare efficacemente. L'accordo sulla Costituzione è la prova convincente e irrefutabile che l'Ue a 25 è in grado di prendere decisioni importanti per il futuro dei nostri popoli. In ogni capitale visitata prima del Consiglio europeo di giugno ho riscontrato lo stesso grado di impegno e determinazione, comprovato dalle discussioni finali di Bruxelles. In luogo del paventato blocco e della paralisi politica, abbiamo trovato al nostro interno la volontà politica di pervenire ad un compromesso onorevole ed equilibrato. La Costituzione è una vera Costituzione europea alla quale hanno contribuito, su un piano di parità, tutti gli Stati membri, nuovi e vecchi, grandi e piccoli. Non rappresenta il successo di uno Stato membro particolare, bensì la nostra conquista collettiva e il nostro comune successo. È una Costituzione che definisce i valori e le aspirazioni europei comuni e che sancisce e rivendica i diritti dei nostri cittadini. È una Costituzione dell'Europa e per l'Europa del 21º secolo. La nuova Costituzione raggiunge il giusto equilibrio nella determinazione delle materie che possono essere affrontate meglio insieme e di quelle che sono prerogativa dei singoli Stati membri. Al centro della nuova Costituzione troviamo le identità nazionali dei popoli d'Europa. Nel sostituire l'attuale groviglio di trattati, essa semplifica e chiarisce, senza metterla da parte, l'eredità degli ultimi cinquant'anni. Essa rafforza i poteri dei rappresentanti eletti a suffragio diretto, sia nei parlamenti nazionali che nel Parlamento europeo. Ora è estremamente importante che tutti i 25 Stati membri ratifichino la Costituzione europea in modo convincente e nei tempi previsti. Il processo di ratifica non sarà facile ma, se portato avanti con energia e determinazione, potrà essere, e sarà, coronato da successo. La Costituzione fornisce all'Unione che si sta ampliando i mezzi necessari per funzionare in modo efficace ed efficiente in avvenire. I nostri cittadini si aspettano che l'Europa sia all'altezza delle loro ambizioni. Tutti noi dobbiamo adoprarci affinché le nostre comuni istituzioni siano efficienti e per poter conseguire risultati che migliorino la vita quotidiana dei nostri cittadini. Confido che le istituzioni che abbiamo concepito saranno abbastanza durature e flessibili da aiutare l'Unione a rispondere all'evoluzione delle aspettative dei suoi cittadini e a svolgere appieno il suo ruolo in un mondo globalizzante e turbolento. La giornata odierna è un'occasione di celebrazioni. Ma è anche l'occasione per un nuovo impegno degli Europei a lavorare assieme affinché l'Europa del 21º secolo sia nel mondo contemporaneo un esempio di stabilità, prosperità, pace e giustizia.  
     
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