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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Novembre 2004
 
   
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  MADE IN ITALY: UN’ALLEANZA “D’ORO” PER LE CAMERE DI COMMERCIO SIGLATO UN PROTOCOLLO D’INTESA PER RILANCIARE IL SETTORE ORAFO  
   
  Roma, 3 novembre 2004 – Condividere un piano strategico di sviluppo del settore dei metalli preziosi; istituire finanziamenti per specifici progetti di settore su cui coinvolgere Comuni, Province e Regioni; stimolare un ruolo più attivo delle fiere di settore; affidare ad Assicor, (l’Associazione intercamerale per lo sviluppo del settore) le funzioni di coordinamento di tutte le attività. Sono questi i contenuti del protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi dal presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, e quelli delle Camere di Commercio di Alessandria (Renato Viale), di Arezzo (Pietro Faralli, anche presidente di Assicor), di Caserta (Gustavo Ascione), di Milano (Carlo Sangalli stesso), e di Vicenza (Dino Menarin), per sostenere e promuovere il settore dell’oreficeria, argenteria e dei prodotti affini, a partire dal coinvolgimento diretto delle province italiane più rappresentative del comparto. “Il settore dei metalli preziosi – ha detto il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli – è uno dei testimoni più importanti dello stile e della creatività italiana nel mondo. In questi anni sta attraversando una crisi che ha messo seriamente a rischio la tenuta di molte imprese, minacciando di impoverire un patrimonio di competenze e di abilità unico al mondo. L’entrata in scena di nuovi paesi concorrenti e la fortissima competizione sul prezzo – ha aggiunto il presidente di Unioncamere - hanno modificato il mercato, imponendo alle nostre imprese di adeguare il modo di produrre e vendere. Per aiutarle a superare questa sfida, le Camere di commercio hanno deciso di farsi promotrici di azioni concrete facendo squadra tra loro, a partire dai territori più coinvolti. La lezione del mercato – ha concluso Carlo Sangalli - è che da soli non si vince. Per questo l’alleanza che abbiamo siglato è aperta a tutti quei soggetti che possono contribuire alla promozione del settore, dalle istituzioni locali al sistema delle fiere, il cui apporto sarà fondamentale per lo sviluppo delle azioni di promozione previste dall’accordo”. Un piano strategico per il settore L’attuazione del protocollo d’intesa ruota intorno ad un piano strategico articolato in quattro grandi aree di intervento: adeguamento della legislazione nazionale e internazionale, garanzia della qualità dei prodotti, tutela della creatività e del design, promozione delle imprese sui mercati esteri. In particolare, l’adeguamento della legislazione nazionale di settore – da tempo obsoleta - è ormai un dato necessario per rendere più competitive le nostre imprese rispetto ai principali concorrenti. Sul tema della qualità, l’obiettivo è il rafforzamento dell’attività di vigilanza delle Camere di commercio che negli ultimi 18 mesi hanno realizzato oltre 12mila verifiche presso le imprese. Per favorire la tutela della creatività e del design il piano punta a sviluppare forme più avanzate di tutela dei marchi, anche utilizzando le tecnologie informatiche per dare visibilità certificata ai marchi. Infine, per la promozione all’estero l’obiettivo è quello di sviluppare alleanze con il sistema delle fiere, gli uffici Ice e le Camere di Commercio italiane all’estero per sostenere le imprese con la presenza di un vero e proprio “Stand Italia” durante le manifestazioni più importanti. La fotografia del settore Il settore dell'oreficeria, argenteria, gioielli e orologi è messo a fuoco nell’Atlante del settore realizzato da Assicor (www.Assicor.it) con la collaborazione di Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne. Nel complesso conta più di 36 mila imprese, 100 mila occupati e produce un valore aggiunto che nel 2002 è stato di 4,6 miliardi di euro. L'80% delle imprese è a conduzione artigiana, il 34,4% è impegnato più direttamente nella produzione, mentre il 65,6% svolge attività di commercio e riparazione di orologi, articoli di gioielleria, oreficeria e argenteria. Mediamente si tratta di imprese più strutturate rispetto alla media, con un numero di addetti che per la manifattura supera le 4 unità per azienda e in cui le forme societarie (Spa, Srl, ecc.) sono più diffuse che altrove (36,6% del totale). Con una mediai di 13,8 anni di età le imprese del settore orafo sono decisamente più longeve delle altre (10,6 anni l’età media per tutti i settori). Riportando questi valori alla popolazione degli individui, la cui età media è pari a circa 79 anni, le imprese del comparto dei metalli preziosi sarebbero ultracentenarie. Il 56,6% del fatturato complessivo del settore è dato dalle esportazioni, una quota che nelle regioni del Nord-est supera l'80%. A livello più aggregato è l'Europa la principale destinazione per le merci (52,9% nel complesso, 40% verso l'Unione europea), con riferimento ai singoli paesi sono gli Stati Uniti a capeggiare la classifica dei maggiori acquirenti (22,2%), seguiti solo a distanza da Germania e Francia (entrambe al di sopra del 9%). Un aspetto saliente del settore riguarda la localizzazione delle imprese: oltre la metà della base imprenditoriale si concentra, infatti, in sole 14 province. Se poi si focalizza l'attenzione sui volumi di export, Arezzo e Vicenza, da sole, raccolgono quasi il 50% del totale. Nelle cinque province protagoniste dell’accordo, si concentra complessivamente un quarto di tutte le imprese del settore, una percentuale che sale al 40% nel caso delle imprese di produzione e al 37% per quelle del commercio all’ingrosso. Le imprese del settore nelle cinque province dell’accordo (dati al 30 settembre 2004)
Fabbricazione di gioielleria e oreficeria; lavorazione di pietre preziose Commercio all'ingrosso di orologeria, gioielleria e pietre preziose lavorate Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria ed argenteria Totale
Totale Italia 12.416 4.634 17.101 34.151
Alessandria 1.353 367 153 1.353
Arezzo 1.714 341 109 1.714
Caserta 96 40 279 96
Milano 663 583 989 663
Vicenza 1.134 388 185 1.134
Totale province 4.960 1.719 1.715 8.394
peso % su totale Italia 39,9% 37,1% 10,0% 24,6%
Fonte: Assicor
 
     
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