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Notiziario Marketpress di Venerdì 05 Novembre 2004
 
   
  Pagina1  
  DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E TURISMO ADERENTE A CONFINDUSTRIA), ANDREA GIANNETTI, SULL’IPOTESI DI REINTRODUZIONE DELLA TASSA DI SOGGIORNO  
   
  “La proposta contenuta nell’emendamento num. 6013 alla Legge Finanziaria 2005 e volta alla reintroduzione della tassa di soggiorno turistico ci lascia, francamente, interdetti. Il ripristino di tale balzello, dal titolo “tributo comunale di scopo finalizzato ad investimenti”, andrà a colpire in prima istanza gli alberghi e le altre strutture ricettive per poi produrre un effetto domino gravando anche sulle agenzie di viaggio, i tour operator e gli organizzatori di congressi. Ci duole registrare una sostanziale dicotomia sulla valutazione politica del settore del turismo quale risorsa positiva per il Paese. Da un lato, infatti, nelle dichiarazioni, anche e soprattutto ufficiali, si afferma la sua importanza e si prospetta l’esigenza di sostenerlo con incentivi e misure appropriate, dall’altro, nella pratica, il turismo finisce, troppo spesso, nel novero di quei settori da cui drenare risorse finanziarie per il rilancio dell’amministrazione dello Stato (centrale e locale). E’ paradossale, inoltre, il fatto che, mentre il sistema turistico italiano risulta unito nella richiesta di un allineamento dell’Iva agli standard europei, si registra la proposizione di un emendamento che, in caso di approvazione da parte del Parlamento italiano, preveda la reintroduzione di un tributo che certo non va nella direzione di stimolare la competitività di un comparto che sta vivendo un oggettivo momento di difficoltà. Cosa dire poi del nocumento che ne deriverebbe per tutti quegli operatori italiani e, soprattutto, stranieri che si vedrebbero assegnati un aumento ingiustificato dei costi di strutture già inserite in catalogo se non addirittura prenotate. Aumento che, obtorto o collo, andrebbe riversato inevitabilmente sul cliente determinando, quindi, un ulteriore incremento del prezzo dell’offerta turistica italiana già, da tempo, sotto l’accusa di presentare costi troppo elevati e non sempre in grado di competere a livello europeo. Valutazioni, queste, che sembrano confermate dai dati, resi noti recentemente dall’UIC, che attestano una riduzione, nei primi sette mesi del 2004, dei turisti stranieri nel “Bel Paese” di 2,5 milioni di unità, con una flessione nel trimestre estivo che sfiora il 18%. L’auspicio di noi tutti operatori del settore è che si proceda al ritiro di un simile emendamento che risulterebbe esiziale per un comparto che necessita, piuttosto, di misure ad hoc che ne consolidino alcuni aspetti e ne riformino altri”.  
     
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