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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Novembre 2004
 
   
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  NEL 2004 EXPORT IN SENSIBILE RIPRESA (+7%) DALLA CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO PANORAMA AGGIORNATO DELLE AZIENDE CHE ESPORTANO: OLTRE 450 MILA, MA TROPPO PICCOLE  
   
  Bologna, 9 novembre 2004 – In rappresentanza di 23 mila imprenditori sparsi nei cinque continenti, le 71 Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie) affrontano oggi e domani la parte pubblica della loro Convention Mondiale di Bologna (6-10 novembre), prima della chiusura di mercoledì in cui sono previsti oltre 1.000 incontri con imprenditori ed enti decisi a sondare la strada dell’export. Gli organizzatori della Convention, Gian Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Bologna, ed Edoardo Pollastri, Presidente vicario di Assocamerestero, hanno intanto presentato oggi alla stampa un primo bilancio dei lavori e una serie di valutazioni e di analisi economiche inedite che presentano per l’export italiano uno scenario in sensibile ripresa. Se Bologna registra la maggior performance dal 1991 (+12% sul 2003), secondo Assocamerestero, l’associazione delle Ccie, a fine anno l’export italiano dovrebbe essere cresciuto del 7%. Un dato supportato dal quadro macroeconomico del periodo gennaio-agosto 2004: +7,1% rispetto ai primi otto mesi del 2003. Oggi le imprese italiane che esportano sono 180 mila, altre 150 mila ne hanno le potenzialità e in totale (importatori compresi) sono 461 mila quelle più o meno direttamente implicate nel processo di internazionalizzazione. Queste le caratteristiche delle aziende esportatrici (5 milioni di addetti): piccola dimensione (il 61% ha fino a 9 addetti, il 93% meno di 50), elevato dinamismo, scarsa continuità nell’esportare, ridotta capacità di operare su più mercati. L’unione Europea assorbe il 55,4% del nostro export e resta il principale mercato. Seguono Europa centro orientale (11,9%), nord America (7,4%), Asia orientale (6,7%). Tra i competitor emergenti fa paura la Cina. Dal 1999 al 2003 la quota di mercato italiana nell’Ue è rimasta stabile, mentre quella cinese è passata dal 2,3% al 3,6%. Dando un giudizio molto positivo sulla Convention, Pollastri ha ricordato che solo lo scambio e la conoscenza reciproca possono consentire la necessaria tensione per il raggiungimento di obiettivi comuni. “Occorre stimolare lo spirito imprenditoriale”, ha aggiunto, “e offrire alle nostre imprese gli strumenti per essere competitive sui mercati mondiali. Le aziende che esportano possono essere molte di più. Abbiamo offerto informazioni e spunti importanti ed è per questo che i lavori in corso a Bologna hanno riscosso gli interesse di tutti i ministeri e degli apparati istituzionali direttamente coinvolti nell’elaborazione delle politiche per l’internazionalizzazione”. “Grazie a questo evento”, ha commentato Gian Carlo Sangalli, “la Camera di Commercio di Bologna e la rete delle Camere di Commercio italiane e internazionali hanno potuto presentare agli imprenditori italiani di tutto il mondo un modello di economia fatto di eccellenze, non solo imprenditoriali, in grado di unire e di stimolare una competizione caratterizzata esclusivamente dalla capacità. Bologna continua a porsi come modello di sviluppo di piccole e medie imprese che tenacemente si rivolgono verso l’estero. Ma anche come modello di un sistema istituzionale imprenditoriale, associativo e infrastrutturale che lavora insieme per costruire strade percorribili di sviluppo e innovazione”.  
     
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