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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Novembre 2004
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TRE GIOVANI SU DIECI DIVENTANO PIÙ PRUDENTI AL VOLANTE SE VENGONO SENSIBILIZZATI DAI COETANEI UNA RICERCA ZURICH - FONDAZIONE IARD DEFINISCE UN MODELLO DI INTERVENTO BASATO SULLA “PEER EDUCATION” PER RIDURRE GLI INCIDENTI STRADALI TRA I GIOVANI: BASTA UNO STUDENTE PER INSEGNARE LA SICUREZZA ALLA GUIDA AD ALTRI SEI COETANEI |
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Milano, 10 novembre 2004. Una ricerca condotta nel primo semestre 2004 dal gruppo assicurativo Zurich Italia e Fondazione Iard (ricerche psicosociali e pedagogiche) ha permesso di sperimentare sul campo un modello formativo basato sulla “peer education” (“formazione orizzontale”), che si è rivelato capace di modificare i comportamenti dei giovani alla guida. In sei scuole medie superiori a Milano, Roma e Napoli, sono stati formati 120 studenti (due per ognuna delle 60 classi partecipanti alla ricerca), che a loro volta hanno coinvolto nella sperimentazione oltre 680 coetanei, con un rapporto di efficacia di 1 a 6 e una copertura del 51% della popolazione scolastica interessata (1.350 studenti tra i 14 e i 19 anni). Tra gli studenti coinvolti, il 98% ha ritenuto importante confrontarsi sul tema con amici, genitori, insegnanti, il 49% ha dichiarato che il percorso li ha indotti a riflettere, il 41% ha affermato che li ha spinti a modificare il proprio comportamento di guida, il 32% che li ha spinti a modificare altri comportamenti, per esempio lo studio. La risposta ai test è stata più efficace nelle seguenti fasce di popolazione: ragazze: 36% contro il 30% dei maschi guidatori di mezzi a motore (scooter, moto, auto): 35% contro 28% (pedoni, ciclisti, utenti dei mezzi pubblici) minorenni, tra i 14 e i 17 anni di età, che non guidano ancora l’auto. Obiettivo della ricerca era di sperimentare una modalità efficace per intervenire sulla strage di giovani sulle strade: oltre 2.300 morti ogni anno (dati 2002), cioè ben 6 al giorno, e 165 mila feriti tra i 18 e i 29 anni, pari rispettivamente al 35% e al 49% di tutte le vittime di incidenti stradali che coinvolgono i giovani. “I giovani pagano un tributo altissimo in termini di morti e feriti al fenomeno degli incidenti stradali, con conseguenze emotive enormi sulle vittime e sulle persone a loro vicine, ma anche con un impatto economico molto rilevante sulla spesa sociale”, ha commentato Francesco La Gioia, amministratore delegato del gruppo Zurich Italia. “Gran parte di questi incidenti dipende da comportamenti di guida errati e oggi disponiamo di una metodologia scientifica che potrebbe davvero aiutarci a correggerli. Per questo, il modello sarà messo gratuitamente a disposizione delle amministrazioni locali, dei provveditorati e dei ministeri, per un’applicazione su vasta scala”. “La ricerca ha mostrato di poter realmente modificare i comportamenti dei giovani”, ha spiegato Renato Pocaterra, coordinatore della ricerca per la Fondazione Iard, “e questo è un risultato di estrema rilevanza, perché il cambiamento avviene soltanto se il nuovo comportamento diventa parte di sé e allora è tendenzialmente irreversibile. Questo significa anche che per la prima volta siamo riusciti a incidere su quella dissonanza apparentemente irrisolvibile per cui i giovani, pur conoscendo le regole della guida sicura, non le applicano, perché le ritengono non loro e confidano ciecamente nelle proprie abilità”. La ricerca voluta da Zurich e realizzata da Fondazione Iard si è focalizzata sulle dinamiche di gruppo giovanili: in ogni classe sono stati individuati due studenti con caratteristiche di leadership riconosciuta, per un totale di 120 giovani. Dapprima sono state raccolte le loro convinzioni sul tema; poi sono stati sottoposti a una serie di test di percezione visiva, messi a punto in collaborazione con il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Milano-bicocca, che hanno rivelato una forte sopravvalutazione delle loro abilità. Quindi i 120 leader sono stati invitati a parlare dell’esperienza e a proporla ai compagni di scuola. Nello spazio di un solo mese, ogni leader ha convinto in media tra i 5 e i 6 ragazzi a effettuare una serie di test e a compilare un questionario via Internet, per una redemption del 570% e un totale di 687 studenti coinvolti, pari al 51% del totale degli alunni delle 60 classi interessate (1.350 studenti). La ricerca, che nasce da un progetto di studio sulla sicurezza stradale avviato da Zurich nel 2000, ha anche evidenziato che il superamento dell’esame di guida ha un effetto demotivante sull’attenzione verso il comportamento al volante e che i giovani rifiutano le indicazioni che provengono dagli adulti, perché sono ritenuti poco credibili: "Parlano bene e poi sono loro i primi a fare diversamente", hanno dichiarato i ragazzi, che invece apprezzano il personaggio dei cartoni animati Homer Simpson, in quanto coerente con se stesso: “Lui fa quello che vuole ed è accettato per quello che è, non per quello che gli altri vorrebbero che fosse”. Zurich e Fondazione Iard hanno in corso contatti con alcune amministrazioni provinciali allo scopo di applicare la sperimentazione a tutte le scuole di provincia, con l’obiettivo di contenere la crescita annuale degli incidenti stradali che coinvolgono i giovani. Le scuole che hanno partecipato alla ricerca Zurich/ Fondazione Iard: Roma: Liceo Ginnasio Virgilio e Istituto Alberghiero 4° Ipssar; Napoli: Liceo Classico Genovesi e Istituto Tecnico Commerciale Ferdinando Galiani; Milano-cinisello Balsamo: Liceo scientifico “Giuseppe Peano” e Istituto Professionale Commerciale/turistico Parco Nord.
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