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Notiziario Marketpress di
Venerdì 12 Novembre 2004
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WORLD TRAVEL MARKET DI LONDRA EDIZIONE 2004: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E TURISMO ADERENTE A CONFINDUSTRIA), ANDREA GIANNETTI.
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“La conclusione di una delle più importanti fiere del turismo mondiali ci permette delle considerazioni in merito al sistema turistico italiano. In primo luogo si registra un piccolo, ma significativo segnale di attenzione con la presenza dell’Ambasciatore italiano a Londra, Giancarlo Aragona, allo stand dell’ENIT a incontrare gli operatori del settore. Stando anche alla prospettiva di riforma del sistema MAE-ENIT-ICE e pur non essendo ancora chiaro l’orientamento che tale riforma dovrà assumere, si tratta di un interessamento che il Governo italiano, attraverso il suo primo rappresentante in terra inglese, ha voluto dare al settore del turismo italiano. Contributo ancora più importante se si considera che erano otto anni che un rappresentante diplomatico italiano non partecipava al World Travel Market e questo, sicuramente, va ascritto al merito di Piergiorgio Togni (Direttore ENIT) e Marco Montini (Responsabile ENIT Inghilterra). L’altra considerazione, che ci preme fare, non risulta del tutto positiva ma si rileva utile per indicare una linea di azione da intraprendere, specie per Assotravel. Mi riferisco al fatto che a Londra non fossero presenti (accreditati presso lo stand ENIT) agenti di viaggio incoming server. Questa assenza è solo apparentemente ascrivibile agli stessi imprenditori titolari di agenzie di viaggio. Il punto essenziale, su cui Assotravel agirà sempre maggiormente, è che i sistemi locali, a tutti i livelli, poco fanno per coinvolgere le nostre imprese che pure svolgono un ruolo essenziale per l’incoming italiano e, più in generale, per l’intera economia nazionale. Secondo i dati resi noti dall’UIC (Ufficio Italiano Cambi), a fronte di una diminuzione dei turisti stranieri di 2,5 milioni di unità, nei primi sette mesi del 2004, si registra un aumento di spesa del 16,4% rispetto lo scorso anno. Tuttavia questo aumento può essere fuorviante in quanto per essere sostenibile nel lungo periodo necessita di un maggior numero di presenze e per periodi di tempo più prolungati. Pertanto quello che ci auguriamo, auspicando al più breve una riforma dell’intero sistema, è un innalzamento qualitativo dell’offerta turistica che sia in grado di competere con i partner stranieri anche dal punto di vista dei costi e degli investimenti”.
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