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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Novembre 2004
 
   
  Web moda & tendenze  
  STONE ISLAND PREDILIGE IL BLU PER LA SUA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 2004-05  
   
  Il Blu. Il più classico dei colori. E anche il più “sportivo”. Stone Island l’ha voluto interprete per l’autunno/inverno ‘004/’005. Perché mai come in questa stagione nel suo sportswear c’è una doppia chiave di lettura. Una tranquilla e discreta, quasi urbana. Una più forte e active. E Stone Island le unisce, le remixa. Anche per provocazione. Soprattutto quando il perbenismo di certi capi viene stravolto con dettagli decisamente eccessivi, propri dello sport. Ne sono un esempio i bagliori molto tech, di cappucci, rever e interni con spalmature metalliche che stravolgono l’aspetto di capi molto tradizionali. Oppure le maglie più classiche lavorate con materiali performanti come il jersey di poliestere. Per modelli tagliati e sagomati come mute da sub. Come i pantaloni in tele di derivazione sport per modelli al limite del sartoriale, con tanto di piega. Instancabile la ricerca sui materiali e sulle lavorazioni. Nei capispalla è il caso dei nuovi piumini per la prima volta tinti in capo. Un metodo fino ad oggi impossibile perché la piuma si raggruma. Stone Island, invece, ha sperimentato presso il suo laboratorio del colore un nuovo procedimento: prima confeziona il guscio esterno in tela leggerissima di nylon, poi lo tinge in capo e lo lascia asciugare. Solo alla fine di tutto procede con l’imbottitura di piuma d’oca. Un metodo molto sofisticato, che permette di ottenere un’infinita gamma di varianti colore. Con contrasti fra tela e dettagli che rendono ogni capo un pezzo unico. Per un bomber e un giaccone ¾. Altra novità la tela di cotone racchiusa a “sandwich” fra due pellicole trasparenti di gomma per acquistare impermeabilità, resistenza e soprattutto un’iridescenza irripetibile grazie alla speciale tintura in capo. Ed è per questo che Stone Island si è concesso una unica eccezione al blu assoluto: un verde dai riflessi intensissimi. Per un parka, un trench, un impermeabile e un giubbino. Sempre il tessuto di cotone, più consistente e trattata con Teflon per un doppio petto, un giubbotto e una field jacket con interni in feltro di poliestere a contrasto e molto sagomati per aderire perfettamente al capo e essere quasi impercettibili ma confortevoli. Il risultato estetico è molto metropolitano. La funzione d’uso è anche active. Le tele in lino/nylon gommate internamente si fanno più morbide e leggere. Per modelli da portare con e senza i classici interni trapuntati di Stone Island, che qui si rinnovano per le superfici cangianti. Le linee sono molto pulite. Rese più sport dai dettagli in gomma impercettibili per la tintura in capo, dai sottocollo e dai cappucci a scomparsa con spalmature metalliche. Ancora tela di nylon leggerissima accoppiata al feltro di poliestere con una particolare colla idrosolubile per poterla tagliare a laser senza difetti. Per due giacche a vento leggere con profili a contrasto per il feltro di poliestere sottostante in corrispondenza dei tagli La lana lavorata a maglia diventa impermeabile grazie a un interno staccabile in sottilissima tela di nylon “tagliavento” con cappuccio staccabile a sua volta. Per giubbotti da utilizzare anche come maglioni pesanti. Nella Maglieria il poliestere viene doppiato in fase di tessitura a una fodera di rete attraverso macchine speciali in modo da ottenere un materiale consistente e leggero come quello delle mute da sub. Per maglie/giubbotto di grande innovazione estetica. Anche per il contrasto dei colori al loro interno. Il lambswool viene lavorato a felpa con il nylon su macchine che confezionano senza cuciture. Per modelli particolarmente semplici e sottili. Ma caldissimi. E che tengono perfettamente la forma anche nelle sollecitazioni estreme. La tela di lana anche in mischia con il cotone viene infeltrita per maglie/giubbotto di tutti i generi. Con e senza cappuccio. Con cuciture ribattute o grandi ricami laser sulla schiena. Da portare anche sotto il blazer per dissacrare il classico. Per le felpe largo impiego del cotone e del poliestere. Anche mescolati fra loro. In diverse lavorazioni: dal jersey come è nella tradizione, alla garzatura che rende la tela talmente morbida e leggera come fosse soffiata. Mélange o uniti. Anche in tele stretch leggerissime per T-shirt invernali. Nuovo il jersey in shetland stretch per giubbini, girocollo e serafino con cappuccio e maniche raglan in colori a contrasto rispetto al busto e ai profili. I pantaloni hanno molteplici versioni realizzate in quattro tessuti. Tutti molto raffinati perché sottili e in pesi leggeri. Anche stretch per essere fluidi, quasi gommati. Per vestibilità impeccabili. Raso di cotone stretch a mano molto morbida, quasi oleosa. Per un work-pant molto ampio. Doppio jersey di cotone poliestere per un pantajogging molto chiuso sul fondo con bordi a costine e alamari. Gabardine di cotone smerigliato per chino e cinque tasche. Tela di cotone e poliestere con superficie molto secca, quasi nervosa, per un pantalone di tipo sartoriale. Le camicie sono basiche. Con colli volutamente sottili e vestibilità asciutte. In cotone/nylon smerigliato. Più ampie e fluide, quasi over quelle realizzate in doppia garza di cotone o tela di cotone garzato a mano morbida. Quest’ultimo per modelli a giubbotto con cappuccio.  
     
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