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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Novembre 2004
 
   
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  ENTUSIASTI O RASSEGNATI? ENTUSIASTI, DICONO I NUOVI ANZIANI DELLA LOMBARDIA ECCO I PRIMI RISULTATI DELLO STUDIO PROMOSSO DA FINIPER E SVOLTO DAL CIRTE DI PAVIA SU 1398 ULTRASESSANTACINQUENNI DI PAVIA E BERGAMO CHE AMANO LEGGERE E VIAGGIARE, PRATICANO ATTIVITÀ FISICA E HANNO CURA DEL PROPRIO ASPETTO.  
   
  Milano, 16 novembre 2004 – Sono soddisfatti i “nuovi anziani” della Lombardia, o almeno quelli delle province di Pavia e Bergamo. E’ quanto appare dai primi risultati della ricerca triennale svolta dal Cirte (Centro Interdisciplinare Ricerca Terza Età), che collabora con l’Università degli studi di Pavia, e commissionata da Finiper, società leader nella grande distribuzione con 23 ipermercati a insegna “Iper Il Paese della Grande i”. I dati, presentati venerdì 12 novembre in conferenza al Circolo della Stampa di Milano, sono riferiti a un campione di 1398 soggetti ultrasessantacinquenni intervistati nelle province di Pavia (60%) e Bergamo (40%) e rappresentano solo un primo assaggio dello studio in corso, che proseguirà nelle province di Varese, Como e nel Comune di Milano, per un totale di 4000 questionari somministrati. Il primo indicatore interessante riguarda l’autoefficacia, la percezione delle proprie capacità, sia in termini di potenzialità fisiche, sia in riferimento al sistema di aspettative dell’individuo. Nel campione studiato vi è una larga maggioranza che ha ancora fiducia nelle proprie capacità sociali e affettive (60-78%), dallo stare bene con gli altri (78%, molto o moltissimo), al fare nuove amicizie (67%), al farsi voler bene (70%). A completare il quadro di generale soddisfazione concorrono altri dati. Il 52% dichiara di essere abbastanza soddisfatto della propria vita ed il 30% molto soddisfatto. Riguardo alla propria persona, circa l’80% è soddisfatto mediamente o molto del proprio aspetto fisico, delle capacità intellettive, e delle proprie capacità di adattamento. Sotto il profilo relazionale il 70% è mediamente o molto soddisfatto delle proprie qualità umane e delle relazioni sociali. Per contro, gli aspetti critici riguardano principalmente tre ambiti: salute, vita sessuale e nutrizione. I primi due elementi rappresentano il percepito degli intervistati mentre il terzo presenta criticità frutto dell’analisi del nutrizionista sul regime alimentare indicato dal campione. Quasi un terzo degli intervistati dichiara la presenza di problemi di salute negli ultimi tre anni. Questo è da considerare più come un percepito di insoddisfazione che come un dato oggettivo, visto che solo il 3,6% ha disturbi severi e il 66% del campione gode di buona salute. Pur praticando in buona percentuale l’attività sessuale (circa il 50%), il 42,7% si dichiara per nulla soddisfatto della propria vita sessuale, a cui va aggiunto il 27,3% che ha risposto solo mediamente soddisfatto. Dunque solo un minoranza degli intervistati si mostra soddisfatta per questo aspetto e comunque più i maschi delle femmine (segno probabilmente del più frequente stato di vedovanza delle donne). L’analisi dei dati nutrizionali indica, in soggetti mediamente normopeso, una errata abitudine alimentare. E’ infatti bassa la percentuale di soggetti che assumono i due spuntini, aggiuntivi ai tre pasti quotidiani, consigliati dal medico: 27% effettua quello della mattinata e 37% quello del pomeriggio. Risulta basso anche il consumo di pesce (solo il 5% lo consuma tre volte alla settimana). Per contro è eccessivo il consumo di formaggi: il 32% dei soggetti lo consuma una volta al giorno e una parte, per quanto ridotta (1,7%), degli intervistati addirittura due volte al giorno. In generale, e con eccezione appunto del formaggio, il campione intervistato denota una carenza di assunzione proteica: pesce, carni rosse, carni bianche, uova. Infine è stata registrata una bassa conoscenza degli alimenti speciali: il 90% non conosce gli alimenti light mentre il 79,7% non assume alimenti integrali. Completano il quadro le altre informazioni raccolte dallo staff del Cirte di Pavia. La condizione familiare vede il prevalere della convivenza con il coniuge (60%), con una sensibile differenziazione tra uomini (78%) e donne (40%). Il 18,5% del totale vive con i figli mentre lo stato di solitudine coinvolge il 30% del totale, con l’inevitabile, ampia differenza tra uomini (15%) e donne (46%). Chi è solo può godere di alcune forme di aiuto, provenienti dalla rete di relazioni ristretta: da familiari (50%), dai vicini (20%) e da conoscenti (18%). La scolarità è relativamente bassa ma in media con il livello nazionale: oltre il 70% ha compiuto le elementari o le medie, l’11% le medie superiori (15% maschi contro 8% femmine) e il 3% l’università (4% maschi, meno del 2% femmine). Un aspetto particolarmente interessante per la fascia di età considerata dallo studio è l’impiego del tempo libero. Il 67,4% preferisce per la propria attività di relazione centri di aggregazione sociale come i centri sociali o i centri commerciali e solo il 30% frequenta il bar. Una altissima percentuale ama guardare la Tv (94%) e leggere (77%) e circa la metà gioca a carte. A questi hobbies si aggiungono gli impegni con i familiari (83%) ma anche la frequentazione di teatro (62%) e cinema (33%) e la passione per i viaggi (73%). “Lo studio proseguirà con le province di Varese, Como e soprattutto Milano, nei prossimi mesi. I dati raccolti ci aiuteranno a definire meglio il quadro già presente in embrione in questa prima fase ma soprattutto ci consentiranno di esprimere un modello esemplare da imitare o respingere nella visione della nuova società. Uno spunto di riflessione per tutti, ricercatori, amministratori, addetti del sociale e cittadini che desiderano vedere l’anziano, il nuovo anziano, come una risorsa e non come un problema” ha commentato Italo Richichi, Direttore del Cirte. La ricerca in breve Oltre 4000 intervistati, 5 città della Lombardia (Bergamo, Como, Milano, Pavia e Varese), 3 anni di ricerca, 5 sezioni di indagine (Anagrafica, Qualità della vita, Stato di salute, Abitudini nutrizionali e alimentari, Abitudini di vita), 4 discipline coinvolte (Medicina, Nutrizione, Psicologia, Sociologia) sono i numeri della ricerca. La provata competenza dei ricercatori, tutti docenti del prestigioso Ateneo pavese, è garanzia del rigore scientifico dello studio.  
     
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