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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Novembre 2004
 
   
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  MILANO GLOBALE: IL 40% DEL FATTURATO MILANESE DIPENDE DALLE MULTINAZIONALI ESTERE  
   
  Milano, 18 novembre 2004 - La forza economica di Milano? Per buona parte è merito delle imprese estere. Il 40% circa del fatturato delle imprese della provincia milanese fa capo a multinazionali straniere, pari a 137 miliardi all’anno. Riguardano 2.568 imprese partecipate con sede in provincia di Milano. Il peso degli stranieri sul fatturato milanese è ben più alto del dato lombardo (28%) e italiano (18%). Milano è il porto di ingresso degli Ide (investimenti diretti esteri) stranieri: e così quasi 1 impresa partecipata straniera su 2 in Italia ha sede nel capoluogo lombardo. Alle sedi milanesi fanno capo oltre 340 mila addetti. A fare la voce grossa le imprese statunitensi, seguite dalle tedesche e francesi. Sia in entrata che in uscita, gli Ide milanesi sono all’avanguardia: tra i settori privilegiati quelli a più elevato valore aggiunto (chimica, elettronica, informatica). E Milano in attacco come si comporta? Con un fatturato di oltre 46 miliardi di euro, le multinazionali milanesi “valgono” il 50° posto tra i paesi più ricchi del mondo, arrivando subito dopo il Pil della Nuova Zelanda e precedendo tra gli altri il Perù, l’Algeria, la Nigeria, il Marocco, la Libia, la Slovacchia, la Croazia e la Bulgaria. Un esercito formato da oltre 3.200 imprese partecipate all’estero, che danno lavoro a oltre 230 mila addetti (di cui 19 mila in Africa). Tra le destinazioni, si privilegia la Francia, seguita dalla Germania e dal Brasile. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano sulla internazionalizzazione produttiva di Milano (dati 2003). Milano punto d’incontro dell’economia europea dal 18 al 23 novembre. Summit dei vertici di imprese e dei presidenti e segretari delle Camere di commercio di Francoforte, Parigi, Amsterdam, Madrid, Atene e un convegno sui quattro motori d’Europa nelle sedi della Camera di commercio. Infodesk: 1000 incontri tra imprese domani e dopodomani. Gli incontri aziendali saranno nel quadro della nona edizione europea dell’iniziativa Infodesk: il 18 e il 19 novembre oltre 100 imprese europee nel settore del terziario avanzato si incontrano alla Camera di commercio di Milano, per un migliaio di incontri bilaterali (iniziativa organizzata da Promos, azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio in collaborazione con Assolombarda, l’Associazione Compagnia delle Opere e Unione Ctsp della Provincia di Milano, www.Promos-milano.com/infodesk Convegno lunedì 22 sui quattro motori d’Europa. Sempre in tema europeo lunedì 22 il convegno “Piccole imprese nei quattro motori d’Europa” in Camera di commercio via Meravigli 9b, sala Consiglio dalle 9,30 alle 13,30 (organizzato dalla Camera di commercio attraverso Promos, la sua azienda speciale per l’internazionalizzazione con il contributo di Unioncamere e Regione Lombardia e in collaborazione con Cna, Confartigianato, Claai/unione Artigiani) coi rappresentanti del mondo istituzionale e associativo dei quattro mori d’Europa Istituzioni europee a confronto martedì 23. Per i vertici delle istituzioni imprenditoriali europee si tratta del semestre di presidenza italiano del “Club grandi Camere”, da luglio a dicembre. L’incontro dei presidenti e rappresentanti delle Camere di commercio è stato preparato da una riunione dei segretari generali delle istituzioni ad ottobre. Tra i temi sul tappeto il clima degli affari nelle aree di riferimento, l’innovazione come elemento strategico di competitività, la delocalizzazione delle imprese in un’economia sempre più europea e globale. Il consiglio ristretto dei vertici sarà il 23 novembre nella sede della Camera di commercio, piazza Mercanti 2 angolo piazza Duomo, dalle ore 10 alle ore 12. “Senza innovazione, – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – senza capitale umano, senza capacità di pensare al nuovo, non si può competere. In questo senso, mi piace sottolineare come tra le performance di investimento estero migliori di Milano ci sia una particolare attenzione per quei settori a più elevato contenuto tecnologico. La competitività delle imprese si gioca sempre di più a livello europeo: in questo confronto Milano gioca un ruolo importante dal punto di vista economico. Ecco perché questa manifestazione di rilievo internazionale riconosce ancora una volta il ruolo di motore europeo alla nostra area”. Classifica dei paesi del mondo per Pil (valore in miliardi di $)
Posizione Paese Pil Posizione Paese Pil Posizione Paese Pil
49 Nuova Zelanda 58,3 64 Syria 22,1 79 Belarus 14,3
50 Ide milanesi 56,7 65 Dominican Rep. 21,8 80 Sudan 13,7
51 Peru 54,8 66 Tunisia 21,2 81 Lithuania 12,7
52 Algeria 54,1 67 Croatia 21,2 82 Kenya 11,8
53 Bangladesh 46,9 68 Slovenia 21,2 83 Ivory Coast 11,7
54 Romania 42,8 69 Luxembourg 20,6 84 Angola 11,6
55 Nigeria 42,7 70 Oman 20,6 85 Panama 11,2
56 Ukraine 41,4 71 Guatemala 19,6 86 Cyprus 10,1
57 Morocco 37,1 72 Zimbabwe 19,3 87 Yemen 10
58 Libya 35 73 Lebanon 17,3 88 Uruguay 9,9
59 Viet Nam 34,1 74 Qatar 17,3 89 Uzbekistan 9,7
60 Kuwait 33,2 75 Costa Rica 16,9 90 Tanzania 9,4
61 Ecuador 24,5 76 Sri Lanka 16,4 91 Jordan 9,3
62 Kazakhstan 24,4 77 Bulgaria 16,2 92 Trinidad and Tobago 9
63 Slovakia 23,7 78 El Salvador 14,5 93 Cameroon 9
Tutti i dati della ricerca Milano nel mondo… Sono oltre 900 le multinazionali milanesi, partecipano a 3.248 imprese estere (di cui 2.710 controllate), danno lavoro a quasi 237mila addetti con un fatturato che sfiora i 46,3 miliardi di euro. L’incidenza della provincia di Milano sul totale nazionale è pari al 17,4% in relazione al numero dei soggetti investitori e al 17,3% per il fatturato, ma raggiunge il 23% in relazione al numero delle imprese estere partecipate e il 20,7% in funzione degli addetti all’estero. …e il mondo a Milano. Le imprese a partecipazione estera localizzate in provincia di Milano sono 2.568 (di cui 2.443 imprese controllate; pari al 44,5% nazionale), a cui fanno capo oltre 340.500 addetti e un fatturato di 137,8 miliardi di euro. L’incidenza sul totale nazionale risulta pari al 43,2% delle imprese partecipate, al 36,6% degli addetti e al 41,1% del fatturato. A Milano e provincia fanno capo investimenti diretti esteri che valgono il 40% circa del fatturato di tutte le imprese di Milano e provincia. Nel complesso, per la provincia di Milano il saldo tra partecipazioni in uscita e in entrata è favorevole al lato dell’uscita in relazione al numero di imprese partecipate, mentre appare sfavorevole qualora si consideri il numero di addetti coinvolti dalle partecipazioni o il fatturato delle imprese partecipate. Le tendenze in uscita... Nell’arco di 4 anni (dal 2000 al 2003) le imprese estere partecipate da imprese milanesi sono cresciute del 1% (da 3.215 a 3.248), e queste nonostante una contrazione nell’ultimo anno (-5,9%). Se si considerano gli addetti delle imprese estere partecipate, la crescita passa al 3,4% (-9% nell’ultimo anno). Tra i vari settori, spicca la crescita dei servizi informatica e telecomunicazioni (+68%; da 37 a 62 imprese estere partecipate); dei servizi professionali (+11,9%; da 217 a 243); delle costruzioni (+11,8%; da 279 a 312); dei prodotti elettrici ed elettronici (+12,5%; da 160 a 180); della carta, editoria e stampa (+8%; da 133 a 144); della chimica e farmaceutica (+7%; da 141 a 151) e dei prodotti in gomma e plastica (+10,8%; da 61 a 71). Diminuisce invece la presenza milanese nel settore macchine e impianti meccanici (-5%; da 122 a 116 imprese estere partecipate) e soprattutto nel settore prodotti alimentari, bevande e tabacco (-63%; da 184 a 68). …e quelle in entrata. Crescono del 7,3% le imprese estere partecipate nella provincia di Milano nel giro di 4 anni (dal 2000 al 2003), passando da 2.393 a 2.568 (+10 imprese estere nel solo ultimo anno). Anche gli addetti delle imprese estere a Milano vedono una crescita significativa: +16,6% (+0,9% nel solo 2003), passando da 291.955 addetti a oltre 340 mila. Tra i singoli settori, a crescere maggiormente sono stati i servizi di informatica e telecomunicazioni (da 213 a 263 imprese estere in 4 anni; +23%); i servizi professionali (da 319 a 361; +13%); la logistica e trasporti (da 98 a 108; +10%); prodotti elettrici ed elettronici (da 97 a 107; +10%). Dove investono i milanesi… Per quanto concerne la distribuzione geografica delle partecipazioni estere, il peso dell’Unione Europea a 15 si attesta oltre il 48% del totale se si guarda al numero di imprese partecipate (1.566) e attorno al 45% in termini di addetti (oltre 106 mila); 318 imprese, con oltre 21mila addetti, hanno sede nei paesi dell’Europa Centrale e Orientale, mentre altre 168 imprese, con circa 6.700 addetti, sono localizzate nei rimanenti paesi europei. Nel continente americano sono 647 le imprese partecipate da imprese milanesi, con una leggera prevalenza della parte settentrionale del continente (329 imprese partecipate e oltre 19mila addetti contro 318 imprese e oltre 33mila addetti dell’America Latina). Completano il quadro 370 imprese partecipate in Asia (con oltre 29mila addetti), 143 in Africa (quasi 19 mila addetti) e 36 in Oceania (poco più di 1.800 addetti). Guardando al numero di addetti delle imprese partecipate, al Vecchio continente spetta complessivamente il 56,7% del totale; alle Americhe il 22,2%, all’Asia il 12,4%, all’Africa l’8% e all’Oceania lo 0,8%. Tra i singoli paesi è la Francia a costituire il principale target delle partecipazioni estere delle imprese milanesi (404 imprese partecipate; quasi 41mila addetti); segue la Germania (quasi 20mila addetti in 252 imprese partecipate), il Brasile (oltre 19mila addetti in 114 imprese), il Regno Unito (quasi 18mila addetti in 261 imprese), gli Usa (oltre 17mila addetti in 286 imprese) e la Spagna (oltre 15.300 addetti in 217 imprese). Rispetto alla media nazionale, la presenza all’estero delle imprese milanesi vede un maggiore radicamento nei mercati dell’Unione Europea, mentre minore risulta la propensione ad investire nei paesi a più basso costo del lavoro dell’Europa centro–orientale e del Nord Africa. …e in quali settori. Per quanto concerne la composizione settoriale, le multinazionali milanesi privilegiano il commercio all’ingrosso (1.429 imprese estere partecipate; il 44% del tot.); l’industria manifatturiera (1.004 imprese; il 30,9% del tot.; in particolare; prodotti elettrici ed elettronici: 180 imprese; chimica e farmaceutica: 151; carta, editoria e stampa: 144); le costruzioni (312 imprese; 9,6% del tot.); servizi professionali (243; 7,5% del tot.). Il confronto con la media nazionale “premia” le imprese milanesi operanti nei settori a maggiore intensità tecnologica, mentre l’incidenza dei settori tradizionali e di quelli specialistici è limitata. In particolare, in riferimento al dato nazionale, spicca la chimica e farmaceutica (con il 49,8% del tot. Delle imprese estere partecipate italiane “made in Milan”); l’energia elettrica, gas e acqua (con il 47,2% del tot.); carta, editoria e stampa (45,6% del tot.); prodotti elettrici ed elettronici (33,6%). Chi investe a Milano… Nel complesso, sono le multinazionali statunitensi a fare la voce grossa nella provincia di Milano, con 729 imprese partecipate e oltre 108 mila addetti. Seguono le tedesche (412 imprese; oltre 50 mila addetti); le francesi (392 imprese; quasi 64 mila); le inglesi (250 imprese; 30 mila addetti); le svizzere (160 imprese; quasi 19 mila addetti); e le giapponesi (146; 9 mila addetti). Marginale il ruolo delle rimanenti aree geografiche: 46 imprese partecipate spettano agli altri paesi asiatici, 10 imprese ai paesi africani, 8 all’Oceania e 4 all’America Latina. …e in quali settori. La presenza estera a Milano assume particolare rilievo – sia assoluto, sia in relazione al contesto nazionale – soprattutto nei settori a più elevata intensità tecnologica e valore aggiunto. Spiccano così nel settore terziario, i servizi informatici e di telecomunicazioni (263 imprese; quasi 58 mila addetti; pari rispettivamente al 61,7% e al 64,6% del tot. Italiano); i servizi professionali (361 imprese e quasi 30 mila addetti; pari al 65% e al 56,6% del tot. Italiano) e il commercio all’ingrosso 1.168 imprese e oltre 61 mila addetti. Con riferimento al comparto manifatturiero, la presenza estera assume particolare rilievo soprattutto nella filiera chimico-farmaceutica (150 imprese partecipate dall’estero con oltre 49.400 dipendenti; pari rispettivamente al 41,2% e al 48,7% del tot. Italiano), i prodotti elettrici ed elettronici (107 imprese partecipate con circa 49mila addetti; pari al 31,8% e al 45,4% del tot. Italiano) e la meccanica (111 imprese con circa 17mila addetti). Meritano di essere segnalati anche il settore carta, editoria e stampa (85 imprese con quasi 11mila addetti; ben il 53,5% e il 41,5% del tot. Italiano) e quello alimentare e delle bevande (27 imprese con circa 18.700 addetti).
 
     
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