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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Novembre 2004
 
   
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  TELECOM ITALIA: IL CDA RIBADISCE DECISIONE PER RICORSO D’URGENZA CONTRO IL PROVVEDIMENTO DELL’ANTITRUST  
   
  Milano, 24 novembre 2004 - Il Consiglio d’Amministrazione di Telecom Italia, si è riunito oggi sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, per esaminare il provvedimento dell’Autorità Antitrust e, sentito il Comitato di Controllo Interno – composto esclusivamente da amministratori indipendenti - ha ribadito la decisione di ricorrere al Tar del Lazio per chiederne l’annullamento, previa richiesta di sospensione in via di urgenza. Il Consiglio ritiene che la politica commerciale della Società non abbia mai avuto alcun intento escludente e sia sempre stata finalizzata alla formulazione di offerte volte a soddisfare le esigenze della clientela, nel rispetto dei principi posti a tutela della concorrenza e del mercato. In particolare, le offerte predisposte per la clientela affari non contengono clausole fidelizzanti e da un punto di vista tecnico ed economico, come confermato da economisti indipendenti, sono replicabili da parte di concorrenti efficienti. Il Consiglio ritiene che il provvedimento dell’Autorità Antitrust – cui pure verrà data attuazione in ossequio alla legge - alteri le dinamiche del mercato; disincentivi la ricerca di efficienza da parte dei concorrenti ed impatti negativamente sui prezzi dei servizi finali, con l’effetto ultimo di danneggiare i consumatori, il cui interesse dovrebbe essere il primario oggetto di tutela da parte dell’Autorità per la concorrenza. Il Consiglio è convinto che gli impegni proposti da Telecom Italia prima della decisione finale dell’Autorità Antitrust non siano stati adeguatamente valutati dall’Autorità Antitrust stessa, sebbene l’Autorità di regolazione (Agcom) ritenga che essi “possono avere significativa influenza sulle condizioni competitive del mercato, ed appaiono idonei ad incidere sulla valutazione della gravità dei comportamenti contestati”. Alla luce della rilevante e recente prassi decisionale della stessa Autorità Antitrust e della Commissione Europea, ed in considerazione del giudizio espresso dall’Autorità di regolazione, il Consiglio ha sottolineato come l’ammontare della sanzione imposta appaia infine ingiustificato ed esorbitante.  
     
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