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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Novembre 2004
 
   
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  NUOVISSIMA PISTA CICLABILE LUNGO IL FIUME TOCE NELLA PROVINCIA DEL VERBANO-CUSIO-OSSOLA MESSI A PUNTO DAL GRUPPO GIACHINO BITUMI LEGANTI BITUMINOSI SPECIALI PER PAVIMENTAZIONI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE  
   
  Torino, 24 novembre 2004 - Il Gruppo Giachino Bitumi, società torinese che da 70 anni opera nella realizzazione e nel risanamento di pavimentazioni stradali urbane ed extraurbane, ha collaborato alla realizzazione di una nuovissima pista ciclabile che si snoda per 25 km lungo il fiume Toce, collegando diversi Comuni della Valle Ossola, da Crevoladossola a Verbania. Il nuovo tracciato - progettato dallo studio Alessandro Pederzani di Verbania su incarico del Settore Trasporti della Provincia del Verbano-cusio-ossola nell'ambito del Piano Provinciale di Mobilità Ciclopedonale - è stato creato con criteri e materiali innovativi, finalizzati a coniugare efficienza, bellezza e sicurezza del percorso con il minimo impatto ambientale. La pista - inserita in un'area di elevata valenza storico-ambientale della Regione Piemonte che abbraccia la piana alluvionale della Valle Ossola ed il lago di Mergozzo - costeggia per un lungo tratto le sponde del fiume Toce e lambisce l'Oasi "Bosco Tenso" del Wwf, in una zona di grande bellezza paesaggistica. La necessità di adottare criteri costruttivi originali, al fine di inserire il nuovo tracciato nel paesaggio senza intaccarne lo straordinario patrimonio naturale, è stata una delle esigenze primarie che il progettista ha dovuto soddisfare. Su queste premesse il laboratorio "Polis" del Gruppo Giachino Bitumi - struttura di ricerca e sperimentazione sui materiali che lavora in stretta collaborazione con il Politecnico di Torino - ha effettuato una serie di studi e adottato soluzioni tecnologiche che escludessero l'impiego di conglomerati bituminosi o di colorazioni sintetiche. Questo ha portato alla creazione di una speciale emulsione bituminosa modificata che ha consentito l'utilizzo di materiali inerti locali quali graniti e porfidi, per ottenere un manto stradale resistente, flessibile, colorato naturalmente. La regione che ospita la nuova pista ciclabile riunisce sul medesimo territorio lago, fiume e montagne ed è quindi particolarmente soggetta alle escursioni termiche, con estati assolate e inverni rigidi. Da qui, la necessità di utilizzare miscele di materiali molto resistenti ma nel contempo elastici per evitare fessurazioni, rigonfiamenti, sgranamenti di pietrisco che potrebbero rendere il percorso insidioso sia per i mezzi agricoli e di soccorso - unici veicoli a motore autorizzati a percorrere la pista - sia per ciclisti e pedoni. Le nuovissime emulsioni destinate alle pavimentazioni a basso impatto ambientale sono denominate "Antipowderbit" e "Layerbit". La prima consente di permeare e coprire strati di terreno non legati, grazie alla bassissima viscosità e alla lenta velocità di rottura, mentre la seconda si applica per strati successivi, in continuo, attraverso la spruzzatura del prodotto, lo spandimento della graniglia e la rullatura. Il prodotto finale, ottenuto grazie alla collaborazione specialistica della Formambiente di Monclassico (Tn) offre performance eccellenti per sicurezza, comfort, resistenza alle sollecitazioni meccaniche e atmosferiche, visibilità, e supera brillantemente i rigorosi controlli tecnici e ambientali. In alcuni tratti della pista ciclabile sono stati anche eseguiti interventi di "arredo paesaggistico", come la costruzione di passerelle e di barriere protettive in legno di larice per l'attraversamento del Rio Bacenetto a Domodossola e del Rio Larino a Ornavasso. La nuova pista, ormai ultimata, sarà consegnata alla Provincia del Verbano Cusio Ossola non appena concluse le operazioni di collaudo. Va ricordato comunque che, oltre all'aspetto ludico e sportivo, il nuovo percorso ciclabile svolge una preziosa funzione di collegamento "ecocompatibile" fra diverse località rappresentando una delle poche - se non l'unica - alternativa alle trafficate strade del fondovalle e alle due linee ferroviarie. Ben visibile ed ugualmente rispettosa anche la segnaletica verticale che indica i tratti del percorso dove è necessaria la maggiore attenzione. I tempi di esecuzione dell'opera, già diventata un punto d'orgoglio per l'intero territorio, sono stati rapidi. I primi lavori, iniziati nel Gennaio 2004 e interrotti per le avverse condizioni climatiche, sono ripresi in Maggio e si sono conclusi in Novembre, regalando agli appassionati delle due ruote, alla popolazione locale e alle migliaia di turisti che ogni anno frequentano il Lago Maggiore e le valli circostanti, una nuova "strada" bella e sicura, nel pieno rispetto del territorio e dell'ambiente.  
     
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