Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Novembre 2004
 
   
  Pagina1  
  LA COMMISSIONE RISPONDE ALL'INVITO DI UNA NUOVA STRATEGIA PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE  
   
  Bruxelles, 24 novembre 2004 - Esattamente due mesi dopo che un rapporto della presidenza olandese aveva sollecitato un ripensamento dell'agenda politica europea sulle Tic (tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), la Commissione ha fatto un primo passo in questo senso e pubblicato una comunicazione sulla strategia dell'Ue per la società dell'informazione dopo il 2005. Nell'introduzione, la Commissione ricorda che l'attuale piano d'azione eEurope terminerà a fine 2005, e che è quindi il momento di capitalizzarne i risultati, identificare le prossime sfide e individuare le politiche per farvi fronte. La comunicazione, prosegue il testo, è il primo passo in questa direzione. Il rapporto sottolinea l'importanza strategica delle Tic per l'Ue, e in particolare il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Un triplice contributo, ribadisce la Commissione: in primo luogo, le Tic sono un settore importante già di per sé (nel 2000 garantivano il 6% dell'occupazione nell'Ue); in secondo luogo, le nuove tecnologie sono fondamentali per migliorare la produttività e la competitività (tra il 1995 e il 2000 hanno assicurato quasi la metà della crescita produttiva europea); in terzo luogo, come indica il documento, le Tic hanno contribuito in modo determinante a migliorare la cittadinanza e la qualità della vita in Europa. Dopo avere ben chiarito l'importanza delle Tic per lo sviluppo economico e sociale in Europa, il rapporto conclude però che mentre 'vari paesi dell'Ue hanno adottato e sfruttato le innovazioni offerte dalle Tic [...], i risultati medi europei di sfruttamento delle possibilità delle Tic devono sostanzialmente migliorare'. In questo contesto, la Commissione afferma il bisogno nei prossimi anni di politiche specifiche per le Tic, soprattutto se si tiene conto dello stadio relativamente limitato di accettazione tecnologica in Europa, la necessità di aumentare la spesa per la ricerca, e la presenza di urgenti problemi normativi. Passando al lancio del dibattito su quale dovrebbe essere il contenuto di queste politiche specifiche, il rapporto assume un approccio simile a quello della presidenza olandese, ma, invece d'individuare dieci 'conquiste', la Commissione individua otto 'punti fondamentali per una società dell'informazione dopo il 2005'. Nonostante l'uso di una nomenclatura differente, i 'punti' sono però in buona parte gli stessi, ad esempio il riconoscimento delle Tic come settore industriale fondamentale e la necessità di garantire la sicurezza e l'affidabilità di Internet. Il rapporto individua, comunque, anche alcuni temi per i futuri decisori politici non segnalati dalla presidenza olandese. Ad esempio, riconosce che contenuto multimediale e contenuto audiovisivo determinano il successo delle nuove tecnologie in generale, e della banda larga in particolare, e afferma che l'Ue può svolgere un ruolo proattivo 'sostenendo i fornitori di contenuto e favorendo l'emergere di servizi innovativi'. Inoltre, man mano che le Tic cominciano a permeare la società, diventa più urgente garantire parità di accesso alla tecnologia e ai servizi a prezzi abbordabili (la cosiddetta 'eInclusion'). 'La eInclusion dovrebbe essere gestita a livello nazionale, regionale e locale [e] le politiche dovrebbero garantire a tutti una conoscenza digitale di base', ritiene il rapporto. 'Dovrebbero fare in modo che le tecnologie siano facili da usare e dovrebbero fornire contenuti e servizi che evitino nuove divisioni digitali'. La Commissione avverte tuttavia che queste politiche sono difficili da applicare e richiederanno un sostanzioso sforzo di ricerca che difficilmente potrà essere sostenuto dal solo settore privato. In conclusione, la Commissione dice di sperare che la comunicazione dia il via a una fase di riflessione sulla nuova visione della società dell'informazione che comincerà a realizzarsi dal 2006, e promette un'ampia consultazione con gli operatori del settore prima di definire in dettaglio la nuova agenda politica dei prossimi anni. Infolink: http://europa.Eu.int/information_society/eeurope/2005/index_en.htm  
     
  <<BACK