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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2004
 
   
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  COSTANTINO IL GRANDE. LA CIVILTA' ANTICA AL BIVIO TRA OCCIDENTE E ORIENTE 13 MARZO - 4 SETTEMBRE 2005, RIMINI, CASTEL SISMONDO  
   
  Rimini, 25 novembre 2004 - Il Meeting di Rimini annuncia per la prossima primavera, nella Rocca Malatestiana della città, un nuovo appuntamento con le grandi esposizione dedicate all’archeologia. Protagonista di quella che già si prefigura come una mostra estremamente spettacolare quanto complessa, sarà l’imperatore Costantino il Grande. Ad indagare la sua figura e il momento storico è una commissione internazionale di esperti. Imperatore dei romani, si allontanò dall’Urbe per fondare una città che da lui prese nome, Costantinopoli, destinata ad essere capitale dell’impero romano d’Oriente che sopravvisse di un millennio a quello propriamente romano. Venerato dalla chiesa ortodossa come santo, grande condottiero e riunificatore dell’impero, visse contraddizioni profonde, segno di un animo forte e inquieto, fino a decidere dell’sile uccisione della seconda moglie Fausta e del figlio di primo letto Crispo, accusati di combutta amorosa. Il suo lungo commino verso la conversione al cristianesimo trovò compimento solo in punto di morte, quando ricevette il battesimo. Con l’Editto di Milano del 313 pose fine alle persecuzioni contro i cristiani, dopo aver assegnato alla misteriosa divinità apparsagli in visione – “In ho signo victor eris” o il monogramma costantiniano, secondo quanto riportato dalle fonti - la fondamentale vittoria a Ponte Milvio contro l’avversario Massenzio, nel 312. A Roma si conservano ancora parti dei suoi due colossali simulacri, l’uno in marmo e l’altro in bronzo, e l’arco di trionfo, il più grande del mondo antico. Dopo la conversione, commissionò la costruzione delle chiese di San Giovanni in Laterano, San Pietro e S. Croce in Gerusalemme, erette nella capitale, in concomitanza con le Basiliche del Santo Sepolcro a Gerusalemme e della Natività a Betlemme. Ma una città “pagana” non poteva più essere sede della corte. Così, come già manifestato nel suo primo ingresso trionfale in Roma dopo la vittoria contro Massenzio - quando Costantino, primo tra gli imperatori, rifiutò clamorosamente di salire in Campidoglio per rendere omaggio a Giove Ottimo Massimo, somma divinità dell’olimpo romano – eresse altrove, sul Bosforo, una nuova capitale, sede privilegiata della corte pur itinerante tra le nuove città sorte lungo il confine orientale dell’impero. Costantinopoli, la “nuova Roma”, venne ufficialmente inaugurata nel 330.  
     
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