|
|
|
 |
|
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Febbraio 2004
|
|
|
|
|
|
Pagina4 |
|
|
GRANDE ATTESA A MILANO PER IL MUSICAL CHICAGO IN ARRIVO AL TEATRO NAZIONALE |
|
|
 |
|
|
Milano, 23 febbraio 2004 - “Signore e signori state per assistere ad un storia di omicidio, avidità, violenza, corruzione, sfruttamento, adulterio, tradimento… tutte cose molto vicine e care ai nostri cuori!” Così inizia la commedia musicale Chicago... E bisogna dire che i suoi creatori, John Kander (musiche), Fred Ebb (testi/libretto) e Bob Fosse (coreografie/regia/libretto) mantengono in pieno la loro audace e sinistra promessa. Abbondano infatti le situazioni pericolose, non mancano splendore e stile, né una buona dose di umorismo. Chicago racconta infatti le prodezze amorose di Roxie Hart, una ballerina di nightclub che uccide il proprio amante; narra di Billy Flynn, un astuto avvocato che trasforma Roxie in un celebre personaggio; e di Velma Kelly, una ballerina che si trova in prigione, abile nell'attirare l'attenzione della stampa e nell'individuare la presenza di talento. E' un viaggio nostalgico nel genere vaudeville, che ci riporta soprattutto all'esperienza del grande teatro. Lo stile “Fosse” dona al musical una esplicita sensualità ed un’inusuale eleganza trasmesse anche dalla colonna sonora, un classico del repertorio jazz e swing tra cui spicca la famosa “All That Jazz”. Chicago debutta per la prima volta a Broadway il 3 giugno 1975 dove ottiene un enorme successo di critica e pubblico proseguendo le repliche per 3 anni consecutivi. La produzione attuale di Chicago, rivisitazione del musical del 1975, debutta a Broadway nel 1996 con le coreografie rivisitate da Ann Reinking e la regia di Walter Bobbie che mantengono i canoni originali creando uno spettacolo energico e seducente che non rinnega la superlativa regia e coreografia di Bob Fosse. Da allora Chicago è stato rappresentato nei teatri di tutto il mondo. Nel 1997 è approdato a Londra dove, tutt’ ora in scena, riscuote un grandissimo successo ogni sera. Oltre ad essere stato rappresentato in inglese e in diverse lingue straniere, Chicago è stato tradotto anche in russo per il suo debutto a Mosca nel 2002. Chicago: Un grande successo! Non c’è dubbio: Chicago è uno dei più grandi trionfi di tutti i tempi. Con più di 50 premi vinti a livello internazionale (Grammy Awards, Olivier Awards, Helpman Awards e soprattutto 6 Tony Awards per Migliore Regia, Migliore Coreografia e Migliore Revival di un Musical) si è confermato come uno dei più eccitanti spettacoli mai visti. Sette anni dopo il debutto del revival del musical a New York e dopo oltre 10.000 repliche, Chicago continua a divertire milioni di persone. Ha incassato mezzo miliardo di dollari dal 1996 ad ora e più di 12 milioni di persone sono state catturate dalle ammalianti note di “All that jazz” e “Razzle dazzle”. Lo spettacolo è andato in scena in 16 paesi e “All that jazz” è stata cantata in 5 differenti lingue. Chicago: Una storia vera Dietro la storia di Chicago si cela un dramma giudiziario realmente accaduto nel 1924 a Chicago e strappato dai titoli dei giornali dell’epoca. I personaggi di Roxie e Velma sono infatti ispirati a due donne: Beulah Annan (Roxie) che venne accusata di aver ucciso l’ “intruso” Harry Kalstedt e Belva Gaertner che venne arrestata per l’assassinio del marito. Entrambe vennero assolte dalle loro imputazioni, ma gli omicidi diventarono storie da prima pagina per il quotidiano Tribune grazie alla reporter Maurine Watkins che trattando il fatto di cronaca con ironia riuscì a catalizzare l’interesse e l’attenzione dei lettori. La presunta gravidanza usata per velocizzare il processo, l’avvocato ipocrita che istiga la frenesia dei media e procura l’assoluzione ad entrambe le donne, creano una visione della realtà talmente distorta da sembrare uno spettacolo hollywoodiano. Chicago: Le tappe del progetto Maurine Watkins , la giornalista del Tribune decise di tramutare i fatti di cronaca avvenuti Chicago in una commedia dal titolo Chicago che raggiunse Broadway nel 1926. La versione cinematografica fu realizzata due anni dopo e nel 1942 ne seguì una seconda versione dal titolo “Roxie Hart” con Ginger Rogers nel ruolo principale. Bob Fosse cercò di trasformare questo soggetto in un musical nella metà degli anni 50, ma ci volle molto tempo per ottenere i diritti. Chicago finalmente raggiunse il palco a Broadway nel 1975, con Gwen Verdon nel ruolo di Roxie e Chita Rivera nel ruolo di Velma. Nell’autunno del 1995 “Encores!”, un progetto musicale dedicato al mondo del musical che si teneva al City Center di New York, annunciò la sua stagione primaverile nella quale era previsto il musical di Kander/ebb/fosse. Il 2 maggio 1996 Chicago andò in scena per 4 recite con una sala esaurita ed un pubblico entusiasta. Il cast includeva Ann Reinking, Bebe Neuwirth, James Naughton, Joel Grey, Marcia Lewis e D. Sabella sotto la regia del direttore artistico di Encores!, Walter Bobbie e del direttore musicale Rob Fisher. “Desideravo fare uno show su un fatto reale fin da quando venni in città” dice il regista che lavorò come attore a New York nel 1971. Coinvolse nella produzione anche Ann Reinking, un’attrice e coreografa che era stata una delle danzatrici discepole di Fosse e che era subentrata a Gwen Verdon nelle repliche dello show teatrale originale. “Non volevo far rivivere la produzione di Fosse del 1975, ma volevo fare un omaggio all’artista Fosse.” Insieme, cominciarono a incorporare figure firmate da Fosse. Il risultato è qualcosa di simile agli show di Fosse, ma diverso dalla produzione del 1975 in termini di concetto. E’ molto più spoglio e minimale: “Avevo sempre amato lo show, ma ero realmente contento di vedere come una produzione snella rivelava la forza dello scritto.” La critica e il pubblico assistettero entusiasticamente ad uno show che fu così immediato ed energico che si pensò subito di trasferirlo a Broadway. Dopo aver vinto una ardua battaglia per i diritti del musical, i produttori Barry e Fran Weissler si trovarono davanti una sola sfida: trasformare lo show da un fantastico concerto in una potente produzione teatrale. Indubbiamente lo show già conteneva ciò che il pubblico di Broadway desiderava – un musical grandioso, una stupefacente coreografia e una performance veramente memorabile con un cast di star. Quando Chicago cominciò le sue preview al Richard Rodgers Theatre il 29 ottobre non era più un concerto, ma una energica produzione pienamente realizzata di un grande musical. Walter Bobbie e Ann Reinking avevano trasformato Chicago in diamante nero, appuntito e abbagliante. Invece di grandi effetti scenici, la produzione era costruita attorno alla galvanizzante energia e personalità degli artisti e delle canzoni. Lo show era pronto per esprimere ciò che l’idea iniziale prometteva. Il debutto, il 14 Novembre 1996, fu qualcosa di estremamente elettrizzante. Le critiche, messe in luce da una immagine in copertina del New York Times (edizione locale ed internazionale) non mancarono di note positive per ogni aspetto della produzione e degli artisti. Come disse Vincent Canby nella sua entusiastica recensione sul Sunday Times “Anche il libretto di Kander ed Ebb improvvisamente rivela di essere a livello – forse anche meglio – dei libretti di Cabaret e Kiss Of The Spider Woman. La musica di Mr. Kander che fa libero uso di suoni Dixieland, rag, soft shoe e jazz scuote i sensi e poi rassicura con armonie di irresistibile dolcezza, che agiscono come contrappunto ai più caustici testi che abbia mai scritto Mr. Ebb”. Broadway scoprì la grandezza di Chicago che continuò a stupire la critica e il pubblico vincendo 6 Tony Awards inclusi Miglior Regia di un Musical, Miglior Coreografia e Miglior Revival di un Musical. Quando, solo un anno più tardi, lo show debuttò al Adelphi Theatre di Londra, il pubblico britannico fu sedotto istantaneamente, e lo show fu presto nominato come Oustanding Musical Production ai Laucence Olivier Awards, con Ute Lemper vincitrice del premio Miglior Attrice di Musical. I critici furono ancora una volta persuasi. “Questo è lo show che stavamo aspettando” dichiarò Charles Spencer del Daily Telegraph, prima di continuare con “Questa grande produzione di uno show splendido porta la vecchia voglia di baldoria nel West End” Nicholas de Jongh dell’ Evening Standard annunciò “ Nessuna notte teatrale quest’anno eguaglia il divertimento di Chicago”. Chicago: Chi dice che l’omicidio non è un’arte? Chicago, il brillante musical di Broadway celebra e ironizza su alcuni valori moderni legati indissolubilmente al mondo dei media. Quasi 70 anni dopo che Beulah Annan scosse Chicago, la manipolazione del sistema giudiziario da parte dei media ci risulta più che mai attuale e familiare. Questo spiega il perché il pubblico è tutt’ ora affascinato dai criminali celebri e dalle loro storie grossolane. Negli anni ’20, quando fu creata la versione originale di Chicago, la sua trama mancava della odierna persuasione della televisione. La televisione ha portato il sistema criminale giudiziario americano direttamente nelle nostre case, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. Ad esempio l’appassionante spettacolo del processo di O.j. Simpson e più recentemente il processo di Louise Woodward a Boston, sono stati seguiti avidamente sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti. Per la maggior parte di noi seguire in tv questi eventi di vita e morte, senza partecipare, è un puro divertimento. Infatti Benedict Nightingale, recensendo Chicago sul Times, succintamente descrive: ”Come il feroce musical di Kander ed Ebb testimoniano, la giustizia nella Chicago di 70 anni fa era uno showbiz con i propri impresari, i propri teatri, uno star system e le proprie riviste specializzate” Questo è ciò che esattamente volevano creare Bob Fosse e Fred Ebb. Roxie Hart e Velma Kelly, due delle “assassine carine” della prigione della contea di Cook, che sono le stelle dello show e Billy Flynn, l’amorale ma carismatico avvocato che le rappresenta, sono intenti a trasformare i crimini in merce da showbusiness. Roxie e Velma non solo ottengono la libertà ma guadagnano una nuova carriera negli affari come intrattenitrici in un circuito vaudeville. “Sto diventando una celebrità/ questo vuol dire qualcuno che tutti conoscono” canta Roxie dei suoi sogni futuri, “Chi dice che l’omicidio non è un arte?” aggiunge, riferendosi ai mezzi che lo hanno portata sulla strada per realizzare i propri sogni. Libretto originale di Fred Ebb & Bob Fosse, Musiche originali di John Kander, Coreografie di Ann Reinking (basate sulle coreografie originali di Bob Fosse), Regia di Walter Bobbie, Adattamento italiano di Giorgio Calabrese. Infolink: www.Teatronazionale.it
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|