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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2004
 
   
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  UNA CONFERENZA SOLLECITA PIANI DI AZIONE NAZIONALI COORDINATI CONTRO IL DIABETE  
   
  Bruxelles, 25 novembre 2004 - Esperti e politici hanno sollecitato un approccio europeo coordinato alla prevenzione ed alla cura del diabete, oltre ad un aumento dello sforzo scientifico. L'appello è stato formulato nel corso di una conferenza organizzata dalla Dg Ricerca della Commissione per esaminare le sfide che questa malattia presenta per la ricerca. Esistono due tipi di diabete, il tipo 1 e il tipo 2. Quest'ultimo è quello maggiormente diffuso e colpisce attualmente 38 milioni di europei, cifra che, secondo quanto ipotizza Marja-riitta Taskinen dell'università di Helsinki, in Finlandia, potrebbe passare a 44 milioni entro il 2025. 'Nel passato il diabete di tipo 2 era solitamente considerato una malattia lieve, associata all'età ed all'invecchiamento. Questa credenza ha portato ad una valutazione completamente erronea. Il diabete di tipo 2 è una delle principali cause contemporanee di disabilità prematura e di morte a causa della percentuale eccessiva di malattie cardiovascolari (Cvd). In effetti, circa l'80% dei diabetici muore a causa delle Cvd', ha aggiunto il Professor Taskinen. Nei paesi occidentali, ha spiegato, circa il 90% di casi di diabete di tipo 2 è attribuibile all'aumento di peso, e la proporzione sempre più alta di persone sovrappeso tra la popolazione ci trascina verso quella 'drammatica esplosione' della malattia a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Il Professor Taskinen mette sotto accusa il forte consumo da parte delle persone di cibi ipercalorici, cui si associa uno stile di vita sempre più sedentario. 'Per questo motivo, le forze e i processi basilari alla radice dell'ambiente obesogenico dovrebbero essere riconosciuti e formare l'obiettivo di un'azione al livello della Commissione europea. La sfida è combattere l'obesità per prevenire il diabete', ha concluso. Malgrado la maggiore preponderanza di questa forma della malattia, il diabete di tipo 1 è particolarmente significativo in Europa, come ha spiegato Jaakko Tuomilehto, dell'istituto di salute pubblica nazionale finlandese: 'Complessivamente, la sua incidenza è più alta nelle popolazioni europee che in altri gruppi etnici, e le percentuali massime si registrano in Finlandia e in Sardegna'. Gyula Soltész, dell'università di Pécs, in Ungheria, aggiunge: 'Il diabete di tipo 1 è di gran lunga la forma dominante di diabete tra i giovani. [...] L'incidenza nell'Europa settentrionale è la più alta del mondo, e va aumentando, specie nei gruppi di età giovanissima, da 0 a 4 anni'. Il fatto che questo aumento dell'incidenza sia avvenuto in un lasso di tempo relativamente breve, dice il Professor Soltész, suggerisce che sia da imputare a dei cambi ambientali piuttosto che genetici. 'Sono stati identificati alcuni fattori di rischio ambientali, che aumentano il rischio del diabete di tipo 1. Alcuni, per esempio il peso più elevato alla nascita ed una più forte crescita durante l'infanzia, sono fattori da mettere in relazione con il benessere. Altri includono l'età più avanzata della madre, l'introduzione precoce di proteine del latte vaccino e di cereali nella dieta del neonato, ed eventi della vita stressanti', ha aggiunto il Professor Soltész. Egli ha però concluso che, 'malgrado l'identificazione di vari fattori di rischio genetici e ambientali, il meccanismo della malattia all'origine della forma di diabete di tipo 1 resta ampiamente sconosciuto. Tutto ciò sottolinea l'urgente necessità di un ulteriore sforzo della ricerca europea sulle cause di questa importante malattia, squisitamente europea'. Il Dr Tuomilehto ha messo in evidenza una importante sfida della ricerca derivante dal drammatico effetto che gli stili di vita moderni hanno avuto sulla prevalenza di entrambe le forme di diabete. 'Le tendenze all'obesità ed alla mancanza di attività fisica sono state tali che i dati di pochi decenni fa non possono essere correttamente usati per prevederne o estrapolarne gli effetti sulle generazioni più giovani. Abbiamo bisogno di dati quanto più freschi possibile, e per tutti i paesi europei', ha obiettato. Al livello politico, Zsuzsanna Jakab, segretario di Stato del ministero ungherese della salute, ha dichiarato che le politiche per la salute in tutto il mondo debbono essere dirette alla prevenzione ed alla gestione del diabete. 'Perché questo sia possibile, dobbiamo incrementare la consapevolezza del pubblico e quella dei politici, dei decisori e dei diretti e principali interessati, in modo da fare della questione una priorità sia per la salute pubblica che per la ricerca'. La sig.Ra Jakab ha proseguito: 'Il diabete dovrebbe figurare come priorità nei programmi nazionali per la salute pubblica: dei piani di azione nazionali per il diabete dovrebbero essere basati sui risultati del workshop 2004 dell'Ue, intitolato 'Towards a European framework for diabetes prevention and care', verso un quadro europeo per la prevenzione e la cura del diabete'. A conclusione, il workshop chiede con urgenza un approccio coordinato in Europa, per cercare di influire sui governi nazionali e spingerli a sviluppare piani di azione nazionale e ad applicare standard nella cura e la prevenzione del diabete. 'Il ruolo dell'Ue può essere essenziale nel finanziare e dirigere la ricerca, dare alla questione la priorità nel quadro della strategia per la salute pubblica e migliorare l'accesso e la parità nella prevenzione e la cura del diabete', ha concluso la sig.Ra Jakab. Infolink: http://www.Eurodiabesity.org/  http://www.Euradia.org/  http://www.Europeandiabetesfoundation.org/  
     
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