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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2004
 
   
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  LA FRANCIA VUOLE ESSERE LEADER NELLA BIOMEDICINA EUROPEA  
   
  Bruxelles, 25 novembre 2004 - La Francia deve profittare della rivoluzione biotecnologica per situarsi in prima linea e conquistare una quota del crescente mercato dei medicinali biologici, sostiene l'organizzazione francese delle industrie farmaceutiche Leem. Per arrivarvi, la Leem ha preparato cinque raccomandazioni per il periodo 2002-2015, nel quadro dell'iniziativa Biomedicaments 2010 che mira a dare impulso al settore francese della biotecnologia e ad attirare investimenti stranieri in Francia. 'I prodotti biofarmaceutici sono sempre più importanti nell'innovazione farmaceutica', dichiara la Leem nel suo rapporto Biomedicaments. E aggiunge: 'Entro il 2010, dovrebbero essere a disposizione dei pazienti tra 87 e 137 farmaci ottenuti grazie alla biotecnologia. La biomedicina rappresenterà il 12% del mercato complessivo dei farmaci, un giro d'affari di circa 100 miliardi di dollari. La crescita, che supererà il 14% all'anno, porterà a quadruplicare l'attuale capacità produttiva mondiale di prodotti biofarmaceutici'. Secondo la Leem, queste prospettive aprono grandi opportunità per la Francia, in particolare quella di attrarre entro il 2010 i siti di produzione biofarmaceutica che dovranno essere creati per rispondere alla domanda mondiale. Attorno a questo sviluppo industriale, la Francia dovrebbe strutturare una rete biotecnologica efficiente e concorrenziale, sostiene l'organizzazione. La prima raccomandazione chiede di dare alle scienze della vita e alle nanoscienze la priorità assoluta nella R&s (Ricerca e sviluppo). In questa ottica, la Leem suggerisce che la nuova Agence Nationale de la Recherche (agenzia nazionale per la ricerca) spenda il 60% del suo bilancio (un miliardo di euro all'anno) per le scienze della vita, le nanotecnologie e le biotecnologie. In secondo luogo, afferma la Leem, la Francia ha bisogno di due o tre biopoli (centri biotecnologici di eccellenza) che colleghino la ricerca accademica, clinica e privata per ottenere la massa critica nelle aree fondamentali. La Leem pensa a un centro per le scienze della vita nella regione parigina, e uno per le nanoscienze a Grenoble. In parallelo, la Leem raccomanda al governo di introdurre crediti fiscali per le ricerche sullo sviluppo e la produzione di farmaci biologici. La terza raccomandazione chiede di creare un fondo nazionale per sostenere e appoggiare i primi trial clinici di prodotti biofarmaceutici in Francia. La quarta raccomandazione riguarda la messa a punto di meccanismi finanziari per aiutare a reperire gl'investimenti necessari per creare nuove fabbriche di biofarmaci. Infine, la Leem raccomanda di lanciare un piano strategico nazionale che dia impulso al reclutamento e alla formazione nel settore biotecnologico. La Leem nota anche che, pur essendo uno dei più importanti produttori di farmaci in Europa, la Francia dispone solo di sei fabbriche biofarmaceutiche. Se è vero che dar vita a una efficiente produzione biofarmaceutica nazionale richiederà investimenti notevoli (tra i 250 e i 300 milioni di euro per unità di produzione), è anche vero però che dovrebbe creare almeno 3.500 posti di lavoro in dieci anni, la metà dei quali per scienziati altamente qualificati. 'Se la Francia vuole raccogliere la sfida in un settore estremamente competitivo ed essere una volta di più tra i protagonisti nella sfera biofarmaceutica, è necessario uno sforzo immediato e continuo', conclude il rapporto. Per il testo completo del rapporto (in francese): http://www.Extranet.leem.org/uploadpublic/2004/versionrésumée.pdf  
     
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