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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2004
 
   
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  BANCA CARIGE PRESENTA OGGI ALLA COMUNITA' FINANZIARIA IL NUOVO PIANO STRATEGICO PER IL TRIENNIO 2005-2007  
   
  Milano, 25 novembre 2004 - Il Piano Strategico del Gruppo Carige si inserisce senza soluzione di continuità nel percorso strategico avviato all'inizio degli anni '90 che ha consentito al Gruppo, attraverso una strategia di sviluppo, il mantenimento di una posizione autonoma di rilievo nel sistema bancario italiano. L'orientamento strategico per il prossimo triennio consiste nella messa a regime dei consistenti investimenti realizzati negli ultimi anni con l'acquisto di banche, società assicurative e reti di sportelli e nel miglioramento dell'efficienza operativa. A livello consolidato i target attesi per il 2007 sono: Roe pari a 10,7%; cost/income ratio pari a 57,6%; utile netto a 184,5 milioni di Euro. Le prime stime effettuate sull'applicazione dei nuovi principi contabili internazionali Ias/ifrs evidenziano una crescita dell'utile netto e, soprattutto, del patrimonio aziendale; il Tier 1 Ratio sale di 50 b.P., anche escludendo la potenziale plusvalenza della partecipazione in Banca d'Italia (4%) stimata in circa 547 milioni. L'incremento della redditività del Gruppo prevista dal piano strategico dovrebbe sostenere la crescita del titolo Carige, che da un'indagine pubblicata recentemente, risulta essere tra i 30 titoli più affidabili al mondo degli ultimi cinque anni. Milano, 24 novembre 2004 – Banca Carige, presenta oggi a Milano ad investitori, analisti e giornalisti finanziari, il Piano Strategico del Gruppo per il triennio 2005-2007. Il Piano Strategico traccia le linee del profilo evolutivo nel prossimo triennio, inserendosi senza soluzione di continuità nel percorso strategico avviato all'inizio degli anni '90, ed è focalizzato sugli obiettivi prioritari di: creare valore nel medio-lungo periodo per gli azionisti e gli altri stakeholder; consolidare il ruolo di conglomerato bancario, finanziario, assicurativo e previdenziale; consentire il mantenimento di una posizione autonoma di rilievo nel panorama del mercato finanziario italiano. L'orientamento strategico di fondo per il prossimo triennio consiste nella effettiva messa a regime dei consistenti investimenti realizzati negli ultimi anni con l'acquisto di banche (Cassa di Risparmio di Savona, Banca del Monte di Lucca, Cassa di Risparmio di Carrara e - subordinatamente all'autorizzazione della Banca d'Italia – Banca Cesare Ponti), società assicurative (Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova) e reti di sportelli (da Banco di Sicilia, Intesa e Capitalia per un totale di 124) e nel miglioramento dell'efficienza operativa, in particolare attraverso: incremento della redditività delle singole aree di business; aumento del contributo reddituale delle partecipazioni; incremento delle masse intermediate per dipendente, con il cross-selling e la retention in Liguria e l'incremento della quota di mercato nella Rete Extra Liguria, anche tramite sinergie con gli agenti assicurativi; rivisitazione dei processi gestionali ed interventi sui costi operativi; contenimento dell'impatto economico del rischio. "Grazie all'implementazione di questo Piano" - commenta Alfredo Sanguinetto, Direttore Generale di Banca Carige – "riteniamo che il Gruppo Carige possa proseguire il percorso strategico di crescita realizzato in questi ultimi quindici anni, affermandosi quale conglomerato bancario, finanziario, previdenziale e assicurativo a livello nazionale, focalizzato sul retail, radicato nei singoli mercati locali, capace di differenziarsi nella qualità del servizio attraverso la multicanalità integrata e la qualità delle risorse e delle strutture ". Entro il 2007 il Gruppo Carige prevede, attraverso l'implementazione del Piano, di ottenere: il progressivo allineamento delle performance delle reti di sportelli acquisite ai target medi della Capogruppo; il miglioramento della redditività media delle partecipazioni, espressa in termini di ritorno sul patrimonio (Roe) e di ritorno sul capitale investito (Roi); la riduzione del cost income ratio del Gruppo; il miglioramento della redditività del Gruppo. I principali risultati attesi, a livello consolidato, sono: un utile netto che aumenta a 184,5 milioni dagli 84,7 milioni del 2003 (+21,5% medio annuo); le masse totali (raccolta e impieghi) che raggiungono i 48,2 miliardi (dai 38,2 miliardi del 2003, con un tasso di crescita medio annuo del 6%); un Roe che raggiunge il 10,7% (5,6% nel 2003) un cost/income ratio che scende dal 69,4% del 2003 al 57,6% nel 2007; un Tier 1 ratio a 8,8%. Tali risultati saranno ottenuti nell'ambito di un processo di evoluzione del modello organizzativo che ha come obiettivo primario la rifocalizzazione delle strutture sull'attività di vendita e sulla qualità dei servizi forniti, al fine di ottenere: il miglioramento del presidio del mercato, segmentato per reti e tipologie di clientela (strategia distributiva); la maggiore specializzazione delle unità produttive (strategia produttiva); il rafforzamento della macchina operativa (strategia operativa). Per quanto riguarda la strategia distributiva, in primo luogo verrà rafforzata la centralità del punto vendita (sportelli bancari e agenzie assicurative); in secondo luogo si punterà a rafforzare la specializzazione dei venditori (gestori private, corporate e retail), oltre che a puntare ad una gestione integrata del cliente, facendo leva sulla collaborazione tra gli operatori specializzati del Gruppo. Inoltre si cercherà di accrescere il pressing commerciale attraverso un miglioramento dell'attività di monitoraggio dell'andamento commerciale delle reti e di accelerare i percorsi di crescita del personale a fronte dei risultati ottenuti. Infine si punterà ad una maggiore flessibilità organizzativa, specie nel governo del territorio. La strategia produttiva del Gruppo sarà rivolta a: valorizzare maggiormente la nuova Sgr con evoluzione del mix verso prodotti a maggior contenuto di rischio/rendimento e sviluppo del risparmio previdenziale. Sul fronte dei crediti verrà sviluppato il finanziamento alle famiglie, saranno introdotti sistemi di rating e di scoring e verranno sfruttate le opportunità offerte dal project financing. Dal punto di vista della strategia operativa la Banca agirà su più fronti: migliore valorizzazione delle risorse umane che avverrà attraverso: il rinnovamento della struttura, lo sviluppo professionale delle risorse, la progettazione di sentieri professionali e una rivisitazione delle retribuzioni anche in funzione delle performance raggiunte e del valore creato; maggiore leva sul sistema Ict (aggiornamento dell'impalcatura tecnologica, rafforzamento delle competenze, etc.); rivisitazione ed efficientamento dei processi gestionali con l'obiettivo di ridurre le spese attraverso l'attività di cost management e la ridefinizione dei processi di acquisto. Nel corso degli ultimi mesi il Gruppo ha già avviato una prima serie di interventi funzionali al raggiungimento degli obiettivi di piano, quali la predisposizione di un nuovo organigramma, l'avvio di un programma di potenziamento e propulsione commerciale della rete e la promozione di una maggiore collaborazione tra la rete bancaria e quella assicurativa. Dalle prime stime effettuate per valutare l'impatto dei Nuovi Principi Contabili Internazionali, risulta una crescita, sia dell'utile netto, sia, soprattutto, del patrimonio aziendale. Il Tier 1 Ratio è previsto che salga di 50 b.P. (da 7,2% a 7,7%), anche escludendo la potenziale plusvalenza della partecipazione in Banca d'Italia (4%) stimata in circa 547 milioni. L'incremento della redditività del Gruppo prevista dal piano strategico dovrebbe sostenere la crescita del titolo Carige, che da un'indagine pubblicata recentemente sulla stampa specializzata (Il Mondo 1/10/2004) condotta su circa 1.300 titoli quotati sui principali mercati azionari mondiali, risulta essere tra i 30 titoli più affidabili al mondo degli ultimi cinque anni.  
     
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