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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Dicembre 2004
 
   
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  RUSSIA O CINA: QUALE STRADA SCEGLIERANNO LE AZIENDE ITALIANE?  
   
  Milano, 2 dicembre 2004 – “E' una domanda molto difficile” - risponde Sofja Vrablova, responsabile strategie di Feanor Oü - ”Durante l'ultima fiera Instrutec a Tallinn abbiamo avuto contatti con aziende italiane interessate non solo ad esportare i loro prodotti in Estonia, ma soprattutto a sviluppare un'attività produttiva in loco, tramite partnership o acquisizioni di aziende locali, o addirittura alla costituzione di nuove società. L'interesse non è legato solo ai costi della manodopera, un operaio specializzato in Estonia, con conoscenze di programmazione Nc e di controllo qualità, riceve uno stipendio variabile in funzione della localizzazione dell'azienda. A Tallinn potrebbe variare intorno ai 500-600 Eur mensili lordi, quindi non molto competitivo se posto in relazione ad una media in Cina variabile tra i 150-200 Eur. Nelle altre città estoni potrebbe scendere sui 350-400 Eur. I vantaggi sono legati all'elevata scolarità media dei tecnici estoni ed alle loro caratteristiche di correttezza (anche se molto spesso mediata da una certa mancanza di iniziativa ed una affezione spinta alle 'procedure', cosa che viene comunque apprezzata dagli investitori italiani). Per quanto riguarda il costo di alcuni prodotti, abbiamo pagato per lo stesso prodotto 0,15 Eur unitari contro i 0,50 del prodotto realizzato in Italia. Un pericolo potrebbe essere rappresentato dal desiderio di raggiungere il più velocemente possibile il livello e la qualità di vita dei vicini scandinavi (Svezia e Finlandia), che rappresentano un'oasi ideale, ma caratterizzata da elevatissimi costi, anche di tipo sociale. L'estonia non può permettersi questo lusso, almeno per ora, ma deve procedere gradualmente. Russia - Gioca un ruolo molto importante, a nostro avviso, nello spingere gli investimenti esteri nella giovane repubblica baltica,la vicinanza del mercato russo. I rapporti tra Estonia e Russia si sono normalizzati,dopo l'ingresso nella Nato e nella Ue, e se Putin riuscirà nella sua opera di stabilizzazione e normalizzazione, la Russia potrebbe diventare un mercato da più di 200 milioni di abitanti, con ottime possibilità di localizzazione anche per Pmi italiane. Non vorrei essere considerata troppo ottimista, ma ritengo che la Russia potrebbe seguire l'esempio dei paesi baltici, e non necessariamente in tempi esageratamente lunghi. Cina - Allo stesso tempo stiamo valutando la possibilità di aprire una sede a Pechino,in Cina, paese con il quale abbiamo per ora avviato rapporti di collaborazione nel settore della ricerca nel settore metrologia ed aeronautica. I passi da gigante fatti dalla Cina in questi settori non sono passati inosservati. La partita tra Cina e Russia nell'attrarre investimenti di Pmi italiane nel futuro è dunque ancora tutta da giocare: la tendenza che ha visto importanti aziende tedesche a trasferirsi in Polonia e la Repubblica ceca potrebbe decidere di fermarsi al vicino Est, senza necessariamente arrivare all'altro capo del pianeta. Da parte nostra, resta come nostro obiettivo quello di attrarre Pmi italiane ad analizzare le possibilità di investire e produrre in Estonia, fornendo il supporto logistico e l'assistenza necessari. Prevediamo di aprire uno sportello Estonia nelle principali fiere di tecnologia e meccanica che si terranno in Italia nel 2005”. Infolink: http://www.Feanor.com/italian.htm  
     
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