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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Febbraio 2004
 
   
  Pagina5  
  L’ASSOCIAZIONE SOFTWARE LIBERO SCRIVE UNA LETTERA APERTA AL MINISTRO PER L'INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE  
   
  Milano, 23 febbraio 2004 -
Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie
Via Isonzo, 21b
00198 - Roma
“Onorevole Signor Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, la Gazzetta ufficiale ha recentemente pubblicato la Sua Direttiva, datata 19 Dicembre 2003, denominata "Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni", già annunciata dal comunicato del 29 Ottobre 2003 apparso sul sito del Ministero (fonte Mit, http://www.Innovazione.gov.it/ita/comunicati/2003_10_29.shtml  L'associazione software libero esprime rammarico e preoccupazione nel constatare che la versione definitiva abbia subito profonde modifiche al testo. Infatti, contrariamente a quanto da Lei dichiarato nel comunicato in cui spiegava che nella scelta delle soluzioni basate su software proprietario o aperto, «[occorre tener] conto che quest'ultimo consente di conformare i programmi alle nostre esigenze, mano a mano che esse si pongono, e di metterli anche a disposizione di altri», la Direttiva pubblicata non riporta alcun riferimento alla modificabilità del codice sorgente, ma si limita unicamente a menzionare il riuso. Il solo riuso, infatti, di per sé non è sufficiente, in quanto, come Lei osserva, i programmi devono essere conformati alle specifiche esigenze delle diverse amministrazioni pubbliche. Ci sembra inoltre doveroso sottolineare che la tutela suggerita alle amministrazioni che acquistano programmi proprietari è una garanzia che avremmo voluto ritrovare nel testo definitivo visto e considerato che anche le multinazionali falliscono, vengono assorbite e poi spezzate, eccetera, oppure che anche software di punta vengono dismessi. Invece non si trova traccia della specificazione secondo cui «[..] si debbono contrattualmente assicurare che, qualora il fornitore non sia più in grado di fornire supporto, il codice sorgente e la relativa documentazione vengano resi disponibili o almeno ceduti al fornitore [al cliente, trattasi di refuso]». Infine, tra i criteri tecnici di comparazione, nel comunicato si invita a «[privilegiare le soluzioni che] rendano i sistemi informatici non dipendenti da un unico fornitore o da un'unica tecnologia proprietaria». Successivamente è stata introdotta la formula "in assenza di specifiche ragioni contrarie". Laddove si parla di «[privilegiare le soluzioni che] garantiscano la disponibilità del codice sorgente per l'ispezione e la tracciabilità da parte delle Pubbliche amministrazioni», è stato aggiunto "fatti salvi i diritti di proprietà intellettuale del fornitore e fermo l'obbligo dell'amministrazione di garantire segretezza o riservatezza". Ci duole osservare che le suddette modifiche al testo originale lasciano ampio spazio per deroghe, in quanto, a titolo di esempio, un fornitore potrebbe ricorrere alla formula "riservato" per impedire che il proprio codice sorgente sia reso disponibile, per qualunque scopo, a terzi. Facendo appello alla Sua sensibilità e competenza su questo argomento, Le chiediamo di riconfermare il testo e le intenzioni originarie, rimuovendo ogni possibile ambiguità ed eliminando, per quanto possibile, i rischi che la Direttiva possa essere elusa." Saluti cordiali.
Per l'Associazione Software Libero
Il presidente Leandro Noferini
Chiarimenti relativi alla nota diatriba che oppone le compagnie informatiche Sco a Ibm e Novell.
Questa nota viene scritta per chiarire alcuni aspetti relativi a questa diatriba e il rapporto con il kernel Linux.
Premessa: - - attualmente il kernel Linux viene distribuito dai titolari dei diritti d'autore con la licenza General Public License (Gpl). Alcune parti di questo codice sono soggette anche ad altre licenze ma nel kernel ufficiale queste licenze sono tutte "libere" nonché compatibili con la licenza principale, che resta la succitata Gpl. Esistono in distribuzione su Internet anche versioni non ufficiali contenenti codice distribuito con licenze incompatibili con la Gpl: queste versioni sono però per l'appunto non ufficiali e in questo caso dunque qualunque violazione delle stesse non è riconducibile ai titolari del diritto d'autore sul kernel Linux. - - il principale titolare dei diritti d'autore del kernel Linux è Linus Torvalds, al quale si affiancano molti altri collaboratori. - - la normativa sul diritto d'autore (o il copyright nel mondo anglosassone) stabilisce che l'unico soggetto avente facoltà di scegliere le norme di distribuzione di un'opera intellettuale è il titolare. Il software è protetto da questa normativa. Quando si presentano casi di violazione di questi diritti, come ad esempio copie non autorizzate oppure plagio, questi casi devono essere risolti o con un accordo privato fra le parti oppure con una sentenza della magistratura. Solo a questo punto potranno essere modificati i titolari dei diritti d'autore. Esposte queste premesse, la situazione derivata dall'azione della compagnia statunitense denominata Sco si presenta nei termini seguenti: - - a quanto risulta dai canali ufficiali e dalle risultanze della stampa specializzata, oltre che dalle stesse dichiarazioni dei rappresentanti della compagnia statunitense Sco, questa non ha presentato alcuna denuncia per violazione di copyright riguardante direttamente il kernel Linux. Le uniche denuncie presentate da Sco riguardano accordi contrattuali fra Sco stessa e le compagnie Ibm e Novell. E notizia di questi giorni che Sco ha presentato denuncia per violazione di copyright contro Ibm in quanto questa ha continuato a distribuire il sistema operativo Aix nonostante che Sco avesse revocato il contratto che ne permetteva la distribuzione già dal giugno dello scorso anno; in ogni caso niente che riguardi né direttamente né indirettamente il kernel Linux. - - allo stato attuale Sco non può esercitare alcun diritto d'autore sul kernel Linux; in particolare, a meno che non siano in atto precedenti rapporti economici, Sco non ha alcun diritto di esigere riscossione di licenze relative all'uso e alla distribuzione del kernel Linux. Non solo, non sono note azioni da parte di Sco legalmente valide volte alla rivendicazione di diritti d'autore sul kernel Linux, né negli Stati Uniti né in altri paesi, nonostante annunci e dichiarazioni fatte da loro rappresentanti e riportati con ampio risalto anche da mezzi di informazione italiani.
 
     
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