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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Dicembre 2004
 
   
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  INSURANCE AND INTERNATIONAL FINANCIAL REPORTING STANDARDS  
   
  Milano, 2 Dicembre 2004 – Ieri presso Banca Intesa di piazzale Belgioioso si è svolto il convegno internazionale “Insurance and International Financial Reporting Standards” organizzato da Macros Risk Management (società di consulenza sulla gestione del rischio) in collaborazione con Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) e l'Associazione di Ginevra (Associazione che raggruppa le più importanti compagnie assicurative del mondo). Il convegno si è posto l'obiettivo di analizzare l'impatto dei nuovi principi contabili sulla gestione dei rami vita e danni dell'impresa assicurativa e bancassicurativa, recentemente approvati dall'Arc (Accounting Regulatory Committee dell'Ue). Nell'incontro internazionale di Milano gli operatori del settore assicurativo e bancassicurativo hanno affrontato le problematiche inerenti all'applicazione degli Ias/ifrs. L'analisi consentirà di individuare alcune risposte per evitare che l'applicazione dei nuovi principi contabili condizionino sfavorevolmente il modello economico del business assicurativo/bancassicurativo. Il convegno ha chiamato a confronto i maggiori responsabili del settore assicurativo europeo per discutere l'impatto che i nuovi principi contabili internazionali (che entreranno in vigore dal 10 gennaio 2005) avranno sulla gestione delle compagnie di assicurazione. I temi chiave dell'incontro sono stati quindi le problematiche applicative per le imprese assicurative/bancassicurative. Quali saranno le conseguenze sul processo di gestione dell'attività assicurativa? Quali le conseguenze sulle strategie di investimento? Quale impatto sulla fabbricazione dei prodotti? Quali saranno gli indici e i parametri che dovranno essere prodotti per gli stakeholder? Le risposte a questi interrogativi serviranno a comprendere meglio l'evoluzione che le imprese assicurative e bancassicurative potranno produrre in tema di governante" e di "trasparenza" verso il mercato. Il convegno si è posto quindi, attraverso le testimonianze dei relatori, di valutare quali saranno i cambiamenti da introdurre nella gestione aziendale e quelli da realizzare in prospettiva.
Di seguito la relazione di Roberto Pontremoli:
"L'occasione offertaci dall'odierno convegno ci consentirà di verificare l'importanza dell'applicazione dei nuovi principi nel settore assicurativo. Gli interventi nel corso della giornata metteranno in rilievo se sia opportuno adattare i principi Ias/ifrs' alle caratteristiche del settore assicurativo che lo differenziano in modo peculiare dalle altre attività del mondo economico¬finanziario.Cercheremo inoltre di comprendere quali norme dovranno ancora essere omologate per l'U.e al fine di comprendere gli spazi di manovra che potranno essere utilmente esplorati nell'immediato2. Questo cambiamento cruciale verrebbe a cadere in un periodo politicamente molto delicato. Coinciderebbe infatti con lo sforzo, tanto importante quanto inevitabile ed improcrastinabile, che riguarda tutti i paesi europei occidentali per un cambiamento del welfare state3. Siamo d'altra parte consapevoli che nella previdenza integrativa, che per definizione si prevede debba essere sul lungo periodo, soprattutto le compagnie d'assicurazione dovrebbero giocare un ruolo fondamentale. Le decisioni relative alla necessità di favorire al più presto la formazione della previdenza integrativa debbono essere prese in un momento nel quale la situazione del mondo degli affari è critica per una serie di considerazioni: a. Da un lato gli scandalis in tutto il mondo occidentale hanno messo in evidenza l'esistenza di legami poco trasparenti tra operatori in diversi settori della consulenza, la mancanza di professionalità, la carenza di etica negli affari ecc.; b. Dall'altro la difficoltà di gestire l'azienda attraverso un'efficieìtte Corporate Governance che trova un ostacolo nel vecchio sistema gestionale delle aziende quando poche persone erano dettagliatamente informate sugli andamenti aziendali6 ; c. Dall'altro la necessità che le aziende diventino più trasparenti ed informino costantemente gli stakeholder sullo sviluppo dell'azienda e sull'andamento della stessa (prassi questa non sempre rispettata nel settore assicurativo). D'altra parte il tempo stringe in considerazione dell'applicazione degli Ias e degli Ifrs sin dal prossimo anno (vedansi i Regolamenti e le Direttive dell'U.e.7 nonché le disposizioni del legislatore Italiano in proposito). Il rischio che corre il nostro settore nell'adottare i nuovi principi internazionali è quello che l'applicazione delle norme possa influire in modo sostanziale sulla stessa natura del business assicurativo e sulle strategie operative del settore. Probabilmente il riassetto conseguente all'adozione dei nuovi principi provocherà anche una nuova ripartizione delle responsabilità all'interno della stessa organizzazione aziendale Anche in tema organizzativo se guardiamo alle competenze presenti negli organi sociali, se osserviamo il sistema di Corporate Governance delle aziende Assicurative ci rendiamo conto che qualcosa potrebbe cambiare . Naturalmente assumerà particolare rilevanza l'attività dei revisori , proprio per le funzioni di controllo tipiche di quella professione. Potrebbe inoltre cambiare anche la strategia che le Compagnie dovrebbero adottare sia in termini di prodotti assicurativi sia in termini di impiego e di controllo degli investimenti. A seconda di come verranno articolate le nonne Ias/ifrs gli Assicuratori potrebbero essere indotti o ad implementare nei prodotti la parte assicurativa (che sicuramente è più congeniale alla loro formazione assumendo sopra l'azienda assicurativa i rischi coperti) oppure a rinunciare alla parte assicurativa e privilegiare • la parte finanziaria (che , come noto, trasferisce l'intero rischio finanziario sul cliente) come sembrerebbe conveniente da una prima interpretazione dell'attuale normativa Ias/ifrs. Questa seconda soluzione corrisponderebbe all'affossamento della più genuina professione assicurativa ed all'impossibilità del settore di rispondere all'esigenza sociale di contribuire sostanzialmente allo sviluppo della previdenza integrativa. Prima di affrontare quindi i problemi specifici conseguenti all'introduzione delle nuove nonne converrà forse ricordare quali siano le differenze peculiari della nuova normativa rispetto a quella vigente e quali siano le motivazioni che hanno spinto gli organi internazionali ad intervenire con urgenza su questa materia$. La parte finanziaria viene infatti regolamentata con particolare attenzione ma il timore è che per chi, come gli assicuratori, si occupa di affari a medio/lungo termine, la disciplina introdotta costringa gli stessi a ripensare l'intero business assicurativo ed apportare modifiche allo stesso stravolgendolo nei suoi contenuti sostanziali e trasformandolo sempre più in un prodotto puramente finanziario. L'applicazione degli Ias/ifrs dovrebbe nell'intenzione del legislatore contribuire a migliorare la qualità delle informazioni relative al bilancio ed in particolare quelle relative alle poste finanziarie . Naturalmente un tale cambiamento radicale di norme ( in particolare il passaggio dall'applicazione del criterio "dei valori al costo" a quello del "fair value ") modificando la logica di redazione del bilancio potrebbe determinare non pochi inconvenienti proprio nel periodo di transizione9, come è stato ben evidenziato nelle discussioni dei membri dell 'Association de Genève . Ci si chiede quindi se l'adozione dei nuovi principi che sembrano davvero aumentare la volatilità degli investimenti, a copertura in particolare degli impegni assunti dalle compagnie, non rendano sempre più opportuna una revisione dei criteri per garantire la stabilità delle Compagnie stesse. Il progetto della Commissione Europea conosciuto come Progetto solvency Ii 10, analogamente e parallelamente a quanto fatto nel settore bancario da Basilea Ii11, consentirebbe di raggiungere tale scopo oltrechè di rafforzare le metodologie operative delle compagnie d'assicurazione. Per tutte queste ragioni abbiamo ritenuto utile innanzitutto conoscere il punto di vista di alcune tra le principali Compagnie di Assicurazione Italiane e straniere (in particolare quelle che operano su tutto il territorio Europeo) ed ascoltare quali difficoltà operative ritengano di dover affrontare a seguito dell'applicazione dei nuovi principi. Il Presidente del Cea e dell'Associazione di categoria Francese Sig. De La Martinière potrà aggiornarci sugli umori del mercato francese e su quanto sta facendo il Cea per assistere il legislatore Europeo nella formulazione delle regole che influenzeranno l'intera normativa sui paesi europei. Sentiremo anche dalla viva voce del Sig. Duverne (Cfo di Axa, e membro del Consiglio d'Amministrazione di Axa), nella sua veste di membro del gruppo di esperti assicurativi che assiste lo Iasb, quali siano a suo giudizio gli ostacoli principali che dovrà affrontare la categoria. Il Sig. Kawai potrà quindi portarci il parere delle autorità di vigilanza e farci meglio comprendere tempi e modi che legano eventualmente l'adozione dei nuovi principi alla necessità di una nuova impostazione in tema di margine di solvibilità. Ci è parso inoltre assai significativo sentire dalla voce del prof. Dickinson quali siano le conclusioni della ricerca compiuta dall'Association de Genève per verificare le reazioni del mondo assicurativo alla prossima applicazione degli Ias/ifrs. Sentiremo quindi la voce degli oratori Italiani: Desiata (cosa unisce e cosa divide le Banche e le Assicurazioni nell'applicazione degli Ias/ifrs), Baseggio (come impattino i nuovi principi sulla strategia di un grande Gruppo nazionale) , Bennati (come impattano i nuovi principi sulla gestione organizzativa di una Compagnia) , Laganà (come influirà l'applicazione degli Ias/ifrs sulla competitività delle Compagnie d'assicurazione) ed infine da Michaud (come le nuove norme influiscano sulle politiche di investimento). L'interpretazione delle nuove regole infatti rivestirà fondamentale importanza, sia in sede europea sia in sede nazionale, per i rischi di incremento della volatilità in certi settori dell'attività assicurativa. Sul tema delle riserve tecniche (riserve premi, riserve matematiche, riserve sinistri, riserve catastrofali, riserve cicliche, riserve di oscillazione ecc.) si pone il problema di applicare gli Ifrs4 senza dover profondamente cambiare i contenuti assicurativi del business assicurativo12. Tuttavia bisognerà comprendere sul piano pratico come verranno collegati i contratti esistenti alle riserve calcolate e se il provvedimento sarà temporaneo o permanente. Com'è facilmente comprensibile questa materia è di importanza fondamentale per tutti gli stakeholder assicurativi. Particolare attenzione dovrà porre il settore assicurativo nel valutare se l'applicazione delle nuove norme dovesse aumentare la volatilità degli investimenti. In tal caso il settore potrebbe essere indotto a spostare gli investimenti verso forme di investimento meno rischiose. In proposito si rammenta che gli assicuratori rappresentano uno dei maggiori investitori istituzionali nelle borse nazionali! Infine tutti questi aspetti verranno discussi nella tavola rotonda. In particolare verranno esaminate le decisioni di tipo strategico che le Aziende potrebbero prendere se i principi Ias non fossero adeguati alla fattispecie considerata . In Conclusione sentiremo cosa intenda fare l'associazione di categoria Ania per influire sulla versione definitiva degli Ias in modo che la nuova regolamentazione possa portare ad una maggiore trasparenza ed ad una migliore Corporate Governance (senza stravolgere le strategie operative delle compagnie operanti nel settore assicurativo) favorendo così tra l'altro lo sviluppo della previdenza integrativa."
Di seguito riportiamo la relazione del Dott. Alfonso Desiata, Vice Presidente Banca Friuladria: "L'impostazione degli International Accounting Standard per il settore assicurativo è molto discutibile in quanto fa prevalere nella redazione dei bilanci l'attualità: l'introduzione del Fair Value è permeata dalla volatilità e dal shortermismo. Va subito ricordato che l'attività assicurativa, sia Vita che danni, è normalmente di lungo periodo. Nell'attività vita, normalmente, un assicurato resta collegato ad una compagnia assicurativa nella fase di costituzione del capitale e nella fase di godimento della rendita vitalizia; nell'attività danni avviene esattamente lo stesso, specie nei rami catastrofali. In termini di teoria attuariale diremo che la frequenza dell'evento solo alla lunga diventa probabilità. Da ciò la cautela, la prudenza e la prevenzione del settore assicurativo nel redigere il bilancio di fine d'anno ed i piani di sviluppo a tre o cinque anni. Il Professor De Finetti usava spesso affermare che l'ottimismo non è congeniale all'assicuratore (o a chi detiene il banco), a meno di seguire la massima prudenza nel reporting, ciò che non è nella concezione dei fair value. L'assicuratore (o chi detiene il banco) sa che, a breve, non può tenere sotto controllo gli eventi perché sottoposti al caso: è tanto vero che chi detiene il banco di gioco ha bisogno di un adeguato capitale onde evitare il fallimento ad ogni giocata e l'assicuratore ha bisogno non solo di un capitale adeguato, ma anche del margine di solvibilità, strettamente collegato al livello di rischiosità dei contratti assicurativi assunti. Solo cinquantanni fa sarebbe stato impensabile prevedere la risoluzione avvenuta nella struttura piramidale per età della nostra popolazione: la speranza di vita è profondamente aumentata sia per le donne che per gli uomini! L'autore del margine di solvibilità per le compagnie di assicurazione, il Prof. De Finetti avrebbe certamente riconsiderato il progetto introducendovi una componente rafforzativa del margine, onde evitare un mismatech tra attivo e passivo. L'attuale progetto di reporting sulla base del fair value trascura tutta questa realtà per seguire: a) una finanziarizzazione eccessiva; b) una visualizzazione di breve termine; c) una globalizzazione di reporting insignificante; d) una volatilità eccessiva dei reporting; e) una tendenza inopportuna al fallimento del settore assicurativo (vita e danni). Va poi aggiunto che il fair value — per sua stessa natura di breve termine — potrebbe portare le compagnie e le banche a rivoluzionare le loro attuali strategie operative passando dal lungo al breve termine, con danni inimmaginabili per l'attività economica dei nostri paesi: i costi aggiuntivi dell'intermediazione bancaria ed assicurativa ricadrebbero sull'intero sistema economico, ma soprattutto l'aumentata incertezza delle coperture causerebbe un malessere generale al sistema della produzione. L'introduzione dei fair value nell'assicurazione sarebbe foriera di negatività per la sua specificità: gestore di rischi, vita e danni, i quali creano degli attivi e dei passivi che portano a modelli di risk management neutrali compensativi tramite una adeguata Alm. Nel settore assicurativo l'Al Risk management è certamente impostato sul lungo termine. E' usuale controllare la "tenuta" delle riserve matematiche e delle riserve danni: il controllo avviene per generazioni ed è indice di saggezza amministrativa quando lo smontamento per generazione delle riserve risulti positivo, ossia risulti positivo lo scarto tra il previsto delle appostazioni di bilancio rispetto all'accaduto di qualche anno dopo. In più, per il settore assicurativo, l'adeguamento agli Ias dovrebbe avvenire in due fasi: la prima subito e la seconda nel 2007; sicchè gli Ias 39 applicati dal 2005 e il cosiddetto "macro - hedging" rinviato in una seconda fase, creando squilibri sul Alm, specie per quanto riguarda le polizze unit linked e quelle collegate alle catastrofe naturali. Questo temporaneo disallineamento creerebbe una volatilità incontrollabile per le compagnie d'assicurazione. L"accordo tuttavia è generale di rivedere lo schema proposto anche da parte dell'Arc, Accounting Regulatory Committee. Lo Iaslo (l'organismo che si occupa degli Ias) comincia a recepire le preoccupazioni del settore (lo stesso avviene per l'attività bancaria) ed il modello rettificato potrebbe suddividersi in due direttive corrette nell'attuale fase di globalizzazione: a) generalizzazione dei criteri dei reporting; b) pubblicazione, tramite reporting, degli scarti di valore rispetto ai fair value sia per la parte attiva che passiva del bilancio assicurativo. E' peraltro già quanto avviene presso i principali gruppi assicurativi internazionali. Un passo ulteriore verso lo schema degli Ias 39 potrebbe consistere nel far confluire la somma algebrica di codeste segnalazioni verso la posta di bilancio collegata al margine di solvibilità. Onde evitare tuttavia gli effetti perversi del reporting con i fair value – finanziarizzazione e volatilità - bisogna rimodulare i calcoli del margine di solvibilità di definettiana memoria verso uno schema che: a) rafforzi il margine connesso alla variazione delle poste tecniche del passivo: riserve premi, riserve matematiche, riserve danni; b) neutralizzi di più le variazioni degli Ias connesse alle poste dell'attivo degli immobili, delle azioni e delle obbligazioni, ecc. C) sì relativizzi l'Al Risk management in presenza di un rafforzamento del margine di solvibilità."
 
     
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