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Notiziario Marketpress di
Venerdì 03 Dicembre 2004
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TASTEPARTOUT: È IL GUSTO LA CHIAVE PER APRIRE IL TESORO DI GIORDANIA |
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Vino e letteratura, cibo ed eros, concerti e degustazioni, sapori e saperi… la cultura del mangiare bene e dello slow food consapevole, di abbinamenti sfiziosi ce ne ha proposti tanti, ci ha avvicinato ai gusti esotici nei ristoranti etnici delle nostre città, ha educato i nostri palati ad essere esigenti ma aperti al nuovo, a uscire dalla circonferenza della nostra tavola. Vittorio Castellani, alias Chef Kumalè con il suo nuovo progetto Tastepartout, in collaborazione con Mistral Tour Quality Group, si allinea a queste premesse e va oltre, oltre i confini nazionali, dritto in Giordania, per un viaggio di nove giorni alla scoperta del regno hashemita, passando dalla porta della cucina. Non un tour gastronomico per appassionati, ma un'esperienza imperdibile per tutti coloro che ritengono la vacanza un piacere dello spirito, degli occhi e perché no, della gola. Perché la Giordania vanta un tesoro culinario inestimabile, spesso non valorizzato da pacchetti che limitano i pasti ai soli ristoranti internazionali delle grandi catene alberghiere o a cene folkloristiche organizzate ad hoc e per questo un po' fasulle. Sotto i consigli di Chef Kumalé, il percorso che da Amman procede per Petra, Deserto del Wadi Rum e si conclude a Madaba, va a scovare ristoranti, mercati, prodotti e street food da veri gourmet, là dove mangia (bene!) la popolazione locale. Un programma storico-culturale a tappe che è anche un menu, completo di specialità come il maqlubeh, piatto unico a base di pollo, riso e verdure fritte e come nella variante Musakkhan che cucina la carne bianca con cipolle e mandorle. Tipiche di tutto il Mediooriente sono le polpette kofta e l'agnello servito su un pane tondo, il famoso kebab, che ha colonizzato l'occidente anche se in una versione meno speziata e gustosa. Non adatta a tempi brevi, portata impegnativa quasi da meditazione è il Mensaf, con carne stufata nello yogurt e servita con accompagnamento di riso, pinoli e mandorle tostate, mentre il corrispettivo dei panini nostrani è lo shawerma, che alla carne abbina sottaceti e salse varie. Sorseggiando tè caldo e bevendo l'Arak liquore a base di anice, la Giordania scorre nelle ossa, di fronte al deserto silenzioso alle prime ore del mattino, o attraverso la gola (per rimanere in argomento) del Siq fino nel cuore della civiltà degli omayyadi. Il viaggio ha una durata di nove giorni per un costo che parte da 1075 Euro a testa. Infolink: www.Tastepartout.com
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