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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Dicembre 2004
 
   
  Pagina1  
  EFFETTO BUSH RAPPORTO QUADRIMESTRALE SULL’ANDAMENTO DELLE BORSE TUTTO VA MALE, TRANNE LA BORSA  
   
  Roma, 9 dicembre 2004 - L’anno che sta per chiudersi non è stato prodigo di soddisfazioni né per le imprese né per le famiglie ed in molti paesi d’Europa, compreso il nostro, comincia a soffiare il vento gelido della depressione. Fra i pochi segnali positivi di quest’anno possiamo solo annoverare la crescita delle Borse del nuovo come del vecchio continente. Nel 2002, nel 1° Rapporto sull’andamento delle Borse, l’Eurispes affermava che i due anni precedenti sarebbero stati ricordati fra i peggiori che la Borsa italiana avesse mai registrato. Tale affermazione comincia ad assumere un valore storico, nel senso che lo sgonfiarsi della bolla formatasi nell’ultimo decennio del secolo scorso, ha reso gli anni dal 2000 al 2002 testimoni, in tutte le principali piazze mondiali, della più rovinosa caduta di titoli borsistici dal lontano 1929. Già nella primavera del 2003 si era notata una inversione di tendenza che si è andata rafforzando divenendo sempre più consistente e generalizzata nell’ultimo anno, come previsto dall’Eurispes (si veda il Rapporto Eurispes sulla Borsa dell’aprile di quell’anno). L’incremento dell’ultimo anno, ossia dal novembre 2003 (si veda la tabella 1) ha interessato l’area dell’euro, del dollaro, della sterlina e dello yen, anche se la piazze dell’Europa continentale e del Giappone, che hanno registrato aumenti del 10% o più, hanno superato quelle inglesi e americane, che hanno registrato crescite comprese tra il 7 e l’8%. In tutti i casi, comunque, gli incrementi di valore dei titoli azionari, di qua e di là della Manica, sono stati di gran lunga superiori ai rendimenti del reddito fisso, anche perché agli aumenti delle quotazioni occorre aggiungere i profitti distribuiti che, per alcuni titoli, in particolare le utilities, sono stati più generosi che negli anni passati. Bisogna comunque tener sempre presente il rovescio della medaglia, che quest’anno, per riferirsi alla sola Italia, ha visto il crollo di titoli a elevata diffusione come Alitalia e Parmalat (quello della Parmalat era consideratato addirittura un investimento sicuro). I loro rovesci, e quelli non molto dissimili verificatisi anche in Francia e Germania, non sono però bastati, in nessun paese, a invertire o anche solo a rallentare, il trend di crescita. Tabella 1 Guadagni e perdite degli indici generali delle principali Borse valori mondiali Novembre 2003-novembre 2004
Borse Novembre 2003-novembre 2004
Variazione dell’indice Variazione percentuale
Mib 30 +3.037 +11,33
Mibtel +2.427 +12,16
Ny Dow Jones +696 +7,13
Ny Nasdaq +156 +8,02
Londra +341 +7,78
Parigi +351 +10,28
Francoforte +401 +10,74
Tokio +1.069 +10,83
Fonte: Eurispes. L’annata dunque è stata propizia per gli investitori in Borsa, ma, per alcune piazze fra le quali anche Milano, la crescita più consistente si è verificata dopo la rielezione di Bush. Infatti, nell’ultimo mese la crescita dell’indice del Mib 30, del Mibtel, di Londra e di Francoforte (tabella 2) è stata pari o superiore a quanto messo a segno negli undici mesi precedenti mentre la crescita dei titoli di Wall Street (Dow Jones come Nasdaq) è addirittura superiore all’incremento su base annua. Tabella 2 Guadagni e perdite delle principali Borse valori mondiali Ottobre 2004-novembre 2004 Valori assoluti e percentuali
Borse Ottobre 2004-novembre 2004
25-26 ottobre Novembre Variazione dell’indice Variazione percentuale
Mib 30 28.386 29.851 +1.465 +5,16
Mibtel 21.354 22.393 +1.039 +4,87
S&p/mib(*) 28.213 29.644 +1.431 +5,07
Ny Dow Jones 9.818 10.451 +633 +6,45
Ny Nasdaq 1.921 2.100 +179 +9,32
Londra 4.573 4.726 +153 +3,35
Parigi 3.700 3.766 +66 +1,78
Francoforte 3.858 4.136 +278 +7,21
Tokio 10.665 10.939 +274 +2,57
(*) Standard & Poor Mib. Fonte: Eurispes. Infatti, pur all’interno di una tendenza di lungo periodo ascendente, tra la primavera e l’inizio dell’autunno di quest’anno gli indici di cui sopra avevano perso smalto e quelli della Borsa di New York erano anche scesi (si veda il grafico) ed hanno tutti ricevuto una spinta a risalire solo dopo la rielezione di Bush. Pare difficile negare, quantomeno per Wall Street, l’esistenza di un legame fra i due fatti. Le Borse europee, come sempre, sono state trainate da quella americana. Ma Bush non ha aiutato le Borse europee solo perché rieletto, ma anche per la sua politica di costante deprezzamento del dollaro che spinge i capitali a spostarsi dagli Stati Uniti all’Europa, sostenendo le Borse del vecchio continente, con un flusso di mezzi di pagamento che sono, al tempo stesso, l’effetto e la causa della rivalutazione dell’euro. Dall’altra parte del globo, il cambio dello yen, che si è svalutato sull’euro e rivalutato sul dollaro, può aver influito sull’andamento altalenante del Nikkei, che dopo esser cresciuto nei primi mesi dell’anno, era nuovamente sceso tra luglio e ottobre e solo dopo la rielezione di Bush ha mostrato segni di ripresa: segni che tuttavia sono ancora troppo contraddittori per farci sperare nella ripresa stabile di quella piazza finanziaria, che esce, si ricorda, da una crisi più profonda e di più lunga data rispetto a quelle europee ed americane. Tabella 3 Guadagni e perdite delle principali Borse valori mondiali Luglio 2004-novembre 2004 Valori assoluti e percentuali
Borse Luglio 2004-novembre 2004
Variazione dell’indice Variazione percentuale
Mib 30 +2.749 +10,14
Mibtel +2.031 +9,97
Ny Dow Jones +428 +4,27
Ny Nasdaq +246 +13,27
Londra +421 +9,78
Parigi +218 +6,14
Francoforte +353 +9,33
Tokio -156 -1,41
Fonte: Eurispes. La tabella 3, che evidenzia i guadagni delle diverse Borse fra luglio, mese dell’ultimo Rapporto Eurispes, e oggi, esprime, per quasi tutte le Borse, valori di poco inferiori a quelli calcolati sull’anno (novembre 2003-novembre 2004), a conferma del fatto che il grosso degli aumenti è avvenuto negli ultimi mesi (il Nasdaq, indice sempre più mobile degli altri, ha guadagnato in media più di tre punti ogni mese). In questo quadro decisamente positivo, fa eccezione il Nikkei, in lieve ma sicuro calo (-1,41%), incapace di ripetere l’exploit della primavera scorsa quando, con incrementi medi mensili di oltre il 4% aveva guidato la classifica al rialzo delle principali Borse mondiali. Lo stesso Mibtel con una crescita del 10% (9,97) in quattro mesi (luglio 2004-novembre 2004) ha segnato un aumento medio di quasi il 2,5% al mese. Altrettanto brillante, sia pur di poco, è stato il Mib 30, nonostante l’andamento contrastato di alcuni titoli pesanti. Quello che comunque sembra rassicurante è la concordanza del segno di crescita per tutte le Borse (ad eccezione del Nikkei) fra i diversi archi temporali presi in considerazione. Tale concordanza non può che rafforzare la fiducia sull’andamento futuro delle principali Borse mondiali, che sembrano aver ormai messo da parte non solo lo sgonfiamento della bolla speculativa di tre anni fa e l’effetto deprimente dell’attentato alle Torri gemelle, ma anche i timori suscitati dalla guerra in Iraq, che, almeno dagli operatori di Borsa, sembra essere stata metabolizzata. Infatti, dopo lo sgonfiamento della bolla speculativa, nel periodo intercorrente fra il novembre 2002 e la fine di marzo 2003, le Borse avevano continuato la loro discesa, accompagnate in ciò dai timori della guerra in Iraq, prima minacciata e poi infine dichiarata. Come l’Eurispes aveva preconizzato, l’andamento rapido della guerra e soprattutto il fatto che essa non si sia estesa ad altri paesi islamici, ha rafforzato quei segnali di ripresa che sono divenuti chiari solo dopo la conclusione delle attività belliche in campo aperto e la caduta di Saddam. I venti di guerra avevano infatti trascinato verso il basso quelle Borse che all’inizio del 2003 avevano mostrato segni di ripresa ed avevano ulteriormente indebolito le quotazioni di quelle più deboli. Se la guerra in sé non ha avuto che poco rilevanti effetti sulle Borse, che li hanno rapidamente assorbiti, le sue conseguenze sul prezzo del petrolio e la minaccia del terrorismo, che fra l’altro rappresenta un freno per lo sviluppo del trasporto aereo, continuano a far sentire i loro effetti sulla crescita delle economie occidentali. Il timore, oggi, per la Borsa di Milano (ma anche per quelle di Parigi e di Francoforte) non sembra più essere di carattere finanziario ma quello che può discendere dal ristagno dell’economia reale, ristagno del quale non mancano preoccupanti segni premonitori. L’andamento poco sostenuto della domanda complessiva, del quale soffrono tutte le economie dell’area dell’euro, ha, come prima conseguenza, quella di accrescere la preferenza per la liquidità. Questo effetto, già ben visibile nelle rilevazioni della Banca d’Italia, non si è per fortuna dispiegato completamente, grazie anche alla presenza di investitori istituzionali, comunque presenti sui mercati finanziari, ma è una spada di Damocle, sospesa sull’andamento futuro dei nostri sistemi economici. L’andamento positivo dei mercati azionari può in parte frenare questa tendenza, anche se nell’Europa continentale sono i titoli a reddito fisso a dominare la scena finanziaria ed essi continuano ad essere poco appetibili, a causa dei loro rendimenti contenuti. Uno sguardo al passato Il recupero di quest’anno, rafforzato dal balzo verso l’alto seguito all’elezione di Bush, ha portato gli indici a recuperare gran parte delle pesanti perdite degli anni passati. Il livello minimo, per tutte le Borse indistintamente, fu toccato sul finire del 2002, quindi esattamente due anni fa. L’attuale crescita, la prima da allora che abbia coinvolto tutte le Borse con un respiro di crescita esteso sui dodici mesi, pur essendo netta, è però ancora lontana dal poter compensare le perdite seguite alla bolla che aveva gonfiato le Borse di tutto il mondo al passaggio del millennio, perdite che, avendo decurtato pesantemente i portafogli dei risparmiatori di tutto il mondo, mantengono gli indici dei listini ancora inferiori ai valori di fine 1999, quando iniziò la discesa verso il tunnel (tabella 4). Tabella 4 Guadagni e perdite degli indici generali delle principali Borse valori mondiali Anni 1999-2004 (novembre) Valori assoluti e percentuali
BorseNovembre 1999-novembre 2004
Variazione dell’indice Variazione percentuale
Mib 30 -6.320 -17,47
Mibtel -2.593 -10,38
Ny Dow Jones -461 -4,22
Ny Nasdaq -1.278 -37,83
Londra -1.952 -29,23
Parigi -1.626 -30,16
Francoforte -1.756 -29,80
Tokio -7.765 -41,52
Fonte: Eurispes. Se si confrontano gli indici generali di Milano e delle principali Borse mondiali del novembre di cinque anni fa con quelli di oggi, vediamo infatti che esse fanno registrare differenze ancora sensibili dell’ordine del 10,38% (Mibtel) e del 17,47% (Mib 30) a Milano, ma ben più pesanti, dell’ordine del 30% a Parigi, Londra e Francoforte e di oltre il 40% per il Nikkei. Fra i paesi occidentali, la Borsa di New York detiene il record, sui cinque anni, di miglior prestazione con i titoli dell’indice Dow Jones, che sono “sotto” di solo il 4% ed anche quello della peggiore prestazione con i titoli del Nasdaq, fermo a meno 38%, rispetto al valore raggiunto alla fine del 1999. Si aggiunga che se facessimo il confronto fra oggi e gli ultimi mesi del 2000, troveremmo la situazione ancora più sbilanciata, sia, da una parte, fra il Dow Jones e il Nasdaq, che fra il Dow Jones e Londra, e le Borse dell’Europa continentale dall’altra. Infatti mentre l’indice Dow Jones e quello dei titoli della city cominciavano la loro discesa nel 1999, Milano, Francoforte e Parigi (nonché il Nasdaq) continuavano a salire. Per fare un esempio se l’indice di Milano si trova oggi a valori medi del 10% inferiori a quelli del 1999, la distanza è molto maggiore rispetto alle punte toccate l’anno dopo: chi avesse comprato nell’estate del 2002 un pacchetto diversificato e rappresentativo dei titoli del Mibtel e li avesse riposti nel cassetto, si troverebbe oggi con un valore complessivo inferiore del 30% (in moneta corrente) ed ancor peggio si troverebbe se si fosse concentrato sui titoli del Mib 30, più penalizzato dell’indice generale dal cattivo andamento di alcuni titoli rappresentativi, come la Fiat e l’Alitalia (vedi grafico). Grafico 1 Indice generale delle principali Borse valori mondiali Novembre 1999-novembre 2004 (Indice: novembre 1999 =100) Fonte: Eurispes. Il punto di svolta dell’andamento borsistico mondiale viene, come noto, identificato con l’ottobre del 2002, come si evince dal grafico, anche se poi, nell’attesa della guerra in Iraq, si era registrata una leggera inversione della crescita, peraltro subito riassorbita. Da allora la crescita è stata sostenuta per tutte le Borse prese in considerazione, ma è stata massima per quelle che erano scese più in basso delle altre: Nasdaq e Francoforte. La tabella 5 assume come punto di partenza proprio l’ottobre del 2002 (che è stato il momento peggiore) e confronta nella seconda parte le prestazioni delle diverse Borse a partire da quella data. Tabella 5 Indice generale delle principali Borse valori mondiali Ottobre 2002-novembre 2004
Borse V.a. Numeri indice
Ott. 2002 Nov. 2002 Luglio 2003 Nov. 2003 Mar. 2004 Nov. 2004 Ott. 2002 Nov. 2002 Luglio 2003 Nov. 2003 Mar. 2004 Nov. 2004
Mib 30 21.006 25.358 25.500 26.814 27.339 29.851 100,0 121 121 128 130 142
Mibtel 15.709 18.438 18.696 19.966 20.346 22.393 100,0 117 119 127 129 143
Ny Dow Jo. 7.501 8.776 9.266 9.755 10.355 10.451 100,0 117 124 130 137 139
Ny Nasdaq 1.210 1.467 1.735 1.944 1.996 2.100 100,0 121 143 161 164 174
Londra 3.730 4.097 4.148 4.385 4.408 4.726 100,0 110 111 118 118 127
Parigi 2.694 3.255 3.164 3.415 3.627 3.766 100,0 121 117 127 134 140
Francoforte 2.622 3.245 3.416 3.735 3.878 4.136 100,0 124 130 142 148 158
Tokio 8.836 8.883 9.839 9.870 11.705 10.939 100,0 101 111 112 132 124
Fonte: Eurispes. Come si può osservare la Borsa di Milano non si comporta male, se confrontata con le altre principali Borse: solo il Nasdaq e Francoforte segnano da quell’ottobre incrementi più consistenti della Borsa italiana, ma entrambi questi indici avevano avuto nei due anni precedenti crolli più disastrosi di quello di Milano. La Borsa di Milano La Borsa del nostro Paese, come tutte le principali Borse mondiali, superati gli effetti congiunti del rallentamento planetario dell’economia, dell’attacco alle Torri gemelle e della guerra, ha messo a segno un anno del tutto positivo nella media dei diversi titoli. L’andamento, inoltre, ha interessato i tre grandi settori di attività delle imprese quotate. Le tabelle 6 e 7 forniscono i dati dell’andamento dei tre grandi comparti: industriali, servizi e finanziari. Il buon incremento nei dodici mesi dell’indice generale (+12,16%), si scinde in un apprezzabile aumento dei finanziari (+7,2%), l’ottimo risultato dei titoli delle aziende di servizi (+21,4%, molto superiore alla media generale), ma segnala soprattutto la forte ripresa degli industriali, che mettono a punto una crescita di quasi un quinto del loro valore (19,41%) rispetto al novembre del 2003. Negli ultimi quattro mesi curiosamente (prima colonna della tabella 7) sia i “servizi” che i “finanziari” mostrano una crescita superiore a quella messa a segno nell’anno, a causa del loro cattivo andamento nel primo semestre del 2004. Nella terza colonna della tabella 7 vediamo anche l’andamento dei tre grandi comparti sulla distanza dei cinque anni. Se non bisogna dimenticare che la Borsa di Milano, come si è già visto, sta ancora scontando pesantemente le perdite accumulate negli anni passati, essa dimostra, però, come siano proprio i titoli industriali a reggere nel confronto con cinque anni fa. Infatti, mentre i titoli dei finanziari sono ancora sotto, rispetto ai valori di cinque anni fa, del 9% e quelli dei servizi del 15%, gli industriali hanno guadagnato il 7% sul novembre 1999! Il dato ci pare al momento significativo: mostra una tendenza tutto sommato inclinata verso il settore industriale sia nel dato di breve che in quello di lungo periodo, mentre i titoli delle imprese di servizi e finanziarie soffrono di oscillazioni marcate. È questo un segno che la Borsa sta scommettendo seriamente sulla ripresa industriale? Tabella 6 Indice settoriale della Borsa di Milano Anni 1999-2004
Settori Indice
1999 2000 2001 2002 2003 2004
Industriali 1.506 1.852 1.659 1.400 1.350 1.612
Servizi 4.659 6.258 4.218 3.107 3.335 4.049
Finanziari 2.062 2.696 2.317 1.513 1.764 1.891
Fonte: Eurispes. Tabella 7 Variazioni dell’indice settoriale della Borsa di Milano Anni 1999-2004
Settori Variaz. Nov. 2004/lug. 2004 Variazione % 2004/2003 Variazione % 2004/1999
Industriali +10,56 +19,41 +7,04
Servizi +29,90 +21,41 -15,07
Finanziari +8,74 +7,2 -9,04
Fonte: Eurispes. La crescita della Borsa di Milano è infine confermata dall’andamento dei volumi trattati sia in quantità che in valore (tabella 8). Rispetto alla nostra rilevazione di fine luglio, gli scambi sono aumentati del 40% (39,48%) ed il loro controvalore del 13% (13,41%). Allo stesso modo delle quotazioni, anche il valore delle capitalizzazioni (calcolate al valore delle quotazioni complessive) dei titoli della Borsa milanese mostrano, in parallelo, una contrazione in cinque anni, dal novembre 1999 ad oggi, mediamente del 19% (tabella 9). Ancora più forte la perdita rispetto al 2000, quando la Borsa italiana toccò il suo massimo. Chi avesse avuto un valore azionario di 100.000 euro nel luglio del 2000 equamente distribuito fra i principali titoli della nostra Borsa e non avesse comprato e venduto nulla nel frattempo, si troverebbe oggi con un patrimonio di soli 66.000 euro. Starebbe comunque meglio dell’anno scorso quando il suo pacchetto azionario “anno 2000” era valutato 59.000 euro, e sicuramente meglio di chi avesse investito nel nuovo mercato, dove i 100.000 euro di allora si sarebbero ridotti oggi a 55.000. Tabella 8 Numero titoli trattati giornalmente e controvalore in euro nella Borsa di Milano (medie giornaliere) Anni 2002-2004
Anni Numero di titoli trattati Diff. % rispetto al periodo precedente Controvalore in euroDiff. % rispetto al periodo precedente
Novembre 2004 687.114.257 +39,48 2.565.940.439+13,41
Luglio 2004 492.625.335 -30,19 2.262.520.677-15,36
Marzo 2004 705.670.988 -12,27 2.673.143.295-9,47
Novembre 2003 852.960.069 +53,24 2.953.031.673+21,49
Luglio 2003 556.608.326 +4,32 2.430.643.152+5,66
Marzo 2003 533.527.457 -29,68 2.300.451.778 -28,9
Novembre 2002 758.759.376 +44,68 3.235.685.566 +54,13
Ottobre 2002 524.442.954 -2,22 2.099.357.896 -10,41
Luglio 2002 536.363.054 -29,26 2.343.405.951 -16,39
Nov. 1999 758.220.107 - 2.803.051.606 -
Fonte: Eurispes. Tabella 9 Variazioni annue del valore capitalizzato dei titoli della Borsa di Milano(*) Anni 1999-2004 Valori percentuali
Mercato azionario
Anni Differenza rispetto all’anno precedente%
2004 +12,35
2003 +3,44
2002 -16,32
2001 -31,88
2000 +22,29
Nuovo mercato
2004 -13,52
2003 +27,22
2002 -72,51
2001 +84,09
2000 +435,55
(*)Il confronto è fatto fra i soli titoli sempre presenti nei tre anni. Fonte: Eurispes. Dando infine una veloce lettura alla tabella 10, dove si sono isolate alcune delle aziende guida del panorama azionario italiano, si vede quali siano stati i titoli che sono cresciuti nel corso degli ultimi cinque anni: essi sono, fra quelli scelti dall’Eurispes: Autostrade, Bulgari (che però resta ancora lontano dall’exploit del 2000), Enel, Eni e Saipem. L’incremento più consistente è stato messo a punto dall’Eni con un aumento del 165%, ottenuto peraltro in controtendenza. L’ente petrolifero infatti aveva visto le quotazioni delle proprie azioni salire anche durante i due anni e mezzo di crisi generalizzata di tutte le Borse (2001 e 2002) e, dopo una battuta di arresto nel 2003, ha ripreso la sua salita per collocarsi, negli ultimi mesi al di sopra dei 18 euro. Non è difficile mettere in relazione l’andamento di questo titolo con le vicende belliche e le loro ripercussioni in campo petrolifero. Alcuni titoli hanno invece seguito l’andamento dell’indice generale, cedendo sino al novembre 2002 e riacquistando smalto negli ultimi due anni, ma restando comunque molto al di sotto delle loro quotazioni di quattro anni fa: fra queste ricordiamo Aem, Bnl,generali e Mediaset. Tabella 10 Prezzo di riferimento delle azioni di titoli quotati di alcune aziende italiane nella Borsa di Milano Anni 1999-2004
Aziende 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Aem 2,664 3,612 2,267 1,26 1,425 1,643
Alitalia 2,399 2,052 1,055 0,289 0,269 0,258
Autostrade 6,923 7,286 7,348 9,584 12,975 18,397
Bnl 3,183 3,742 2,642 1,145 1,97 1,847
Bulgari 7,91 14,693 9,692 4,867 7,736 8,739
Enel 4,368 4,326 6,390 4,964 5,274 7,716
Eni 5,448 7,109 12,994 14,206 14,043 18,469
Espresso 28,16 10,603 3,531 3,585 4,873 4,195
Fiat 27,295 28,740 19,069 9,308 6,419 5,615
Generali 29,63 42,050 30,865 18,999 20,81 23,220
Italgas 3,835 5,074 10,013 12,047 - -
Luxottica - - 18,569 12,763 14,799 14,815
Mediaset 11,379 15,330 8,382 8,169 9,251 9,116
Mediolanum 8,331 15,223 10,371 5,752 6,257 5,201
Monte Paschi 3,556 4,790 3,059 2,181 2,709 2,460
Olivetti 2,176 3,467 1,379 1,162 - -
Pirelli 2,198 3,709 1,967 0,983 - 0,949
Saipem 3,884 5,998 4,971 6,133 6,126 9,906
Telecom 10,889 13,551 9,709 8,105 2,385 2,894
Tim 7,783 9,334 6,254 5,14 4,32 4,985
Tiscali 163,32 33,62 11,392 5,324 5,892 3,045
e.Biscom - 135,8 57,75 23,81 49,495 45,405
Fonte: Eurispes. Tabella 11 Capitalizzazione di alcune aziende italiane quotate nella Borsa di Milano Anni 1999-2004 Valori in milioni di euro
Aziende 1999 2000 2001 2002 2003 Diff. In V.a. 1999-2002 Diff. In V.a. 2002-2004 2004 200 Diff. In V.a. 2003-2004
Aem 4.795 6.603 4.110 2.252 2.573 -2.543 +698 2.950 +377
Alitalia 3.667 3.178 1.662 1.132 1.045 -2.535 -131 1.001 -44
Autostrade 8.189 8.618 8.728 11.299 7.429 +3.110 -794 10.505 +3.076
Bnl 6.675 7.945 5.666 2.437 4.301 -4.238 +1.645 4.082 -219
Bulgari 2.289 4.285 2.896 1.452 2.273 -837 +1.116 2.568 +295
Eni 43.595 56.899 55.349 57.005 56.088 +13.410 +17.060 74.065 +17.977
Espresso 3.466 4.633 1.540 1.549 2.080 -1.917 +260 1.809 -271
Fiat 10.028 10.486 7.033 4.045 5.121 -5.983 +440 4.485 -636
Generali 29.883 52.500 38.855 24.421 26.578 -5.462 +5.207 29.628 +3.050
Italgas 2.672 3.534 3.518 4.187 - +1.515 - - -
Luxottica - - 8.515 5.806 6.671 - +909 6.715 +44
Mediaset 13.428 18.438 9.986 9.717 10.926 -3.711 +1.061 10.778 -148
Mediolanum 6.034 11.205 7.604 4.231 4.523 -1.803 -447 3.784 -739
Montepaschi 7.650 10.935 7.992 5.644 6.594 -2.006 +376 6.020 -574
Olivetti 10.270 17.310 10.099 10.361 - +91 - - -
Pirelli 4.169 7.063 3.828 1.890 - -2.279 +1.283 3.173 -
Saipem 1.703 2.642 2.201 2.714 2.690 +1.011 +1.213 3.927 +1.237
Telecom 57.225 71.841 51.593 42.915 24.429 -14.310 -12.984 29.931 +5.502
Tim 51.675 62.753 53.306 43.666 36.405 -8.009 -1.606 42.060 +5.655
Tiscali 2.550 5.704 4.170 1.911 2.162 -639 -763 1.148 -1.014
e.Biscom - 6.639 2.859 1.139 2.449 - +1.418 2.557 +108
Fonte: Eurispes. La tabella 11 mostra le variazioni delle capitalizzazioni dei titoli delle diverse aziende prese in considerazione dall’Eurispes. Nell’ultimo anno gli incrementi maggiori, in valori assoluti, sono stati messi a punto da Eni, Tim e Telecom. Tabella 12 Andamento del comparto dei Fondi comuni d’Investimento di diritto italiano promossi da intermediari italiani (Ottobre 1999-ottobre 2004)
Fondi comuni d’investimento di diritto italiano Patrimonio (mil. €) 1999 Patrimonio (mil. €) 2000 Patrimonio (mil. €) 2001 Patrimonio (mil. €) 2002 Patrimonio (mil. €) 2003 Patrimonio (mil. €) 2004 Diff. 99/2004 Diff. 2003-2004
Azionari 120.377 226.023 146.189 110.251 110.051 115.877 -4.500 +5.826
Altre Spec. 23.795 25.071 15.894 4.603 12.595 2.340 -21.455 -10.255
America 9.457 24.982 18.462 14.713 19.509 19.901 +10.444 +392
Area-euro 6.845 19.186 11.613 5.245 4.520 4.813 -2.032 +293
Europa 26.897 56.307 37.868 28.413 28.173 31.629 +4.732 +3.456
Internazionali 15.504 n.D. n.D. 12.949 14.226 13.952 -1.552 -274
Italia 23.795 36.090 21.728 13.603 15.187 - - -
Pacifico 22.553 24.155 13.215 8.375 11.165 12.663 -9.890 +1.498
Paesi emergenti 3.311 8.098 4.822 3.600 4.676 -3.311 -4.676
Bilanciati 44.167 81.372 60.205 42.884 36.902 35674 -8.493 -1.228
Flessibili 3.666 9.990 6.476 10.002 15.425 23883 +20.217 +8.458
Liquidi 19.704 21.680 46.396 79.281 105.731 98430 +78.726 -7.301
Area-euro 19.704 21.680 46.396 79.281 105.417 97868 +78.164 -7.549
Obbligazionari 288.815 23.5679 240.652 224.227 240.030 242907 -45.908 +2.877
Area-dollaro 6.530 7.188 5.365 4.351 4.056 - - -
Altre spec. 18.080 14.263 14.229 13.185 20.186 - - -
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