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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Dicembre 2004
 
   
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  IL 7PQ DOVREBBE CONCENTRARSI SULLA COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE, AFFERMA IL DOCUMENTO DI POSIZIONE BRITANNICO  
   
  Bruxelles, 9 dicembre 2004 - Dopo aver completato la procedura di consultazione avviata a maggio, il governo britannico ha pubblicato il suo documento di posizione sul Settimo programma quadro (7Pq). Anche se il documento iniziale di consultazione aveva individuato cinque obiettivi principali del 7Pq, la posizione finale del governo ne cita solo tre: promuovere l'eccellenza della ricerca, migliorare la competitività industriale, fornire ricerca a sostegno delle politiche dell'Unione. L'enfasi maggiore viene comunque posta sulla necessità di migliorare i risultati economici dell'Europa. L'inequivocabile messaggio del documento è che il programma quadro dovrebbe concentrare l'essenziale dei suoi sforzi sulla competitività industriale, per aumentare gl'investimenti privati nella ricerca, incoraggiare l'innovazione e attirare il capitale internazionale. 'L'esperienza accumulata nel Regno Unito mostra che la partecipazione industriale nel 6Pq è drasticamente calata rispetto al 5Pq. E mentre i precedenti programmi hanno fornito interessanti output di ricerca, nel 6Pq lo sfruttamento dei risultati è debole, situazione che può essere associata alla relativamente scarsa partecipazione di utenti industriali della ricerca', ritiene il documento. Il governo britannico ritiene indispensabile che il settore industriale piloti l'agenda a della ricerca europea a lungo termine, dato che è proprio il mondo del lavoro che alla fine ne sfrutterà i risultati. Il documento di posizione ammette tuttavia che 'i governi hanno anche un interesse strategico di cui bisogna tener conto in aree come l'energia e le tecnologie pulite'. In termini di partecipazione delle Pmi (Piccole e medie imprese), il Regno Unito sostiene che, sulla base delle risposte a un sondaggio, solo il 55% ha dichiarato che i benefici della partecipazione al programma quadro superano i costi sostenuti. Secondo il governo britannico, la responsabilità di sostenere le Pmi incombe principalmente alle autorità nazionali, regionali e locali, anche se l'Ue può offrire un valore aggiunto (con il programma di ricerca collaborativa o con uno strumento specifico) alle Pmi che fanno uso intensivo di tecnologie. Per quanto riguarda la ricerca fondamentale e la promozione dell'eccellenza, il Regno Unito ribadisce il suo appoggio alla nascita di un Ser (Spazio europeo della ricerca), che dovrebbe finanziare l'intero costo della ricerca fondamentale d'eccellenza dei settori pubblico e privato, ma afferma che l'organismo dovrebbe operare in piena indipendenza dalla Commissione e rispondere invece al Consiglio e al Parlamento europei. Per finire, il Regno Unito ritiene che dal 15 al 20% del bilancio globale dell'Ue per la ricerca dovrebbe essere riservato alla ricerca fondamentale. Per quanto riguarda il terzo e ultimo obiettivo considerato fondamentale, la ricerca volta al sostegno delle politiche, il governo britannico ha leggermente modificato la propria posizione rispetto a quanto detto nel documento di consultazione originario, nel quale aveva difeso il ruolo del Ccr (Centro comune di ricerca) e respinto la proposta di ridurne notevolmente il bilancio. Nella versione finale del documento, invece, pur definendolo 'un'istituzione di valore', il governo afferma che 'il Ccr dovrebbe competere su un piede di parità con gli altri organismi nel portare avanti la ricerca per le politiche dell'Ue', e chiede che il finanziamento comunitario venga ridotto al 60% del costo totale. Il documento sottolinea però che il Ccr sarebbe un buon candidato per gestire il programma di diffusione del 7Pq. Protagonisti importanti della ricerca a sostegno della politica sono anche le altre direzioni generali della Commissione, che secondo il Regno Unito 'hanno un ruolo fondamentale da svolgere come clienti, e la loro responsabilità dovrebbe essere significativamente rafforzata'. Oltre ai tre obiettivi 'verticali', il Regno Unito individua alcuni temi 'orizzontali', che considera prioritari ai fini del sostegno dell'Ue: capitale umano e mobilità, infrastrutture di ricerca, trasferimento delle conoscenze. 'Questi programmi trasversali sono di grande valore e dovrebbero essere ripresi e sviluppati nel 7Pq', dichiara il documento. Sotto la voce 'altri temi', il Regno Unito appoggia l'intenzione dell'Ue di sviluppare un programma di ricerca spaziale, ma mette in guardia i decisori politici comunitari sul proposto programma di ricerca in materia di sicurezza. 'Il tema della ricerca per la sicurezza suscita comprensibili preoccupazioni a livello nazionale, tra l'altro sulla sussidiarietà, le competenze della Commissione, la sicurezza e la classificazione delle informazioni. Bisogna discuterne a fondo a livello interistituzionale, tenendo pienamente conto delle preoccupazioni degli Stati membri a proposito della sicurezza nazionale'. Il documento indica anche il punto di vista britannico sulle piattaforme tecnologiche: 'Per essere efficienti, le piattaforme tecnologiche non richiedono grossi fondi pubblici, ma possono invece richiedere finanziamenti essenzialmente amministrativi per riuscire a far lavorare assieme i partner. [...] Non siamo convinti dell'opportunità di partenariati formali a grande scala tra pubblico e privato. Può essere utile pilotare il concetto in una o due aree, ma non sembra utile generalizzarlo a molti settori scientifici e tecnologici'. Il Regno Unito conferma infine la posizione già indicata nel documento originale di consultazione sul bilancio per la ricerca: pur essendo a favore di un aumento delle spese per la ricerca, tale aumento dovrebbe essere il risultato di una ridistribuzione di fondi all'interno del bilancio globale dell'Ue non superiore all'1% del reddito lordo e dovrebbe tener conto delle possibilità di assorbimento e della capacità della Commissione di gestire i fondi. Per scaricare il testo del documento di posizione britannico sul 7Pq: http://www.Ost.gov.uk/ostinternational/fp7/  
     
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