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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Dicembre 2004
 
   
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  CHIAMPARINO: AEM TORINO È E SARÀ IL BRACCIO ENERGETICO DELLA CITTÀ IN UNA INTERVISTA ESCLUSIVA, IL SINDACO DI TORINO ELOGIA LO SVILUPPO DEL TELERISCALDAMENTO, PARLA DEGLI IMPIANTI DI PONT VENTOUX-SUSA E MONCALIERI E FA IL PUNTO SUL DIALOGO CON AMGA.  
   
  Torino, 14 dicembre 2004 – Di seguito riportiamo un’intervista di Fabrizio Gaudio fatta al sindaco di Torino per Informaem- “Sindaco Chiamparino, vogliamo partire da un commento ai dati economici del terzo trimestre 2004 che hanno, fra l’altro, fatto segnare un volume d’affari di 657 milioni di euro, in crescita del 31% rispetto all’analogo periodo del 2003, ed un utile ante imposte di 36 milioni di euro, anch’esso in crescita del 13%?” Come ho già avuto modo di dire altre volte, Aem Torino è tradizionalmente considerata il gioiello di famiglia della Città. E non si tratta solo di una felice metafora: i risultati economici continuano a parlare chiaro. Inoltre, come abbiamo avuto modo di sottolineare anche in ambito Anci, in un periodo non favorevole per gli Enti Locali, stretti nella morsa fra i minori trasferimenti provenienti dal Governo e le maggiori aspettative dei Cittadini, l’apporto al bilancio comunale proveniente da Aem Torino è particolarmente apprezzabile. L’azienda è sana, è guidata da un management di alto profilo, ha un titolo che ha iniziato a ridare soddisfazioni ai risparmiatori, e, soprattutto, ha dinanzi a sé consistenti margini di crescita. “Il 2005 sarà l’anno dell’entrata in servi‑ zio degli impianti di Moncalieri e Pont Ventoux-susa…” Ho avuto modo di visitare entrambi i cantieri e non ho potuto non rimanere positivamente impressionato dallo sforzo tecnologico ed industriale che l’Azienda sta sviluppando: il nuovo gruppo di cogenerazione di Moncalieri offrirà nuova energia elettrica e termica per la Torino di domani, mentre Pont Ventoux-susa darà quell’energia pulita che tutti dichiarano di voler privilegiare, ma che poi ben pochi producono sul serio. Credo che un ringraziamento debba andare non solo al management che ha creduto in queste iniziative, ma anche ai progettisti, ai tecnici ed ai tanti operai di Aem Torino e delle imprese che con il loro lavoro hanno contribuito a queste realizzazioni. “Sindaco, parliamo di teleriscaldamento, uno dei punti salienti del Piano Energetico della Città…” La Città ha sempre creduto nel teleriscaldamento sin da quando il progetto iniziò a svilupparsi all’inizio degli anni Ottanta. È una soluzione energetica compatibile con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita negli ambiti urbani in quanto, grazie al superamento delle vecchie caldaie condominiali, è in grado di contribuire efficace-mente al miglioramento della qualità dell’aria. Attualmente l’Azienda è impegnata, insieme ad Aes Torino che provvede alla posa delle tubazioni, nella realizzazione del Progetto Torino Centro che farà di Torino la città più teleriscaldata d’Italia: è un’iniziativa di grande rilevanza in quanto per-metterà nel volgere di pochissimi anni di estendere il servizio ed i suoi benefici alle decine di migliaia di persone residenti nelle aree della Crocetta e di San Paolo. “Domanda secca per una risposta secca: Aem Torino continuerà ad essere il braccio energetico della Città anche nel futuro?” Certamente. Aem Torino continuerà ad essere l’interlocutore privilegiato dalla Città, che in questa Azienda ha creduto e continua a credere anche in ragione delle elevate professionalità di cui dispone e della sua dimostrata capacità di azione e reazione. Paradossalmente, un esempio in tal senso viene proprio dalla recente vicenda che ha riguardato la ritardata accensione degli impianti termici nelle scuole su cui forse un maggiore controllo anche da parte di Aem Torino avrebbe evitato i problemi. In ogni modo, dinanzi ad una vera e propria emergenza, peraltro dovuta principalmente all’imperizia della ditta appaltatrice, l‘Azienda ha saputo reagire e risolvere rapida-mente il problema mettendo incampo una task force di oltre sessanta persone guidate dall’ingegner Garbati. “Altri progetti energetici della Città che vedranno Aem Torino protagonista?” Penso, in particolare, allo sviluppo del teleriscaldamento nelle aree settentrionali della Città non ancora raggiunte dal servizio, in modo tale da dotare l’intero terri‑ torio urbano, e non la sola zona centro-sud, di un’infrastruttura permanente ed ambientalmente compatibile. Sempre in materia di teleriscaldamento, credo che Aem Torino potrà dare il proprio apporto anche per quanto concerne l’utilizzo del calore che in futuro risulterà prodotto dal termovalorizzatore. Non entro nel merito delle possibili nuove iniziative nel campo della produzione di energia elettrica, ma sono certo che le opportunità non mancheranno, considerato che, con la cessione della partecipazione in Noicom, Aem Torino è ormai totalmente focalizzata sul core-business energetico. Circa l’uscita dalle telecomunicazioni, ricordo che Aem Torino, analogamente ad altre utilities, si è trovata a fare i conti con la crisi del mercato delle Tlc, nel quale era entrata all’epoca della quotazione in Borsa sulla base di una spinta che aveva interessato un po’ tutte le società di servizi, con la nota partecipazione finanziaria in Noicom. Preso atto della grave situazione economica della società telefonica, Aem Torino, insieme al Comune, si è attivamente ed economicamente impegnata per ricercare e rendere possibile una soluzione, quella di Eutelia, funzionale a garantire la continuità aziendale ed occupazionale ed il servizio reso alla clientela. “Signor Sindaco, c’è grande interesse sula possibile integrazione tra Aem Torino e Amga: cosa ci può dire in proposito?” Abbiamo recentemente affidato alla Mc Kinsey l’incarico di approfondire e proporre le soluzioni organizzative utili per valorizzare al massimo le sinergie esistenti tra le due società, tenuto conto che si tratta di un progetto che ha come obiettivo quello di proiettare ulteriormente i due partner nello scenario energetico nazionale ed internazionale. Attualmente la capitalizzazione di Borsa vede Aem Torino a circa 900 milioni di euro ed Amga intorno ai 500 e l’eventuale aggregazione non potrà non tenere conto di questi valori: con il Sindaco di Genova Pericu ci siamo presi tutto il tempo necessario per valutare se le condizioni per questo matrimonio esistono davvero. “Si è parlato anche del possibile coinvolgimento di altre realtà locali…” Lo auspico fermamente. L’eventuale aggregazione fra Aem Torino e Amga non può esaurirsi in se stessa. Occorre andare oltre ed in tale ottica è facile guardare alla Compagnia Valdostana delle Acque, che è uno dei leader nazionali nel campo della produzione idroelettrica, ed alle numerose ed efficienti aziende energetiche di proprietà di Comuni piemontesi. “Visto così questo asse del nord-ovest taglierebbe fuori la Lombardia?” Come ho ribadito nel recente convegno di Cernobbio sulle prospettive dell’asse “Mi-to”, sono con-vinto che il futuro delle nostre regioni passi attraverso la riproposizione aggiornata del triangolo “Ge-mi-to” che fu la locomotiva d’Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il tutto sia chiaro, al di là degli acronimi, ha solo una finalità: quella di fare sistema. Un sistema che offra vantaggi per tutti gli interlocutori e non solo per alcuni. Con pragmatismo tutto piemontese dico: “proviamo a vedere se e cosa si può fare con Genova e poi si vedrà…”  
     
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