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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Febbraio 2004
 
   
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  CONVEGNO CNA MILANO IMPRESE ARTIGIANE E PMI TRA STAGNAZIONE ECONOMICA E VOGLIA DI RILANCIO: GLI SCENARI, LE PROSPETTIVE  
   
  Milano, 9 febbraio 2004 - Il 2003 è stato un anno di forte ripresa dell’economia mondiale, fatta eccezione per l’Europa e per l’Italia. In particolare, la Lombardia , una delle regioni più ricche d’Italia (Pil pro capite superiore ai 26.000 € nel 2000), seconda solo al Trentino Alto Adige, e una tra le più ricche d’Europa (Pil pro capite superiore del 35% rispetto alla media europea), registra a partire dalla seconda metà degli anni Novanta un trend negativo in relazione alla crescita economica, che risulta essere inferiore alla media nazionale. Ancor più nello specifico la provincia di Milano, l’area italiana più assimilabile alle grandi regioni europee, sia per la varietà di attività che vi si svolgono, sia per il livello di benessere diffuso, zona che detiene il record del più alto livello complessivo nazionale di produttività per unità di lavoro, sembra far fatica a mantenere il ruolo trainante per lo sviluppo del Nord Italia. “A partire dagli anni Settanta, come è successo per tutti i centri urbani europei – afferma Fedele De Novellis, senior economist Ref. (Ricerche per l’economia e la finanza) - la produzione industriale pesante ha lasciato spazio al settore dei servizi e alle attività terziarie, soprattutto quelle più qualificate e a valore aggiunto. A Milano però i nuovi settori non sono stati in grado di assumere il ruolo che era stato assolto in passato dalle grandi industrie”. Oltre alla situazione economica locale non particolarmente favorevole alla categoria delle imprese artigiane e delle Pmi, è necessario riflettere anche sui problemi di finanza pubblica causati dal nuovo assetto federalista. Da un lato la riforma della finanza decentrata garantisce il principio di autonomia finanziaria e tributaria, dall’altro le recenti disposizioni legislative invertono la tendenza all’autonomia, ponendo forti vincoli alla gestione finanziaria locale e all’erogazione di servizi. “Nel caso specifico - sostiene Salvatore Parlato, senior economist Ref. - la regione Lombardia rappresenta il caso emblematico di ente potenzialmente indipendente, che meglio di altri è riuscito a smarcarsi dalle sovrapposizioni legislative nazionali ma che, tuttavia, deve fare i conti con l’incertezza venutasi a creare sul ruolo autonomo delle Regioni”. L’analisi della situazione economica lombarda e milanese proposta nel corso dei lavori ha condotto alla determinazione di un percorso che le piccole imprese locali devono intraprendere per garantire la propria sopravvivenza. I lavori hanno anche indicato gli strumenti necessari alle imprese artigiane e alle Pmi per competere nel mercato. Le strade da intraprendere interessano: il controllo dei costi, un’opportunità strategica per ottimizzare l’utilizzo delle proprie risorse; il benchmarking per individuare le migliori tecniche utilizzate da imprese simili e adattarle alla propria realtà; le reti cittadine, integrando lavori e competenze diverse, distribuite nel tessuto metropolitano, per aiutare le imprese a fornire servizi di qualità a utilizzatori intermedi o finali sempre più esigenti nella richiesta di professionalità, prestazioni e garanzie. Questi processi strategici, uniti alla necessità di consolidare i rapporti con soggetti istituzionali pubblici (Provincia, Ente Bilaterale e Banche), sono già diventati contenuto di un ulteriore momento di incontro, che Cna Milano ha organizzato per il 21 febbraio 2004, a partire dalle 9.30, c/o la Sala Consiglio – Palazzo Turati, via Meravigli 9/B, Milano.  
     
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