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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Dicembre 2004
 
   
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  IL PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA SABATINI CRITICA SULLA PAGINA DI OGGI “COMUNICATENEO” DI ITALIA OGGI COME VIENE TRATTATO L’ITALIANO “IL MINISTRO MORATTI HA DIMENTICATO L’ITALIANO”  
   
  Roma, 22 dicembre 2004 ‘‘Consiglio al ministro Moratti di recuperare la quarta “i” che è stata dimenticata nel famoso slogan “inglese, informatica, impresa” che ha lasciato fuori dalla porta a morire di freddo la “i” di italiano. Questo per dirlo in maniera sintetica ed espressiva’’. Francesco Sabatini, presidente dell’Accademia della Crusca e autore assieme a Vittorio Coletti del dizionario della lingua italiana edito da Rizzoli-larousse, critica sulla pagina settimanale “Comunicateneo” di Italia Oggi, a cura del massmediologo Igor Righetti, il modo in cui viene trattato l’italiano. ‘‘Sarebbe l’ora di riprendere quel filo che si è spezzato anche prima della formazione di questo governo – afferma Francesco Sabatini - di una riforma più realistica, più di dimensioni possibili e meno utopistica e stravolgente di quella che cominciò con il ministro Berlinguer e continua a essere il filo portante della politica scolastica attraverso governi di colore diverso. Consiglio di non puntare subito a forme utopistiche a dir poco discutibili dove l’audiovisivo e il computer potrebbero fare miracoli. Invece mi sembra che manchi un po’ di sana attenzione al funzionamento della lingua comune’’. L’università che cosa può fare per migliorare le capacità linguistiche degli studenti? ‘‘Potrebbe fare molto, in realtà fa poco - continua Sabatini - perfino nelle facoltà umanistiche non si fa tutto quello che si dovrebbe fare. Certo, da alcuni anni si sono sviluppate le discipline della linguistica italiana, tuttavia non hanno ancora quello spazio che dovrebbero avere. Una spinta a potenziare queste attività dovrebbe venire dalla scuola stessa se ci fosse quel collegamento scuola-università che, invece, stenta a decollare. Altre facoltà che dovrebbero fare molto per migliorare le capacità di uso dell’italiano a livello di laureati sono quelle di Giurisprudenza e di Scienze politiche, ovvero quelle professioni nelle quali l’uso della lingua è fondamentale. Ci sono poi le facoltà nuove delle Scienze della comunicazione che hanno torti anche maggiori perché lì la comunicazione dovrebbe rappresentare lo scopo principale e si fanno tante chiacchiere di comunicazione ma poco o nulla che riguardi l’uso della lingua’’. E a proposito dei professionisti dell’informazione rileva: ‘‘Ci sottopongono a un bombardamento di lingua spesso impropria e inadeguata. Naturalmente, vale quello che vale in molti altri campi dove ci sono singole persone che poi si dotano di una preparazione, di una sensibilità particolare agli usi della lingua, il che non vuol dire purismo sempre e a tutti i costi, ma capacità di usare la lingua in maniera flessibile e adeguata agli scopi comunicativi’’. Per inviare materiale e informazioni: comunicateneo@igorrighetticomunicazione.It  
     
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