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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Febbraio 2005
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LA MILANO DEL FUTURO VISTA DAI GRANDI ARCHITETTI: PROTAGONISTA PER NOVE GIORNI AL BARBICAN CENTRE DI LONDRA COSI’ LONDRA RILANCIA MILANO |
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Londra, 14 febbraio 2005 - L’inghilterra torna ad attirare i milanesi. L’interesse è reciproco se il Barbican Centre accoglierà per 9 giorni un’esposizione sul volto futuro di Milano, così come interpretato da architetti internazionali, tra cui Botta, Fuksas, Libeskind, Renzo Piano, nella Exhibition hall 1, Golden Lane, a Londra ( www.Barbican.org.uk ). La presentazione con Gabriele Albertini, Sindaco di Milano, Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano, Luigi Roth, presidente di Fondazione Fiera Milano. Una vetrina internazionale per Milano nella capitale del Commonwealth, anche sulla scia di rapporti economici importanti e dinamici. Il Regno Unito è il quarto paese al mondo con cui Milano fa affari, con quasi 6 miliardi di euro, dopo Francia, Paesi Bassi e Germania, rappresenta il 5,7% sul totale delle importazioni e il 5,4% delle esportazioni. Milano è una via di accesso all’Italia per gli inglesi, con un terzo dell’import italiano (31,2%), un decimo dell’export (10,8%). Ma la città del Tamigi accoglie anche 261 imprese partecipate da quelle milanesi, l’8% sulle multinazionali milanesi nel mondo, il 25,4% di quelle italiane nel Regno Unito. Che danno lavoro a quasi 18 mila persone. Uno scambio se guardiamo alle 250 imprese partecipate da quelle del Regno Unito con sede a Milano, quasi il 10% degli investitori esteri nel capoluogo lombardo, quasi la metà, il 45% degli investimenti inglesi in Italia. Che portano a Milano 30 mila e 600 posti di lavoro. Un interesse confermato dagli inglesi che vengono a lavorare a Milano: sono 1981 al terzo trimestre 2004 tra imprenditori, amministratori, soci, attivi nelle imprese milanesi. Con una prevalenza di amministratori di società spesso inglesi (1346, 68% di tutte le cariche societarie di inglesi a Milano) mentre i titolari sono 138, il 7%. Scelgono i servizi (36,4%, soprattutto immobiliari e informatica), il commercio (19,6%, soprattutto ingrosso), il manifatturiero (17%, concentrato in editoria, macchinari, chimica). Un’attenzione in crescita: dal 2000 le partecipazioni all’economia milanese con nuove cariche sono cresciute del 11%, nell’ultimo anno di + 0,7%. Tra l’altro di quelle in essere circa un terzo, il 31%, sono cariche attivate dal 2000, oltre la metà, il 55%, dal 1980 al 2000. Le restanti 14% di più lunga data, a conferma di una solida tradizione. Gli inglesi che scommettono su Milano hanno tra i 30 e i 49 anni (60% di tutte le cariche) o da 50 a 69 (36,5%). Pochi i restanti giovani con meno di 29 anni. Quasi una su cinque è donna (18,7%), nel settore alberghi e ristoranti vanno verso la metà (42,3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese, Istat, Ice – Politecnico di Milano. “Milano partecipa ad un confronto sempre più europeo e internazionale – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione -. L’alleanza con Londra che si sviluppa con questa iniziativa è già radicata nei fatti, in una realtà dove i rapporti economici con i paesi dell’Unione Europea sono sempre più centrali per la costruzione di un futuro comune. Ma anche in una realtà globale, dove la tradizione storica inglese ha già costruito una base fertile su cui queste moderne tendenze si stanno diffondendo con facilità e spontaneità. Ecco perché la via per la diffusione di un marketing per Milano trova la sua attuazione proprio a Londra. E vede la collaborazione delle forze istituzionali insieme per la crescita di un progetto comune, per una Milano moderna, innovativa, competitiva nel mondo”.
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