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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 25 Febbraio 2004
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LE BCC NEI MERCATI LOCALI: VICINANZA ALLA CLIENTELA E CONCORRENZA - VI CONVEGNO SCIENTIFICO DEL CREDITO COOPERATIVO |
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Milano, 25 febbraio 2004 - Le risultanze empiriche della ricerca tendono a confermare alcune fondamentali ipotesi circa le dinamiche concorrenziali in atto nei mercati di riferimento delle Bcc: si pongono in evidenza i molti elementi di vantaggio delle relazioni tra le Bcc e le piccole imprese clienti; non si sottacciono alcuni fattori di debolezza in certa misura intrinseci alla natura di tali relazioni. Le imprese clienti di Bcc si caratterizzano soprattutto per la piccola e piccolissima dimensione, per una relativa maggiore esclusività del rapporto con la banca e per la localizzazione in aree di mercato più concentrate. Per questa categoria di imprese, le principali determinanti della scelta della Bcc sono riconducibili alla ricerca di vantaggi sotto il profilo delle condizioni di accesso al credito e della prossimità sul territorio, fattori principalmente connessi con la conoscenza diretta dell'impresa da parte della banca. Inoltre, appare significativa una motivazione di scelta legata al ruolo “sociale” che la Bcc svolge all'interno della comunità locale. In termini di benefici, l'approccio relazionale proprio del rapporto tra Bcc e clienti sembra garantire un minore rischio di incorrere in problemi di razionamento del credito. Con specifico riferimento alle relazioni bancarie di tipo esclusivo (imprese monoaffidate), le imprese clienti delle Bcc risultano più soddisfatte del rapporto con la banca rispetto alle imprese monoaffidate da altre banche: l'incidenza del razionamento del credito risulta minore del 50 per cento per i clienti delle Bcc rispetto ai clienti delle altre banche. Quest'ultimo risultato sembra peraltro indicare una scarsa propensione delle Bcc a sfruttare posizioni di monopolio informativo a danno della clientela. Sotto il profilo delle dinamiche concorrenziali, si rileva una significativa mobilità della clientela nelle aree di mercato oggetto della rilevazione. Nel corso del triennio 2000-2002, circa un quarto delle 1700 imprese intervistate ha cambiato la banca di riferimento o ha affiancato quella pre-esistente instaurando un nuovo rapporto bancario. Le Bcc appaiono beneficiare largamente di questo “flusso migratorio”: su una base di clientela-Bcc inferiore al 50 per cento delle imprese del campione, circa due terzi dei clienti in movimento si sono infatti spostati a favore del Credito Cooperativo. In linea generale, i fattori che sembrano maggiormente determinare le scelte di mobilità delle imprese clienti sono riconducibili all'esigenza di maggiore credito e di un minor costo, nonché alla comodità della localizzazione della banca. Inoltre, la probabilità di spostamento sembra aumentare al crescere della dimensione dell'impresa e del numero di rapporti bancari instaurati. La stabilità dei rapporti bancari risulta invece significativamente determinata dalla capacità della banca di soddisfare le esigenze di diversificazione dei servizi e di fornire supporti di tipo consulenziale. Nel complesso, il mantenimento di relazioni stabili appare più probabile per le imprese che non hanno stringenti esigenze di credito e per quelle che registrano relazioni bancarie di lunga durata. Per contro, fenomeni di mobilità della clientela da banca a banca risultano più probabili per le imprese più anziane (+5 per cento in media di probabilità di spostarsi), per quelle che hanno maggiori esigenze di credito (+10 per cento in media di probabilità di spostarsi) a costi più bassi (+2,5 per cento in media di probabilità di spostarsi), e, infine, per quelle che prediligono la prossimità dello sportello della banca (+2,5 per cento in media di probabilità di spostarsi). Inoltre, risulta confermata l'ipotesi di una elevata capacità concorrenziale del Credito Cooperativo sul piano dell'intermediazione tradizionale nel segmento delle piccole imprese. L'abbandono di una banca a favore di una Bcc (fenomeno che in termini assoluti risulta comunque limitato nel suo complesso) risulta infatti principalmente associato a condizioni di accesso ai servizi bancari peggiori di quelle praticate dalle Bcc stesse (+48 per cento in media di probabilità di spostarsi a favore della Bcc). Ulteriori fattori di attrazione delle Bcc sono costituiti dalla maggiore disponibilità del personale (+28 per cento in media di probabilità di spostarsi), dalla capacità di fornire consulenza (+10 per cento in media di spostarsi), nonché dalla comodità di localizzazione dello sportello (+34 per cento in media di spostarsi). Il grado di concentrazione del mercato, diversamente misurato, non sembra costituire un fattore significativo per le scelte di mobilità della clientela da banca a banca; tale risultato viene corroborato anche dall'ininfluenza delle operazioni di fusione tra banche operanti nelle aree di riferimento, confermando la scarsa rilevanza degli aspetti strutturali nella spiegazione dei fenomeni concorrenziali. Per contro, lo spread di tasso preso a livello di macro-area (provincia), quale indicatore non strutturale del grado di concorrenza, sembra rappresentare un fattore favorevole alla mobilità della clientela. Il livello del rischio creditizio, preso sempre per macro-area, non appare in alcun caso determinante. Nel complesso, non sembrano emergere significativi elementi a favore di ipotesi di monopolio informativo: all'interno di un assetto tendenzialmente caratterizzato da rapporti bancari plurimi, le piccole imprese appaiono infatti scarsamente condizionate nelle loro relazioni bancarie da problemi di “cattura” informativa da parte della banca di riferimento, né da una particolare implicita rilevanza dei costi di spostamento. Con riferimento specifico alle Bcc, a fronte di una forte capacità nel soddisfare le esigenze della clientela-imprese nell'area dell'intermediazione tradizionale, si registra una scarsa rilevanza di fattori competitivi connessi con la diversificazione e l'innovazione dei servizi, per effetto di un probabile fenomeno di specializzazione, dal lato sia dell'offerta sia della domanda, che si è andato affermando in un contesto caratterizzato da rapporti bancari multipli.
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