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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Febbraio 2004
 
   
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  IN VISTA DELLA RIPRESA ECONOMICA I CEO ORIENTANO IN MODO DIVERSO LE LORO PRIORITÀ E PASSANO DALLA RIDUZIONE DEI COSTI ALLA FOCALIZZAZIONE SULLA CRESCITA DEL FATTURATO. LO RIVELA UNA RICERCA MONDIALE DI IBM.  
   
  Segrate, 25 febbraio 2004 – Secondo i risultati di una ricerca resi noti da Ibm Business Consulting Services, l’80% dei Ceo delle principali imprese nel mondo ha affermato che il loro obiettivo primario è passato dalla riduzione dei costi alla crescita di fatturato. Il report mostra come molti Ceo ritengano che le misure messe in atto negli ultimi due anni per ridurre i costi siano sufficienti e, grazie alla visione più positiva degli andamenti economici, si stiano focalizzando quindi ora in modo più incisivo sulle opportunità d'investimento. Questa nuova visione di crescita è stata espressa dai Ceo di molti settori industriali di tutto il mondo. Due terzi di essi prevedono che l’incremento del business sarà il frutto dei nuovi prodotti che svilupperanno nei prossimi cinque anni e oltre la metà intende fare il suo proprio ingresso in nuovi mercati alla ricerca di maggiori opportunità di crescita. In particolare, l’Asia e la Cina sono stati citati quali nuove aree geografiche prioritarie per l’aumento del fatturato. Per raggiungere gli obiettivi di crescita, il 90% dei Ceo prevede di trasformare la propria impresa nell’arco dei prossimi cinque anni, rendendola maggiormente reattiva soprattutto nei confronti delle esigenze dei clienti. Oltre la metà ritiene di completare questa evoluzione entro i prossimi due anni. "Ora che i costi sono pienamente sotto controllo, dobbiamo focalizzarci sull’incremento del fatturato" ha affermato il Ceo di una banca spagnola. "Abbiamo superato la crisi e ora entriamo in un ciclo di crescita del business," ha sottolineato il Ceo di un’impresa del settore dei media nel Regno Unito. "La nostra azienda, come molte altre del settore, ha superato la fase di taglio dei costi. Adesso si tratta di far crescere la ‘top-line’," ha aggiunto il Ceo di una delle maggiori aziende nel settore telecomunicazioni. "Siamo in modalità di attacco, dobbiamo entrare nel maggior numero di mercati possibile." La carenza di competenze è un forte ostacolo alla crescita Nel loro cammino verso i nuovi obiettivi di crescita, i Ceo tuttavia evidenziano alcuni potenziali ostacoli. Ad esempio, molti ritengono che le proprie aziende non siano sufficientemente agili per identificare e perseguire nascenti opportunità di mercato. L’80% cita tra le priorità più elevate dei prossimi anni la capacità di reagire rapidamente alle forze di mercato in mutazione. Solo il 13% dei Ceo ha definito “molto elevata” la capacità della propria organizzazione di rispondere ai cambiamenti delle condizioni di business, mentre meno del 10% valuta che la propria azienda sappia contrapporsi adeguatamente alle proprie principali minacce. Per quanto riguarda la maggiore reattività, l’obiettivo più citato dai Ceo è stato il cliente. Oltre il 60% sostiene che è necessario migliorare la raccolta e la comprensione delle informazioni relative ai clienti in modo da poter prendere velocemente decisioni di business. Oltre il 60% è fortemente focalizzato sulla capacità di rispondere in tempo reale alle dinamiche della clientela. Oltre il 50% prevede inoltre una maggiore personalizzazione dei prodotti per segmenti specifici di mercato e quasi tutti i Ceo sono concentrati su un significativo incremento dell'input proveniente dai clienti, per sviluppare prodotti nuovi e migliori. "Siamo molto impegnati nell’identificare forze esterne e stiamo ottenendo buoni risultati" ha affermato il Ceo di una delle principali aziende manifatturiere dell’Asia. "Siamo però piuttosto lenti nel finalizzare i processi decisionali." Il Ceo di una primaria industria chimica è stato ancora più esplicito "Siamo noti per la nostra mancanza di flessibilità. Abbiamo 4.000 dipendenti nel mondo che devono essere riorganizzati per essere più reattivi." Le aziende hanno oggi modificato il loro orientamento, con l’obiettivo di accedere a nuovi mercati e di essere più reattive nella loro globalità; in questo contesto circa il 60% dei Ceo percepisce come gli ostacoli più rilevanti al cambiamento siano le limitate competenze interne, capacità e leadership che occorrono per gestire la transizione richiesta dal mercato. Essi riconoscono la necessità di cambiamento e si sentono scarsamente preparati ad affrontarlo. Ad oggi, meno del 10% di Ceo valuta positivamente i risultati ottenuti dalla propria azienda nella gestione del cambiamento; oltre la metà ritiene di non avere le skill adeguate per entrare in mercati nuovi e catturare le opportunità di crescita emergenti. La conclusione è che il 75% di Ceo crede che la formazione dei dipendenti rappresenterà un elemento critico di successo. La competenza delle persone è diventata uno degli elementi più importanti, molto più di fattori costanti quali la tecnologia, la globalizzazione e gli obblighi procedurali. Il Ceo di una banca europea ha notato che la sua organizzazione "non riesce a trovare candidati con le competenze specifiche necessarie nel nostro settore. Siamo quindi costretti a occuparci in prima persona della formazione di tutti i nuovi assunti." Molti Ceo hanno citato il bisogno di sviluppare professionisti poliedrici: “Abbiamo figure molto abili nella ricerca ma non altrettanto nel business,” ha affermato il Ceo di una primaria impresa di tecnologia. “Devono ascoltare di più e meglio i nostri clienti.” "E' chiaro che i Ceo aspirano a trasformare le loro imprese per migliorarne la capacità reattiva e poter perseguire nuovi obiettivi e opportunità di mercato, ma si trovano a una svolta caratterizzata da forte impegno a fronte di capacità limitate," ha commentato Ginni Rometty, Managing Partner, Ibm Business Consulting Services. "Per molti Ceo le gravi carenze in capacità e competenze, sia all’interno che all’esterno della propria struttura, possono mettere a repentaglio il programma di crescita dell’azienda." Il Global Ceo Study 2004, la più grande inchiesta basata su interviste personali ai Ceo mai intrapresa, ha interessato 456 top Ceo a livello mondiale. Gli interpellati rappresentano tutti i principali paesi e settori industriali; l’inchiesta intende fornire una visione completa delle attività di pianificazione dei Ceo per i prossimi due-tre anni.  
     
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