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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2005
 
   
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  L'ABEL PRIZE HA RIDATO ALLA MATEMATICA 'LA SUA GIUSTA IMPORTANZA', AFFERMA BUSQUIN  
   
  Bruxelles, 23 febbraio 2005 - Sin da quando, nel 1897, Alfred Nobel annunciò l'intenzione di assegnare un premio annuale per la fisica, la chimica, e la medicina, la comunità dei matematici aveva cominciato a sollecitare un riconoscimento dello stesso genere per il proprio campo di ricerca. Fu nel 1902, centenario della nascita del brillante matematico norvegese Niels Henrik Abel, che si discusse per la prima volta della possibilità di creare un premio in suo onore, ma nonostante l'idea fosse stata accolta con ampio favore ci sarebbero voluti quasi altri cento anni prima che, nel 2001, il governo norvegese desse vita all'Abel Prize, con una dotazione di 200 milioni di corone (24 milioni di euro). Da allora ad oggi il premio annuale di sei milioni di corone (720.000 euro) è stato assegnato due volte: la prima nel 2003 al matematico francese Jean-pierre Serre, e la seconda nel 2004 ex aequo a Sir Michael Francis Atiyah e a Isadore M Singer per la scoperta e la dimostrazione del teorema dell'indice. Sir Michael è stato uno degli ospiti d'onore della manifestazione Abel Prize, organizzata il 18 febbraio a Bruxelles per sottolineare il contributo del premio alla conoscenza della matematica e marcare la riunione del comitato Abel incaricato di scegliere il vincitore di quest'anno. Tra gli altri, era presente l'europarlamentare belga ed ex commissario dell'Ue per la Ricerca Philippe Busquin. 'Saluto l'importanza dell'iniziativa', ha detto Busquin. 'L'abel Prize, considerato il più prestigioso nel suo genere, ha ridato alla matematica la sua giusta importanza'. Oltre che come giusto riconoscimento per i risultati dei singoli matematici, l'Abel Prize è stato creato anche per dar lustro alla disciplina della matematica e incoraggiare ragazzi e giovani ad appassionarvisi. Busquin lo ha ammesso dicendo: 'La ricerca fondamentale è il più importante veicolo d'istruzione [...]. L'europa deve reperire altri 600.000 ricercatori se vuole raggiungere l'obiettivo del 3%, e l'esempio di eccelsi scienziati, quali i vincitori dell'Abel Prize, è certamente tale da incoraggiare i giovani a entrare nel campo della ricerca'. Nell'illustrare agl'intervenuti qualche dato di base sul premio, Jan Fridthjof Bernt, presidente dell'Accademia norvegese di scienze e lettere, ha dichiarato che l'iniziativa si è già dimostrata di 'grande successo', aggiungendo 'non siamo per niente dispiaciuti che l'Abel Prize venga adesso in genere citato come 'il premio Nobel per la matematica''. Bernt ha espresso la speranza che il riconoscimento serva ad attirare l'attenzione sulla matematica come disciplina accademica e ne divulghi il profilo nella società. 'Ma è la qualità dei vincitori che costituirà la cartina di tornasole del premio', ha sottolineato. Dopo essere stato presentato ai partecipanti, Sir Michael Atiyah, vincitore ex aequo dell'Abel Prize 2004 e ora professore onorario all'università di Edimburgo, si è detto fiero del riconoscimento ottenuto, e riferendosi al fondatore del più famoso premio Nobel, ha ironizzato: 'Preferisco di gran lunga vincere un premio alla memoria di un grande matematico piuttosto che un premio alla memoria dell'inventore della dinamite!'. Il teorema dell'indice di Atiyah-singer, per il quale i due da lungo tempo colleghi sono stati insigniti dell'Abel Prize, è stato descritto come 'una delle pietre miliari della matematica del ventesimo secolo'. Ai coautori è stato riconosciuto il merito di 'aver colmato il divario esistente tra il mondo della matematica pura e quello della fisica teorica delle particelle', dando vita a un processo d'interazione che è uno degli sviluppi scientifici più interessanti degli ultimi decenni. Nonostante gli venga riconosciuto il merito di aver dato vita a nuove aree di matematica applicata, Sir Michael ha voluto sottolineare l'importanza di sostenere la ricerca pura. 'La matematica ha un ruolo centrale nella nostra società, ma è anche importante incoraggiare la semplice ricerca fondamentale in coloro che vi sono portati', ha detto. Parlando con il Notiziario Cordis, Sir Michael si è detto convinto che a livello europeo la scienza si concentra soprattutto sui risultati e gli sbocchi tecnologici. 'Il che è perfettamente corretto', ha aggiunto, 'ma dobbiamo anche tenere in conto la ricerca fondamentale che ne è alla base: concentrarsi troppo sui risultati immediati è una prova di miopia'. Molti vedono nella proposta creazione del Cer (Consiglio europeo della ricerca) la prova dell'impegno dell'Ue a favore della ricerca fondamentale, ma anche considerandolo un passo positivo Sir Michael teme che il suo campo di lavoro si troverà in una posizione di svantaggio strutturale. 'Ogni grande istituzione [come il Cer] deve avere strutture burocratiche per i settori scientifici ad alto costo. Quello della matematica è uno dei settori più economici, ed è difficile tentare di applicare lo stesso contesto normativo a tutte le discipline', ha affermato. Sir Michael ha proseguito: 'Dobbiamo creare strutture amministrative a misura delle necessità delle diverse aree, altrimenti le aree che non sono facilmente collocabili nel sistema finiranno col restare indietro. Non si tratta di spendere più soldi, si tratta solo di creare un contesto che si adatti alle esigenze delle differenti discipline'. La sfida di mantenere una forte comunità di ricerca matematica è particolarmente importante, visto il contributo che molti matematici offrono ad altri campi scientifici, come la biologia e l'economia. 'Senza una sana base matematica, molte altre aree soffriranno', argomenta Sir Michael, che però trova molti motivi di ottimismo, non ultimo l'Abel Prize del prossimo anno. 'Non si nota alcun calo di candidati di qualità, e io per primo aspetto con interesse di conoscere la scelta del comitato', ha concluso. Http://www.abelprisen.no/en/  
     
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